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Racconti Erotici Etero

Avventure impreviste

By 2 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Telefonata.

‘Ciao Tesoro!!’
‘Ciao Amore! Come va la giornata lì?’
‘Ancora devo capire che senso ha lavorare di ferragosto..’
‘Sicuramente nessuno.. penso che la tua’azienda sarebbe andata avanti anche se oggi fosse rimasta chiusa..’
‘Vallo a dire al presidente!!!’
‘Ci andrei se potessi.. ma mi risponderebbe che tu sei la punta di diamante dei suoi manager mia cara.. e quindi è ovvio che tu sia lì!’
‘Mi stai dicendo che è meglio non fare carriera, eh?’
‘Fammi approfittare almeno oggi per dirlo tesoro.. io, come tutti gli inferiori, sono a crogiolarmi al sole in giardino.. è un duro lavoro ma qualcuno deve pur farlo!!’
‘E bravo.. e del collega della segreteria che ne dici? Non si può dire che lui abbia fatto carriera.. eppure è qui in giacca e cravatta a fare la sauna senza aver nulla su cui lavorare!’
‘Un caso sfortunato direi..’
‘Direi anch’io.. soprattutto perchè è l’unico in questo palazzo oltre a me.. deve sentirsi tremendamente sfortunato, considerando che oggi non c’è neanche l’aria condizionata!!’
‘Vuoi dire che sei sola con lui?? Devo essere geloso??’
‘Avresti dovuto esserlo se non te l’avessi detto! Ed in realtà potresti esserlo molto di più se ti rivelassi un piccolo segreto..’
‘E cioè??’
‘Vabbè.. giusto perchè sei il mio compagno te lo dico.. sono al sole anch’io.. sai che qui all’attico ho una bella terrazza no? Così visto che non ho nulla da fare ne ho approfittato, dentro il caldo è insopportabile e fuori invece c’è un pò di aria almeno, così ho portato una poltrona fuori e mi sono sdraiata..’
‘Beh.. non ci vedo nulla di male.. così se ti abbronzi un altro pò il viso sembrerai meno una donna dedita solo alla carriera!’
‘Quindi se mi abbronzo anche in altre parti del corpo dovrei avere ancora più probabilità, giusto?’
‘In altre parti del corpo? Scusa non metti sempre il tailleur in ufficio?’
‘Certo, ma ora sono in terrazza!’
‘Vuoi dire che sei rimasta in camicia? Così ti abbronzi gambe e braccia, brava’
‘No, la camicia è a maniche lunghe, mi sarebbe rimasto un brutto segno di abbronzatura.. ho dovuto toglierla!’
‘Stai scherzando cara?? Hai tolto la camicia?? Sei proprio una peperina! Ma se il tuo collega entrasse in stanza e venisse in terrazza per qualche motivo e ti vedesse in reggiseno??’
‘Impossibile caro!!’
‘Ok.. vuol dire che il tuo collega non entra mai nella stanza del suo boss, cioè tu, senza avvertire.. vero? Sento che ridacchi..’
‘Non è solo per questo..non potrebbe vedere il reggiseno perchè non ce l’ho!!’
‘Cosa?? Sei in topless sul terrazzo dell’ufficio??’
‘Già.. sai che odio i segni dell’abbronzatura!!’
‘Ma.. scusa ma non c’è gente nei palazzi lì intorno che può vederti??’
‘No tranquillo caro, questo è l’attico più alto di tutti, nessuno può vedermi.. altrimenti non credo che avrei tolto la gonna..’
‘Cosa?? Sei rimasta solo con gli slip??’
‘No amore non preoccuparti.. ho tolto anche quelli’.
‘Non posso crederci.. allora sei nuda sul terrazzo dell’ufficio!! Ma sei davvero sicura che il tuo collega non verrà lì per qualche motivo??’
‘Scherzi a parte caro, non c’è pericolo.. sai che sono piuttosto disinibita, ma sarebbe alquanto imbarazzante se uno dei miei segretari mi vedesse nuda ti pare? Lui non entra mai senza bussare.. e senza che io gli risponda..’.
‘Beh ma in caso di urgenze?? Vabbè hai il palmare con te..’
‘Urgenze?? Stai scherzando? Un’urgenza a ferragosto!?! Ho lasciato il palmare in stanza, non voglio essere disturbata neanche dalla tentazione di leggere una email! Ho portato solo il mio cellulare privato per chiamarti’.
‘Quindi ora lo spegnerai?’
‘Direi di si, voglio rilassarmi un pò’
‘Tu ti rilassi eccitando me però!!’
‘Davvero ti sei eccitato caro??’
‘A dire il vero ho fatto di più..’
‘Noooo non ci credo!’
‘Beh.. sono venuto quando hai detto che non avevi neanche gli slip!!’
‘AAAHHH e dove ti sei schizzato??’
‘Sul petto, sulla pancia.. sono sulla sdraia..’
‘Nudo in giardino?’
‘Beh, se puoi starci tu in terrazza!! In realtà però non lo ero.. ho abbassato i pantaloncini appositamente..’
‘Ora sei tu che mi hai fatto eccitare caro..’
‘E perchè non ti soddisfi allora?’
‘Ehi ehi! Mi stai sfidando a masturbarmi qui in ufficio??’
‘Hai detto che sei tranquilla no?’
‘Beh si però…’
‘Lasciati andare.. vedrai che ti piacerà..’
‘Non lo so.. ora chiudo e poi ti faccio sapere..’
‘Secondo me ti stai già toccando..vedi? Stai ridacchiando!’
‘Ciao tesoro..’
‘Ciao cara..buon divertimento..’ Non si poteva dire che non la conoscesse bene. Quando l’aveva salutata con quel ‘buon divertimento’, lei aveva già iniziato a toccarsi. L’aveva fatto da quando lui le aveva rivelato di essersi masturbato e schizzato addosso in giardino.. perchè era sicura che le stesse dicendo la verità.. e perchè avrebbe voluto essere lì con lui ad assaporarlo. Le piaceva il pene del suo compagno, le piaceva il sesso orale, e forse ancora di più le sarebbe piaciuto il brivido dell’esibizionismo che avevano imparato ad apprezzare insieme, per caso.

Ricordava benissimo quella volta in vacanza, 7 anni prima, quando tutto era iniziato per caso, in quella spiaggia naturista in cui si erano ritrovati in vacanza. Poi tutta la vacanza era stata all’insegna della scoperta dell’esibizionismo, soprattutto quel giorno del ritorno, quando in aeroporto aveva dato il meglio di sè indossando sola una gonnellina e una canottina bianche di cotone.. solo quelle, perchè sotto non aveva nient’altro.. in macchina infatti poco prima aveva tolto tutto il resto, spogliandosi praticamente nuda in mezzo al traffico e giocando, con quello che allora era solamente il suo ragazzo, alla spregiudicata cliente di un tassista fortunato.

Ne era passato di tempo, Monia era diventata una importante manager e Diego aveva proseguito nella sua passione per la fotografia, anche se era ancora solo assistente fotografo. Ma, a quanto diceva, era contento così.. e come dargli torto, visto che in quel momento se ne stava beato nel giardino di casa con il pene all’aria! Ma ecco, il pensiero dell’asta rigida del suo compagno le ritornò prepotentemente in testa, facendole salire un’eccitazione già irrefrenabile. Le dita che prima si limitavano ad accarezzare le grandi labbra iniziarono pian piano a penetrarle, cercando il punto di massimo piacere, mentre pensieri erotici le riempirono la mente.

Pensò al suo collega, ed a cosa sarebbe successo se si fosse presentato lì, in quel momento. Avrebbe visto la sua responsabile senza difese, nuda, nell’atto di masturbarsi sul terrazzo dell’ufficio, semisdraiata su una poltrona sui cui di solito accoglieva i suoi ospiti più importanti. Chissà cosa avrebbe pensato di lei. In fondo era una donna avvenente di 32 anni ora, ed era certa che l’uomo, un pò più grande di lei, fosse attratto dal suo fisico. Monia non si metteva certo in mostra al lavoro, ma in tailleur faceva la sua figura. E’ vero, non aveva un seno enorme.. anche se non aveva mai rinnegato la sua seconda taglia ancora ben soda.. ma il suo sedere era stato da sempre oggetto di attenzione maniacale da parte degli uomini. Anni e anni di pallavolo dovevano pur essere serviti a qualcosa, e tra quei qualcosa c’era sicuramente anche la tonicità delle sue natiche. Più volte aveva sentito su di sè (senza alcun problema) gli occhi degli uomini che lavorano in quel palazzo.

