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Racconti Erotici Etero

Giada bramosia dei sensi

By 16 Marzo 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

E’ strano pensarlo ma solo pochi giorni fa era una sconosciuta!! Viveva solo nel mio immaginario erotico, ed ora &egrave qui, che sto eiaculando nella sua bocca, ma partiamo dall’inizio.
E giorno si fece, un giorno che sembrò normale, come normale non era il mio umore, quanto accaduto la sera precedente quella trasposizione temporale, quella visione di lei, la dolcezza sinuosa del suo corpo, quel susseguirsi di emozioni forti e palpabili, l’erezione con conseguente eiaculazione mi avevano lasciato per ore sveglio a cercare una ragione intelletiva all’accaduto, il sonno fu frammentario interrotto da flash della sua immagine, della sua voce che mi diceva ‘ ora no la prossima volta ‘ ma quale prossima volta? Quale occasione, quale causa, quale evento fisico avrebbe permesso una volta ancora il realizzarsi di questo contatto di questo incontro cosi bramato atteso e desiderato da tanto tempo?
Mille pensieri tormentavano la mente, conoscevo così poco di lei, ma quel poco bastava per infiammare tutto il mio essere, per mettere a dura prova la mia razionalità, com&egrave possibile che accada questo? Come possibile che un uomo navigato, presuntuoso di conoscere tutti i risvolti del desiderio, ed appagamento dello stesso, sia perso impotente, debole al confronto di questa femmina giovane, delicata e disarmante nella sua delicatezza, nella sua virginea essenza attrattiva?
Lentamente mi feci cupo, il malumore cresceva, quel giorno non avevo molto da fare in ufficio, parecchio lavoro era in fase di stallo in attesa di conferme, quindi presi la decisione su due piedi, fatto alcune telefonate per mettere al corrente le mie assistenti che non sarei andato, presi li per li di andare al mio solito club sauna, massaggi, mi sarei rilassato, ordinato la confusione mentale e forse dato un senso all’accaduto, ma stranamente una vocina interna mi suggeriva che ben altro avrei ottenuto andando al club, come uno strano presentimento, non individuabile in chiarezza, ma stimolante nel punzecchiare e spingere di affrettare la decisione. A questo health center club ero iscritto da alcuni mesi, e lo frequentavo assiduamente due o tre volte alla settimana, gestito in modo impeccabile da Mr. Suko, uomo di grande furbizia imprenditoriale che aveva allestito questo centro un paio di anni prima, selezionando con cura il personale femminile e maschile per le terapie, improntate in massaggi tradizionali, aromiterapie, ecc. ecc. il centro &egrave suddiviso in due parti maschile e femminile con salette massaggi, sauna , vasche idromassaggi , pilling ecc, per il benessere del fisico e della mente. Ma la furbizia di Suko andava oltre nei piani superiori le salette sono per l’accoglimento di coppie o gruppi, stanze molto vaste ed attrezzate con divani, poltrone TV- DVD ‘ stereo un vasto bagno con vasca e doccia ed enormi letti per la terapia che ovvio andava ben oltre alla tradizione salutare sconfinando in tradizione millenaria di appagamento del corpo, insomma per dirla chiaro queste sale sono affittate a ore a coppie o singoli, in questo caso un vasto catalogo di terapiste ( o terapisti ) venivano messi a disposizione del richiedente, molto professionali con esperienza consolidata anche se giovani, e disponibili a sconfinare in terapie sessuali.
Con Suko avevo fatto amicizia e spesso quando ospito clienti o amici comuni si unisce alla combricola partecipando attivamente ai festeggiamenti, molte persone conosciute nell’ambito del mio lavoro avevo presentato a Suko, e molte di esse avevano aderito iscrivendosi al centro, per questo Suko era debitore e manifestava la sua gratitudine fornendomi sempre un servizio ad altissimo livello.
