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Racconti Erotici Etero

Classmates – Silvia

By 25 Marzo 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Quella mattina a scuola c’era stata una novità: avremmo dovuto fare un lavoro in coppia di pomeriggio per un progetto di letteratura italiana. Per comodità le coppie vennero scelte a seconda della vicinanza; così io capitai con Silvia, che, come me,abitava in un quartiere residenziale, lontano dal caos del centro città. Frequento l’ultimo anno di liceo e stranamente nella mia classe di 22 persone sono l’unico ragazzo. Situazione alquanto fortunata: infatti erano tutte dei gran pezzi di figliole.
Senza dubbio Silvia era una delle migliori: alta quasi 1,70, aveva i capelli lunghi, di un bel castano scuro, che portava talvolta lisci naturali, altre volte ricci. La sua pelle era abbronzata e curata; di fisico non era magrissima, ma nemmeno troppo in carne: insomma era giusta, con le curve al posto giusto, con delle belle cosce polpose, un provocante sedere e due tette da sballo. Io l’avevo sempre trovata estremamente arrapante.
Pur avendole già più volte parlato e scherzato insieme non mi ero mai trovato da solo con lei; ero un po’ ansioso anche perché allora non avevo grande esperienza con le ragazze e l’idea di dover passare un pomeriggio da solo con lei mi eccitò, anche perché più di una volta avevo sognato di scoparmela.
Finita la lezione ci incontrammo all’uscita dalla classe. Lei mi disse: – Allora per oggi come facciamo? Io ho casa libera, se non hai problemi ti va se facciamo da me?
-Perfetto, non ci sono problemi. A che ora vengo?
– Verso le 15, ok?
-Ok, ciao ci vediamo.
Quel pomeriggio, che era stranamente caldo per il periodo, andai a casa sua, una villetta, un po’ distante dal centro. Mi venne ad aprire e subito restai folgorato: sopra un attillato paio di jeans chiari, portava una camicetta in parte sbottonava che a stento conteneva la sua generosa 3′ misura di seno, accolto ed evidenziato in un sexy reggiseno nero. Al collo portava una catenina con un ciondolo che andava a finire direttamente tra i suoi seni pieni, calamitando il mio sguardo. Mi fece accomodare in cucina, dove oltre a un comodo divano, c’era il tavolo al presso al quale avremmo lavorato, e mi chiese premurosa:- Prima di iniziare, posso offrirti qualcosa?
Fui preso in controtempo, perché stavo pensando alle sue tette. Vedendo la mia espressione un po’ ebete, sorridento aggiunse:- Qualcosa da bere, non so, una birra?
Io, imbarazzato, mi riscossi:- Si, grazie, una birra va benissimo.
Mentre si girava e andava a prenderla potei ammirare il suo sedere e notare con piacere dal movimento delle sue chiappe che portava un perizoma. Ebbi una prepotente erezione a quella fantastica visione.
Dopo una birra che mi rinfresco non solo i pensieri, ci mettemmo al lavoro. Si sedette vicino a me: i nostri corpi si sfioravano in continuazione, il suo profumo mi inebriava e la mia attenzione era concentrata sulle sue tette, sempre in mostra davanti a me. Ero in un costante stato di eccitazione. Dopo un’oretta, eravamo tutti e due stufi. Convenimmo di fare una pausa.
Ad un tratto lei disse:- Sai, sono propria felice che siamo in coppia insieme, sono anni che siamo in classe ma non abbiamo mai avuto la possibilità di approfondire la nostra conoscenza’
Dicendo questo, mi si avvicinò e mi sorrise maliziosamente. A causa del suo movimento, mise ancora più in evidenza le tette e io non potei fare a meno di guardarle; lei se ne accorse e, con la stessa espressione maliziosa di prima, disse:- E’ tutto il giorno che mi guardi le tette’ti piacciono così tanto?
Non sapevo più cosa rispondere e blaterai:- No’cio&egrave, si sono bellissime, ma’ma’scusa, ma non volevo offenderti, solo che sono così belle e sode, e sono sempre sotto l’occhio. Ti chiedo scusa. Mi vergogno tantissimo.
-Non preoccuparti, anzi sono contenta che ti piacciano ‘ nel dirlo se le palpò ‘ Sai ti devo confessare che le ho messe apposta in mostra per te- Di fronte alla mia espressione stupita aggiunse ‘ Negli ultimi tempi io e le altre ragazze della classe ti abbiamo osservato bene come mai avevamo fatto prima, soprattutto durante le ore di ginnastica: abbiamo notato il tuo fisico muscoloso e anche di viso non sei male. In poche parole, ci siamo accorti della tua prestanza fisica e, ridendo e scherzando, sei diventato il nostro sogno erotico’però, al contrario degli altri sogni, tu sei assolutamente realizzabile. E per me anche subito.
Detto questo mi baciò, le nostre lingue entrarono in contatto, scatenando un’elettrizzante reazione dentro di me. Era propria bravissima a baciare.
Mi staccai dalla sua bocca con rammarico; lei, mi fece accomodare su un comodo divano disse: – Dai, spogliati.
