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Racconti Erotici Etero

Che bona la madre del mio amico! Parte 1

By 5 Luglio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Conoscevo il mio amico da cinque anni e mai avrei immaginato che si sarebbe realizzata una mia fantasia.
Entrambi avevamo 26 anni ed eravamo colleghi di lavoro.

“Oggi &egrave il compleanno di mia madre e vuole che ci sia anche tu da noi; nulla di eccezionale: saremo solo noi tre”.

La madre del mio amico, quel giorno, avrebbe compiuto 46 anni. 46 anni che non dimostrava affatto, visto che aveva un fisico mozzafiato da fare invidia alle mie coetanee.
Quella sera mi diressi a casa del mio amico e mi aprì lei: indossava una vestaglia che metteva in risalto le sue curve, in particolare i seni grossi (ai quali avevo dedicato grandi seghe) e il sedere sporgente. La visione della milf mi provocò un gonfiore nelle parti basse che cercai di nascondere con il regalo che le avevo fatto.

“&egrave per me? Sei sempre un tesoro”.
“Si figuri, signora!”

Mi fece accomodare sul divano sul quale era seduto il mio amico. Sembrava piuttosto arrabbiato e le parole che disse confermarono la mia impressione.

“Ma’, facciamo in fretta! Ho un appuntamento e non posso fare tardi!”
“Vai sempre di fretta! Oggi &egrave il mio compleanno. Potresti dedicarmi un po’ di attenzioni. Il tuo amico mi ha anche fatto un regalo, cosa che tu hai dimenticato di fare”.

Dopo aver mangiato la pizza, il mio amico controllò l’orologio e disse che doveva proprio andare.

“Almeno aspetta la torta!”
“Non posso”.

La salutò con un bacio sulla guancia e uscì.
“Mi dispiace che suo figlio l’abbia lasciata da sola.”.
“Non sono sola: almeno ci sei tu a farmi compagnia”.

Dopo aver servito la torta, sì accomodò sul divano insieme a me e iniziammo a parlare del più e del meno. Lei si sentiva terribilmente sola perché il marito era fuori per il lavoro e suo figlio era sempre impegnato per prestarle attenzione.
Ad un certo punto, il mio sguardo cadde sulla sua scollatura, cosa che la fece sorridere.

“Mi scusi, non volevo!”.

Inaspettatamente, lei si fece più vicino e cominciò a massaggiarmi la gamba. La sua mano saliva sempre più su fino a sfiorare il mio cazzo che, ormai, era gonfio e pulsante.

“Visto che siamo soli, che ne dici se ci divertiamo un po’?”
“Signora, ma sono l’amico di suo figlio!”.
“Non importa. Se non se ne fosse andato, non mi sarebbe venuta voglia. Dai, ormai ci conosciamo da cinque anni e ho visto come mi guardi”.
“&egrave sicura di quello che sta facendo?”.
“Sicurissima”.

Abbassò la sua vestaglia e mi mostrò due seni grossi e sodi come non li avevo mai visti prima. Scacciando il mio amico dalla mente, mi fiondai su quelle grosse tette e cominciai a palparle e a succhiarle. Finalmente le seghe su quelle tettone si erano concretizzate!

“Ora &egrave il mio turno di succhiare”.

Mi fece alzare e, inginocchiandosi, cominciò ad abbassarmi i pantaloni e le mutande. Ciò che uscì fuori era grosso e durissimo, cosa che divertì molto la madre del mio amico.
Cominciò a leccarlo dalla base fino alla punta, facendomi gemere dal piacere. La sua lingua era avviluppata attorno al mio cazzo impedendomi di ragionare. Con la punta della lingua cominciò a leccarmi la cappella, dalla quale uscì un po’ di sborra che lei subito fece sparire leccandola. Lo prese in bocca e cominciò a succhiarlo con goduria, mentre io ero ormai in estasi.

“Signora, sapesse da quanto sognavo un pompino da lei!”.

Per tutta risposta, cominciò a succhiare più forte mentre io le palpavo i seni grossi, ringraziando il mio amico che, andandosene via, mi aveva dato l’opportunità di metterlo in bocca a sua madre.

Stavo quasi per venire quando squillò il mio cellulare.
Era il mio amico!

“Signora, &egrave suo figlio. Cosa faccio? Rispondo?”

Lei, senza staccare la bocca dal mio cazzo, annuì.

“Ciao, amico! Cosa &egrave successo?”.
“Sei ancora a casa mia?”.
Cercando di trattenere i gemiti, gli dissi che ero ancora a casa sua. Non ci potevo credere: la madre del mio amico continuava a succhiarmelo mentre parlavo al telefono con suo figlio. Che troia!

“Meno male! Me la passi un attimo?”

Le porsi il telefono.

Nonostante stesse parlando con lui, continuava a segarmelo e a leccarlo, cosa che mi fece eccitare ancora di più.

“Cosa? Ok, ti aspetto”.

Riattaccò.

“Sta tornando! Ha annullato l’appuntamento perché si sentiva in colpa”.
“Cosa? Ma io non sono ancora venuto!”
“Non ti preoccupare, ci saranno altre occasioni”.

Mi baciò il cazzo e andò in bagno a ricomporsi.
Il mio amico aveva appena rovinato la pompa che mi stava facendo sua madre!
Quando ritornò dal bagno, le dissi di mantenere l’acqua in bocca.

“Tesoro, io in bocca tengo altro”.

Mi ritornò duro, ma ormai era troppo tardi. Il mio amico aveva appena bussato alla porta e lei lo ringraziò con un bacio sulla guancia con quelle labbra che, poco fa, mi avevano fatto godere come non mai (o quasi).

Continua…

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