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Racconti Erotici Etero

Delia, incontro con una ex

By 11 Novembre 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

 

Era parecchio che non ci vedevamo, almeno un paio di anni, non ci eravamo lasciati bene, e non eravamo rimasti in buoni rapporti, ma tutto non aveva mai funzionato, io cercavo sesso, e un po’ di affetto, amicizia, lei cercava un uomo con cui rifarsi una vita, ma 11 anni di differenza, io 29 e lei 40 erano troppi, soprattutto di testa.

Delia era una bella donna, qualche anno prima era una bellissima donna, ma la vita ed il tempo avevano lasciato inevitabili segni su di lei.

Eravamo stati insieme per un anno, poi ci siamo lasciati, o io ho lasciato lei, e dopo tutte le sue maledizioni ed i suoi auguri per un pessimo futuro non ci siamo più visti o sentiti.

 

Eppure quella sera casualmente eravamo li, nello stesso locale, io con dei colleghi, dopo una pizzata, un paio di cocktail e un tasso alcolico sufficiente a far follie, lei con amiche, un drink in mano, probabilmente non il primo.

Si teneva ancora bene, i capelli lunghissimi e neri, sciolti, un fisico leggermente sovrappeso, vestita in modo sobrio, jeans, scarpe col tacco alto, sufficiente a slanciare le sue gambe, una camicia a quadri piuttosto slacciata, che lasciavamo poca immaginazione alle sue due tette esageratamente grandi, una sesta, e il suo solito sorriso, un viso che però dimostrava sofferenze passate e diverse delusioni.

 

Ci scambiamo uno sguardo, lei è impassibile, fa finta di niente, ma si vede che emozionata, nervosa nel vedermi, io aiutato dall’alcool mi avvicino, la saluto.

-Ciao Delia… come stai?!

-Oh, Ciao Sebastian, sto bene grazie… tu?

Parliamo delle solite cose, il lavoro, qualche hobby, se tutto va bene… le offro un altro drink, mi dice che ha una storia con un uomo, poco più grande di lei, ma lei ha sempre una storia… che va bene, tra alti e bassi… io ascolto, annuisco, interessato solo relativamente, più per cortesia, e curiosità, attratto come un’ape al miele dalle sue enormi tette… non provo più nulla per lei, forse un po’ di rancore, ma l’alcool, e le sue tette annebbiamo il rancore, e risvegliano invece i ricordi delle furiose ore di sesso sfrenato con Delia…

Lei mi guarda con lo sguardo di chi, nonostante il tempo, prova ancora attrazione, sentimento e desiderio…

 

Nel locale suona una band, il volume è alto, per parlare dobbiamo avvicinarci, lei piuttosto volontariamente si appoggia a me e sente la mia erezione, anche vistosa, mi guarda, io fingo sia tutto normale, lei accenna a dire qualcos’altro, ma la anticipo:

-Torno dai miei amici ora, ci vediamo più tardi…

Lei resta un po’ delusa

-Ok, salutami prima di andar via…

 

La vedo parlare con le amiche, cercarmi tra la gente, io faccio lo stesso, in modo più discreto, ma ormai è un pensiero fisso della serata…

Dopo un’ora circa ci rincontriamo la bancone del bar, non credo casualmente, lei si avvicina, c’è un po’ di casino, io mi appoggio a lei, lei sente di nuovo il mio cazzo duro, sono piuttosto brillo, ed anche lei…

-Ho bevuto un po’ troppo… – dice lei sorridendo, come a voler giustificare qualsiasi possibile cosa.

-Anch’io, potrei fare follie…

-Ah si? Del tipo…? Mi chiede lei speranzosa…

La fisso, fisso le sue tette, mi appoggio ancora a lei… spingo il mio cazzo duro su di lei… mi avvicino al suo orecchio

-Ti aspetto in bagno tra un minuto… – le sussurro.

Non risponde, non le lascio il tempo, bevo d’un fiato il drink che ho in mano e vado in bagno.

I bagni hanno un unico ingresso per uomini e donne, non sono divisi, quattro porte, incredibilmente vuoti, nonostante il bisogno di far pipi non riesco, la potente erezione e l’eccitazione me lo impediscono.

Passa circa un minuto, sento aprirsi la porta, rumore di tacchi soffocato dalla musica che proviene dall’interno del locale.

Sistemo velocemente il cazzo nei pantaloni ed esco dal bagno… Delia è li, mi guarda…

-Devi dirmi qualcosa…? – chiede lei fingendo ingenuità.

Non rispondo, mi avvicino la bacio, spingendola in un bagno e chiudendo la porta.

Lingue che si attorcigliano impazzite, la spingo al muro, le bacio il collo, un lobo dell’orecchio,

-Si, Sebastian… baciami, sono tua… ti voglio…

Non rispondo, non voglio parlare.

Le mie mani sono sulle sue tette, grosse, enormi, le palpo in modo violento da sopra la camicia, poi una mano si infila sotto, sento la carne morbida di quelle incredibili tette, le voglio, toccare, palpare, leccare, sono il mio unico obiettivo e desiderio.

Slaccio nervosamente la camicia, vorrei strapparla e liberare quelle tettone, si, sono nelle mie mani, le stringo forte, anche se non riesco a tenerle completamente in mano, le tiro fuori dal reggiseno e inizio a leccarle, Delia ansima, i capezzoli sono sempre stata una zona sensibile per lei.

-Siiii., continua Sebastian, mi sei mancato… fammi quello che vuoi…

E lo farò troia

Le mordo i capezzoli, lei si lascia scappare un gridolino di dolore…

 

Si apre la porta del bagno, qualcuno entra in un altro bagno, si sente pisciare…

Delia ansima piano, la bacio, le succhio i capezzoli, le tette, le stringo.

Infilo una mano sotto i suoi Jeans, arrivo alla sua figa, infilo un dito che entra facilmente, è eccitata, la sento tutta bagnata… lei ansima, più forte.

Dal bagno accanto si sente tirare lo scacquone, Delia ansima ancora, la sto masturbando con due dita ora e con l’altra mano violento le sue tette e succhio i suoi capezzoli.

-Tutto bene? – Chiede una voce

Non riceve risposta, allora apre la porte che era solo appoggiata, ci vede, ci fissa un attimo, vede la faccia in estasi di Delia e richiude, senza dire nulla.

Non fosse per l’alcool e per l’eccitazione mi sarei spaventato, sarei uscito, non sarei nemmeno li, in quel cesso, con Delia che gode come una troia…

Chiudo la porta con la sicura, spingo Delia sulla tazza del water, mi slaccio i pantaloni e tiro fuori il mio cazzo, che sta per esplodere da un momento all’altro…

Delia lo guarda per pochi istanti,

-Si… che bello che è…

Dice prima di prenderlo nella sua bocca, ricordo la sua abilità di pompinara, come poche altre donne, il suo è proprio un piacere, quello di fare i pompini, ricordo che quello che diceva è che proprio le piace succhiare il cazzo, sentirlo duro in bocca, caldo, le piace proprio fare pompini, succhiare e farsi sborarre in bocca, ingoiare, le piace la sborra calda, il sapore, il calore… ne ho fatte di porcate con Delia… puttana amante del cazzo come nessuna donna abbia mai conosciuto… avrebbe avuto una carriera come porno attrice o come puttana, con le abilità che possiede, e ora è qui alla mia mercé, pronta a farsi fare di tutto, e pronta a farmi di tutto… è ancora pazza di me… e il suo pompino ne è una prova…

Lo succhia con gusto, cercando di ingoiarlo tutto, cosa non facile viste le dimensioni abbondanti del mio cazzo.

-Ti piace?

Chiede lei staccandosi un secondo e continuando a menarmelo con la mano… mi fissa speranzosa, aspetta parole che non intendo dire…

Faccio cenno di si con la testa, poi le spingo di nuovo il cazzo in bocca…

Non parlo, lei succhia, pompa con la maestria di cui è padrona, pompinara nata.

Godo, il pompino nel cesso di quel locale mi sembra la cosa più eccitante che abbia mai fatto, squilla un cellulare… dalla borsa di Delia, così interrompe il pompino, mi guarda, dalla mia espressione capisce che non voglio che risponda, la spingo indietro, afferro le sue tettone, sistemo il cazzo in mezzo, lei le stringe e comincia la più bella spagnola che abbia mai ricevuto, il telefeono squilla ancora, ogni tanto bacia e lecca la cappella che spunta fuori dalle sue enormi tette, il telefono smette di squillare, alza la testa e mi guarda, forse si aspetta qualche parola da me, non mi importa, mi riempo la bocca di saliva, voglio farla scendere in mezzo alle sue tette, mentre apro la bocca e un rivolo di saliva cade dalla mia bocca Delia spalanca la bocca e beve la mia saliva, apre la bocca e poi ingoia, come fosse sborra e lei fosse in un film porno.

Il suo gesto mi eccita ancora di più, sono al limite, rimetto il cazzo nella sua bocca, pochi secondi e le sborro in bocca, uno due, tre fiotti, ancora, sono stremato dal più bel pompino mai ricevuto in vita mia.