Mentre si penetrava con due dita, e forse si lasciava andare a qualche gemito, Monia pensò a come avrebbe reagito il suo segretario.. forse si sarebbe eccitato, o forse avrebbe prevalso l’imbarazzo. Lo immaginò abbassarsi i pantaloni e masturbarsi il pene eretto senza vergogna. Non aveva mai pensato a lui in quei termini, ma già che c’era lo immaginò con un pene degno di un pornoattore, lungo 25 cm e anche abbastanza largo. Il suo compagno non era superdotato, anche se ne era sempre rimasta più che soddisfatta, ma ogni tanto il pensiero di come sarebbe stato avere un’asta tanto grande dentro di lei l’aveva solleticata. soprattutto quando le era capitato di vedere qualche maschio ben fornito nelle spiagge nudiste che aveva frequentato nel tempo con Diego. D’altronde lui non aveva mai negato di gradire le tette grandi, e non si era mai tirato indietro quando si era trattato di sbirciarne qualcuna.

Nel frattempo la sua eccitazione aveva raggiunto il culmine. Occhi chiusi per assaporare meglio ogni sensazione, si sentiva bagnata, sensuale, erotica nell’atto di darsi piacere in un momento così inconsueto, muovendo il bacino e inarcando la schiena per accompagnare le penetrazioni con le dita, mentre l’altra con l’altra mano iniziava a massaggiarsi i seni ed a solleticarsi i capezzoli . Nonostante la sua fervida immaginazione di poco prima, il collega non sarebbe davvero mai entrato nella sua stanza (tantomeno sul terrazzo) senza bussare e senza sentire un ‘avanti’ da lei come risposta.. un evento del genere avrebbe avuto le stesse probabilità di aprire gli occhi e vedere la neve scendere in grandi fiocchi bianchi!

Ma erano pur sempre entrambi in ufficio, quindi una probabilità, seppure infinitesimale, c’era e le bastava per credere che fosse in pericolo di essere scoperta.. e concentrandosi su questo pericolo venne, gemendo e mordendosi allo stesso tempo le labbra per evitare che qualcuno potesse sentirla in quell’insolito ferragosto lavorativo, mentre si tastava ancora con soddisfazione il seno. Nell’estasi dei sensi le sembrò di sentire addirittura una musica di sottofondo.. all’inizio, tra i sospiri che seguirono l’orgasmo, non riuscì a darle sembianze, poi le parve di riconoscerla. Era un motivetto noto, che aveva sentito tante volte.

Si, era una hit del momento, che si sentiva spessissimo per radio. Era talmente di moda che l’aveva anche scaricata come suoneria per il suo cellulare.

Tornò un pò in sè e capì che la musica era reale. Era la sua suoneria, era il suo telefonino che stava rompendo l’incantesimo erotico.

Dannato cellulare, sempre tra i piedi.

Solo dopo qualche altro secondo si riscosse completamente, tornando lucida. Sentiva il suo cellulare squillare vicinissimo, ma lei lo aveva lasciato in stanza quando era uscita in terrazza!

Confusa, Monia aprì gli occhi.. e vide l’equivalente della neve che a ferragosto scendeva in grandi fiocchi bianchi.. Strabuzzando gli occhi dinanzi alla scena più erotica alla quale forse aveva mai assistito, ed a cui mai e poi mai avrebbe immaginato di partecipare da attore non protagonista, Piero si convinse che le valutazioni possano cambiare in fretta. All’inizio di quella giornata aveva pensato che non avrebbe potuto esserci nulla di peggio di un ferragosto al lavoro, senza aria condizionata, in sola compagnia del suo capo, una donna tanto avvenente quanto poco incline al dialogo. Non sapeva se fosse così anche con i suoi pari livello, ma con il personale di segreteria, del quale lui faceva parte, di certo la giovane manager non si spendeva molto. Non a caso aveva passato le prime ore della giornata chiusa nella sua stanza.

Per di più, la giornata sembrava non passare mai, perchè ovviamente non c’era nulla da fare, e probabilmente non ci sarebbe stato fino allo scadere delle 7 ore di lavoro previste. Tutti erano in ferie, anche i più alti livelli, e loro erano lì solo per assicurare l’ordinaria amministrazione. Una manager di medio livello ed uno dei suoi segretari. C’era internet certo, ma era bastato poco a stancarsi anche di quello, soprattutto perchè con quel caldo era impossibile rimanere seduti per più di cinque minuti senza rischiare di avere un alone sui pantaloni all’altezza del sedere. Ogni tanto si alzava per fare due passi nella stanza, che di fatto era l’anticamera della stanza più grande del suo capo che, essendo donna e vestita più leggera, forse soffriva meno la canicola.

Poi però c’era stata quella telefonata. Il presidente aveva chiamato ed ovviamente non voleva parlare con lui, ma con la manager che presidiava l’azienda in quel giorno festivo. Il problema era che la manager non aveva risposto alla chiamata del suo superiore, nè al telefono fisso nè al cellulare di servizio.. cosa alquanto strana, visto che a quel livello nessuno lasciava mai il cellulare di servizio ad una distanza maggiore di 30 centimetri, per avere la possibilità di rispondere in qualunque situazione ad una chiamata di lavoro. Il presidente si era quindi rivolto a lui in quanto segretario della dottoressa, affinchè la avvertisse immediatamente. ‘Forse è in bagno’ aveva suggerito Piero timidamente. ‘Beh, la vada a chiamare anche lì e le dica di prendere il suo cellulare. Non so se ha capito l’urgenza della situazione’ aveva risposto il grande capo tutt’altro che accomodante.

A quel punto non c’era più buona educazione che tenesse, il posto di lavoro era più importante, e così Piero dopo aver bussato era entrato nella stanza della dottoressa anche senza sentire il suo ‘avanti’, come aveva sempre fatto in situazioni normali. Non era in stanza, ma la portafinestra aperta lasciava intendere che fosse uscita sperando in un pò di brezza estiva, comunque meglio dell’aria incandescente della stanza. Così aveva individuato il palmare della donna sulla scrivania ed era uscito in terrazza, scorgendo la poltrona. Aveva visto anche i lunghi capelli del suo capo cadere lungo lo schienale, capendo che era semisdraiata. ‘Bel modo di lavorare’ aveva pensato, ma poi aveva riflettuto che in effetti non c’era niente da fare nemmeno per lei.. fino a qualche minuto prima almeno. Le parole del presidente avevano risuonato nella sua testa e lo avevano convinto a farsi avanti, per quanto inopportuno potesse sembrare. Ma solo quando si era affiancato alla poltrona aveva scoperto QUANTO era stato inopportuno.

Ed aveva scoperto anche altre cose, piuttosto interessanti.

Aveva scoperto che la dottoressa, diversamente da quanto aveva immaginato, soffriva il caldo più di lui, perchè aveva avuto bisogno di togliersi i vestiti, ma proprio tutti, compresa la biancheria intima. E probabilmente sentiva spesso il bisogno di farlo anche nella sua vita privata, perchè l’abbronzatura del viso che tutti conoscevano era uniforme su tutta la sua pelle liscia.. ma proprio tutta..

Aveva scoperto che la dottoressa, come lui e molti uomini del palazzo avevano immaginato, non aveva delle tette grandi, ma di certo aveva proprio delle belle tette! Una seconda probabilmente, soda ed invitante sicuramente, con capezzoli ben proporzionati..

Aveva scoperto che la dottoressa, come nessuno aveva osato nemmeno immaginare, aveva la figa completamente depilata.

Tutto questo aveva visto di lei in un secondo e un secondo prima di rendersi conto di cosa stesse facendo. E ci volle solo un altro secondo perchè il pene gli si irrigidisse totalmente, perchè era assurdo e irresistibile vedere la dottoressa, il SUO CAPO, dedicarsi all’autoerotismo, completamente nuda, con una mano a massaggiarsi i seni e con l’altra alla chiara ricerca del piacere sessuale tra le belle gambe affusolate ed abbronzate.

Dimenticò perchè era lì, dimenticò l’urgenza che lo aveva involontariamente condotto a quello spettacolo impareggiabile, dimenticò anche l’imbarazzo perchè, per sua fortuna, la dottoressa in quel momento così intimo aveva gli occhi chiusi e non poteva sapere che lui era lì ad ammirarla.. e desiderò solo sostituire le mani di lei con le sue. Essendo impossibile, si dedicò alla sua erezione accarezzandosi il pene da sopra al pantalone, non preoccupandosi del fatto che l’eccitazione era talmente grande che stava quasi per venire con la rapidità di un adolescente che sfoglia la sua prima rivista con donne nude o che vede il suo primo film porno. E questo era anche meglio di entrambe le cose messe insieme.

