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HO FATTO UN ERRORE

By 30 Luglio 2011Febbraio 9th, 2020No Comments

HO FATTO UN ERRORE

Mi sono infilata in una situazione pericolosa. Sono stata superficiale.
Un mercoledi’ sera di alcune settimane fa ero presso lo studio di un noto avvocato nostro consulente su temi di ‘finanza internazionale’.
Io lavoro presso una societa’ che funge da intermediaria per l’acquisizione di aziende all’estero e mi ero recata dall’avvocato per acquisire gli ultimi atti di una difficile trattativa che si era chiusa con successo e che aveva procurato un notevole risultato economico alla mia azienda.
L’incontro si stava svolgendo piacevolmente e ricordo che fummo interrotti dalla segretaria che avvisava che sarebbe uscita per una commissione e data la tarda ora non sarebbe rientrata.
Eravamo soli.
Lui propose un brindisi alla ‘nostra’ vittoria ed io dimenticando la mia condizione di astemia ,sull’onda dell’euforia,aderii. Dal brindisi, al bis e tris il passo fu breve (dopo il primo brindisi sono normalmente gia’ in confusione) e dopo breve ero gia’ brilla, euforica ed anche eccitata.
Non so come è avvenuto , eravamo in piedi,vicini,quando ho avuto un giramento di testa. Fortuna che mi ha preso al volo;è stato un forte,giustificato abbraccio.
Per vostra conoscenza.non facevo sesso con mio marito da alcuni mesi ,forse la consuetudine , la noia..
Quando lui, approfittando delll’equivoca situazione mi ha baciato, non l’ho respinto anzi ho permesso che continuasse , io ero confusa quasi non vedevo intorno a me.
Da qui in poi i miei sono ricordi flash che ho poi ricostruito dando una sequenza logica.
Lui non era un adone, anzi, poco piu’ alto di me , sul metro e settanta,pancetta prominente,10-15 anni piu’ di me che ne ho 40,s posato con 2 figli, io ne ho 1.
La differenza è che io ,a sentire i commenti degli altri ,sono un gran bella’.signora.
Le sue mani mi percorrevano tutto il corpo soffermandosi in particolare sul sedere e le nostre lingue si incrociavano continuamente.
Poi ha messo una mano sul davanti spingendo sul mio pube e sfregando su e giu’;è stato il colpo di grazia, ho ceduto completamente.
Mi ha fatto indietreggiare verso la scrivania dove mi ha fatto appoggiare.
Con la mano destra mi teneva abbracciata mentre con la sinistra ha sollevato la mia gonna mettendo la mano a diretto contatto ,attraverso gli slip ,sulla mia femminilita’.
Con un dito spingeva il tessuto degli slip nel taglio della mia passera,in breve la mia passera è diventata un lago. Era scatenato,la sua lingua era completamente nella mia bocca. Mi sembrava di essere attraversata da uno stimolo di corrente dalla testa sino in mezzo alle gambe.
Poi si è inginocchiato e sollevandomi una gamba alla volta mi ha tolto gli slip(ancora non mi sono opposta) e con dita e lingua si è accanito sulla mia figa.
Quando ha capito che stavo pervenendo all’orgasmo,( i miei gemiti,lo stringer piu’ forte i suoi capelli’),il furbo si è interrotto lasciandomi piena di voglia e si è velocemente spogliato .Ho notato un bel cazzo,il mio confronto è con quello di mio marito,questo era ben piu’ lungo,altro che normalita’, e con un bel diametro.
Riprendendo a titillarmi la figa mi ha detto :spogliati,ho sempre pensato che mi sarebbe piaciuto far l’amore con te’insomma mi lusingava Mi diceva che bella figa che sei .
Non so come, mi sono ritrovata nuda con lui che ‘schiacciato’ a me mi palpava le tette,mi succhiava i capezzoli,mi stringeva il sedere e intanto omaggiava le mie bellezze:sembrano di burro ,dei capolavori del Michelangelo e mi pastrugnava con dolcezza.
