Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Amore non corrisposto

By 31 Ottobre 2005Dicembre 16th, 2019One Comment

Piangere non &egrave roba da uomini.
Avevo sentito questa frase così tante volte che ormai quasi ci credevo, magari ragionandoci capisco che &egrave una sciocchezza, ma in questo momento non ne sono in grado, riesco solo a piangere e a vergognarmi perché lo sto facendo.
Forse piango perché sono debole, perché non ho il coraggio di affrontare i problemi con risoluzione, sono fragile, molto più fragile di quello che voglio dare a vedere.
Più la gente mi vede sicuro di me più io mi sento inadeguato, nessuno crederebbe che ora sto seduto per terra, appoggiato al divano, a piangere, e questo mi fa male.
Non riesco a percepire i sentimenti complessi negli altri, mi sembrano in grado di provare solo sentimenti netti, definiti, precisi: o mi ammirano o mi compatiscono. Io ho il terrore che la gente mi compatisca quindi faccio di tutto per sembrare sempre sicuro di me, capace ed anche indistruttibile. Il problema &egrave che ci riesco.
Ora nessuno può consolarmi, perché non gliene do la possibilità, non posso mostrarmi fragile.

Tutti hanno sofferto per amore, tutti hanno provato quello che provo io ora, tutti hanno pensato che quello che stanno provando non l’ha mia provato nessuno.
L’amore non corrisposto &egrave così frequente, scontato e banale che non interessa più a nessuno, se non a chi ci soffre.
Da quando l’ho vista per la prima volta sapevo già che era troppo per me: troppo bella, troppo piena di vita, troppo sorridente, troppo dolce. Ragionare in questo modo &egrave da vigliacchi, ma semplifica le cose e aumenta quel perverso gusto di disprezzare me stesso e di considerarmi inferiore agli altri.
I suoi capelli lungi e neri hanno sempre un buon odore, inebriante e sensuale; le sue mani piccole e affusolate hanno sempre risvegliato in me pensieri inconfessabili e la sua vita stretta e sinuosa mi ha sempre infuocato il ventre.
Ma la cosa peggiore &egrave che se anche tutte questa cose mancassero io la amerei lo stesso.
L’amore non corrisposto diventa terribile quando perde ogni speranza. Le mi speranze sono svanite ieri sera quando mi ha detto di no, quando non ha battuto ciglio nel momento in cui le ho detto che la amo, quando ha detto che si vede con un altro, quando mi ha saluto come se niente fosse successo.

