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Racconti Erotici Etero

Boy sitter 03

By 27 Marzo 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

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Boy sitter 03

Il piacere che sto ricevendo è inconfondibile. Apro gli occhi e la vedo. E’ tutta intenta a succhiarmi il cazzo. Sono coricato mezzo di lato, quindi mi accomodo meglio e sistemo anche il cuscino così ho modo di permettermi d’osservare in totale abbandono la scena, senza perdermi nulla delle sensazioni che sto provando. Capisco che è quasi giorno, dalla luce che filtra attraverso le tapparelle semi abbassate e in questo modo posso godermi appieno l’ho spettacolo. Lei si sistema meglio al mio fianco senza staccarsi il cazzo dalla bocca e questo mi meraviglia e ne giova anche il piacere che mi sta per far impazzire.

Con una mano mi tiene l’asta bella dritta. Con l’altra mano libera, si sposta i capelli da un lato e mi osserva. Mi guarda. Si solleva e fa fuoriuscire il cazzo tutto insalivato. Mi sorride vogliosa e l’espressione mi fa impazzire. Con la punta della lingua percorre tutta l’asta fino ad arrivare fra le gambe che apro volutamente ancora di più. Mi lecca le palle e me le bacia succhiandole leggermente. Credo di averle belle piene e dure. Risale lentamente baciandomi lungo l’asta e passando più volte la lingua avanti e indietro. La sensazione che provo è eccezionale. Spasmodica. Il cazzo come se avesse vita propria vibra e si muove. Lei è costretta ha impugnarlo e l’ho stringe ancora più forte alla base. Lo mordicchia e lecca ancora un poco, soprattutto soffermandosi sotto alla punta dove è massimo il piacere.

Mi sorride e incomincia una lenta sega mentre continua a leccarlo e poi di colpo l’ho imbocca tutto voracemente. In un attimo scompare quasi tutto nella sua bocca e resto impressionato per la sua bravura e maestria. La testa s’alza e s’abbassa ritmicamente facendomi sentire anche la lingua che rotea attorno alla cappella. Cerco di resistere, ma lei incomincia a massaggiarmi le palle con la mano libera. Non so come comportarmi e le stringo un gomito per avvisarla che sto per venire, ma le parole non mi escono dalla bocca. Lei accelera il movimento della testa aiutandosi con la mano lungo l’asta. La mista sega/pompino che mi sta facendo mi porta al settimo cielo e non potendo più resistere oltre mi lascio andare.

I fiotti di sperma che sgorgano velocemente le riempiono in un attimo la bocca. Lei continua ancora ad andare su e giù con la testa per poi fermarsi serrando le labbra attorno alla base della cappella. Lascia che sia solo la mano a proseguire il movimento lungo il cazzo. Sento che succhia fortemente come se volesse aspirarmi le palle e resto senza fiato per tutto il tempo e quando si ferma per finalmente per ingoiare, io gemo e respiro. Sento chiaramente il cazzo pulsare, continuando a svuotare le mie palle nella sua bocca.

Per tutto il tempo lei è rimasta ferma nella stessa posizione e finalmente ferma la mano lungo il cazzo anche se la stringe fortemente. Sento una certa preoccupante pressione dei suoi denti contro la cappella per poi vederla chiaramente tremare tutta. Capisco che sta godendo ed è arrivata al piacere senza che qualcuno la toccasse.

La sento respirare dal naso pesantemente. Incomincia a muovere lentamente la testa. La bocca sempre stretta sul cazzo. Ricomincia a lavorare col pompino. Succhia, lecca e lo mena con la mano come una forsennata. Presa da un raptus voluttuoso di voglia di sperma continua con la sega/pompino. Letteralmente mi sta facendo morire. Lecca, succhia, palpa le palle in un continuo rumoreggiare di risucchio fatto con la bocca e accompagnata dai miei lamenti. Sto letteralmente impazzendo di piacere. Sento che sto per venire ancora e mi irrigidisco tutto. Urlo! Quando finalmente godo riempiendole la bocca mi sento come se l’anima mi stesse lasciando.

