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Racconti Erotici Etero

Claudia – L’inizio

By 17 Febbraio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Conobbi Claudia durante un viaggio premio: lavoravamo entrambi per la stessa compagnia. 35 anni, capelli biondi lisci, non alta e fisico da eterna ragazzina: occhioni azzurri..poco seno…gambe magre e due labbra meravigliose. Durante la serata di gala si erano aperte le danze e io che amo da morire il ballo ero tutto preso a far ballare le colleghe con cui avevo piu’ confidenza. Ad un certo punto iniziai ad avere una strana sensazione…come se qualcuno mi stesse osservando in modo insistente. Fu a quel punto che notai il suo sorriso: un sorriso magnifico che implorava implicitamente un ballo.
Arrivato da lei le chiesi di ballare, e per tutta risposta mi sentii dire; ‘ Era ora, è tutta la sera che ti guardo nella speranza di strapparti un ballo…’ Molti balli..tante risate…fiumi di parole…mi aveva stregato!

Tornati dal viaggio cominciammo ad approfondire la nostra conoscenza con frequenti caffe’ e pause pranzo…le confidenze piu’ intime erano scambiate via email. Entrambi sposati, facevamo finta non ci fosse nulla di male…fino a quando uscimmo un giorno per pranzo a mangiare un gelato e fare due passi in un parco non distante dal luogo di lavoro.

Claudia, camminando, mi aveva preso a braccetto e aveva appoggiato la testa sulla mia spalla. Aveva un profumo incredibile…sentendo quel gradevole aroma iniziai a provare una strana eccitazione…e cinsi la sua vita con un braccio. Da quel momento fu un’escalation di emozioni…la mia mano che le accarezza il fianco scoperto…la sua fronte che mi accarezza il collo…la mia testa che si appoggia sulla sua…le labbra si sfiorano..le lingue si cercano vogliose. Sempre piu’ eccitati cercammo una panchina per godere piu’ comodamente di qualche attimo di trasgressione senza dare spettacolo in mezzo alla gente. Individuata la panchina presi Claudia in braccio e quasi correndo dall’emozione la raggiunsi.

Mi sedetti e lei cavalcioni su di me: indossava un vestitino di cotone leggero, e potevo sentire il suo pube premere contro il mio pene che sembrava volesse scoppiare. Erano baci di fuoco…baci di una voglia repressa da molto tempo…Non era pensabile di ritornare in ufficio in quello stato. Telefonammo entrambi e con una scusa prendemmo il pomeriggio libero.

Cercammo un motel che potesse fungere da nostra dimora. Non facemmo in tempo a varcare la soglia della camera che già le nostre bocche si stavano cercando fameliche. Inizia a spogliarla senza mai smettere di baciarla, la sua pelle aveva un profumo inebriante. La sdraiai sul letto e conciai a baciarla sul collo..poi con la lingua scesi e iniziai a fare la conoscenza dei suoi seni. Seni piccoli, ma estremamente eccitanti: leccavo i suoi capezzoli e il suo respiro cominciò a farsi irregolare..mentre la lingua continuava la dolce tortura, una mano scese ad accarezzare la pancia, poi l’interno coscia…per finire a sfiorare il suo sesso oramai umido. Con un dito iniziai a carezzare le grandi labbra sempre più inistentemente…abbandonai con la bocca i capezzoli perchè troppa era la curiosità di sentire il suo sapore…con due dita spalancai il suo frutto per assaporarne il gusto.

Iniziai a leccarla in modo esasperatamente lento…dai suoi movimenti pelvici capii che voleva di più e io non potei non accontentarla. Con le dita misi in evidenza il clitoride e la lingua cominciò a massaggiarlo sempre piu’ velocemente. Con un dito intanto ero entrato in lei: lingua e dito si muovevano all’unisono, lei ansimava e già pregustavo di bere il suo piacere quando spostandosi di scatto urlo’ ‘ Adesso scopami!’ Entrai in lei in modo deciso. Nella classica posizione del missionario il mio bacino dava spinte lente e profonde, mentre le contrazioni del suo sesso mi davano delle scariche erotiche direttamente al cervello. Ero al massimo dell’eccitazione…dovetti ricorrere a tutte le mie forze per non esplodere dentro di lei, ma era troppo forte il desiderio di vederla raggiungere il piacere, e cosi fu… l’orgasmo fu annunciato da gemiti sempre piu’ forti e un ‘VENGO’ quasi urlato fu il segnale che anche io avrei potuto lasciarmi andare.. esplosi il mio piacere sul suo ventre mentre le nostre bocche erano di nuovo unite a testimoniare un’eccitazione ancora presente.

La portai in braccio sino alla doccia dove la scusa di darsi una rinfrescata fu occasione per eccitarsi di nuovo vicendevolmente. Avvinghiati e ancora bagnati, con le lingue che combattevano frementi ci ritrovammo di nuovo sul letto. Mi fece sdraiare sul letto e comincio’ a baciarmi la pancia e ad accarezzarmi i testicoli. La sua bocca fu ben presto attormo al mio pene, la sua lingua si muoveva ad una velocità perfetta, in perfetta simbiosi con il mio piacere. ‘Anch’io voglio leccarti’ le dissi, cosi’ scavalcando il mio viso ci ritrovammo in un 69 fantastico…potevo toccarla e leccarla…e lei lo stesso.

Comincia a usare la lingua giocando con il clitoride e spostandomi da questo al suo ano senza mai staccare la lingua…e poi tornavo al clitoride…il risultato fu che comincio’ a succhiare con vigore emettendo dei gemiti soffocati dal mio pene…Mi soffermai con la lingua forzando il suo ano, mentre la stavo masturbando con due dita…La sua bocca si fermò, il suo respiro accellero’ improvvisamente…stava per venire ed io non persi l’occasione di conoscere il sapore del suo piacere: incollai le mie labbra al clitoride e cominciai a martellarlo con la lingua: esplose in un orgasmo che sembrava non avere fine…quanto era bella…il viso stravolto dal piacere le dava un’aria tremendamente sexy.

La sua mano cerco’ il mio sesso e iniziò a masturbarlo piano. Ero steso sulla schiena….lei si stese con la schiena sul mio petto e indirizzo’ il mio sesso nel suo.
Posizione straordinaria, con lei sopra in questo modo potevo decidere dove e come accarezzarla. Il suo bacino inizio’ un movimento lento e circolare mentre con una mano le accarezzavo un seno e con l’altra vagavo sul suo pube. Il ritmo cresceva…come la nostra eccitazione…iniziai di nuovo a strofinare il suo clitoride mentre lei accarezzava il mio scroto…che sensazioni meravigliose…sentii che il suo piacere stava arrivando: accellero’ il movimento col bacino e per la terza volta sentii la musica del suo piacere. Mentre godeva quasi implorandomi mi disse di venirle dentro…come fare a non accontentarla??

Oramai era tardi e dovemmo tornare alla nostra realtà, ben sapendo che non sarebbe finita li….

Attendo commenti pforte35@googlemail.com

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