327 – Con Stefano e con le trans
Quando Francesca ha bisogno di comprare qualche vestito, in particolare camicie, va sempre nello stesso negozio specializzato in taglie speciali, da quando convive con Stefano solitamente ci va con lui perché lì lui trova camice adatte a lui perché avendo spalle larghe non è facile che si adattino alla sua conformazione corporea. In moltissimi altri negozi le camicie si trovano camicie della sua taglia ma gli stanno male.
Dovendo andare ad una festa, Francesca ha avuto necessità di una camicia e quando con il suo compagno sono andati in quel negozio è capitata un’avventura unica nel suo genere.
Tutto è iniziato come accade in un qualsiasi negozio e ciò appena entrati Francesca ha chiesto di poter vedere e provare un abito le cui specifiche sono state chiare e la commessa non ha avuto indecisioni nell’andare nell’armadio e prenderne uno che ad una prima vista è risultato fantastico e come sua abitudine, per altro comune a tutte le donne, ha chiesto di provare alcuni capi. Nel negozio a quell’ora non c’era nessuno nonostante fosse passata la mezza mattina di lavoro. La commessa, di nome Rita, era una signora di quarantacinque anni più o meno, ancora molto avvenente e soprattutto provocante, che l’ha accompagnata al camerino, molto bello e spazioso.
Anche Stefano appena dentro è andato a visionare le camicie da cui è sempre attratto ed ha deciso di provarne alcune e per farlo ha chiesto di recarsi in uno spogliatoio ed anche lui è stato accompagnato da Rita.
La donna non lesina la visione di alcune parti del suo corpo e quel giorno, con il vestito aderente e scollato, si vede benissimo che indossa, come suo solito, perizoma e reggiseno a balconcino ed il suo look non passa inosservato dalla clientela maschile ed anche da quella femminile a volta con desideri opposti.
All’aspetto di Rita non dà certo l’impressione di avere inclinazioni libertine, appare un po’ scostante, imbronciata, fredda, forse frigida, con la puzza sotto il naso.
Qualche pensierino su di lei lo aveva fatto anche le volte che Stefano aveva comprato ma non aveva mai trovato il momento opportuno per provare qualche approccio degno di nota se non le solite battute che si possono fare in un negozio ad una commessa seppur non giovanissima.
Lui ha appoggiato i suoi indumenti sulla sedia, ha chiuso le tende e si è levato camicia e pantaloni per provare i nuovi capi che aveva scelto. Ha indossato i nuovi pantaloni e quando aveva appena infilato le braccia nelle maniche è entrata nel camerino la donna chiedendogli come si sentiva indosso il pantalone ed anche la camicia. Poiché era piena estate, sotto la camicia portava soltanto una maglietta leggerissima di filo di scozia che in quel momento non era indossata per cui si è ritrovato davanti a lei a petto nudo. La commessa, per non far pesare troppo la gaffe di essere entrata ed averlo sorpreso in quello stato, senza dire niente lo ha aiutato ad indossare la camicia e così facendo gli ha toccato prima la schiena, poi il petto, che ha accarezzato con disinvoltura finendo di muovere le mani sui capezzoli. Tutte queste carezze in Stefano hanno provocato uno stato di eccitazione inarrestabile ed ha anche notato che la commessa non era del tutto insensibile allo stato che lei ha contribuito a creare e gli ha messo una mano sui pantaloni sussurrando “Che bel giovane che sei! Dai l’idea di essere un degenerato. Il cazzo ti è diventato duro come il marmo. Sapessi quanto sono calda e puttana a letto, sono capace di leccare e succhiare tutto come una vecchia troia da casino”
Nel parlare la donna non ha sollevato lo sguardo ma ha toccato ed accarezzato con più foga, cercando in ogni caso di far apparire il tutto assolutamente involontario.
Comunque i risultati di tutti quei sfioramenti non hanno tardato a farsi sentire ed anche vedere. Infatti il pacco si è ingrossato rapidamente e, indossando boxer con i pantaloni in prova non troppo larghi, subito si è evidenziato che qualcosa al di sotto del tessuto si era mosso.
Stefano ha supposto che la signora non fosse alle prime armi e di quel rigonfiamento se ne sia accorta ma ha fatto tutto in modo indifferente e gli ha sistemato i pantaloni ed approfittando della scusa di vedere come stavano, ha iniziato a toccare ed ha proseguito fino a che anche lei non ha resistito più e, senza tanti preamboli, con la scusa di provare un altro paio di pantaloni perché quelli a lei sembravano inadatti, gli ha levato quelli che Stefano aveva indosso.
Quando il bel cazzo in tiro di Stefano è apparso nel far capolino dai boxer, senza dire una parola, lo ha estratto e lo ha ingoiato fino alla radice lasciandolo letteralmente senza fiato dando il via ad una pompa fantastica.