Delia ingoia, due volte, la quantità di sborra che ho riversato nella sua bocca è parecchia, lei è soddisfatta, si passa la lingua sulle labbra come se avesse bevuto il più buono dei nettari…

-Che buona la tua sborra…

Sono stremato.

Si sente aprire la porta del bagno.

-Delia… sei qui? Stai bene?

Chiede una voce femminile, una sua amica

-Si si sono qui, tutto bene… – risponde Delia presa alla sprovvista, ancora seduta sul water e con in mano il mio cazzo ancora duro

-Ti abbiamo chiamata, cosa succede?

-Nulla nulla, ora esco…

Vorrei spalancare la porta e mostrare tutto all’amica, spingerle ancora il mio cazzo in bocca, ma decido di stare in silenzio.

Delia si ricompone, si alza, un po’ sconvolta dalla situazione, mi bacia, aspetta una parola, qualcosa.

La bacio e le sussurro all’orecchio

-Aspettami a casa tua tra un’ora, ti faccio il culo stanotte…

Stavolta è lei a non rispondere, ma so che è un si…

Apre piano la porta, cercando di non far notare nulla di strano…

-Delia ma stai…

L’amica di Delia non finisce la frase, guarda all’interno del bagno e mi vede, in piedi e con ancora il cazzo duro fuori, il suo sguardo non lascia dubbi, è sconvolta dalla mia vista.

Delia chiude la porta.

-Non dire niente, ti posso spiegare tutto…

Dice Delia quasi a volersi giustificare, sento la porta chiudersi…

 

E’ l’inizio di una lunga notte…

 

Circa cinque minuti… il tempo che passo nel bagno, ridendo tra me e me, fissando il mia cazzo ancora semiduro, al pensiero di ciò che è appena avvenuto, nella bocca e tra le tette di Delia, leggermente frastornato dall’alcool, faccio pipì, esco dal bagno, mi lavo le mani e mi sciacquo più volte la faccia, mi guardo allo specchio, sorrido di me stesso.

Torno nella sala del locale, la band annuncia le ultime due canzoni, ordino un energy drink e ritrovo i miei amici.

Delia non si vede più, incrocio l’amica che mi ha visto nel bagno, mi squadra con la faccia dura, le sorrido, sembra schifata, sparisce anche lei.

 

Dopo mezz’ora siamo fuori dal locale, ci salutiamo tra amici e ognuno per la sua strada, nessuno aveva notato o si era preoccupato per la mia assenza in bagno, io con discrezione non avevo detto nulla, girava solo la voce “uno che si stava facendo una in bagno”.

 

Alle tre di notte sono fuori dalla casa di Delia, con oltre un’ora di ritardo rispetto a quello che le avevo detto, cerco dei preservativi che non ho, penso che la scoperò solo nel culo, o in bocca, poi penso che lei ha una relazione, e se vivesse con lui? Se avesse cancellato il mio numero e non può avvisarmi? Se era davvero solo ubriaca e ora si stesse pentendo di ciò che ha fatto?

 

Potrei mandarle un sms, chiedere qualcosa… no, penso alle sue maledizioni di due anni fa, i motivi che mi hanno convinto a lasciarla, penso alle sue tette, alla sua bocca…

Suono il campanello, risuona nella notte e nella sua palazzina.

-Sei tu Sebastian?

Mi risponde subito la voce di Delia al citofono?

-Si, aprimi…

Rispondo secco io.

 

Conosco la strada, son passati due anni e mi sembra ieri, venivo, si scopava, tanto, del bellissimo sesso, e andava tutto bene, poi quando ha cercato di bloccare il resto della mia vita tutto è crollato.

 

Entro, lei è davanti a me, con solo una camicia addosso, slacciata per metà, senza nient’altro, odore di caffè…

 

-Ho temuto non venissi…

Mi abbraccia e mi bacia, poi aggiunge

-Quanto ti voglio… quanto mi manchi…

 

Il contatto con le sue tette risveglia il mio cazzo immediatamente…

Sbatto Delia sul divano, mi slaccio i pantaloni ed estraggo il cazzo, prendo la testa di Delia e la spingo al mio cazzo.

Lei lo passa sulle guance, sul collo, lecca le mie palle, le succhia, prima una poi entrambe, infine imbocca di nuovo il cazzo, lo succhia un po’…

-Che buono… e che bello il tuo cazzone…

 

Mentre Delia si prodiga, divinamente in un pompino, inizio a spogliarmi, mi levo velocemente la maglia, restando a petto nudo, faccio cadere i pantaloni ed una alla volta levo le scarpe, sono completamente nudo, Delia mi guarda, guarda il mio fisico atletico, la natura mi ha dato un bel fisico tonico, senza bisogno di palestra o diete, mi fissa negli occhi, cerca parole, parole che non ottiene, so che vuole che dica qualcosa, qualsiasi cosa, per questo taccio, le spingo la testa di nuovo verso il mio cazzo, metto una gamba sul divano, spingo la testa di Delia, verso le mie palle, il mio cazzo le accarezza tutto il viso, lei ansima, stringe le mani sul mio culo, mi spinge verso di lei…

La prendo con forza per i capelli, la tiro cercando di non farle male, non troppo almeno, lei mi segue a gattoni come una cagna, la trascino in camera da letto, la spingo sul letto, lei si toglie la camicia, allarga le gambe, mi inginocchio e mi butto a leccare la sua figa, così vogliosa.

E’ completamente depilata, come piace a me, penso se si sia depilata stanotte per me, o abbia continuato a farlo da quando stavamo insieme, la mia lingua lecca il suo piccolo clitoride, è bagnata, incredibilmente eccitata, mi piace il suo sapore, e la sua figa depilata che emette umori, dal sapore dolce, eccitante…

-Si Sebastian, leccami la figa… sei fantastico, fammi godere, fammi tutto…

Infilo un dito, due, tre, la masturbo piano, e continuo a leccarle il clitoride, lei ansima, gode, gode, continua a parlare

-Si, mi fai impazzire, la tua lingua è fantastica…

Aumento il ritmo, la masturbo più velocemente, la guardo, è bella, è bella mentre gode come una matta, la testa rivolta indietro, con una mano si tocca i capezzoli, con l’altra mi accarezza i capelli, mi spinge di nuovo verso la sua figa…

-Fammi godere, scopami…

Mi alzo, mi guarda, le faccio segno di girarsi, si mette a pecorina sul letto, allarga leggermente le gambe, la porto a me, punto il cazzo alla sua figa e la penetro con un colpo secco, il cazzo entra facilmente nella sua figa bagnatissima,

-Siiii, si si, scopami, scopami, il tuo cazzo, voglio il tuo cazzo!!! – Delia è in delirio, una maga del sesso come ricordavo… adora scopare, abile in ogni arte del sesso…

La scopo da subito con foga, voglio violentarle la figa, con colpi secchi e decisi, affondo ed estraggo completamente il cazzo ad ogni colpo, con le mani afferro le sue tettone, stringo i capezzoli…

-Sì, si, SI SI SI, così, prendimi le tette, scopami così, mi fai godere…

Lo so, manca poco, lei sta per venire, ma poco mi importa in realtà del suo piacere, è solo ego maschile ora darle un orgasmo, la porto comunque al piacere…

-VENGO, SI SI SI SI SONO UNA TROIA, SOLO LA TUA TROIA!!!! SIIIIIIIiiii….

Delia viene urlando, gemendo, potrei venire anch’io, ma sono li per il suo culo.

 

Rallento il ritmo, mollo le sue tettone, lascio cadere della saliva sul suo buco del culo, la pompo piano, lei ansima, la conosco, vorrebbe un’attimo di tregua, le infilo un pollice nel culo…

-Fai piano…

Non è certo la prima volta che pratico sesso anale con Delia, ma ha bisogno di essere aperta con calma e dolcezza per lasciarsi andare… invece io voglio che senta male, almeno un po’.

Lascio cadere altra saliva sul suo buco, le allargo il culo con l’altro pollice.

-Piano, piano ti prego…

Lascio cadere altra saliva, ora dentro al suo buco allargato, i miei pollici scivolano dentro di lei, la allargano…

-Ahhh, piano… – Delia geme, gode ma soffre, le sputo sulla schiena, spalmo la mia saliva su di lei…

Estraggo un pollice, lo porto alla sua bocca e lo succhia, non le piaceva, ma lo fa lo stesso…

Ora infilo due dita, indice e medio nel suo culo, lei trattiene un’urlo di dolore, soffre, il suo ano stringe, lascio dentro le dita, piano piano si rilassa e si allarga, esco dalla sua figa con un colpo secco le metto il mio cazzo nel culo.

-AAAAAHHHH, AHIA- Delia urla dal male, anch’io sento stringere e sento un po’ di male al cazzo.

Spingo fino in fondo, lascio che il suo culo si abitui alla presenza del mio cazzo, poi inizio a scoparla nel culo, prima lentamente, poi sempre con più foga.

