Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Come piaceva a lei

By 19 Maggio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Come piace a lei!!! (Parte I)

Prima di iniziare a scrivere il mio racconto (vero), voglio farVi una piccola premessa:
i dialoghi (ho scritto solo quello che mi ricordavo meglio) che troverete nel leggere questo racconto sono assolutamente veri a differenza dei nomi che sono frutto della mia fantasia.

In una giornata di fine agosto del 2002 mi trovai in giro a piedi per la città di Napoli. Faceva molto caldo e per questo motivo incontravo per la strada molte ragazze vestite con indumenti che poco e niente coprivano i loro corpi.
Ero quasi arrivato al bar dove spesso mi siedo a bere qualcosa, quando mi passa sulla destra una splendida giovincella. Era bellissima! Portava un top che copriva solo il seno, aveva uno di quei pantaloni strettissimi che gli entrava nei glutei, mi accorsi subito che portava un tanga. Appena lei mi ‘sorpassò’, mi suonò il telefonino e lei si girò. Io la guardo, lei mi guarda. Bellissima! Aveva degli occhi grandi, sotto la sua maglietta, stretta anche questa, si potevano ammirare dei seni belli tondi e dei capezzoli turgidi. Lei si fermò e anche io, ci fissammo per qualche secondo. Spengo il cellulare! Un colpo di fulmine!!!

Lei: – Ciao! Posso chiederti una sigaretta?
Io: – Certo!
Lei: – Non chiamarmi scocciante! Mi faresti accendere?
Io: – Nessun problema!
Lei: Ma tu sei di questa zona? Non ti ho mai visto da queste parti.
Io: – Davvero io abito qui da circa 5 anni. Nemmeno io ti ho mai vista.
Lei: – Che strano! Cosa fai di bello? Io oggi sono rimasta sola perché la comitiva con cui sto io è andata in Calabria per una settimana.
Io: – A dire il vero anche io oggi sto solo, ma per mia scelta. Che ne dici se passiamo il pomeriggio insieme?
Lei: – Tu corri troppo!!! Ma non pensare che sono contraria alla tua idea! Ci sto!!!

Passammo tutto il pomeriggio a parlare di noi. Cosa si fa nella vita?, quanti anni hai?, sei fidanzata?, in poche parole le solite domande che si fanno quando si sta conoscendo una persona.
Lei si chiamava Eleonora e aveva 18 anni, frequentava ancora la scuola, la stessa scuola che avevo finito io due anni prima e dove avevo ancora parecchi amici e amiche.
Erano le 19, quando Eleonora mi disse che doveva tornare a casa. Io gli domandai se più tardi poteva uscire, così passavamo un altro po’ di tempo insieme. Lei non esitò e disse subito di si. Ci demmo appuntamento alle 20:30 sulla panchina dove passammo tutto il pomeriggio.
Alle 20:30 mi reco nel luogo dell’incontro ed aspetto oltre un quarto d’ora. Eleonora non arriva! Incomincio a farmi brutti pensieri ‘questa mia ha fatto il bidone! Che stronza!’
Dopo giusto trenta minuti la vedo presentare con un motorino nero e lei sopra a gambe quasi aperte con una minigonna. Quando si avvicina a me e si ferma, io non evito di guardarla in mezzo alle gambe. Aveva uno slip sottilissimo nero e non portava le calze. Con quel caldo?!?!

Eleonora: – Ehy! Cosa stai guardando!!!
Io: – Aha! Niente!! (Nella mia testa: – cavolo mi ha sgamato!)
Eleonora: – Mica ci credo tanto! Sono dovuta venire con il motorino perché già avevo fatto tardi e se venivo a piedi dovevi aspettare un’altra mezz’ora!
Io: – Non ti preoccupare, non succedeva e non è successo niente!
Eleonora: – Cosa facciamo?
Io: – Vogliamo andare a mangiarci una pizza?
Eleonora: – Sii!!! Solo che dobbiamo andare con il motorino perché ho paura di lasciarlo qui, sai, una volta già me ne rubarono uno.
Io: – E secondo te il motorino non potrebbero rubarselo anche davanti a qualche ristorante?
Eleonora: – Giusto! Che scema! Allora lo portiamo nel garage di casa mia!
Io: – Certo!