La donna con una mano si aiutava a scappellare il cazzo, con l’altra si martoriava a turno il capezzolo della tetta sinistra o il clitoride che era già scoperto. Infatti per lei è stato facile arrivare al suo sesso poiché sotto la gonna non aveva niente, era nuda.
Stefano era letteralmente in estasi, la signora Rita era davvero eccezionale, ci sapeva fare, e si notava che la cosa le piaceva proprio tanto. La lingua a volte si muoveva velocissima sulla cappella molto velocemente, altre volte lentamente cercando i punti più sensibili del glande e dell’asta, facendolo sobbalzare come se avesse preso una scarica elettrica facendolo mugolare e respirare profondamente.
I due hanno proseguito per alcuni minuti assolutamente indisturbati. Infatti Francesca era alle prese con la misurazione di altri vestiti in un altro camerino e dialogava con una ragazza che l’aiutava nella scelta, inoltre nessun nuovo cliente era entrato, almeno così a loro due sembrava.
La sorpresa sia per Stefano che per Rita è stata quando nel cambiare posizione, preparandosi a scopare con lei carponi mostrando il sedere pere essere sia scopata nella figa che chiavata nel culo, ai loro occhi è comparsa in modo assolutamente inaspettato la figura di una splendida donna, alta più di un metro e settanta, con due gambe avvolte da autoreggenti nere che viste dal basso sembravano disegnate da un maestro d’arte. Questa figura li ha guardati e forse lo stava facendo già da qualche minuto. Nel momento in cui loro due si sono accorti della sua presenza lei si ha portato una mano per massaggiarsi le tette che, tanto per non far torto al resto del corpo, erano belle di forma, sode e non molto pendenti.
A vedere per primo la donna sulla soglia del camerino è stato Stefano e lui nel vederla si è bloccato. Rita, che era girata dando la vista del sedere verso la porta ed è rimasta qualche istante ad aspettare con nel viso l’espressione incerta di chi aspetta e non capisce il motivo del ritardo. Infatti Rita non capiva perché lui non la penetrasse, poi anche lei ha girato la testa all’indietro ed ha visto colei che sarebbe stata chiamata con il suo vero nome: Noemi.
La donna era una amica di Rita di vecchia data ed ogni tanto passava a salutarla in negozio.
Alla vista dell’amica in procinto di accoppiarsi con Stefano non ha potuto resistere e anche lei si è eccitata per l’insolita erotica situazione.
Rita le ha fatto cenno con una mano ad avvicinarsi e Noemi non se lo ha fatto ripetere avvicinandosi a Stefano per leccargli i capezzoli e toccargli l’uccello che quella mattina appariva strepitosamente turgido ed in forma.
Nel frattempo Rita si è sollevata ed è andata alle spalle di Noemi levandole delicatamente ed anche lentamente gli scarsi capi indossati. Infatti la camicetta è volata via in pochi attimi mettendo in risalto delle belle tette sorrette da un reggiseno di pizzo a balconcino da cui spuntavano i capezzoli già duri contornati da larghe areole che hanno fatto immediatamente arrapare tanto Stefano.
Rita si è accorta dell’arrapamento dell’uomo perché c’è stato un sobbalzo verso l’alto del cazzo.
Da donna esperta che conosceva bene i desideri degli uomini e da buona regista erotica, a quel punto Rita ha aperto la zip laterale della gonna di Noemi lasciandola cadere a terra a coprire le immancabili scarpe a tacco alto facendola restare solo delle microscopiche mutandine e le autoreggenti.
Stefano preso dalla foga dell’erotismo ha ricevuto e capito perfettamente i messaggi ricevuti.
Noemi era una donna come poche e gli è apparsa, complice la libidine, decisamente spettacolare.
Lei già arrapata dalla visione dell’amica Rita nuda a terra si è accostata a Stefano e lui le ha dato il primo bacio infilandole subito la lingua in bocca e tardando a rilasciarla. Quel bacio lui lo ha dato con foga e Rita si è occupata del cazzo e delle tette di Noemi.
Lasciata la bocca Stefano si è dedicato alle tette di Noemi constatando che era veramente sodo e fantastico. Stringendole forte i capezzoli lei ha avuto delle scosse di piacere a cui ha reagito con mugolii e movimenti scomposti di goduria. Durante l’esplorazione dei capezzoli e delle tette una mano è andata in basso fra le gambe dove lui già si pregustava un bel clito nel mezzo di una figa che, da ciò che aveva visto, era molto ben depilata definitivamente con il laser e curata nella pulizia. Lui se la immaginava accogliente e bagnata quindi pronta per inserire il cazzo fino alla massima profondità.