Poi lo squillo del cellulare che teneva ancora nell’altra mano lo riscosse. Ricordò perchè era lì, ricordò l’urgenza. E quando la dottoressa aprì gli occhi, la sua espressione lo aiutò a rendersi conto di cosa potesse significare essere un suo spettatore in quel momento..
luana dice: E lei cosa ha fatto a quel punto??
Piero dice: E cosa doveva fare.. si è coperta con le mani le parti intime, ma questo la rendeva ancora più eccitante!
luana dice: incredibile! E tu?
Piero dice: te l’ho detto cosa stavo facendo, sai che non ho imbarazzi a parlare con te di queste cose..ho allontanato subito la mia mano dalla patta, ma non sapevo cosa dire, non sapevo se se ne era accorta, non mi rendevo conto se mi si vedeva l’erezione! ma poi lei ha messo a fuoco che il suo cellulare stava squillando insistentemente.. e io balbettando ho cercato di spiegarle la cosa..quando ha sentito che gli dicevo della chiamata del presidente, ha cambiato di nuovo espressione, stavolta sembrava di spavento.. e mi ha detto di darle il cellulare
luana dice: e a quel punto?
Piero dice: quando gliel’ho passato, lei ovviamente aveva una mano in meno per coprirsi, si è arrangiata con l’altro braccio per il seno e ha accavallato le gambe per coprirsi la.. vabbè hai capito.. :) ma senza troppo impegno, penso fosse più preoccupata di aver fatto una mossa falsa non rispondendo al cellulare
luana dice: e ti ha detto di andartene?
Piero dice: è incredibile ma.. no.. a quel punto è rientrata nel suo ruolo di manager dedicando tutta l’attenzione a quello che le diceva il presidente per telefono..
luana dice: e tu sei rimasto lì a guardarla??
Piero dice: onestamente non sapevo decidere, ovviamente da una parte era il caso di andarsene, ma se le fosse servito qualcosa??
luana dice: ottima scusa amico mio!! almeno potevi girarti!
Piero dice: beh.. credimi se ti dico che poi sarebbe stato del tutto inutile, perchè ha fatto tutto quello che fa normalmente un manager al telefono con un grande capo..
luana dice: cioè?
Piero dice: è entrata in quel mondo ed ha dimenticato tutto il resto.. quindi si è messa a passeggiare avanti e indietro per la terrazza..completamente nuda! io per lei non esistevo più in quel momento, di solito è così fino a quando non sono di nuovo utile alla sua causa..certo stavolta era un pò diverso! vederla così era incredibile! i seni le stavano su come ad una ventenne.. e quel sedere tondo!! secondo me ha fatto tanto sport, mi ricordava il sedere delle pallavoliste!
luana dice: che uomo di sport che sei! e tu hai cercato di essere il più invisibile possibile!
Piero dice: già, ma quando ha avuto bisogno di me ha realizzato che ero lì..
luana dice: e per rivolgersi a te si è coperta in qualche modo?
Piero dice: era ancora al telefono con il presidente, che evidentemente le stava dettando informazioni da non dimenticare.. aveva bisogno di qualcosa per scrivere, e sono certo che in quel momento non le importava un fico secco di mostrare tutte le sue grazie al suo segretario..
luana dice: sempre più incredibile.. ma non è che lo faceva apposta, per provocarti??
Piero dice: fidati.. no, era davvero in trance..così sono andato a prendere penna e blocco, glieli ho portati e ho fatto segno che me ne sarei andato.. ma lei mi ha fatto cenno di restare..
luana dice: davvero?? allora le piaceva la situazione!
Piero dice: macchè! sempre per utilità! dovevo tenerle fermo il foglio su cui scriveva, visto che aveva solo una mano libera perchè con l’altra teneva il telefono
luana dice: e così ha preso appunti, sempre nuda..
Piero dice: si, ma in più adesso si chinava un pò sul tavolo per scrivere.. e le tette.. beh hai capito.. considera che credo le abbia più o meno come le tue…
luana dice: cmq non è carino che tu faccia riferimento alle mie tette come paragone solo perchè le hai viste una volta!
Piero dice: viste?? e ti sembra che io sia riuscito a vederle davvero quell’unica volta?? Mi baso solo sull’intuizione!
luana dice: vabbè lasciamo perdere e torniamo alla tua storia.. ma non è che lei aveva intravisto qualcosa sotto ai pantaloni e ti ha provocato? d’altronde le tue doti in quel momento dovevano essere ben evidenti!
Piero dice: non è carino fare riferimento alle mie doti! :)
luana dice: beh visto che dici sempre che sei un superdotato!
Piero dice: ahahha..scommetto che saresti curiosa di verificare!!
luana dice: come cerchi di fare tu ogni volta che mi guardi nella scollatura?? :)
Piero dice: non è colpa mia se lasci le tette così spesso in vista.. e poi sono scollature normalissime le tue! ok, cmq tornando al nostro discorso, è vero.. penso che mi si notasse bene, ma penso anche che lei era troppo presa dall’urgenza per accorgersene..e poi a un certo punto ha detto: ‘come presidente? sta salendo in ufficio??’ ed è sbiancata!
luana dice: daiii.. il vostro presidente in realtà era lì??
Piero dice: te l’ho detto, la cosa era talmente urgente che si era già avviato verso l’ufficio..così lei, appena ha realizzato cosa stava per succedere, è schizzata verso la stanza per rivestirsi, e io le sono corso dietro, ma ha avuto un piccolo problema..
luana dice: cioè?
Piero dice: lì sulla scrivania c’era solo la giacca del tailleur, e lei, presa dal panico per la situazione, non è riuscita a ricordare immediatamente dove avesse lasciato il resto, se in terrazza o in bagno.. e nel frattempo si sentivano già i passi di qualcuno nell’anticamera.
luana dice: il presidente era arrivato!! e cosa ha fatto lei?
Piero dice: ha preso la giacca e l’ha indossata davanti a me.. poi si è seduta dietro alla scrivania in attesa.. e per la prima volta mi ha parlato da pari a pari.. ha detto ‘mi copra.. per favore.. saprò sdebitarmi..’
luana dice: aaaaahhhh.. e tu l’avresti coperta di sicuro.. con le tue mani però! :)
Piero dice: puoi scommetterci.. ma ti assicuro che anche così ne è valsa la pena.. ‘E lui ti ha coperta? E’ stato tuo complice in quel caso?’. Il racconto della sua compagna lo stava talmente eccitando che aveva deciso di togliersi gli slip prima del previsto, restando nudo sul letto con il pene in completa erezione. Monia lo guardava compiaciuta mentre continuava. ‘Si, ha cercato e consegnato lui tutti i documenti al presidente evitando che io mi dovessi alzare.. mi ha assecondato anche nella scusa che avevo trovato per rimanere seduta, mentendo su quanto fosse gonfio il mio ginocchio!’. ‘Invece credo che di gonfio ci fosse altro in quella stanza eh? – disse Diego sorridendo malizioso – gli si vedeva?’. ‘Si l’avevo notato almeno un paio di volte, sotto alla patta c’era un rigonfiamento..

‘E tu eri eccitata? In fondo poco prima non ti eri preoccupata neanche di coprirti un pò mentre prendevi nota delle richieste del tuo capo!!!’.. ‘Che dovevo fare.. il segretario ormai mi aveva già vista nuda ed era più importante non perdere neanche una parola del presidente..ma non ti nego che un pò mi ero anche eccitata, e poi dopo anche il presidente, approfittando del fatto di essere in piedi mentre io ero seduta, si è dedicato molto alla mia scollatura!’. ‘Ah si? Era di suo gradimento?’. ‘Direi di si, giacca senza reggiseno!Non so se si notava..’. A quel punto c’era una domanda che Diego doveva fare, la più preoccupante ma allo stesso tempo la più eccitante.. ‘Capisco.. insomma hai dato spettacolo come al solito.. ma una volta che il presidente se n’è andato, il tuo collega ha avuto la ricompensa promessa?’. Monia sorrise. ‘Sicuro di volerlo sapere?? Comunque è’ un segreto.. in fondo tutti possono avere dei segreti.. compreso te..’ rispose lei sibillina.

Diego cercò di riflettere. Era impossibile che.. come aveva potuto scoprirlo? ‘Cosa vuol dire che anche io posso avere dei segreti?’ chiese lui in modo interlocutorio. Monia a quel punto si alzò e si allontanò per due minuti dalla camera da letto. Quando tornò, aveva in mano un telefono cellulare.. un palmare per la precisione. ‘Sai cos’è questo?’ chiese sedendosi sul letto a gambe incrociate, come in una posizione yoga. In quella posa la figa depilata della sua compagna era perfettamente visibile e lo fece vacillare per un attimo, contribuendo a mantenere la sua erezione. ‘Un aggeggio di alta tecnologia?’ rispose riscuotendosi. ‘Già.. ma è quello del mio presidente, che probabilmente confuso dalla situazione lo ha dimenticato sulla mia scrivania..’.

