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Racconti Erotici Etero

Appuntamento senza occhiali

By 23 Ottobre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

i miei racconti
https://raccontimilu.com/viewuser.php?uid=843

Un appuntamento senza occhiali

***

Quando si va ad un appuntamento al cinema senza occhiali, si è trattati in modo diverso,
molto diverso.

***

Non avete idea di come sono entusiasta di veder pubblicato il mio racconto! Da quando un amico mi ha fatto conoscere questo sito di racconti’ Ho letto alcune storie che mi hanno lasciata così calda che come ho terminato di leggerli ero tutta arrossata! Con alcuni di questi, ho dovuto semplicemente toccarmi laggiù’ Sapete com’è!

Sono a conoscenza che ognuno lo fa nella propria intimità, ma dal passare a leggere questi tipi di racconti allo scriverli e poi pensare che verrà pubblicato il proprio racconto’ WOW!!! Mi sento tutta frizzante!!!

Certo ho letto molte storie. Mi piace molto quando vi sono le descrizioni della ‘Prima volta’, è così eccitante sapere come gli altri hanno scoperto questa tale gioia! Oh, so che alcune di queste storie sono di fantasia e la maggior parte sono probabilmente ricamate e con aggiunte fantasiose, ma potrebbero essere basate sulla realtà, dico bene?

Così ho deciso che mi cimento a scrivere la mia storia (aiutata da Max).

Beh, non è davvero una ‘prima’ la storia che vi voglio raccontare. La mia prima volta non è stata così speciale, nulla di cui parlare ed andarne fiera comunque.
(LOL :-), Penso che questo sia comune per molte di noi, non è vero?)
Dovete sapere che avevo undici anni, Bruno quattordici anni, era il mio vicino di casa e ho avuto un enorme sbandata per lui. Avrei fatto qualsiasi cosa per lui e quello che voleva era quello che vuole ogni ragazzo della sua età. Così l’ho lasciato fare. Ho sentito un poco di male, giusto una fitta e non mi è piaciuto per niente anche se Bruno mi aveva promesso il contrario e io giustappunto ho esattamente detto quello che voleva sentire e che mi è piaciuto un sacco e, che lui è stato un grande amatore.

La questione principale era quello di tenerlo con me e di non ferirlo… Io non ho goduto mai ogni volta che l’abbiamo fatto nelle successive occasioni anche se, devo ammetterlo, a volte è stato piacevole. Vi devo confessare che mi sono divertita di più con la mia mano, ma lo scopo era stare con lui e dopo appena tre mesi Bruno mi ha mollata dicendomi che non gli piace giocare con le bambine! Cioè, ciò che mi ha fatto più male, è stato quando mi ha chiamata troia! Io volevo solo sapere perchè non voleva più stare con me e poi, peggio del peggio, andava in giro a dire ai suoi amici che ero una puttana!

Davvero, non ero una troia! Ci ho sofferto moltissimo. Fondamentalmente ero e sono tutt’ora una ragazza simpatica, timida e dopo Bruno, non ho avuto un ragazzo fino all’età di quattordici anni.

Non vedo abbastanza bene e questo è un mio grande difetto che nella vita mi ha causato il dileggio di molti dei miei compagni. A quattordici anni ero 1 metro e 67 centimetri e pesavo 45 chili e le mie tette erano abbastanza ben sviluppate. Sode, dure e grosse come pompelmi. Ho un bel viso, i capelli mi cadono sulle spalle e sono di un biondo scuro e ho gli occhi azzurri. Oh, e sì, ho gli occhiali. Li ho sempre indossati e non ho mai pensato che potrei fare a meno di loro. Giovanni però, non la pensava altrettanto…

Giovanni è un ragazzo, ovvio, di due anni più vecchio di me con il quale ho iniziato ad uscire per la disperazione. Era ed è ancora molto carino, devo ammetterlo. Mi feriva quando diceva che gli occhiali mi facevano apparire come una sorta di gufo e li ho sempre tenuti anche se a volte mi davano fastidio ed erano una sorta di aiuto, un rifugio o riparo quando uscivo con lui. Senza di loro, sono quasi cieca! A lui dopo tutto, poco gli importava di loro, continuava a cercare di entrare nei miei pantaloni, ma che tipo di rivelazione ho fatto! Ogni ragazzo della sua età è così, no?

