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Racconti Erotici Etero

cognati

By 26 Luglio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

In un periodo di profonda crisi personale ed economica (lasciato dalla ragazza che in quanto intestataria dei contratti d’affitto dell’appartamento mi ha sbattuto fuori di casa), sono stato costretto a chiedere aiuto a parenti e amici piu vicini.
Dopo essere tornato dai miei per un breve periodo, per un senso di orgoglio personale minimo ho deciso di trasferirmi per qualche tempo da mio fratello.
Io ho 29 anni, vivo nel nord est, ho un lavoro normale che pero’ non mi permette di vivere alla grande quanto vorrei.
Di conseguenza l’unica persona disposta ad aiutarmi in questi momenti di crisi &egrave stato mio fratello Antonio.
Antonio ha 35 anni ed &egrave sposato da 4 con Alessandra, che di anni ne ha 27.
Alessandra &egrave una brava e bella ragazza che io ho conosciuto per primo, avendola frequentata per un periodo prima di che mio fratello la conoscesse.
E’ una bella mora ricciolona, con un bel culetto e un bel fisico, completato da un bel paio di bocce.
Ai tempi in cui ci frequentavamo era una discreta maiala, forse come molte altre, ora, dopo anni di matrimonio forse si &egrave un pelo raffreddata.
Fatto sta che dopo le sue prime resistenze sul fatto che io mi trasferissi da loro, Alessandra ha ceduto e io ora da un mese vivo con loro, in attesa di una sistemazione piu adatta.
Dopo la prima settimana pero’ succede il fattaccio.
Io appena uscito dalla doccia con solo l’asciugamano attorno alla vita a coprirmi, entrando in salotto mi trovo Alessandra vestita da ufficio rientrata a casa con largo anticipo.
Indossa un completo viola scuro molto elegante, un paio di calze a avvolgerle le gambe e scarpe con il tacco.
“Ciao Ale…ma sei gia a casa?!?!?!” le faccio io imbarazzato dal mio abbigliamento.
“Ehy ciao….si…&egrave da un po che sono qui….”
“Scusa…non ti ho sentita….ero sotto la doccia…”
“Tranquillo dai…non c’e’ problema…dai…sediamoci un attimo…”mi fa lei.
Ci sediamo sul divano…era la prima volta in tutta la settimana che stavamo da soli, nonostante mio fratello avesse almeno un amante e quindi stava spesso fuori.
“Sei bellissima, sempre piu bella…”le dissi appoggiandole la mano sulla coscia.
“No…dai…no…”mi fece lei scansandomi.
“ma perche?non ti piaccio piu?”
“dai…non mi toccare…tu mi piaci molto…ma non possiamo…dai…sono la moglie di tuo fratello…”
“Ma io ti piaccio…lo so…lo vedo” le dissi tenendole la mano
Le portavo la mano sempre piu sotto il mio asciugamano.
“Ma che fai?!?!?! dai….non si puo!!!”
Ormai la tenevo ferma per il braccio, la mano infilata sotto l’asciugamano a sfiorarmi il cazzo.
“dai…su…si puo invece”
“no no…non si…puo…”.
Le sue resistenze caddero quando avvicinai le labbra alle sue.
Cominciammo a baciarci, nonostante Alessandra ancora cercasse di dire di no, io la tenevo dolcemente per il collo carezzandole la nuca.
Le passai la mano sul seno, fino a scendere giu tra le cosce.
“Dai…andiamo di la…andiamo in camera” le dissi alzandomi.
“Ma dai….”cerco’ di protestare lei, ma con le mie insistenze in pochi secondi le nostre lingue erano gia avvinghiate in direzione della camera da letto.
Appena seduti sul materasso le sfilai la giacca, le baciai il collo…i capelli profumati…andando a cercare la cerniera del vestito.
Le abbassai la zip che correva lungo la schiena, le sfilai giu una spallina del vestito e le abbassai subito una coppa del reggiseno.
Che tette…gonfie, con dei capezzoli rossi,anche se non molto grossi.
L’altra spallina se la sfilo’ lei mentre ci slinguavamo sempre piu vogliosi l’uno dell’altra.
Scesi a leccarle le tette, imboccandomi con il suo capezzolo destro, leccandolo e mordendolo goloso e affamato.
Alessandra &egrave davvero bella e sensuale.
Il vestito le cadde fino alla vita, io baciandola con la lingua le sganciai il reggiseno e lo sfilai via, gettandolo sul pavimento.
Lei si sdraio’ sul letto offrendomi le tette da leccare e mugolando “oooh..si….”
“sei bellissima”le sussurrai facendomi scivolare giu l’asciugamano.
Le sfilai via il vestito, scoprendo che le calze che indossava in realta’ erano autoreggenti…
La maiala non ha perso il vizio della biancheria sexy…
Prendo a massaggiarla tra le cosce, sopra le mutandine, le lecco il seno.
“ti piace Ale?”
Lei non mi risponde, si lecca le labbra e si muove sinuosa.
Io tenendole una mano sulla tetta scendo giu, le lecco la fica da sopra le mutandine.
