Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Giorgio e Raffaella

By 4 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Giorgio
Invitato a cena a casa di amici ero arrivato molto prima, mi venne ad aprire la figlia, una bella ragazza di diciannove anni, l’avevo vista crescere in quanto andavamo spesso in vacanza insieme con le rispettive famiglie, ma trovandomela davanti mi accorsi che era sbocciata in una prorompente bellezza
“Ciao, sei arrivato presto i miei non sono ancora rientrati hanno telefonato ora che tarderanno, ti faccio compagnia io, ti spiace?”
Mi fece entrare ed accomodare su un divano, lei si sedette su una poltrona di fronte a me, indossava una vestaglia da casa molto corta che lasciava alla mia vista una gran porzione di pelle nuda delle cosce. Parlammo delle vacanze passate insieme, dei suoi studi e di tante cose, mentre parlava le sue mani si muovevano sull’orlo della vestaglia, ebbi l’impressione che invece di coprirsi si scopriva, ma forse erano i pensieri di un vecchio satiro, mi dovetti ricredere perch&egrave accavallò le gambe, lasciandomi vedere le lunghe cosce brune sino all’attaccatura delle mutandine bianche, vide il mio sguardo impacciato ma impertinente, rimise giù le gambe e le aprì leggermente, intravidi ancor di più le mutandine, mi accorsi che dai pantaloni si cominciava a vedere una non indifferente erezione, lei sorrise e allargò ancora di più le gambe, ora potevo vedere anche qualche ciuffetto di peli biondi uscire dalle mutandine.
Si alzò e mi si avvicinò sorridendo
“Ti piaccio? ”
“Ma…. sei…”
Non finii di parlare che lei si era sedute sulle mie gambe e il suo sesso premeva contro la mia erezione, mi morse un orecchio, sentivo il suo profumo e la morbidezza del suo corpo, la mia bocca cercò la sua, le sue labbra si schiusero. Erano dolci, fresche, la mia lingua si insinuò nella sua bocca, la strinsi a me, ci baciammo con passione, intanto sentivo le sue cosce muoversi, massaggiare il mio cazzo attraverso la stoffa dei pantaloni. Le carezzai le cosce e subito arrivai alle mutandine, le mie dita impazienti le spostarono, sentii subito l’umidore del suo fiore, le carezzai le labbra della fichetta mentre lei rispondeva al mio bacio con le mani allacciate intorno alla mia nuca, ero eccitato e lei era dolcemente abbandonata fra le mie braccia, pensai che non era possibile ma intanto le mie mani la stuzzicavano e lei rispondeva gemendo alle mie carezze quando all’improvviso sentimmo dei rumori all’ingresso, lei alzò e velocemente si sedette sulla poltrona, io cercai di nascondere la mia erezione accavallando le gambe quando entrarono i suoi genitori. Per tutta la cena sentii l’odore del suo sesso che era rimasto sulle mie dita, al momento di andar via lei mi saluto con lieve bacio sulla guancia mormorandomi
“Ti telefono io….”

Raffaella
Quella sera a cena avremmo avuto ospiti… ci sarebbe stato LUI… l’amico di papà che avevo sempre chiamato zio anche se non c’era nessun legame di parentela. però l’avevo sempre visto per casa sin da quando ero piccolissima e spesso lui e la sua famiglia erano venuti in vacanza con noi… da qualche anno però, anche se lui non se n’era mai accorto, io lo guardavo in modo diverso… non avrei saputo dire perch&egrave ma… ero terribilmente attratta da lui ed ero felice che quella sera avrebbe cenato con noi.
Ero già pronta… vestita di tutto punto per la cena quando suonò il telefono. era mamma… avvertiva che lei e papà avrebbero tardato e mi chiedevano d’intrattenere il nostro ospite fino al loro arrivo. esultai ! era la mia occasione di farmi notare ! rapidamente mi tolsi tutto, tenni solo le mutandine ed indossai la vestaglia più corta che potei trovare… appena in tempo ! il campanello ! lui era già arrivato !
Andai ad aprire… “Ciao, sei arrivato presto ! i miei non sono ancora rientrati hanno telefonato ora che tarderanno, ti faccio compagnia io, ti spiace?”
Lo feci entrare ed accomodare su un divano e mi sedetti su una poltrona di fronte a lui lasciando che si godesse la mia vista delle mie gambe. Parlammo delle vacanze passate insieme, dei miei studi e di tante cose, mentre parlavo le mie mani si muovevano sull’orlo della vestaglia, ma non per coprirmi, al contrario ! per scoprimi pian piano.
LUI mi guardava… sembrava interessato ma non reagiva in alcun modo. Accavallai le gambe, lasciandogli vedere le lunghe cosce abbronzate sino all’attaccatura delle mutandine bianche, il suo sguardo si fece impacciato ma impertinente quasi lascivo, allora non gli ero indifferente…! Rimisi giù le gambe e le aprì leggermente, mostrando ancor di più le mutandine, mi accorsi che i suoi pantaloni cominciavano a gonfiarsi sul davanti… sorrisi e allargai ancora di più le gambe… era fantastico vedere l’effetto che avevo su di lui… i pantaloni si gonfiavano sempre più ed alcune goccioline di sudore gl’imperlavano ora la fronte. Mi alzai e mi avvicinai a LUI sorridendo…
“Ti piaccio? ” gli chiesi maliziosa…
“Ma…. sei…”
Non lo lasciai finire di parlare… mi sedetti sulle sue gambe ed avvertii il suo sesso eretto premere, attraverso la stoffa, contro le mie mutandine già umide… gli morsi un orecchio, sentivo la sua eccitazione… l’odore del suo sudore… e la consistenza del suo corpo, la mia bocca cercò la sua, le sue labbra si schiusero, e lingue si cercarono… Era bravo… baciava benissimo… non come tutti i ragazzini che mi ero fatta fino a quel momento e a cui avevo praticamente dovuto spiegare tutto io… mi strinse a sé, ci baciammo con passione, intanto muovevo le cosce massaggiando il suo cazzo attraverso la stoffa dei pantaloni… chissà com’era ?! che voglia di vederlo… stringerlo… baciarglielo… ma quella sera sarebbe stato troppo pericoloso… non c’era il tempo… LUI intanto mi carezzava le cosce e subito arrivò alle mutandine, le sue dita le spostarono, le sentii accarezzare le labbra della mia fichetta bagnata e bollente mentre io rispondevo al suo bacio con le mani allacciate intorno alla sua nuca, era eccitato almeno quanto me… le sue mani mi stuzzicavano e io rispondevo gemendo alle sue carezze… all’improvviso sentimmo dei rumori all’ingresso… mi alzai velocemente e mi sedetti sulla poltrona, LUI accavallò le gambe, per nascondere l’erezione, credo… un istante dopo entrarono i miei genitori… cazzo ! ma non potevano tardare un altro po’ !??? Per tutta la cena continuai a guardarlo ed a ricordare la sua erezione premuta contro le miei cosce e le mie mutandine. Al momento di andar via lo salutai con lieve bacio sulla guancia e gli mormorai
“Ti telefono io….”

