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Racconti Erotici Etero

GIORGIA . CASSIERA.CARNE E LUSSURIA

By 31 Ottobre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Giorgia aveva circa 25 anni quando la conobbi. Lavorava in un discount vicino alla statale 14. Era addetta alle casse. Io ci andavo almeno un paio di volte la settimana. Giorgia aveva un sorriso luminoso con denti bianchissimi,labbra grosse e sensuali,sempre dipinte di rossetto rosa,portava dei lunghi capelli biondi raccolti dietro con elastici colorati. Aveva zigomi alti e occhi chiari,luminosi. La pelle del volto era segnata da imperfezioni e tracce di acne che la facevano apparire più giovane. Giorgia era molto in sovrappeso. Pesava sui cento kili,e anche se era alta,la massa corporea si diffondeva ovunque. Il seno era grosso,ma lo erano pure le braccia,il ventre,le cosce,i fianchi. Sorrideva spesso,ma era anche triste,avvilita. O almeno a me appariva così.Forse tentava vari tipi di diete,forse era triste per altre cose. Con me era gentile,così con gli altri clienti,ma più di qualche saluto e commento sul tempo non eravamo mai andati oltre nella conversazione. Un pomeriggio freddo di sabato la scorsi che fumava una sigaretta dietro il deposito dei cartoni. ‘Ehi,salve-dissi avvicinandomi- come? In pausa?’
‘Ciao,sì 5 minuti poi rientro. Vuoi una sigaretta?’
‘No,grazie,ma scambierei volentieri due chiacchiere..’
‘Oh,per me va bene,ma non saprei cosa dirti..’
‘Beh,per esempio se hai un fidanzato?la prima cosa che mi &egrave venuta in mente’
‘E perché proprio quella?’
‘Non saprei,curiosità,suppongo..’
‘Oh,lascia stare,gli uomini non sono mai curiosi,cercano solo informazioni!’
‘Bell’aforisma. E vero fra l’altro. ebbene lo confesso. Cercavo quel tipo di informazione..’
‘Perché la vuoi,allora?’
‘..beh,potrei dirti che sono un agente sociale dei sentimenti e vorrei che quelli che abitano(o lavorano) nel mio quartiere fossero felici sentimentalmente..
‘Nobile da parte tua..ma improbabile..’
‘..oppure dirti che sono un giornalista e sto facendo un servizio sulle cassiere dei supermercati..
‘Non hai l’aria del giornalista’riprova..’
..oppure che tu Giorgia sei molto carina e che semplicemente mi informavo sul fatto che tu fossi fidanzata o libera..’
‘..grazie. sei un tipo diretto e simpatico..te lo dirò: sono fidanzata.’
‘Da molto?’
Ci pensò. ‘Qualche mese.’
‘Felicemente”
Ci pensò ancora.
‘..direi di s..di sì..’
‘Vale per un no,detto in quel modo..’
‘Perché mai?’
‘Sei fidanzata da solo qualche mese e non sei in grado di rispondere prontamente che sei felice. Io ne deduco che no..non lo sei.’
Arrossì. ‘Ecco,io..cio&egrave,sì..cio&egrave non lo so..’
Aveva detto non lo so come una ragazzina di 15 anni.
Sbuffò. ‘Ehi,ma io non sono tenuta a dirti..’
‘No,non lo sei. Chiedo scusa se ho dedotto troppo e se ho chiesto troppo. Posso farmi perdonare con un invito? Una cosa semplice,un caff&egrave. Più tardi,quando esci,prima che tu vada dal tuo fidanzato..?’
‘Ma tu guarda’non so neppure come ti chiami..’
‘Roberto. Ora che lo sai,accetti?’
‘..dai..cio&egrave..io..
‘Un caff&egrave,dieci minuti,non una richiesta di un matrimonio..’
Rise. Era sorpresa e nervosa. Andava bene. Non vedevo l’ora di sbattere tutta quella carne bianca e allegra sul letto e scoparmela alla grande.
‘..ok..’ sussurrò,ancora da ragazzina.
‘Bene. Grazie,alle 21,00,al caff&egrave Livi,qua dietro l’angolo?mi riconoscerai,avrò un fiore rosso appuntato alla giacca e un libr..
‘Come ti riconoscerò,che dic..?-quindi comprendendo la battuta scoppiò a ridere-che scemo!’
‘A dopo. Buon lavoro.’ E me ne andai,lasciandola a riflettere su quell’abbordo nel freddo di un piazzale di periferia.