Avevo la figa in fiamme.
A questo punto disse: fai qualcosa per me e con una pressione sulle spalle mi ha fatto piegare mettendo a contatto la mia bocca al suo uccello. Ho cominciato a leccarlo e succhiarlo e lui diceva :succhia e lecca anche le palle e intanto con le mani mi stringeva le tette.
Il suo uccello era diventato un obelisco di marmo , mi ha fatto alzare , girare di spalle ed appoggiata alla scrivania mettere alla pecorina.
E’ stato un attimo,me lo ha infilato direttamente in figa, mi e’ sembrato che mi arrivasse a toccare le ovaie,si è attaccato con le mani alle mie tette ed ha cominciato il suo dentro e fuori .Ero alle stelle.
Mi sentivo riempita tutto e godevo ad ogni infilata,mi ero dimenticata di essere moglie e madre di un marito e figlio che mi amano.
Su e giu’ dentro me,le sue mani sulle tette ,le sue dita nella mia bocca a fasi succhiare.
Mi faceva girare la testa per slinguarmi .
Mi ha chiesto se prendevo la pillola e gli ho risposto no.
Ha detto peccato,vorra’ dire che prenderai la pillola del giorno dopo.Io ero in trans ,poteva dire e fare quel che voleva, non mi sarei opposta e cosi’ non focalizzai quanto disse di seguito.
Che stupida.
Disse:meglio se non prendi la pillola,la possibilita’ di metterti incinta mi eccita ancor di piu’ e poi il tuo splendido culo te lo faro’ un’altra volta;questo lo intesi bene ,nessuno era mai entrato nel mio culetto.
Mi ha pistonato per un tempo infinito,mi sembrava di avere un orgasmo continuativo,ad un certo punto ha dato dei profondi colpi, che sono convinta sia arrivato davvero all’utero, ed ho sentito degli spruzzi dentro di me;il,porco mi ha davvero riempito la figa di sborra.
Finita l’eccitazione sono tornata al presente,cosa avevo fatto?
In silenzio ci siamo rivestiti,non sapevo cosa dire,non fosse stato per il brindisi/liquori non sarebbe mai successo.
Lui ruppe il silenzio.Ti e’ piaciuto?Cosa potevo dire,il mio continuativo godere era stato evidente,ma non ho potuto dire nulla poiche’ ha proseguito a parlare:a me è piaciuto molto e voglio farlo ancora.
Sai ,quando ci siamo abbracciati ho schiacciato il tasto che attiva l’inizio registrazione del circuito tv che ho fatto installare nel mio ufficio.L’ho fatto istallare alcuni mesi fa per tutelarmi da clienti particolari che mi facevano richieste consulenziali non legali. Mentre mi spiegava deve aver nuovamente attivato il circuito tv poiche’ ho visto scorrere su uno schermo tv, messo in un angolo e che non avevo mai notato, le immagini del nostro infuocato incontro:dal brindisi,alla mia gonna sollevata ,al suo uccello’..
Non disse altro,capii che il suo era uno sporco ricatto,ma non potevo far nulla. Chiunque vedendo le immagini avrebbe detto che ero stata consenziente ed attiva(e poi mi sono fatta sborrare dentro) e poi non volevo distruggere la mia famiglia.
Lui capi’ immediatamente la mia situazione e continuo’:dalla prossima volta,quando verrai,metti reggicalze o autoreggenti, perche’ questo è l’intimo che preferisco per le donne in calore come te.
Preparati la prossima volta ti faro’ anche il culo,vedrai sarai felice,compensero’ io le ‘assenze’ di tuo marito .
Rimasi in silenzio,mi accompagno’ alla porta,mi bacio’ nuovamente con la lingua stringendomi il sedere e appoggiando il suo pube contro il il mio a farmi sentire la sua presenza.
Apri’ la porta,mi diede una pacca sul sedere e mi trovai fuori.
Dove mi ero infilata?Cosa succedera’? I sensi di colpa mi schiacciavano,ma tant’è avevo sbagliato e stavo pagando’.