Quando Stefano è sceso verso il basso ha accarezzato i fianchi di Noemi ed ha anche abbassato la stringa sui fianchi del perizoma ma inaspettatamente non è riuscito ad abbassarlo come lui sperava, allora ha diversificato la sua manovra sperando di trovare la figa ma, con sua gran sorpresa, sotto quel delicato triangolino di tessuto ha trovato un bel cazzo non eretto, ripiegato opportunamente e che appena liberato è apparso essere di tutto rispetto decisamente più grosso e lungo del suo.
Stefano ha guardato in viso Noemi e si è anche voltato verso Rita la quale sorridendo ha dato conferma che era a conoscenza di tutto e che quella situazione non era del tutto casuale.
Per Stefano è stata una sorpresa inaspettata che l’ha lasciato sconcertato perché una così bella donna, che già aveva immaginato impalata sul suo cazzo, si è invece rivelata dotata di cazzo.
La situazione, che per altro non aveva mai provato ma solo immaginato di vivere, l’ha immobilizzato e sono state le due donne, o meglio una di sicuro ma l’altra a metà, che lo hanno svegliato e, senza che lui proferisse parola, Rita con una mano ha abbassato la testa portandola davanti al cazzo di Noemi senza che lui reagisse. La mossa è stata un invito a leccarlo con lei.
Chissà cosa è passato per la mente di Stefano, forse non è passato niente perché lui non ha resistito che qualche secondo alla proposta di Rita e si è ritrovato col cazzo in bocca a succhiare come la più esperta delle femmine.
In quei momenti lui si è dimenticato totalmente di Francesca la quale in un altro camerino ed in silenzio provava abiti e indumenti intimi diversi da quelli che aveva in vendita la sua cara amica Rebecca. Per fortuna la ragazza fino a quel momento non ha avuto necessità di aiuto nella scelta essendo abbastanza esperta nel farlo avendo lavorato nel backstage delle sfilate di moda e prima ancora era stata la modella privata di Mirta sua amante.
Nel camerino per gli uomini, Rita ha incitato Stefano a proseguire al meglio il pompino sul cazzo di Noemi e gli lecca lascivamente il viso allungando una delle mani per masturbare il suo cazzo che fino a quel momento lui credeva grande ma che ben presto ha capito essere piccolo in confronto a quello di Noemi.
Ad un certo punto Noemi si staccata da lui ed è andata ad occupare la figa di Rita tutt’altro che pelosa e Stefano non si è accorto di quello che stava accadendo dietro di lui. Infatti dopo un po’ ha sentito la lingua di Noemi leccargli prima le palle penzolanti e risalire poi su fino al buchetto facendogli provare sensazioni che mai prima avute. In pratica gli stava lubrificando lo sfintere inserendo dentro anche la lingua, poi ha sostituito la lingua con il dito indice andando dentro e fuori aiutato dal medio che ha aggiunto subito dopo la prima inserzione. Quando Noemi ha ritenuto che lui fosse pronto, si è piegata leggermente sulle gambe, ha puntato la sua cappella sul quel culo vergine ed iniziato a spingere per profanare quel buco ancora inviolato che lei sognava di fare suo. Entrare non è stato facile poiché era veramente stretto ma alla fine è riuscita ad allargarlo ed entrare all’inizio poco alla volta ma appena i muscoli dello sfintere si sono adattati, ha spinto fino ad entrare completamente nell’intestino facendogli provare le sensazioni che forse provano le donne e che lui non aveva provato sino a quel momento.
Per lui è stato meraviglioso farsi inculare dalla più bella trans che avesse mai visto mentre leccava con piacere la figa umida di Rita che prima della comparsa di Noemi aveva immaginato di fare sua. La sensazione dell’inculata era veramente fantastica. Il cazzo di Noemi era di tutto rispetto ed il culo di Stefano ha dato l’idea di gradire il trattamento contraendosi e rilassandosi attorno a quel bastone che gli occupava il culo.
Per farsi inculare ha guidato con una mano il cazzo di Noemi ed ha avuto così modo di toccarsi le palle che ha trovato piene come non mai nonostante avesse sborrato la sera prima quando ha chiavato Francesca. L’eccitazione era oltre ogni limite immaginato e non molto dopo ha avuto il primo orgasmo da inculato ed è stato diverso da tutti gli altri avuti nella sua età di uomo adulto. Infatti è stato molto lungo e sembrava non smettere più di godere ed emettere sborra che è stata prontamente raccolta da Rita con le sue meravigliose e sensuali labbra ed anche con la lingua gustandolo come una prelibatezza.
Con le contrazioni spasmodiche dello sfintere durante l’orgasmo, Stefano ha fatto oltrepassare il punto di non ritorno anche a Noemi la quale non si è fatta scrupoli nel riempire il culo con la sua calda sborra bianca.