Mi avviai al centro, non si trova molto lontano solo una quindicina di minuti a piedi dalla mia abitazione, facendo il percorso dimenticai i pensieri mattuttini, mi sentivo discretamente rilassato ed euforico, passai davanti al Seven pub, locale dove spesso mi fermo a prendermi un aperitivo Italiano &egrave uno dei pochissimi pub in città che tengono prodotti occidentali, una cameriera stava pulendo l’entrata, la riconobbi, ‘ ciao Yanna ‘
‘ buon giorno sig. Max ‘ sempre carina e sorridente, un pensierino erotico spesso si era affacciato alla mente, ma lo reprimevo subito troppo giovane, passai oltre ed arrivai all’imboccatura della strada privata che porta al centro, lo vedevo a una cinquantina di metri, una vastissima apertura a vetri immetteva nella lobby della reception cerano già delle autovetture parcheggiate e intravvedevo in lontananza già delle persone al bancone per la registrazione e la prenotazione del tipo di servizio, le due porte a vetro si aprirono ed entrai nell’ampio salone, avevo lo sguardo basso, stavo ammirando i bellissimi bonsay che Suko tiene nell’ingresso, avanzai ed alzando lo sguardo e mi venne una sincope, un colpo, una mazzata che mi stordì per qualche secondo,
– lei era li ‘ si era appena staccata dal bancone e si stava avviando attraversando il salone verso la porta che immette nell’area femminile del centro, bella come non ricordavo potesse essere, vestita casual con un paio di jeans fascianti, che facevano risaltare le sue lunghe gambe, ed un culo da mozzare il respiro, alto sodo, ben tornito, una T-shirt metteva in risalto il suo magnifico seno, sinuosa nella camminata, armoniosa, uno splendido felino che emanava carica sessuale in ogni centimetro del corpo, era giunta alla mia altezza, mi sorrise ‘ hai visto che ci incontriamo ancora? ‘
– Ero inebetito riuscii solo a pronunciare ‘ e già ‘ sparì dietro la porta che conduceva allo spogliatoio donne, ero ancora fermo ad osservare il suo alone dietro la porta a vetri smerigliati, frastornato da quanto era avvenuto.
– ‘ buon giorno sig Max come mai oggi di mattina ? ‘ — ‘ sig Max non si sente bene ? ‘
– ‘ no, no, tutto a posto, c’&egrave Mr. Suko? Avrei bisogno di parlarle !!’ mi era venuta una idea li per li.
– ‘ Ciao Suko ‘ ‘ Ciao Max come mai a quest’ora del mattino ? ‘
– ‘avevo bisogno di un po di relax e poi ho fatto bene a venire, ho incontrato qui una persona che devo assolutamente stare assieme ed ho bisogno del tuo aiuto’
– ‘ e chi te lo impedisce ? presuppongo sia una donna, non ci sono problemi per darti la stanza migliore per tutto il tempo che vuoi ! ‘
– ‘ si &egrave una donna, &egrave andata in sauna ora, e poi la ragazza della reception ha detto che ha prenotato un massaggio tradizionale, voglio io farle il massaggio, quando va in stanzetta, mi comunichi il numero ed avvisi di non mandare nessuno,’
– ‘ Max da quanto mi dici lei non &egrave al corrente, e se si arrabbia ? mi può mettere nei casini, &egrave una cliente abituale oppure &egrave la prima volta?’
– ‘la tua ragazza ha detto che non la mai vista prima, ma non ti preoccupare, non intendo metterti nei casini, posso sempre scusarmi e dire che ho sbagliato stanza, che il club era all’oscuro di tutto, che &egrave stata una mia personale ed autonoma decisione, Suko &egrave importante che tenti con lei, mi &egrave entrata nel sangue, nei ricorrenti pensieri, devo assolutamente tentare’
– ‘OK Max, speriamo che fili tutto liscio ‘
– ‘grazie ti ricambierò portandoti un bel po di clienti, il mese prossimo abbiamo dei fornitori che si fermano alcuni giorni, faremo tutti tappa da te ‘
Rinvigorito dalla situazione, e dal fatto di averla rivista come un fulmine mi proiettai in spogliatoio, una sauna e una doccia, chiesi non il solito pigiamino di seta usato per i massaggi, ma chiesi un camica da massaggiatore, l’inserviente mi guardò in modo molto strano, e balbettando, ‘ ma sig. Max non &egrave possibile’
– non ti preoccupare ho già parlato con il boss, &egrave d’accordo ‘
misi i bermuda di seta una maglietta bianca e sopra il camice da massaggiatore, mi feci dare anche il cestello con olio e creme varie da massaggio e mi avviai al piano di sopra, l’inserviente mi squadrò in modo strano, ma conoscendomi da molto tempo e probabilmente messo al corrente d Suko non fece commenti, le chiesi se la signora col numero di prenotazione 25 era arrivata per il massaggio, alla sua negazione chiesi che stanza massaggi le era stata assegnata, il numero otto rispose, sorrisi Suko non si smentiva mai, attribuisce tutto secondo la sua radicata superstizione e filosofia anche per gli amici, la stanza numero otto oltre che essere la più accogliente, la più comoda, con un bagno super lusso completo di doccia a getti laterali e sul pavimento che salgono come delle piccole fontane, per massaggiare tutto il corpo i getti sono regolabili per potenza e per temperatura uno ad uno, il box ampio può contenere comodamente due persone, sul lato destro un posto a sedere per due con relativi getti per massaggio ai reni, tutta bianca un vero spettocolo, cosi pure la cura dell’arredo, un grande divano con due ampie poltroncine, un televisore a mega schermo, completo di DVD e stereo, un compiuter con caricato musiche e canzoni di ogni tipo, un acquario pure bianco contenente dei pesci dorati simbolo anchessi di prosperità e di buon augurio, due ampi lettini da massaggio sul pavimento un tappeto a base rossa in lana di fattura a mano Chinese per l’esattezza Mongola, la stanza numero otto &egrave la più ambita non solo come spiegato prima per il suo confort super lusso, ma il numero otto, &egrave secondo una antichissima tradizione Chinese il numero dell’infinito, il numero della buona fortuna e dell’armonia, la figura 8 due cerchi congiunti e sofrapposti &egrave interpretata anche come due corpi uniti, due corpi congiunti per amarsi in eterno, scrivendo otto la penna non si stacca ma può ripetere il percorso all’infinito, quindi secondo la filosofia di Suko o meglio il significato che da alla stanza ( che la concede con grande parsimonia e solo ad amici ) avendo incontri per la prima volta in questa stanza da un augurio di continuità all’infinito i due amanti si ameranno o ricorderanno per tutta la vita l’unione, il piacere provato in quel luogo e momento.
