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Racconti Erotici Etero

Detective Logan

By 12 Maggio 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

‘Detective Logan!’ disse allegramente lei quando lo vide
‘Ciao Marie come stai?’ chiese lui fermandosi, le diede un leggero bacio sulla guancia
‘Sto bene’adesso sto meglio, quella brutta storia mi ha scosso molto’ ma mi ha fatto incontrare te’sei in servizio?’ sorrise
‘No, stasera no..’
‘Vuoi prendere un caff&egrave con me?’ chiese, i suoi occhi azzurri scintillarono.
Non era il caff&egrave che voleva, lui lo sapeva bene, credeva fosse una cattiva idea ma quella donna così bella, lo turbava, lo attraeva da morire, non sapeva resisterle
‘Ok, andiamo” disse lui, allora Marie si strinse al suo braccio e si incamminarono silenziosi
A lei Mike era piaciuto sin dal primo momento, aveva cominciato a pensare a lui sempre più spesso, lo trovava estremamente sensuale, i suoi occhi verdi la facevano impazzire. Così lo aveva cercato e provocato, fino a quella sera in commissariato quando avevano finito per scopare contro il vetro della sala interrogatori. Mike aveva rischiato grosso ma non riuscì a resistere, non sapeva controllarsi quando quella donna dai bellissimi occhi azzurri lo guardava. Da allora non si erano più rivisti.
Marie traballava un po’ sui tacchi, questo la faceva stringere di più al braccio di lui. Ogni tanto si guardavano e si sorridevano. Ad un tratto lei fece scivolare la sua mano lungo il braccio, cercò il polso nudo di lui e lo accarezzò lentamente. Mike rabbrividì e si fermò, fece appello a tutto il suo autocontrollo per resistere alla voglia di prenderla lì, subito, tra la folla delle strade di Manhattan. La guardò negli occhi, le accarezzò dolcemente il viso, scostando i capelli scuri dalla sua fronte, la scintilla di desiderio era forte
‘Non siamo lontani da casa mia..’ sussurrò lei ”perché non lo andiamo a prendere lì il nostro caff&egrave”
Arrivati nel piccolo appartamento sulla Lexington Avenue, Marie invitò Mike a sedersi.
‘Accomodati”disse lei dolcemente
Mike era stranamente nervoso, guardò la casa, una TV, un impianto HiFi , un piccolo divano. Tre porte davano su quel salottino: quella della cucina dove era appena sparita lei, una che doveva essere la camera da letto e il bagno. Era diventata una distorsione psicologica dovuta al suo lavoro: quando entrava in un nuovo ambiente si guardava sempre intorno per cercare le eventuali uscite. Era invaso da un desiderio sconosciuto, e questo lo turbava, ma non riusciva a resistere ai sorrisi di Marie. Si tolse il giubbotto di pelle e la giacca, lei li prese e insieme alla sua giacchetta li appese all’attacca abiti. Marie lo guardò, le spalle larghe, la vita stretta,già sentiva morsi di desiderio attanagliarle il ventre, lui sul fianco sinistro aveva la pistola, gli occhi azzurri di lei si fermarono proprio lì.
‘ Scusami’ disse lui a quello sguardo e si sfilò la fondina.
Mike la guardò a lungo, indugiando sfacciatamente sul suo corpo,lei quella sera indossava una camicia bianca che metteva in risalto il suo bellissimo seno e una gonna che le fasciava il sedere. Le sue forme perfettamente esaltate dai vestiti già stavano facendo morire Mike, la guardava e sentiva pulsare il sangue nelle vene.
‘ Il caff&egrave arriva subito’ disse lei con un sorriso ritornando in cucina.
Lui la seguì, la guardava muoversi veloce tra le sue cose, i capelli neri scendevano sulla sua schiena accompagnando i suoi movimenti. Le si avvicinò, lei stava per aprire un barattolo, le afferrò il polso
‘Lascia perdere il caff&egrave” la tirò a se e la baciò con passione, mentre il barattolo cadeva a terra svuotandosi.
Lei si aggrappò al suo collo e alzandosi sulle punte continuò quel bacio che le faceva sciogliere le ossa.