Io non l’ho lasciato fare però. Abbiamo baciato e gli ho permesso di accarezzarmi le tette, che a lui piacevano molto e ho anche liberato il suo problema quando si lamentava troppo per via che le sue palle gli facevano troppo male, due volte, ma io non l’ho lasciato entrare nei pantaloni. Almeno, non fino a quel giorno…

Il sabato per noi era un’abitudine andare al cinema. Come sempre Giovanni mi dava appuntamento davanti all’ingresso e anche se arrivavo generalmente una mezz’ora prima, lui arrivava giusto in tempo per l’inizio del film dal momento che prima di venire con me andava a giocare al pallone. Come sempre ha cercato di convincermi a venire senza i miei occhiali, ‘Stai molto meglio senza di loro’ ripeteva sempre. Quella volta ho ceduto.

Dopo aver acquistato il biglietto ho tolto gli occhiali e li ho messi nella mia borsetta e avevo deciso che forse l’avrei lasciato toccarmi, laggiù, sapete dove. Non ci pensavo neppure a lasciarmi scopare! Oh, No! Giusto per andare sul sicuro, però, sono tornata a casa dopo aver acquistato i biglietti e dal comodino di papà ho rubato un preservativo. Giusto per essere al sicuro.

Così, stavo camminando su e giù sul marciapiede nervosamente davanti al cinema da una mezz’ora in attesa di un segno da Gian. La cosa peggiore era che mi sentivo come una puttana cui stavo offrendo pubblicamente il mio corpo. Che cosa succederebbe, mi chiedevo e temevo, se la polizia ha perquisito la mia borsetta e ha trovato il preservativo? Mi avrebbero arrestato per adescamento!

Era arrivata l’ora dell’inizio e Gian ancora non si vedeva. Vedevo il mondo come una macchia confusa senza i miei occhiali, non ci vedevo bene per niente e il tempo stava passando inesorabile e come ho guardato l’ora, il film era iniziato già da cinque minuti. Ero giustamente disperata e arrabbiata, non per aver gettato i soldi, ma per avermi fatto aspettare inutilmente ed ero giustamente preoccupata. In fin dei conti gli volevo bene. Quando finalmente l’ho visto arrivare bello tranquillo come se nulla era accaduto.

‘Vieni, affrettati! Lo spettacolo è già iniziato!’ Ho gridato e mi sono diretta rapidamente verso l’ingresso.

Gian mi seguiva, si è fermato al venditore di popcorn per acquistarli come se avessimo tutto il tempo che volevamo.

‘Sbrigati! Non abbiamo tempo per i pop corn ora!’ Ho detto e lui ha risposto:

‘Non ti preoccupare carina, lo spettacolo non scappa.’

Avrei potuto cadere morta all’istante. Non era lui! Sono rimasta a bocca aperta e ho balbettato cercando di dire qualcosa: ‘Tu’ non sei’ Giovanni I’ io…’

Lui ha riso. L’ho sentito farlo perchè non ho potuto veramente vederlo, senza occhiali non vedevo oltre la punta del mio naso.

‘Vero. Sono Davide. Piacere di conoscerti.’

‘Io non posso venire con te, ero… Sono in attesa di Giovanni! Io sto, sto andando con lui.’

Lui rise sonoramente e disse: ‘No, non si può andare con Giovanni. Lui non è qui carina, si vede, ma si può andare con me.’

‘I’ io ‘- Balbettai.- Sono in attesa di Giovanni e sono senza occhiali, così ti ho scambiato per lui. Mi dispiace, davvero non posso venire con te.’