HO FATTO UN ERRORE cap 2

Era successo quello che non dovrebbe mai succedere, ed era successo a me.
Posso prendere a giustificazione il vino bevuto, all’euforia per il successo avuto,a’ma la colpa è solo mia. Ho fatto cadere le difese e non sono riuscita a gestirmi.
E’ passata una settimana dall’incontro con l’avvocato e vivo in perenne ansia. Sul lavoro sono nervosa, ad ogni trillo sobbalzo pensando sia lui .
A casa,in famiglia, cerco di essere ‘normale’, ma dentro mi sento a pezzi. L’ansia mi sta triturando ,ho quasi il desiderio che avvenga qualcosa,qualunque cosa, purche’ possa uscire da questa situazione di incertezza.
Mi ha chiamato, erano le 16.00 quando ho visto comparire il suo numero sul mio cellulare,mi si è fermato il cuore, avrei voluto non rispondere ,ma sarebbe stato troppo pericoloso.
Ho risposto facendo finta di nulla, sperando che’
Buon giorno avvocato, come va? Mi ha ‘gelato’. Ha detto: non perdiamo tempo in chiacchiere, ti aspetto domani alle 15.00 al mio ufficio; vieni tranquilla, la mia segretaria non ci sara’ e saro’ solo.
Metti l’intimo che ti avevo detto .
Non ammetto scuse o rimandi e chiuse la telefonata lasciandomi inebetita con il cellulare in mano.
Non avevo spazi, dovevo fare quello che voleva lui e soddisfare le sue pretese. Era in ballo in mio futuro professionale e soprattutto quello familiare.
Per cominciare dovevo procurarmi l’intimo richiesto. Andai dapprima a comprare le autoreggenti ed un completo intimo coordinato slip e reggiseno e poi un paio di scarpe con il tacco alto, ma non altissimo.
Non mi ero mai voluta mettere un intimo sexi, pensavo che solo le puttane si conciassero cosi’;ed io cosa stavo diventando?
Il giorno dopo ero puntuale da lui.
Suonai alla porta e venne personalmente ad aprirmi, per fortuna era davvero da solo.
Non perse tempo il porco, mi strinse a se e palpandomi dietro mi mise la lingua in bocca, cercai di ‘resistere’, ma al suo’è meglio per te se collabori’ mi fece desistere , ero alla sua merce’.
Disse fammi vedere se hai fatto quello che ti ho chiesto e tenendomi una mano sul culo’ mi accompagno’ ‘ al suo studio.
Si sedette su una poltrona e mi disse svestiti lentamente,fammi vedere che bella figa sei.
Ho ‘fissato’ nella memoria tutto quel che successe.
Ero imbarazzatissima, tolsi dapprima la giacchetta, poi feci calare la gonna mentre lui continuava a fissarmi senza parlare .
Infine tolsi la camicetta rimanendo come voleva lui.:autoreggenti,slip traforati neri,reggiseno a balconcino e scarpe con tacco.
Disse: sei bellissima, desso togli il reggiseno, fammi vedere le tette.
Lo feci
Poi disse: in ginocchio e vieni avanti me.
Mi inginocchiati e camminando a quattro zampe arrivai a lui che allargo le gambe facendomi poggiare la testa sul suo grembo e si impossesso’ del mio seno.
Stringeva i miei seni, li faceva ballare nelle sue mani, tirava i capezzoli e continuo’ cosi’ a soddisfare la sua goduria per alcuni minuti..
Poi disse :tirami giu’ la cerniera dei pantaloni, ho l’uccello che non ne puo’ piu’ di stare in gabbia.
Voglio da te un bel, profondo, pompino,di quelli che non hai mai fatto a nessuno,nemmeno a tuo marito.
Obbedii e tirai giu’ la cerniera, poi aiutai il suo pene ad uscire’ dagli slip ,scatto’ come una molla..
Il suo uccello era grande e duro, mi trovai a confrontarlo con quello di mio marito che era decisamente piu’ piccolo.