Il campanello suona già da qualche minuto. Sicuramente &egrave Sara, la mia amica, la mia vicina di appartamento. Sapeva che ieri avrei parlato con la donna che amo, e ora vuole sapere come &egrave andata.
‘Marco sono io, lo so che ci sei aprimi!’
Mi asciugo le lacrime con il dorso della mano, respiro a fondo e con un sorriso ampio vado ad aprire la porta.
‘Ero sicuro che c’eri, cavolo ma quanto ci hai messo ad aprire? Posso entrare?’
Io la guardo per un secondo, &egrave veramente un bella ragazza, bionda con grandissimi occhi verdi, il nasino alla francese e un sorriso radioso sempre stampato in faccia.
Ha un corpicino piccolo e magro ma un seno veramente sodo e pieno. Non posso non notarlo che spinge prepotente da sotto la maglietta. Non indossa reggiseno e quando si muove il seno ondeggia facendo alzare leggermente la maglietta e scoprendo l’ombelico.
‘Scusa stavo riposando’ dico io giustificandomi miseramente, si nota chiaramente che ho pianto, e lei l’ha capito, glielo leggo in faccia.
‘Ok’beh ormai ti sei alzato no, stiamo qui a parlare sulla porta o mi fai entrare?’
‘Sì scusa entra, vieni’
La osservo da dietro mentre varca la soglia, anche se &egrave vestita ‘ da casa ‘ cio&egrave con una tuta malandata ma comoda, non posso negare che sia sexy.
Il suo culetto tondo e sodo &egrave fasciato dai pantaloni neri e i suoi fianchi ben modellati ondeggiano ad ogni passo.
Sara &egrave veramente carina, ma questo lo sapevo già quando l’ho conosciuta due anni fa.
Abita nel mio stesso pianerottolo, e la sera, quando torna dall’università, passa spesso a trovarmi e chiacchieriamo davanti a un bicchiere di vino o mentre guardiamo la TV.
Per lei non ho mai provato nulla che vada al di là di un’amicizia, forse perché da quando la conosco sono stato sempre innamorato di quell’altra, la donna che mi ha appena spezzato il cuore.
Con lei mi sono confidato molte volte, ed &egrave stata sempre carina e gentile con me, ed anche se &egrave stato difficile, sono riuscito a mostrarmi vulnerabile con lei, senza la paura di sentirmi compatito.
‘Allora come &egrave andata?’ Me lo chiede ma sa già la risposta.
Parlo e le racconto tutto, trattengo le lacrime anche se la mia voce ogni tanto viene strozzata da un singhiozzo che cerca di venire su. Non voglio assolutamente piangere davanti a lei, me ne vergognerei troppo.
Le sue parole sono dolci quando cerca di consolarmi, sembra veramente soffrire.
Ma per chi? Per me? O forse per lei? Non ho sempre saputo che lei prova qualcosa per me?
Anche lei soffre per amore non corrisposto ma &egrave così forte da riuscire a consolare l’uomo che ama mentre quello le parla di un’altra.
Perché tutte le sere che &egrave passata a casa mia non le ho mai fatto capire che non c’era spazio anche per lei nel mio cuore? Perché mi piaceva stare con lei, mi piaceva sapere che c’era qualcuno come me che soffriva per amore non corrisposto. Sapere che anche io sono impossibile, irraggiungibile per qualcun altro.
Sono una persona orribile!
Questa non &egrave essere deboli questo &egrave essere meschini, proprio io che doveri capirla, sapere quanto soffre, essere sincera con lei e non comportarmi come la donna che amo si comporta con me.
Devo dirle che non la amo, che &egrave solo amicizia, devo allontanarla, devo salvarla da me.
Invece l’abbraccio, la stringo, lei ricambia il mio abbraccio.
Da quanto lo aspettava! La sento fremere sotto le mie dita, sento il suo respiro bloccarsi, sento il suo seno premere con forza sul mio petto.
Devo fermarmi, non posso approfittare di lei, del suo corpo, del suo cuore.
Lei si allontano un po’, mi guarda negli occhi e mi dice ‘Ti amo, ti amo, ti amo, ti amo’ da sempre, da quando”
La blocco con un bacio sulla bocca, non voglio sentire quello che mi dice perché io non provo le stesse cose, voglio solo stare meglio, voglio solo godere di lei.
Voglio solo non dover soffrire sempre.
Lei socchiude la bocca e le nostre lingue si incrociano, calde, veloci, profonde, le mie mani scendono dalla schiena fina ad avvolgerle il sedere, sodo e rotondo.
Lascio che la passione salga dentro di me, l’eccitamento sessuale deve coprire del tutto il dolore, deve essere una droga che non mi fa pensare.
Le passo le mani sul seno, la sensazione &egrave fantastica, sono piccoli e sodi, entrano nelle mie mani, uno per mano, tasto i capezzoli, li torturo, ne saggio la durezza.
Lei sta godendo, ansima, prova piacere nel corpo e nell’anima,
La mia erezione si fa prepotente, anche io godo, ma solo nel corpo.
Lei vuole mostrarmi in qualche modo la sua riconoscenza, farmi capire che ho fatto la cosa giusta a scegliere lei, vuole donarmi piacere perché il suo cuore straripa di piacere per avermi accanto.
