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Racconti Erotici Etero

gli ultimi sprazzi d’estate

By 15 Luglio 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La stagione estiva ormai volgeva al termine per la nostra cittadina e i turisti erano ormai quasi tutti

tornati alle loro città del nord e ai loro lavori.
Da noi questo mese di settembre stava regalando ancora bellissime calde giornate che mentenevano l’acqua del

mare calda e molto accogliente per gli ultimi bagni.
Come tutti i giorni io finivo la mia corsetta serale nella piccola spiaggetta isolata dietro alla pineta, mi

dedicava a del sano yoga e poi mi facevo una rilassante nuotata prima di tornamene a casa per la cena.
Da qualche giorno , alla mia spiaggetta, c’era una bella ragazza mora con dei fogli in mano, le cuffie di un

lettore musicale nelle orecchie che guardando il mare disegnava su questi fogli.
Cercavo di capire chi fosse,ma non mi ricordava nessuna conoscenza e allora ipotizzai fosse la figlia di

qualche turista ancora in vacanza.
Cercavo di non farmi notare a fissarla, ma la sua bellezza e la sua freschezza mi colpivano…avrà avuto si è

no 18 o 19 anni e spesso incrociavo il suo sguardo su di me.
Erano ormai 4 o 5 giorni che la scena si ripeteva e quel giorno decisi che dovevo conoscerla a tutti i costi,

dovevo capire chi fosse e cosa disegnasse.
Quel giorno arrivai e non la vidi, ma vidi il suo album da disegno appoggiato sulla sabbia, mi avvicinai al

luogo dove lei tutti i giorni mi deliziava la vista e la vidi nella pineta parlare al cellulare.
Decisi lo stesso di curiosare tra i suoi disegni tendendo l’orecchio a quando tornasse per non passare da

ficcanaso.
Rimasi colpito dai suoi disegni,erano disegni erotici, sinuosi corpi che si cercavano,che si sfioravano, visi

che si baciavano, posizioni del kamasutra ma, la cosa che mi colpi di più furono i visi dei corpi

ritratti…eravano io e lei.
Rimasi turbato ed eccitato da quei disegni tanto da rischiare di essere scoperto da lei che nel frattempo

aveva chiuso la telefonata…riuscii appena in tempo a scappare in acqua senza essere visto (o almeno cosi

credevo).
Lei tornò al suo posto, riprese il suo album ma non disegnò più, rimase a fissarmi finchè io non uscii

dall’acqua e lascia la spiaggia.
La notte faticai a dormire ripensando alla mia porettina della spiaggia, deciso a tutti i costi l’indomani di

conoscerla e di provarci.
Arrivò l’orario della mia corsa quotidiana ma, decisi di cambiare il giro e di passare dalla pineta e

coglierla di sorpresa da dietro.
Arrivai con qualche minuto di ritardo e la vidi da dietro, sempre bellissima, capelli castani lungi e lisci

che , come sempre, guardava il mare e disegnava.
Pian piano mi avvicinai a lei e sbirciai l’ultimo disegno e rimasi di sasso,era raffigurato un atto di

fellatio di lei a me…il mio cazzo, già eccitato dalla situazione iniziò a crescere dentro il costume.
La raggiunsi e , senza pensarci, si posizionai dietro di lei e le tolsi le cuffie…lei sussultò spaventata,

ma io le bloccai la bocca con un bacio.
Lei si girò, mi vide, chiuse gli occhi e sentii la sua bocca dischiudersi e la sua lingua cercare la

mia…restammo per lunghi attimi a baciarsi voglioso l’uno dell’altra e il suo corpo si spinse contro il mio

sempre di più alla ricerca di calore e di un forte abbraccio.
Mi staccai dal bacio e lei apriì gli occhi , due occhi scuri bellissimi nei quali mi persi subito.
Mi disse “finalmente sei qui, sono giorni che ti desidero ma non volevo fare io il primo passo, quindi ieri ho

lasciato volontariamente i miei disegni qui facendo finta di telefonare sperando che la tua curiosità di

vedere cosa disegnassi ti portasse da me”.
Le risposi che anche io erano giorni che la desideravo ma temevo di essere sfrontato ma, dopo aver visto i

suoi disegni ieri, mi ero deciso a buttarmi.
Come risposta riprese a baciarmi in modo molto passionale, la sua lingua giocava con la mia, mi mordicchiava

