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Racconti Erotici Etero

Avere 30 anni e tutte queste ninfe intorno. CAP 3.

By 26 Maggio 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

fino ad ora:
Sono Massimo, ho 30 anni e insegno lingue in alcuni licei. Un giorno mi arriva un email con all’interno le foto nude e provocanti di una giovane ragazza, unico segno di riconoscimento un piccolo tatuaggio. Questo è il racconto di ciò che ne seguì.

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I capitoli precedenti:
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=17815
https://raccontimilu.com/viewstory.php?sid=18578&i=1
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3.

E quel sabato gli eventi precipitarono.
Fu un insieme di cose, tutte in solo giorno. Ogni singolo tassello di un puzzle composto da chissà chi era finito al suo posto, ed io ero finito con il mio naso tra quelle fresche cosce.
E niente sarebbe stato più come prima.

E’ sabato sera, e mi trovo al concerto dei Depeche Mode. Sono solo.
La mia ragazza è partita. Lunedì proossimo ha un importante colloquio per una borsa di studio in un’altra città (non dico quale, non do indizi). Aveva deciso di approfittarne per passare il week-end con un’amica che vive lì. Fantastica idea.
L’amico con cui dovevo venire al concerto purtroppo (o per fortuna?) ha avuto un incidente un paio di giorni fa, ancora vivo ma acciaccato ha deciso di rimanere a casa.

Eccomi quindi così, tra la folla, in attesa che il concerto cominci, e con una notevole quantità di marjuana addosso. Di norma non fumo molto, ma l’acquisto era stato fatto in previsione della presenza del mio amico, che invece ci dava giù alla grande. e comunque questa sera ho veramente bisogno di distendere i nervi perchè sono eccitato come un satiro. E non solo per l’imminente concerto.

Questo pomeriggio ho ricevuto un altro video.

Questa volta è nuda, completamente nuda. Inizialmente semplicemente sta in piedi, dritta, con le gambe unite, una statua di perfezione. I seni e la fica li, davanti alla telecamera, plastica. Solo la testa era tagliata fuori dall’inquadratura. Posso vedere questo stupendo corpo perfettamente, ma solo fino al collo, un bellissimo collo.
E poi parte una musica, è qualcosa di chillout che non conosco, e lei comincia a ondeggiare, come un serpente. Andrà avanti mezzo minuto così, muovendosi a ritmo della musica che diventa sempre più veloce. I suoi seni ondeggiano, mi danno l’idea del mare, i suoi fianchi sono perfetti, non troppo magri, da afferrare quando si scopa, da mordere. Ma non in quel momento, in quel momento sono solo da guardare. Il ritmo aumenta e lei si gira, il suo culo è perfetto.
Allarga le gambe, lunghe, bianche, toniche. Sono la via perfetta per una lingua che dai piedi voglia raggiungere quei glutei sodi e tondi. Ma prima indugerei nell’incavo del ginocchio leccando avido, e morderei le cosce lì dove i nervi sono più sensibili. Quel culo si merita un ottimo antipasto.
Lo muove velocemente, i glutei sembrano gelatina. Si china un po’ in avanti, ed io mi sento impazzire di desiderio.
Poi lo schermo diventa nero, e di nuovo si illumina.
Ora ho la visione oscena e bellissima della sua fica in primo piano, il boschetto di peli curato, il tatuaggio, l’unico suo segno di riconoscimento, ben visibile. Non c’è più la musica e questo mi permette di godere i gemiti che accompagnano la sua lenta masturbazione. Come da copione inizia con il clitoride e presto si allarga le labbra della fica. Vedo sfocati, in secondo piano i suoi seni, i capezzoli turgidi, sento i suoi sospiri, un suo dito entra dentro, poi un altro. Aumenta il ritmo, gode: si vede dagli umori, si sente dai gemiti, e dal suo corpo che si inarca e trema sempre di più. Inarcandosi mi regala la visione del buco del suo culo per un attimo, vedo i muscoli tesi, sento le dita che bagnate entrano ed escono, e viene. Viene urlando un lungo ‘Siiiiiiiiiiiiiiiiiiii’. E poi si ferma, ansimante, il petto sale e scende affannato. E comincia a cantare, a bassa voce: ‘Ur own, personal, Jesus’.
Cosa?!
Prende un foglio di carta, su cui e scritto: ‘buon concerto prof.’
Come fa a saperlo?! Come cazzo fa a saperlo?!?!?
Dissolvenza in nero.

Rispondo alla sua mail con un semplice:
chi sei?

L’eccitazione mi travolge come un onda impazzita quando qualche minuto dopo leggo la sua risposta:
‘lo scoprirai.’

Non so cosa dire, non so se e cosa risponderle. Alla fine decido di non fare nulla. Potrebbe essere uno scherzo, o peggio potrebbe non esserlo. Potrei mettermi in un mare di guai, e non sarebbe saggio.
Ma non sono esattamente famoso per essere saggio.

Così non faccio niente, mi preparo per andare al concerto e ci vado. Mi porto dietro un bel po’ di marjuana, più di quanta me ne fumerei normalmente, supero i cancelli, mi mescolo tra la folla, ed il flashback è finito.

Ora sono qua, tra la folla in attesaa, ancora non troppo accalcato,mi sto fumando di gusto la prima canna della serata ed ha l’effetto di calmarmi e rendermi contento. Mi godrò il concerto e mi rilasserò, e domani, a mente lucida, penserò a cosa fare.
‘Ehi prof!’ è la voce allegra di una ragazza, so che sta chiamando me, so che la serata si prospetta piena di sorprese. So che sto per fare qualcosa di poco saggio.
Ma l’ho già detto, non sono famoso per essere saggio.

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Raccontatemi cosa pensate di questo racconto, che sviluppi immaginate, in chi vi siete immedesimati/e, consigliatemi e criticatemi.
Raccontatemi le vostre sensazioni, quello che ha suscitato in voi.
Ispiratemi.

mailto:
sempronio81@yahoo.it

per chi me lo ha chiesto e per chi è curioso:
Questa storia non è ne vera ne falsa. La maggior parte delle cose raccontate sono vere, ma decontestualizzate o opportunamente modificate per non dare troppi indizi (ad esempio il concerto non era dei depeche mode :-P, e non si tratta prettamente di tre classi di scolaresche -purtroppo-).
Il tutto legato da un filo conduttore frutto all’80% di fantasia.

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