Giorgio
Non riuscivo a togliermi dalla mente quella serata, me la vedevo davanti come l’avevo sempre vista: una bambina, ma ricordavo il corpo caldo che avevo abbracciato, i seni morbidi, le cosce tornite e l’odore del suo sesso sulle dita, ne ero ossessionato e attendevo con ansia la sua telefonata anche se ero impaurito dalla piega che poteva prendere gli eventi. Passarono i giorni e cominciai a perdere le speranze, forse aveva voluto scherzare, forse si era solo divertita. Poi un mattino, ero a studio, arriva una telefonata:
“Ciao sono io, scusa se non ti ho chiamato subito… allora ti va di vederci ?”
Rimasi senza parole, seppi solo chiederle quando e lei prese l’iniziativa
“Domani, mi passi a prendere a scuola, io dico a casa che vado da un’amica e ce ne stiamo un pochino insieme….”
L’indomani, ansioso come un ragazzino al primo appuntamento andai a prenderla, era radiosa, gettò lo zainetto sul sedile dietro, mi dette un bacio sulla guancia e sorridente mi chiese
“Allora dove mi porti ? andiamo al mare ? mi ricordo quella bella villetta dove venivo da bimba”
Senza parlare guidavo mentre lei armeggiava con la radio, la sintonizzò su una stazione che trasmetteva musica rock, che stranamente piacque anche a me. Come uscimmo dalla città sentii il suo corpo contro la mia spalla, la pesantezza del seno contro il mio braccio e il suo profumo lieve ma eccitante. Arrivammo ben presto alla mia villetta, meno male che avevo l’abitudine di tenere sempre un mazzo di chiavi nel cassetto del cruscotto della macchina, appena entrati l’abbracciai, mi offrì la bocca, sentii le sue labbra fresche schiudersi alla mia lingua che le forzava, rispose al bacio con irruenza, le mani annodate alla mia nuca, ma io non potevo tenere ferme le mani, cercai il suo seno, slacciai la camicetta, infilai la mano sotto la coppa del reggiseno. Rimasi senza fiato sentendo la morbidezza della sua pelle, sentii sotto le dita il capezzolo indurirsi, lo accarezzai con violenza. Ormai non capivo più nulla, sbottonai tutta la camicetta, lei mi aiutò a toglierla, subito seguita dal reggiseno, affondai il capo fra i suoi seni bianchissimi, baciai le grandi aureole scure, succhiai in bocca i capezzoli, mentre lei mi accarezzava il capo. Le slacciai la cinta dei jeans che scivolarono ai suoi piedi, rimase con delle minuscole mutandine bianche molto infantili, mi chinai, mi inginocchiai davanti a lei, abbassai le mutandine e posai il capo sul ciuffetto di peli, poi la mia lingua si fece strada fra le labbra della sua fichetta, la leccai leggermente, lei ruotò il bacino allargando le gambe, la mia lingua entrò i profondità, trovò il clitoride, lo succhiai, lo mordicchiai mentre lei gemeva tenendo le mani sul mio capo avvicinandoselo al ventre.
Avevo un’erezione imponente, non capivo più quello che facevo, la presi in braccio e la portai sul letto, mi spogliai mentre lei mi guardava eccitandosi i capezzoli con le mano, mi sdraiai accanto a lei e la baciai con passione, lei mi leccò il viso, poi il suo capo scese sul torace sempre leccando, sul ventre, ecco la sua bocca era sul mio cazzo, la cascata di capelli lo copriva, sentii la sua lingua sulla cappella, poi la stretta delle sue labbra, adesso ero io a tenerle una mano sulla nuca e a comandarne i movimenti del capo, prese a succhiarmi, muovendo il capo su e giù, mentre le sue mani tenevano dritta l’asta davanti al suo viso.
La volevo, la volevo disperatamente, volevo entrare in quel corpo giovane e stupendo, le feci sollevare il viso dal cazzo, le allargai le cosce e mi inginocchiai tra di esse, la penetrai lentamente, era stretta, calda ma bagnatissima, mi ricevette dentro di se con un sospiro, poi ambedue fummo presi dal ritmo dell’amore, io affondavo dentro di lei il pene lei si offriva sollevando il bacino ai mie colpi e allacciando le lunghe gambe alla mia schiena, la sentivo fremere sotto di me, sentii che stavo per venire, volevo venire dentro di lei, le chiesi in un rantolo
“Tesoro… sto per venire… posso… venire dentro di te ”
“Si, non ti preoccupare, ohhhh si stò godendo anch’io vieni siii”
Con un ultimo profondo colpo di ventre spinsi la mia asta dentro di lei schizzandole dentro con violenza, lei si irrigidì nell’orgasmo che fù violento per entrambi, poi ci rilassammo nelle braccia l’uno dell’altra e mi passo per la mente la pazzia che stavo commettendo
“Ma che stiamo facendo ? potresti essere mia figlia”
“Zitto zitto, l’ho sempre desiderato e adesso sei dentro di me &egrave bellissimo non deve finire”
Ci rivestimmo, ci abbracciammo, ci baciammo
“Grazie – le dissi – sei stupenda”
” Ti voglio, ti voglio ancora adesso sei mio”

Raffaella
Raffaella tornò a casa, salutò a malapena i genitori ed andò chiudersi in bagno’ Si spogliò completamente e mise tutto ciò che indossava tra la roba da lavare’ poi si fermò davanti allo specchio e rimase lì, in piedi’ nuda’ ad osservarsi’
Era successo davvero’ non era un sogno ! poteva vederne le tracce sul suo corpo ! la pelle attorno ai capezzoli che LUI aveva più volte mordicchiato era irritata’ sul seno, sulle gambe e sull’addome vi erano i segni rossi lasciati dai baci focosi’ più evidenti nei punti in cui non era abbronzata perché contrastavano maggiormente con la sua pelle chiara’ il ciuffo di peli biondi del pube arruffati ed impiastricciati’ sì ! finalmente era successo davvero ! erano anni che lo sognava ma oggi non era un sogno, era realtà !