Dopo un tempo infinito, a causa dei mugolii che provengono dalla sua bocca, mi accorgo che si è portata una mano fra le cosce e si sta godendo anche lei un soddisfacente ditalino. Quando gode, è costretta ad aprire leggermente la bocca per respirare. L’aria che passa mi solletica il cazzo e vengo preso ancora dai brividi di piacere. Come lei, anche io tremo tutto. Iniziamo a calmarci poco per volta e appena i nostri respiri si fanno più normali lei si stacca la mano dalle cosce e si fa uscire il pisello oramai moscio dalla bocca. L’ho lecca ancora un poco per togliere le ultime stille di gocce di sperma e si adagia allungandosi sul mio corpo, appoggiando la sua testa al mio petto.

Ci accarezziamo dolcemente coccolandoci e la sollevo fino a poterla baciare agevolmente. Le nostre lingue si incontrano, sento distintamente il mio sapore nella sua bocca e non mi da fastidio. Il bacio che ci scambiamo non è voluttuoso perchè siamo già appagati, ma è di vero amore. Si accoccola sotto al mio braccio riappoggiando la testa al mio petto e mentre ci accarezziamo ci addormentiamo. Sento dei rumori arrivare dalla cucina e mi sveglio. Lei è ancora li sul mio braccio che dorme. Le accarezzo la spalla e scendo alla tetta che è fuoriuscita dalla maglietta. Giocherello un poco col capezzolo e poi, piano, piano, sfilo il braccio da sotto il suo collo. Penso a dove siano i miei vestiti e mi ricordo che li ho lasciati nella sala e i boxer in bagno.

In cucina ci può essere solo che Pio, quindi ne deduco che ci ha visti abbracciati e nudi sul letto. Sono completamente in erezione e mi stupisco delle mie capacità di ripresa, eppure ho abbondantemente goduto.
‘Proprio vero… Più si fa e più ti viene voglia di farlo.’ Mi dico guardandomi alo specchio.

Zoppicando mi dirigo in bagno. Decido di farmi una doccia rinfrescante sperando che mi aiuti a calmare il piccolo fratellino. Non voglio masturbarmi. L’acqua fa il suo effetto e riesco anche a svuotare la vescica. Trovo i boxer ancora completamente impiastrati ti sperma e li risciacquo per poi appenderli al bordo della vasca. Esco e mi vedo venire incontro Pio. Mi guarda e sorride mentre l’occhio mi cade sul suo corpo nudo e sul cazzo in erezione che dondola ad ogni passo. Questi punta perfettamente in alto. Constato, che per incrociarci qui in corridoio e per andare in cucina, bisogna passare davanti alla camera dove abbiamo dormito questa notte io e Sara. Indubbiamente ci ha osservati e mi chiedo se si è fatto anche una sega.
‘Vieni, ho preparato la colazione. E’ tutto caldo. Basta versare il latte e il caffè.’

Resto un poco interdetto e lo seguo con il piccolo asciugamano che tengo con una mano attorno alla vita mentre lui è resta completamente nudo.

‘Siediti- Mi dice.- Ora ti servo la colazione. Come ieri mattina? Più caffè e meno latte?’

Annuisco solo con la testa in segno di assenso e credo di arrossire nel vederlo che mi serve con il cazzo ancora in erezione. Continuo ad osservarlo. è completamente glabro al di fuori del cespuglio di peli che ha sopra al cazzo. I muscoli li ha molto in evidenzia, segno di una certa assidua e costante attività in palestra. Il cazzo si erge lungo, prepotente nella sua mascolinità, dritto come il boma di una nave. Lo classifico e l’ho metto nella categoria , dei non circoncisi. Infatti anche se solo parzialmente eretto rispetto a prima il glade ricopre parte della cappella.

