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Racconti Erotici Etero

Galeotto fu il massaggio

By 21 Febbraio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Avevo conosciuto Jessica circa 2 anni fa, quando la sua famiglia si era trasferita nella casa adiacente a quella dei miei genitori. Io non abito più con i genitori, ma vado molto spesso a trovarli. Le due famiglie erano diventate amiche e quasi inevitabilmente anche Jessica ed io’
Si amici, pur essendo fisicamente piuttosto attraente, ho sempre visto in lei un’amica; magari il pensiero di portarmela a letto mi era passato per la testa, ma poi pensando alla famosa ‘regola dell’amico’ (quella cantata dagli 883), ho sempre lasciato perdere.
Di tanto in tanto usciamo la sera, al cinema o al bar a bere qualcosa, ma purtroppo non molto spesso. Jessica insieme a sua madre gestisce un negozietto di alimentari e perciò le sue giornate lavorative sono spesso molto lunghe e per buona parte del tempo &egrave in piedi, quindi la sera e nel fine settimana, malgrado la sua giovane età (28 anni), si lamenta per la stanchezza o per dolori vari.
Proprio recentemente mi ha detto che negli ultimi tempi i dolori alla schiena sono sempre più frequenti. Le ho suggerito di prendersi una vacanza o quanto meno di fare delle sedute di fisioterapia o di massaggi. Mi rispose che il lavoro purtroppo non le lasciava il tempo per dei massaggi o fisioterapia.
Non so bene perché, le accennai che avevo qualche minima conoscenza di massaggi, infatti una mia ex aveva seguito dei corsi e aveva insegnato pure a me. Aggiunsi però che non avrei fatto massaggi ne a lei, ne a qualsiasi altra donna che non fosse mia fidanzata. Alla sua richiesta di spiegazioni, dissi che non essendo un professionista abituato a massaggiare donne nude o seminude, molto probabilmente non riuscirei a mantenere un atteggiamento impassibile e professionale. Sembrava un po’ delusa, ma essendo una buona amica, ho preferito essere sincero con lei piuttosto che combinare un guaio irrimediabile.

