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Chicago

By 23 Gennaio 2017Dicembre 16th, 2019No Comments

Chicago
Finalmente &egrave finita la fiera, &egrave stata una settimana dura ma sono felice per i risultati, molti contatti, domani farò un giro per la città e poi domenica rientro in Italia. Sono stanco mi butto sul letto, ora ordino la cena in camera e poi vado a dormire, penso tra me. Accendo la TV della camera scorro i canali, mi fermo sulla CNN per sentire le notizie, mi annoio. Mi faccio forza, ma cazzo &egrave venerdì sera e sono a Chicago, non posso andare a letto, però i miei colleghi americani sono tutti ripartiti, dove vado da solo? Tant’&egrave, qualcosa mi invento, mi faccio una doccia rapida, mi vesto sportivo, gli americani non sono propriamente dei tipi eleganti quindi mi adeguo.
Scendo nella hall, non so ancora dove andare, esco e vedo quello che gli americani chiamano sport bar di fronte all’hotel, decido di entrare. E’ affollato, schermi con trasmissioni sportive ovunque, bicchieri di birra su tutti i tavoli, un gran vociare, gli americani amano chiacchierare ed in questo mi trovo in sintonia con loro. Cerco un tavolo, sembrano tutti occupati, vedo uno sgabello libero al bancone e noto una testa bionda al fianco del posto libero, temo che sia di qualcuno con lei e quindi il posto sarà occupato ma decido di provare.
Mi avvicino al bancone chiedo alla bionda se &egrave libero, mi dice di sì e mi accoglie cordialmente: ‘Welcome! My name is Sharon!’ Mi presento, capisce dal nome e dall’accento che non sono Americano, spiego che sono Italiano e che sono a Chicago per lavoro. La guardo meglio: &egrave molto carina sui 35 anni, molto in forma, cosa non comune per le americane, un bel seno ed un sorriso smagliante. E’ molto coinvolgente, parla a ruota libera mi chiede un sacco di cose dell’Italia, la conversazione si fa molto piacevole ed amichevole, mi offre da bere prendo una coca con rum, sono astemio ma bere una coca liscia non sarebbe stato adeguato alla situazione, lei ordina un cognac, strano per un’americana. Cerco di pagare ma lei rifiuta categoricamente e se ne occupa lei.
Continuiamo a chiacchierare finché lei sposta l’argomento sul sesso e sui luoghi comuni che riguardano gli Italiani in questo senso, ovviamente le dò spago, ridiamo sui vari argomenti che accenniamo e ci sfioriamo più volte, lei si lascia andare a battute anche spinte ma senza scendere nel volgare. Mi pare che l’atmosfera sia adeguata per l’affondo, la invito a salire in camera, mi sorride, evidentemente era ciò che voleva ma la sua risposta mi lascia basito: ‘Sì mi piacerebbe molto!’ Mi dice ‘Ma ho un’esigenza particolare.’ La guardo con fare interrogativo: ‘Sai mio marito &egrave un cuckold!’ Scorro i file mentali del mio vocabolario Inglese ma non trovo questo termine non lo avevo mai sentito, chiedo spiegazioni. Mi dice che a suo marito piace vederla scopare con altri uomini e mi invita ad andare a casa loro. Sono perplesso, la cosa mi spiazza, non l’ho mai fatto, evidentemente, e soprattutto non mi fido di andare a casa di sconosciuti, da solo, in un altro paese. Le spiego la cosa, lei mi sorride: ‘E allora facciamo così, domani mattina alle nove veniamo a portarti la colazione in camera! Che numero hai?’ Sono ancora incerto ma la curiosità mi travolge, le dò il numero di camera. ‘Adesso chiamo mio marito!’ Mi dice tutta contenta. Digita il numero, parla con il marito gli spiega tutto, la conversazione dura alcuni minuti, il tutto si svolge in tranquillità, come se parlassero del tempo. Chiude la chiamata. ‘Allora siamo d’accordo, ci vediamo domani mattina alle nove! Mi abbraccia, mi bacia sulle guance e se ne va soddisfatta. Rimango solo a pensare, sono ancora perplesso non so cosa attendermi, ma almeno giocherò in casa e la cosa mi tranquillizza un po’. Il barista deve aver sentito qualcosa, mi guarda ed alza il pollice ammiccante, mi metto a ridere con lui.
Mangio qualcosa e poi vado in camera, non riesco a smettere de pensare alla cosa, faccio fatica a dormire, cerco di immaginarmi cosa possa accadere e come comportarmi, finalmente mi addormento. Alle otto mi suona la sveglia del cellulare, mi alzo, mi preparo nervosamente, doccia, barba, poi ho il dubbio di come farmi trovare, certo non in maglietta e slip, mi vesto come per uscire, metto a posto la camera, non voglio far trovare disordine, sono ingenuo, come se avrebbero mai fatto caso a questo dettaglio, tant’&egrave, &egrave tutto a posto, sono le otto e 45, sono nervoso, mi frullano mille pensieri, anche brutti, sono agitato, accendo la TV.