Diego capì subito cosa era successo.. ‘Certo, non ci sarebbe nulla di strano.. se non fosse che sul cellulare del mio presidente è installata un’applicazione di instant messaging dalla quale tu risulti essere un suo amico.. e che proprio tramite quell’applicazione il mio presidente ha ricevuto da te alcune mie foto.. e soprattutto che in quelle foto al massimo indosso una collana…’ concluse lei con un sorriso malizioso. Diego cercò di trattenersi.. poi scoppiò a ridere. ‘E quindi cosa ne deduci?’ chiese retoricamente. ‘Elementare Watson.. quando io ti ho chiamato per dirti che mi stavo abbronzando nuda sul terrazzo dell’ufficio hai ben pensato di organizzarmi uno scherzo, approfittando di un’amicizia di vecchia data con il mio presidente di cui io non sapevo nulla..ed in cambio del favore, gli hai offerto in cambio alcune mie foto in cui sono nuda..’

Diego sorrise compiaciuto, e con il pene più che mai eretto per l’eccitazione. ‘Non fa una piega..lo ammetto, sono colpevole!’. ‘Ma come ti è saltato in mente??’ gli rispose lei. Era tutt’altro che scandalizzata visto che fra loro non erano nuovi a scherzi del genere. ‘Dovevo ancora vendicarmi di quella volta al campeggio..’. ‘Ah si, quando ti ho abbassato i pantaloncini durante la notte?’. ‘Già.. peccato che non avevo gli slip sotto!’. ‘Beh ti ti ho fatto un favore, visto che a te piace dormire nudo!’. ‘Beh si, ma non quando nei pochi metri quadri del camper abbiamo due nostre amiche come ospiti!!’. ‘Beh non sei contento? Guarda che hanno espresso solo commenti positivi.. d’altronde quando te l’hanno visto ce l’avevi duro proprio come adesso!’ concluse la sua compagna sorridendo e massaggiandoglielo un pò..

‘Sono certo che anche i tuoi due colleghi oggi hanno espresso solo commenti positivi.. e questo mi riporta alla domanda di prima.. adesso che il mio segreto è rivelato, tocca a te svelarne uno..’. ‘Cioè?’ chiese lei ammiccante. ‘E dai.. dopo che il mio amico se n’è andato, il tuo collega ha avuto una ricompensa per essere stato tuo complice?’ chiarì lui, sebbene non ce ne fosse bisogno. ‘Non so se è giusto dirtelo.. dopotutto tu non mi hai rivelato il tuo segreto, sono stata io a capire tutto.. quindi…’. ‘Mmm.. dovrei capire io se con il tuo segretario c’è stato un seguito?’. Lei confermò ammiccando mentre si rialzava dal letto. ‘Ma come faccio.. dammi almeno un indizio!’ chiese lui senza perdere occasione per ammirarla ancora una volta nuda.

Monia finse di riflettere assumendo una posa molto sensuale, con le braccia conserte che le schiacciavano un pò i seni facendoli apparire leggermente più grandi di una seconda. Poi gli concesse uno spiraglio: ‘Ok.. diciamo che in realtà l’indizio l’hai trovato poco fa, anche se non te ne sei reso conto..’ disse sibillina. ‘Che vuol dire tesoro, non capisco! Sii più chiara!’. Lei sorrise. ‘E va bene.. ricordi cosa hai detto a proposito del cellulare del mio presidente?’. ‘Certo, ma era solo una battuta.. ho detto che è un aggeggio di alta tecnologia..’. ‘Allora è il caso che aguzzi un pò l’ingegno mentre io vado a farmi una doccia..devo anche depilarmi bene perchè domenica ho un’appuntamento con un’amica!’. ‘E ti depili per un’amica??’. ‘Dobbiamo esporci al sole..’ spiegò lei allontandosi. ‘Nude immagino..’ commentò lui a voce alta. ‘Chissà’ rispose lei che era già di là.

Forse fu il movimento ancheggiante di Monia a dargli una scossa mentale. Non appena lei fu uscita dalla stanza, lui ebbe l’illuminazione. E’ vero, i cellulari di oggi sono oggetti di alta tecnologia. Oltre a telefonare possono collegarsi a internet, possono essere usati come lettori di libri, possono scattare fotografie.. e possono anche funzionare come piccole telecamere. E per registrare un filmato basta ben posizionare il telefono e premere un pulsante.. poi si tratta solo di recitare la parte. Diego si tuffò letteralmente dall’altra parte del letto e con una mano raggiunse il telefono. Con la stessa mano navigò nell’archivio per trovare l’ultima registrazione. ‘Elementare Watson’, si disse ad alta voce mentre sullo schermo da 4 pollici iniziavano a scorrere in alta definizione le immagini di quello che sembra un video a luci rosse amatoriale.. Nell’inquadratura iniziale c’è solo lui, di spalle..

Voce femminile fuori campo: ‘E’ stato molto carino da parte sua mantenere il riserbo su.. beh sulla situazione che si è venuta a creare oggi.. è stato tutto molto imbarazzante..’.
Lui, alzandosi: ‘lo capisco, ora credo sia il caso che io torni alla mia postazione..’.
Voce femminile fuori campo: ‘Beh visto che abbiamo già avuto l’urgenza quotidiana, direi che non abbiamo più di che preoccuparci!’.
Lui: ‘Lo penso anch’io, ma forse lei vuole rilassarsi un pò sul terrazzo.. credo di averla interrotta piuttosto bruscamente prima.. ma non sapevo come fare per avvertirla della chiamata del presidente.. e non immaginavo certo che lei..’.
Voce femminile fuori campo: ‘Ha fatto il suo dovere e non deve sentirsi nè in colpa nè in imbarazzo.. anzi mi ha evitato una brutta figura con il presidente, quindi devo solo ringraziarla’.
Lui: ‘Non mi deve assolutamente nulla dottoressa!’
Voce femminile fuori campo: ‘Sa, lei ha ragione sul fatto che vorrei rilassarmi ancora sul terrazzo.. ma non ha ragione quando dice che non le devo nulla.. quindi pensavo di far coincidere le due cose proponendole di farmi compagnia per questa ora che ci separa dall’orario di uscita..’
Lui: ‘Dottoressa la ringrazio molto ma credo di non avere l’abbigliamento adatto per il terrazzo.. a quest’ora ci batte il sole e forse fa più caldo di quanto non ce ne sia qui dentro.. con questo vestito farei la sauna!’.
Voce femminile fuori campo: ‘Con quel vestito sicuramente..’

C’è un attimo di pausa, poi una risata fuori campo.

Voce femminile fuori campo: ‘Non si sarà mica scandalizzato?? Ha appena parlato di sauna.. beh ho sentito dire che in alcuni paesi la sauna si fa senza nulla addosso!!’.
Lui: ‘Dottoressa io credo sia inopportuno che..’.

La donna entra nell’inquadratura. E’ in piedi, indossa solo la giacca del tailleur che le arriva alla vita. Sotto è nuda, il pube completamente depilato è in bella vista. E’ proprio lei.

Monia: ‘Io credo di no.. lei poco fa è entrato nella mia stanza e in terrazza senza bussare e mi ha vista nuda e, come se non bastasse, nell’atto di masturbarmi.. però mi ha anche salvata di fronte al presidente.. credo che quello che le sto proponendo possa essere un equo bilanciamento di questa situazione abbastanza ingarbugliata..’

Lui si schiarisce la voce, sembra che lo sguardo sia rivolto tra le gambe di lei: ‘Ok.. ehm.. credo di non poter disobbedire all’ordine del capo! La raggiungo tra un attimo’. Lui esce dalla stanza.

Monia si avvicina al cellulare-telecamera. Poi l’immagine diventa confusa e molto mossa, poi mossa ma molto più luminosa. Ancora qualche momento di instabilità, poi la scena è di nuovo nitida. Ora ad essere inquadrata è la terrazza, o meglio la parte della terrazza in cui c’è la poltrona portata fuori in precedenza da lei per sdraiarsi. Sembrerebbe che il telefono sia stato trasferito da dentro a fuori e appoggiato forse un tavolo, proprio di fronte alla poltrona. Monia si siede, e con un movimento rapido ma degno di una spogliarellista professionista si sbottona la giacca e la lancia via, restando nuda davanti all’obiettivo. Allarga per un momento le gambe, in un ideale ammiccamento con le grandi labbra della sua figa, e strizza l’occhio. Poi volta di scatto il capo ed assume una posizione più naturale.
Lui entra nell’inquadratura quasi impallando l’obiettivo del cellulare. E’ rivolto verso di lei, quindi di nuovo di spalle all’obiettivo, e lei sembra guardarlo. Lui indossa solo un paio di slip bianchi. Non può definirsi un palestrato, ma si vede che spalle e dorsali sono abbastanza larghi.

