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Racconti Erotici Etero

Andrea, la mia allieva

By 28 Marzo 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Andrea, la mia allieva

Non avrei mai immaginato che qualcosa del genere mi sarebbe capitato. è il tipo di storie che uno legge solo nei romanzi rosa, nei racconti d’amore, e che uno non pensa che ti succederà mai. Invece a me è capitato e continua a capitarmi adesso. Dimostra come la vita ci riserva sempre delle bellissime sorprese. Ad ogni angolo ti può succedere sempre qualcosa di meraviglioso e d’imprevisto, anche quando meno te lo aspetti.
è da otto mesi che sono rientrato in Spagna dall’Italia. Mi sono trovato un lavoro come insegnante all’università del mio paese. Insegno ai ragazzi del primo anno, che hanno tra i diciassette ed i vent’anni.
All’inizio, quando ho cominciato a fare il professore, ero un po’ nervoso ed impacciato, non ero abituato a parlare in pubblico. Adesso mi trovo benissimo, completamente al mio agio. Mi piace quello che faccio, mi piace insegnare ed aiutare ai ragazzi. Tra l’altro il rapporto con i miei alunni è molto buono, direi ottimo.
Dai tre corsi che tengo, una allieva della classe del mattino mi ha colpito particolarmente. è una giovanissima ragazza appena diciassettenne, dolcissima e molto bella. Fisicamente è minuta, con la pelle leggermente abbronzata e capelli lisci marrone chiaro. Il suo viso è prezioso, davvero angelicale. Vicino alla bocca ha un bellissimo neo, ed ha un sorriso smagliante e sexy. Senza rendermene conto Andrea (così si chiama ‘so che da voi è un nome per maschi, mentre in Spagna è di femmine-) mi ha fatto girare la testa. Quello che però mi piace soprattutto di lei è il suo carattere: è davvero simpatica e tranquilla, un po’ timida, innocente e sincera.
Col tempo mi sono reso conto che stava prendendo una cotta per me. Lei è sempre attenta, le piace ascoltarmi e sembra impressionata da tutte le cose che so. Da come mi guardava è chiaro che le piacevo molto. Sentivo pure che mi ammirava, sembra il tipo di ragazza a cui piacciono gli uomini colti ed intellettuali. Rimane sempre a fine lezione a parlare con me, sempre con uno sguardo come se avesse la testa sulle nuvole.
Devo dire che anche lei mi piace moltissimo, è carinissima e molto attrattiva. Quando vado in aula a fare lezioni sento una grande voglia di incontrarla, di vederla. Se per alcun motivo lei non c’è, sento invece una sorta di delusione.
Nonostante mi piaccia tanto sono uno di quei tipi di vecchio stampo, uno di quegli che pensa che ci deve essere una distanza tra il professore e gli allievi. In più ritenevo lei molto giovane ed inoltre ero il suo professore! Non volevo approfittare della situazione, e soprattutto farle del male. Perciò ho provato di mantenere una certa distanza.
Il nostro rapporto però prese una piega diversa per insistenza sua. Due mesi fa mi pregò durante tutta una settimana di andare alla sua festa di compleanno. Alla fine acconsentì. Tranne i suoi genitori, ero l’unico ‘vecchio’ lì, tutti gli altri erano dei ragazzi della sua stessa età. Quella sera si trovava bellissima, e lei non nascose la sua felicità di vedermi.
Poco a poco abbiamo preso confidenza. Siamo usciti un altro paio di volte, l’ho portata al cinema ed a cena, ma l’ho sempre trattata con rispetto e non abbiamo fatto nulla. Ci piace chiacchierare tanto, di lei, di me, dei suoi amici, della vita. Sentivo però un po’ di disagio per quello che mi faceva capire, mentre io cercavo di mantenere tutto a livello di amicizia.
Il sabato di ormai quattro settimane fa, mi invitò ad un appartamento che la sua famiglia ha in montagna, vicino a Granada. è un piccolo appartamento a due piani con una grandissima finestra ed un’ottima vista. Eravamo solo noi due. Si vedeva tutta la valle verde pieno di pini e la nebbia che scendeva. è stato lì che ci siamo abbracciati e baciati per la prima volta.
Allora, io ne ho 34 anni e lei ne ha 18. Secondo me 16 anni di differenza è già tantissimo. Anche se mi piaceva molto ne ero preoccupato di questo, soprattutto di farle del male. Pensavo che forse sarebbe meglio che lei si trovasse qualcuno della sua stessa età. In più ero il suo professore, e non mi sembrava giusto che avessi dei rapporti con una delle mie allieve.