 

Delia ora ansima, la testa è abbandonata sul letto, con una mano si tocca la figa, l’altra è distesa avanti…

Ora sta godendo, io adoro vedere il mio cazzo stretto nel suo culo, vederlo entrare ed uscire dal suo buco, vederlo sparire completamente, tenerla per i fianchi…. Allungare una mano sulle sue tette enormi e stringere quell’ammasso di carne morbida, Delia gode ancora…

-Parlami… si si si si, sei fantastico, scopami il culo… inculami… dimmi qualcosa….

-PUTTANA!!!  PUTTANA!!! PUTTANA!!! SEI UNA PUTTANA!!! TI SPACCO IL CULO PUTTANA!!!!

E vengo, mentre la insulto… sono le uniche parole che sentirà da me stanotte, godo nel suo culo, riversando un’enorme quantità di sborra…

-SONO LA TUA PUTTANA…

Urla lei, e viene di nuovo, stavolta godendo con il culo…

Poi si abbandona sul letto, stravolta dagli orgasmi, estraggo il cazzo, lei è abbandonata sul letto, ansima distrutta, con gli occhi chiusi

Porto il mio cazzo alla sua bocca, lei si ritrae, ci prova, insisto, le tengo la testa, infine lo accoglie, non le è mai piaciuto prenderlo in bocca dopo essere stata inculata, sapeva troppo di culo diceva… ora invece lo ripulisce, un po’ controvoglia, spingo forte nella sua bocca… ha un conato di vomito, allora lo estraggo, lei ha ancora gli occhi chiusi, ansima…

 

Vado in bagno, mi faccio un bidet e mi rivesto, guardo Delia, ora apre gli occhi, mi guarda speranzosa, non dico nulla, me ne vado…

 

Venti minuti dopo un suo sms – Sono tua… – non rispondo… per ora…

 

 

 

 

 

 

Scrivetemi pure per pareri o altro

 

Messaggio 1 ore 6.50

“Mi hai fatto impazzire stanotte… non godevo così da tanto tempo, non sai quanto mi sei mancato in questi anni”

Messaggio 2 ore 7.50

“Ti penso… ho voglia di te, ti voglio…”

Messaggio 3 ore 13.00

“Dimmi qualcosa ti prego…”

Messaggio 4 ore 17.04

“Ma allora mi hai solo usato stanotte? E’ stata solo una scopata? Dimmelo!”

 

Non rispondo a nessuno dei messaggi, conosco Delia, vorrebbe tornare insieme, grandi scopate, poi lentamente interferire con tutta la mia vita ed annullare ogni cosa che non la riguardi, come ha fatto due anni, nel modo più subdolo, che vi spiegherò poi…

 

Messaggio 5 ore 19.11

“Dimmelo almeno mi metto l’animo in pace!!! E’ stato solo sesso!?!?!”

 

Si puttana che non sei altro, è stato solo sesso, un gran pompino e una grande inculata, ma hai goduto anche tu, eri consapevole, non siamo pari razza di puttana bastarda che non sei altro!? E poi non hai una storia troia succhia cazzi!? Non hai un uomo?! Puttana pompinara e sodomita!? Non hai una relazione che va bene zoccola!?

 

Messaggio mio ora 20.05

“Avevo dimenticato il telefono a casa ed era scarico” cazzata evidente anche per un’idiota…

 

Messaggio suo ore 20.06

“Oh tesoro, pensavo non volessi più vedermi… non vedo l’ora di vederti ancora! Cosa fai stasera?! Ti va di vederci!? Ho tanta voglia di te!”

 

Sei la solita Delia… non ho niente da fare stasera, niente, me ne starò a casa a fissare il soffitto e mi farò una sega pensando alle tue tette…

 

Messaggio mio ore 21.39

“Stasera ho un impegno che non posso rinviare”

Messaggio suo ore 21,40

“Esci con qualche ragazza? Hai una storia? Ti prego dimmelo se è così…”

 

Messaggio mio ore 23.59

“Si sono uscito con una mia amica, ma non stiamo insieme…” …bugia, e da poco ho finito di masturbarmi pensando a Delia…

 

Tre giorni dopo, 27 messaggi, 3 mail, un mms e circa 15 proposte di vederci dopo accetto di vederci per un caffè dopo cena, trovandoci nel posteggio di un bar verso le 9 di sera.

 

Arrivo volontariamente in ritardo, accettabile, di 20 minuti, l’auto di Delia è li, sotto un lampione, posteggio vicino a lei, ma non troppo, scendo, lei scende, mi si avvicina.

E’ vestita in modo sobrio, come sempre, sa di non aver bisogno di provocare, bastano le sue tette, abilmente lasciate in vista da una camicia aderente e ben scollata, jeans, scarpe col tacco, un giubbottino in jeans, stretto e aperto, le tette che sembrano esplodere…

Il mio cazzo già sul chi va la alla semplice vista di quelle tette… per quanto mi sforzi è difficile non essere turbato a livello ormonale, e Delia, quella puttana lo sa… se solo sapesse essere meno apprensiva, meno insistente avrebbe tutti gli uomini ai suoi piedi, ma lei li vuole annullare, possedere completamente, e questa è la sua rovina.

 

Mi butta le braccia al collo e mi bacia, un metro di lingua nella mia bocca, le sue tette che spingono sul mio petto, il mio cazzo ora durissimo su di lei…

.Quanto ti ho pensato Sebastian…

 

Perché mi voglia e sia così pazza per me è un mistero… io, 29 enne nella media, bell’aspetto senza essere un modello, buon fisico, simpatico ma taciturno, sessualmente normodotato, magari appena sopra la media, a detta di alcune donne… lei bella donna dalle tette enormi, sessualmente aperta ed abile in tutto, potrebbe trovare un uomo al giorno, e magari l’ha fatto, è pazza di me, lo era due anni, lo è ancora…

 

-Beviamo un caffè, dai che poi ho da fare… – è la mia risposta, falsa, non ho niente da fare dopo.

-Pensavo saremmo stati insieme dopo… – dice lei tra la sorpresa e la delusione….

-Mi dispiace, hai capito male, ho un impegno dopo, pensavo fosse chiaro che era solo per un caffè

 

Entriamo, beviamo due caffè e due amari, si parla delle solite cose, la conversazione è a livelli normali, finchè…

-allora… Delia, parlami del tuo fidanzato…

Lei si blocca, è stupita… so che non vuole parlarne, la conosco, lei vorrebbe me, magari lo lascerebbe ora per me…

-Stiamo insieme da sei mesi circa, – dice lei con voce più bassa, è separato… lavora in un’assicurazione.

Ed è cornuto ora… cara la mia puttana…

-Stai bene con lui? – chiedo io

-si, è una brava persona… ma io… –

ma tu cosa troia? Vuoi me non so per quale motivo…

Mi guarda… mi bacia…

-Continuo a pensare a te… forse ho sbagliato qualcosa…

 

Non ci credo! Ha ammesso di aver sbagliato!

 

-O forse tu non eri pronto, hai frainteso…

 

Ecco, la solita, troia, Delia…

 

Finisco l’amaro…

 

-Si hai sbagliato, e non sono pronto neanche adesso…

Rispondo secco e seccato io…

 

Lei tace, è delusa, ma mi poggia una mano sulla gamba e tocca il mio cazzo, la si può girare come si vuole, ma lei mi vuole, parecchio, anche sessualmente…

 

Tanto vale provarci… e tentare il gioco.

 

-Ora andiamo, per me si fa tardi…

Lei è delusa

-Ma io volevo … – sta per dire  qualcosa ma la anticipo.

 

-Slaccia un po’ la camicia, voglio vedere le tue tette –

Lei deglutisce ed ubbidisce, il barista si avvicina, guarda la scollatura di Delia, resta a fissarla, fissa quelle tette enormi, prende i miei 10 euro e mi da il resto, si allontana e saluta.

 

-Ora usciamo, ho voglia di un pompino prima di andare…

 

Siamo fuori, nel posteggio, le macchine non sono in vista, lei è contrariata, ma farà quello che voglio,

La bacio, la abbraccio, la stringo, il mio è un bacio passionale, lungo, le nostre lingue in un groviglio di passione.

Lei mi guarda, gli occhi lucidi pieni di speranza, io la guardo, guardo le sue tette oscenamente in vista, le mie mani le palpano, con forza, le voglio…

-Mettiti in ginocchio ora…

-Non sono una troia Sebastian…

-Non vuoi essere la mia troia Delia?

Sospira, deglutisce, si guarda intorno, qualche macchina in lontananza, nessuno che possa vederci, si abbassa in ginocchio, mi slaccia i bottoni dei jeans, la cintura, i pantaloni scivolano leggermente giù, il mio cazzo libero, duro, enorme, potente, la sua bocca lo avvolge, lo inghiotte metà, la sua bocca calda, la sua lingua che sa come fa godere, la bocca più bella che mi abbia mai fatto godere, Delia si muove con una maestria ed una naturalezza da dea del pompino… nulla che non funzioni nei suoi movimenti, accompagna il pompino con la mano, in modo perfetto…

Potrei godere in un minuto, lasciarmi andare ed esplodere nella sua bocca litri di sborra, ma voglio resistere, godere a lungo di quella bocca, di quella situazione da sogno al limite del surreale, mi chiedo con quanti altri uomini abbia vissuto esperienze del genere, fare pompini in un parcheggio di un bar come una puttana, o come una ragazzina…

 

Si avvicina una macchina, scendono due ragazzi con relative fidanzate, non notano la scena,

Delia si alza, facendo notare ora qualcosa di strano.

