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Racconti Erotici Etero

Celibato

By 29 Ottobre 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Celibato (1′ parte)

Una sera mi trovavo a casa di amici insieme a Vanessa e durante la cena Mario si alza e annuncia che lui e Laura si sarebbero sposati il 15 del mese successivo.
La meraviglia di noi tutti era alle stelle: ‘Ma come così all’ improvviso’ Mario disse che fra due mesi sarebbe andato a lavorare in Brasile per 5 anni. Mi era caduto il mondo addosso: Avrei perso Laura, per colpa di quel pirla di Mario.
Dopo l’ennesima partenza di Veronica per Milano, la mia cara e dolce Vanessa mi aveva presentato la sua collega di lavoro Laura che non faceva per nulla rimpiangere Veronica. Ormai Laura passava più tempo nel nostro letto che in quello di Mario, peraltro incapace di soddisfarla, quindi la notizia ci colse di sorpresa, sia me che Vanessa.
La guardai e mi fece cenno che mi avrebbe spiegato in seguito.
Tutti ci avvicinammo alla futura coppia di sposi per congratularci, e mentre esprimevo le mie congratulazioni a Mario lui mi disse: ‘Dopo devo parlarti in privato’. Pensai che avesse scoperto qualcosa di me e Laura ma feci un sorriso e dissi: ‘Ok quando vuoi’.
Quando mi avvicinai a Laura le chiesi ‘Perché non mi hai detto nulla?’ Lei mi disse che Mario le aveva chiesto di sposarlo solo un’ora prima di incontrarci.
Finita la cena vedemmo un film in salotto e alla fine ci avviammo tutti verso le nostre case.
Mi ero completamente dimenticato di Mario, quindi quando lo trovai ad aspettarmi davanti la mia macchina ebbi quasi un moto di sorpresa ma mi controllai.
M: ‘Posso parlarti Claudio?’ C: ‘Certo dimmi’ M: ‘Veramente sono cose private’. Capisci?’
C: ‘Si capisco. Vany tesoro puoi aspettare qui in macchina? Faccio subito.’ Vanessa salutò Mario ed entrò in macchina senza dire nulla.
C: ‘Allora dimmi. Cosa ti assilla?’
M: ‘Vedi Claudio ehm.. so che tra noi due non c’&egrave mai stato tanto feeling, ma tu e Vanessa siete molto amici di Laura’ quindi” C: ‘Su coraggio non ti mangio.’
M: ‘Vedi qui non ho molti amici, ed io’volevo chiederti se vorresti essere mio testimone.’
Quella richiesta mi colse veramente di sorpresa, mai mi sarei aspettato una cosa simile e rimasi senza parole. Mario allora disse: ‘Sai &egrave stata Laura a suggerire il tuo nome, ci terrebbe molto’.
C: ‘D’accordo! Conta pure su di me sarò il tuo testimone’
Mario era così felice per la mia risposta che mi abbracciò e non la finiva più di ringraziare. Per togliermelo di dosso gli dissi: ‘Mario scusami ma Vanessa &egrave sola in macchina ed &egrave anche tardi.’
M: ‘Si scusami ti lascio andare via subito. Volevo solo chiederti un’altra cosa. Mi organizzi l’addio al celibato?’ C: ‘Vorresti che ti organizzassi l’addio al celibato? Perché io?’
M: ‘Ho sentito parlare delle tue prodezze e che ti chiamano Duracell, quindi tu sicuramente conoscerai qualche porca ben disposta a’ capisci?’
C: ‘Si conosco qualche ragazza, ma non credere che siano tutte disposte a fare le porche con 5 o 6 uomini contemporaneamente’.
M: ‘Sono disposto anche a pagare, qualunque cifra’.
C: ‘Ok vedrò cosa posso fare. Ci sentiamo in questi giorni. Ciao’. Mi voltai e tornai verso la macchina.
In macchina Vanessa mi chiese cosa volesse Mario e le dissi anche dell’addio al celibato. Vanessa iniziò a ridere e disse: ‘Quant’&egrave fesso! Viene a chiedere all’uomo che lo rende cornuto di fargli da testimone e di organizzargli anche l’addio al celibato. A chi stai pensando per la serata?’
C: ‘Non ho in mente nessuna al momento. Tu saresti disposta?’
V: ‘Lo farei se la compagnia fosse migliore, ma a parte te e tuo fratello Alberto, non c’&egrave nessuno che valga la pena’
C: ‘Ma sentila come parla la ragazzina! Nemmeno un anno fa quando ci siamo conosciuti eri timidissima e quasi vergine, e adesso fa la preziosa!.