Suko &egrave un attento seguace di queste credenze millenarie, concedendo la stanza numero otto ha voluto esprimere tutta la sua amicizia, ed il suo augurio per la buona riuscita del mio intento.
Apprendendo che la mia visione, il mio desiderio la femmina che bramavo da tempo non era nella stanza andai nel salone centrale, mi sedetti su una poltrona ordinai un t&egrave al ginseng e attesi che l’inserviente mi annunciasse che la signora con il numero 25 fosse entrata. Nell’attesa già il mio pensiero galoppava, sui sentieri del desiderio, visioni erotiche, passavano come un albun di fotografie attraverso gli occhi dell’immaginazione, l’avrei stretta baciata con passione,
le avrei percorso tutto il corpo con voluttuosa dolcezza,
mi sarei fermato nelle parti più intime immergendo nei suoi sapori di femmina la mia bocca
L’avrei posseduta giocando con la fantasie in mille e più posizioni,
lei sopra, lei mi possedeva con l’istinto del desiderio represso per tanto tempo, l’avrei sentita muoversi, dettare il ritmo e la forza della penetrazione, avrei sentito i suoi liquidi nell’apice dell’orgasmo colare impregnare tutta l’asta del mio cazzo e scendere copiosi sui testicoli. Avrei cambiato posizione cento mille volte le avrei messo il pene in mezzo al quel meraviglioso seno, l’avrei penetrata come una fiera e maestosa leonessa che attende con desiderio che il leone le salti addosso con forza, ma nello stesso tempo con dolcezza, con animalesco desiderio ma misto a voluttuosa passione, ma più di tutto la mia fantasia ormai sciolta nelle più erotiche visioni ritornava sovente al suo sesso, alla sua fica che profumata ed umida di voglia si presentava alla mia bocca per risucchiare quel nettare inebriante mille diverse posizioni partoriva la mia mente lei in piedi che mi offriva quel dolce fiore, coricata sopra in un estasiante 69, affogato in mezzo alle sue nervose cosce ero assorto inebetito da tali pensieri.
Fui avvisato dall’inserviante dell’arrivo della cliente numero25 nella stanza 8, mi alzai le gambe tremavano, ero in preda ad una forte emozione, a forti dubbi, se mi respingeva, se prendeva questo mia azione in modo…. no.. no.. nel mio intimo sapevo che sentiva il mio stesso desiderio, che sperava in una mia mossa, e quale occasione migliore, poteva capitare? Scacciai tutto dalla mente trassi un lungo e profondo respiro, lo ripetei alcune volte e arrivato alla porta della stanza numero otto bussai come se fossi il massaggiatore assegnatole, la sua voce mi giunse vellutata, morbida ‘ entra ‘ era girata di schiena sulla porta che immetteva nel bagno, indossava l’accappatoio di seta rossa con il ricame del drago sulla spalla destra, anche qui riconobbi il segno di Suko e all’attribuzione data dalla tradizione, si girò verso di me, pensavo avesse una reazione, ma dolcemente e con calma disse ‘ hooo sei un massaggiatore? Pensavo facessi un altro lavoro, o fai un altro lavoro heee siii penso che ti sei intruffolato qui perch&egrave mi desideri, e vuoi sfogare il tuo desiderio, quale occasione migliore se non questa? Mi hai visto nella lobby ed hai subito maturato questa invenzione, mi aspettavo qualcosa di simile, mi aspettavo e speravo lo facessi, ma edesso che hai scelto questo escamotage e ti presenti come massaggiatore devi continuare, sei in grado di fare un massaggio? Un buon masaggio? non dico come un professionista ma… mmmuuuhhh miscelando bravura, e soddisfando ogni mio desiderio? ‘
Rinfrancato dalla situazione risposi con vigore: ‘ Sono anni che mi faccio massaggiare in ogni dove e luogo, con tecniche diverse, che ho assimilato tanto, l’idea non &egrave venuta a caso, ti farò sognare, vibrare, ti darò tutto quello che cerchi ed ancora di più, soddisferò ogni lembo della tua pelle, ogni angolo del tuo corpo, &egrave tanto tempo che attendo questo momento’.