Mentre si guardava allo specchio ricordò quello che aveva appena fatto e sentì che al solo ricordo la sua fichetta ricominciava a bagnarsi’ senza nemmeno rendersene conto portò una mano tra le cosce e fece scivolare per alcune volte un paio di dita all’interno delle grandi e lungo le piccole labbra’ quando le ritrasse le dita erano umide’ le portò di fronte al viso e le osservò’ piccoli filamenti univano le 2 dita’ lì guardò allungarsi e poi spezzarsi mentre allargava le dita’ poi annusò e leccò avidamente le dita come faceva sempre quando si masturbava’ ma questa volta il sapore era diverso dal solito’ non erano solo i suoi umori quelli’ vi era ancora traccia dello sperma con cui LUI l’aveva riempita’ il pensiero aumentò la sua eccitazione ! lo voleva ancora ! subito ! ne aveva troppa voglia ! ma lui non c’era’ senza pensarci, nuda com’era lasciò il bagno e corse a chiudersi in camera sua’ dimenticandosi che non era a casa sola e che qualcuno avrebbe potuto vederla’
Entrata in camera chiuse la porta e corse alla scrivania’ tirò l’ultimo cassetto fino ad estrarlo’ poi si chinò a prendere una scatoletta di cartone blu che stava nell’intercapedine che si trovava tra il cassetto e la parete di legno della scrivania’ il suo nascondiglio segreto’ aprì la scatoletta e ne estrasse quello che chiamava “l’amico delle sue notti insonni”‘ un vibratore di plastica bianca lungo circa 25 cm spesso alla base circa 5 cm e che terminava a punta quindi si gettò sul letto e senza tanti complimenti s’infilò il vibratore finché ne sentì la punta andare a sbattere contro la bocca dell’utero. Quindi lo attivò ed iniziò a muoverlo ritmicamente avanti ed indietro’
Mentre lo faceva ripensava a LUI ed al magnifico pomeriggio passato insieme’ s’immaginò che la mano che si muoveva sul suo seno e sul suo addome fosse quella di LUI’ e che l’attrezzo che le vibrava nella figa fosse in realtà il bel cazzo dell’uomo che aveva popolato i suoi sogni da vari anni a questa parte e che finalmente, quel giorno, era divenuto anche parte della sua vita reale’ non ci volle molto’ eccitata com’era ben presto raggiunse l’orgasmo’
Rimase per un paio di minuti sdraiata sul letto senza muoversi’ a riprendere fiato’ poi estrasse il vibratore dalla fichetta martoriata’ lo ripulì (prima con la lingua e le labbra e poi con un fazzolettino di carta) e lo ripose nella sua scatola e nel suo nascondiglio’ quindi indosso una vestaglia e si diresse nuovamente in bagno’ aveva proprio bisogno di una bella doccia’ fredda magari !! sorrise a quel pensiero’ “Raffa, Raffa !!” si disse “sei proprio una bella cagnetta in calore ! non puoi continuare così ! mmm’ mi sa che dovrai rivederlo presto !!”
Poi’ ridendo entrò in bagno, chiuse la porta, appese la vestaglia su di un gancio attaccapanni e si dispose a farsi la doccia’ “Sì'” disse a voce alta’ “devo rivederlo presto !”

Sono graditi commenti e suggeriemnti
Giorgio
Sono qui nel mio studio, piano piano se ne stanno andando tutti, guardo le carte che ho davanti ma non riesco a concentrarmi, possibile che io un cinquantenne, affermato professionista, consulente di aziende, stimato avvocato mi sia invaghito di Raffaella, potrebbe essere mia figlia, l’ho conosciuta da bambina. Da quando l’ho portata a casa mia, ho davanti agli occhi il suo corpo, penso al suo odore, alla dolcezza della sua bocca. la mattina davanti allo specchio del bagno mentre mi faccio la barba, mi dico “Giorgio, ma che fai? &egrave vero sei ancora un bell’uomo, hai una moglie docente universitaria, &egrave vero, la tua vita sessuale si limita al sesso del sabato sera quando lei ti concede i diritti familiari, due minuti di sesso nella posizione del missionario, senza un preliminare, con un sospiro alla fine per sanare la mia bramosia”, poi mi riappare agli occhi il corpo di Raffaella, la sua reazione spontanea all’amore, le sue cosce di seta, la fica bagnata che ha accolto il mio membro, i suoi gridolini di piacere.
Bussano alla porta, &egrave la mia segretaria che va via,
“Dottore rimane ancora, guardi che &egrave rimasto solo lei”
“Grazie debbo lavorare ancora un pò”
Cerco ancora di concentrarmi sulle carte, suonano al citofono di strada, riluttante mi alzo dalla scrivania e vado a rispondere “Giorgio, sono Raffaella, sei solo? mi fai salire ?” senza parlare schiaccio il pulsante che apre il portone, e vado ad attenderla alla porta, apro prima ancora che l’ascensore si fermi, ho desiderio di rivederla di stringerla a me. Appena entrata mi getta le braccia la collo, indossa dei pantaloni neri e un maglietta dello stesso colore, scarpe con i lacci ed una cintura borchiata, getta il cappotto su una sedia e gira per lo studio, &egrave una ventata di aria fresca. La raggiungo nel mio studio, la bacio, poi le mie mani vanno sulla cintura dei pantaloni, addio buone intenzioni, le slaccio i pantaloni, li abbassò insieme alle mutandine, le scarpe non mi permettono di toglierli, la faccio sedere sulla scrivania, le slaccio le scarpe, le tolgo i pantaloni, &egrave nuda dalla cintola in giù, le allargo le gambe, il triangolo di peli neri che inquadra la fichetta &egrave davanti al mio viso, la faccio spostare più avanti, adesso vedo anche il suo buchino.
Le prendo le caviglie e le metto sulle mie spalle &egrave aperta a me, offerta ai miei desideri, e io comincio a baciarla, a godere del succo del suo fiore, la mia lingua guizza dentro la fica, le mie mani la aprono, mi inebrio del suo sapore, inalo il suo odore, la mia lingua scivola sull’ano, lo sente fremere, lo lecco tutti intorno, lei mi accarezza i corti capelli, ritorno sulla fica, lei geme, si agita, rotea il culetto sul vetro lucido della scrivania,
” Non smettere non smettere, sto venendo ho siii si sto venendo che bello”
Sento l’orgasmo scuoterla, la bacio ancora, poi mi alzo e la bacio sulla bocca, vorrei scoparla, ma per questa sera ho avuto già troppe emozioni, la bacio, lei si riveste, ci accarezziamo, ci baciamo languidamente, non riusciamo a staccarci, le dico
“Esci prima tu…. lo sai che stiamo facendo una pazzia….?”