Si siede anche lui e mentre consumiamo la colazione e intavoliamo un discorso sui loro genitori, su dove saranno e cosa staranno facendo in quel momento, visto che da quando sono partiti non si sono più sentiti. Sara si affaccia alla porta e di profilo ci dice che arriva subito anche lei. La sento che va in bagno e poco dopo lo scroscio dell’acqua della doccia. Quando ritorna viene servita da suo fratello che come la vede, il suo cazzo riprende vita e si erge prepotente. Come credevo non è operato e piano, piano, la cappella fuoriesce finché non è quasi del tutto in vista.

Lei al contrario di noi, indossa la maglietta di questa notte. Quella trasparente con le spalline lunghe a filo e un paio di slip. Rimane sbigottita nel vedere suo fratello nudo e mi guarda perplessa, ma gli sorrido e con un gesto della mano, le faccio notare che l’ho sono pure io. Come se nulla fosse continua a mangiare con avidità mentre noi riprendiamo a parlare della crociera dei loro genitori. Finito di bermi il mio caffé mi alzo per mettere nel lavello la tazza e passando alle spalle di Pio, noto la scottatura di ieri.
‘Sara, quando hai finito, fammi un piacere. Passa un poco di crema di quella che ho comprato in farmacia sulla schiena di tuo fratello. è tutto scottato.’
Mi risponde con un borbottio indefinito a causa della bocca piena della brioche e guardandola meglio, noto anche a lei una certa evidente forte scottatura.

‘Quando poi lei ha finito con te, ricambiale il favore. Anche lei ne ha urgente bisogno.’ Dico rivolgendomi a Pio.

Vado in bagno a lavarmi i denti e quando esco mi metto a lavare le stoviglie della colazione mentre loro si sistemano in sala per spalmarsi la crema. Sono lì che mi accingo a lavare che viene Sara con il sacchetto della farmacia.

‘Hei, qui dentro non c’è solo la crema!’

Le sorrido, mi avvicino e le sussurro
‘Sono preservativi.. Li ho presi per una festa particolare..’ L’abbraccio e la stringo a me.

‘E sono invitata pure io a questa festa?’

L’unica risposta che gli do, è un bacio in cui le nostre lingue si attorcigliano. Il contatto con i nostri corpi ci eccita. Il mio cazzo si indurisce e i suoi capezzoli spingono prepotentemente la maglietta. Mi impossesso di una tetta e con le dita giocherello con il capezzolo rendendolo ancora più turgido. Lei si discosta leggermente e agguanta il cazzo che incomincia a masturbare con movimenti sempre più ampi e veloci. La mia mano libera si insinua sotto all’elastico delle mutande, impugno una chiappa e la palpo. Cerco di insinuare più profondamente che posso le dita fino a raggiungere l’antro della vagina. Come la penetro, mi accorgo che è caldo ed umido.

Ci discostiamo e cerchiamo di respirare. I cuori battono a mille. Il desiderio che abbiamo di essere gli uni dell’altro è alle stelle. L’ho squillo del telefono ci riporta alla realtà. è Pio che risponde. Lei mi sorride e sussurra:
‘Polipo..’ Si abbassa e mi succhia per qualche attimo il cazzo per poi dirigersi in sala e lasciandomi con il cazzo perfettamente in erezione.

Per cercare di stemperare il calore e la voglia, mi dedico a pulire la cucina. Quando ho finito, mi accorgo che è passato molto tempo da quando non sento più i ragazzi.

Mi affaccio alla porta della sala e vedo Sara seduta fra le gambe di suo fratello. Lui da dietro con le gambe aperte le spalma la crema sulla schiena. La maglietta è totalmente abbassata. Le tette sono allo scoperto. Lei tiene la testa china da un lato coi capelli che cadono in avanti. Ha una espressione sognante, le piace il massaggio che sta ricevendo. Non voglio interrompere, ma se non intervengo in qualche modo, il cazzo mi si indurisce completamente ancora. Sento già che sta rincominciando ad indurirsi.