Lei con insistenza respinse emozionata tutte le mie obiezioni. Mi confessò di essersi innamorata di me, di sentirsi attratta da uomini molto più grandi. Le attraevano soprattutto uomini preparati e colti. E quando si rese conto quanto ero gentile e sensibile si era follemente innamorata di me. Non faceva altro di pensare a me. Mi amava, mi desiderava, mi voleva’
Ci siamo abbracciati e baciati di nuovo appassionatamente, i nostri cuori battevano fortissimi, entrambi eravamo eccitati ed emozionati. è stato lì che prese il suo cellulare e guardandomi agli occhi chiamò ai suoi genitori per avvisargli che sarebbe rimasta a dormire a casa di una amica. Poi mi disse di essere vergine, voleva che io fossi il suo primo uomo.
Quel pomeriggio facemmo l’amore con grande passione. Per noi è stata una delle esperienze più belle ed intense della nostra vita che non dimenticheremo mai. Ricordo di averla leccata dolcemente, godendo del forte profumo di muschio della sua intimità. Le sue piccole labbra vaginali sembravano dei bellissimi petali dal quale emanava tantissimo nettare divino.
La prima volta che la penetrai tremava come una foglia. Si sentiva morbidissima ma anche molto stretta. Andrea era bagnata, calda e super accogliente. L’abbracciai forte, per farla sentire protetta, amata, che sentissi il calore di un uomo maturo. Non potevo credere di star penetrando la più bella e dolce di tutte le mie allieve! Era troppo eccitante e bello! Davvero non avrei mai immaginato che qualcosa del genere mi sarebbe capitato nella vita reale!
Mi comportai con grandissima gentilezza. Ebbi grande premura di non farle del male, di lasciarla godere il più a lungo possibile. La trattai con grandissimo affetto. Volevo che si ricordassi per sempre della sua prima esperienza sessuale, che fosse uno dei momenti più belli e positivi della sua vita.
Dopo un po’ di bellissime ed intime carezze, cambiamo posizione. Ci sdraiamo entrambi su un fianco, io dietro di lei.
Mentre la penetravo guardavo il suo piccolo culetto, la sua piccola schiena. Sentivo il delizioso profumo dei suoi capelli. Mi sentivo premuroso e responsabile nei suoi confronti. Volevo portarla in paradiso. Stavo facendo l’amore con una bellissima ragazza che per la prima volta provava la gioia di sentirsi amata, coccolata, e soprattutto di sentirsi donna. Era una bellissima fiorellina che sbocciava tra le mie braccia, col tocco morbido, sapiente e gentilissimo del mio genitale duro ed infiammato.
Non c’è esperienza più bella per una donna di sentirsi penetrata dall’uomo che più ama, stima e di cui più si fida nella sua vita. Dopo mesi di avermi sognato, finalmente Andrea mi aveva, ed io con tenerezza volevo che ne fosse felicissima. Godevo nel farla godere. Mentre la scopavo, ci tenevamo abbracciati, suo corpicino accucciolato al mio, la tenevo stretta al mio cuore.
Dopo alcuni preziosi minuti in cui ci amiamo, uscì dal suo corpo e continuando a muovere il bacino strofinai la mia erezione sulla sua bellissima coscia perfettamente depilata. Iniziai a venire in bellissimi fiotti di sperma bianca e cremosa. Lei con la sua manina cercava di raccogliere il mio seme, e con bellissima curiosità femminile lo annusava e lo assaggiava per la prima volta.
Il piacere che proviamo dalla nostra unione sessuale fu fortissimo, sicuramente per tutto quello che i nostri cuori sentivano. La cullai tra le mie braccia dolcemente. Assunse un atteggiamento protettivo e quasi paterno nei suoi confronti, qualcosa che mi viene davvero istintivo.
Siamo tuttora insieme, e ci amiamo ogni volta che possiamo. I suoi genitori non sanno che ha un amante più grande di lei. Questo mi preoccupa un po’, ma lei sempre mi dice di stare tranquillo, e che non è stata mai così felice come adesso.
Adesso continua ad essere la mia allieva, e facciamo finta di niente in classe. Ma ci vogliamo sempre amare. Per me non c’è niente di più bello di abbracciarla teneramente e con tanto amore quando sono dentro di lei.

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