Cerco di leccarle ogni angolo di pelle scoperto, lei mi richiama a se, facendomi fermare sui capezzoli e poi sulle labbra, per mangiarmi la bocca.
“sto cominciando a cambiare idea, sai?…mmmh…”mi fa lei mentre piegato sul suo inguine le scosto le mutandine e comincio ad assaporarne la fica.
E’ completamente rasata.
La lecco delicatamente, stuzzicandola con un dito.
“godie eh…ti piace?”le dico
“mmmmh…siii…lecchi da dio…”mugola lei “leccala tutta…”
Io le tengo le labbra ben larghe e con dei colpetti di lingua veloci le torturo la passera.
Ho il cazzo come il marmo, e sentire le sue mani che scorrono su e giu dalla mia schiena e sul culo mi eccita come un porco.
Mi volto a pancia su, mostrando ad Alessandra tutta la mia erezione.
“Dai…vieni qui…dai prendilo…prendilo in bocca…” le mugolo, e lei dolcemente mi affero’ la base del cazzo e prese a succhiarlo.
Un grido di piacere accompagno’ le sue prime pompate, io le scostai i capelli dal viso per guardarla bene mentre mi spompinava.
Tenendomi saldamente per la base del cazzo, Alessandra si dedico’ inizialmente alla punta, imboccandosi e ciucciando la cappella, tirando con la bocca fino a farmi male.
Questo era solo un antipasto…prese a scorrere con la lingua lungo tutta l’asta, bagnandomi le palle, per poi fermarsi per farmi una sega guardandomi e sorridendomi maliziosa.
“Sei brava Ale…”le sussurrai “non fermarti…”la implorai, volevo solo che continuasse a succhiarmi il cazzo, spompinarmi fino alla morte, finche l’ultima goccia di sborra non fosse uscita dai mie coglioni.
Lei riprese subito, di nuovo lenta, intensa e ingorda, giocando con la lingua sulla cappella e sul frenulo.
Improvvisamente si fermo’, si alzo’ in piedi e languidamente inizio’ a sfilarsi le mutandine.
Io segandomi le dissi “mmmh…sii..levati le mutande dai…”
Appena sfilate mi venne incontro a gattoni, mi prese il cazzo in mano e se lo porto’ alla fica.
“oooh…si…tutto dentro…” senza il minimo sforzo il cazzo era fia dentro Alessandra fino alla base.
“ti piace eh?”le sussurrai…
“Oh si…dai…muoviti…”mugolo’ lei mentre facevo un dolce fuori e dentro dalla sua fica.
“dai…cavalcami…sbattimi”mi implorava mentre il suo bacino roteava sul mio cazzo.
Il culo di Alessandra ondeggiava su e giu, io le leccavo le tette, le tenevo divaricate le chiappe.
“dimmi che ti piace…porco…”mi dice lei..
“mmmh…da quando ti sei sposata che voglio scoparti…”le rispondo…
“mmmh…vai….scopami…mmmmh..che bel cazzo che hai…siii…”
La feci mettere dritta su di me, a smorzacandela, tenendola per i fianchi per aiutarla a soparmi piu intensamente.
“mmmh…siii…godo…lo voglio tutto dentro…dai..dai…spingi…”
“ahhhh….”godevo come un matto…”che puttana che sei” le dicevo mentre le scopavo la fica…
“dai…scopami a pecora…scopami come una cagna” fece sfilandosi.
Si sistemo’ a novanta, era proprio porca con solo gli autoreggenti addosso.
Presi a stantuffarla con foga, tenendola per i fianchi, o per le spalle, dandole colpi secchi e decisi fino a farle sbattere i coglioni sul bacino.
Scopandola mi sdraiai sopra la sua schiena per baciarla, per gustarmi la sua lingua mentre la montavo come una vacca.
Non avevo piu freni, urlavo il mio piacere come un ossesso, e lei mi supplicava di continuare a sbatterla cosi.
“oh..ohh…si..cosi…bravo….”gridava lei mentre io le sussurravo all’orecchio che era una puttana.
Mi sfilai, e la feci tornare sopra di me, per impalarsi con il mio uccello.
Tenendola leggermente sollevata le stantuffavo la fica come un matto.
“dai…piu forte….piu veloce dai…porco…siiii..”gridava lei mentre la fottevo.
Mi mandava via di testa quando diceva cose volgari…
Dopo averci dato dentro con una foga impressionante pian piano iniziammo a rallentare il ritmo, io ero quasi arrivato al dunque.
Ancora pochi colpi e la feci alzare, lei si mise in ginocchio sul lettone, io mi misi immediatamente in piedi, mi portai davanti alla sua bocca menandomi il cazzo velocemente.
“mmmmh…sto per venire…ahhh….”appena finite di pronunciare queste parole le prime gocce di sborra caddero sulle tette di mia cognata.
Immediatamente il resto dello schizzo le fini’ sul viso e in bocca, tra le mie grida di piacere…ero sfinito, sudato e contento, mentre le ultime gocce di sborra le finivano addosso.
Ero prosciugato, la sborra che colava dalla bocca di Alessandra la raccolsi con le dita e gliela diedi da leccare.
Bel tipo mia cognata

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