Monia: ‘Credo che lei abbia dimenticato qualcosa..’. L’audio è accettabile, nonostante il leggero vento di sottofondo. Sembra che lo sguardo di lei sia rivolto all’altezza della vita del suo segretario.. all’altezza del pene per la precisione.
Lui: ‘Dottoressa, ho pensato che forse davvero non è opportuno che..’.
Monia lo interrompe: ‘Esatto.. non è opportuno che lei mantenga i suoi slip quando, come può vedere, io non ho nulla addosso. Inoltre, se posso permettermi un appunto, gli slip maschili bianchi sono un oltraggio all’abbigliamento intimo..’
Lui: ‘Si ma in questo momento io..’
Monia lo interrompe di nuovo: ‘in questo momento lei ha un ‘erezione, ma le assicuro che si intuisce anche così.. quindi la prego non la adduca come scusa per non togliersi quell’obbrobbrio di dosso! Se può renderle le cose più facili, lo consideri un ordine!’.

Lui rimane fermo per un istante, poi si porta le mani ai fianchi, afferra gli slip e li abbassa in modo abbastanza rapido e poco sensuale. Si china per sfilarli del tutto. Monia (ora senza alcun dubbio) lo guarda proprio lì e la sua espressione cambia in maniera netta. Si può intuire il perchè. Poi lui si gira, probabilmente per appoggiare lo slip sul tavolino sul quale è anche il cellulare. Ed è la conferma del perchè dell’espressione di Monia. Il pene eretto del suo segretario quarantenne sembra degno di un attore porno, lungo approssimativamente sui 23 cm, anche piuttosto grosso e nodoso. Punta verso l’alto con grande vigore.
L’uomo si gira di nuovo verso il suo capo, ora sono entrambi completamente nudi. Il suo sguardo non riesce ad allontanarsi molto da ciò che è tra le sue gambe.

Lui: ‘Ecco dottoressa, a quanto pare ci sono riuscito..’
Monia: ‘Bene.. ma questo serviva solo a rendermi più facile proporle le mie tre alternative di ricompensa, visto che possono sembrare un pò trasgressive..Siamo persone adulte no? So bene che solo con queste potrò contare sul fatto che lei si sentirà realmente appagato.. e sul suo silenzio in futuro. Ora siamo solo io e lei qui.. e prima che torni in me e ci ripensi, le consiglierei di scegliere fra.. dire, fare e toccare..’.
Lui: ‘dire, fare e toccare?? che vuol dire dottoressa?’.
Monia: ‘beh mio caro, non è così difficile.. adesso le spiego..

Il video, di colpo, termina. Nello stesso istante Monia rientra nella camera da letto. Diego toglie la mano dal pene ma ormai è troppo tardi e raggiunge l’orgasmo senza preoccuparsi troppo di dove vanno a finire i suoi schizzi, sotto lo sguardo divertito della sua compagna di sempre.. ‘Nooo.. non ci posso credere!! E tu cosa hai scelto??’ Per farsi raccontare come era andata a finire con il suo capo in ufficio, aveva chiesto a Piero di venire a casa sua prima dell’ora di cena, prima cioè che arrivassero gli altri amici invitati. ‘Secondo te cosa ho scelto?’ rispose lui ammiccando. ‘Voi maschi siete banali e prevedibili.. hai scelto FARE’ rispose lei altrettanto maliziosamente. ‘E scommetto che sai anche cosa le ho chiesto!’. ‘Non ci vuole molto a capirlo.. eravate nudi, tu in piedi davanti a lei, con il tuo coso in bella mostra..’. ‘Ti imbarazza dirlo??’ la stuzzicò lui, lasciandosi scappare un’occhiata neanche troppo sfuggente alla sua scollatura. ‘Imbarazzo? Per indovinare che ti sei fatto fare un pompino?? Direi di no!!’.

Piero scoppiò a ridere. ‘Sei davvero sicura che io abbia fatto quella scelta??’. ‘Esattamente come sono sicura che un attimo fa mi spiavi le tette! A proposito.. il fatto di averti permesso di vedermele una volta non vuol dire che ora puoi buttarci l’occhio quando vuoi!’ lo ammonì con un sorriso. ‘Non è che si veda un granchè oggi Lu.. hai sbottonato solo i primi due bottoni di quella camicia, non sono neanche riuscito a capire se sotto hai il reggiseno o no!! E’ per questo che ogni tanto guardo per cercare di capire! E poi non ricordarmi sempre di quella volta.. non ero riuscito a vedere praticamente niente!’ si difese lui lanciandole un’altra occhiata sul seno. ‘Vabbè.. direi comunque che ora c’è il 50% di possibilità.. e comunque conosci le mie abitudini in casa, per cui dovresti già sapere la risposta!!’ annunciò lei.

Le piaceva stuzzicarlo, fra loro c’era probabilmente una certa attrazione che tuttavia non era mai stata sufficiente per superare la barriera dell’amicizia.. e forse del suo essere attratta anche dalle donne. Tuttavia parlavano abbastanza esplicitamente anche di cose intime, pur senza mai oltrepassare il limite delle parole. ‘Se fosse così, dovrei dire che non ce l’hai.. ma ogni tanto le certezze scricchiolano..’ disse lui sibillinamente. ‘Che vuoi dire?’ chiese lei realmente incuriosita. ‘Beh.. tornando alla vicenda che ti stavo raccontando.. tu sei certa che io abbia scelto FARE.. e invece non è così!’. ‘Ma dai.. non ci credo!’ commentò lei. ‘Vedi? Non l’avresti mai detto!’. ‘E quindi cosa hai scelto in realtà??’ lo incalzò lei. ‘Facciamo così.. ora anche tu hai il 50% di possibilità.. aguzza l’ingegno o tira a indovinare..’. ‘E se indovino?’. ‘Se indovini vinci il resto della storia.. ma come piccolo contraccambio mi dici se hai il reggiseno o no..’. ‘Ok.. e se invece non indovino??’. ‘Se non indovini come premio di consolazione vinci comunque il resto della storia.. ma devi rivelarmi se hai il reggiseno o no..’.

Luana sorrise dubbiosa. ‘Credo che la tua avventura sulla terrazza dell’ufficio ti abbia fuso il cervello.. scusa qual è la differenza tra le due possibilità??’. Il ragazzo ridacchiò. ‘ Beh.. la differenza c’è.. ed è nel modo in cui mi rivelerai se hai il reggiseno..’. La sua amica riflettè per un attimo, poi capì e sorrise a sua volta. ‘Non sei fuso.. sei un pò porcellino!’ commentò prendendolo in giro. ‘Ah si? Cosa hai capito?’ la stuzzicò. ‘Ho capito che se indovino mi basterà rivelarti a voce se ho il reggiseno.. se invece sbaglio la risposta, dovrò rivelartelo togliendomi la camicia..’. Piero rise. ‘Mi sembra un equo gioco d’azzardo no?’ disse. ‘E va bene, ma sia chiaro che la camicia la tolgo e la rimetto subito, solo il tempo di farti vedere!’. ‘Mmm.. se già ti preoccupi di questo mi fai pensare che non ce l’hai! Forse riuscirò a vederti finalmente il seno nudo.. dopo la fregatura che mi hai rifilato l’altra volta!! – ridacchiò lui ancora – in webcam non si vedeva nulla, era tutto buio!!’. ‘La mia penitenza era di farmi vedere in topless attraverso la webcam.. non avevi detto che era necessaria la luce accesa!!’. ‘Furbetta!’ la apostrofò lui con espressione sarcastica sbirciandola di nuovo palesemente. ‘Smettila!!’ lo ammonì lei.

‘Allora la parola spetta a te amica mia.. che scelta ho fatto sulla terrazza?’. luana riflettè. Se non aveva scelto di farsi fare un pompino o di farsi masturbare, forse aveva deciso, in modo ancor più banale, di approfittare per tastarle le tette e magari anche altro. O forse lui era stato preso da un attacco di narcisismo ed aveva voluto da lei un commento sincero sul suo pene.. Luana non lo aveva mai visto e non aveva mai capito se lui se ne vantasse per scherzo o sul serio.. e doveva ammettere che lui in quello era stato molto bravo ad incuriosirla.