V: ‘&egrave vero ma per fortuna ho conosciuto te che mi hai ‘aperto’ a tutte le esperienze, e adesso posso valutare chi vale e chi no’. E detto questo mise la testa sulla mia patta, abbassò la cerniera e tirato fuori il mio cazzo, iniziò a succhiarlo.
Era diventata veramente brava e per evitare di fare danni accostai in una piazzola e fermai la macchina. Appena il motore fu fermo Vanessa si rialzò e scese dalla macchina dicendo: ‘Ho voglia di farlo qui sul cofano.’
Scesi anche io dalla macchina e mi misi davanti a lei che si era tolta già il perizoma e sollevata la gonna. Avvicinai la punta del mio cazzo alla sue grandi labbra e con un leggero colpi di reni entrai. Era già fradicia e le entrai dentro fino alle palle e iniziai a muovermi dentro di lei.
Lei intanto aveva messo le sue caviglie sulle mie spalle e si muoveva in sincronia con i miei movimenti.
Mentre eravamo impegnati a scopare sul cofano della mia auto, lungo la strada passò un camion che ci salutò con il clacson e Vanessa ricambio mandandogli un bacio.
Intanto urlava e godeva e mi incitava a continuare dicendo: ‘Siiii! Sfondami! Riempimi tutta!’.
La feci girare e la presi da dietro mentre lei si carezzava le grandi labbra e le tette.
Dopo qualche minuto le venni dentro ma non uscì subito. Aspettai che venisse un’altra volta e poi lo tirai fuori. Lei si inginocchiò davanti a me e iniziò a pulirlo con la lingua. Poi si rialzò, indossò il perizoma si sistemò il vestito e salì in macchina.
Mi rivestì anch’io e salì in macchina e misi in moto. Restammo in silenzio per un po’ poi lei disse: ‘Sai quando &egrave passato il camion mi sono sentita una vera porca e mi &egrave piaciuto. Chissà come si starà masturbando il camionista adesso’.
Non dissi niente, sapevo che dopo aver fatto l’amore Vanessa non parlava con me ma continuava nelle sue fantasie per qualche minuto. Mentre guidavo verso casa sua iniziai a pensare agli eventi della serata. Arrivati a casa sua mi chiese: ‘Hai deciso chi porterai per l’addio al celibato?’
C: ‘Si ho un nome in mente ma te lo dirò domani’ La baciai e andai via.
Continua’
Celibato (2′ parte)

Avevo detto a Vanessa che avevo in mente una ragazza per l’addio al celibato, ma era praticamente impossibile. La ragazza a cui pensavo era Veronica, ma dopo l’ennesima litigata e la sua successiva partenza per Milano, non eravamo in buoni rapporti.
Feci la doccia e andai a dormire, tanto per organizzare la festa a Mario c’era ancora tempo.
Nei giorni successivi i problemi al lavoro mi occuparono la mente tanto da dimenticare la promessa fatta a Mario. Vanessa era impegnata con un progetto che le sarebbe stato utile per avanzare di carriera, quindi per quasi tutta la settimana non ci vedevamo. Nei weekend quando veniva a casa mia passavamo il tempo a scopare o a guardare film in dvd.
Una sera, quando mancavano ormai 10 giorni al matrimonio, e Vanessa era a casa con l’influenza, suonarono alla porta. Non aspettavo visite ed ero appena uscito dalla doccia, quindi mi legai un asciugamano sui fianchi ed aprii la porta. Quando vidi Laura sulla soglia restai senza parole.
L: ‘Uhm! Però! Accogli sempre così le persone che ti fanno visita?’
C: ‘Ciao Laura. No veramente sono appena uscito dalla doccia’
L: ‘Potevi chiamarmi. Ti avrei lavato la schiena.’ Ed entrò in casa, e mentre passava mi tolse l’asciugamano. Non avevo problemi a starle nudo davanti, così mi andai a sedere sul divano di fianco a lei.
C: ‘Pensavo che fossi impegnata con i preparativi del matrimonio. Cosa ci fai qui?’
L: ‘Ed infatti sono stata molto impegnata in questi giorni. E una parte dei preparativi &egrave compito tuo, se non sbaglio’.
Pensando che fosse inutile mentire, le dissi: ‘Se ti riferisci all’addio al celibato, non ho ancora organizzato nulla. Per la verità non ci pensavo proprio fino ad un minuto fa.’