Prendemmo il motorino e lo portammo sotto al suo garage. Pensavo che forse lì sotto poteva succedere qualcosa tra noi. Certo era quasi impossibile che una ragazza potrebbe farlo con un ragazzo solo dopo poche ore dalla conoscenza, pure se qualche volta può capitare.
Posammo il motorino e ci recammo a piedi verso una pizzeria di nostra conoscenza. Durante la ‘cena’ parlammo di tutto un po’. L’argomento che toccammo e di cui discutemmo a lungo, era quello del sesso. Mi disse che lei lo aveva fatto solo con un ragazzo che gli fece provare molte sensazioni. Io gli dissi che anche io lo avevo fatto solo con una ragazza e che avevo provato tutto ciò che si potrebbe fare.
Continuando a parlare, vedevo che lei assumeva un comportamento strano, sembrava che si eccitava, faceva domande troppo piccanti, andava spesso nei particolari e usava termini volgari.

Eleonora: – La tua ex te lo ha mai fatto un pompino?
Io: – Si, anche se non volevo. Sai, certe cose non le fai se ami davvero una persona!
Eleonora: – Ma che cazzo dici! Questo che hai detto non lo condivido! Ma quando arrivavi, lo sperma dove lo buttavi?
Io: – (Leggermente imbarazzato) Lo’lo’ dipendeva da cosa stavamo facendo, cioè, se mi stava facendo un pompino, io arrivavo sul suo seno, qualche volte è capitato che gli arrivavo in bocca mentre lei lo succhiava ma poi lo sputava di nuovo.
Eleonora: – (Quasi rossa dall’eccitamento ‘ credo) Che scema!!!
Io: – Perché era scema?
Eleonora: – Se ero in lei lo ingoiavo tutto, mi piace il suo sapore e poi mi fa eccitare da impazzire quando ho la bocca piena. Mi piace anche quando ce l’ho per faccia. Solo che ci penso’.
Io: – (Stupefatto e imbarazzatissimo) Ma stai scherzando?
Eleonora: – No!! (Risposta secca)
Io: – Però!!! (Faccio la faccia tosta e gli domando) Ma per caso sei calda?
Eleonora: – Come calda? Vorresti dire eccitata? Arrapata?
Io: – Bhe! Si!
Eleonora: – A dire il vero, si, lo sono! Questi discorsi mi fanno quest’effetto!
Io: – Ok!

Io, dopo aver sentito queste parole, pensai di proseguire con il discorso anche se non sono il tipo di parlare di questo genere con ragazze che conosco da poco. In fin dei conti io ero da molto che non facevo sesso e pensai che se proseguivo con la discussione poteva succedere qualcosa.

Eleonora: – Cosa c’è? Sei rimasto di stucco?
Io: – No! Assolutamente! Anzi, adesso che ci penso, dovrebbe essere bello vedere una ragazza bagnata di liquido seminale!
Eleonora: – Come lo hai chiamato brutto! Non ti preoccupare, con me puoi parlare liberamente, non mi scandalizzo!
Io: – Ok! Ma dimmi una cosa? Ma se ti ecciti quando qualcuno ti arriva in faccia o ti riempie la bocca di sperma, dai la possibilità di rifare di nuovo sesso?
Eleonora: – A volte capita a volte no!

Continuammo il discorso, a dire il vero mi faceva anche un po’ schifo parlare di sperma mentre mangiavo la pizza ma’
Finita la cena ci recammo su una panchina e lei, una volta seduti, mi prese il braccio e me lo fece appoggiare sulle sue spalle. Io guardavo da un’altra parte e quando mi girai per guardarla in faccia, Eleonora fece un scatto con la testa e mi bacio! Era un bacio proprio da persona eccitata, muoveva la lingua all’interno della mia bocca velocemente.

Eleonora: – Scusa! E’ stato l’effetto del discorso!
Io: – Mi piace quest’effetto!
Eleonora: – Ci riprovo?
Io: – Io non mi arrabbio!
Eleonora: – (Dopo il secondo bacio) Però non è che sai baciare tanto bene!!! Ma non fa niente!
Io: – Se lo dici tu! Cosa facciamo?
Eleonora: – Si è fatto tardi, vorrei andare a casa, io non sono maggiorenne come te, ho ancora le regole dei miei genitori!
Io: – Non fa niente, ti accompagno?
Eleonora: – Si!! (diede una risposta da persona molto contenta)
Io: – Ok! Andiamo!

Arrivati sotto casa sua lei mi disse che si era dimenticata di prendere alcune cose sotto la sella del motorino e mi chiese anche se potevo accompagnarla sotto al suo garage perché aveva paura di andarci da sola. Io, senza esitare, accettai la sua risposta, pensando anche che in quel garage avvenisse qualcosa di erotico.
Aperta la porta del box, lei mi fece entrare e la richiuse di nuovo, gesti velocissimi! Mi prese la mano e me l’appoggiò sul quel suo bellissimo e morbido culo. Iniziò a baciarmi. Io scesi con la mano fino alla fine della gonna e poi iniziai a risalire fino a toccare con il palmo della mia mano la morbida e liscia carne dei suoi glutei.