Non me lo feci ripetere: mi tolsi la maglia mentre lei mi slacciò con foga i pantaloni e quasi mi strappò via i boxer. Nel frattempo si era anche tolta la camicetta, lasciandomi esterrefatto dalla visione. Dopo di che si gettò sul mio cazzo: inizialmente incominciò una sega con mano delicata, poi iniziò un fantastico pompino, succhiando e leccando, finché si tolse il reggiseno, dando inizio a quella che per me fu la prima spagnola: ero in estasi, il mio uccello tra le sue tette stava per scoppiare. Ero già quasi sul punto di venire, quando si alzò, si tolse i jeans, dimostrandomi che avevo visto giusto: indossava un bel perizoma nero. In piedi davanti a me si girò, piegandosi leggermente in avanti, mettendo così all’altezza del mio volto il suo culo, che non esitai a ricoprire di baci e leccate, mentre con la mano mi insinuai sotto il perizoma, trovando la sua figa bagnata. Poi lei si girò, consentendomi di assaggiare quelle tette che così tanto desideravo. I capezzoli si ergevano orgogliosi dal seno sodo e furono preda della mia bocca. Dopo questi ‘preliminari’ decise di averne abbastanza, e si tolse il perizoma, mostrandomi la fonte del mio prossimo piacere: era davvero un figa fantastica, azzarderei perfetta, con una corta striscia di peli neri tagliati molto corti.
– Ti piace? Questa micetta &egrave tutta per te, falla godere con il tuo bel cazzo.
– E’ stupenda. Vieni, dai, ti voglio scopare, non resisto più’
Compiaciuta del complimento, mi fece però distendere su un tappeto per terra, e lei si dispose in modo da assumere la posizione del 69. Mentre lei continuava a leccarmi il cazzo, io mi dedicai a quella splendida patatina, leccando dappertutto, soffermandomi soprattutto sul clitoride. Aveva un sapore inebriante. I suoi gemiti aumentarono la mia eccitazione e dissi: – Adesso basta, ti devo scopare o muoio.
– oh si, chiavami ‘ mi rifece sedere sul divano, si pose a cavalcioni e impugnato il mio cazzo, dopo averlo sfregato contro la sua vagina, si impalò. Fu una sensazione fantastica: la sua figa era calda e umida, e mentre lei muoveva il bacino, ci baciavamo con foga e con le mani giocavo con le sue tette, palpandole e stuzzicando i capezzoli
– Ah, ah sei bravissimo, ‘ma cambiamo posizione, voglio che mi scopi alla pecorina, dai, si, scopami come un animale.
Si alzò e si mise a quattro gambe, dandomi una visione edenica, che avrebbe fatto risorgere in morto. Non esitai un attimo davanti a quella invitante fessura che mi attendeva e fui di nuovo dentro di lei, a pompare furiosamente. I suoi gemiti di piacere e le sue grida di incitazione erano super eccitanti, a cui si aggiungeva il rumore del contatto tra i nostri due corpi, ormai sudati dall’azione, ma non volevo venire subito, volevo che il piacere durasse il più possibile.
Infine mi fece sdraiare su un fianco e poi lei si posizionò con il suo corpo aderente al mio. La penetrai nuovamente e a fondo, baciandola sul collo e palpando il seno. Il piacere era ora al massimo. Io stavo ormai per venire, e lei, nelle mia medesima situazione se ne accorse: — ah, si, dai, sto venendo, ahaaaa’.dai vienimi dentro, dai, sborrami tutto dentro’non ti preoccupare prendo la pillola, dai riempimi tutta.
Non resistetti un attimo di più e le inondai la figa del mio sperma. Era stato fantastico, anche perché avevamo goduto contemporaneamente. Rimanemmo sdraiati, sul tappeto, l’uno dentro l’altra, ansanti e sudati, ma estremamente soddisfatti.
– Ti &egrave piaciuto? ‘ mi chiese ‘ Per me &egrave stato grande, non ti immaginavo così vigoroso, peccato non averlo scoperto prima, ci saremmo potuti divertire già da molto tempo. Sei un vero stallone da monta!
– Si, ti dico la verità: &egrave stata la migliore scopata della mia vita ‘ risposi, e non stavo scherzando né stavo facendo il ruffiano: in effetti non avevo una grande esperienza con le ragazze, che in genere erano più giovani di me e anche alquanto impacciate. Mentre, con lei, mia coetanea, con un corpo da urlo e una natura da porca’wow!
– Sai, in classe abbiamo fatto una scommessa: vogliamo scopare con te tutte prima della fine dell’anno. Doveva essere un segreto, ma visto che mi hai fatto godere così tanto ho voluto dirtelo. Ma stai attento, io sono molto gelosa: scopati pure tutte le ragazze che vuoi, ma devi sempre continuare a fottere me. Capito?
– Stai tranquilla, non rinuncerei per niente al mondo alla tua figa.
– Bravo!
Rimanemmo ancora lì, nudi e avvinghiati; mentre lei mi accarezzava il petto, io mi pregustavo tutte le prospettive che mi si erano improvvisamente aperte davanti, e già sognavo una maxi-orgia, con tutte le mie compagne, che potevamo diventare il mio harem personale.

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