Lei intanto si era alzata per andare a mettere un cd nello stereo. Quando ne trovò uno di suo gradimento, lo accese e si mise al centro della stanza. Iniziò a danzare al ritmo della musica e mentre lo faceva iniziò a spogliarsi. Era molto sexy e la mia reazione non si fece attendere molto. Quando rimase completamente nuda si venne ad inginocchiare davanti a me e inizio a carezzarmi le palle e l’asta. Poi avvicinò le sue labbra ai miei testicoli e cominciò a mordicchiarli. Proseguì lungo il pene lentamente, fino ad arrivare al glande che iniziò a picchiettare con la lingua.
Lo prese in bocca e lo fece scivolare fino in fondo, poi quando arrivò alle palle, lo tenne un paio di secondi e poi lo tirò di nuovo fuori. Intanto mi carezzava le palle con le unghia di una mano, mentre con l’altra si carezzava il clitoride.
Dopo qualche minuto si venne a sedere sopra il mio cazzo, e con la mano mi tirò la testa sulle sue tette. Le baciai un capezzolo e poi passai all’altro mentre lei si muoveva attorno al mio pene.
Laura era bravissima col bacino, poiché era insegnante di latino-americano, ed i suoi movimenti lenti e sinuosi non tardarono a sortire i loro effetti. Infatti dopo qualche minuto mi irrigidì e venni dentro di lei, esplodendo come un fiume in piena. Lei rimase qualche istante ancora sopra di me e poi tornò ad inginocchiarsi davanti al mio cazzo.
Iniziò a leccarlo ed a succhiarlo e lo fece tornare duro come prima. Si mise quindi a 90 gradi sul divano, aprendosi con le mani le chiappe ed invitandomi ad incularla.
Non mi feci pregare ed avvicinai la mia cappella su quel buchino roseo e palpitante e con un leggero colpi di reni le infilai l’asta per qualche cm. Era così eccitata e bagnata che non feci fatica ad entrarle tutto dentro, fino alle palle. Iniziai quindi a tirarlo fuori e poi a rientrarlo, con colpi sempre più decisi, e dopo qualche attimo la sentì tremare e irrigidirsi in preda all’orgasmo. Iniziai a muovermi più velocemente dentro di lei e dopo qualche minuto le riempì il culo con la mia sborra. Rimasi ancora un poco dentro di lei, fino a quando sentì il mio cazzo che si afflosciava.
Lo tirai fuori e mi distesi sul divano. Lei si alzò e si diresse verso la doccia.
Intanto era finito il cd che Laura aveva scelto, così mi diressi verso lo stereo per metterne un altro. Mentre ero impegnato in questa operazione la vidi uscire dal bagno completamente nuda, ma con un asciugamano legato sul capo. Poi mi prese il cazzo nella mano e mi tirò fino al bagno e mi spinse sotto la doccia. Tolse l’asciugamano ed entrò anche lei.
Aprì l’acqua e si inginocchiò per prenderlo in bocca, mentre il getto di acqua calda ci bagnava entrambi.
Con una mano si carezzava le tette mentre con l’altra mi carezzava il solco delle natiche. Io mi ero appoggiato con le spalle sulle mattonelle, godendomi quel pompino favoloso, ad occhi chiusi.
Intanto lei aveva tolto la mano dalle sue tette e aveva iniziato a stuzzicarmi l’ano. Allargai leggermente le gambe per facilitarle il compito, ed infatti lei infilò un dito dentro il mio ano, continuando a succhiarmi con una foga ed una velocità sempre crescente.
Non potendo resistere oltre a questo trattamento le venni in bocca e lei ingoiò tutto il mio seme, senza farne cadere una goccia. Poi si alzò ed uscì dalla doccia lasciandomi solo a finire di lavarmi.
Quando uscì dalla doccia la trovai nuda distesa sul divano, intenta a fumarsi una sigaretta mentre in televisione scorrevano delle immagini senza audio.
Continua”
Celibato (3′ parte)

Mi sedetti a fianco a lei, che spense la sigaretta e mise la testa sul mio petto dicendo: ‘Sai oggi ho litigato con lo Stronzo.’ ‘Chi? Mario?’ dissi io. ‘Si! &egrave un coglione! Sai cosa ha combinato quella testa di cazzo? Ha mandato una mia foto nuda ad uno conosciuto in chat!’.
C: ‘Ora che fai la moralista? Dimentichi che abbiamo sparso foto tue in rete nei vari annunci? E tu volevi pure pubblicarle in un sito.’