“Una dolce pazzia,mi piace, mi piace il mio tesoro segreto… dobbiamo stare insieme ancora tante volte, voglio essere tua”
L’accompagno alla porta, lei se ne va, dalla finestra la seguo con gli occhi, vorrei stare al suo fianco, tenerla abbracciata, ma che mi sta succedendo?

Raffaella
Sono alla fermata dell’autobus e aspetto… ripenso a quello che &egrave appena successo, a ciò che mi ha detto Giorgio ed a ciò che ho risposto io… &egrave tutto vero ! questa relazione &egrave una pazzia ! ma &egrave vero anche che io lo voglio ! Già ora vorrei tornare indietro, correre al suo studio e pregarlo di farmi godere di nuovo ! Vorrei sentirlo dentro di me… vorrei essere sua che lui fosse mio… ma perché &egrave così ? perché questa folle voglia ?
Conosco Giorgio da sempre, per quanto torni indietro con la memoria non riesco a ricordare un passato abbastanza lontano perché lui non ci fosse ancora. Per anni era stato “zio Giorgio”… l’amico di papà che tante volte veniva al mare con noi o a cena o altro insieme a sua moglie. Perché ho sempre provato per lui uno speciale affetto ? perché per sua moglie no ? perché ora questa voglia… anzi… questa necessità di essere la sua amante ??
Non sono una ragazzina inesperta e bruttina alla ricerca di uno qualunque che se la scopi… anzi ! so di essere molto carina… le compagnie maschili non mi sono mai mancate… ho perso la verginità a 13 anni col mio 1′ “fidanzato” ma già prima avevo fatto alcune esperienze interessanti in campo sessuale… eppure… dalla prima volta che ho fatto l’amore con un ragazzo mi sono chiesta come sarebbe stato farlo con un uomo… uno “grande” molto più vecchio di me ! e quando nelle mie masturbazioni solitarie m’immaginavo la cosa… l’uomo era sempre lui… Giorgio ! Non un modello strafigo… non un divo del cinema… come invece succedeva alle mie amiche e compagne di scuola… no… per me l’UOMO era Giorgio ! ed ora che finalmente l’avevo avuto… non ero disposta a mollarlo !
Dovevo sentirmi in colpa per sua moglie ? no… perché ? se lei l’avesse soddisfatto non credo che lui avrebbe avuto la forza e le energie per farmi godere come aveva fatto quelle prime due volte… Quindi… se lei non si godeva la fortuna che aveva dandogli e facendosi dare tutto il piacere che quell’uomo meraviglioso era in grado di donare… beh… tanto peggio per lei ! Era giusto che se lo godesse un’altra ! non aveva senso sprecare quel tesoro e lasciarlo “andare a male” ! ora era il mio tesoro… e lo sarebbe stato per sempre ! o almeno… finché tutti e due ne avessimo avuto voglia…
Arriva l’autobus… salgo automaticamente e mi siedo… nel farlo mi rendo conto che al solo pensare a lui mi sono nuovamente bagnata… ne ho di nuovo voglia… vorrei essere ancora con lui… o almeno in camera mia col mio vibratore… stringo le cosce per non pensarci e mi guardo intorno… l’autobus &egrave quasi vuoto… c’&egrave un uomo… seduto molto avanti… poi due ragazzini che chiacchierano, subito dietro di lui…. ed io da sola, tre file più indietro. 40 minuti di tragitto per arrivare a casa… &egrave troppo ! senza quasi rendermene conto… allento la cintura, slaccio il bottone dei jeans ed infilo una mano… raggiungo l’elastico delle mutandine e lo supero… ben presto le mie dita sono tra le cosce ed accarezzano la fessura già bagnata e bollente…tengo d’occhio gli altri 3 passeggeri ed intanto inizio ad accarezzarmi sempre più a fondo… la mente torna nella casa al mare… alla prima (e finora unica) volta che sono stata veramente sua… pian piano l’autobus ed il resto del mondo scompaiono… la vista si annebbia ed alla fine io vengo… pensando a Giorgio e mordendomi le labbra per non urlare… lentamente torno in me… ansimo… sono scivolata un po’ in avanti, sul sedile, per facilitare l’accesso delle dita alla mia fighetta… mi ricompongo e guardo in giro… l’uomo &egrave sceso… i ragazzini sono ancora lì ma non si sono accorti di niente… l’autobus &egrave fermo ad un semaforo… sopra il parabrezza anteriore c’&egrave uno specchio vi vedo riflessa la faccia del conducente…. mi fissa con gli occhi sbarrati e la bocca spalancata… io arrossisco… il semaforo diventa verde ma lui &egrave sempre lì… gli suonano… riparte… arriviamo ad una fermata… non &egrave la mia ne mancano 3… ma decido di scendere lo stesso… prima però passo di fianco al gabbiotto del conducente… lui mi guarda… ricambio lo sguardo, sorrido gli dico… “piaciuto ?… ciao”… con la mano sporca dei miei umori lascio un’impronta sul plexiglass del gabbiotto e poi scendo…
Mentre torno a casa a piedi rifletto… devo trovare il modo di sfogarmi diversamente… con Giorgio, preferibilmente… o finirà che mi ficco in qualche casino !

Giorgio
Non riuscivo a levarmi dalla testa quella ragazzina, ero solo nello studio e avevo tanti problemi da risolvere ma i momenti passati con Raffaella mi passavano davanti agli occhi e non riuscivo a concentrami. Improvvisamente fui distolto dal suono del citofono, non aspettavo nessuno, una voce lontana mi informò che era la consegna di una posta prioritaria, apri ed attesi sulla porta. Improvvisamente la porta dell’ascensore si aprì e Raffaella mi corso incontro gettandosi al mio collo, mentre mi baciava slanciò un piede dietro e chiuse la porta, stringendosi con forza al mio collo la lingua in esplorazione della mia bocca. Quando ci staccammo ansanti le dissi:
– Raffa ! sei tutta matta ! e se ci fosse stato ancora qualcuno in ufficio ?