‘ Oh Mike” sussurrò mentre la lingua di lui scendeva sul suo collo fin dentro la scollatura. Le aprì di botto la camicia facendo saltare via i bottoni. Lei baciandolo avidamente cominciò a slacciagli la cravatta e la camicia. Lui la strinse forte passando le sue mani sul sedere, lungo la schiena nuda. La sollevò e la mise a sedere sul tavolo mentre lei gli baciava avidamente il petto. Le mani di lui passarono sotto la gonna, accarezzarono le gambe fino a trovare l’elastico delle autoreggenti. Lei gli sfilò via la camicia, baciandogli il collo, salendo fino a mordicchiargli l’orecchio. Il respiro di entrambi diventa più denso. Mike le slacciò il reggiseno liberando il suo seno florido e insieme le tirò via la camicia. Marie lo strinse a sé incrociando le gambe dietro la sua schiena, il tacco della scarpa si infilò nella pelle di lui che gemette forte. Lei sentiva premere l’eccitazione di lui contro gli slip, questo la faceva rabbrividire di desiderio, faceva crescere la voglia di sentirlo dentro di lei. Lui accarezzandola scese fino in mezzo alle gambe, lei sospirò quando lui, scostandole gli slip, cominciò ad accarezzare e giocare col suo sesso caldo, umido e pulsante. Cominciò a gemere mentre con le mani percorreva il corpo di lui, la grana della sua pelle sotto le dita la faceva impazzire. Il piacere cresceva forte mentre sentiva le dita di lui entrare e uscire, sfioragli il clitoride. Prima uno, poi due. Inarcò la schiena sentiva il piacere salire sempre di più, crescevano anche i suoi gemiti questo stuzzicava da morire Mike che oramai era al limite dell’eccitazione. Marie fu invasa da un orgasmo intenso, si strinse più forte a lui. Mike attese qualche minuto continuando ad accarezzarle la parte interna delle cosce. Lei scese fino alla cintura dei suoi pantaloni, glieli sbottono, gli abbasso gli slip e cominciò ad accarezzargli e stringergli il membro, turgido e grosso.
Lui si tolse le scarpe e allontanò il pantalone e gli slip con i piedi, lei continuava ad accarezzarlo. Mike a stento tratteneva i gemiti, le tolse la gonna e le mutandine, le accarezzò le cosce. Quando rimase solo con le calze e le scarpe col tacco, lui passò le sue mani lungo tutto il corpo di lei, accarezzandogli forte il seno. La guardò, sorrise e le diede un bacio lungo, lei lo attirò a se e lui la prese con una spinta decisa. Un lungo mugolio all’unisono e poi lui cominciò a muoversi piano, affondando sempre più in profondo. Lei cominciò a gemere di nuovo, sentirlo dentro di lei le dava un piacere immenso, gli accarezzava il collo, i capelli, scendeva sulle spalle, lungo la schiena. Lui aumentò piano il ritmo e questo portò Marie ad un altro orgasmo. Poi un bacio lungo, un’incontro di lingue delicato. Lui la prese per i fianchi e la sollevò. Le si aggrappò al suo collo e incrociò le gambe dietro la sua schiena. Mike si sedette su una sedia facendosi scivolare lei addosso. Un altro lungo bacio. Lui si appoggiò allo schienale accarezzandole i seni. Lei cominciò a muoversi piano e lui pose le mani sui suoi fianchi per guidarla al ritmo che preferiva. Le accarezzava il sedere tondo, la leggera curva della schiena. Si baciavano a lungo, giocando con le lingue, succhiandosi le labbra, cerando di contenere i gemiti sempre più forti. Lui la strinse di più, imponendole un ritmo più sostenuto, lei sentiva il piacere crescere ancora una volta, teneva i piedi puntati al pavimento su i tacchi alti e le mani appoggiate sulle spalle di lui mentre gli baciava il collo, gli mordicchiava il petto. Anche lui sentiva il piacere crescere, tanto quanto crescevano i suoi gemiti. Intrecciò le sue dita in quelle di lei e le baciò piano la mano delicata. La sollevò ancora per i fianchi e finirono entrambi sul pavimento, tra i vestiti e la polvere di caff&egrave. Mike aumentò la velocità delle sue spinte, stava per raggiungere l’orgasmo e anche lei sentiva di essere al limite del piacere per la terza volta. Vennero insieme. Lei fu scossa da un orgasmo fortissimo e inteso che le attraversò tutto il corpo. Lui, ansante, abbandonò la testa sul petto di lei mentre sentiva il battiti del suo cuore rallentare. Stettero così qualche minuto poi Mike si sollevò un poco e le diede un lungo e dolce bacio, Marie sorrise e accarezzandogli il viso gli diede un bacio più piccolo sulle labbra, come una firma. Quel piccolo bacio fu il momento d’inizio della loro storia.

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