‘Insomma?? Non sai decidere??’ la incalzò lui mentre rifletteva. luana pensò e si lanciò. ‘Hai scelto TOCCARE!!’. Lui scoppiò a ridere e sollevò le braccia in segno di vittoria. ‘Sbagliatooooo!!’ annunciò. ‘Stai mentendo!!’ lo accusò lei scherzosamente. ‘Beh, ovviamente potrei inventare qualunque cosa.. ma devi fidarti..quindi direi che la prossima mossa spetta a te..’ la stuzzicò. ‘Uhm.. non c’è bisogno che mi ricordi i termini della scommessa mio caro..’. ‘Bene, allora quando li avrai rispettati proseguirò con il mio racconto..’. ‘Ti aspetti che non abbia nulla sotto eh?’ chiese maliziosa. ‘Diciamo che più che altro lo spero!!’ rispose lui senza imbarazzi, sorridendo. ‘Uhm.. prima o poi dovremo mettere in palio anche qualcosa di tuo.. non vale che a rischiare di mostrare qualcosa di troppo sia sempre e solo io!’.

Lui rispose con un sorriso altrettanto sarcastico. ‘E va bene Lu, ma intanto paga il tuo debito..’. Ma proprio in quel momento suonò il citofono. Lei ne fu sollevata da un lato, ma quasi delusa dall’altro.. ‘Accidenti, sono arrivati i miei ospiti..!’ annunciò sorridente, per prenderlo in giro. ‘Non credere di averla passata liscia amica mia.. ora vado, ma tornerò a riscuotere il mio credito, magari già domani!’. ‘Pago sempre i miei debiti.. e non dimenticare che dovrai anche finire di raccontarmi l’avventura sul terrazzo con la donna manager.. ma non domani caro, ho un impegno..’ spiegò lei appoggiando la mano sulla maniglia della porta di casa. ‘Beh in effetti anch’io.. ma dopodomani busserò di nuovo alla tua porta!’ minacciò lui mentre si apprestava ad uscire. ‘Ti aspetto senz’altro, sono davvero curiosa!’ ammise lei. ‘Anch’io..’ rispose l’uomo con una strizzatina d’occhio.

Luana non sapeva come sarebbe andata.. se sarebbe davvero mai riuscita a mostrarsi al suo amico. Ma si convinse che non era ancora il momento di pensarci.. i giorni andavano sempre affrontati uno alla volta.. Patrizia è l’unica dei quattro che non indossa la maschera di carnevale in stile ‘eyes wide shut’ ed anche l’unica autorizzata a parlare. E’ stata chiamata dalla sua amica solo per essere la conduttrice del gioco, al quale, quindi, non partecipa. Non le dispiace affatto in realtà.. Giocano a scala solo perchè non tutti al tavolo sono pratici del poker. Ma l’importante è che si tratta di una ‘strip scala’.. e qualcuno ha già subito delle penitenze interessanti per tutti..

La donna subito alla sua sinistra ha una maschera azzurra. E’ già in topless, vantando una seconda piena e soda, ed Indossa solo un paio di slip, perchè ha già perso magliettina, reggiseno e minigonna. Ha fatto qualche errore di troppo, suscitando in Patrizia qualche sospetto di volontarietà, ma non è importante.

La donna con la maschera bianca, che siede quasi di fronte all’altra, ha una canottiera, anch’essa bianca e leggermente scollata su un seno ‘al naturale’.. non c’è infatti nessun reggiseno ad alternae una apparente terza piena, perchè lei ha deciso di toglierlo già ad una precedente mano. Ed infatti il colore più scuro dei capezzoli si intravede nel tessuto in stile microrete. Dall’addome in giù la visuale è nascosta dal tavolo al quale sono seduti, ma tutti sanno che sotto non ha più neanche la gonnellina.. anche quella è già andata perduta..

Infine c’è l’uomo, con la maschera d’argento, che già mette in mostra il suo petto (per la verità non esagerato, anche se tonico) avendo perso per primo la maglietta. Lui però sotto ha ancora pantaloncini e slip. Patrizia è divertita dal fatto che la testa si sposta continuamente tra il topless e la scollatura delle due concorrenti come il capo di uno spettatore di una partita di tennis.

La mano successiva è equilibrata, ma alla fine è’ l’uomo a perdere. ‘Maschera d’Argento deve togliere un indumento: pantaloncini o slip’ annuncia Patrizia. L’uomo senza indugiare si alza e si gira di spalle rispetto agli altri, poi abbassa tutto ciò che ha sotto, mostrando sedere e schiena nudi. Poi si china, raccoglie i pantaloncini e li infila di nuovo. Inutile dire che ha trovato un modo intrigante di attirare l’attenzione delle donne perchè quando si gira il suo pene visibilmente già più duro dà un effetto tridimensionale ai pantaloncini, rivelando tanto e allo stesso tempo niente..

Forse esaltato da quel gesto, Maschera d’argento è il protagonista anche della mano successiva. La conta finale è serrata ma implacabile. Maschera azzurra, ultima classificata, sarà la prima a non avere più speranza di vittoria. ‘Maschera azzurra deve restare nuda..’ annuncia Patrizia. Obbedendo al comando, le mani della concorrente scivolano arrivando ai fianchi. Poi la donna abbassa gli elastici laterali dello slip e si gira di spalle, mostrando che il perizoma si addice molto al sedere tondo e tonico. Ma in un batter d’occhio non c’è più neanche quel piccolo lembo di tessuto a coprirla, e senza troppo imbarazzo si gira verso gli altri giocatori. L’uomo di fronte sembra fissarle la figa totalmente depilata mentre lei torna a sedersi.

Alla mano successiva sono due i concorrenti con ancora qualcosa addosso che si comportano meglio.. e incredibilmente raggiungono lo stesso punteggio! In questo caso, la regola vuole che entrambi debbano togliere un indumento. Questo vuol dire anche che il gioco ha un vincitore, ma Patrizia decide che per rendere la situazione più intrigante la proclamazione avverrà solo dopo che siano state pagate le penitenze. ‘Si è verificato un pareggio: Maschera bianca deve togliere un indumento: canottiera o slip. Maschera d’Argento resta nudo. Paga prima chi ha più vestiti..’.

Chiamata in causa, Maschera Bianca si alza e sembra riflettere per un pò. Poi decide. China leggermente la schiena e porta le mani ai fianchi. Così anche la scollatura risulta molto intrigante, con oltretutto i capezzoli che premono palesemente sotto al tessuto leggero. Alza la canottiera quel tanto che basta per afferrare i lati dello slip e.. li tira giù, ancheggiando poi per lasciarli cadere a terra. Ha preferito mostrare prima la figa, decorata da un triangolo di peli pubici molto ben curati, piuttosto che esibirsi in topless. Forse lo ha fatto per rispetto dell’avversario, che a breve sarà nudo.. oppure perchè pensa che le tette siano il suo ‘pezzo forte’.

Quando la ragazza torna a sedersi, si alza lui, e già ora è più che evidente che si tratta di un tipo molto dotato. I pantaloncini sono deformati dal pene in chiara erezione. C’è ben poco da nascondere oramai.. mentre abbassa i pantaloncini, Maschera d’Argento spinge l’asta verso il basso, per quanto possibile data la rigidità.. e sembra non terminare mai la sua lunghezza.. finchè non salta fuori puntando immediatamente verso il soffitto, duro e nodoso, leggermente curvo, glande ovviamente scoperto. Patrizia ne ha visti molti, ma uno così dal vivo mai. Non gli stacca gli occhi di dosso, come anche le altre donne nella stanza.. e lo stima in 23 cm circa. Il ragazzo lascia qualche secondo in più di ‘spettacolo’ al pubblico femminile, poi torna a sedersi .

E’ l’ora della proclamazione. ‘Maschera Bianca ha conservato un indumento e vince il gioco!’. Patrizia fa partire un applauso al quale partecipano tutti i concorrenti. La vincitrice solleva le braccia in segno di euforia, regalando, soprattutto all’unico ragazzo, un leggero sobbalzo di seni sotto alla canottiera. Ed è anche l’ora delle penitenza finale per i perdenti. ‘Avendo vinto il gioco, Maschera Bianca è l’unica a poter tenere la maschera prima dei saluti’.