Quando il cazzo, ammosciato, è uscito dal culo, questo è rimasto spalancato per il trattamento ricevuto e la sborra è stata così abbondante che è colata sulle cosce ripulite, anche stavolta, dalla solerte Rita scambiando il tutto con un bacio con Noemi la quel a sua volta lo ha fatto colare dall’alto nella bocca della sua amica che infine lo ha ingoiato
I tre sono rimasti per un po’ in silenzio a recuperare le forze e capire bene quanto fosse stato piacevole essersi accoppiati in quel modo.
Li ha risvegliati dal torpore la voce dell’altra commessa la quale, forse abituata e sicuramente consenziente, sapeva ciò che stava accadendo in quello spogliatoio.
La ragazza ha chiamato Rita ma senza che la donna si presentasse le ha detto a voce alta che Francesca aveva bisogno di lei ed anche che lei, non essendo più necessaria la sua presenza ,stava uscendo per fare colazione al bar nelle vicinanze.
Noemi ha colto al balzo l’occasione, ha zittito Rita, ha risposto alla ragazza dandole il consenso, in un attimo ha indossato il microscopico perizoma ed anche il reggiseno e si è recata da Francesca.
Rita, che non era venuta era più arrapata che mai ed ha chiesto a Stefano di chiavarla e lui ripresosi rapidamente lo ha fatto nella posizione del missionario.
Noemi si è presentata a Francesca e le ha messo subito un dito sulle labbra per farle capire che non doveva parlare in quel momento ed accostandosi ad un orecchio le ha sussurrato di seguirla nello stato in cui era. La trans, che a Francesca non si era ancora rivelata, l’ha presa per mano intrecciando le dita e l’ha condotta nel retro del negozio dove c’era una saletta per fare delle sfilate di prova degli abiti. La saletta era arredata con un ampio divano e delle sedie non grandi senza braccioli e con la spalliera alta.
Noemi ha fatto sedere Francesca sul divano ed hanno iniziato a parlare dell’intimo che la ragazza aveva addosso in quel momento: un reggiseno a fascia con spalline in tessuto trasparente che lasciva i capezzoli liberi di indurirsi e di mostrarsi velati insieme all’areola con un prezioso ricamo al centro tra le coppe e delle frange intorno alle coppe, proseguimento del ricamo centrale. Per coprire la fighetta Francesca aveva indosso una mutandina brasiliana senza lacci laterali a vita bassa ma sostenuta da due stringhe che salivano fin sopra i fianchi unendosi dietro sul fondo schiena per poi sprofondare nel solco dei glutei ed unirsi nel cavallo con il triangolino frontale.
A Francesca quei due capi piacevano molto ma aveva dei dubbi sulle frange che al prima lavaggio si sarebbero piegate e sarebbero poi diventate molto poco estetiche.
Noemi nell’ascoltare i dubbi ha accarezzato le tette di Francesca per convincerla che il reggiseno le stava divinamente bene e che se avesse voluto avrebbe potuto lasciarlo e prenderne un altro. Le carezze sono state molto sensuali ed i capezzoli si sono facilmente induriti e la trans lo ha fatto rimarcare alla ragazza dicendole che così il suo uomo l’avrebbe gradita maggiormente e sarebbe stata facilmente amata. Inoltre Noemi le ha fatto aprire le gambe ed ha notato che una piccola macchia era apparsa nella parte bassa della mutandina, era la scusa per andare lì accarezzando la pancia di Francesca e capire dalle reazioni se fosse predisposta ad auna scopata un po’ perversa.
La ragazza abituata a mostrarsi anche nuda ed a fare sesso in presenza anche di altre persone, non ha reagito negativamente, anzi ha allargato le gambe e Noemi l’ha accarezzata da sopra il tessuto sulla figa. Era la scusa per allargare la macchia e farle un ditalino fino all’orgasmo.
Noemi fa mettere in piedi Francesca per vederla meglio nella sua bellezza e notare la forma snella e piacevole delle sue gambe, anche lei si leva dal divano e passando accanto alla ragazza la bacia ed ancora inaspettatamente Noemi la ribacia e Francesca ricambia.
Con una mano la trans socchiude la porta e la guarda sorridendo mentre prepara due caffè nelle tazzine.
“So che tutto ciò può sembrare assurdo, ma mi piaci davvero tanto Francesca”
La risposta lusingata è: “Anche tu mi piaci e forse mi piaci troppo, quel troppo che mi spaventa perché non so se potrò controllarlo”
La replica di Noemi è: “I sentimenti non si controllano” e lo dice guardandola dritta negli occhi.
“Hai ragione, ma sono incerta perché io non so chi sei, non conosco la tua vita e soprattutto se davvero hai altre relazioni e con chi”
L’aria a quel punto si fa leggermente tesa e Francesca capisce che sta per rovinare un bel momento e per superare l’impasse ha risposto al bacio con ardore giocando con la lingua.