‘E chi è questo Giovanni, in ogni caso? è normale arrivare tardi ad una appuntamento? Lui è uno stupido per lasciare una così bella ragazza da sola!’

‘Io. .. No, davvero, non posso venire con te!- Ho insistito.- Una brava ragazza non può andare con il primo che passa. Sto aspettando Giovanni.’ Tutte le mie certezze e le mie aspettative si stavano frangendo. Non ero più poi molto convinta che sarebbe veramente arrivato a quel punto.

‘Vieni, carina, non perdere il denaro per uno stupido cretino! è chiaro che non sta arrivando e, hai già acquistato i biglietti. Permettimi di dividere almeno le spese.’ Voltandosi e avviandosi verso la porta della sala mentre la mia angoscia per la sua presenza aumentava facendomi ansimare.

‘Io non posso andare con te, sai, io non ti conosco ” Ho balbettato mentre lo stavo seguendo. Senza occhiali non ho visto gli scalini e ho inciampato e se non era per la sua presa, sarei caduta rovinosamente.

‘Attenzione, carina! Perché non indossi gli occhiali?’

‘Io. .. Gian mi ha chiesto di non metterli oggi.- Arrossendo vergognosamente.- Mi ha detto che mi fanno brutta come un gufo! E perché continui a chiamarmi “carina?”

‘Perché sei bella! Che stupido idiota è il tuo Gian! Come se qualcosa ti potrebbe rendere meno bella!’ Mi ha preso la mano e mi ha aiutato a guidarmi nel corridoio buio. Il film era già iniziato.

Devo ammettere che quel complimento mi ha fatto felice. I soli ragazzi che mi avevano fatto dei complimenti fino ad allora erano piuttosto pochi, fatti eccezione per mio padre e i miei zii e loro non contano. Oh, lo so, lo so che erano solo vuote adulazioni, ma a quale ragazza non piace sentirsi dire che sei bella? Anche se la tipa in questione sa che non è vero?

Poi ho osservato dove Davide mi stava conducendo.

‘Io. .. Non posso andare lì, quella è la zona dell’amore! Per limonare!’ Esclamai.

L’ho sentito ridere perché in quel momento è calato il buio più completo in sala.
‘E che cosa avevi in mente andando al cinema senza gli occhiali?’

‘Ma … ma io non ti conosco! Solo un troia andrebbe con un ragazzo al primo incontro senza conoscerlo!’

Tornata un poco di luce per via delle immagini dallo schermo, si è sporto in avanti e mi ha sussurrato all’orecchio: ‘Ti dirò un segreto, carina: le belle ragazze fanno esattamente le stesse cose che fanno le puttane, solo che poi si sentono in colpa per quello che fanno. è molto meglio essere delle troie!’

Ero sconvolta. Non volevo fare un passo oltre con lui, ne tanto meno andare fino a là, ma d’altra parte non volevo attirare l’attenzione della gente che potrebbe addirittura riconoscermi. Non sapevo decidermi cosa fare ed ero lì immobile, con un preservativo nella borsetta andando nella zona collarino con un perfetto sconosciuto. Mi sentivo con il cuore in gola e il fiato corto e ho stretto i pugni’ Così ho semplicemente trascinato i miei piedi dietro di lui.

Ci recammo presso una delle ultime file, ma non l’ultima che era già occupata. Passammo davanti a loro, che erano profondamente interessati a loro stessi e abbiamo camminato nell’angolo opposto. Lungo la fila e quelle sotto di noi non c’era nessuno o almeno, non potevo vedere nessuno, ma ho sentito sussurri, sospiri e rumori fruscianti non molto lontano.