Patrizia si alza e si avvicina a Maschera Bianca. Le tende la mano, invitandola ad alzarsi. La ragazza accoglie l’invito, mostrando nuovamente a tutti la sua figa ben curata, che non riesce a rimanere nascosta sotto alla canottiera troppo corta, e viene accompagnata alla porta della stanza. Poi la conduttrice del gioco si rivolge agli sconfitti. ‘Come sapete se avete letto il regolamento, ora condurrò ciascuno di voi, a turno, al cospetto della vincitrice. Solo a quel punto vi toglierete la maschera, e la vincitrice, in segno di rispetto, vi concederà qualcosa prima che voi usciate’.

Quel qualcosa da concedere sarebbe stato ad assoluta discrezione di Maschera Bianca, che volendo avrebbe potuto quindi ancora rendere la serata più piccante.. ‘E quindi l’ha fatto?’ chiese Luana con espressione curiosa. Piero era contento che fosse intrigata dal racconto. ‘Fatto cosa?’ rispose lui indugiando a bella posta. ‘Ha reso davvero il finale di serata più intrigante?’ lo incalzò lei. ‘Per quanto mi riguarda non posso lamentarmi..’. ‘Dai cosa ha fatto?’. ‘Ehi ma tu non dovresti fare qualcosa prima? – disse lui interrompendo il racconto e guardandole il petto – Guarda che quella piccola scollatura non basta a pagare la penitenza dell’altro giorno!’. ‘Quale penitenza??’ rispose lei scherzando, fingendo di coprirsi un pò senza farlo davvero. ‘Cara mia, Io appena sono arrivato ti ho svelato cosa avevo scelto tra le tre possibilità offerte dalla mia capoufficio.. contrariamente alle tue supposizioni avevo scelto ‘dire’.. quindi ora sarebbe il caso che ti togliessi quel toppino e che mi facessi vedere le tette!!’. ‘Stai calmo, ogni cosa a suo tempo.. per esempio non mi hai spiegato come hai fatto a sapere che la tua capoufficio avrebbe partecipato a quel pomeriggio di gioco a carte..’.

Evidentemente lei stava cercando di guadagnare tempo, perchè non si trattava di una informazione rilevante, ma lui decise che non c’era fretta. ‘Avevo letto una mail mentre cercavo i documenti di lavoro.. era l’altra tipa, che con l’alias di Maschera Bianca le ricordava l’appuntamento.. e così mi sono fatto dire dove si sarebbe svolto, per autoinvitarmi’ – chiarì lui con un sorriso – Lei è rimasta sorpresa perchè sicuramente si aspettava che avrei preferito avere un altro tipo di ricompensa già lì sul terrazzo..’. ‘Già, capisco – annuì Luana – ora puoi continuare il racconto..’. ‘Ehi mi stai raggirando!!’ la accusò scherzando. ‘Per adesso si!! Insomma cosa ti ha regalato Maschera Bianca?’.

‘Dunque, prima l’altra donna ha tolto la maschera. Era ovviamente il mio capo. Maschera Bianca le ha donato le proprie mutandine, che aveva già tolto prima. Poi è toccato a me’. ‘E’ stato imbarazzante svelare la tua identità?’ chiese luana. ‘Non troppo, perchè comunque io non conoscevo la sua.. e penso che il mondo sia troppo grande perchè mi capitasse qualcuno che conosco!’. ‘Ok.. e cosa ha donato a te?’. ‘Beh, è stata più generosa..mi ha guardato per qualche secondo.. poi mi ha afferrato le mani.. e me le ha posate sulle sue tette, da sopra la canottiera ma pur sempre sulle tette.. tipo in quel film che abbiamo visto qualche settimana fa, dei due amici che si fingono gay e poi conoscono quella ragazza!’. ‘Ah si! La scena in cui lei, pensando che per lui non sia eccitante, gli mette le mani sulle tette per fargli verificare che non sono rifatte! Ora mi ricordo, anche perchè mi dicesti che avrei dovuto farti fare la stessa verifica!’. ‘Sono sempre di quell’opinione!’ scherzò lui, che in realtà avrebbe voluto farla davvero la verifica.

Luana gli sorrise. ‘Ok, intanto dimmi, Maschera Bianca secondo te era rifatta?’. ‘Assolutamente no – rispose lui sicuro – le sue tette erano sode ma chiaramente naturali, grandi ma non troppo.. secondo me più o meno come quelle dell’attrice che dicevamo.. e senza scomodare le grandi dive, direi anche più o meno come te!’. La guardò di nuovo nella scollatura, ed era sempre un piacere farlo con tanta naturalezza e senza timore di essere rimproverato sul serio. ‘Ancora con questa storia.. il fatto che tu abbia visto le mie tette non significa che devi usarle sempre come metro di misura!’. ‘E ogni volta devo correggerti Lu.. non me le hai mai fatte vedere.. quella volta in chat, al buio, per mezzo secondo, non conta davvero!! Anzi.. ora dovresti proprio toglierla quella camicia!!’. ‘Tornando a ieri – lo ignorò lei – la ragazza ha approfittato per.. valutare con il tatto se avevi gradito?’.

‘E’ curioso che tu mi faccia questa domanda ma.. beh, mentre lei mi toglieva la mani dalle tette e con gentilezza me le riaccompagnava giù io.. insomma involontariamente gliel’ho trattenuta e appoggiata sul mio..’. ‘Si è ritratta o ne ha approfittato del contatto con il tuo amichetto degno dello show dei record?’ ridacchiò lei. ‘Mi prendi in giro? Cosa ne sai tu?’ la stuzzicò. In effetti non ne poteva sapere nulla, anche se lui, scherzando, le aveva sempre rivelato la sua vera misura. Di certo però lei non ci aveva mai creduto, ritenendolo solo uno sbruffone come tanti. ‘Ad ogni modo me l’ha accarezzato quasi di nascosto, quindi suppongo che abbia gradito!’

Luana gli sorrise ancora. ‘Ok grande pene.. lei ne è stata soddisfatta.. ma ora dimmi.. tu sei stato soddisfatto del suo dono?’ chiese. ‘Beh, certamente si.. ma ad essere sincero ho avuto il rimpianto di non averla vista in topless.. certo ho ‘capito’ come ce le aveva, ma vederla nuda.. non so, è strano ma l’avrei gradito ancora di più..’ ammise lui. ‘E quindi se avessi potuto ‘guidare’ la sua scelta?’. ‘Le avrei comandato di regalarmi la sua canottiera, così sarebbe rimasta anche in topless!’. ‘Capisco..sei proprio fissato con le tette eh?’ disse lei improvvisamente. ‘Vedo che te ne sei resa conto.. a proposito, non sarà il momento di pagare la tua penitenza e farmi vedere le tue?’ la incalzò ora davvero curioso. ‘Si.. dammi solo un minuto e torno da te..’ confermò lei inaspettatamente, mentre si girava per andare nella sua stanza.

Piero si sentì improvvisamente eccitato. Percepì l’erezione completarsi con prepotenza sotto agli slip e ai pantaloni. Decise di togliere la maglietta.. faceva caldo e sarebbe stata comunque una giustificazione sufficiente, in qualunque tipo di abbigliamento si fosse ripresentata Luana. Notò che l’erezione era percepibile anche sotto ai jeans e se ne compiacque. Avrebbe fatto vedere il suo pene alla sua amica senza problemi.. con la stessa semplicità con cui gliene parlava.. solo aveva il piccolo dubbio che lei potesse prenderla male.

Sollevò di nuovo gli occhi dal suo pacco e quando la vide vacillò. La ragazza davanti a lui non era in topless, ma la sorpresa era ancora più grande. Mille pensieri lo assalirono, perchè tutto il racconto che aveva snocciolato alla sua amica, e le reazioni che lei aveva avuto, assumevano un sapore diverso. Ma soprattutto Piero percepì la sensazione di deja-vù. Perchè davanti a lui non c’era Luana, come sarebbe stato lecito attendersi.. c’era Maschera Bianca, ora vestita (o meglio, svestita) esattamente come la sera prima, quando, venuta a conoscenza della vera identità del concorrente maschio, coerente con se stessa aveva preferito regalargli una generosa palpata alle tette piuttosto che fargliele vedere.. ‘Ancora non riesco a credere alla coincidenza..’ disse Monia con un leggero sorriso sulle labbra, mentre tornava a bordo piscina dopo essere andata in bagno. ‘A chi lo dici.. a me sembra ancora assurdo! Non avevo mai capito che Piero lavora nella tua azienda.. meno che mai nella tua segreteria!!’ le rispose Luana con espressione sincera. ‘Darei qualsiasi cosa per un replay della tua espressione sotto alla maschera a casa mia alla fine del gioco, quando hai scoperto che l’uomo nudo con quel pene enorme era il tuo grande amico!’. ‘Già.. penso la stessa di quando lui ieri ha scoperto che sotto alla maschera bianca c’ero io! Anche perchè io non gli avevo fatto capire in nessun modo la verità.. è rimasto così sorpreso!’ le raccontò Luana.

