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Racconti Erotici Etero

Carlie

By 8 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Godo, godo, spingi, spingile più in fondo.
Si, si, si, oh, oh, oh.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Carlie ha appena avuto un violento orgasmo.
Siamo seduti su una sedia o meglio io ci sono seduto mentre lei &egrave sopra di me con il mio cazzo piantato in fondo al suo culo da statua, rotondo duro e sodo mentre, tre mie dita sono dentro la sua figa pregne dei suoi umori.
Che pomeriggio fantastico.
Carlie &egrave mia cognata ed aveva bisogno di un passaggio a casa. é venuta a casa per pranzo e si &egrave presentata con un pareo bianco trasparente che per niente copriva il suo bikini a fiori con la parte superiore di quelle che non hanno bretelle. Le spalle tutte scoperte erano un continuo invito ad essere toccate e mordicchiate, le sue affusolate cosce un trionfo di bellezza da leccare, sul volto i segni della salsedine e del sole lasciate su una pelle chiara al suo primo giorno di mare. Al termine del pranzo mi chiede di essere accompagnata a casa a prendere la sua auto perché le serve e prontamente la accontento. In auto inizia a parlare dei suoi mille impegni e cose da fare ma la mia attenzione &egrave rivolta alle sue cosce, alla trasparenza del pareo e di cosa nasconde sotto, alla prorompenza di quella quarta che sta su fa sola perché rifatta ma cosa mi imposta mica mi devo scopare le sue tette? Ed &egrave così che il tragitto finisce e lei scende dall’auto invitandomi a salire perché le serve aiuto. La seguo nelle scale al ritmo del ciondolare del suo culo e del ticchettio dei suoi sandaletti di legno. In casa sbrighiamo velocemente quello di cui ha bisogno ed in men che non si dica siamo alla porta mi ringrazia e s strizzandomi l’occhio e guardando il mio pacco ed &egrave questo il segnale che aspettavo perché nel salutare le mollo una pacca sulla natica con l’indice che si fa strada nel solco del culo e che spinge con forza.
Carlie ansima profondamente ed inarca all’indietro la schiena; non le do il tempo di reagire che metto l’altra mano sulla tetta e con forza la tiro verso di me a far poggiare il mio cazzo sul suo culo. La libero del pareo e rimane solo con il costume da mare. I suoi respiri sono sempre più profondi ed accelerati. La cosa le piace e sa capisce ancora di più quando infilando la mano sotto il costume trovo la figa in un lago di umori.
Me la gioco allora.
Con una mano premo sul bacino affinché il contatto fra il mio cazzo ed il suo culo sia sempre più stretto mentre con l’altra mi lavoro la sua figa. Massaggio per bene il clitoride fino ad entrare dentro con due dita senza nessuna fatica.
Carlie &egrave tutta sudata quasi scivola via ma riesco a tenerla vicino finché d’un tratto si tende come una corda di violino e viene intensamente. Cavolo doveva essere eccitata alla grande per venire in così poco tempo. Chissà cosa l’aveva eccitata così tanto fatto sta che un attimo dopo si gira e si mette in ginocchio. Mi apre i pantaloni e tira fuori il mio cazzo. Tenendolo alla base con una mano comincia a leccare la cappella fino a percorrerlo tutto fino alle pelle. Poi se lo infila in bocca cercando di prenderlo tutto. Ce lo avrà in gola credo e quando &egrave in questa posizione le scopo un pò la bocca. Ma il mio obbiettivo &egrave la sua figa che ancora non ho visto.
La faccio alzare e comincio a baciarle il collo mentre le levo il reggiseno che subito mette in mostra la sua quarta. &egrave rifatta &egrave vero ma le sta bene &egrave proporzionata al suo corpo. Con una mano percorso, studio le sue tette mentre con l’altra scendo seguendo i lineamenti della sua schiena e presto giungo al suo meraviglioso culo. Li con entrambe le mani percosso tutta la circonferenza dell’elastico e poi inginocchiandomi di fronte a lei le sfilo lo slip che mi mostra la sua figa depilata e bellissima. Porto lo slip al mio naso ed odoro i suoi umori poi mi tuffo su di lei, la bacio, la mangio, la penetro con foga ma ora &egrave arrivato il momento di prenderla. Mi siedo alla prima sedia che trovo e me la impalo sul cazzo. La sua figa non oppone nessuna resistenza, fradigia come &egrave, e immediatamente Carlie inizia una danza aiutata dal fatto che può mettere i piedi a terra coordina i movimenti in modo fa riempirsi al meglio ma così facendo rischio di durare poco e voglio il suo culo e non c’&egrave tempo per due sborrate. La fermo la faccio uscire e la mi faccio dare le spalle. Carlie ha capito le mie intenzioni e mi asseconda. Entrare nel suo culo &egrave facile, complice un cazzo ben lubrificato dai suoi umori, un culo abituato a queste pratiche. Carlie si siede sul cazzo e spinge con forza finché &egrave dentro fino alle palle ed una volta lì spinge ancora più forte dicendomi che vuole che le esca su dalla gola.
E facendo così, con le sue mani porta le mie alla sua figa, allarga le gambe ed infila le mie dita dentro di lei e spinge. Spinge come una forsennata le dita nella figa e il cazzo nel culo finché:
Godo, godo, spingi, spingile piu in fondo.
Si, si, si, oh, oh, oh.
Siiiiiiiiiiiiiiiiiiiii.
Carlie ha un violento orgasmo. Si accascia sopra di me distrutta dalla forza dell’orgasmo. Lascio che si riprenda, con le mani sui suoi fianchi la faccio alzare e sempre col cazzo piantato nel culo la guido verso il muro dove poggia le mani. Ora tocca me. Non credo però che ci vorrà molto per cui vado piano. Pompo in modo delicato, lascio che la stretta del suo culo e il lento movimento facciano tutto ed infatti &egrave così una presa che si pervade dalla cappella fino alla base del mio cazzo, un eccitante abbraccio che però non dura molto e così con un affondo vengo. Sento gli schizzi partire: uno, due, tre una serie infinita, una inondazione di sborra e una sensazione di liberazione magnifica. Il mio cazzo &egrave prigioniero di quel culo meraviglioso e che stenta a liberarlo ma non appena inizia ad ammosciarsi mi lascia uscire.
Prendo Carlie per le spalle la faccio inginocchiare e le faccio capire che deve leccare e pulire.
Con dovizia lei esegue ripulisce tutto ed &egrave talmente brave che in poco mi torna duro ma, non c’&egrave tempo per ricominciare, le do un bacio sulla bocca e vado via.

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