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Racconti Erotici Etero

Frutta

By 14 Marzo 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

“Entra, accomodati, togliti le scarpe: questa casa è shoeless”

Cavolo, avevo messo i miei sandali più belli per essere alta come lui ed avere un aspetto più slanciato… ora, senza tacco, sarò come siamo tutte noi donne quando scendiamo dai tacchi: papere senza alcuna grazia…

 

Che casa particolare, non me l’aspettavo da lui. Tutto bianco e grigio e minimalista fino all’eccesso. È quasi asettica. Ed io che pensavo di trovare un ambiente accogliente, musica soffusa, luci basse. Tutto quello che serve per ammaliare una donna, invece… invece niente: luce accecante, niente musica, muri spogli, tutto impersonale. Mi sa tanto che su quest’uomo mi ero proprio sbagliata…

 

“Vieni, ti faccio fare il giro della casa”. La musica non cambia: minimalismo, bianco, grigio, acciaio, luci. Mah. Nello studio, unica nota che si allontana dal minimalismo assoluto, una mega libreria stracolma di libri. Ma anche la scrivania… cristallo e acciaio. Non potrei mai vivere in una casa così!

“Hai una casa particolare” azzardo “Decisamente minimal. Non so se riuscirei a viverci”

“In effetti, non ci sono quasi mai, viaggio tanto per lavoro, lo sai. Uso praticamente solo lo studio e la camera da letto. E appunto, questa è la camera”. Apre l’ultima porta e qui la situazione è decisamente diversa: accogliente, luce soffusa, profumo di uomo, lenzuola colorate nei toni del marrone, letto di legno, armadio, quadri alle pareti. Una camera normalissima di un uomo single. Un ambiente dove ci si può sentire a proprio agio.

 

Su uno dei comodini un vassoio con frutta di vario tipo. Una macchia di colore che attira l’attenzione.

Lo sento respirare, mi è molto vicino, dietro di me. Mi bacia il collo, comincia da dietro l’orecchio e piano scende… il mio corpo è percorso da brividi. Con la mano sposta il vestito dalla spalla e continua a baciarmi fino a dove comincia il braccio. Contemporaneamente con l’altra mano sposta il vestito anche dall’altra spalla e lo lascia cadere sul pavimento. Le spalline del reggiseno sono scese e lui approfitta per slacciarlo e sostituirlo con le sue mani, che si impossessano del mio seno, mentre continua a baciarmi sul collo.

Una mano si stacca, scende lentamente lungo la pancia e si infila negli slip. Si mette a giocare con i peli del pube e poi continua la sua discesa ad afferrare le grandi labbra. La muove come se stesse spremendo un frutto, afferra e stringe, poi lascia, quindi riafferra e ristringe…

Sono praticamente nuda tra le sue braccia. Ipnotizzata dal piacere della situazione. Il suo corpo vestito premuto contro il mio. La sua erezione, trattenuta dai vestiti, contro la mia schiena. Una sua mano sul seno, mentre l’altra… l’altra continua il movimento negli slip, afferra, stringe, lascia… Mi sta facendo eccitare… Improvvisamente un dito si insinua nella fessura mentre continua il movimento. Toglie la mano dagli slip e se la porta alla bocca. Annusa, lecca.

“Ho voglia di assaggiarti” mi sussurra all’orecchio un attimo dopo togliendomi gli slip, “Stenditi”

Mi stendo sul letto. Lui si spoglia. Guardandomi negli occhi. Eccitato. Perfetto.