‘Esatto, ora riprendi il tuo racconto, mi pare che fossi arrivata proprio a quel punto – propose Monia mentre si sdraiava sul lettino, togliendosi allo stesso tempo il top del costume’. ‘Monia ma sei sicura che non ti vede nessuno qui?’ chiese lei dubbiosa. ‘A dire il vero sono sicura del contrario.. cioè che uno ci sta guardando..’ rispose lei sibillina. ‘Cosa?? Sai che qualcuno ti sta guardando e ti spogli?? E dov’è??’ si allarmò Luana, che pure era un pò disinibita ma non certo quanto lei. ‘E’ di sopra.. ma ora non guardare altrimenti se ne accorge! E’ innocuo e sicuramente gli farebbe piacere vedere nuda una splendida mora con una terza misura di seno bello sodo, un fisico in gran forma ed un curatissimo triangolino di peli pubici in bella mostra.. che ne pensi?’ scherzò. ‘Dovrei spogliarmi nuda mentre quello ci guarda?? – si stupì la sua amica – e poi scusa, tu mica hai tolto il pezzo di sotto!!’. ‘Hai ragione, è proprio il caso di evitare brutti segni di abbronzatura..’ rispose lei tranquilla, mentre sfilava anche gli slip regalando un nudo integrale al ‘guardone’ e tornando poi a sdraiarsi come se nulla fosse. ‘Ora va meglio.. va avanti col racconto!’ concluse.

Luana riprese, restando in piedi davanti al suo lettino. ‘Beh insomma.. lui mi ha fatto capire che era contento perchè mi avrebbe finalmente visto le tette!’. ‘E non ti ha detto nulla sul fatto che tu l’avevi visto nudo?’. ‘Si.. ha detto che per lui non era un problema anzi.. però aveva paura che mi fossi offesa perchè mi ci aveva appoggiato la mano sopra alla fine del gioco’. ‘E tu??’ chiese Monia curiosa. ‘Beh, per essere chiara gli ho detto di togliere tutto perchè non mi andava di essere la sola nuda nella stanza!’. ‘Wow! Aggressiva! – si complimentò Monia – e l’ha fatto? Ce l’aveva duro?’. ‘La risposta è si ad entrambe le domande.. non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso!’. ‘Ci credo.. 23 cm non sono da tutti!’. Luana ridacchiò maliziosa. ‘Si però a quel punto mi ha chiesto di procedere al pagamento della penitenza..’. ‘E tu l’hai fatto immagino’. ‘Lo stavo facendo, ma mi ha bloccata..’.

Monia rimase stupita per un attimo. ‘Perchè??’. La sua amica le spiegò subito. ‘Ha detto: vorrei che fosse luana a pagare la penitenza..e così ho fatto come mi ha chiesto. Ho tolto la maschera.. poi ho afferrato la canottiera e l’ho sfilata. E così sono rimasta completamente nuda perchè sotto già non avevo gli slip’. ‘Oooo.. finalmente hai fatto vedere le tette al tuo amico!! Ne sarà rimasto entusiasta!’. ‘Beh.. me le fissava.. e ha detto che erano proprio come quelle dell’attice.. solo che io non avevo il reggiseno a sostegno.. quindi gli ho detto che secondo me le ho più grandi!’. ‘Spero che non ti sia coperta subito per pudore!’. ‘Coperta? No.. ero troppo impegnata a guardargli l’uccello!’. ‘Ti piaceva eh?’. ‘Sai così grande, duro…se ci penso mi eccito anche adesso!’. ‘Perchè? Non lo sei già?’ chiese apertamente Monia, alzandosi dal lettino ed avvicinandosi alla sua amica. ‘Beh.. io..’ balbettò Luana, che forse aveva intuito le sue intenzioni.

Monia non esitò. Passò dietro alla sua amica, che era rivolta verso l’interno della casa e quindi anche verso il ‘guardone’, e le fece scivolare una mano nello slip del costume, senza tuttavia sfilarglielo. Sentì la figa già bagnata, proprio come immaginava. ‘Avete fatto sesso?’ le sussurrò all’orecchio. Luana non si tirò indietro.. probabilmente adesso l’eccitazione era superiore all’imbarazzo per quello che stava succedendo davanti agli occhi di uno sconosciuto nascosto al piano di sopra. ‘Si, ma prima gliel’ho preso per un pò in bocca.. – rivelò apertamente – Monia ma cosa hai in mente?? Ma tu.. davvero..’. Monia senza sentirla le sfilò lentamente la mano dallo slip, per poi farla salire verso l’alto. ‘Vuoi far vedere le tette a quel ragazzo come le hai fatte vedere al tuo amico e a me?’ domandò a Luana. Lei, di nuovo, non si tirò indietro. Ormai era andata. ‘Cosa aspetti?’ rispose.

Monia, ora eccitata allo stesso modo, sganciò il reggiseno di Luana, le abbassò le spalline e glielo tolse, lasciandola in topless. Poi, sempre da dietro, le afferrò la tetta destra e gliela massaggiò. ‘Hai ragione.. secondo me sono un pò più grandi di quelle dell’attrice.. Ma dimmi l’hai masturbato anche con queste?’ chiese Monia. ‘Si.. alla fine.. quando poi è venuto..’ rivelò Luana. ‘Wow – si stupì lei strizzandole un pò i capezzoli turgidi come i suoi – quindi anche in bocca?’. ‘Si!!’ confermò Luana, che nel frattempo aveva portato la mano destra dietro di se, cercando e trovando la figa di Monia per masturbarla. Monia con la mano sinistra fece lo stesso con la figa di Luana, in un intreccio di erotismo ed eccitazione. Le loro voci iniziavano a diventare più ansimanti. ‘E tra il sesso orale e il massaggio con le tette?’ chiese Monia affondandole ora due dita nella figa. ‘Ho provato cosa vuol dire averne uno così dentro..’ rispose Luana penetrandola a sua volta con tre. ‘E com’è?’. ‘Indescrivibile..’.

La situazione divenne bollente in pochissimi istanti, e a distanza di pochi secondi le due amiche raggiunsero l’orgasmo, urlando di piacere.. anche per il piacere del guardone. ‘Sarà venuto anche lui?’ domandò Luana appena ripresasi un pò, senza pensare tuttavia a coprirsi il seno. ‘Chi?’ chiese Monia. ‘Il tizio sul balcone..’. Monia ridacchiò. ‘Non c’è nessuno sul balcone..vedi che la finestra è chiusa?’ rivelò sorridendo. ‘Cosa?? Ma prima hai detto che..’. ‘Già.. – la interruppe – ed è servito a farti eccitare no?’ disse Monia con una strizzatina d’occhio. ‘Ma tu guarda! Quindi il tizio non esiste proprio!!’ rispose la sua amica fingendo di arrabbiarsi. ‘In realtà si.. ma è un tipo un pò timido.. qualche volta si è affacciato ma appena mi vede anche solo in costume rientra..’. ‘Pensa se ti vedesse nuda!!’ commentò Luana. ‘Pensa se TI vedesse nuda!!’ disse Monia ribaltando il concetto.

Luana sembrò confusa. ‘Perchè dovrebbe vedermi nuda??’ chiese. ‘Perchè io sto andando su da lui.. è un esperto di computer e credo di avere qualche problema con il mio..’. ‘Ok.. e io che c’entro?’ chiese Luana ancora confusa. ‘Tu sei mia ospite ed andrai a fare una doccia tra poco.. ma io sono sbadata.. e temo che dimenticherò di prestarti l’accappatoio.. e anche di avvertirti di averlo invitato in casa..’ chiarì lei con una strizzatina d’occhio, mentre si avviava verso l’interno della casa. “Ma se lo vai a chiamare nuda forse capirà che c’è qualcosa di strano!”. Monia si guardò e scoppiò a ridere. “Dannate abitudini, sarà meglio che indossi qualcosa!”. Prese un copricostume e lo infilò. Era una canottiera più lunga, che le arrivava al ginocchio. Poi si riavviò. “Solo quella?” chiese Luana sorridendo. “E’ anche troppo!” rispose lei allontandosi con una strizzatina d’occhio.

Ancora in topless nel giardino, Luana capì che con la sua amica ne avrebbero viste di tutti i colori. La prima avventura, che l’aveva portata a fare sesso con Piero, era capitata per caso.. ma era certa che in futuro ce ne sarebbero state molte altre… “A proposito – si disse a voce alta – ho proprio bisogno di una doccia..”

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