‘ sono lusingata da quello che dici ‘ si girò verso il letto fece scivolare lentamente, molto lentamente la vestaglia di seta rossa, la osservavo con occhi infuocati dal desiderio, vedevo comparire il suo corpo nudo piano piano, era uno spettacolo afrodisiaco, un corpo che avrebbe destato desiderio di possesso anche al più incallito omosessuale, in me l’effetto era oltremodo più elevato, prendevo visione della sua prorompente belleza esteriore ora ma conoscevo di lei altrettanta bellezza interiore, e nella corrispondenza intercorsa avevo avuto modo di visionare a fondo il suo animo, la sua intelligenza, vivacità, l’intellettivo pensiero ed i suoi più profondi desideri. Ora di tutto quello che conoscevo della sua bellezza interiore, veniva completato dal suo aspetto esteriore, se l’uno mi aveva intrappolato, estasiato e fatto sognare migliaia di volte il secondo arricchiva maggiormente il mio desiderio di lei, ero rapito da tanta sconvolgente, e non era da meno il mio pene che alla vista di tanta armonia si era drizzato prepotentemente pulsando con ritmi accellerati.
‘ Giada sei splendida, sei oltre ogni mia immaginazione, in te c’&egrave tutto; armonia, sensualità, dolcezza, ed una carica erotica che non so come faccio a trattenermi dal saltarti addosso e scoparti senza freni dando libero sfogo all’impulso…..’ mentre parlavo lei si girò leggermente verso di me dicendo ‘ era ora che mi chiamavi per nome, mi sembrava di essere una estranea, in quanto a saltarmi addosso so che non lo farai, ti conosco bene e so che saprai aspettare, non sei il tipo della sveltina, della scopata dei tre secondi con la sborratina prima che io mi ecciti, mi devo sdraiare e pancia in giu? ‘
‘ si un buon e tradizionale massaggio inizia sempre dalla schiena ‘ se vedendola nuda di schiena mi aveva messo in uno stato di eccitazione elevato, vedendola di fronte fu un colpo, una mazzata al plesso solare, vidi annientarsi tutte le difese della ragione, non riuscivo a staccare i miei occhi da quel seno rigoglioso, turgido da quei capezzoli irti e svettanti verso l’alto, quel pube dove una rigogliosa corta peluria faceva da contorno al sogno di tante notti, di tante fantaticherie su di lei di tante scopate virtuali dove scaricavo enormi quantità di sperma, il ventre piatto due cosce da urlo ed in mezzo si intravvedeva il solco della fica, la visione sparì appena lei si coricò sul letto a pancia in giu, ‘ sono pronta se vuoi cominciare il massaggio!!’
‘ si.. si .. Giada lasciami riprendere un secondo sono in apnea, non ti immaginavo così fica, così desiderabile, devo veramente far sbollire un pò di eccitazione, altrimenti veramente ti salto addosso’
Un grande e biricchino sorriso comparve sulla sua voluttuosa bocca, illuminando quel volto dolce e nello stesso tempo furbo, mi soffermai sul volto, un volto giovane luminoso, che rispecchiava la sua vivace intelligenza, le labbra ben disegnate, non molto carnose ma il taglio della bocca induceva a pensieri audaci di penetrazione non solo della lingua, ma per un fugace attimo avevo già immaginato il mio pene preso ed attenagliato dentro in un estasiante pompino.
Feci uno sforzo enorme per reprimere l’istinto animalesco, presi l’olio di sandalo miscelato con altri oli emolienti, lo misi sul piccolo fornellino lo portai ad una temperatura attorno ai 35/37 gradi ed iniziai il massaggio.