‘Chi era prima al telefono?’ Chiedo entrando mentre mi siedo sul divano libero.

‘Era tua madre.- Mi risponde Pio.- Incazzata per il biglietto che ha trovato attaccato fuori dalla porta e dice che hanno chiamato anche i nostri genitori ieri sera. Dicono che và tutto bene e si divertono.’

Osservo Sara che mi guarda con un’espressione di una che basta poco per godere.
‘Perchè non ti togli la maglietta?- Le chiedo.- Noi siamo già nudi e poi con la crema addosso non te la macchi…’

Sfila le braccia dalle spalline ormai già abbassate e aiutata da suo fratello la sfila da sopra la testa.
‘Ragazzi, ho dato una lettura al foglio del programma giornaliero. Dovreste fare i compiti tanto per cambiare.’

Sbuffando, Sara si alza aggiustandosi i capelli tirandoli in una sorta di coda di cavallo sorridendomi. Osservo Pio con una erezione incredibile. Ha la cappella violacea da quanto è in tiro. Messo così, con le gambe aperte e le palle gonfie in evidenza.. Mi viene un’idea e dico:
‘Sara aspetta per favore!’ Si ferma in mezzo alla sala con le tette che dondolano leggermente sormontate dai capezzoli turgidi.

‘Hai notato che tuo fratello non ha detto nulla sul fatto che ci ha trovati a dormire assieme nudi? Che ne diresti di offrirgli uno spettacolo di ringraziamento? Così magari gli passa quel gonfiore che ha in mezzo alle gambe..’

Mi guarda perplessa e dopo averlo guardato a lungo chiede senza distogliere lo sguardo.
‘E cosa dovrei fare?’

Lui prontamente:
‘Togliti le mutande e fai uno spettacolo come quello che abbiamo visto l’altra sera alla tele.’

Si dirige allo stereo, accende e mette un cd. Come incomincia la musica, inizia ad ancheggiare e a ballare imitando le spogliarelliste che abbiamo visto e commentato la notte scorsa. Si muove in modo sensuale fissandomi con occhi languidi. Si prende in mano le tette. Le soppesa, se le strizza e fa vedere come le piace stuzzicarsi i capezzoli rendendoli ancora più duri. Muove la lingua in un modo che mi ricorda come la usata questa mattina e questo mi da una scossa che mi procura una evidente erezione.

Si prende l’orlo degli slip e incomincia ad abbassarle lentamente. Prima un lato poi l’altro. Si gira e si mette di lato. Ci mostra un poco di pelo dall’orlo superiore degli slip, prima a me e poi a suo fratello. Ripete il movimento ancora più da vicino e questa volta inserendosi anche una mano all’interno delle mutande e mima la mossa di farsi un ditalino. Si riposiziona al centro della sala e messa di spalle si piega sporgendo all’indietro il sedere e contemporaneamente si abbassa anche gli slip.

In questo modo mette in mostra il solco del sedere. Si vede bene distintamente l’ano e parte delle labbra carnose della figa. Fa una piroetta e mi lancia gli slip che annuso e mi accorgo di una non tanto sospetta macchia umida. Noto che mi sorride e le piace quello che sto facendo. L’ho spettacolo continua con lei che si accarezza prima i seni e poi la patatina. Più volte si porta le dita in bocca con fare esperta e voluttuoso che esaspera l’erotismo il tutto ripetuto più volte, prima in centro alla sala e poi ripete l’ho spettacolo vicino a noi. Riesco a vedere chiaramente l’umidore che imperla le labbra vaginali e parte del pelo pubico. Quando si è posizionata davanti a Pio, mi accorgo che si sta masturbando freneticamente.

Torna verso di me, ancheggiando vistosamente e posizionatasi davanti, mi allarga le gambe per poi chinarsi. Penso che voglia succhiarmi il cazzo e invece, dopo aver a lungo osservato il cazzo duro e le palle gonfie, fa ballare le tette sbattendole contro la cappella del cazzo.