Mi sentivo bruciare le guance e sono certa che ero rossa come un pomodoro maturo. Sapevo esattamente che cosa erano quei rumori! Wow, ero così felice ad essere al buio! Mille pensieri e angosce hanno attanagliato la mia anima e offuscato la mia mente. Cosa stavo facendo qui con questo Davide? Mi stavo chiedendo per convincermi ad alzarmi e andarmene quando non è passato un secondo da quando ci siamo seduti che mi ha passato il braccio sulle spalle e si è sporto contro di me per tentare di baciarmi! Ho resistito. Davvero!

‘No, no, no stop.’ Sussurrai, ma lui è rimasto immobile allungato a pochi centimetri contro di me.

‘Andiamo carina, è solo un bacio, non facciamo nulla di male!’

‘Il mio nome è Carmen.- Sussurrai.- Per favore non lo fare. Tu non stai con me …’

‘E quel ragazzo, Giacomo? Giovanni? Ha comprato le tue labbra?’

‘Amico, lui è il mio ragazzo. Giacomo, Gian è il mio fidanzato.’ Onestamente non ci credendo poi molto più. Non mi aveva manco mandato ancora un messaggio sul cellulare.

‘Non è poi molto furbo come ragazzo o l’ho è troppo?- Chiede beffardo.- E noi siamo amici, o no? Conosco anche il tuo nome, Carmen. Onestamente suona meglio chiamarti carina. è molto meglio ed è la realtà.’

A dire la verità, quella parola piaceva anche a me.

Ha continuato ancora e ancora insistendo a lungo e con molti tentativi. Ho avuto la strana sensazione che tutti ci guardassero in quando eravamo gli unici a parlottare. Così mi sono detta, ‘Che diavolo!’ e l’ho lasciato baciarmi.

Devo confessare che mi è piaciuto moltissimo. Avevo la pelle d’oca che si diffondeva su tutta me. Mi sentivo i peli delle braccia e delle gambe ritti mentre la figa mi formicolava e’ Con tutte queste sensazioni incredibili, noi non avevamo ancora baciato alla francese!

Ho sospirato come mi ha lasciata e gli ho permesso che mi stringesse contro di lui dove ho appoggiato la testa sulla sua spalla e ho lasciato che la sua mano corresse lungo il mio braccio coccolandomi affettuosamente.

Ho percepito che mi stava osservando e come l’ho guardato, ci siamo baciati nuovamente. Le mie resistenze e la retrosia che avevo si sono attenuate e questa volta la sua lingua mi ha leggermente accarezzato le labbra. Oh! La figa stava fremendo ed i miei capezzoli prudevano e mi sentivo come gelatina contro di lui. Come ci siamo staccati, ero in affanno e mentre respiravo tremavo per l’emozione. Ho osservato il petto che si muoveva alternativamente e sulla sommità delle mie tette ho visto i capezzoli che stavano tendendo la canotta come se al loro posto avessi avuto delle dita.

La mia testa, il mio animo, non facevo che pensare alle sue labbra erano morbide e calde e il suo modo di fare così dolce’ Le sue carezze mi facevano venire i brividi per tutto il corpo e pensavo che erano principalmente localizzate tutte nei posti maggiormente erogeni. Al successivo bacio, ho iniziato ad avere seri problemi a restare seduta nella mia posizione e presto la sua dolce lingua stava sondando e cercando la mia. Era tutto così eccitante e lui così dolce che presto mi sono dimenticata che ero un gattino spaventato e lui il brutto orco nero’

Nel frattempo, le sue mani hanno continuato a cercare le mie tette e salire fra le mie cosce; hanno tentato di stringere e afferrare il mio petto attraverso la maglietta e accarezzarle da sotto la camicia o scorrendo sotto la gonna e premendo fra le ginocchia. Mi sembrava come se fosse una piovra! Ho combattuto contro di lui come se fossi una novella Ulisse contro un mostro mitologico. Quando ho tolto la mano dalle mie gambe un’altra stava esplorandomi il petto e, quando l’ho spinta via è atterrata in grembo e viceversa.

