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Racconti Erotici Etero

Giulia sul tram

By 22 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

A Giulia, una ragazza che ho incontrato on line’

Mi piacerebbe incontrarti su un tram! A volte giro per lavoro, a volte in macchina, a volte con i mezzi pubblici…
Ti vorrei di fronte a me, con un reggiseno a balconcino che tiene su ed evidenzia il tuo seno, coperto da una camicetta semitrasparente. Sotto ti vorrei con una mini o un paio di pantaloni aderenti, che risaltino le tue forme… Truccata al punto giusto, senza essere esagerato! Deve evidenziare la tua bocca vogliosa e i tuoi sguardi devono essere decisi e provocanti… mi devono distogliere dalla lettura, convincermi che sai fare oltre che farti guardare… hai detto che sei timida? Sostieni il mio sguardo… ed eccitami! Sei sul tram, uno di quelli vecchi che sferragglia.

Sei in piedi. E’ ora di punta: hai scelto quest’orario perch&egrave c’&egrave più gente, più uomini da eccitare, più sguardi su di te! Ti tieni con un braccio alla sbarra. Ti guardo mentre ad ogni manovra dondoli e ti scontri con la gente. I nostri sguardi si incrociano e si parlano. I tuoi pensieri sono rivolti al tuo corpo: sai di essere provocante, sai di piacere e i tuoi occhi sembrano cercare la conferma sul mio viso. Tengo il giornale piegato davanti a me, ma il mio sguardo &egrave sul tuo seno… ho voglia di prenderlo, strizzarlo… leccarlo! Ti guardo: il tuo sorriso significa che hai capito.
La cosa ti eccita, nel dondolarti ti avvicini. Il tuo seno colpisce ripetutamente il giornale. Hai i capezzoli duri e si vede: il tessuto della camicetta &egrave teso! Il tuo sguardo &egrave su di me. Il mio &egrave sul tuo corpo, sui tuoi seni. Ogni istante la voglia di possederli cresce. Te ne accorgi, guardi i miei pantaloni e si vede. Sorridi! Io ti guardo ancora! Approfitto dei dondolii, e mi lascio “scontrare” con te… la mia mano libera, sfiora per un attimo il tuo seno. E’ davvero sodo, il capezzolo &egrave duro: ora ti desidero ancora di più! Mi guardo in giro. Cerco di capire dove siamo. Conosco la zona. C’&egrave un palazzo di uffici, lì non fanno domande alla gente che passa. Decido di rischiare. Mi avvicino a te. Con un braccio cingo il tuo corpo. La mia mano accarezza dolcemente la tua schiena. Un brivido ti percorre. Ti senti impaurita, non ti sei mai spinta così avanti con uno sconosciuto… ti guardo dritta negli occhi. Ora abbassi lo sguardo. Appoggio il mio corpo al tuo. Solo un attimo. Senti la mia erezione. inspiri profondamente, diventi rossa… ora sei tu che senti tutti gli sguardi su di te, ma sono solo io. Ti sussurro: “Seguimi” e mi avvio all’uscita! Ti guardi intorno: cosa penserà la gente? Chi &egrave questo? Mi posso fidare… oddio, ma &egrave uno sconosciuto… mille pensieri affollano la tua mente… mille emozioni percorrono il tuo corpo, ma &egrave l’adrenalina che sceglie per te.

Tu hai eccitato me… hai avuto quello che volevi. Ora sei disposta ad andare fino in fondo? Hai voglia di seguirmi giù dal tram? Le porte si aprono. Io scendo. Mi allontano un poco e mi fermo. Mi giro ad aspettarti. Sei scesa anche tu. Mi avvicino. Afferto il tuo braccio sinistro. Riprendo a camminare. Tu mi segui senza dire una parola. Percorriamo qualche centinaio di metri. Il tuo cuore batte all’impazzata. Mi fermo davanti ad un portone. Guardo il citofono ed entro. Ci sono uffici statali e tanta gente. Nessuno mi ferma. Prendiamo l’ascensore. Saliamo all’ultimo piano . In ascensore con noi c’&egrave altra gente. Ma nessuno fa caso a noi. Poco per volta tutti scendono. Noi scendiamo insieme ad una signora sulla quarantina con delle pratiche in mano. Ci sorride ed esce. Ci ritroviamo in un open space. Faccio finta di guardare le targhette dei vari uffici. Intanto ti accarezzo la schiena, come se fossi la mia ragazza. Ma non so neanche quale sia il tuo nome. Tu mi guardi. Sei ancora rossa in viso e i tuoi capezzoli tradiscono la tua eccitazione.