Ben presto si sono trovate, la trans col cazzo duro da impazzire e Francesca con la fighetta molto bagnata tanto che la macchia si è allargata.
Noemi a quel punto ha detto il suo nome ed ha mostrato il suo cazzo già scappellato e pronto.
Era da tempo che Francesca era a tu per tu con un bel cazzo duro di una trans, lo ha preso in mano con timore e subito si è resa conto ancora una volta di quanto le piacesse sentire il calore del cazzo, le grosse vene in rilievo e sentirlo fremere al tocco della mano.
“Brava!” le ha detto Noemi “Continua così! Mmmhhh, che mano fantastica!”
Francesca si sentiva in paradiso sentendo quelle parole.
“Ora da brava prendilo in bocca …. fammi un bel pompino!”
“Ora che ho a disposizione una maestra mi devi insegnare come si fa!” ha risposto Francesca.
“Non dirmi che è la prima volta?!” ha esclamato Noemi incredula.
“No, non è la prima volta ma la tua lezione mi servirà con il mio compagno perché è successo con i precedenti maschietti che ho avuto i quali non sono mai stati completamente soddisfatti. Guarda che imparo in fretta!”
Così Noemi le ha spiegato che per prima cosa avrebbe dovuto leccare bene tutta la cappella e poi scendere a leccare le palle per poi, finalmente metterlo in bocca il più profondamente possibile ed iniziare a succhiare andando su e giù sul cazzo.
Francesca ha fatto proprio come Noemi ha indicato mentre mugolava e la incitava a fare sempre meglio finché poco dopo ha sentito il cazzo ingrossarsi sempre di più e dire “Adesso sborro! Devi tenerlo bene in bocca ed ingoiare tutto quello che esce. Te la senti?”
Francesca con la bocca occupata ha assentito con gesto della testa senza togliere quel bel cazzo dalla bocca sigillandolo bene tra le labbra ed attendendo lo spruzzo.
Noemi non ha impiegato molto a venire e Francesca ha sentito lunghi fiotti cremosi e caldi riversarsi direttamente in gola facilitandole il compito di ingoiare il tutto senza sforzo.
‘Mmmmhhh’. Sììì, sborrooooooo. Ti riempio tutta la bocca e la gola. Bevi troietta, bevi tutto!!’
Quando Noemi si è completamente svuotata le ha detto di lasciare il cazzo ed anche “Sei una pompinara nata cara mia!” mentre le accarezzava la fighetta ormai bagnatissima.
Sono bastate poche sfregate sul clito per farle avere un primo orgasmo procurato non fosse dal suo dito ed ha avuto l’impressione che qualcuno l’avesse vista fare quel pompino. Infatti la sua sensazione aveva un fondamento: Rita e Stefano avevano sentito i mugolii di Noemi e si sono avvicinati alla porta vedendo quel che stava accadendo godendo della visione fino alla sborrata.
La trans è uscita dalla camera e nel negozio non ha trovato né Rita né Stefano ed ha pensato che i due stessero scopando, poi ha afferrato gli abiti della sua giovane e temporanea amante.
Francesca, dopo essersi vestita, con Noemi è uscita dal retrobottega ed ha trovato il suo compagno con Rita che ridevano felici facendo venire alla ragazza il sospetto di qualche tresca tra loro due però non si è accorta di niente ed allora tutti contenti e quattro dell’esperienza appena fatta si sono scambiati indirizzi e numero di cellulare così da quel giorno, ogni tanto, una telefonata per un’inculata in compagnia in modo da far sparire la malinconia di quel giorno.
Da quel giorno, ogni volta che mi Stefano passava davanti al negozio entrava per avere notizie di Noemi.
Lui c’è andato anche con Francesca e se Noemi era lì, la trans li accompagnava a casa dove si fermava a pomiciare concludendo con un bel pompino ed un ditalino che faceva impazzire la giovane compagna di Stefano.
Intanto Francesca è diventata sempre più brava nel succhiare il cazzo e la notizia l’ha diffusa Noemi tra i suoi amici ed amiche.
Ben presto è diventata molto ricercata ed apprezzata tanto che non passava giorno che non succhiasse due o tre cazzi ingoiandone golosamente la sborra diventando in breve la pompinara preferita da qualche uomo sbaragliando la concorrenza di altre ragazze anche più giovani, alla lunga però si è resa conto che non le bastava più succhiare in cambio di un ditalino ed ha deciso che era venuto il momento di farsi scopare come si deve da Noemi o qualche altra trans amica sua.
L’occasione giusta si è presentata un sabato pomeriggio in una piazzetta dove lei si incontrava in intimità con Noemi in una saletta del bar che somigliava tanto a quello frequentato in paese da studentessa.