Tutto queste spremiture, carezze e baci, ebbene mi hanno fatto diventare presto eccitata e calda e ho temuto che quando la sua mano mi ha stretto la parte alta della coscia io, beh, dalla mia figa è colato una certa umidità che ora la potevo sentire distintamente contro le mutandine. Oh, credo di essere diventata un faro per come mi sono vergognata! Una ragazza non dovrebbe essere in una tale situazione per una semplice e banale toccatina! Bene, l’aria fresca mi faceva trovare un poco di ragione anche se mi faceva venire i brividi nel sentirmi i capezzoli esposti e… Esposti!?! Come mai? Quando mi ha alzato la camicia? Ma Davide non mi ha lasciato molto tempo per ragionare su tale evento. Le sue mani calde mi stavano palpando entrambi i seni e le sue dita stavano giocando premendo e accarezzando i capezzoli e queste mi stavano inviando ondate di farfalle svolazzanti in un pozzo che cresceva da qualche parte nella mia pancia. Cresce e si espande mentre le prime, sono poi state raggiunte da una legione per aggredire il mio cavallo quando la sua mano strisciò lungo il mio interno coscia.

‘oooh!!!’ Ho gemuto nella sua bocca incapace di ragionare.

Le mie mani hanno vagato e sono arrivate al suo grembo. Ho premuto e stretto senza volerlo e ho perfettamente percepito una palpitante tumescenza calda nel suo inguine. è stato GRANDE! E CALDO! E palpitava e tremava come un animale in gabbia che vuole uscire!

A causa delle farfalle nella buca della mia pancia e lo shock di toccare l’animale caldo non ho più avuto sentore di stringere le ginocchia quando ho realizzato che un dito, di Davide, stava accarezzandomi la figa! Ho scattato e ho chiuso le cosce, ma era già troppo tardi’ Il dito ha trovato la mia fessurina e stava scivolando lungo il suo bordo umido. Questo mi causava l’invio di onde e scosse elettriche lungo la schiena, di crampi nella fossa che si è aperta nel mio stomaco e che continuava ad espandersi minacciando di inghiottirmi.

Le onde di piacere che provenivano dalle mie tette che stava costantemente accarezzando ha causato una tempesta nel mio ventre e stavo perdendo il ritmo del respiro. Ho combattuto una battaglia persa stringendo le mie cosce e come ho allentato i muscoli, ho facilitato una lenta penetrazione nella mia figa più che bagnata. Al contempo, il suo bacio si è fatto più profondo e passionale mentre un capezzolo veniva pizzicato fortemente.
Sospiravo e gemevo nella sua bocca mentre il bacino si muoveva autonomamente tremando e dando degli scatti verso l’esterno come ha iniziato a titillare il nocciolino del piacere.

Era come se mi avesse collegato alla corrente elettrica! Ho perso il controllo della parte inferiore di me e mi sono persa nelle deliziose onde che provenivano dalla figa per giungere al cervello in onde sempre più forti a causa della somma del piacere che provavo per tutto il resto del mio corpo. Il mio cervello? Ero ancora imbarazzata per quello che stavo facendo e, onestamente, ho pensato che se volevo farlo venire forse si sarebbe fermato. Questo è quanto il cervello è riuscito a dirmi in quegli istanti!

Gli ho aperto i pantaloni e tirato il povero animale fuori. è stato così caldo! E duro e morbido, ed entrambe le cose assieme! Io… Ho appena avuto coscienza che volevo coccolare lui… L’ho sfregato e accarezzato, ho accelerato il ritmo seguendo i miei scatti fino a quando l’orgasmo mi ha colpito come un violento schiaffo improvviso e inaspettato.

Il bacino e i fianchi sono stati spinti verso fuori. Mi sono arcuata tremando tutta e perdendo il contatto delle sue meravigliose labbra mentre tutti i nervi erano tesi allo spasimo! Ciò che era rimasta della mia forza di volontà, si era fossilizzata nel trattenermi dal gridare. Non ho idea di quanto ci sia riuscita e so per certo che di lamenti ne ho fatti!!!

