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Racconti Erotici Etero

Gemma Capitolo IX

By 9 Maggio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

Capitolo IX
L’indomani, zia Augusta, vestita per uscire sin dalle prime ore, non si fece vedere a colazione. Lasciò un biglietto a Gemma: ‘Ch&egraverie, esco presto perché ho molte cose da sbrigare, tornerò a pranzo e poi usciremo per la prova.’. I due giovani decisero di recarsi al maneggio per una breve passeggiata, dovendo essere a casa per tempo. Xavi&egraver entrò nelle scuderie per sellare i cavalli, lasciando Gemma in attesa sul piazzale adiacente.
La giovane decise di ingannare il tempo visitando il retro dei box , dove altre volte aveva visto aggirarsi i fantini e i drivers.
La sua attenzione fu attirata da una ragazza in tenuta da cavallo mentre seguiva un inserviente più basso di lei, forse un fantino, verso una rimessa ; la cosa le sembrò singolare, sia per l’avvenenza della donna sia per il fatto che il suo accompagnatore, anch’esso vestito per cavalcare, non recasse seco alcun attrezzo da lavoro né finimenti. Decise, pertanto, di seguirli cercando di non farsi scorgere, incuriosita dal comportamento furtivo dei due.
Restando a distanza, all’interno del capannone, ebbe modo di sentire la loro conversazione che acuì ancor di più la sua curiosità: ‘ti prego, diceva la voce femminile, mostramelo ancora, non ricordo di averne mai visti così’. L’uomo rispondeva:’ se lo faccio mi prometti che poi farai come ti dico?’ ‘ te lo prometto’.ma non tutto, mi capisci vero?’ ‘sta sicura so bene quel che non posso ma per il resto’.’ ‘si, d’accordo’. Le ultime parole furono pronunziate quasi in un sospiro e Gemma colse una nota d’eccitazione nel tremar della voce. Si avvicinò alla coppia, mettendosi al riparo d’una colonna di legno e vide i due in prossimità d’un calesse, poco distanti l’uno dall’altra, mentre il fantino s’ abbassava la patta dei pantaloni ed estraeva un membro, già in tensione, di proporzioni inusitate. ‘Oh, si lasciò sfuggire la ragazza, &egrave bellissimo, grande ed arcuato’chissà se riesco a stringerlo nella mia mano’.posso toccarlo?’ ‘certo, piccola, poi potrai anche assaggiarlo. E’ buono, sai, e gentile con le belle fanciulle.’. Così dicendo s’avvicinò , mostrando il gingillo su cui si posò vogliosa la timida manina della giovane.’E’ enorme, non riesco a stringerlo fra le dita e poi &egrave lungo, sarà almeno due palmi. Com’&egrave caldo, non pensavo fosse così piacevole al tatto la prima volta che l’ho visto, mentre facevi la pipì ma mi parve subito fuori del comune, più grande di tutti quelli che ho visto.’ ‘Ne hai visti molti, piccina, da come lo maneggi’. non si direbbe’ ‘qualcuno, ma così nessuno. Hai ragione, non sono molto esperta però posso imparare’se mi aiuti.’ . l’uomo non attese altro per sovrapporre la propria mano a quella femminile cui impose il movimento di va e vieni, accompagnando la masturbazione fino a che non fu sicuro che la ragazza avesse ben appreso la lezione. Continuò ancora per un tempo, mentre il respiro del fantino si faceva sempre più roco, fino ad esplodere tra le dita della giovane una notevole quantità di sperma. Ella ne fu stupita e cercò di ripulirsi mentre il partner, ripresosi dal climax recente la conduceva su un mucchio di paglia ingiungendole:’spogliati, nuda.’.La donna obiettò timidamente:’ ma possono vederci’ cominciando, però, a denudarsi con inquietudine. Quando fu completamente nuda, il fantino che nel frattempo aveva conservato una erezione prodigiosa, s’avvicinò alla donna , salì a cavalcioni sul suo busto ed appoggiò tra i due seni turgidi e prominenti, la verga arcuata che poi imprigionò tra le mammelle , compresse dalle mani rinchiuse sulle coppe di carne. Indi cominciò il movimento sussultorio, sotto lo sguardo attonito ed eccitato della compagna che vedeva il glande diventare sempre più rosso e minaccioso. Venne con un rantolo soffocato, riversando il seme sul collo e sul viso della donna a cui porse un fazzoletto, per pulirsi.