-Abbassati, continua a succhiare…

Lei ubbidisce, anche se la cosa ora le crea disagio

 

Uno dei ragazzi mi guarda, guarda meglio e vede la scena, lo dice all’amico, ci guardano, a circa venti metri di distanza, guardano me che vengo spompinato, vorrei vedessero anche le tette di Delia, ridono, restano un po’ a guardare.

-Delia ci guardano – ma la tengo giù, spingendo la testa – vuoi fare un pompino anche a loro?

-Sei uno stronzo…

-Sali in macchina ora…

Delia si alza ed entra nella mia macchina, i ragazzi ridono ma se ne vanno dentro al bar.

-Devo andare a prendere le sigarette, poi ti riporto qui, intanto finisci il tuo lavoro…

-Voglio far l’amore Sebastian…

-Non ora, voglio godere nella tua bocca adesso…

Parto, le strade non sono trafficate, Delia è silenzio, so che vorrebbe parlare ma ha il buon senso di tacere, accendo l’autoradio, ascolto un cd di Death Metal progressivo, non è il mio genere preferito, ma ricordo che Delia lo odiava, alzo un po’ il volume, allungo una mano, slaccio i pantaloni di Delia, lei si adagia meglio sul sedile, un mio dito nella sua figa, è baganata, solo pochi secondi, poi tolgo la mano con sua delusione.

-Finisci quello che stavi facendo, se fai la brava potrei anche scoparti…

-Sei uno stronzo Sebastian…

Lo sono diventato a causa tua.

Delia ora si piega verso di me, i pantaloni ancora slacciati, un secondo e il mio cazzo è fuori dai boxer, più duro di prima, e un secondo ancora ed è nella sua bocca, il pompino è ancora meglio di prima, dovuto anche all’eccitazione della guida, Delia fa su e gù con la testa, tutto è perfetto, come sempre quando si tratta di sesso con Delia, lei gode della situazione, il sesso la eccita, può insultarmi, dire che sono uno stronzo, ma so che le piace, le piace tutto ciò che è sesso e godimento.

Sono quasi al limite, ogni tanto cerco un suo seno, le stringo una tetta, lei ansima al tocco dei capezzoli, voglio una sua spagnola, godere nelle sue tette, ma penso che sarà al prossimo giro.

Ci fermiamo ad uno stop, una macchina si affianca, un signore di mezza età vede chiaramente, fissa sbalordito, verde, riparte, io cerco ancora le sue tette, le non smette di pompare, leccare, succhiare…

-Si, si Delia, succhia così che si fantastica…

E vengo…

-Sìììì, sborro… vengo…

Delia non perde una sola goccia di sborra, succhia ed ingoia tutto, continua a masturbarmi, succhia fino all’ultima goccia, non ne lascia scivolare una sola… mi lecca la cappella e ripulisce tutto, poi si solleva, si ricompone, le tette fuori, si sistema, si passa la lingua sulle labbra…

-adoro il tuo sapore… il sapore della tua sborra…

Sono stremato, l’ennesimo pompino da favola di Delia…

Torniamo al posteggio, mi fermo, mi bacia, ci baciamo… in altre condizioni, con un’altra testa Delia sarebbe la donna ideale.

 

-Ti voglio Sebastian…

La bacio ancora….

-Ora devo andare… te l’avevo detto, stasera va così, ti chiamo in settimana.

Rispondo io, senza guardarla in faccia ora, lei sospira, incazzata, scende dall’auto, sbatte la portiera e sale sulla sua auto, avvia e se ne va.

 

 

Domenica pomeriggio, ore 13.00 circa

 

-Pronto?

-Delia, sono Sebastian…

-Chi… aspetta, non sento… non prende il telefono, aspetta…

-Ciao tesoro… che bello sentirti… non potevo parlare, cioè non… non prendeva il cell…

-Sei con il tuo uomo?

-Si… è qui da me… ma non è per lui, non sentivo

 

Si certo… ma d’altronde l’ho fatto apposta a chiamarla, senza preavviso…

 

-Delia stasera sono libero, vengo da te alle nove e mezza, lascia la porta aperta che entro, voglio trovarti a letto, nuda, a pecora, voglio incularti… ci vediamo stasera…

-Ma Sebastian…

-Non vuoi vedermi? E’ un problema?

-No… ti aspetto stasera, un bacio…

Click.

 

Chissà che scusa inventerà per mandare via il suo uomo e passare la serata con me, di domenica sera… sono uno stronzo, me è quello che ha fatto Delia con me, dopo pochi mesi in cui tutto funzionava, in cui pensavo potesse anche funzionare una storia assurda con 11 anni di differenza, no, lei doveva programmare la mia vita, possedermi, così come voglio fare io ora…

 

Alle 21 e 30 puntuale sono a casa sua, eccitatissimo, inutile dire di nuovo che sessualmente Delia è una bomba, una maga, e io sono eccitato del mio ruolo di padrone, non sono certo il tipo che domina sulle donne, ma stavolta è diverso, però non voglio essere del tutto bastardo, mi presento a casa sua con del vino, rosee, e due calici flute in vetro.

Suono, mi apre, salgo nel suo appartamento, entro, le luci sono spente, solo delle candele accese, e una luce soffusa provenire dalla camera da letto, odore di incenso… Delia sa essere dolce, è dolce.

Appoggio il vino, lo stappo, verso i calici, li porto in camera da letto, li appoggio sul comodino, insieme alla bottiglia.

 

Delia è sul letto, come le ho chiesto, nuda, a pecora, il culo rivolto in alto, le gambe leggermente divaricate, indossa delle calze a rete e stivali col taccio, un corpetto di pelle, puttana, lo sa come farmi eccitare, lo sa che impazzisco per quel tipo di abbigliamento, si sta masturbando, in modo leggero, le dita sfiorano il clitoride, è eccitata,  bellissima, da impazzire, le tette schiacciate sul materasso, il culo leggermente aperto, lubrificato, Delia si è preparata per essere inculata, non vuole soffrire stavolta, è stupenda, una stupenda puttana da scopare per sempre, in tutti i modi, in tutti i suoi buchi, ricoprirla di sborra…

-Ciao amore…

Puttana taci… e non chiamarmi amore!

 

Bevo dal calice di vino, un bicchiere in un colpo solo, ne verso un altro, intingo un dito nel bicchiere destinato a lei, poi avvicino il dito alla sua bocca, lo succhia…

Mi spoglio, velocemente, completamente, Delia non si è mossa, sa di non doversi muovere, il mio cazzo duro, punta verso l’alto in modo pauroso, faccio cadere della saliva su una mano, prendo il mio cazzo, lo lubrifico, più volte con la mia saliva, mi avvicino a Delia, punto al suo culo, allargo le chiappe, il suo buco è leggermente aperto, appoggio la cappella, Delia ansima, continua a masturbarsi, infilo leggermente solo la cappella, entra senza troppa resistenza, chissà come e con cosa si è masturbata il culo prima che arrivassi per allargarlo e averlo pronto… resto per quasi un minuto solo con la cappella dentro il culo di Delia.

-Dai…

Appena Delia sta per parlare, qualsiasi cosa stia per dire affondo con forza, con un colpo secco le entro nel culo completamente.

-AAAAAAAAHHHH

Delia urla, non era pronta, soffre, nonostante la dilatazione ha provato male, molto, piagnucola ora, geme di dolore, io invece ho iniziato a pomparla forte, incurante della sua sofferenza, affondo con forza ed estraggo il cazzo quasi completamente…

-Piano, ti prego, mi spacchi il culo!

Si sdraia, cerca di divincolarsi, la afferro per i fianchi, rallento leggermente il ritmo, mi fermo, il cazzo appena puntato, come prima, di nuovo, affondo con forza e inizio a pompare.

 

Delia soffre ancora, ma meno il suo culo si sta abituando, si masturba con forza, lo so, geme, le ho fatto male ma ora il dolore si mischia al piacere, all’eccitazione, pompo forte, le sto scopando il culo, mi piace, passo le mie mani e le unghie sulle sue calze a rete autoreggenti, mi piace, mi eccita, guardo lo specchio, vedo Delia, vestita come una puttana, le tette che sbattono sul materasso, le prendo, le stringo, la faccia di Delia stravolta dal piacere, dal dolore, la sua mano che si agita forte sulla sua figa, la tolgo e infilo due dita in quel lago di piacere, sento il mio cazzo nel suo culo, tolgo il cazzo, sputo nel suo buco, ormai dilatato, sputo ancora, sputo nel suo culo, infilo due, tre dita, la scopo così, con due dita in figa e tre nel culo.

-Porco, bastardo, maiale, mi fai godere… metti il tuo cazzo, scopami con il tuo cazzone, dai porco, bastardo, mettimi il tuo cazzo nel culo…

-Puttana… Delia sei una puttana.