Scesi dalla vetta del piacere senza fiato per l’orgasmo avuto ansimando pesantemente, avevo la sensazione del peso di Davide che mi stava gravando sopra e che stava tentando di spingere il suo cazzo dentro di me. Volevo dirgli: ‘Aspetta, io ti faccio una sega quando riprendo fiato.’
Onestamente ho pensato di dirglielo, ma tutto quello che è uscito è stato un gemito convulso.

Non ho idea se stava giocando o cosa. Il suo cazzo era stretto nel suo pugno e la calda e morbida cappella andava lungo le labbra della figa e ad ogni passaggio si incuneava sempre più facendomi sussultare ogni volta che toccava e sfiorava il clitoride.
‘Per favore … la mia borsa … il preservativo… per favore!’

Se mai avessi avuto dei timori, si è dimostrato quel ragazzo dolce e premuroso che era e ha messo il preservativo per poi spingere la sua bella bacchetta magica dentro di me.

WOW! Non ho mai, mai mi sono sentita così piena e ciò che ho sentito’ e come mi ha eccitato’ e OHHH!!!

Non era ancora tutto dentro di me che mi sentivo un ribollire di sensazioni fantastiche. Era come se la mia anima e la mia coscienza stavano ballando dentro di me assieme a tutti i gradi di piacere fino a loro sperimentati. Percepivo chiaramente che avevo una voglia irrefrenabile di toccarmi e di godere! Ho sollevato il bacino per andare incontro alle spinte di Davide e sono arrivata in paradiso! Lui ha spinto e si è mosso più velocemente e sempre più veloce portandomi sulle vette di un nuovo piacere mai sperimentato prima quando dopo alcune profonde spinte si è fermato con il cazzo ben affondato in me e il bacino ben aderente al mio.

Tremavo, ansimavo! Cercavo di respirare incapace di coordinare il mio desiderio con il mio piacere.
‘Sono venuto.’ Ha detto in un sussurro mentre ansimava fortemente.

Il peso di Davide ha iniziato a farsi sempre più gravoso schiacciandomi nella mia poltroncina con le mie gambe saldamente avvolte attorno ai suoi fianchi. Mi sentivo così frustrata! Avevo appena realizzato, cioè, avevo coscienza che stavo per venire con lui dentro di me!

Ho provato a spingere il bacino contro di lui e ad incuneare i talloni contro al suo sedere, ma tutto è stato invano. Se ne restava lì immobile sopra di me con il suo coso dentro di me. Volevo urlare dalla rabbia e il suo meraviglioso cazzo era per metà flaccido e ogni piccolo movimento mi faceva tremare tutta, ma non riuscivo più a provare quella vetta di piacere che avevo scoperto esistere.

‘Per favore, non fermarti! Non, non tirarlo fuori ancora’ Per favore!’ Ero fuori di me. Lo stavo pregando di scoparmi ancora. Potevo percepire che se muoveva il bacino e premeva ancora un poco il clitoride mi avrebbe fatto godere e ogni cellula del mio corpo in quel momento non chiedeva altro che quello.

‘Non è possibile utilizzarlo ancora. Dovrai attendere fino a che non ricarico le batterie.’ I denti del suo sorriso mi ha fatto arrossire, ma non provavo vergogna anzi, tutt’altro.

‘Noo! Voglio godere, per favore fammi venire!’ Ho detto frignando e quasi piangendo per la disperazione. Muovevo il bacino e lo tenevo stretto a me, ma tutto era inutile.

‘Oh, carina, mi dispiace tanto, forse puoi far rivivere il cazzo più veloce se giochi un poco con lui’ Ancora meglio se lo succhi!’

Beh, non c’era tempo da perdere. Io era estremamente calda ed eccitata, e, dopo tutto, avrei potuto succhiare il suo cazzo ora che mi aveva scopata.