Ma io non l’ho scelta, io la sto usando, ma non riesco a fermarmi, voglio solo godere, voglio qualcuno che si dedichi a me perché io mi sono consumato nel dedicarmi agli altri senza avere nulla in cambio.
Con la mani avvolge il mio pene attraverso i pantaloni, lo preme e lo massaggia.
Piacere! Scariche di piacere si muovono in me, respiro forte; la guardo e le parlo, non con il cuore ma con l’odio e l’egoismo, ‘Fammi godere!’
Non so credere alle mie orecchi, questo non sono io, dov’&egrave la dolcezza, la tenerezza, la condivisione? Questo non &egrave amore e solo sesso. No, non &egrave così semplice, questo e sesso per me ma amore per lei e questo rende tutto più eccitante.
Lei ubbidisce. Non dice nulla, vuole ubbidire, &egrave quello che aspetta perché crede che dopo ci sia altro, che dopo ci sia il mio cuore per lei.
Apre paino la patta dei miei pantaloni e tira fuori dai miei boxer il mio pene duro come il marmo che punta diritto verso l’alto. Lo avvolge con due mani e inizia a masturbarmi, prima con dolcezza poi con foga crescente. Io incarno la schiena e lo spingo sempre più verso di lei.
Con le su piccole mani riesce a malapena ad avvolgerlo tutto ed &egrave costretta a lunghi movimenti per ricoprire tutta la lunghezza dei testicoli alla punta.
Sento il sangue pulsare sempre più forte, il mio pene sempre più duro nelle sue mani; &egrave brava, molto brava. Il piacere &egrave dentro di me totalmente, copre ogni pensiero; proprio come speravo non provo più dolore.
Sara si ferma un momento, lascia il pene e si lega i capelli. Quel gesto mi fa impazzire,capisco chiaramente cosa vuole fare e l’attesa &egrave forse ancora più piacevole dell’atto stesso.
Riprende saldamente in mano il mio pene e inizia a leccare la punto, piano e profondamente, appoggi gran parte della lingua su tutta la mia cappella, ci gira attorno, giocherella con il buco e poi passa all’asta. La lecca piano e con piacere, vuole lubrificarla tutta per bene ma non &egrave un processo veloce.
Bene! Non voglio che nulla sia veloce, deve durare tutto il più a lungo possibile e lei sa come fare, non voglio che la cosa finisca subito perché dopo c’&egrave il rimorso e il senso di colpa che mi attendono.
Ora ha iniziato a succhiare, ha fatto entrare pina piano la mia asta nella sua bocca, fin dove le &egrave possibile, e ora muove su e giù la testa in sincrono con le mani che stringono ciò che &egrave rimasto fuori. Succhia e massaggia con la lingua senza riserva, senza vergogna, senza sosta.
Porto la mie mani sulla sua testa e inizio a comandare il ritmo, la sento sottomessa a me, un oggetto del mio piacere, non devo sentire che &egrave una persona perché altrimenti so che dopo potrà soffrire.
Lei asseconda i miei movimenti, varia il ritmo ma continua sempre con la lingua e massaggiare e leccare.
Adesso fa uscire il mio pene dalla sua bocca, lo masturba con le mani e si dedica a leccare il mio scroto, succhia e avvolge i testicoli con la sua bocca. Devo riconoscere che &egrave davvero brava, uno dei migliori pompini che mi abbiano mai fatto, si sente che ci mette amore.
Ora lo sperma si fa sentire prepotente mentre risale il condotto del mio pene, io ansimo più forte e lei capisce che sto per venire così fa di nuovo sparire il mio pene in bocca e ricomincia a succhiare. Vuole che le venga in bocca, non prova vergogna o disgusto, vuole donarsi a me completamente perché &egrave quello che ha voluto sempre e io l’accontento.
Il piacere esplode forte, annulla ogni pensiero e mi fa scaricare abbondanti fiotti di sperma nella sua bocca, la lunga astinenza rende il processo lungo e piacevole, lo sperma &egrave denso e caldo, le riempie la bocca e la sento ingoiare.
Mi piace sapere che il mio sperma scende dentro di lei, per un momento mi sento più forte di tutti. Lei in questo momento deve essere molto felice, sta facendo godere l’uomo che ama, trova la gioia nella sua gioia senza avere nulla in cambio. Sente che l’amore che prova &egrave così grande che basta solo che sia corrisposto perché lei possa godere.
Ora la passione e passata, la lama fredda della tristezza e dell’angoscia e ridiscesa sul mio cuore, stiamo abbracciati per qualche minuto. Lei la donna più felice, io l’uomo più infelice e meschino.

Quando mi saluta chiede se ci rivediamo quella sera, io le dico di sì.
So di sbagliare, so di fare a lei quello che &egrave stato fatto a me, anzi peggio.
Mi sto comportando in modo tale da provare disgusto per me stesso ma non riesco a fermarmi ho bisogno di godere ancora, ho bisogno di annullare me stesso distruggendo qualcun altro, ho bisogno di sapere che non sarò l’unico a soffrire.

torrerossa@hotmail.it

One Comment

Leave a Reply