-Si sono la tua puttana, bastardo, ti piace trattarmi come la tua puttana, si, SI, mettimi IL CAZZO

-Dove vuoi che ti sborro puttana?

-Dove vuoi, la voglio ovunque la tua sborra.

Tolgo le dita, mi godo ancora la visione di quella splendida troia, con le sue enormi tette e quei buchi oscenamente aperti, infilo il mio cazzo nella figa, solo per assaggiarla, ma la mia eccitazione va al suo culo, lo allargo, lo vedo incredibilmente largo, i miei pollici lo allargano e lo tirano, voglio farle male ma lei sembra godere sempre di più, sputo, sul suo culo, mi piego, piego la sua testa, cerco la sua bocca, faccio scivolare saliva sulla sua faccia, lei ha gli occhi chiusi, gode, la puttana, le scivola sul viso, con una mano se la spalma in faccia, cerca la mia bocca, mi bacia.

-Ora ti faccio godere, ti sborro nel culo, puttana…

-Si, riempimi il culo con la tua sborra calda, porco. Si si siiii…

Le afferro le tette, metto il cazzo nel culo e la pompo più veloce che posso.

-SIIIIIIIIII, COSI’, SPACCAMI IL CULO, RIEMPIMI DI SBORRA.

Urla Delia, come una pazza, fatti sentire da tutto il palazzo che sei una troia.

Delia viene, urlando, urlando di sborrare, di romperla, di spaccarle il culo.

Rallento il ritmo, e godo anch’io, sborrando nel suo culo, tanta tanta sborra… mi sembra di svuotarmi, di morire, di godere e svenire…

Le gambe mi cedono, sono completamente svuotato, la testa mi pulsa, l’orgasmo è stato veramente squassante, intenso, e molto, molto appagante, estraggo il cazzo dal suo culo, un po’ di sborra scivola fuori, mi accascio sul letto, vicino a Delia, lei stremata, un sorriso leggero è sul suo viso, gli occhi, chiusi, il respiro affannato.

Allunga una mano, mi accarezza il petto, si avvicina e mi bacia, dolcemente, mi guarda, ci fissiamo, ha il buon senso di non dire nulla…

Mi alzo, prendo i calici di vino, gliene porgo uno, brindiamo, beviamo, lei beve un sorso, mi sdraio sul letto, lei si inginocchia ed inizia a succhiarmi il cazzo.

-Non ti piaceva succhiarlo dopo esser stata inculata…

-Lo faccio solo per te…

Mi eccita, ma non è duro, Delia continua succhiare, leccare, alterna il mio cazzo al bicchiere di vino, lo finisce…

-Aspetta, lascialo riprendere… hai tutta la sera per farmi un pompino…

-Faccio tutto quello che vuoi…

-Si puttana…

-Non chiamarmi così!

-Ma lo sei… voglio che tu sia la mia puttana… e mi sembra ti piaccia…

-Sono la tua puttana, solo tua… ma non trattarmi da puttana! Io ti voglio…

 

Solo mia… ma hai un altro uomo, Delia mia puttana…

 

Si alza, va in bagno, bevo un altro po’ di vino, poi quando torna Delia mi do una rinfrescata in bagno anch’io…

 

Sento dalla camera da letto il rumore della suoneria dei messaggi del mio telefono, nonostante il rumore dell’acqua corrente del bagno, la porta chiusa, nonostante questo sento che mi è arrivato un messaggio, torno in camera, Delia è sdraiata sul letto, ancora col corpetto di pelle, le calze a rete e gli stivali, si accarezza la figa, si sta masturbando piano, mi guarda, prendo il mio telefono, nessun messaggio… poteva essere la sua suoneria? Uguale alla mia? No… Delia ha ricominciato a interferire nella mia vita privata… ci sta riprovando… ha letto e cancellato il mio messaggio… forse qualche amico che mi invitava a uscire, meno probabilmente qualche mia amica che voleva uscire…

 

Mi guarda… senza battere ciglio, perché per lei è normale… mi guarda, con una mano si sfiora un capezzolo delle sue tettone, l’altra ora penetra la sua figa…

 

-Vieni amore… scopami…

 

Appoggio il telefono, non dico nulla, ora… mi metto sopra di lei, il mio cazzo è tra le sue tette… inizia una spagnola divina…

 

 

Delia succhia lentamente… la sua mano massaggia lentamente le mie palle, ogni tanto mi sfiora l’ano… sento la sua lingua roteare lenta sulla cappella.

Lenta mi masturba, accompagna il movimento della mano con quello della bocca.

Ora mi bacia sotto l’ombelico, si passa la mia asta sul collo, sento le sue tette morbide e giganti sulle gambe.

-Che bel cazzo che hai… bello, lo voglio mangiare…

Ora lo imbocca di nuovo…. Succhia… lenta… mi massaggia le palle… mi sfiora l’ano di nuovo, fa un movimento circolare, si succhia il dito, lo insaliva e ripete l’operazione.

Mi masturba, lecca l’asta lungo tutta la sua lunghezza, arriva alle palle, ne succhia una, l’altra, le lecca tenendole in bocca, e continua a masturbarmi…

Lo prende di nuovo in bocca, cerca di ingoiarlo tutto, non riesce, è lungo.

La mia testa è rivolta indietro, una mano appoggiata leggermente alla sua testa, accompagna i suoi movimenti senza interferire… Delia sa cosa fare al mio cazzo, la sua bocca sa come farmi godere.

Potrei morire ora, con il mio cazzo nella sua bocca, sono in paradiso.

Delia ora succhia e pompa con un movimento costante…

-Succhia così… pompinara… succhia cazzi, puttana, sei una puttana perfetta… vengo…

Sborro, uno, due, tre, quattro fiotti, Delia ingoia, poi ancora, riceve tutto in bocca, lecca la cappella, la lingua rotea tutto intorno alla cappella, il movimento della mano rallenta, preme il pollice per fare uscire le ultime gocce di sborra, lecca ancora avidamente, si passa le labbra chiuse sulla cappella, poi lo lecca ancora tutto… bacia la cappella, lo succhia ancora un po’, altre gocce fuoriescono, succhia, lecca ed ingoia ancora, non vuole lasciar scappare neanche una goccia…

Si lecca le labbra, bacia ancora il cazzo, si solleva, apre la bocca, me la mostra, vuota, come a dimostrarmi che ha ingoiato tutta la mia sborra, le piace, poi mi bacia… con passione.

-Ci vediamo stasera?

-Forse, ti chiamo dopo…

-Ho voglia di te… ma devo saperlo presto… ho voglia di scopare… di far l’amore, con te…

-Ci sentiamo Delia…

Ci baciamo, lei scende dalla mia macchina sale sulla sua e partiamo… eravamo in pausa pranzo, entrambi, ci siamo incontrati in un parcheggio, a quell’ora deserto.

 

Il giorno dopo, pausa pranzo, dietro la palestra delle scuole medie, nel parcheggio delle auto.

Dietro una fila di alberi, da dove abbiamo posteggiato si può vedere con un certo anticipo se arrivano auto o persone, qui vengono spesso i ragazzini alla sera in camporella, credo meno a quell’ora…

Delia è appoggiata al cofano della sua auto, io sono dietro di lei, uno, due dita si insinuano le sua figa, prima le accarezzo il clitoride, poi la penetro, si bagna piano, poi di più, si eccita in fretta, gli slip sono bagnati, la masturbo così, voglio che i suoi slip siano zuppi dei suoi umori…

-Aspetta che li levo…

-No, tienili…

Ha messo la gonna oggi, gliel’ho chiesto, sapendo già cosa fare, avevo programmato l’incontro.

La camicia slacciata, le tette fuori dal reggiseno.

Il mio cazzo ancora nei pantaloni, duro, durissimo.

Le mie dita la masturbano piano, lentamente, una mano la penetra, con due dita nella figa, l’altra le titilla il clitoride, e Delia gode…

-Si Sebastian… continua così… mi fai godere… sono tua… la tua puttana…

-Si… puttana ninfomane… ti piace godere con me… vero troia…

-Si, porco, bastardo…. Continua così…

-Si puttana…

-Il cazzo, voglio il tuo cazzo…

-Dopo… puttana, se voglio ti do anche il cazzo…

-Spaccami, sfondami, scopami, inculami, violentami…

-E ti riempio di sborra, puttana…

-Si… sborrami dentro, sborrami addosso, in faccia, fammi bere la tua sborra…

L’intesa sessuale… questo è perfetto con Delia… sesso senza compromessi, senza limiti, battere il ferro finchè è caldo… questo ho imparato, finirà, perché con Delia non c’è futuro, e quindi ho deciso di approfittare di lei… stiamo scopando tutti i giorni, in ogni situazione, in ogni occasione…

-Dammi il cazzo, mettimelo dentro, spaccami…

-Girati e tiramelo fuori tu puttana…

Delia si volta e si butta sul mio pacco, pochi secondi e il mio cazzo è libero, enorme, grosso, teso, lo succhia, lo imbocca e pompa veloce…

-Girati, non ti ho detto di succhiare puttana…

-Sì, porco… sbattimelo dentro… sbattimi…

Delia si gira, si appoggia al cofano, allarga le gambe, scosto gli slip, ormai fradici, e il mio cazzo scivola facilmente nella sua figa, bastano poche pompate e Delia viene.