Si muove ancheggiando allontanandosi verso il centro della stanza, mostrando voluttuosamente ogni angolo del suo corpo. Torna osservandomi con aria da vera porcellina vogliosa e appoggiato un piede sul bracciolo del divano, mi fa vedere come si masturba e quanto è eccitata. Ripete lo stesso spettacolo anche con suo fratello che rimane estasiato dimenticandosi di continuare a masturbarsi, ma tenendo il pugno saldamente attorno al cazzo. Ritorna da me e con movenze languide si abbassa e struscia i suoi capezzoli sul mio petto.

Mi sta facendo letteralmente impazzire. Sia il suo caldo sospiro, sia la carezza e la sensazione che ne deriva mentre i suoi lunghi capelli mi sfiorano. Non la tocco e questo forse la istiga a proseguire. Sento il profumo della sua pelle da quanto è vicina. Parte da molto in basso e risale facendo scorrere i suoi capezzoli fino a che mi arrivano all’altezza della bocca. Invece di leccarli, ci soffio sopra e vedo che si morde un labbro. Ripete lo strusciamento anche discendendo e questa volta usa la lingua facendola saettare.

Ansimo e gemo sempre più forte e quando arriva all’altezza del mio cazzone incordato e duro come non mai, gli passa una slinguatina lenta e lunga partendo dalle palle e per giungere fino alla punta della cappella. Come si alza, vedo il segno distintivo della sua saliva, una grossa evidente goccia spuntare dal meato e il cazzo che pulsa come se fosse vivo. Tremo tutto per l’eccitazione sproporzionata e la suo con lo sguardo mentre si dirige verso il fratello.

Come lui si ritrova le tette sul viso abbandona la presa sul cazzo per agguantare una tetta. Presa alla sprovvista, Sara perde l’equilibrio e gli cade addosso. Lui ne approfitta immediatamente e mentre incomincia a succhiarle un capezzolo, contemporaneamente insinua una mano fra i loro corpi per poi toccarle la figa. Dalla mia posizione, vedo distintamente che le infila di colpo un dito all’interno di essa.

Sara emette un grido misto di stupore e di eccitazione e vedo come il dito sparisce completamente in lei. Cerca di divincolarsi, ma è accasciata sul corpo di lui anzi, i movimenti che fa non fanno altro che accelerare la masturbazione che si è messo a fare suo fratello. Pio passa a succhiargli anche l’altro capezzolo senza mollare la presa alla tetta mentre al contempo muove il dito dentro e fuori sempre più velocemente, in una masturbazione selvaggia.

Estrae il dito per portarselo al naso e posso vedere come sia completamente bagnato. Lei emette un lamento di disappunto, anche se cerca ancora di divincolarsi, ma con meno enfasi e decisione. L’assenza dentro di lei è solo momentanea perché di colpo, riesce ad infilare due dita e a riprendere la masturbazione che aveva interrotto.

Il suo comportamento non è più di disappunto. Si è mossa quel tanto per mettersi più comoda e Sara si regge con le braccia alla spalliera del divano e con un ginocchio sul bracciolo. è chiaro che la masturbazione le stia piacendo e lui imperterrito non accenna a fermarsi. Lui muove la mano sempre più velocemente, succhiando e leccando prima uno, poi l’atro capezzolo e questo la sta facendo impazzire. Si sente fremere tutta e si accascia su di lui.

Quando lei gode emette un mezzo urlo soffocato e le vengono meno le forze cadendo di peso sul corpo di suo fratello. Nel sentirsi addosso quella pelle morbida a cui ha appena dato piacere, a sua volta gode. Il cazzo schiacciato com’è, erutta tutto il suo seme fra i corpi di entrambi. Lo sperma esce a fiotti e lui muove leggermente il bacino per poter strusciare il cazzo contro la pelle setosa di sua sorella. Questo lo fa godere ancor più intensamente e smette solo quando si sente appagato e sfinito. Smette di muovere la mano, ma senza togliere le dita da dentro alla figa e si lascia andare appagato al totale piacere.