Sale sul letto con calma. Mi annusa il collo e da lì baciandomi scende lungo il seno, un attimo su un capezzolo, quanto basta per darci un piccolo morso e tirarlo leggermente. Quindi continua a scendere, lungo il fianco, piccoli baci ravvicinati, poi sulla pancia … dall’ombelico scende diretto con lentezza fino al Monte di Venere. Avvicina la mano e fa lo stesso movimento di prima. Poi con la lingua segue la fessura e si insinua. Con due dita allarga le grandi labbra. Con la lingua arriva al clitoride e mi fa gemere. Il solo contatto di quella lingua mi fa fremere e desiderare. Lui non si lascia scappare l’occasione per aumentare ancora un po’ il livello della mia eccitazione dedicandosi a piccoli veloci movimenti della lingua, per poi, improvvisamente, infilarla dentro di me e usarla come se fosse un piccolo membro. Questo cambio improvviso mi fa sussultare. E inizio a sperare che presto la lingua lasci il posto a quel meraviglioso membro eretto che ho avuto il piacere di vedere poco fa. Ma non succede.

Lui si allontana un momento dal mio sesso. Io mugolo in disapprovazione, quindi lui solleva il viso studiando il mio per capire quanto sto apprezzando le sue attenzioni mentre si allunga in direzione del comodino. Afferra il vassoio con la frutta e lo appoggia sul letto, vicino a me. Prende una fragola. La porta sul mio pube. Mi guarda e la fa scorrere lungo la fessura… poi inizia a muoverla sul clitoride. La consapevolezza che è una fragola, la sensazione della consistenza particolare, la superficie leggermente ruvida… Il mio respiro si fa irregolare, segue i movimenti della fragola. Sto godendo di una fragola… Di colpo la fa scorrere in basso e la infila. Tutta. La gira, tenendola saldamente. La intinge, la toglie e la reintinge. È una sensazione strana. La voglia che ho di essere sua mi fa godere anche di questo piccolo frutto. Lo toglie e se la mette in bocca. “Sei buonissima!”

Mangia avidamente la mia fragola… la mia fragola.

Il pensiero di quello che ha fatto mi sta facendo impazzire.

Ma non è finita. Sul vassoio c’è un’arancia sbucciata. Prende uno spicchio. Lo mette in bocca. Non lo mangia. E fa lo stesso gioco della fragola. Lo passa lungo la fessura, lo strofina sul clitoride… La sensazione è diversa, la consistenza è diversa… è come se il mio clitoride fosse avvolto dall’arancia… Questo strano sfregamento mi porta così vicina all’orgasmo che faccio fatica a stare ferma. Ma non mi permette di soddisfare questa voglia. Infatti toglie la fetta d’arancio e la infila a intriderla bene dei miei umori. Di nuovo il cambio mi lascia senza fiato. Di nuovo la voglia che ho è talmente forte che mi verrebbe da urlare…

E lui si mangia anche lo spicchio d’arancia.

Mi guarda. Si lecca le labbra. Guarda il mio sesso davanti al suo viso… ci affonda dentro. Morde, lecca, bacia, strofina, morde, spinge… con un sussulto finalmente l’orgasmo arriva e mi percorre come una scossa.

“Macedonia buonissima” dice sollevandosi e percorrendo il mio corpo in senso inverso.

Prostrata dal piacere, accolgo volentieri il peso del suo corpo sopra il mio mano a mano che sale. Mi bacia la pancia, il seno, il collo… e con la stessa lentezza con cui è salito, il suo membro si fa strada dentro di me, a intridersi della macedonia che lì lui ha appena fatto.

Le sue labbra sul mio collo. Il corpo che si muove. I nostri sessi in armonia. Movimenti lunghi, completi, intensi, potenti… Un nuovo orgasmo si prepara. Mi ha fatto completamente impazzire con questa preparazione alla frutta…

E di nuovo il mio corpo è sconquassato dal piacere. Il petto si alza, la schiena si inarca, le mani si chiudono sulla sua schiena, mentre un “si” lungo e sibilato mi esce dalle labbra. Le contrazioni si susseguono e anche lui, attimi dopo di me raggiunge l’orgasmo inondandomi ad ogni spinta con il suo seme.

E quando i nostri gemiti finiscono, le bocche finalmente si incontrano nel nostro primo bacio.

 

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