Francesca si è presentata con una gonnellina talmente corta che camminando si intravvedeva il perizoma, infilata sotto la gonnellina una maglietta attillata da cui i capezzoli sembravano bucare la stoffa ed ai piedi un paio di sandaletti bianchi aperti con un bel tacco da 8.
“Wow Francesca se vai in giro così prima o poi qualcuno ti rapisce e ti scopa!” le ha detto Noemi toccandosi vistosamente tra le gambe il cazzo già gonfio.
“Magari!! Ho una gran voglia di cazzo oggi!” le ha risposto senza mezzi termini.
“Mmmh, sei proprio una gran troietta! Che ne dici di andare a divertirci un po’ io e te? Casa mia è proprio qui dietro” le ha proposto mettendole una mano sul culetto ed ha proseguito “Se no possiamo andare dietro, qui nel bar. Qui sono amici e puoi anche parlare a voce alta perché loro sono abituati ed una delle bar tender è anche lei trans come me”
“Ottima idea. Andiamo a casa tua, dai!” ha esclamato Francesca che ovviamente non se lo ha fatto ripetere una seconda volta.
Poco dopo aver finito di bere un aperitivo le due entrano a casa di Noemi la quale in un attimo le ha levato della gonnellina mettendo alla luce il perizoma lasciandola con indosso la maglietta ed i sandali.
“Sei bella, mi piaci. Guarda che cazzo mi hai fatto venire!” le ha detto Noemi spogliandosi a sua volta e mostrandole il suo cazzo svettante tra le cosce.
In precedenza Francesca lo aveva già spompinato ma fino a quel momento non si era trovata in una camera con un letto matrimoniale ed in presenza di Noemi nuda, la situazione l’ha eccitata e si è gettata avidamente con la bocca sulla cappella paonazza facendola sparire nella bocca.
“Mmmmmhhh, sììì … dai troia succhia tutto … ohhhh prendilo bene fino in fondo. Dai che poi ti apro la fighetta! Ti piace averlo dentro? A me piace tanto, ora tocca a te dirmi se ti piaccio”
Francesca lo ha succhiato come lo aveva fatto, sembrava famelica di cazzo come se non ne avesse mai visto o che fosse in astinenza da mesi. Noemi le dava il ritmo del pompino tenendole una mano sulla nuca e spingendo la cappella fino all’esofago facendola quasi soffocare.
Quando quel cazzo è diventato bello duro e lucido di saliva, noemi l’ha presa e fatta sdraiare sul letto aprendole le gambe a compasso.
“Che bella fighetta! Adesso te la mangio tutta!” le ha annunciato prima di tuffarsi con la lingua sul clito di Francesca gonfio che l’aspettava.
In pochi istanti la trans l’ha portata all’orgasmo facendole gridare “Sììììì godoo, sìììì vengooo, sììììììì!!” ed anche con quanto fiato aveva in gola “Scopami, sì, sfondami, aprimi la figa!! Ti voglio dentro, mettimi il cazzo dentro!!”
Ormai Francesca non si controllava più, voleva quel cazzo nella figa.
Noemi le ha sollevato le gambe portando le ginocchia all’altezza del viso e per poi sfregare la cappella tra le grandi labbra guardando la sua amica negli occhi.
“Dimmi che vuoi il cazzo! Dimmi che sei una troia e vuoi il cazzo!!”
“Voglio il cazzo. Sìì, sono una troia e voglio il tuo cazzo dentro, infondo!!” ha detto a voce alta senza esitare.
La trans, dopo aver puntato la cappella tra le grandi labbra, ha spinto forzando un po’ ed è entrata completamente nella vagina.
“Aaaaahhhhhh!” ha urlato Francesca “Fai piano, ti prego. Ce l’hai troppo grosso! Mi sembra di essere nuovamente vergine!”
Queste ultime parole hanno avuto l’effetto di farla fermare un attimo, sorpresa, ma poi si è riprese per dire “Eri vergine, piccola puttanella, vero? Da quanti ti sei fatta chiavare?” ed ha cominciato a scopare Francesca sfilando il cazzo quasi per intero per poi riaffondarlo fino alle palle facendole inizialmente sentire un gran male ma pian piano il dolore della penetrazione si è trasformò in piacere. È stato un piacere nuovo, intenso, coinvolgente, nulla a che vedere col piacer procurato con le dita e dalle altre chiavate fatte con lei e con Stefano.
Per proseguire la scopata Francesca è con il bacino è andata incontro ai colpi di ariete della TS mentre l’orgasmo montava sempre più velocemente.
Noemi ha proseguito per un po’ a scoparla sempre più velocemente portandola più volte ad avere orgasmi non violenti e forti, poi con gli ultimi colpi mi le ha riempito la figa di una quantità veramente notevole di sborra calda.