Mi rispose che era un’ora che controllava il mio ufficio ed era sicura di trovarmi solo, mi prese per la cravatta e mi spinse nel mio studio, quando fummo davanti alla scrivania mi fece appoggiare alla scrivania e riprese a baciarmi con furia, la sua lingua era una biscia impazzita dentro la mia bocca, mi succhiava la mia, mi leccava le labbra, il palato ora mordeva ora riprendeva a leccare, ci staccammo di nuovo ansanti, mi sorrise e mi disse:
– Ora stai lì e non muoverti’ oggi faccio io’

Raffaella
Ormai Raffaella conosceva a memoria ogni angolo del negozio’ la disposizione di ogni singolo articolo e la composizione della vetrina’ avrebbe tranquillamente potuto lavorarci senza sfigurare, pensò con un sorriso’ erano più di 45 minuti che si aggirava per il locale fingendosi interessata a tutta la merce ed indecisa su cosa acquistare’ in realtà era la prima volta in vita sua che entrava in un negozio di abbigliamento e non guardava nemmeno ciò che le stava intorno. Il suo interesse era tutto concentrato sul portone dall’altra parte della strada, proprio di fronte al negozio. Esattamente in quel momento dal portone in questione stava uscendo una donna sui sessant’anni che, dopo essersi chiusa la porta alle spalle, si avviò verso destra.
Raffaella attese che scomparisse dalla vista poi usci dal negozio ed attraversò la strada’ raggiunse il portone che aveva sorvegliato così a lungo e suonò ad un citofono. Quando una voce maschile rispose lei truccò la voce con un fazzoletto e disse
– Posta prioritaria. Consegna urgente.
La voce le indicò il piano (che lei già conosceva) e poi si sentì lo scatto della serratura. Entrò e salì di corsa in modo da essere già davanti alla porta dell’ufficio quando Giorgio la aprì. urlò prima di fiondarsi attraverso l’uscio non ancora completamente aperto e balzare al collo dell’uomo. Giorgio sobbalzo per la sorpresa, lei usò un piede per spingere la porta e chiudersela alle spalle ed intanto incollò la bocca a quella dell’uomo. Ripresosi in fretta dall’improvvisa visita Giorgio rispose al bacio’ quando infine si staccarono le disse
– Raffa ! sei tutta matta ! e se ci fosse stato ancora qualcuno in ufficio ?
– Primo, non saresti venuto tu ad aprire. Secondo &egrave quasi un’ora che sono di fronte al portone ed ho visto uscire tutti quanti. Ho aspettato apposta che rimanessi solo.- rispose lei con un sorriso malizioso.
– Quasi un’ora ?? allora sei proprio pazza !
– Sì Giorgio’ pazza di te ! e ora vieni’
Quindi, sempre sorridendo maliziosa, lo afferrò per la cravatta e sì diresse all’ufficio di lui, tirandoselo dietro. Entrati nell’ufficio le spinse contro la scrivania, lo fece sedere sul bordo, lo abbracciò e lo baciò di nuovo a lungo e con passione. La sua linguetta si muoveva rapida nella bocca dell’uomo leccandogli avidamente ora le labbra, ora la lingua, ora il palato’ ogni tanto interrompeva per mordicchiargli le labbra e la lingua e poi riprendeva’ quando il bacio ebbe fine lo guardo intensamente negli occhi, gli sorrise e gli disse’
– Ora stai lì e non muoverti’ oggi faccio io’
Quindi arretrò di un paio di passi si tolse la maglia e subito dopo la gonna’ non fu necessario togliere altro’ quel giorno non aveva indossato biancheria’ nuda, tornò ad avvicinarsi all’uomo, gli accarezzò i capelli ed il viso poi gli slacciò i pantaloni’ si chinò per abbassarglieli i pantaloni e poi s’inginocchiò per abbassargli anche le mutande’ improvvisamente si trovò davanti il cazzo dell’uomo già eretto e pronto. Lo guardò affascinata per alcuni secondi poi lo afferrò con una mano ed iniziò ad accarezzarlo lentamente’ l’altra mano intanto accarezzava e titillava con delicatezza le palle’ poi la mano che impugnava l’asta spinse indietro la pelle fino a mettere completamente a nudo il glande turgido e violaceo’ quindi Raffaella avvicinò il viso al membro dell’uomo e lo baciò delicatamente la punta’ ma non poteva resistere oltre. Quasi di sua iniziativa la lingua si spinse fuori dalle labbra ed iniziò a lambire con ingordigia quell’oggetto meraviglioso che tanto le piaceva ! Continuò l’operazione per alcuni momenti’ poi inizio a scendere con la lingua lungo l’asta fremente dell’uomo fino a raggiungere il sacchetto di pelle grinzosa che conteneva i testicoli’ si fermò a leccare anche quello per un po’ prima d’iniziare a risalire lungo il membro’ quando giunse di nuovo alla sommità la punta della lingua titillò per alcuni istanti il taglietto sulla punta del glande’ poi le labbra si schiusero e, poco a poco, il cazzo sempre più duro di Giorgio scomparve nella bocca vorace della ragazza. Lei iniziò a succhiare di gusto, con abilità ed ingordigia’ quasi freneticamente’ quanto le piaceva ! Quella era la parte del sesso che le piaceva di più ! Fin dalla prima volta che l’aveva provato (anni e anni prima) aveva sempre adorato leccare e succhiare un cazzo ! Oh… le piaceva anche tutto il resto, sia chiaro’ sentirsi penetrare era bellissimo, niente da dire’ ma niente le dava tanto piacere come la sensazione di un cazzo in bocca’ la consistenza’ il sapore’ l’effetto che faceva sul suo “proprietario”‘ erano tutte cose insostituibili ! E l’epilogo poi ! che bello quando un uomo le godeva in bocca’ al solo pensiero la sua fichetta già umida si bagnò ulteriormente’ mentre continuava l’azione sul cazzo dell’uomo, Raffaella portò una mano tra le cosce ed iniziò a masturbarsi rapidamente’ con la stessa frenesia con cui succhiava il membro di Giorgio’ sentì il suo compagno irrigidirsi progressivamente’ le mani di lui portarsi sulla sua testa e scompigliarle affettuosamente i capelli’ poi’ fu fantastico’ non avrebbe saputo dire quanti tempo fosse passato ma’ quando avvertì Giorgio inarcarsi, irrigidirsi e sussultare nella sua bocca iniziando a riempirgliela con caldi fiotti di sperma’ sentì qualcosa esplodere anche nel suo ventre ed una scarica elettrica attraversare tutto il suo corpo partendo dalla sua fichetta bollente e fradicia attraversando ogni parte del suo corpo fino a raggiungere la radice dei capelli e la punta dei piedi’ erano venuti insieme ! per un attimo perse la coordinazione e quasi si soffocò nel tentativo di respirare e nel contempo continuare ad ingoiare lo sperma che Giorgio stava ancora versando nella sua bocca’ quando tutto finì, lasciò che il membro si stava lentamente afflosciando scivolasse fuori dalla sua bocca e si assicurò di ripulirlo per bene con la lingua e le labbra per essere certa di non sprecarne nemmeno una coccia’ poi si alzò’ lo accarezzò e lo baciò lievemente sulle labbra’
– T’&egrave piaciuto, tesoro ? – gli chiese sorridendo’
– Oh’ Raffa’! Hai bisogno di sentirtelo dire ?? Sei stata fantastica’ !