Alle nove in punto suona il campanello della camera, spengo la TV e vado ad aprire, entra Sharon con il marito. Sono vestiti molto elegantemente, hanno un vassoio con alcune cose da mangiare e da bere, lui si presenta: ‘Sono Donald!’ E’ gentilissimo e tranquillo: ‘Ti abbiamo portato la colazione!’ Mi dice con ‘non chalance’, individua il tavolino dell’ampia camera, appoggia il vassoio e ci sediamo, sono ancora un po’agitato ma Donald mi tranquillizza: ‘Sharon mi ha parlato di te, so che &egrave la prima volta per te ma non ti preoccupare Sharon sa come fare!’ Sorridiamo, mangiamo e conversiamo piacevolmente con vari ammiccamenti e sorrisi, sono più tranquillo ora.
Dopo un po’ Sharon si alza, mi prende per mano e mi accompagna verso il letto, anche Donald si alza e si accomoda sulla poltrona nell’angolo della camera, Sharon mi bacia ed inizia a spogliarmi ed a spogliarsi, guardo Donald ancora incerto, mi fa l’occhiolino ed un cenno di assenso, ora sono in pista! Incomincio a collaborare attivamente, siamo nudi, Sharon &egrave decisamente una bella donna, mi spinge sul letto, mi bacia poi inizia a scendere fino a prendermelo in bocca, mi stringe il cazzo con la mano come a valutarne la durezza e la dimensione, si rivolge a Donald: ‘Questa volta siamo stati fortunati caro!’ Mi viene da ridere. Me lo riprende in bocca e mi guarda negli occhi mentre lo succhia avidamente, cerco di accarezzarla, lei capisce e si muove di lato per permettermi di arrivare alla sua fica che trovo bagnatissima, inizio a giocarci, la penetro con 3 dita ed inserisco il mignolo nel suo culo, entra con facilità decido di aggiungere un secondo dito nel culo, entra senza problemi, mugola vistosamente, poi mi sale sopra e si infila il cazzo nella fica con espressione soddisfatta, mi ero dimenticato di Donald, lo guardo, si &egrave abbassato i pantaloni e si sta masturbando, ha un cazzo di dimensioni ridicole, sorrido tra me e me e capisco la dinamica della cosa, almeno parzialmente. Stringo le voluminose tette di Sharon con circospezione: ‘Vai tranquillo!’ Mi dice: ‘Fai quello che vuoi, sono una gran troia!’ La mia eccitazione sale, divento ancora più duro, Sharon se ne accorge e continua con un turpiloquio che apprezzo: ‘Spaccami la fica, sfondami, lo voglio tutto fino in fondo!!’ Aumenta il ritmo e spinge per non perderne neanche un millimetro, le stringo i capezzoli tra le dita, stringo più forte, sembra apprezzare, capisco dai gemiti che &egrave vicina all’orgasmo, le do una sculacciata, mi fa un cenno di assenso, la colpisco più forte con una mano e con l’altra stringo un capezzolo con tutta la forza che posso, viene poco dopo gridando: ‘Yeeesss, Yeeeesss, I am coming!!’ Si ferma, si accascia su di me a riprendersi dall’orgasmo, poi si solleva si sfila il cazzo ancora duro dalla fica e lo direziona verso il culo guardandomi negli occhi, entra facilmente, vedo un’espressione soddisfatta e da troia, ricomincia a muoversi forsennatamente, spingendosi il mio cazzo fino in fondo, mi fa quasi male sulla pancia tanto spinge, i suoi gemiti aumentano, inizio di nuovo a sculacciarla ed a stringere un capezzolo, si rivolge al marito: ‘Don, &egrave grosso e duro, mi apre tutta, mi fa godere come una troia! Mi sfonda il culo!’ Vedo l’approssimarsi dell’orgasmo sul suo viso, viene di nuovo gridando. Noto che Donald si sta pulendo con un fazzoletto, &egrave venuto anche lui. Sharon si sfila e me lo riprende in bocca con voluttuosità, vedo che si sta impegnando per farmi venire: ‘Ma tu non vieni mai?’ Mi domanda. Faccio lo sbruffone: ‘Mia cara, hai a che fare con un vero cazzo italiano, ci sarà pure un motivo per cui abbiamo una certa fama! Ti puoi divertire quanto vuoi! Non preoccuparti per me, voglio sentirti venire ancora! Voglio vedere quanto sei troia!’ E’ compiaciuta, si mette in ginocchio, la penetro da dietro, Donald le porge un grosso vibratore, mi sfilo dalla sua fica e la penetro di nuovo nel culo, mugola, gradisce ed apprezza che io abbia immediatamente capito, si infila il vibratore nella fica, spingo lentamente e profondamente. Da questa posizione vedo bene Donald che nel frattempo viene ancora, continuo a spingere aumentando il ritmo, la sculaccio a due mani sulle natiche che si fanno presto rosse, gradisce il trattamento: ‘Siii, più forte, sculacciami forte!!!’ Mi fanno male le mani ma continuo: ‘Sììì spaccami il culo, sfondamiiiiiii!!!!’ ‘Sei una gran troia!’ le dico: ‘Una grandissima troiaaaa!!!’ La sento gemere sempre più forte finché viene ancora una volta gridando forte. Si accascia sul letto, sembra sfinita, mi stendo e mi accarezzo il cazzo ancora duro, Sharon capisce immediatamente, avvicina la bocca in attesa del mio sperma: ‘Sborrami in bocca, voglio la tua sborra!! La voglio ingoiare tutta!!!! Vengo abbondantemente, ingoia con avidità, pulendo con le dita alcune gocce che erano uscite a lato delle labbra e mettendosi le dita in bocca con una espressione da gran troia: ‘Non pensare di cavartela cosi!!!’ Mi dice, faccio ancora lo sbruffone: ‘Tranquilla mia cara, sono a tua disposizione, come e quanto vuoi!’ Siamo stesi sul letto, iniziamo a parlare e ci facciamo complimenti reciproci, partecipa anche il marito che elogia le capacità amatoriali della moglie, non esita a definirla troia, puttana, pompinara, mi raccontano anche che hanno fatto delle gang bang, o meglio lei ha fatto, lui ha guardato. Sono curioso, adesso sono in piena rilassatezza e faccio loro delle domande per capire meglio la situazione, sono sposati da 10 anni hanno 2 figli, lui mi spiega che seppure a volte partecipa, in realtà preferisce guardare, lei ha avuto un amante, lui lo ha scoperto, le ha trovato anche dei filmati, hanno avuto una crisi coniugale, lei ha motivato il tradimento accusandolo di non essere sufficientemente uomo sia per le prestazioni che per le dimensioni. Mi hanno raccontato il tutto con estrema tranquillità e complicità. Donald mi dice che si &egrave accorto di essersi eccitato nel vedere i video della moglie con altri, temeva di perderla ed inizialmente ha accettato la situazione con rassegnazione, poi si &egrave accordo che la cosa lo intrigava ed hanno trovato questo compromesso che li rende felici e complici. ‘Inizialmente &egrave stata psicologicamente dura per me.’ Mi dice Donald: ‘Ora sto bene e mi piace quello che facciamo. So che la gente può giudicarci male ma cerchiamo di essere discreti e situazioni come questa per noi sono ideali perché tu sei straniero, tornerai in Italia e non ci sono pericoli di pettegolezzi.’ ‘Con me non avreste questo tipo di problemi!’ Asserisco: ‘Prima di tutto sono una persona di mentalità molto aperta, ho molto viaggiato ed ho imparato a non giudicare nessuno e soprattutto ho ben impresso in memoria un detto di cui ho fatto tesoro già molto anni fa: il vero gentleman gode e tace!’ Si mettono a ridere con apprezzamento. ‘Sono nato e cresciuto in una piccola cittadina del centro Italia.’ Continuo. ‘E questo atteggiamento mi ha permesso di frequentare a vario livello molte donne conquistando la loro fiducia anche per la mia discrezione!’ ‘Direi non solo per quello!’ Commenta Sharon, scoppiamo a ridere!
Sharon riprende ad occuparsi del mio cazzo che reagisce rapidamente, riprendiamo a scopare in vari modi, Sharon gradisce molto la penetrazione anale, Donald viene altre 2 volte masturbandosi, Sharon non saprei dire quante volte: &egrave chiaramente multiorgasmica. Verso mezzogiorno Donald ricorda a Sharon che alle 13:00 devono essere a casa per liberare la baby-sitter che si sta occupando dei loro 2 figl.
Dico a Sharon se vuole fare la doccia, io posso farla dopo tanto ho tempo, lei mi invita a farla insieme, decide di dedicarsi ancora al mio cazzo, fortunatamente la doccia &egrave molto ampia e dispone di una seduta che ci facilita le operazioni, Donald entra nel bagno e ci guarda sorridendo: ‘Ero certo che sarebbe andata a finire così! Sei proprio una gran troia Sharon!’ Ridiamo di nuovo. Ci rivestiamo, Sharon e Donald mi salutano con calore, ci scambiamo i numeri di cellulare, mi chiedono se mi capiterà di ritornare a Chicago: ‘Di sicuro il prossimo anno per la fiera.’ Dico, mi raccomandano di non esitare a chiamarli. Escono. Rimasto solo in camera mi sono trovato a pensare alla cosa, avevo sentito dire di queste situazioni ma come sempre, un conto e saperlo, un conto &egrave farlo. E’ stato molto divertente, soprattutto per la situazione nuova, mi sono trovato anche ad invidiarli, almeno in parte, per la complicità e la libertà che hanno raggiunto.

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