-Si, si, si, scopami così Sebastian, porco, bastardo, si, scopami col tuo cazzone, si si si si SIIIII, VENGO!!!!

Afferro le sue tette e la pompo ancora con forza.

-Sto per venire anch’io, girati, prendilo in bocca.

Delia si gira, si abbassa, lo prende in bocca, succhia velocemente, quando sto per venire la afferro per i capelli e la spingo indietro con forza, la tengo con forza, mi meno il cazzo e le sborro in faccia, uno due tre… tanti schizzi abbondanti, sulla faccia, nei capelli, sulle tette, sulla sua camicia, gli schizzi le finiscono ovunque, la sborra le scivola, addosso…

Con le dita si affretta a recuperare il prezioso liquido e infilarselo in bocca, ma è inevitabilmente schizzata un po’ ovunque di sborra…

-Rientra così al lavoro puttana… con la sborra che ti cola addosso…

Delia si alza, un po’ frastornata, si guarda riflessa nel finestrino dell’auto.

-Sei uno stronzo Sebastian… guarda cosa mi hai fatto…

Prende dei fazzoletti e cerca di ripulirsi alla meglio

-Me l’hai detto tu di sborrarti ovunque… Delia cara… puttana… al lavoro dirai di aver fatto una bella scopata… e un bel pompino…

Poi la prendo e la bacio, strusciandomi contro di lei, premendo il mio cazzo ancora gocciolante sulle sua gonna…

 

Il giorno dopo, ore 18.00, stesso parcheggio, a quello praticamente deserto, lei è di fretta, un impegno, ma vuole salutarmi, un bacio veloce dice lei…

La anticipo, inizio a masturbarmi, fa strano masturbarsi in macchina, in un posteggio, ma è eccitante, mi masturbo, arrivo quasi al limite e mi fermo, ripeto la cosa più volte…

L’auto di Delia arriva, mi posteggia di fianco, scende e sale sulla mia macchina.

Mi guarda, con il cazzo duro fuori dai pantaloni… sorride, la cosa non la stupisce più di tanto…

Ma saluta, mi bacia, la sua lingua vortica nella attorno alla mia, la sua mano afferra il mio cazzo, pochi secondi dopo sparisce nella sua bocca…

Un minuto dopo vengo, riempendole la bocca di sborra, Delia ingoia, succhia, ripulisce tutto, mi bacia, un copione perfetto e già visto…

-Mi dispiace andare ora… mi è venuta una voglia…

-Vai Delia, (mia puttana,) ci vediamo dopo, ti faccio sapere dove ci troviamo e come vestirti…

-Mi stai trattando come una troia… non voglio solo sesso con te…

-Però ti piace essere la mia puttana….

Ci baciamo, Delia scende, sale sulla sua auto e se va.

 

 

Alcuni giorno, a casa di Delia, il solito incontro a base di sesso, sesso, sesso…

L’intesa è sempre ottima, appagante, godimento a livello altissimo, è il resto che comincia a vacillare, Delia comincia, come previsto, a volere di più, a voler uscire, frequentare locali, uscire a cena, frequentare le sue noiosissime serate organizzate con la pro loco di teatro o spettacoli di vario tipo… naturalmente il fatto che lei abbia un altro uomo non lo vede come un problema, io dovrei stare in mezzo per ora… lei deve avere il tempo di capire, il poveretto deve farsi cornificare…

-Stai con lui… se è una brava persona fatti una vita con lui…

-Ma io voglio te, con te c’è un’intesa perfetta…

-Parli di sesso vero?!

-Si… con lui non è così…

-Non dire altro, non mi interessano le tue acrobazie sessuali con lui.

-Non voglio fare paragoni, è solo diverso! Con te però… è perfetto…

-Si ho capito, lui non è un porco…

-Ecco…

-Ma c’è altro oltre a quello, e forse è ora che ci pensi…

-Ma io voglio te…

-Ci abbiamo già provato, non funzionava.

-Ma allora tu vuoi solo sesso da me?!?!?! Mi stai usando come una troia!?!?

-Mettila come vuoi…

-Può essere diverso ora…

-Tu non sei cambiata… non funzionerebbe

-Ah, ora sono io! Forse sei tu invece! Chi ti credi d’essere…

Eccetera, eccetera, eccetera… le solite storie… inutile accennare al messaggio che Delia ha letto e cancellato dal mio telefono qualche giorno prima, negherebbe, inutile rivangare episodi simili passati (ho poi scoperto che era un amico che mi invitava per una birra, lei temeva sarei andato via da lei, sicuro…).

 

Domenica pomeriggio, Delia ha inventato un impegno col suo uomo per stare come me, io ho chiesto un favore ad una mia amica…

Delia è sdraiata a gambe aperte sul letto, io sono in mezzo alle sue gambe, un dito nella sua figa, fradicia, la mia lingua le lecca piano il clitoride, le dita diventano due, poi una, poi due, la mia lingua lecca tutta la sua figa, cerco di usare solo la punta della lingua, per poi affondare dentro tutta la sua figa, Delia gode, ansima, gode, la puttana…

Salgo dal clitoride, all’ombelico, poi sulle sue tette, le lecco i capezzoli, duri ed eccitati.

Stringo le sue tettone, belle, grosse, piene, mordide.

Lecco i capezzoli, uno alla volta, li mordo leggermente.

Infilo due dita nella figa e continuo a masturbarla.

Passo dalla penetrazione alla stimolazione del clitoride.

Poi la faccio girare, si mette a pecora, le gambe larghe

Allargo le sue chiappe, il buco del culo stretto.

La mia lingua lo lecca dolcemente, tutto intorno all’ano, poi la lingua si infila leggermente.

Una mano continua a masturbarle la figa ed il clitoride, l’altra mano le afferra una tetta.

Il suo buco del culo si rilassa, si lascia andare lentamente, sotto i colpi della mia lingua, infilo un dito, abbondantemente lubrificato dalla sua figa, penetro lento, Delia prova solo piacere, lentamente estraggo il dito, allargo il buco, lo lecco, lascio cadere della saliva.

La penetro di nuovo con un dito, mentre con l’altra mano alterno sempre penetrazione della figa e clitoride.

Le dita nel culo diventano due. Lentamente la masturbo sia nella figa che nel culo.

Delia geme e gode impazzita.

Mi infilo sotto di lei, la mia lingua le lecca il clitoride, due dita la masturbano nella figa ed altre due la penetrano nel culo, a ritmo alternato e costante…

-Sì, così, mi fai morire… SI SI SI SI COSI’… SIIIIIII

Delia viene… urla, urla il mio nome, geme, gode, urla.

Si accascia stravolta sul letto, ansimando, il sorriso sul viso perso, gli occhi chiusi…

-Sei un mago del sesso Sebastian… mi fai impazzire… ti a….

Le tappo la bocca baciandola, non voglio che parli di amore…

-Taci… goditi il tuo orgasmo.

-E’ stato fortissimo…

 

Mi alzo, prendo una bottiglia di vino dal suo frigo, verso due bicchieri, mi siedo sul divano, Delia mi raggiunge, le porgo un bicchiere.

Sono nudo, allargo le gambe, il cazzo duro, eretto, eccitatissimo, Delia si inginocchia, mi guarda, sorride, continua a guardami, mi prende il cazzo a due mani, inizia a masturbarlo.

Beve dal bicchiere, lo vuota, tiene il vino in bocca, imbocca il mio cazzo.

La sensazione della sua bocca, della sua lingua e del contatto col vino è bellissima, mi lascio andare, rilassato, completamente rapito da quel pompino meraviglioso…

Qualche goccia di vino scivola sulle mie palle, sul divano…

Delia ingoia il vino, continua il pompino…

Si solleva mi bacia, si accuccia di nuovo tra le mie gambe, si afferra le tette, ci avvolge il mio cazzo.

Si muove piano, le tette ingoiano il mio cazzo per farlo rispuntare prepotente, sapientemente accolto dalle sue labbra, lo bacia, lo lecca, lo succhia…

Il calore delle sue tette e la visione di quella scena mi mandano in paradisco.

I suoi movimenti, la velocità con cui esegue il tutto, perfetto…

 

Una suoneria… il mio telefono… appoggiato di fianco al divano.

-Tu continua… – dico a Delia…

Lei sorride, non si preoccupa… continua nel suo perfetto lavoretto.

-Pronto… ah ciao… si tutto bene…

Delia succhia… con più foga di prima, mi guarda.

-Che bella sorpresa la tua chiamata

Ora Delia mi guarda sorpresa, ha smesso di succhiare, mi masturba guardandomi, ascoltando…

-…si Michela… magari domani…

Delia si alza, mi bacia, cerca la mia bocca…

-Ti piace così amore? Continuo così?