il labbro e la mia eccitazione cresceva, la presi e la girai sul salviettone sulla spiaggia mettendomi sopra

di lei in modo da condurre il gioco.
Le bloccai le braccia a terra e la baciai con ardore, la mia lingua danzava con la sua per poi leccarle il

collo e il lobo delle orecchie, sentivo distintamente il suo respiro farsi più affannoso e allora pian piano

scesi con le labbra verso il suo seno, un magnifico seno da ragazzina, credo una seconda ma perfetta, le tolsi

il reggiseno rimanendo ad ammirare i suoi boccioli irti e desiderosi delle attenzioni che di lì a poco la mia

lingua le avrebbe regalato…prima uno e poi l’altro, li mordicchiai dolcemente lasciando poi spazio alla

lingua per leccarli avidamente…ormai erano rossi dalle mie attenzioni, ma durissimi , segno della sua

eccitazione ormai al culmina.
Decisi allora di osare ancora di più, scesi con la bocca e la lingua verso il su ombelico molto molto

lentamente.
I suoi gemiti di piacere, le gambe che si divaricavano e le sue mani tra i mie capelli che spingevano la mia

lingua sempre più in basso erano il chiaro segnale che ormai lei era mia e voleva solo una cosa: GODERE.
Continuai la mia discesa assaporando le gocce di sudore che le avevano imperlato la pelle, arrivai agli slip e

glieli tolsi subito, ormai non servivano più, avevano una grossa macchia di profumati umori che io annusai

regalandole un ulteriore brivido.
Sfiorai con la mia linua il suo monte di venere fino al clitoride che trovai gonfio e umido, iniziai un

piccolo pompino sul clitoride alternando la lingua alle labbra, scesi verso le piccole labbra e vi infilai la

lingua.
La mia bella morettina ormai non resisteva più, i suoi gemiti di piacere erano l’unico rumore udibile assiema

alle onde del mare.
Mi staccai da lei per tornare a baciarla e condividere con lei il suo sapore, mi accolse subito vogliosa, mi

baciava con passione laccando ogni particella del suo nettare…si staccò da me e fissandomi negli occhi mi

disse “ti prego scopami e fammi godere”…le tappai la bocca con un altro bacio e poi le sussurai…abbiamo

tutto il tempo.
Lei allora si divincolò da me e inverti le parti, ora era lei sopra di me che scorreva la lingua sui miei

pettorali fino ad arrivare al costume, lo tolse subito liberando il mio cazzo il totale erezione, con la

cappella violacea e le palle piene.
Iniziò a leccarmelo dolcemente, la lingua seguiva la durezza dell’asta fino alle palle,mentre i suoi occhi da

porcellina erano fissi nei miei, le piaceva dare piacere ad uomo con la sua bocca e la sua lingua fissandolo

dritto negli occhi per cogliere ogni brivido di piacere provocato dalla sua arte di pompinara nata, lei voleva

portare il suo uomo all’apice del piacere usando sguardo bocca e lingua, leccava le palle divinamente, le

prendeva in bocca per poi dedicarsi alla sensibilissima zona tra l’ano e le palle e poi risaliva verso il mio

glande.
Non resistevo più, la mia voglia di godere ormai era incontrollabile e quindi presi la sua testa e la guidai

sulla mia cappella affinche la prendesse in bocca con la volontà di scaricarmi dentro di lei.
La mia morettina non aspettava altro che questo segnale per fissarmi dritto negli occhi e ammiccare da porca e

poi iniziò l’ultimo atto della sua fellatio socchiudendo gli occhi e solleticando il frenulo con la lingua

mentre succhiava avidamente la mia capella e infatti venni poco dopo nella sua bocca.Riversai in lei diversi

fiotti che lei ingoio avidamente senza perderne nemmeno una goccia e senza smettere il pompino.
Mi accasciai esausto a terra e lei venne a baciarmi per condividere il mio piacere, fu un bacio lungo

dolcissimo ed intenso.
La sentii spostarsi e si posizionò a 69 per farsela leccare e trovare finalmente anche lei la pace dei sensi.
La sua fighetta rasata super invitante era li a pochi cm dalla mia lingua e io la presi e la feci sedere sulla

mia faccia.
Iniziai a leccarla voglioso di dissetarmi del suo nettare e lei riprese in bocca il mio cazzo che si stava

risvegliando in brevissimo tempo nonostante il superorgasmo di prima.
Lei notando il pronto risveglio del mio cazzo , coccolata dalla mia lingua, finalmente si lasciò andare e