– Bene ! Mi fa piacere che la pensi così’ perché avrei una proposta per te’ il prossimo week-end i miei genitori vanno via ed anche mio fratello non ci sarà’ quindi io sarò a casa tutta sola’ che ne diresti d’inventari un viaggio di lavoro e venire invece a farmi compagnia ? E’ tanto che sogno di passare un’intera giornata con te’ cucinare per te’ fare l’amore con calma, in un letto’ addormentarmi tra le tue braccia e svegliarmi al mattino con la testa sul tuo petto’ che ne dici ?
Giorgio
Ero ancora stravolto dal lavoretto che mi aveva fatto Raffa, era stato stupendo, ed ora lei era lì davanti a me, nuda e mi proponeva di passare un week-end con lei. La guardavo, ancora affannata, con i capelli scarmigliati, le labbra lucide, la volevo ancora, sentii che mi iniziava una nuova erezione, l’attirai a me e la baciai, la sua bocca era dolce, ancora calda del mio sperma, fu un lungo bacio appassionato mentre le mie mani sfioravano ogni parte del suo giovane corpo, sentivo contro il torace i suoi capezzoli duri, la sua pelle era deliziosa e rabbrividiva al tocco delle mie dita. Le carezzai le natiche, scesi nel solco fra di esse, carezzai il buchino e le mie dita trovarono la sua fessura, umida e calda
“Raffa ti voglio… ti voglio…ancora”
Le le misi le mani sotto le natiche lei si sollevò e allacciò le gambe alla mia vita mentre il mio membro entrava in lei
con impeto
“ohhhh siii siiii….”
Presi a spingere con violenza, tenendola sospesa mi spinsi verso il muro, le poggiai la schiena contro la parete e cominciai ad entrare ed uscire dal suo corpo, ad ogni colpo lei rispondeva con un movimento del bacino tenendo ben strette le cosce contro il mio corpo.
Il mondo si era fermato, nella stanza si sentiva solo il rumore sordo dei nostri corpi, il rumore ovattato della sua schiena contro la parete, il mio respiro sempre più affannoso e i suoi gemiti e gli incitamente
“Ancora… ancora Giorgio… più forte..”
Il suo corpo scottava sotto le mie mani, la sua lingua rispondeva ai miei baci agile e insinuante
“Raffa… stò venendo… vengooo”
“Siii adesso anch’io.. si così….”
Tesi il corpo in un ultimo colpo di reni e venni dentro di lei che mi accolse con un sospiro, tesa ed eccitata, muovendo il bacino in accordo con i movimenti del mio corpo, poi si rilasso e rimase così languida fra le mie braccia. La tenni così dolcemente stretta a me, poi scivolò giù. Ci rivestimmo in silenzio,l’abbracciai di nuovo, la baciai mormorandogli
“Grazie Raffa… sei… sei.. meravigliosa… sei mia… sei una splendida amante… e a volte non sò che cosa ho fatto per essere così fortunato da averti”
“Zitto tu sei mio ed io sono tua… e basta… a proposito per il week-end che si fa?”
“Per me va bene ma se invece di venire io da te non andiamo da me in montagna, io nemmeno devo mettere scuse perch&egrave mi moglie parte per un congresso ed io avevo intenzione di andare comunque, poi lì siamo sicuri che nessuno ci vede”
“Ci penso su, io preferivo non allontanarmi… sai per i miei se mi cercano… ma vediamo di organizzarci”
Aprì la porta e lanciandomi un bacio sulla punta delle dita scese di corsa le scale lasciandomi appagato e felice.

Raffaella
Mentre tornava a casa Raffaella, come al solito, rifletteva’ le era sempre piaciuto andare in giro senza biancheria intima e lo faceva spesso’ l’eccitava l’idea che qualcuno potesse accorgersene sul metrò’ sui mezzi o sulle scale (mobili e non) ‘ ma questa volta forse non era tata una grande idea’ ora la cosa le creava qualche problemino’
Giorgio, quando era venuto la seconda volta, le aveva depositato un discreto quantitativo di sperma ben dentro la sua fighetta e in ufficio da Giorgio non aveva potuto farsi un bagno né un bid&egrave’ e ora, per effetto della gravità, lo sperma stava scendendo lungo il condotto della sua vagina facilitato anche dalle sue abbondanti secrezioni che lo rendevano più fluido’ quando giunse alla fermata dell’autobus ebbe l’impressione che stesse giù uscendo dalla sua fighetta ed iniziasse a colare lungo l’interno delle sue cosce.
Si guardò intorno, non c’era nessuno vicino’ parzialmente protetta dalla rientranza di un portone, rapidamente infilò una mano sotto la minigonna e con un paio di dita raggiunse le grandi labbra’ sì, indubbiamente c’era qualcosa che stava uscendo. Ne raccolse più che poté con le dita e portò la mano davanti al viso’ guardò ed annusò per alcuni istanti la sostanza che le imbrattava le dita e poi, rapidamente, s’infilò le dita in bocca e le ripulì avidamente con le labbra e la lingua’ mmm ! il sapore suo e di Giorgio mischiati’ che buono ! Si accertò che nessuno si fosse accorto dell’accaduto e ripeté 3 o 4 volte l’operazione eliminando così il grosso del liquido che tentava di fuoriuscire dalla sua fighetta, quindi con un fazzolettino di carta sì pulì ulteriormente’ poi tornò alla fermata dell’autobus, buttò il fazzolettino nel cestino dei rifiuti ed attese l’arrivo del mezzo.
Tornata a casa Raffaella, per prima cosa si fece una doccia’ e mentre l’acqua scorreva sul suo corpo accarezzandolo lievemente, lei ripensò a quando poco prima ad accarezzarla erano le mani di Giorgio’ invariabilmente sì eccitò di nuovo e finì che dovette masturbarsi per calmare il fuoco che si agitava nuovamente nel suo ventre’ poi fin di lavarsi. Al termine, mentre si asciugava, in piedi davanti allo specchio, sì disse’ ‘mi preoccupi un po’ Raffa’ ultimamente hai un po’ della cagnetta in calore’!’ poi sorrise e strizzò l’occhio alla sua immagine riflessa si mise l’accappatoio ed uscì.