Gemma aveva guardato tutto con il fiato sospeso ed una eccitazione crescente. Era attratta anch’ella dalla mentula dell’uomo e sempre più stupita dalla capacità di mantenersi eretta malgrado le due ripetute fatiche.
Quasi avesse avvertito il pensiero della nostra, l’uomo si distese sul corpo della giovane che lo sovrastava di tutta la testa, introducendo il fallo tra le cosce chiuse della donna, avendo cura di sfregare con il glande, prima e poi con l’asta il clitoride turgido. Con la mano destra mantenne il pene tra le grandi labbra , iniziando a coire. ‘Ti prego, fai attenzione, sono vergine’ rantolava la ragazza che, peraltro assecondava il moto sussultorio del fallo, godendo delle ondate di calore che si sprigionavano dalle reni e montavano , concentriche nel ventre e tra le pareti fradice della vulva. Il fantino non doveva essere nuovo a tali imprese, tant’&egrave che condusse il gioco con grande maestria, facendo coincidere per entrambi l’acme del piacere . La donna venne, soffocando con una mano i gemiti del climax che le squassavano il petto. Quando si fu calmata, l’uomo, non ancora pago, con la verga prodigiosamente eretta, si avvicinò alla bocca della giovane e le ingiunse:’ adesso lo devi succhiare piano, piano. Vedrai, sarà bello’. E, dopo averlo piantato nella bocca docile della partner, si posizionò in modo d’avere a portata di labbra la vulva palpitante dell’amante. Fu un lungo lamento ritmato dalla reciproca suzione.
Gemma eccitata al parossismo mostrava in viso il rossore di chi, sconvolto nell’intimo, conserva il pudore d’una educazione tradizionale, quella che esclude il voyerismo dalla prassi d’una giovane donna, ad onta della piccola perla gonfia di desiderio, laggiù, tra le cosce irrequiete.
Così la trova il cugino, venuto a cercarla, non avendola più vista, rimanendo egli stesso sbalordito dallo spettacolo dei due, avvinghiati sul mucchio di paglia ed intenti nel più classico coito orale. Xavi&egraver si avvicina a Mina e l’abbraccia da dietro, stampandole un bacio sul collo, mentre le sussurra piano all’orecchio:’ tranquilla, non fiatare, almeno fino a che non hanno finito; lo spettacolo merita ed i cavalli possono attendere’. Il giovane aderisce con tutto il corpo alla schiena di lei che percepisce sui glutei il gonfiore d’una erezione prepotente.
Più in là, sul pagliericcio, i due amanti continuano a suggersi vicendevolmente, finch&egrave un singulto soffocato, un lamento represso annuncia agli astanti l’acme del piacere.
Le bocche continuano a lambire il seme d’entrambi allorch&egrave il rumore di un sulky in arrivo non fa sobbalzare la donna che precipitosamente si stacca dal membro, recupera in fretta e furia i propri indumenti e si porta dietro delle balle di fieno dove inizia a vestirsi alacremente.
‘E brava la piccola Dénise, mormora Xavi&egraver, se la fa con gli stallieri’ mentre sua cugina risponde ‘stalliere, vecchio rispetto a lei ma’.con attributi fuori misura, mio caro’.
‘Non dirmi che la cosa ti tenti, ne sarei deluso. E poi non &egrave la taglia che conta , &egrave l’abilità e la capacità amatoria, come dice Ovidio’. ‘Vedo che hai letto anche tu l’ ‘Ars amandi’, mio terribile cugino’ sospira Gemma che nel frattempo si &egrave voltata nelle braccia del giovane e, stretta a lui, si lascia baciare sulle labbra.
La passeggiata a cavallo &egrave di breve durata, dovendo rientrare per ora di pranzo, ma i due giovani ne approfittano per fermarsi di sovente, sotto l’ombra complice d’un albero , scambiandosi baci e carezze furtive, memori dell’eccitante spettacolo cui hanno involontariamente assistito.
Zia Augusta rientrò trafelata verso l’una, raggiunse Gemma e Xavi&egraver in sala da pranzo e, scusandosi per il ritardo, pregò la cameriera di voler servire in tavola.
Il pasto fu abbastanza frugale: una sogliola alla mugnaia , patate à la lyonnaise, pere al cioccolato e caff&egrave ‘.italiano. Poi, giusto il tempo di rifarsi il trucco ed ecco zia e nipote nella berlina, dirette all’atéli&egraver di Madame Latour.

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