venne copiosamente gridando il suo piacere al mare.
Io avevo placato la mia sete di lei ma non ero ancora sazio. L’imbrunire della sera ormai aveva oscurato la spiaggia e una leggera brezza ci aiutava a placare i nostri

bollenti corpi uniti da un dolce abbraccio.
La aiutai a sdraiarsi e mi avvicinai a lei baciandola con dolcezza e passione e lei ricambiò il bacio

assaporando ancora una volta il suo piacere.
Restammo cosi a coccolarci e baciarci per lunghi istanti cullati dal rumore del mare e rinfrescati dalla

brezza che indicava l’arrivo della sera finchè io mi ritrovai la sua mano di nuovo sul cazzo che tornò in

piena erezione, voglioso di quel corpo e quel bocciolo di rosa.
Lasciai che anche le mie mani ricominciassero a sfiorare tutti i cm della pelle ambrata della mia dolce

morettina,partendo dalle spalle e dal collo fino a scendere lungo la schiena fino al suo splendido culo.
La sua reazione non tardò e tutto il suo corpò inizio a fremere , la sua pelle ad incresparsi con il classico

effetto pelle d’oca e il suo respiro a farsi più affannoso.
Malvolentieri decisi di alzarmi dalla sabbia e lei mi lanciò uno sguardo contrariato, le porsi le mani per

aiutarla ad alzarsi, una volta in piedi la presi in braccio per dirigersi insieme verso il mare e fare

l’ultimo bagno della giornata e lavarci di dosso la sabbia.
Mentre mi avvicinavo al bagnasciuga lei mi baciava dolcemente alternando piccoli morsi alle labbra.
Non appena toccai l’acqua fresca del mare ebbi un brivido, mi fermai per adattarmi alla nuova temperatura

mentre in fondo al mare ormai il tramonto aveva acceso di un intenso colore rosso il mare.
Pian piano proseguii la mia immersione fin quando l’acqua non raggiunse le braccia e quindi la schiena della

mia morettina.
Lei ebbe un sossulto e dimenandosi cambiò posizione fino acingermi la vita con le sue gambe e il collo con le

sue braccia.
Mi guardava dritta negli occhi un po’ imbronciata per lo scherzetto dell’acqua fresca che le stavo facendo ma

quando la strinsi a me per baciarla, chiuse gli occhi e si abbandonò alle mia labbra.
In questa posizione il mio cazzo era a contatto della sua meravigliosa fighetta e quando il mio bacio si fece

più passionale lei si calò di peso su di me e mi lasciò entrare in lei.
Sentii distintamente i muscoli della sua vagina rilassarsi e allargarsi manmano che il mio cazzo entrava in

lei finchè non fui totalmente dentro di lei.
Era stretta ma accogliente e , se non avessi già sborrato prima prima, avrei resistito poco tempo dentro di

lei senza venire.
Lei iniziò a muoversi sfruttando l0aiuto dell’acqua del mare e iniziammo cosi fare l’amore dolcemente nel

mare.
Lei mi stava scopando in mare e la scena mi ricordò uno dei disegni che i giorno prima andai a curiosare nei

suoi album.
Lei ormai aveva appoggiato la testa sulla mia spalla e si muoveva sempre lentamente, su e giù, su e giù.
Le mie braccia riuscivano a reggere il suo peso grazie alla spinta dell’acqua e quindi appoggiando le mani sul

suo culo aiutavo il movimento godendomi ogni spasmo dei suoi muscoli vaginali e ogni sussurro proveniete dalla

sua bocca.
Il suo orgasmo non tardò ad arrivare e mi sentii il cazzo investito di un caldo benessere mentre lei mi

sussurrava il suo “godoooooooooooooooooooooooooooooo” all’orecchio.
Restammo abbracciato in acqua per pochi istanti finchè lei, senza staccarsi non si distese a pelo d’acqua con

la schiena lasciandomi la sublime visione delle sue magnifiche tettine e del suo ventre piatto.
Volevo uscire da lei ma lei mi stringeva le reni con le gambe e non mi permetteva di trovare refrigerio.
Ero ancora lontano dall’orgasmo, ma volevo comunque godere di nuovo con la mia morettina.
Decisi di uscire dall’acqua per rimetterci comodi sulla spiaggia e mi accorsi di una coppia che si stava

godendo il nostro amore, godendo a loro volta, infatti il movimento delle loro mani non lasciava nulla