Nel corso della serata parlò un po’ col fratello ed i genitori del week-end e, alla fine prese la sua decisione’ ma preferiva non chiamare Giorgio a casa’ gliel’avrebbe comunicata l’indomani chiamandolo in ufficio.
Il resto della serata trascorse normalmente’ un po’ di televisione, un po’ di Internet, e alla fine andò a letto’ mentre si addormentava il suo pensiero era già al week-end (certamente splendido) che avrebbe passato col suo magnifico amante.

– Ciao Giorgio ‘ disse Raffaella quando chiamò l’uomo, il pomeriggio successivo.
– Ciao Raffa ! tutto bene ? preso qualche decisione per il week-end ? ‘ chiese lui.
– Sì orsacchiotto mio’ ti chiamavo proprio per quello’ pensavo che tu probabilmente sabato non devi lavorare mentre io devo andare a scuola. Però i miei partono già venerdì sera. Quindi se ti va bene potresti venire qui venerdì, passiamo la serata e la notte qui’ poi sabato mattina io vado a scuola’ tu fai quello che vuoi nella mattinata, alle 12.40 mi vieni a prendere nella via dietro la scuola e partiamo per la montagna’ che ne dici ? ti va ?

Giorgio
Finalmente giunse venerdì sera’ l’ultima mezzora prima che i genitori di Raffaella partissero sembrò durare un’eternità ma, alla fine, anche quella passò e loro se ne andarono. Ero riamasto in auto ad aspettare, non appena la ragazza vide l’auto staccarsi dal marciapiede lei si attaccò al telefono e mi chiamò
– Giorgio’ sono partiti’! Vieni presto’ ti aspetto !
Quando arrivaii Raffaella era alla finestra, appena mi vide scendere dalla macchina corse dentro, io ero impaziente almeno quanto lei ! Ma quanto cavolo ci metteva l’ascensore a fare 4 stupidi piani ! Quando si fermò al piano, chiusi la porta in fretta, quasi sbattendola, e mi diressi verso la porta che ben conoscevo, per la prima volta, sarei entrato in quella casa con motivazioni diverse’ questa volta non andavo a trovare i miei vecchi amici’ andavo per’ scoparmi la loro figlia’! Per un attimo mi sentii in colpa ma il desiderio e l’eccitazione erano troppo forti perché altri sentimenti potessero prevalere ! Feci per suonare il campanello ma la porta si aprì da sola e, prima che io potessi dire o fare qualcosa, un braccio mi trascinò dentro l’uscio parzialmente aperto e qualcosa di morbido e caldo volò tra le mie braccia’ Era Raffaella’ ed era completamente nuda ! La ragazza incollò la bocca alla mia ed iniziò a baciarmi con foga’
– Ciao orsacchiotto ! benvenuto ! – disse lei quando il bacio ebbe fine
– Il miglior benvenuto della mia vita – risposi guardandola avidamente e percorrendo con gli occhi tutto il corpo di lei’ accidenti ! sembrava ogni volta più bella !
Lei se ne accorse e mi sorrise soddisfatta. Le piaceva essere guardata. Mi prese per mano e mi guidò lungo il corridoio, permettendomi così di ammirarla anche da dietro’ poi , dopo aver percorso alcuni metri, si voltò e mi chiese’
– Cosa vuoi fare prima ? mangiare’ o’?
– La seconda ! – risposi lui con un sorriso
Il sorriso di lei si allargò ulteriormente e mi condusse in camera propria. mi ricordai tutte le volte che ero entrato in quella stanza’ ma allora era per salutare una bambina che giocava con le bambole’ accompagnato dai genitori di lei e non da una bella ragazza nuda’
Ma Raffaella non mi lasciò molto tempo per simili riflessioni’ sì voltò, mi abbraccio’ poi mi baciò di nuovo iniziando intanto a spogliarmi’ ben presto la giacca e la camicia finirono sul pavimento’ poi lei interruppe il bacio per inginocchiarsi e per sfilarmi le scarpe’ le calze’ i pantaloni’ ed infine gli slip. rimase in ginocchio anche quando l’operazione fu conclusa’ si leccava le labbra mentre guardava il cazzo già eretto che svettava davanti a lei’ poi allungò una mano ed iniziò ad accarezzarlo dolcemente, godendosi le mie reazioni ‘ le contrazioni involontarie dei muscoli’ il leggero tremito delle mie mani abbandonate lungo i fianchi che non sapevano bene se restare dov’erano o posarsi sulla testa di lei per portarsela più vicino’ ma non ebbi bisogno di prendere alcuna decisione. Infatti dopo pochi secondi il viso di Raffaella si avvicinò al mio inguine ‘ inalò a fondo l’odore che la mandava letteralmente in calore’ poi la bocca si schiuse permettendo a lingua e labbra di iniziare il loro lavoro sul mio membro. Come sempre la ragazza si dedicò con passione a quell’operazione’ e quanto le piaceva farlo ! La maggior parte delle delle donne che avevo frequentato avevano sempre fatto resistenza al sesso orale, una scopata si ma un pompino era una cosa che facevano, invece a lei piaceva da matti ! Continuò a lavorarsi il cazzo con la bocca sino quando si rese conto che mi stavo avvicinando un po’ troppo a venire, sì fermo’ si alzò’ mi accarezzò dolcemente e mi bacio sulle labbra’ poi improvvisamente, mi poggiò una mano sul torace e mi spinse indietro con forza. Mi trovai sdraiato sul letto senza capire bene cosa fosse successo’. Lei si sedette accanto a me e si chinò a baciarmi di nuovo in bocca’ poi, con un rapido movimento, tornò con la testa verso il mio inguine ma ora le sue ginocchia erano ai lati della mia testa e la sua fichina rosea ed invitante si apriva a pochi centimetri dalla mia faccia. Non ebbi bisogno d’incoraggiamenti ulteriori’ iniziai immediatamente a frugare con le dita e la lingua quella piccola voragine bollente e già fradicia di umori’ Lei restò alcuni istanti a godersi la mia azione’ poi tornò a tuffarsi tra le mie cosce ingoiando il pene eretto. Da quel momento nessuno dei due ebbe ben chiaro cosa stesse facendo’ tanto intense erano le sensazioni che ci procuravamo a vicenda’ dopo un tempo che poteva essere 1 minuto o 1 anno, venimmo quasi contemporaneamente’ prima io, inondandole la bocca di quei caldi getti che tanto le piacevano’ poi, pochi istanti dopo, lei’ offrendomi suoi dolci succhi’ , succhi che io leccai con la stessa avidità dimostrata da lei nell’inghiottire ogni più piccola goccia di sperma che io aveva emesso. Rimanemmo per un po’ abbandonati a riprendere fiato’. Lei sdraiata sopra di me’ poi Raffaella si lasciò scivolare di lato e mi sorrise
– Come inizio direi che non c’&egrave male orsacchiotto’ ora andiamo in cucina che ti preparo la pappa’ che poi abbiamo tutta la serata e la notte per divertirci’

Raffaella
Finalmente giunse venerdì sera’ l’ultima mezzora prima che i genitori di Raffaella partissero sembrò durare un’eternità ma, alla fine, anche quella passò e loro se ne andarono. Non appena la ragazza vide l’auto staccarsi dal marciapiede lei si attaccò al telefono’
– Giorgio’ sono partiti’! Vieni presto’ ti aspetto !