Arrivai qualche minuto prima. mi sedetti in un separé in fondo ma dal quale si vedeva bene l’entrata e ordinai un cappuccino. Giorgia si fece attendere poco,alle 21,30 era già nel locale. Mi vide subito e mi raggiunse. Baciandomi sulle guance e arrossendo un poco,vagamente nervosetta per quell’insolito appuntamento al quale non era preparata e non aveva nulla di speciale d mettersi(vecchi jeans che mettevano in risalto il culone e le grosse cosce,una maglia di lana e un cappello verde)si sentiva vagamente a disagio,ma il suo linguaggio del corpo mostrava tutta la sua eccitazione da donna nell’essere lì e che era ben disposta verso di me. L’osservai,si era truccata prima di uscire dallo spogliatoio,profumava di doccia,contorceva velocemente le dita,nervosa.
Parlammo. La feci ridere.bevve un caff&egrave,poi un Martini,dopo quaranta minuti si era già scordata del fidanzato(se mai poi c’era),di tornare a casa e di tutto il resto. La feci cuocere a puntino,prima di dirle che era molto sexy,così grossa,che mi ero preso una sbandata per lei.

A casa mia,Giogia nuda,al bordo del letto,era uno splendore di carne,pelle e gioia. Sorrideva col seno enorme che mi chiamava. Mi avvicinai lentamente a ritmo di un funk che avevo messo nello stereo,la baciai sulla bocca,quindi mi inginocchiai di colpo,la spinsi a corpo morto sul letto,lei volò pesantemente a gambe alte. Le afferrai,le divaricai e puntai la mia lingua al suo sesso peloso,chiaro. Era già bagnata leggermente,ma due colpi di lingua,due succhiate alle labbra della sua figa,due leccate per bene la resero umida come il mare. Godeva e godeva con la sua voce da ragazzina. Anche a me piaceva il sapore caldo della sua figa e gliela leccai a lungo. Oh, Georgia,che delizia! Pensavo mentre stavo con la faccia sprofondato nel suo sesso,denso,pieno,carnoso,dorato. Quindi eccitato col mio cazzo ritto,le montai sopra e la scopai. Affondavo sul suo ventre e sulle sue cosce morbide,Giorgia pareva fatta per accogliere,per prendermi quasi. La penetravo con vigore,il cazzo umido andava su e giù con grazia,preciso,perfetto. Giorgia urlava di gioia,anche se non mi guardava in faccia,forse presa da altre fantasie o forse troppo presa dal suo godimento da interessarsi a me. Dopo averla fottuta ben bene,la feci alzare. In piedi ci baciammo a lungo sulla bocca. La tenevo abbracciata per quanto potessi. Sentivo la sua carne debordante palpitarmi addosso,la pelle morbido,il sentore del sesso appena consumato,i suoi umori,il suo cuore che fremeva sotto il seno grosso,caldo anch’esso,dolce,morbidoso. Quando mi tornò duro dopo quella lunga pomiciata la spinsi contro il muro,la feci inginocchiare da dietro e glielo ficcai ancora dentro. Lei aveva la faccia premuta contro la parete e si beccava il mio cazzo nella figa,io dall’alto spingevo con più forza e la stantuffai per bene. Scopavo,fottevo Giorgia e mi sentivo bene. Mi fermai quando stetti per venire. Allora lei capì,si voltò me lo prese in bocca. Succhiava senza pensarci,accogliendolo nella sua bella bocca,ciucciando,fremendo la lingua sulla cappella,sull’asta. Ingoiando. Pompando. Di cazzi doveva averne conosciuti,ma non aveva fare da esperta o troppo puttanesca,era una che ci metteva passione perché appariva generosa,voleva godere sì,ma anche far godere il suo partner. Giorgia.Oh,
Mi fece venire.
Mentre scaricavo la mia sborra nella sua bocca le mie ginocchia tremavano,sentivo l’energia corrermi lungo la schiena e la goduria dell’orgasmo colpirmi del tutto.
Giorgia.Oh,

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