Circa una settimana dopo mi telefonò e mi disse che aveva pensato a lungo all’eventualità di farsi fare un massaggio da me e infine aveva deciso di assumersi l’eventuale ‘rischio’. Ci accordammo per un paio di giorni dopo, una sera venne a casa mia. Le chiesi ancora una volta se fosse veramente convinta e rispose affermativamente. Aggiunsi che se si fosse sentita a disagio, avrebbe dovuto dirmi di fermarmi senza problemi.
La condussi in camera da letto e la invitai a spogliarsi in intimo. Mi chiese di uscire dalla camera perché si sentiva un po’ imbarazzata e così feci, vincendo la mia curiosità. Dopo 2 minuti mi chiamò, entrai in camera, era seduta sul bordo del letto palesemente imbarazzata. Aveva sicuramente indossato l’intimo più casto che aveva (poco ci mancava che fossero i famosi mutandoni della nonna’), probabilmente la sua idea era di fare tutto il possibile per evitare di farmi eccitare e in effetti almeno per il momento ci stava riuscendo.
Le dissi di sdraiarsi pancia sotto, presi un olio che avevo appositamente acquistato e me ne versai un po’ su una mano. Le scostai i capelli e cominciai a massaggiarle la nuca, poi le spalle. La sentivo molto tesa, le dissi che malgrado la situazione un po’ insolita, doveva cercare di rilassarsi e insistetti col massaggio su spalle e nuca finché la sentii più sciolta. Quindi le massaggiai le braccia, prima uno poi l’altro, per tutta la lunghezza fino alla mano. Con le mani percorsi più volte la sua schiena dall’alto verso il basso, facendo pressione con i pollici sulla spina dorsale. Ogni volta inciampavo nel laccio del reggiseno, avrei voluto slacciarlo, ma decisi che non era il momento.
Quando arrivai sulla parte bassa della schiena, mi disse che era proprio la zona che le faceva più male, le risposi che avrei insistito particolarmente. Le abbassai un paio di centimetri le mutande, ebbe un leggero sussulto. Massaggiavo la zona sacrale e quando facevo un po’ di pressione, potevo intravvedere sul suo viso qualche smorfia di dolore. Dopo alcuni minuti le chiesi come andava e mi rispose che andava meglio, cominciava a sentire meno dolore. Continuai ancora un paio di minuti, poi le mie mani risalirono la sua schiena, inciampando ancora una volta nel reggiseno. La vedevo bella rilassata, decisi quindi che era il momento giusto per liberarmi di quell’ostacolo, con un movimento deciso lo sganciai e spostai lateralmente i lacci. Con voce sommessa mi disse ‘che fai?’, io non risposi e continuai il massaggio, ma questa volta le mie mani erano più verso i suoi fianchi, fin sotto le ascelle, le sfiorai lateralmente i seni, non disse nulla e non si mosse, ma immaginavo che nella sua testa dovevano passare mille pensieri’
Le mie mani scesero ancora una volta lungo la sua schiena, ma questa volta continuarono sopra le mutande, fermandosi sui glutei, che cominciai a massaggiare vigorosamente. Con un tono misto tra stupito e indignato mi disse ‘Che fai? Mi massaggi il culo?’. Le spiegai che anche i glutei sono dei muscoli e che stando molto tempo in piedi sono parecchio sollecitati. Con tono un po’ più canzonatorio mi chiese se non fosse una scusa per toccarle il culo’ Non risposi e continuai il massaggio per alcuni minuti. Poi le chiesi di aprire leggermente le gambe e cominciai a scendere lungo una gamba, il polpaccio era particolarmente duro, quindi mi soffermai a lungo per sciogliere la tensione. Ripetei la stessa operazione sull’altra gamba. Poi le sollevai un piede e cominciai a premere sulla pianta in diversi punti. Sul suo viso notavo un’accennata espressione di godimento. Dopo aver ripetuto l’operazione con l’altro piede, le mie mani risalirono le sue gambe e si spostarono all’interno verso la zona inguinale, arrestandosi all’incontro con le mutande. Con due dita ne percorsi l’orlo, un leggero brivido attraversò il suo corpo.
Le mie mani risalirono lungo la sua schiena, nel mentre le chiesi ‘come va?’, mi rispose ‘bene, credo”, le massaggiai brevemente le spalle poi le chiesi di girarsi. Esitò un attimo, poi tenendo il reggiseno in modo da non scoprire i seni, si girò.
Iniziai a massaggiarle la zona del collo, poi le spalle, poi scesi verso i seni, inizialmente ci girai attorno, in seguito presi a massaggiarli da sopra il reggiseno. Mi guardava con uno sguardo interrogativo, si aspettava ormai quanto sarebbe successo di li a breve’ Decisi infatti che era tempo di scoprirli questi seni’ con un gesto deciso abbassai le spalline del reggiseno e lo lasciai cadere a terra’ aveva due tette non molto grandi, una seconda probabilmente, ma belle sode. Cominciai a massaggiarle con vigore, dopo un attimo strinsi i capezzoli tra due dita. Sul suo viso apparve un espressione di godimento ed emise pure un gemito. Con una mano continuai a martoriarle i capezzoli, con l’altra scesi lungo il ventre fino a raggiungere le mutande e cominciai a massaggiarle la figa da sopra le mutande. I suoi gemiti si facevano più frequenti e più intensi, le sue mutande cominciavano a bagnarsi. Volevo infilare le dita sotto le mutande, ma non era facile visto il tipo di mutande che aveva indossato’ Allora con la sua collaborazione gliele sfilai’ lasciandomi la visione di una fighetta ricoperta da una folta peluria non molto curata, segno che probabilmente non era stata ‘esplorata’ da parecchio tempo (infatti per quanto ne sapessi non frequentava nessuno). La cosa mi eccitava ancora di più, in fondo anch’io ero in astinenza da un bel po”
Le massaggiavo la fighetta con una mano e le tette con l’altra, aumentando progressivamente il ritmo, anche i suoi mugolii aumentavano di volume e di intensità’
Infilai due dita nella passera, era già un lago. Trovai il clitoride e cominciai a sfregarlo tra le dita, inarcò la schiena e i suoi gemiti divennero urla di godimento. Strinsi leggermente il clitoride turgido tra le dita, sobbalzò quasi sul letto’ era ormai prossima all’orgasmo’ Infilai un terzo dito e cominciai a pomparla avanti e indietro sempre più rapidamente, mentre presi in bocca una tetta e con un sapiente gioco di lingua le sollecitavo il capezzolo. Dopo poco inarcò nuovamente la schiena e accompagnato da un urlo liberatorio ebbe uno squassante orgasmo che inondò la mia mano. Mi disse soltanto ‘stupendo’, io come risposta la baciai sulla bocca.
La lasciai riprendere fiato qualche istante, poi misi la testa tra le sue gambe e cominciai a leccarle il buchino. Le succhiavo il clitoride e con 2 dita la pompavo, mentre l’altra mano massaggiava la sua peluria’ non ci volle molto per farla arrivare ancora una volta all’orgasmo’ bevvi tutto il suo nettare.
Sembrava esausta, probabilmente pensava (sperava?) che avessimo finito, ma il mio cazzo stava per esplodere nei pantaloni e volevo godere anch’io.
Mentre lei si riprendeva, io mi spogliai; vedendo le dimensioni notevoli del mio cazzo rimase interdetta’
Mi sedetti sul letto e la invitai a sedermi sulle mie gambe in modo che ci guardavamo in faccia, mi disse ‘fai piano però’, feci un segno affermativo con la testa. Puntai il mio membro verso il suo buchino e molto lentamente e dolcemente iniziai a tirarla verso di me, in modo che la sua figa potesse adattarsi progressivamente alle mie dimensioni. Quando fui entrato completamente le chiesi ‘come va?’ mi rispose ‘&egrave entrato come se niente fosse, sei stato dolcissimo’ e mi baciò. Cominciai a muovermi dentro di lei avanti e indietro e anche lei collaborò finché riuscimmo a trovare un movimento sincronizzato’ Non ci volle molto perché entrambi raggiungessimo l’estasi, sentivo i suoi capezzoli irrigidirsi contro il mio petto e le sue unghie infilzarsi nella mia schiena, ma il dolore che mi provocavano in quel momento era secondario, anzi mi eccitava ancora di più. Le nostre grida si alzavano al cielo all’unisono e venimmo quasi contemporaneamente. Mi sdraiai e lei si accasciò sopra di me. Volevo godere ancora, ma mi resi conto che era veramente sfinita, quindi mi dissi che poteva anche bastare’
Restammo in quella posizione parecchio tempo, avevo il dubbio che si fosse addormentata, così presi ad accarezzarle dolcemente la schiena, provocandole un brivido.
Dopo poco si riprese, andò in bagno a lavarsi e rivestirsi, prima che partisse le chiesi cosa ne era del nostro rapporto, se eravamo ancora amici o se eravamo qualcos’altro’ mi disse ‘iniziamo a fare ancora qualche seduta di massaggi finché mi passa il mal di schiena, poi ne riparliamo’.

Grazie a tutte le lettrici e i lettori, spero vi sia piaciuto.

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