Quindi andò a prepararsi. Ci vollero altri 23 minuti prima che Raffaella (che era stata alla finestra la maggior parte del tempo) vedesse la macchina dell’uomo fermarsi davanti a casa sua’ e finalmente vide anche lui scendere dalla macchina.
Giorgio era impaziente almeno quanto lei ! Ma quanto cavolo ci metteva l’ascensore a fare 4 stupidi piani ! Quando si fermò al piano, chiuse la porta in fretta, quasi sbattendola, e si diresse verso la porta che ben conosceva ma, per la prima volta, sarebbe entrato in quella casa con motivazioni diverse’ questa volta non andava a trovare i suoi vecchi amici’ andava per’ scoparsi la loro figlia’! Per un attimo si sentì in colpa ma il desiderio e l’eccitazione erano troppo forti perché altri sentimenti potessero prevalere ! Fece per suonare il campanello ma la porta si aprì da sola e, prima che lui potesse dire o fare qualcosa, un braccio lo trascinò dentro l’uscio parzialmente aperto e qualcosa di morbido e caldo volò tra le sue braccia’ Era ovviamente Raffaella’ ed era completamente nuda ! La ragazza incollò la bocca alla sua ed iniziò a baciarlo con foga’
– Ciao orsacchiotto ! benvenuto ! – disse lei quando il bacio ebbe fine
– Il miglior benvenuto della mia vita – rispose lui guardandola avidamente e percorrendo con gli occhi tutto il corpo di lei’ accidenti ! sembrava ogni volta più bella !
Lei se ne accorse e gli sorrise soddisfatta. Le piaceva essere guardata’ e l’ammirazione che leggeva negli occhi degli altri (di Giorgio in questo caso) la eccitava più di qualunque afrodisiaco. Lo prese per mano e lo guidò lungo il corridoio, permettendogli così di ammirarla anche da dietro’ poi , dopo aver percorso alcuni metri, si voltò e gli chiese’
– Cosa vuoi fare prima ? mangiare’ o’?
– La seconda ! – rispose lui con un sorriso
Il sorriso di lei si allargo ulteriormente e lo condusse in camera propria. Giorgio si ricordò tutte le volte che era entrato in quella stanza’ ma allora era per salutare una bambina che giocava con le bambole’ accompagnato dai genitori di lei e non da una bella ragazza nuda’
Ma Raffaella non gli lasciò molto tempo per simili riflessioni’ sì voltò, lo abbraccio’ poi lo baciò di nuovo iniziando intanto a spogliarlo’ ben presto la giacca e la camicia finirono sul pavimento’ poi lei interruppe il bacio per inginocchiarsi per sfilargli le scarpe’ le calze’ i pantaloni’ ed infine gli slip. Raffaella rimase in ginocchio anche quando l’operazione fu conclusa’ si leccava le labbra mentre guardava il cazzo già eretto che svettava dall’inguine dell’uomo’ poi allungò una mano ed iniziò ad accarezzarlo dolcemente, godendosi le reazioni di Giorgio’ le contrazioni involontarie dei muscoli’ il leggero tremito delle sue mani abbandonate lungo i fianchi che non sapevano bene se restare dov’erano o posarsi sulla testa di lei per portarsela più vicino’ ma lui non ebbe bisogno di prendere alcuna decisione. Infatti dopo pochi secondi il viso di Raffaella si avvicinò all’inguine dell’uomo’ inalò a fondo l’odore che la mandava letteralmente in calore’ poi la bocca si schiuse permettendo a lingua e labbra di iniziare il loro lavoro sul membro di lui. Come sempre la ragazza si dedicò con passione a quell’operazione’ quanto le piaceva farlo ! La maggior parte delle sue amiche sarebbero inorridite all’idea di fare un ‘pompino’ figuriamoci poi ad un 50enne’ a lei invece piaceva da matti ! Le piaceva anche il termine, “pompino”‘ continuava a ripeterselo mentalmente’ ‘ quando si rese conto che lui si stava avvicinando un po’ troppo a venire, sì fermo’ si alzò’ lo accarezzò dolcemente e lo bacio sulle labbra’ poi improvvisamente, gli poggiò una mano sul torace e lo spinse indietro con forza. Giorgio si trovò sdraiato sul letto senza capire bene cosa fosse successo’. Lei si sedette accanto a lui e si chinò a baciarlo di nuovo in bocca’ poi, con un rapido movimento, tornò con la testa verso l’inguine dell’uomo, ma ora le sue ginocchia erano ai lati della testa di lui e la sua fichina rosea ed invitante si apriva a pochi centimetri dalla sua faccia. Giorgio non ebbe bisogno d’incoraggiamenti ulteriori’ iniziò immediatamente a frugare con le dita e la lingua quella piccola voragine bollente e già fradicia di umori’ Raffaella restò alcuni istanti a godersi l’azione di lui’ poi tornò a tuffarsi sul magnifico piolo che continuava a svettare tra le cosce dell’uomo. Da quel momento nessuno dei 2 ebbe ben chiaro cosa stesse facendo’ tanto intense erano le sensazioni che si procuravano a vicenda’ dopo un tempo che poteva essere 1 minuto o 1 anno, entrambi vennero quasi contemporaneamente’ prima lui, inondandole la bocca di quei caldi getti che tanto le piacevano’ poi, pochi istanti dopo, lei’ offrendo i propri succhi al compagno’ succhi che lui leccò con la stessa avidità dimostrata da lei nell’inghiottire ogni più piccola goccia di sperma che lui aveva emesso. Rimasero per un po’ abbandonati a riprendere fiato’. Lei sdraiata sopra di lui’ poi Raffaella si lasciò scivolare di lato e sorrise a Giorgio’
– Come inizio direi che non c’&egrave male orsacchiotto’ ora andiamo in cucina che ti preparo la pappa’ che poi abbiamo tutta la serata e la notte per divertirci’

Leave a Reply