Il contatto con la sua pelle fu come una scossa elettrica che parti dalle dita fino al base del cervello, aveva una pelle morbida e vellutata, liscia ben curata e priva di smagliature, partii con i due pollici ai lati delle fertebre cervicali per scendere massaggiandole una ad una fino all’ultima prima dell’inizio del solco formato dai due glutei, pizzicottai, frizionai, premetti per una quindicina di minuti per poi pressare con i gomiti una trentina di secondi i due punti renali, passai ai clutei li oliai bene, alle cosce, stringevo, massaggiavo prendendomi licenze di sconfinare sempre più vicino alla attacatura delle coscie, ero eccitato, avevo una forte ed incontrollata erezione, e sentivo già che dal glande era uscito parecchio liguido lubrificante, la pretuberanza si fece ancora più evidente quando mi presi una licenza, non potevo più resistere, presi un po d’olio sul palmo della mano lo versai sul taglio in mezzo ai glutei abbondantemente, con la mano messa a taglio la introdussi e percorsi tutto il taglio passando al buco dell’ano fino l’inizio della labbra della fica l’effetto non si fece attendere strinse i glutei imprigionando la mano ed emise un mugolio di approvazione, giro la testa verso di me ‘ huuumm ti stai prendendo delle licenze!! Non sarebbe nelle regole di un buon professionista massaggiatore ad ogni modo mi piace e bello continua ‘ poi scorgendo la grossa protuberanza scosto con la mano il camice ‘ heeiii ma sei già tutto bagnato !! che hai già sborrato? ‘
‘ no non ancora ma se continui così vengo presto, ma non ho nessuna voglia di venire nei bermuda ‘
Non finii la frase che già Giada aveva abbassato l’elastico dei bermuda liberando il cazzo che svetto ritto e turgido alla sua vista, ‘ mica male però! Bello duro sodo e nerboruto’ fece stringendolo nella mano, ‘ mi farà proprio godere ‘ Giada si stava eccitando alzava ed abbassava il bacino imprigionava la mano che continuava a passare nel solco del suo bellissimo culetto massaggiando l’ano e l’inizio della fica, alzo di più il bacino in modo che la mia mano raggiungesse la fessura la passai per tutta la lunghezza del taglio strappando a Giada un sussulto ed un grido di piacere, mi ero abbassato al suo orecchio ed avevo cominciato a mordichiarlo le sussurrai ‘ quanto sei eccitante, sei di una femminilità sconvolgente, il desiderio di te &egrave talmente forte che ha imprigionato tutti i miei sensi, tutta la mia mente, ti voglio ti desidero, ‘ non rispose subito aveva gli occhi chiusi e la sua bella bocca socchiusa, le labbra inumidite dal passaggio della sua lingua su esse, in un movimento lento, sensuale, ‘ siii continua non fermarti &egrave bello &egrave piacevole vai più giù non fermarti ‘ emise in piccolo gridolino di piacere un lungo respiro, una serie di sussulti spinsi maggiormente la mano a contatto con il clitoride massaggiando con la punta delle dita, sentivo che stringeva spasmodicamente le cosce il respiro si fece corto sentii stringere forte molto forte il mio cazzo nella mano lo sforzo per non eiaculare fu veramente miracoloso, non volevo venire come un ragazzino solo perche lo aveva toccato ed accennato ad una sega. Cambiai posizione mi misi a capo del letto e presi a percorrere con il palmo delle mani dal collo fino ai glutei, entrando ancora nella parte interna fino a toccare la sua deliziosa fessura vaginale facendo questo dovevo piegarmi ed il mio pene eretto e gonfio di desiderio veniva a contatto con il suo viso, era all’altezza della sua bocca, lo guardò lo strinse con due mani avvicino le labbra al glande appoggiandole sentii la sua lingua tintillare la punta, fu come una frustata una scossa di intenso piacere percorse tutta la mia colonna vertebrale, avevo sempre desiderato e sognato migliaia di volte di vedere la sua meravigliosa bocca far sparire all’interno il mio cazzo, quel pensiero aveva sempre in me creato forti emozioni erotiche, ora accadeva, quel tanto sognato e sospirato evento era una realtà, la sua bocca si schiuse maggiormente facendo penetrare oltre metà del mio pene, ero galvanizzato ed inebetito da quella vista, sentivo aumentare l’erezione, non ricordavo di avere avuto in precedenza una erezione così forte, non ricordavo in precedenza di aver visto il mio cazzo così grosso, duro, Giada faceva l’effetto di un uragano devastante, travolgeva qualsiasi barriera della ragione, risucchiava in un vortice ogni volontà di resistenza, mi sentivo annullato in lei, feci uno sforzo sovrumano per riprendere il controllo della ragione, non volevo subito venire, anche se la voglia era tanta di innondare quella meravigliosa bocca del mio sperma, volevo e desideravo che lei fosse la prima ad avere l’orgasmo anche più di uno, in oltre la posizione non era delle più comode, mi staccai con vera fatica e con uno sforzo di volontà enorme, presi le salviettine di cotone calde ed umide di essenze profumate e le passai sulla schena di Giada , togliendo l’olio le passai sui glutei all’interno di essi andai ancora a toccare quella regione morbida in mezzo alle gambe quella