L: ‘Non &egrave moralismo, solo mi scoccia che lui pensi sia una cosa sua solo perché lo sposo. E si vanta pure! Guarda quasi quasi non lo sposo più, solo per umiliarlo’.
C: ‘See! Tu che molli un boccone così prelibato? Non ci credo!’
L: ‘&egrave vero! Come sempre hai ragione. Mi hai convinto: giorno 15 lo sposo!’
C: ‘Levami una curiosità: ma tu come fai a sapere che devo organizzare io l’addio al celibato di Mario?’
L: ‘Oggi quando litigavamo ha detto che anche se non lo sposavo, l’addio al celibato che gli hai promesso non lo avrebbe perso per nulla al mondo.’
C: ‘Ha detto questo? Allora gli organizzeremo un addio al celibato che non dimenticherà mai più’ E la guardai sorridendo.
L: ‘Quando hai quel sorriso mi fai paura. Ne stai combinando una delle tue, vero?’
C: ‘Si esatto. Lo umilieremo per bene!’
L: ‘Perché dici noi? Non starai mica pensando’.? Nooo tu sei matto!’
C: ‘Perché no? Tu con 4 uomini l’hai già fatto. Uno in più o in meno non cambia molto.’
L: ‘Non &egrave il numero che mi spaventa e lo sai benissimo.’
C: ‘I partecipanti saremo Io, mio fratello Alberto, il capo ufficio di Mario, il tuo insegnante di tennis e Mario. Solo pochi intimi. Tutta gente che conosci’
L: ‘Sei tremendamente perverso. E come conti di fare per non mandare tutto all’aria? E se lui decide di non sposarmi più?’
C: ‘Fidati di me. Non &egrave la prima volta che organizzo cose simili. E poi se non ti sposa non perdi molto.’
L: ‘Scherzi? E tutti quei magnifici ragazzi brasiliani come faranno senza di me?’ e rise.
C: ‘Tranquilla andrà tutto bene e i brasiliani riceveranno le tue amorevoli cure’ e le sorrisi anche io.
L: ‘Io intanto mi occupo di questo bell’uccello!’ E iniziò a carezzarlo. Poi si piegò e cominciò a baciarlo e mordicchiarlo. Quando diventò duro smise di succhiarlo e andò fuori sul balcone. Si appoggiò alla ringhiera, mostrandomi il suo splendido sedere e si girò per guardarmi.
La seguii e messomi dietro di lei entrai nella sua fica già umida e aperta e iniziai a muovermi dentro di lei.
Le sue tette ballavano ad ogni colpo che affondavo dentro la fica palpitante e lei accompagnava l’affondo con un gridolino. ‘Ahh! Ahh! Ahh!’.
I suoi urletti erano sempre più frequenti e dopo qualche minuto esplose in un urlo liberatorio che squarciò il silenzio della notte.
Allora usci dalla sua fica calda e vogliosa ed entrai nel suo culo morbido e capiente.
Riprese con i suoi urletti che accompagnavano i miei colpi dentro di lei, mentre con la mano si carezzava il clitoride. Anche stavolta dopo qualche minuto esplose in un orgasmo che la fece tremare tutta, mentre io continuavo a muovermi dentro di lei sempre più velocemente.
I nostri movimenti erano ormai sincronizzati, così come lo era il nostro respiro, ed i nostri ansiti e quando sentii che stavo per venire lo tirai fuori e lo misi davanti alla sua bocca che non si lasciò pregare.
Venni sulle sue tette e sul suo viso da troia. Poi lei si sedette per terra e lo stesso feci io.
Nel silenzio della sera sentimmo almeno un paio dei nostri spettatori nascosti, che avevano portato a termine la loro sega. Ci guardammo in faccia e iniziammo a ridere.
Continua’..
Erano le due di notte quando Laura tornò a casa sua. Passai il resto della notte a scrivere tutti gli avvenimenti di quella notte sul mio diario. Era una sorte di confessionale, nel quale riversavo tutti i miei pensieri e le mie riflessioni sugli avvenimenti della giornata.
Quando ero andato a dormire erano ormai le otto del mattino, ed avevo lasciato il diario sopra la scrivania. Intorno a mezzogiorno mi svegliai sentendo l’odore del caff&egrave. Mi alzai, legai un asciugamano alla vita e mi diressi verso la cucina, e vi trovai Vanessa che sorseggiava una tazza di caff&egrave mentre leggeva il mio diario.