Dice lei, vicino al telefono, cercando di farsi sentire

-Ci sentiamo dopo Michela…

E chiudo la telefonata

 

Delia non dice nulla, riprende il pompino, succhia come e meglio di prima… alternando le sue tette alla sua bocca…

 

Prendo il telefono e accendo la video camera, inizio a filmare la performance

-Fatti riprendere, quanto sei puttana…

Sarebbe disposta a tutto ora, e farsi riprendere è poca cosa…

Delia annuisce, sorride, e si immedesima nella più porca delle attrici porno, mi guarda, mentre succhia e pompa.

Cerco di trattenere l’orgasmo il più a lungo possibile… infine vengo, con il cazzo nelle tette di Delia, alcuni schizzi la colpiscono in faccia, sul mento, altri scivolano sulle tette, Delia rallenta il ritmo, altra sborra esce, Delia accoglie il cazzo in bocca, lo succhia e lo ripulisce si spalma la sborra addosso, sulle tette… mi bacia…

Tutto accuratamente ripreso…

Si ripulisce alla meglio, si siede.

-Vado in bagno a darmi una rinfrescata… dico, lasciando il mio telefono di fianco al divano, volontariamente…

 

Era tutto programmato, Michela, una mia amica mi avrebbe dovuto chiamare, sapevo che Delia avrebbe interrotto in qualche modo la conversazione, eravamo d’accordo che mi avrebbe richiamato dopo circa 10 minuti.

 

Sono in bagno, porta chiusa, l’acqua del lavandino che scorre… sento il mio telefono squillare… Delia risponde subito…

-No… sono Delia… Sebastian non ti ha parlato di me… no? …si … si è con me… …sta con me… ora è in bagno… oh… non ti ha mai detto di noi due… va bene… riferirò… glielo dico di sicuro… si dico di richiamarti… ciao, si Delia, esatto…

 

Pochi minuti dopo esco dal bagno, Delia mi viene incontro, mi bacia….

-Scopiamo… fammi sentire ancora il tuo cazzo… fammi sentire tua…

 

Non accenna minimamente alla telefonata… non dice nulla…

 

Scopiamo… la posseggo analmente, senza troppa grazia, la inculo con forza senza badare al suo piacere… le vengo nel culo… me ne vado…

E’ ora di chiudere con Delia… provo rabbia… molta, perché ancora vuole cercare di possedermi, di insinuarsi subdolamente nella mia vita…

 

Non rispondo a Delia e non mi faccio vivo per 4 giorni, lei mi tempesta di telefonate, messaggi, mail, prima preoccupata, poi incazzata, mi cerca, mi vuole, mi insulta… ho deciso di farla finita, anche se mi mancherà il sesso perfetto con lei, mi mancherà la sua bocca, il suo culo, la sua figa, mi mancheranno soprattutto le sue tette, il suo essere porca e sempre disponibile…

Il video del suo pompino… per un attimo penso di metterlo su internet, poi cambio subito idea, sarebbe così stupido… ma voglio un epilogo… voglio dare una lezione a Delia, dirle e farle capire cosa ha sempre sbagliato…

 

Le scrivo un sms

“Vediamoci domani sera, vengo da te…”

“Perché non mi hai più chiamata??? E ora pensi che sono subito disponibile? Per che mi hai preso?”

“ok, Allora non ci vedremo più”

Passano pochi minuti

“No… non fare così… ma domani sera non posso davvero…”

“Passo nel pomeriggio, per la sera sarai libera”

Altri minuti

“Va bene… ti aspetto, mi mancato… un bacio”

 

Come previsto… e ora giochiamo l’ultima partita…

 

Passo da lei verso le 18 e 30, profumo di incenso, Delia vestita in modo sobrio, con una camicetta aderente e le tette pronte ad esplodere, in bella vista, la puttana…

-Ciao Sebastian… perchè sei sparito?

Potrei parlarle, cercare di spiegarle che il suo modo di comportarsi è stato pessimo, se Michela fosse stata la mia ragazza o una possibile futura ragazza? No, non servirebbe parlare o cercare di ragionare con lei, troverebbe il modo di avere ragione…

-Scusami Delia, dopo ti spiego…

La stringo a me e la bacio… la sua resistenza dura due secondi, poi si abbandona, mi bacia, mi abbraccia

Le mie mani sulle sue tette, sul suo culo…

-Ti voglio Delia… adesso…

-Non abbiamo molto tempo però… alle 9 ho un impegno… aspetto gente…

 

Perfetto… come pensavo e speravo…

 

La mia mano finisce nei suoi pantaloni, penetrandole la figa, con poca grazia, la sento inumidirsi velocemente, la masturbo con forza…

Le tolgo la camicia e violento le sue tette, il mio cazzo è già duro, durissimo…

Sbatto Delia sul divano, le tolgo i pantaloni, li butto lontano, la sua figa, ormai un lago di piacere ora mi appartiene, la mia faccia tra le sue gambe, la mia lingua nella sua figa…

-Si Sebastian… si…. Oh… che foga… ti sono mancata…

Taci puttana.

-Si, mi sei mancata!

La lecco, voglio portarla vicino al piacere

-Si, oh si, continua così, si SI SI…

Quando sento che è vicina all’orgasmo mi fermo, la bacio…

-Voglio che ti vesti come piace a me, come una puttana… come la mia puttana…

Lei mi bacia

-Si, come vuoi…

 

Delia si alza, la fermo, la faccio sedere sul divano, slaccio i pantaloni e tiro fuori il cazzo, durissimo e grossissimo.

-Succhiamelo un po’ prima…

Delia non si fa pregare, lo imbocca e lo succhia come sa fare…

-Guardami mentre succhi…

Delia alza lo sguardo, mi piace, in ginocchio col mio cazzo in bocca e i suoi occhi nei miei…

-Puttana pompinara… ti piace succhiami il cazzo…

-Si… il tuo cazzone….

La mia mano spinge la sua testa, prima la accompagno dolcemente, poi insisto, spingo forte… Delia si tira indietro, la spingo con due mani, il mio cazzo non le sta in bocca, le sto facendo male, e anch’io sento dolore…

Cerca di tirarsi indietro ma non riesce a liberarsi.

Poi lascio la presa, Delia ha quasi un conato di vomito…

Mi abbasso e la bacio con dolcezza…

-Ora vestiti come la mia troia…

Delia sembra non capire per qualche secondo.

-Dai amore … fai la mia puttana…

Quella parola, amore… ed è di nuovo la mia schiava… bastarda, ma sempre la mia schiava…

 

Va nell’altra stanza, alcuni minuti, poi in bagno, ritorna…

Stivali con tacco a spillo, calze a rete autoreggenti, corpetto di pelle, tette fuori… trucco piuttosto pesante e capelli legati con coda di cavallo… Una puttana perfetta…

 

La stringo a me… le afferro il culo, le stringo le chiappe, poi le tette, stringo forte

-Sei bellissima… amore…

-Per te qualsiasi cosa… – e ci baciamo

 

Estraggo una piccola telecamera, la accendo…

-Sei la mia puttana…  la mia troia… voglio riprenderti all’opera.

Delia sorride

-Ora in ginocchio puttana, succhiami il cazzo

Delia obbedisce, imbocca il cazzo e succhia, divinamente…

La afferro per la coda, tiro forte, do io il ritmo con cui la sua bocca succhia il mio cazzo, poi la tiro indietro.

-Ora fammi una spagnola con le tue tettone, puttana…

-Si porco… si amore mio…

-Fammi godere ora, non chiamarmi amore… puttana, razza di puttana, troia

Il mio cazzo prende posto nelle sue tette, grosse e morbide, mentre Delia in ginocchio si stringe le tette con le mani e bacio la cappella che spunta dalle sue tette io continuo a chiamarla troia, puttana… ed a riprendere tutto…

Potrei venire, schizzarle in faccia tutto il mio piacere… ma mi trattengo.

 

-Ora alzati zoccola, e piegati sul divano…

Delia ubbidisce, e questa sua obbedienza è quasi fastidiosa…

Le do uno schiaffo violento sul culo.

-Cagna… ti piace essere la mia puttana…

-Si… fammi tutto quello che vuoi…

 

Lo farò

 

-Piegati in avanti e masturbati…

Dal mio zainetto estraggo due cose, mentre Delia piegata in avanti ha cominciato a masturbarsi e la telecamera sul tavolo sta riprendendo tutto.

Estraggo un plug anale, non molto grosso e un vibratore delle dimensioni ben più grosse del mio cazzo ma non lo mostro a Delia.

Porto il plug alla bocca di Delia.

-Succhialo bene, insalivalo che ora te lo ficco nel culo…

Delia obbedisce, ricordo che anni prima era contraria ad oggetti come vibratori e cazzi di gomma… ora non lo so, e non mi importa…

-Hai cambiato idea sui cazzi di gomma? Eh puttana?

-No… è la prima volta… solo per te…

Quasi mi dispiace finire tutto… la cosa di fa tremendamente eccitante…

Faccio scivolare della saliva sul culo di Delia, mi bagno due dita e con poca grazie ne infilo prima una e poi l’altra… trovo il suo culo vagamente lubrificato, scommetto che la troia prima del mio arrivo si è preparata e si è masturbata anche il culo e l’ha lubrificato….