Dopo questa bella esperienza Francesca ha rispolverato il suo vecchio desiderio di farsi chiavare da altri trans attenta però a non restare incinta. Quel giorno, fortunatamente, benché fosse stata riempita con una gran quantità di seme, non era accaduto nulla e non è rimasta incinta.
Del suo desiderio nel momento in cui la libidine l’ha resa più loquace, ha scambiato poche parole con la sua amica che la stava chiavando. Costei se n’è ricordata in seguito facendo diventare Francesca la troietta più ricercata delle amiche facendo concorrenza alle altre ragazze ed anche ai maschi acui piaceva spompinare le trans.
Appena possibile, la bocca e la fighetta di Francesca erano sempre all’opera.
Anche per volontà di Stefano, consenziente ai suoi accoppiamenti che lui quando possibile filmava, Francesca era diventata una vera ninfomane ed il cazzo non le bastava mai, tanto che spesso cercava di accoppiarsi con due ragazzi alla volta facendo così il sandwich.
È stata fin dalla prima volta che ha fatto il sandwich che Francesca si è decisa a dare anche il culetto.
C’erano pochissime ragazze che si facevano inculare e per loro era un segreto da custodire gelosamente ed anche negarlo, per Francesca che lo faceva ciò avrebbe aumentato le richieste tra le TS.
Infatti un pomeriggio si era appartata con Marina, amica intima di Noemi ed anche di Rita che Francesca conosceva e con la quale avevo c’era già stato un certo feeling. Quella TS era una che non si limitava a godere ficcandolo in bocca o in figa senza riguardi come facevano la maggior parte dei ragazzi o altre TS di cui aveva sentito parlare.
A Francesca andava bene così perché riusciva ad avere il suo orgasmo ma per farmi chiavare in culo voleva qualcuno che lo facesse in modo più delicato, possibilmente soft.
“Francesca sei sempre più bella” le ha detto Marina mentre si spogliava davanti a lei.
In effetti il mio corpo era slanciato con la pelle di quel rosa giusto che indica perfetta salute ed i capelli raccolti a coda che le davano un aspetto molto erotico, le tette erano il suo forte perché erano di forma di coppa ed il fisico era decisamente armonioso.
“Grazie Marina, sei sempre tanto gentile! Voglio farti un regalo” ha replicato Francesca
“Un regalo?!” ha chiesto Marina con aria stupita.
“Sì, proprio un regalo! Voglio che mi scopi il culetto. Non lo do spesso ma per te sarà sempre un’eccezione. Ti va?”
“Caspita Francy! Altroché se mi va! Hai un culo da sballo! Sai in quante di noi TS ti invidiano?”
“Beh, allora che aspetti a tirare fuori il cazzo? Prima voglio ciucciarlo per bene!”
Marina si è spogliata in un batter d’occhi e le ha presentato il cazzo già duro sulle labbra della bocca.
Francesca lo ha preso in mano e lo ha segato nella fase iniziale lentamente baciando la cappella congestionata.
Ormai Francesca era diventata una vera esperta dell’arte del pompino e riusciva a far sborrare le trans in poco tempo ma con Marina non voleva affrettare le cose. Ha deciso allora di leccare il glande per poi scendere a passare la lingua sulle palle gonfie senza dover aver a che fare con i peli caratteristici dei maschi e poi è risalita lungo l’asta diventata dura come il ferro.
“Mmmh … mmmmhhh, sììì, ooohh che bocca! Sì, così. Sìì, brava!”
La trans gemeva e mugolava di piacere sotto i colpi di lingua. Poi Francesca ha iniziato a succhiare il cazzo lubrificandolo abbondantemente.
La fighetta era diventata ormai un lago e gli umori scendevano già lungo le cosce.
Dopo un po’ Marina si è staccata e si è messa sotto di Francesca per leccarle la fighetta inserendo la lingua e suggendo gli abbondanti succhi.
Col un cazzo in bocca e la lingua di Marina che giocava instancabile col clitoride, Francesca è esplosa in un orgasmo squassante.
Quella trans era molto brava e Francesca sapeva che le piaceva leccare la figa però voleva il cazzo dentro e così l’ha fatta sollevare ed alzare e per poi farla sdraiare sul divano impalandosi sul quel bel cazzone durissimo dandole le spalle.
La cavalcata è durata un po’ mentre la TS si è dedicata al buchino del culo dove ha inserito le dita bagnate con i suoi stessi succhi ed anche la saliva.
Francesca è venuta un’altra volta inondando il cazzo con una quantità enorme di umori.
“Brava puttanella! Così è più scivoloso!” ha commentato Marina che ha proseguito “Dai’mettiti a pecora che ora ti faccio il culo!”