Davide si è seduto e ha sporto il sedere sul bordo della poltroncina. Nel buio della sala, più che vedere come era fatto, ho potuto odorarlo e sentirlo viscido e umido nella mia mano e senza più remore di sorta, ho poi preso il suo cazzo flaccido nella mia bocca. Era la prima volta che succhiavo un cazzo e inginocchiata in mezzo alle sue gambe ho potuto assaggiare il mio sugo del piacere mischiato con quello del preservativo e del suo seme. In una frazione di secondo mi è tornata in mente quel che dicevo e le mie convinzioni sul fatto che quello che avevo in bocca usciva la pipì e che mai l’avrei fatto ora mi faceva arrossire. Avevo solo il desiderio di avere il suo cazzo duro e palpitante in me e incredibile, stavo cercando di capire che tipo di gusto fosse visto che era nuovo e particolare. Non avevo mai assaporato nulla di simile in vita mia! Dal sapore un poco forte e un po’ salato e al tempo stesso anche dolce. Una cosa nuova per me, era che il suo odore mi ha fatto tremare tutta e ha contribuito ad eccitarmi. Il gusto del preservativo era forte e devo dire che non mi piace per niente. Ho terminato di leccarlo e l’ho tolto per poi incominciare a gustare la morbida calda carne del cazzo.

Wow!!! è stato un bel boccone, anche nella sua misura flaccida ed era molto caldo! E salato, con un po’ di viscido sperma di Davide e sapevo che era quello. Pur non avendolo mai assaggiato prima, provavo quel sapore fantastico! Se non l’avessi voluto ardentemente nella figa l’avrei leccato per sempre!

A Davide evidentemente è piaciuto il mio trattamento. Ha fatto piccoli rumori mugolando di contentezza e ha continuato a spingere la mia testa sul suo cazzo guidandomela fino a quando ho colpito il suo pube ogni volta. Non mi importava, solo dopo qualche tempo la crescente cazzo mi ha fatto vomitare quando colpiva il retro della gola.

Oh! Persa nel turbine delle sensazioni, ho realizzato che il cazzo di Davide ha risposto alle sollecitazioni! Era cresciuto! Non volevo perdere tempo giocando ancora con la bocca e con qualche sforzo perché Davide non voleva lasciarmi andare, sono riuscita a divincolarmi dalle prese delle sue mani e ad arrampicarmi su di lui a cavalcioni. Dopo alcuni tentativi, con lui che si è guidato il cazzo duro, sono riuscita ad impalarmi e a farlo sparire per metà nella mia figa.

Oh sì! Questa era la sensazione di pienezza che stavo aspettando con tanta impazienza! Il suo volto era immerso nel mio seno che poi ha baciato ed è passato al succhiarmi e a mordicchiarmi i capezzoli. Questo ha contribuito ad inviarmi enormi e svolazzanti farfalle con le ali che mi bruciavano nella figa. Pur dando le spalle allo schermo la musica che accompagna la scena drammatica del film si adattava perfettamente all’occasione. Ho continuato a salire e scendere su di lui e la sua pronta risposta è stata che il suo cazzo ha continuato a crescere in me, diventando sempre più duro e grosso.

‘Oh, siiii!’

Ho aumentato il mio ritmo e le sensazioni erano tali che perdevo spesso il contatto della realtà e alzandomi troppo, il cazzo fuoriusciva da dentro di me. Ogni volta sentivo chiaramente che il cazzo sbatteva sonoramente contro la sua pancia mentre la figa faceva un rumore strano e inequivocabile come di gorgo. Frustrato, penso io dalla mia incapacità ed esperienza, mi ha sollevato con il cazzo saldamente tutto dentro di me e mi ha adagiata a terra fra le file delle poltroncine. Ha ripreso a scoparmi con forza e adoravo il modo come mi riempiva e’ Oooh!