zona che volevo esplorare, leccare, succhiare tintillare con la lingua, tremavo al solo pensiero, brividi intensi di eccitazione percorrevano il mio corpo, dal glande usciva ancora abbondante liguido lubrificante ero allo spasmo, feci girare Giada sul dorso mi misi sopra di lei capovolto nella classica posizione che ha per nome un numero che incute da sempre eccitanti e irrefrenabili desideri erotici il 69, le misi un cuscino sotto hai glutei per alzare maggiormente il bacino a darmi lo spazio per passare con la lingua tutta la vagina per tutto il suo taglio, e mi si presentò alla vista, bella come non mai potessi ricordare, meravigliosa nel suo roseo colore, umida e profumata dagli umori che già uscivano per l’eccitazione dalla fessura, contornata da quei peli scuri corti setosi e già impregnati dalla sua essenza, non mi trattenni dal mormorare ‘ Giada sei stupenda hai una fica da sballo’ mi rispose solo con un MMMhhuuu
Aveva gia il mio cazzo in bocca, preso come ero da quella estasiente visione non mi ero accorto che Giada aveva già in bocca tutto il mio cazzo, ora lo sentivo bagnato dalla sua saliva, sentivo la sua lingua girare attorno al mio glande, non trattenni un forte mugolio di piacere, abbracciai le cosce di lei dall’esterno, portai le mani sotto i suio glutei, le introdussi in mezzo alle cosce le allargai maggiormente, arrivai con le dita ai bordi della fica allargai le grandi labbra, mi apparve il clitoride come un piccolo obelisco, era già turgido orgoglioso, non mi trattenni lo presi dolcemente tra le labbra lo feci sparire completamente in bocca succhiandolo stuzzicandolo con la lingua in una scherma fatta di scatti, sfregamenti, colpi di lingua, mordichiamenti e profondi risucchi, sentivo i suoi umori innondare la mia bocca, la sentii fremere e contorcersi spingendo sempre piu in alto il bacino, intuii che l’orgasmo era vicino, e lo ero anchio, per troppo tempo mi ero contenuto era giunto il momento di lasciarmi andare, ma volevo farlo quando lei era in pieno e totale annientamento orgasmico, volevo prendere in bocca la sua sborra e nel mentre donarle la mia, sentii un acuto mugolio uscire dalla sua bocca strinse maggiomente in mio cazzo tra le labbra e lo prese anche in mano alla radice per masturbarlo, capii che stava arrivando il momento, non finnii il pensiero che le sue cosce strinsero la mia testa imprigionandola, sobbalzi del bacino convulsi e spasmodici, aprii ancora di piu la sua fica affondai maggiormente la bocca in essa lasciai il clitoride per introdurre la lingue nella sua fessura, iniziai a scoparla con la lingua introducendola fino in fondo, fino a sentire la punta del mio naso che premeva anchessa per entrare, inizai la doppia azione fregando con la punta del naso la fine del taglio della fica e roteando la lingua dentro la sua fica, arrivo venne con un muggito lungo accompagnato da forti sobbalzi sentii un liquido caldo profumato innondarmi la bocca, stava sborrando, sentire quella sua essenza fu come un colpo elettrico che comandava il mio cervello di scaricare dentro la sua desiderbile bocca il mio sperma, era ancora in preda alle convulsioni dell’orgasmo quando sentii partire dalla radice del cazzo il primo fiotto di sborra che sgorgo nella sua bocca, mi inarcai il cazzo penetro di piu in quella bocca, che mi stava dando quel piacere enorme, e a memoria mai provato così intenso, un secondo un terzo, un quarto ed altri ancora uscirono dal pene che vibrava come un diapason nella sua voluttuosa bocca, accompagnato da grida strozzate dalla sua fica dove era ancora immersa la mia bocca, e sue ancora in fase di orgasmo soffocate dal cazzo che stringeva spasmodicamente. Fu un tempo interminabile, forse durò un minuto ma a me parve una eternità, un tempo dilatato incalcolabile, il piacere che Giada aveva saputo darmi era indescrivibile a parole, con una delicatezza, ed una sapienza del tutto femminile aveva risucchiato dal profondo un così acuto piacere.
Non mi staccai subito non volli abbondonare quell’oasi quel profumo quel liquido caldo e profumato continuai a leccare dolcemente la fica il clitoride per smorzare piano piano quei piccoli sussulti che ancora invadevano il suo corpo, passo altro tempo dove con dolcezza baciai tutte le sue parti partendo dal pube fino ad arrivare all’interno coscia, le inumidii di saliva, le strusciai con le labbra le leccai con piccoli colpi di lingua, volevo togliere da quelle parti così femminili tutte le tracce della sua sborra, lei non fece di meno, stranamente il cazzo era ancora in erezione, mi sembro molto strano in quanto dopo una sborrata così intensa e copiosa solitamente tendeva ad afflosciarsi, ma con Giada questo non accadeva, quella donna sapeva trasformare le leggi della natura, Giada era speciale, donna in tutto e per tutto, una spendido mammifero con un corpo da sballo in una mente sapiente, ricca di virtu da trasmetterein tutto quello che faceva, conoscevo di lei ormai tutto, apprezzavo la sua mente, il suo intelletto ed ora avevo modo di apprezzare il suo lato intimo sessuale.