Sara si sente solo in parte appagata. Aveva goduto, ma si sentiva ancora pronta a godere ancora. Si discosta mettendosi su di un lato e fa un gesto che mi lascia esterrefatto. Si passa una mano sulla pancia raccogliendo una parte di sperma di suo fratello e dopo averlo osservato e annusato, se la porta alla bocca assaporandolo.
‘Mmmmhhh!!!’ Esclama mentre ne assapora il gusto.

Resto a bocca aperto eccitato ed erotizzato. Lei ripete la stessa operazione altre due volte replicando sempre anche il verso. Poi lo guarda e finalmente riesce ad alzarsi. Messo in quella posizione con le gambe aperte, il cazzo svetta dritto e duro, umido di sperma e le palle gonfie risaltano in primo piano. Erotizzata ed eccitata, le viene l’acquolina in bocca. Si guarda nel sentire la pancia completamente imbrattata come buona parte della gamba, mentre sente che la sborra le sta colando lungo il corpo. L’interno coscia invece, è bagnata dagli abbondanti succhi che le colano dalla figa. Si china con il chiaro intento di inginocchiarsi, ma lui la ferma e la dirige in modo che le bocche si incontrino. Le lingue si intrecciano cercandosi e infiammando entrambi i corpi ancor di più.

Raggiunto il cazzo, incomincia a succhiarglielo. Dal principio, lo netta con lunghi colpi di lingua, ma poi inizia a fargli un pompino ad arte e dopo poco, erutta nuovamente il contenuto delle palle direttamente nella sua bocca. Sara ha sentito il cazzo pulsare e vibrare e poco dopo, un violento getto di sperma la colpisce al palato. Inizia ad ingoiare sentendo il caldo e salato sperma scendere fin allo stomaco. Le vengono i brividi per come è eccitata e un sordo piacere si impossessa di lei nel sentire i mugoli e i rantoli di piacere del fratello. Dopo che ha finito di ripulire per bene il cazzo, convinta che oramai non possa più spremere altro dalle palle, si solleva e si siede su una delle sue gambe.

Per la prima volta, si baciano avidamente come due amanti eccitati e non ancora maghi di quello che avevano appena finito di fare. Per tutto il tempo, le sue mani l’avevano accarezzata, le avevano impastate le tette, le hanno titillato i capezzoli rendendoli perfettamente turgidi. La mano urta contro il cazzo di suo fratello e lo guarda ammirata e restando al contempo esterrefatta nel notare che è nuovamente eccitato.
‘Ma non ti si ammoscia mai?’ Chiede letteralmente sbalordita, ma non nascondendo un certo grado di eccitazione.

Le sorride senza rispondere e incomincia a masturbarsi. Li raggiungo e mi impossesso di un seno che accarezzo e poi dopo averla baciata, la mano scorre lungo il suo corpo fino a raggiungerle il clitoride che sento duro sotto hai polpastrelli. Le piace quel che sto facendo, infatti allarga meglio le gambe e si abbandona oscenamente aperta alla vista di suo fratello e alle mie dita. Vorrei leccargliela invece che fermarmi a usare solo le dita. La bacio sul collo dove faccio con la lingua piccoli cerchi per poi discendere sulla spalla e sui capezzoli. Li succhio, li mordo, li lecco alternativamente. Prima uno e poi l’altro. Le dita, ora due, entrano ed escono dalla sua passerina bagnata. Cola come una fontana. Cerco di masturbare contemporaneamente sia l’interno della figa che il clitoride. La sento ansimare sempre più forte fino a quando non si irrigidisce e gode lanciando un urlo liberatorio.