Eleonora: – Ti piace il mio culo vero? (Parlava a bassa voce e come se fosse affannata)
Io: – Si, cavolo che mi piace!
Eleonora: – Hai fatto male a parlare di sesso!
Io: – Come vedo non sembra che ho fatto male, anzi’

Lei mi baciava in bocca come una forsennata, io gli appoggiai anche l’altra mano sui glutei ed incominciai a stringerli ed ad allargarli. Ogni tanto gli passavo un dito tra il tanga e il buco del culo. Lei iniziò a sbottonarmi la camicia, una volta aperta, iniziò ad accarezzarmi il petto e pian piano scese sul mio pantalone ed incomincio a stringere dall’esterno il mio membro ormai duro.

Eleonora: – Ti sei arrapato, vero? Cosa aspetti a mettere quel dito nel culo? (lo disse in dialetto napoletano)
Io: – Va bene Ele! Ora ti metto il dito, poi ti faccio godere come una cagna!!
Eleonora: – NO è troppo presto per chiavarmi con il cazzo!

Subito dopo gli alzai la minigonna e gli tirai giù, fino a dove potevo arrivare con le braccia, il tanga. Con un mano gli feci capire di aprire la bocca e con la l’altra gli posai il dito sulla lingua e gli dissi di bagnarlo. Lei iniziò la leccarlo e a succhiarlo. Lo tirai fuori dalla sua bocca e iniziai a stuzzicargli il buco del culo che da come sentii a tatto, potevano entrarci due cazzi. Iniziai a fotterla con due dita, le facevo entrare ed uscire velocemente. Più la penetravo a fondo e lei più godeva e più stringeva il mio cazzo.

Eleonora: – Dai rompimi il culo con la mano! Mettici dentro un altro dito.
Io: – Va bene, adesso ti faccio sentire le stelle!

Cacciai le dita e me le portai in bocca per bagnarle ma guardandole, notai che erano leggermente sporche di escrementi e quindi evitai di mettermele in bocca, lei quando vide che ci avevo ripensato, smise di leccarmi il petto, mi prese la mano e se la mise a leccare, gli sputò sopra e mi disse di continuarla a penetrare. Io rimasi un po’ stupito di quel gesto ma ero eccitato e non ci pensai tanto sopra. La feci mettere quasi alla pecorina, io mi spostai sul lato perché dove stavo prima, di fronte a lei, non ci arrivavo con molta facilità sul culo. Allora Eleonora, vedendo come l’avevo posizionata, inizio a baciarmi l’ombellico mentre con le mani cercava di sbottonarmi il pantalone.
In quella posizione il culo sembrava essersi allargato ancora di più. Si sentiva un leggero odore di escremento ma non lo so perché, quell’odore mi faceva eccitare ancora di più.

Eleonora: – Sbottona questo cazzo di jeans che non ci riesco!
Io: – E facile!
Eleonora: – Dai muoviti, non ce la faccio più. Non vedo l’ora di vedere che cazzo tieni, sembra bello duro da fuori! Dai muoviti!

Con le mani bagnate, sbottonai i 6 bottoni del mio pantalone stretto e lo tirai giù fino a sotto i testicoli senza abbassarmi il boxer. Non feci nemmeno in tempo a togliere le mani dal bordo del pantalone che lei iniziò a leccare il mio cazzo, durissimo, al di fuori delle mutande. Io rimasi a guardarla. Stava a pecorina a leccare la stoffa. C’era poca luce ma riuscivo a intravedere la sua testa muoversi. Mi ripresi e mi portai di nuovo con la mano in mezzo ai glutei. Senza tanti problemi gli feci entrare tre dita nel suo culo e cominciai a farle entrare con violenza. Lei si muoveva come una donna che sta per arrivare allora pensai di mettergli un dito anche nella fica. Smisi con il culo e iniziai a stuzzicare la sua vagina. Era caldissima, bagnata. Non ci pensai su due volte e ci misi subito dentro un dito. Al momento dll’ingresso nella fichetta bagnata, Eleonora emise una gemito bello forte.

Eleonora: – Bello! Dai non fottimi una volta per parte! Mettimi un dito anche nel culo! Aspetta, fermati! Adesso accendo la luce!
Io: – Ok!