Mi girai mi sdraiai accanto a lei il suo volto era dolcissimo dopo il turbinio dell’estasi le accarezi i capelli, la baciai delicatamente sulla bocca introdussi la lingua in essa mischiando i nostri umori, schermando con quella lingua che aveva saputo darmi intensi piaceri, la bacia sul collo, sui seni presi a mordicchiarle i capezzoli, scesi sul solco, piu giu, ritornai su, lei aveva chiuso gli occhi e ascoltava con i sensi le carezze che le facevo, volevo prepararla , farle salire il livello del desiderio più alto di prima e più intenso, volevo prepararla per la prossima battaglia dei sensi, volevo penetrarla, introdurmi in lei, annichilirmi in lei penetrando quel corpo, sapevo molto di lei dei suoi desideri, sapevo che mai aveva provato orgasmi con penetrazioni anali, quindi volevo darle questo piacere, le dissi di girarsi a pancia in giù misi due cuscini sotto il suo bacino in modo da alzare il più possibile i glutei e cominciai dolcemente a baciarle la schiena dalla radice della nuca fino giù in fondo all’ attaccatura dei glutei, e più oltre, sentivo Giada che gradiva, piccoli sussulti acompagnavano il mio tintillare con la lingua, dovevo prepararla bene doveva provare solo piacere intenso piacere senza una piccola ombra di dolore, iniziai questi preliminari, presi il mix di olii da massaggio che avevo usato prima, mix di oli scelti amolienti per la pelle e delicati , olio di vaselina quello raffinato per i bambini, olio di sandalo, olio di palma super raffinato, olio di bergamotto, mi porto dietro di lei le allargai le gambe mi sedetti tra esse distendendo le gambe sotto le sue cosce in modo da alzare ancor di più i suoi glutei. Spalmai l’olio e cominciai con la parte interna dei glutei passando il taglio del palmo della mano alcune volte, come feci prima nel corso del massaggio, prima delicatamente, poi con una leggera pressione, il taglio della mano sprofonda sempre più in quel solco dei desideri, premo sento il contatto con il forellino dell’ano, lo sfrego metto dell’altro olio, lo sento colare per tutta la fessura, lo raccolgo da sotto lo porto su e ripeto il passaggio per tante volte fino a sentire Giada che mugola delicatamente di piacere, sento che &egrave pronta per introdurre il dito e cominciare a lubrificare l’interno, raccolgo altro olio e introduco il dito nell’ano, sparisce risucciato senza che Giada abbia il minimo accenno di dolore anzi cerca alzando il bacino di sentirselo più dentro, si sta preparando, la sua mente &egrave proiettata nel piacere, introduco il secondo, un piccolissimo sussulto di Giada mi fa fermare ‘ ti ho fatto male ‘ ‘ ‘ no … no continua e cosi piacevole e bello, e poi so che tu non mi farai male’ inizio a scoparla con le dita lentamente ma sempre più profondamente, Giada gradisce mugolii sempre più persistenti indicano che il piacere ha avuto supremazia alla paura del dolore, continuo roteando le dita sfregando le pareti, per farla eccitare di più e aumentare il desiderio con l’altra mano intrisa sempre di olio le massaggio da sotto la fica le percorro tutta la fessura, sento il clitoride lo prendo tra le punta delle dita strizzandolo leggermente, il mugolio si fa più intenso più breve il respiro &egrave pronta stacco la mano dal suo ano prendo l’olio e lo verso abbondantemente sul mio cazzo sempre duro ed eretto, le dico di sollevarsi di mettersi in ginocchio come una leonessa, mi sollevo le punto il cazzo nella fessura anale e la sfrego non la penetro, aspetto che sia lei a farselo scivolare dentro, attendo con le mie mani strette sui suoi fianche, la sento fremere la voglia di sentirselo dentro &egrave tanta , ma ha ancora un po di timore, &egrave solo un attimo poi arretra &egrave un attimo il cazzo scivola dentro tutto fino alla radice , Giada ha un piccolo irrigidimento, un istantaneo dolore con una mancanza di respiro, ma &egrave un attimo , un breve istante durato lo spazio che il piacere arrivasse ai suoi centri ricettivi, iniziai a muovermi lentamente, molto lentamente detti uno due colpi facendo uscire il cazzo fino al glande e poi affondandolo fino alla radice ed ancora oltre quasi a far entrare anche i testicoi che li sentivo gonfi pieni di sperma, Giada non impiegò molto ad adattarsi e il piacere come scosse di corrente la assalivano, comincio a muoversi a dettare lei il ritmo della penetrazione ed ad ogni colpo aumentava la velocità all’unisolo con l’estasi che l’assaliva, il respiro affannoso spezzato da parole dettate dal godimento giungevano alle mie orecchie come musica ed incitamento: ‘ Hoooo siiii che bello, non credevo, fosse così piacevole, dai affonda scopami, siii dai più forte voglio godere subito, ma tu no aspetta aspetta ancora, siiii dai sbattimi, sono tua, ti sento dentro, haaa come ti sento, dai …. sii cosiiii fottimi fino all’anima’