Non mi fermo e continuo instancabile e con maggior forza e velocità l’opera iniziata con le dita mentre succhio avidamente un capezzolo. Lei continua a godere lanciando piccoli rantoli, squassata ogni volta da tremiti e sussulti ogni qual volta che l’orgasmo la vince e le esplode dentro. Quando non è più in grado di godere ancora, cerca di stringe forte le gambe attorno alla mano e vedendo che non vi riesce, mi prende il polso con entrambe le mani facendo ricorso alle residue forze. Ho le dita bloccate all’interno della sua patatina e la guardo soddisfatto che ansima e respira fortemente.

Osservo che sono tutto bagnato come lo è lei d’altronde. Cosce, mano e polso. Mi stacco dalle sue tette e osservo suo fratello che estasiato, anche lui ha goduto imbrattandosi pancia e mani.
Lei si accoccola contro di me e mi sussurra all’orecchio:
‘Ti amo’

La guardo negli occhi e dopo qualche attimo la bacio.

Stiamo tutti e tre fermi a lungo per poter riprendere le forze. Quando il respiro si è un poco più normalizzato, rompo l’incanto e suggerisco di andare a farci una doccia. Come mi alzo, noto il luccichio fra le gambe di Sara come quello sulla pancia del fratello. Entrambi hanno ancora le guance visibilmente arrossate e li aiuto ad alzarsi dal divano. Mentre ci incamminiamo verso il bagno, noto l’interno coscia di Sara vistosamente umido di umori .

Uno alla volta entriamo nella vasca da bagno e mentre Sara si posiziona in mezzo a noi, il bocchettone della doccia ci bagna rinfrescandoci. Con l’acqua che ci scorre addosso, ci insaponiamo a vicenda e le mani viaggiano ovunque senza limiti. Ci alterniamo a esplorarle l’interno della figa e a massaggiarle le tette. A strofinare i nostri cazzi contro il suo corpo ormai ritornati duri grazie alle sue sapienti mani.

Lancia un urlo strozzato scossa com’è dai tremori e dal piacere che ne deriva dall’orgasmo appena ricevuto. La stiamo entrambi succhiando i capezzoli avidamente come se fossimo due assetati e mentre lui si è impossessato della figa masturbandola con due dita spingendole profondamente, io le sto massaggiando il clitoride. Non contento, dal principio, in modo timido le ho sondato il buccolo buco del sedere e visto che non ha accennato a nessun lamento, le ho sforzato l’apertura e le ho infilato un dito. Si regge con fatica al bocchettone della doccia, mentre le nostre mani e le nostre dita la stanno sondando e masturbando in ogni orifizio. è proprio la nuova esperienza di essere toccata massaggiata nell’ano ad averla portata in breve a ricevere nuove e potenti ondate di piacere.

Dopo poco, Pio si irrigidisce e gode su di lei, seguito a ruota anche da me. L’acqua porta via tutto il nostro sperma mentre lei mugola in segno di disappunto. Sono certo, che avrebbe voluto nuovamente bere il nostro nettare. Finiamo di lavarci con calma e terminiamo con l’asciugarci a vicenda.

Andiamo in cucina rimanendo nudi e per bere qualcosa di fresco. Noto che ho le gambe molli. ‘Sarà bene vestirci- Mentre guardo l’orologio sulla parete.- è ora di andare a pranzo dai miei.’

Mi separo da Sara baciandola e dandole un’ultima strizzatina alle tette. I suoi capezzoli e lei, gradiscono l’interesse, ma la mando a vestirsi dandole un puffetto al sedere.

Maxtaxi

Aiutatemi a migliorare. Aspetto le vostre critiche.
Sono in attesa delle vostre proposte e suggerimenti da inserire nei prossimi capitoli’

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Questo romanzo non deve essere riprodotto elettronicamente o a mezzo stampa senza la mia autorizzazione scritta.
This novel should not be reproduced electronically or in print with out my written permission.

Ultima correzione 26-03-10

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