Con Vanessa non avevamo segreti, le dicevo tutto, anche delle mie avventure, ma non sapeva che tenessi un diario. Infatti mi disse: ‘Non credevo tu fossi tipo da diario. Da quanto tempo lo tieni?’ C: ‘Ormai saranno 10 anni. Cosa ne pensi?’ V: ‘&egrave scritto molto bene. E poi hai una capacità analitica molto obiettiva. Ed &egrave anche estremamente eccitante’.
C: ‘Ti ringrazio. Hai letto la parte riguardante la giornata di ieri? Cosa ne pensi?’
V: ‘Che sei un demonio perverso! Usare la povera Laura per l’addio al celibato del suo futuro marito’ C: ‘Povera Laura? Se c’&egrave qualcuno di cui avere pena &egrave Mario! Non sa ancora chi si sta sposando!’ V: ‘E tu gli e lo farai scoprire presto. A proposito quando sarà?’
C: ‘Lo faremo domani sera’ V: Cosa hai intenzione di fare?’ C: ‘Non ho ancora deciso ma qualcosa mi verrà in mente’ V: ‘Bugiardo! Comunque non importa. Sai mi ha eccitato il fatto che ci siano dei guardoni nelle case a fianco.’ Si alza dalla sedia e va ad aprire la finestra. Poi inizia a spogliarsi e mi dice: ‘Li facciamo divertire ancora?’
Mi tolsi l’asciugamano dalla vita e la raggiunsi.davanti la finestra della cucina. Le presi una tetta tra le mani e poi iniziai a succhiare quel capezzolo.
Le sue mani intanto si occupavano del mio cazzo, che si induriva a quel contatto.
Poi lei si inginocchiò e lo prese in bocca facendolo indurire completamente. Quando ritenne che fosse pronto si girò appoggiando le tette al davanzale e mi guidò il cazzo nella sua fica.
Era già bagnata e scivolai con facilità dentro di lei. Iniziai a muovermi mentre le sue tette ballavano ad ogni mio colpo. Lei alzò lo sguardo e si accorse che qualcuno ci guardava. Erano degli operai che stavano ristrutturando il palazzo di fronte.
Questo la fece eccitare ancora di più ed infatti dopo qualche minuto iniziò a muoversi più velocemente sul mio cazzo, e quindi prese a tremare e venne urlando come una troia: ‘Siiii! Stupendo! Godooooo!’ Intanto sul palazzo di fronte gli operai avevano iniziato a menarsi il cazzo e qualcuno era già venuto.
V: ‘Infilamelo in culo che voglio essere sfondata’ e si tirò fuori il cazzo accompagnandolo verso il suo culo. Le entrai dentro con un colpo lento ma deciso, mentre lei urlava a perdifiato. Iniziai a muovermi in quel buco stretto e umido mentre lei mi incitava a sfondarla. Dopo qualche minuto lei venne di nuovo in un orgasmo squassante. Quando stavo per venire lo tirai fuori e gli e lo presentai davanti alla bocca. Lei iniziò a succhiare e qualche istante dopo esplosi nella sua bocca, Lei lo tirò fuori e si fece schizzare anche sulla faccia, leccando la mia asta per pulirla dai suoi e dai miei umori.
Di fronte ormai i nostri spettatori avevano goduto così richiusi la finestra e mi andai a sedere. Lei si sedette a fianco a me e disse: ‘Sei sempre il numero uno’ e mi diede un bacio sulle labbra. Poi si alzò e iniziando a vestirsi mi disse: ‘Vado via per un paio di giorni. Ci vediamo al matrimonio.’ Ed uscì.
Passai il resto del pomeriggio e della mattina successiva a sistemare tutto per la serata in onore di Mario. Come convenuto Laura si presentò a casa mia un’ora prima degli altri e definimmo gli ultimi dettagli.
Avevo fatto in modo che l’ultimo ad arrivare fosse Mario, così avrei potuto spiegare agli altri il mio piano.
Per primo arrivò mio fratello Alberto, poi arrivarono Guido, il capo ufficio di Mario, ed Hector l’insegnante di tennis. Aiutammo Laura a prepararsi, e quando arrivò Mario era tutto pronto.
L’atmosfera era da night club, con luce soffusa e musica blues. Al banco del bar Alberto preparò un giro di cocktail e brindammo in onore di Mario.
Poi ad un mio segnale Hector accese un faro puntato sulle scale che portavano al piano di sopra e lungo la scala apparve Laura, vestita da un lungo vestito nero, con due spacchi laterali molto profondi, il magnifico decolleté in mostra e la schiena lasciata nuda. Indossava inoltre i guanti lunghi fino al gomito e una mascherina che le copriva gli occhi e il naso, lasciando in vista le labbra tinte di un rosso scarlatto.