Avevo aumentato il ritmo aiutato da Giada che quando sentiva che la stavo penetrando arretrava con forza per accoglierlo fino in fondo e quando sentiva che era tutto penetrato emanava un rantolo, che aumentava di tonalità, stava per iniziare l’orgasmo e sapevo che sarebbe durato a lungo, Giada mi disse ‘ stai fermo non muoverti faccio io, però dopo quando vengo sbattimi forte più forte che puoi voglio sentirlo’ altri due colpi e sentii il suo corpo irrigidirsi sussultare inarcarsi nella prima fase dell’orgasmo ‘ daiiii adessso sbattimi forte, fammelo sentire fino in fondo daiii gooodoooo si vengooo hooo come bello vengo siii dai.. dai ancora più forte haaaaaa … haaaa dai .. dai. Sbatti, sbatti forte siiiiiii arriva…. ‘ il fiato di Giada spari per alcuni secondi il corpo era inarcato nello spasimo dell’orgasmo, era l’apice , ma sapevo che se continuavo con forza avrebbe avuto un secondo orgasmo subito seguendo l’onda del primo, e li mi sarei lasciato andare, si volevo sborrare , quando Giada avrebbe raggiunto il secondo orgasmo, dopo qualche secondo passivo di Giada dovuto al primo appagamento, comincio a muoversi ancora, il piacere non l’aveva abbondonata, avevo la testa in fiamme sentivo il pene dentro di lei stretto in una morsa vellutata, il suo corpo rispondeva e cavalcava con me questa galoppata verso la fonte che avrebbe assetato la nostra sete di piacere, che avrebbe annullato la febbre del desiderio appagando momentaneamente la fame di possesso. Il ritmo accellerò ‘ Giada sto per sborrare non resisto più, ma voglio farlo assieme a te ‘ non mi rispose il nuovo orgasmo si era già impossessato di lei, spingeva , si ritraeva, sussultava ad ogni affondo ad ogni penetrazione del cazzo che aveva iniziato a pulsare per espellere la sborra contenuta da troppo tempo, se ne accorse ‘ si .. dai vieni , vieni dentro di me riempimi tutta, sborrami fino in fondo asseta la mia sete, dai cibo alla mia carne, siiii vengooooo, goddooo ancora , dai sborra adesso sborraaaa siiii la sento, esce , la sento &egrave calda mi sta riempiendo tutta dai non fermarti ancoraaa ancoraaa ‘ avevo anchio raggiunto l’apice del piacere avevo sentito il cazzo dentro di lei gonfiarsi palpitare, pulsare nella fase di eiaculazione poi una serie di schizzi copiosi e caldi uscirono accompagnati dal mio intenso desiderio. Mi adagiai spossato sulla schiena di lei la baciai dolcemente, lei si era appoggia col busto al letto quasi sdraiata, ‘ non ho mai goduto così tanto, scose di piacere mi raggiungevano il cervello portandomi a stati confusionali, mi sono annullata quando ho sentito che sborravi dentro di me, ho sentito in quel momento che ti possedevo non solo fisicamente ma anche mentalmente, in quel momento eri mio.
Era la stessa cosa che avevo sentito io, quell’orgasmo dentro di lei aveva raggiunto un vertice completo di appagamento, avevo sentito Giada fusa con me , io pieno di lei lei piena di me, una sensazione mai prima d’ora provata con nessuna altra donna.
‘ abbiamo ancora tanto tempo da passare assieme oggi, vuoi ci facciamo una doccia con massaggio mangiamo qualcosa, e poi desidero continuare a scoparti, il mio desiderio di te &egrave solo momentaneamente assopito. ‘ certo, te lo impongo, io pure non mi sento paga, e poi …. si e poi non hai ancora provato la mia fichetta, sono sicura che ci darà lo stesso piacere che abbiamo avuto prima’ lo disse con una maliziosità che a stento mi trattenni dal ricominciare, ci avviammo alla doccia l’avremmo fatta assieme, e sotto i getti di acqua chissa…!!! chissa cosa avrebbe suggerito la nostra fame di possesso….
Qui si interrompe il primo racconto, con Giada la storia sessuale si prolungò molte eltre volte, in situazioni diverse con diversa bramosia, ma questo sarà raccontato prossimamente.

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