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Racconti Erotici Etero

Gonnella Plissettata

By 9 Maggio 2014Dicembre 16th, 2019No Comments

Gonnella Plissettata
E’ estate e, quest’anno fra tutti quei nomi epici e biblici ne abbiamo viste di tutti i colori e di tutte le temperature.
Gli stessi colori di cui hai beato i miei occhi.
Oggi reggiseno blu, mini plissettata bianca e canotta arancio che ovviamente mi ha permesso di conoscere il colore del tuo reggiseno.
L’altro giorno, sono di nuovo venuto a prendere mia figlia e davanti alla porta di casa tua ti sei piegata in avanti mostrandomi le tue tette fino in fondo a dove finiscono, perfettamente contenute dal tuo reggiseno: ci avrei infilato volentieri il mio cazzo e, ormai in preda ad una erezione incredibile, le avrei inondate di sborra calda e poi per concludere me lo avresti ripulito con la tua bocca ma, mi sono gloriato solo di una bella guardata.
Ieri, domenica, ti abbiamo dovuto aspettare come al tuo solito pero ne &egrave valsa la pena.
Ti sei presentata con una mini bianca plissettata cortissima che ti lasciava completamente scoperte le tue belle cosce fin quasi alle natiche, questa volta hai coordinato con un paio di scarpe col tacco anch’esse bianche e finalmente hai abbandonato gli zoccoletti.
Sopra hai messo un top con un reggiseno blu che era impossibile da non vedere sia per il colore che risaltava sull’arancio del top sia per la scollatura paurosa tanto che durante il pranzo quando eri di profilo ti si vedeva benissimo la nudità del tuo seno.
Difficile distogliere lo sguardo da te e, impossibile non farsi venire voglia di giungere alla fine di quella mini per scoprire il tuo ultimo capo di abbigliamento, strapparlo via e possedere ciò che esso copre.
Abbiamo pranzato e durante il pranzo la mia voglia, la mia erezione sono cresciute all’inverosimile; ad un tratto mentre eri in piedi ti sei perfino presa il lusso di mettere un piede sul piolo della sedia e lasciare che la gonna risalisse ancora di più. Ormai allo stremo per l’eccitazione finalmente abbiamo finito di mangiare e ci siamo preparati per andare via quando tu, chiedi un passaggio a casa.
Uffff non mi va, fa caldo e 15 km sotto il sole cocente senza aria condizionata non me li voglio proprio fare.
Ma proprio a volerla ringraziare per lo spettacolo che li ha offerto decido di accompagnarla lo stesso. Saliamo in auto e partiamo.
Ovviamente si &egrave seduta avanti e non posso notare che in questa posizione la gonnella &egrave diventata ancora più corta e mette ancora di più in mostra quelle belle cosce abbronzate.
Cosce che inevitabilmente hanno cominciato a diventare lucide per il sudore e da cui non riuscivo a distogliere lo sguardo. Credo che tu te ne sia accorta e alla fine hai accavallato le gambe e mi hai mostrato il bianco del tuo slip.
Forse mi hai deliberatamente provocato ma la mia mano dalla leva del cambio si &egrave spostata al tuo ginocchio e come se tu non vedessi l’ora l’hai immediatamente presa e portata in mezzo alle tue gambe fino a lambire il cotone del tuo slip.
Di li ho fatto da solo e con l’indice ho spostato lo slip fino a scoprire la figa su cui non ho sentito peli ma solo il bagnato dei tuoi umori.
Ho infilato un dito dentro ed ho cominciato ad esplorare la tua figa ed ho cominciato a sentire i mugolii del tuo piacere ma, la posizione era scomoda.
Così ti sei abbassata con la faccia sul mio cazzo e mi hai scoperto la rotondità del tuo culo.
Da dietro &egrave stato più facile e così ho potuto infilare due dita nella tua figa fradigia e il mio pollice &egrave finito dritto sul tuo buchetto che ho cominciato a forzare. Ti ho masturbata in questo modo, con due dita nella figa e il pollice nel buchino del culo ed hai goduto alla grande perché mentre ci davo dentro a più non posso: ti contorcevi e mugolavi come una cagna in calore ed alla fine contraendoti tutta sei venuta.
Al che ti sei tirata un poco su ed hai messo mano alla cintura dei miei pantaloni.
Ho deciso quindi di accostare perch&egrave troppo pericoloso guidare mentre si fanno certe operazioni.
Non ho il tempo di tirare il freno a mano che il mio cazzo già svettava fuori dalle mie mutande.
Mmmmmmm che sensazione di calore venire toccati da una mano diversa dalla propria.
Lo scappellasti dolcemente e piano piano iniziasti a segarmelo da vera professionista. Godo come un pazzo e con la mano ritorno a toccarti la figa e il culo spingendo dentro le dita ed emulando una vera scopata che purtroppo non possiamo permetterci.
L’eccitazione &egrave tale che mi fai venire subito e per evitare di sporcare dappertutto lo prendi in bocca e me lo spompini altri cinque secondi prima di riempirtela di un mare di sborra che riesci a contenere tutta.
Me lo lucidi, me lo lecchi mentre io continuo ad occuparmi della tua figa ma non &egrave possibile andare avanti, non c’&egrave tempo rimetto in moto e proseguo.

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