Scese le scale con incedere molto sexy ed arrivata giù iniziò a ballare davanti a noi. I suoi movimenti erano molto sexy e provocanti, tanto che si intravedeva già un certo turgore nelle nostre patte. Laura iniziò spogliarsi e rimasta in reggiseno e perizoma, tolse una scarpa e mise il piede sulla patta di Mario. Poi tolse anche il reggiseno e rimase solo con il perizoma. Si inginocchiò e gli abbassò i pantaloni. Rialzatasi gli carezzò il petto e gli strappò la camicia di dosso. Poi Laura si occupò delle sue mutande che sfilò mentre era inginocchiata davanti a lui. Gli prese in mano il cazzo e, come un cagnolino al guinzaglio lo tirò in camera da letto. Lì lo fece sdraiare e si strusciò sopra di lui. Poi prese la mano destra di Mario e la ammanettò alla testata del letto in ferro battuto.
Lui rimase perplesso ma accettò la cosa e si fece ammanettare anche l’altra. Quando poi lei gli ammanettò le gambe divaricate, iniziò ad agitarsi, ma Laura gli prese in bocca il cazzettino e lo calmò. Mentre lo succhiava con un dito spalmava di crema l’ano di Mario, che sembrava non essersene accorto.
Quindi lei si alzò e indossò uno strap-on legandoselo alla vita. Mario ora aveva paura e mi chiese di fare qualcosa. Allora mi avvicinai a Laura e le tolsi la mascherina e negli occhi di Mario comparve la paura ma anche l’eccitazione. Cercando di dimostrarsi forte le disse: ‘Non lo farai, puttana! Ora mi sleghi e poi facciamo i conti’. Laura per nulla intimidita si avvicinò al suo culo e con una spinta poderosa, gli infilò dentro il cazzo in un colpo solo.
L’urlo di Mario echeggiò nella stanza, mentre Laura si muoveva dentro di lui con colpi sempre poderosi. Dopo qualche minuto gli urli di dolore si trasformarono in urla di piacere e Mario venne senza che nessuno lo toccasse.
Poi Laura si slacciò lo strap-on lasciandolo infilato dentro Mario e toltasi il perizoma venne verso di noi dicendo: ‘Con questa checca ho finito! Ora ho voglia di uomini veri’ e ci tirò fuori i cazzi dai pantaloni. Iniziò a leccarli tutti e quattro passando da una cazzo all’altro, poi Guido si mise sotto di lei e la impalò sul suo cazzo.
Mi misi quindi dietro di lei e appoggiai il mio cazzo sul suo ano. Diedi una leggera spinta ed entrai. Intanto Alberto ed Hector si dividevano la sua bocca, uno da una parte l’altro dall’altra.
Io e Guido iniziammo a muoversi prima in maniera scombinata, ma presto, aiutati anche da Laura riuscimmo a sincronizzare i nostri colpi.
Laura raggiungeva orgasmi uno appresso all’altro, e ogni volta che veniva lanciava uno sguardo verso Mario ancora legato sul letto e con il vibro infilato nel culo.
Quando Hector venne sul viso di Laura, lei leccò tutta l’asta e si dedicò al cazzo di Alberto, iniziando a pompare sempre più velocemente.
Hector intanto si era avvicinato al letto e aveva tolto il cazzo dal culo di Mario ed aveva avvicinato la sua cappella, iniziando a spingere. Mario ormai chiedeva di essere riempito dicendo: ‘Siii! Stupendo! Entralo tutto!’. Alberto venne nella bocca di Laura e andò anche lui vicino a Mario. Aprì le manette che legavano i piedi e poi andò a farsi pulire il cazzo da Mario.
Guido esplose dentro la fica di Laura e scivolo fuori, per sedersi a fumare una sigaretta, mentre Laura, col mio cazzo piantato nel culo si girò e mise le gambe sulle mie spalle per prenderlo più in profondità. Quando Hector esplose nel culo di Mario, lo tirò fuori e lo diede da succhiare a Laura, che lo pulì per bene. Allora venne un’altra volta urlando e stavolta anche io esplosi, riempiendole il suo culo. Poi si andò a sedere sul viso di Mario, che le leccò tutto. Si alzò e lo baciò dicendo: ‘Felice addio al celibato’ ed uscì dalla stanza.

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