all’immaginazione ma, a differenza nostra, loro non erano nudi.
Distesi la mia morettina sulla spiaggia e finalmente riuscii a liberarmi dal suo abbraccio ed a d uscire da

lei.
Lei , dolcemente contrariata, vedendo il mio cazzo ancora durissimo si passò una mano in mezzo alle gambe, si

infilo un paio di dita e poi se le portò alla bocca leccandone prima una e poi l’altra, mi guardò negli occhi

e mi disse ” sanno di buono, ma io preverisco questo” e come una volpe riprese in bocca il mio cazzo.
La sua lingua riportò alla mia mente subito le sensazioni del pompino di poco fa e la mia eccitazione crebbe a

dismisura.
Sembrava nata per far godere un uomo, alternava sapienti colpri di lingua a profondi ingoi di cazzo, leccava

dolcemente le palle e si soffermava nel tratto sensibile tra l’ano e le palle per poi risalire di nuovo

lentamente verso la cappella…e tutto questo sempre fissandomi negli occhi, sfidando la mia resistenza col

suo sguardo da porca.
Quando si rese conto che il suo lavoro mi stava di nuovo velocemente portando al piacere si fermò e mi disse

“Domani rientro al nord ma voglio disegnare il mio ricordo indelebile nella tua mente”…facendo questo mi

fece mettere a terra e si posizionò su di me per la classica posizione dello smorzacandela.
Da sola scese sul mio cazzo fino a farselo entrare tutto, avevo capito che voleva scoaprmi per l’ultima volta
e farmi godere dentro di lei per portare con se un po’ di me.
Mise le mani sul mio petto per reggersi e dettare il ritmo della penetrazione, ci sapeva fare e si muoveva in

modo modo molto ritmico affondandosi nella penetrazione fino in fondo e risalendo poi quasi a farselo uscire

tutto.
Io mi godevo l’ennesima sua sorpresa mentre con le mani giocavo con le sue tette magnifiche, una seconda

perfetta da fare invidia a moltissime donne.
Io stavo quasi per godere, ma anche in lei stava tornando prepotente un nuovo godimento…me ne accorsi

dall’aumentare delle sue secrezioni vaginali che ormai mi bagnavano completamente le gambe e dal ritmo della

scopata che stava diventando irregolare e più veloce.
Ero pronto a godere assieme a lei ma, lei spalancò gli occhi, mi guardò e si alzo di scatto facendolo uscire

completamente da lei, rimasi di sasso non capendo cosa volesse fare.
Sentii la sua mano afferrarlo e ritornò sopra di me per abbassarsi di nuovo ad accoglierlo ma, stavolta,

quello che violai fu il suo meraviglioso culo, sentivo le pareti dell’ano aprirsi piano piano via via che lei

si abbassava su di me.
Il suo viso era un misto di dolore e piacere mentre il mio di lussuria e godimento.
Quando lei si ritrovò penetrata completamente apri gli occhi e mi guardò leccandosi le labbra con la lingua.
Iniziò di nuovo il movimento su e giù di prima, ma stavolta i muscoli che avvolgevano il mio cazzo erano più

stretti di prima e il mio orgasmo stava montando velocemente.
Lei si accorse di questo e iniziò a muoversi velocemente per favorire la mia sborrata, uno due tre altri

affondi e urlai il mio “GODOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO” riempiendole il culo di caldo sperma…udii un “ANCHE

IOOOOOOOOOOOOOOO” provenire dalla sua bocca e poco dopo un applauso si sollevò nella direzione della coppia

voyeur.
Rimanemmo cosi per pochi attimi finchè il mio cazzo non si ammosciò uscendo dal suo culo e lasciando colare la

mia sborra.
Lei soddisfatta mi guardò negli occhi, si mise la mano tra le cosce raccogliendo un rivolo di sperma che

colava e se lo portò alla bocca succhiandolo golosa mi disse “Addio Ale mi hai fatto godere come nessunomai”.
Si girò e si allontanò nuda nel buoi della sera che ormai era sopraggiunta, raccolse i suoi vestiti, si girò

un ultima volta verso di me mandandomi un bacio con la mano.
Io mi ripresi poco dopo mi avvicinai ai miei vestiti e trovai tutti i suoi disegni e una dedica “Questi sono

per te,per ricordarti cosa mi passava nella testa in questi giorni che ti vedevo, tua per sempre Jessica”

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