Ci dirigiamo verso le scale. Nessuno le usa più… o quasi! Appena entrati scendiamo di qualche gradino. Ti fermo. Infilo una mano nei tuoi capelli. Ti tiro a me e ti bacio così senza preavviso. La mia lingua entra nella tua bocca e cerca la tua. Si conoscono. Si desiderano. Mi stacco: ‘Come ti chiami?’ ‘Io sono Giulia’. Sorridi ‘ E tu?’ ‘Io sono solo il tuo piacere…’ riprendo a baciarti. La mia mano stringe il tuo seno. Il mio braccio cinge la schiena. Ho voglia di te. Ci stacchiamo nuovamente. Slaccio qualche bottone della tua camicetta. Infilo la mano e frugo sotto al reggiseno. Hai proprio delle belle tette. Slaccio il reggiseno. Mi tuffo con la bocca sul tuo capezzolo. Lo lecco , lo succhio e lo mordo. Piano senza farti male, ma lo stringo tra i miei denti. Ansimi. L’altro tuo seno &egrave in balia della mia mano, che lo massaggia, lo prende, lo strizza. Ora sono io a volerti. Mi stacco. Abbasso la cerniera dei miei pantaloni e tiro fuori il cazzo. Mi guardi. Ti spingo verso il basso: ne senti l’odore, lo inizi a masturbare. Spingo il tuo volto verso di lui. Lo assaggi, lo lecchi e lo prendi in bocca. Senti una porta sotto di noi. Dei passi decisi salgono gli scalini! Ti fermi e mi guardi! Forse questo non fa parte del gioco? Forse, ma non me ne preoccupo. Spingo nuovamente la tua testa verso me, la tua bocca sul mio cazzo… riprendi, ma hai timore di essere scoperta, la tua bocca non &egrave più come prima… Ti tiro su, ti appoggio al muro. Infilo una mano nel tuo perizoma. Subito due dita sono sulla parte più intima di te! Solletico il clitoride, allargo le tua labbra ed entro: inizio masturbarti. La mia lingua &egrave nuovamente nella tua bocca, l’altra mia mano continua a strizzarti le tette. Tu intanto muovi la tua mano sull’uccello. Lo meni, lo masturbi. Un’altra porta: i passi sono cessati. Ora ti dedichi completamente a me! Ora sei tu a scendere. Lo riprendi in bocca e succhi. Io sto per godere. te ne accorgi e aumenti il ritmo. Ti eccita vedere un uomo che non ti resiste… Sto per godere. Ti scosti. Godo sulle tette, sul collo e sul viso. Mi guardi soddisfatta. Ma non &egrave ancora finita. Ti tiro su. Con le mani spalmo il mio seme sul tuo corpo. Poi infilo due dita nella tua bocca e te le faccio succhiare. Ti bacio nuovamente. Voglio sentire il sapore di sperma nella tua bocca. Sei fantastica: nonostante abbia goduto, riesci a non farmi perdere il desiderio. Ti continuo a baciare, t’infilo nuovamente due dita nella figa. Sei fradicia. Ansimi, ti agiti. Mi desideri. Ora le dita sono tre che si muovono dentro di te. Ti sto scopando con la mano. Aumento il ritmo. Con il pollice stimolo il clitoride. Stai per godere anche tu. Istintivamente cerchi di tirarti indietro. Ma c’&egrave il muro.

Ti continuo a baciare. Le nostre bocche sono unite. Le nostre lingue si muovono vorticosamente alla ricerca l’una dell’altra, per poi sfuggirsi e ricercarsi. Le dita ora sono quattro. Il ritmo &egrave incessante. Un urlo soffocato esce dalla tua bocca. Ora stai godendo tu. Le ginocchia cedono. Le gambe tremano. Ma il muro e la pressione del mio corpo t’impediscono di cadere. Poco dopo ci ricomponiamo.

Scendiamo le scale. Si apre una porta: un impiegato sale. educatamente lo salutiamo. Istintivamente diventi rossa e abbassi lo sguardo. Ma sei soddisfatta.

Vorrei ricevere commenti, giudizi e critiche. La mia mail &egrave abisso71@interfree.it

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