Ogni volta che la sua cappella mi colpiva profondamente mi toglieva il respiro. Mi sentivo come se l’aria dei polmoni venisse spinta fuori! Tutto ciò che volevo era quello di sentire questo piacere indescrivibile di pienezza e invece stavo provando molto più di quello e… Ohhh!

Percepivo come i muscoli interni della vagina pulsassero e stessero stringendo come fosse una mano il cazzo che continuava ad andare dentro di me sempre più forte e sempre più velocemente. Ero euforica! Avevo come l’impressione che percepissi ogni protuberanza del cazzo. Era come se lo stessi vedendo con gli occhi della mia anima mentre lo toccavo con la mia mano e con un’altra mano mi stavo dando piacere io stessa.

Un ruggito! Io, lui, non ho idea. Tutto è diventato buio come la pece! Tremavo, o meglio, il mondo intorno a me tremava.

{Ora che sto ricordando i miei sentimenti, penso che sia stato qualcosa come il big bang. Sai, intendo dire l’universo quando è collassato e tutto ha avuto inizio con un incredibile BANG!
Scusami per il paragone, ma sono una fanatica della scienza}

Quando sono rinvenuta, ero sdraiata per terra e non sentivo ne freddo ne sensi di colpa. Premurosamente mi ha aiutata ad alzarmi e ho visto i titoli di coda. Ho avuto appena il tempo di sedermi al mio posto che una parte delle luci si sono accese. Davide mi stava aiutando a ricompormi mentre sentivo la gente che si alzava per andare e uscire dalla sala. Quando il film è terminato e le luci si sono accese completamente, ero pronta per alzarmi anche io e gli ho chiesto se mi poteva ridare la borsetta. Non avevo idea dove fosse e no, non avevo un altro preservativo anche perché oramai era troppo tardi.

Lo so, lo so! Non devo scopare senza protezione, ma cosa potevo fare in quel momento selvaggio? Ho messo su i miei occhiali quando l’ho trattenuto per la mano e come si è voltato l’ho guardato, anzi no! L’ho studiato ed era così bello! Longilineo, spalle larghe, dalla pelle scura e abbronzata. Un po’ il la con gli anni forse. Desideravo baciarlo ancora e non ho aspettato. Mi sono letteralmente arrampicata su di lui e le nostre anime si sono fuse assieme nuovamente. Quando ci siamo lasciati, c’era il servente che puliva e ci siamo avviati verso l’uscita. Non mi sono per niente vergognata di aver mostrato il sedere anche perché adoravo le sue mani che mi palpavano e mi stringevano a lui.

Oh sì, Davide è molto più alto, dolce, premuroso, passionale di me. I suoi occhi marroni e profondi ti scrutano l’anima e ogni volta il suo sguardo ti fa sciogliere. Non ho aspettato un’altra settimana per incontrarlo e questa volta con i miei occhiali indosso. Vi starete domandando di Gian?

Bene, ho detto a lui il giorno dopo che l’ho aspettato senza gli occhiali, fino a quando qualcuno è venuto e sono andata con lui e ho scopato con lui. Non mi ha creduto.

Non ho rimpianti e non sento sensi di colpa. Questo mi rende una troia, non è vero? Beh io sono contenta lo stesso! è molto più divertente!

Il nostro rapporto con lui è durato e proseguito per i prossimi cinque anni’ Ne abbiamo fatte di avventure e forse ve le racconterò, ma devo combattere con la mia coscienza perché mi sembra che riviverle, non faccia una cosa giusta verso il mio attuale e dolce fidanzato. è tanto diverso quanto normale ed è esattamente ciò di cui ho bisogno adesso, a parte un lavoro nuovo dato che la cooperativa di pulizie mi consuma fisicamente e non ho nessun stimolo se non quello di arrivare a casa e aspettare il mio dolce amore. Un saluto e un bacio a tutti.
Lu.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

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