Francesca non si è fatta pregare ed in un attimo era alla pecorina col culo ben in alto.
“Hai proprio un bel culo, sarà un piacere aprirlo!” ha detto Marina che subito si è messa a leccare il buco mettendo dentro un dito e poi un altro ed un altro ancora per aprirlo bene.
Francesca non ce la facevo più e si è lasciata andare ad una gran goduria favorita dalla lussuria. Anche ora lei si sentiva e godeva come una troia.
“Dai, dammelo! Scopami il culo! Dai mettilo tutto dentro! Ti voglio”
Erano parole di incitamento affinché Marina lo facesse ed inoltre Francesca mostrava il culo aprendosi i glutei con entrambe le mani
A Marina non è rimasto che prendere il cazzo saldamente alla base e puntare la grossa cappella sullo sfintere ed iniziare a spingere.
Poco dopo lo sfintere ha ceduto ed il culo si è aperto per ricevere il palo della TS che la penetrava profondamente.
“Uaaaaaahhh! Sììì, cazzo lo sento! Mmmmhhh, fa male! …. Continua, non ti fermare!”
In effetti per la grossezza di quel cazzo, il buchetto era molto dilatato e le faceva male, avrebbe voluto interrompere l’inculata ma non volevo arrendersi ed è stata premiata perché, con il cazzo completamente dentro al culo, Marina si è fermata per abituarla alla grossa intrusione decisamente innaturale. È stato un bene perché poco dopo il dolore è scemato ed infine è scomparso lasciando il posto ad un languore fantastico molto particolare e piacevole.
Dopo alcuni minuti Marina ha estratto il cazzo di pochi centimetri e lo ha successivamente rimesso dentro pian piano ma sempre qualche centimetro in più finché, così facendo, lo aveva affondato fino alle palle. Il dolore era completamente scomparso ed il piacere si è fatto più intenso facendo dire a Francesca “Continua! Dai che mi piace! Mamma come lo sento! Sei brava, non mi hai fatto male. Mmhhh, mi piace il tuo cazzo in culo!”
“Lo sapevo che eri una gran troia! Ora che ti ho aperto chissà quanti bei cazzi ci metterai in questo culo da favola!” ha commentato Marina che la scopava più velocemente affondando i colpi come se dovesse sfondare una porta.
“Sìììhhh ancora, ancora! Dai che godo! …Mmmhhh … bello sìììì!” e si toccata con una mano la fighetta trovandole bagnatissima masturbarsi ed infilandosi tre dita nella fessura provando un piacere particolare nel sentire il cazzo attraverso la sottile parete che divide la vagina dall’ano immaginando quale livello di libidine e lussuria avrebbe raggiunto quando avrebbe preso due cazzi contemporaneamente. Questo pensiero l’ha fatta venire immediatamente.
Il ritmo di Marina si è fatto forsennato e la sacca delle palle è andata a sbattere sulla fighetta fradicia con suoni uguali a quello di uno sciacquio e poco dopo anche lei “Cazzoooo! … ohhh sììhh … sìììhhh godo!! Ti sborro nel culo!! Ohhhhh ahhhhh, eccomiiii!!” affondando il cazzo fino in fondo e tenendola saldamente per i fianchi ha fatto un vero e proprio clistere di sborra.
Sia Francesca che Marina si sono ritrovate stanche ed a loro non è rimasto che accasciarsi stremate mentre il cazzo, che perdeva consistenza, è uscito dal culo seguito da un rivolo di sperma che Francesca si è affrettata a raccogliere per portarlo alla bocca ingoiandolo avidamente.
“Sei diventata una vera troia Francesca!” le ha sussurrato Marina baciandola, ed era vero, a lei piaceva fare la troia quando faceva sesso ed ora anche di più con il giro di trans che aveva.
Nei mesi seguenti le scopate con i trans Francesca le ha fatte a casa davanti all’obiettivo delle macchine fotografiche di Stefano che faceva da regista ed anche da attore realizzando delle immagini e dei film porno ed erotici di buon livello. Quel periodo per Francesca si è dimostrato pieno di impegni e movimentato poiché sia Marina sia Noemi avevano sparso la notizia sia delle scopate di una ragazza a cui piacevano i trans, sia perché Stefano non disdegnava essere scopato, sia perché venivano fatti degli
shooting fotografici di buona qualità.
Inizio interessante e scritto davvero bene (fatto non così comune). Non vedo l'ora di leggere la continuazione👍
Sempre bello leggere i tuoi racconti, spero di non aspettare tanto per il prossimo capitolo
Storia interessante e piacevole lettura. Spero continui con il 10 capitolo
Racconti intriganti e piacevoli nella lettura complimenti. Aspetto da tempo e spero arrivi il terzo capitolo con finale
Grazie Rebis