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Racconti Erotici Etero

eva, la stagista

By 7 Novembre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ho un lavoro che mi permette di conoscere spesso nuova gente e spesso di sesso femminile.
Durante l’estate si era rinforzato l’organico in vista delle ferie estive e un paio di stagiste erano state assunte per un paio di mesi.
Entrambe giovani e devo dire entrambe carine. I primi giorni avevo cercato di instaurare con entrambe un rapporto improntato sulla simpatia. Avevo particolare attrazione per Eva, ragazza di 25 anni, sposata.
Il fatto che fosse sposata la rendeva ancora più interessante ai miei occhi perch&egrave sapevo che un’eventuale relazione sarebbe potura filare più liscia rispetto ad una ragazza single.
Ho sempre pensato,infatti, che la donna sposata che decide di avere una relazione extraconiugale lo fa con maggiore libertà e sa concedersi in modo più aperto e perverso.
Eva era piuttosto alta e fisicamente molto sensuale. In particolare non mancava di ostentare la sua fisicità e più volte vestiva in modo tale da far intravedere i seni.
La sua carnagione abbronzata aggiungeva quel pizzico di erotismo ad una donna che trasudava sesso ad ogni passo. Nelle pause pranzo avevo cominciato gradualmente ad avvicinarmi a lei ed ormai ogni volta che si mangiava assieme ci si sedeva uno a fianco all’altro.
Durante un pranzo avevo poi deciso di tastare il terreno cercando il contatto della mia gamba con la sua e avevo notato subito che Eva aveva tenuto ferma la sua gamba favorendo in qualche modo il contatto.Di giorno in giorno questo contatto era divenuto sempre più naturale, fino ad essere cercato sistematicamente da entrambi.
Devo dire che durante l’orario di lavoro erano poche le occasioni per parlare, ma nelle pause pranzo ormai avevo una costante erezione visto il contatto e lo strusciamento delle nostre gambe. Mancava solo l’occasione di poter passare a qualcosa di più concreto.
Occasione che si presntò a metà luglio.
Eravamo stati invitati ad un pranzo di lavoro e in un momento di disattenzione da parte degli altri colleghi, allungai la mia mano fino a prendere la sua e cominciai ad accarezzarla dolcemente.
Con la coda dell’occhio vedevo che Eva gradiva e cercava di ostentare tranquillità verso gli altri commensali.
Spostai lentamente la sua mano fino sulla mia patta per farle sentire la mia eccitazione e di punto in bianco mi avvicinai al suo orecchio e le sussurrai “come stai,Eva?”..la vidi sorridere e dopo un paio di minuti si avvicinò al mio orecchio dicendomi una frase che ancora oggi ricordo perfettamente e che ha mi ha ulteriormente eccitato:
“ho bisogno di essere scopata da te”.
Aspettai pochi minuti e mi avviai verso il bagno. Ero certo che Eva mi avrebbe seguito.
Infatti ancora prima di entrare la vidi alzarsi dal tavolo ed avviarsi nella mia direzione.
La aspettai davanti al bagno degli uomini e senza farci notare la feci entare chiudendo la porta dietro di me.
Eva mi ha subito baciato con foga mentre con le sue mani era già sulla mia patta e stava cercando di liberarmi il cazzo.
In pochi secondi avevo Eva in ginocchio davanti a me che mi leccava il cazzo e mi guardava negli occhi con un’espressine da assatanata.
Con le mani le muovevo la testa al ritmo che più mi piaceva e nel mentre le ho tolto la maglietta ed il reggiseno e le strizzavo i capezzoli.
Eva mugolava dal piacere, sapevamo però entrambi che il tempo era poco.
Avevo il cazzo lucido della saliva di Eva, la alzai e la feci appoggiare contro il lavabo.
Le ho abbassato i jeans fino al ginocchio e messa a pecora ho iniziato a scoparla con foga.
Eva si lasciò scappare un urlo e allora la tappai la bocca con una mano mentra con l’altra le stringevo il seno.
Era bellissimo vederci allo specchio, sembravamo due animali desiderosi di fottersi e mangiarsi.
La scopai per un pò in quella posizione, mentra mi chiedeva a voce bassa di scoparla “ti prego scopami, scopami”. Po le feci capire che volevo goderle in bocca.
Eva si inginocchiò e mi masturbò fino a prendere tutto il mio sperma in bocca.
Si rimise in piedi, si avvicinò alla mia bocca e guardandomi negli occhi con la lingua si ripulì ed ingoiò lo sperma che aveva ai lati della bocca. Poi mi baciò Due giorni dopo la nostra veloce avventura nel bagno siamo tornati al lavoro. Al mattino non ho avuto modo di vedere Eva se non di sfuggita ed aspettavo con un certo interesse l’ora di pranzo.

Ero incuriosito di sapere quali sarebbero state le sue reazioni dopo avere passato un paio di giorni senza vederci e considerando che l’ultimo nostro incontro era terminato con lei che ingoiava il mio sperma.

A pranzo Eva si &egrave seduta accanto a me come al solito. Avevo deciso di aspettare che fosse lei a fare la prima mossa, se mai avesse deciso di farla.

Per tutto il pranzo abbiamo parlato del più e del meno , ma Eva non ha mai cercato il contatto con la mia gamba. Sembrava comunque tranquilla,serena e simpatica come al solito.

C’era sempre qualche collega per cui era impossibile affrontare l’argomento di noi due e quindi lasciai passare il pranzo in modo molto naturale.

A metà pomeriggio entrai nella sala dove si trovava la macchina del caff&egrave e vi trovai Eva assieme alla collega stagista. Mi offrirono da bere qualcosa e poi la collega disse che doveva tornare al lavoro.Nell’uscire ebbi come l’impressione che mi guardasse in modo malizioso.

Eva le promise che l’avrebbe raggiunta subito.

Appena si chiuse la porta Eva si avvicinò a me che mi ero seduto nell’angolo della stanza.

Mi disse “sai ho pensato molto a quello che &egrave successo..”

“anch’io l’ho fatto Eva”

“penso che sia stato un peccato..”

pensai che mi stesse dicendo che si era pentita, che lei era sposata,che non &egrave quel genere di donna, che..

invece Eva proseguì parlandomi all’orecchio

“un vero peccato che tu non mi abbia scopato anche in culo..” mi passò la lingua nell’orecchio e si allontanò.

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