Si allontano per recarsi dove stava l’interruttore della luce. Appena fu accesa vidi Ele che camminava come un pinguino per merito che aveva il tanga all’altezza del ginocchio. Era una visione stupenda ed eccitante, vedere una porca di ragazza conosciuta solo qualche ora prima, tutta nuda. Stava ritornando verso di me. Si fermò. Si inchinò per togliersi lo slip che gli dava fastidio. Appena alzo leggermente la gamba per sfilare il tanga, notai che in mezzo alle gambe era bagnata fradicia. Si depilava solo la parte dove si trovano le labbra della vagina.

Eleonora: – Ti piaccio?
Io: – Cazzo che mi piaci?
Eleonora: – Vorresti vedere come succhio il cazzo?
Io: – Si! Prima, però, vorrei farti godere un pochettino in più.
Eleonora: – E cosa vuoi farmi?
Io: – Tu vieni qui e poi ti faccio vedere!
Eleonora: – Comunque scusami se c’è questo odore di merda!
Io: – Non ti preoccupare, sembra che questo mi fa eccitare da pazzi!
Eleonora: – Benissimo!
Io: – Dai vieni qui che voglio leccarti un po’ quella fichetta rossa.
Eleonora: – Si! Mi piace quando voi ragazzi fate i volgari!

Si avvicinò a me ed io iniziai a leccargli la vagina. Con la lingua iniziai a penetrargliela. Lei allargò le gambe e si appoggiò al muro e mi incitava a farla godere. Io la leccavo da tutte le parti, interno coscia, dentro la ficha, nel culo fregandomene di ciò che ci stava. Continuavo laccare la vagina all’interno, lei si dimenava forsennatamente.

Eleonora: – Non farmi arrivare ti prego, fammi vedere come è il tuo cazzo!

Mi allontanai dal suo posteriore e mi abbassai lo slip. Fece uno scatto da felino e si posiziono con la bocca sul mio cazzo. Iniziò a pomparlo. Lo succhiava forte, sembra che se ne uscissero anche i testicoli. Io in piedi e lei in ginocchio a succhiarmi il cazzo. Si fermò e mi disse: ‘Rispetto agli altri cazzi, questo sembra più doppio, spero che esca molta sborra’. Io pensai: ‘ ma questa non aveva detto che aveva fatto sesso solo con un ragazzo?’
Lei continuava a pompare mentre io gli alzai la maglietta e gli spostai il reggiseno e con le dita gli stringevo i capezzoli grandi quanto un chicco di mais. Ogni tanto si fermava e riprendeva mettendosi il cazzo tutto in gola e poi dava l’impressione che volesse vomitare.
Era da molto che non arrivavo e proprio qualche attimo prima dell’orgasmo lei si ferma.

Eleonora: – Cosa vuoi che faccia con la sborra? (Detto in napoletano)
Io: – Fai che cazzo vuoi ma muoviti perché sto arrivando.
Eleonora: – Ok! Guarda cosa piace a me!!!

Ricominciò a pomparmi il cazzo guardandomi negli occhi. Io non ce la facevo più e bastò pochissimo e il mio pene inizio ad eruttare sperma. Lei indifferente continuava a pomparlo con la bocca chiusa e con il mio cazzo in bocca. Con la mano mi faceva una sega tenendolo sempre in bocca. Un freddo percorreva tutta la mia schiena. Non avevo mai visto una ragazza tenere un cazzo in bocca mentre stava arrivando. Lei emetteva gemiti di goduria, io lo stesso. Lasciò il mio pene, mi guardò in faccia e aprì la bocca e mi fece vedere che era piena di sborra. Ingoiò il tutto e mi disse, con la faccia rossa, tipica da ragazza arrapata.

Eleonora: – Ce ne avevi parecchio in quelle palle!?! Comunque oltre ad essere più largo è anche leggermente più lungo il cazzo rispetto a quello del mio ex!
Io: – Adesso vuoi farmi giocare un po’ con la tua farfallina?
Eleonora: – No! Ora non mi fa di sfottere, se mai domani mattina.
Io: – Ok! Rivestiti che tu te ne devi tornare a casa altrimenti cosa gli dirai ai tuoi?!
Eleonora: – Va bene, ora me ne salgo. Cosa fai domattina? Ci vogliano rincontrare?
Io: – Per me non ci sono problemi. Facciamo alle 10 al solito posto.
Eleonora: – Va bene. Ora sistemati e vattene. A domani! Ti voglio bene!
Io: – Buona notte maialona!!!

Continua’.

Leave a Reply