Estraggo le dita e ci infilo subito il cazzo…

-Puttana… ti spacco il culo!

-SIIIII… piano però…. Delia ansima e lascia cadere dalla bocca il plug…

Estraggo il cazzo, prendo il plug e lo infilo nel suo culo, entra facendo un po’ di resistenza, ma entra.

-Ora mettiti in ginocchio e continua a succhiarmi il cazzo.

Delia succhia, e mi porta più volte vicino all’orgasmo, devo tirarla per i capelli per fermarla e non farmi venire…

 

-Andiamo a letto ora…

 

Delia da un’ultima pompata al mio cazzo, si alza e si dirige in camera, mi alzo, mi spoglio del tutto, prendo la telecamera, il vibratore e delle manette dallo zaino…

 

Trovo Delia a letto, a pecora, col plug in bella vista che gli esce dal culo e lei che si masturba la figa…

Delia è una puttana ai miei comandi, e finora si sta godendo tutto, il dubbio che non ci sia limite al suo desiderio di godere mi assale, e se io volendola ferire invece non facessi altro che darle sempre più piacere? Domande inutili, scoprirò tutto la poco…

 

Tolgo il plug dal culo di Delia, infilo il cazzo e comincio a scoparla con forza.

Delia urla, gode, il plug le ha mantenuto il culo allargato e non sente alcun male, gode, urla, urla il mio nome,

-Si, si, continua così, SI SI SIIIIIIIIII, INCULAMI SI SI SI, SPACCAMI SEBASTIAN…

Regalo a Delia in suo orgasmo… io mi fermo in tempo per non venire, ma sono sempre ad un passo dal godere come un pazzo…

Delia crolla a letto…

-Ti amo…

E’ l’ultima cosa volevo sentirmi dire, la guardo, è bella, la faccia stravolta dall’orgasmo e il suo corpo, non perfetto, ma incredibilmente eccitante…

La lascio rilassata un minuto.

Mi mette accanto a lei, la tiro a me le metto il mio cazzo in bocca…

-Succhia…

Delia inizia un pompino lento, ancora appagata dall’orgasmo…

-Ti faccio venire ora…

La afferro per la coda e la tiro indietro.

-No troia… decido quando e come venire…

Delia resta un po’ basita, poi riprende a succhiare…

La accarezzo, cerco il suo culo, le allargo le chiappe, il suo buco largo ancora provato dal rapporto anale, terribilmente eccitante… infilo un dito, due, entrano facilmente, con l’altra mano cerco la sua figa, umida, bagnata, eccitata, Delia ha il mio cazzo in bocca, due dita nel culo e due dita le masturbano la figa.

Lentamente inizia a mugolare e godere di nuovo… guardo la telecamera, che riprende tutto…  di fianco il vibratore, nuovo… e le manette…

 

-Vieni…

 

Faccio alzare Delia, la faccio mettere a pecora vicino al calorifero.

Prendo le manette, la ammanetto al calorifero.

-Cosa…

-Voglio giocare…

Delia ora assume un’aria leggermente preoccupata, la bacio in bocca e sembra esser più tranquilla.

-Sei un porco Sebastian… sei fantastico…

-Farai tutto quello che voglio? Dimmelo!

-Tutto quello che vuoi… ti amo…

-Dillo più forte, di che sei la mia puttana!

-FAMMI TUTTO QUELLO CHE VUOI, SONO LA TUA PUTTANA

-E sei una stronza, una puttana, bastarda…

-Ma cosa…

-Michela… l’altra volta al telefono… poteva essere la mia ragazza, ma tu hai voluto dirle di te, di noi… di nascosto da me… come l’altra volta… devi sempre intervenire nella mia vita…

 

Delia ora tace, mi guarda, non sa che dire… poi…

-Hai me! Che te ne fai di una troietta! Io…

Le tappo la bocca col mio cazzo, non voglio neanche sentirla, fiato sprecato, non è cambiata e non cambierà mai!

-Taci, e succhia, puttana!

Delia succhia, più nervosamente, e non ribatte parola, non provo piacere, solo vagamente nel suo pompino ora, ora è solo rabbia, prendo il vibratore, lo infilo nel culo di Delia,

-AAAAH, NOOO

Lo accendo, lo sento vibrare.

-NOOO, AAAAHHH, urla ancora Delia, mentre il cazzo di gomma le vibra nel culo ed io la masturbo con cattiveria!

-Cosa c’è?! Hai detto che potevo farti tutto quello che volevo, ti sto solo facendo godere, hai un bel cazzo duro nel culo e il mio in faccia, per una puttana come te dovrebbe esser bello!

-Succhiamelo ora! – E le ficco di nuovo il mio cazzo in gola…

Delia singhiozza un po’, piagnucola, poi asseconda il movimento del vibratore che le ho ficcato nel culo e con cui la sto scopando e ricomincia a pomparmi il cazzo.

 

Sta godendo! La puttana sta godendo! Non riesco a crederci ma sta godendo, ansima, gode, si spinge indietro e si muove cercando un ritmo con il vibratore che ha nel culo, intanto succhia e gode del mio cazzo in bocca.

-Puttana! Ecco quello che sei, una troia!!! Una sporca lurida troia!

Mi guarda

-E’ per te! Bastardo! Ti piace scoparmi così, la tua amichetta puttanella non scopa così vero!?

 

Mi eccita, non ho mai goduto così, ma la odio!

 

Mi metto dietro di lei, le tolgo il vibratore dal culo e glielo metto nella figa, poi le metto il mio cazzo nel culo, che entra senza alcuna fatica ormai enormemente dilatato dal vibratore, con una mano le afferro le tette e le stringo forte, facedole male, stringendo i capezzoli.

Le sputo sulla schiena, la schiaffeggio sulle chiappe

-PUTTANA!!! TROIA SCHIFOSA! PUTTANA!

-SIIII’!!!! OH MIO DIO!!! SIII, INCULAMI INCULAMI!!!

Delia urla e gode di nuovo, si agita come una pazza, ha un orgasmo squassante, non l’ho mai sentita godere così tanto.

Io sono al limite, non resisto più, esco dalla sua figa e mi metto davanti a lei, le sborro in faccia, una quantità abbondantissima di sborra, uno, due, tre, dieci getti e più di sborra, la colpisco in bocca, sul naso, sulla fronte, nei capelli, è una maschera di sborra, vergognosa, sporca ed eccitante!

Le sputo in faccia.

-Puttana!

Delia si passa la lingua raccogliendo la sborra e leccandola… poi si abbandona a terra, ansimando, con ancora il vibratore in figa che lentamente le scivola fuori.

Ansima, ammanettata al calorifero… a terra.

 

Mi alzo, il cazzo ancora duro, vado verso la telecamera, schiaccio STOP, SALVA.

Estraggo il la scheda SD, lo metto nel computer di Delia che è acceso, ne salvo una copia sul Desktop e lo mando in riproduzione.

 

Rabbia, guardo Delia ancora a terra stravolta dall’orgasmo, ha goduto, ha provato solo piacere…

Mi avvicino, Delia volge lo sguardo verso di me, il volto ricoperto di sborra…

-Liberami amore…

Non hai capito nulla…

-Amore? Non hai capito che non era un gioco? E’ finita, non voglio più vederti!

-Ma cosa dici?! Perché?

Rabbia, ancora, è un secondo, istinto, il mio cazzo ancora duro, la penetro nel culo, Delia non dice nulla, ma non la scopo, pochi secondi e inizio a pisciarle dentro, le piscio in culo, sperando di umiliarla!

Invece Delia ansima ancora di piacere, mi fermo, le esco dal culo, del liquido le esce a fontanella, le bagna le gambe, stivali, a terra, la penetro in figa e piscio anche li, poi velocemente mi metto davanti a lei.

-Apri la bocca e ingoia.

E mi svuoto completamente nella sua bocca, le piscio in bocca… Delia deglutisce, beve la mia piscia, poi subito ha un conato e sputa tutto…

Ora si è umiliata, piange… singhiozza, ora forse ha capito, che è finita davvero…

Mi alzo, mi vesto, prendo 100 euro dal mio portafogli, li appoggio sul comodino.

-Non so quanto costi una puttana come te, ma 100 euro credo basteranno per pulire e cambiare

Quello che ho sporcato… le manette sono giocattolo, basta tirare e ti liberi, non hanno nessuna serratura, sul pc hai il nostro video ricordo, in cui mi chiedi di farti di tutto…  addio Delia…

Delia non risponde, continua a piagnucolare e singhiozzare, a terra, tra sborra e piscia…

 

Esco da casa sua per sempre, e per sempre Delia esce dalla mia vita, il pensiero di aver esagerato passa in fretta, il pensiero che sarebbe bastato poco perché le cose andassero diversamente… il pensiero che tra un’ora Delia riceverà il suo uomo, il suo compagno, e chissà se riuscirà a far finta di nulla, a sistemare tutto in tempo, e magari farci anche sesso… magari con il vibratore che le ho lasciato in regalo…

 

Attendo commenti… sirlion79@libero.it

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