Lo fissai non sapevo e non mi decidevo a fare quanto chiesto; mi diede una piccola pacca sulla testa invitandomi a ‘lavorarlo’ .
Cominciai a leccarlo e succhiarlo , lui immobile si godeva il mio lavoro.
Per essere piu’ comodo ,inarcandosi, si fece togliere pantaloni e slip e poi mi fece continuare.
Mi indicava i punti dove voleva essere leccato,compreso sotto le palle fino al suo orifizio;era molto soddisfatto.
Diceva brava: sei una stupenda,perfetta, pompinara e guardandomi negli occhi disse : sei solo mia.
Dopo un po’ mi fece alzare, si alzo’ anche lui e mi fece poggiare contro la poltrona alla pecorina.
Disse proprio cosi’, alla pecorina, sei la mia puttana.
Era infamante ed ero furibonda , ma cosa potevo fare?
Mi ero accorta, che come la volta precedente, stava registrando tutto cio’ che stava avvenendo, solo che questa volta la tv era accesa e potevo vedere in diretta la registrazione.
Si mise dietro me e mi calo’ gli slip, ero rimasta solo con autoreggenti e scarpe.
Comincio’ a leccarmi figa e culo.
Devo dire che era bravo, pur imponendomi di non ‘partecipare’, le sue sollecitazioni facevano effetto e sentivo che mi stavo bagnando;muovevo il culo per sottrarmi alla sua azione , ma il risultato era contrario allo sperato, anzi pareva che partecipassi con passione .
Diceva:brava la mia troia, muovi il culo, ti piace eh e cosi’ via ;quando capii che non c’era scampo mi immobilizzai ,non servi’ a nulla ;utilizzando lingua e dita ,con pazienza ed in profondita’, mi preparo’ in breve per la fase successiva.
Disse adesso sei pronta .
Mi fece alzare e si sedette nuovamente sulla poltrona. Ero perplessa cosa voleva? Disse:sarai tu a scoparmi e mi fece cenno di sedermi su lui .
Guardandolo in viso feci quanto richiesto e mi calai su lui,sentii la punta del suo uccello premere tra le mie gambe;fui costretta ad aiutarlo nel suo ingresso .
Lo indirizzai con la mano nella giusta direzione, poi la forza di gravita’ unita alla mia abbondante lubrificazione fece il resto e mi ritrovai impalata .
Sentivo una sensazione di pienezza che mi atterriva e sconvolgeva,sentivo entro me i brividi,cosa mi stava succedendo?
Al suo :adesso scopati,sollecitato da uno schiaffo sul mio sedere, cominciai ad andare su e giu’
Mi ‘alzavo e sedevo’, per le mie gambe era una ginnastica faticosa.
Non posso negarlo, dopo un po’ l’esercizio comincio’ a turbare la mia indifferenza .
Il su e giu’ stava facendo il suo effetto e facevo fatica a non’reagire’ alle sollecitazioni in figa.
Lui godeva , lo sentivo ansimare e dire: che bello continua troia; poi mi fece cambiare posizione facendomi girare di spalle, era una penetrazione ancor piu’ profonda ed in piu’ lui poteva agevolmente tenermi i seni in mano e toccarmi come voleva.
Mi faceva girare il collo e giocava con la sua lingua con la mia obbligandomi a lunghe succhiate.
Diceva sei figa, la mia figa,la mi troia ,la mia svuota coglioni, sei la mia vacca da monta,voglio metterti incinta, muovi il culo in circolo ed altre cose irrepetibili .
Non pago del mio su e giu’, mi veniva incontro con il suo uccello, mi sembrava entrasse nell’utero e piu’ volte toccandomi in fondo sentivo fitte di dolore e piacere insieme.
Ad un certo punto mi cedettero le gambe, la fatica, e cedetti sedendomi impalata su lui.
Fu un momento di pausa scopereccia e lui continuando a giocare con le mie tette mi chiese,ti piace scopare vero’? Io non sapevo cosa rispondere; certo l’atto in se stesso non mi lasciava indifferente,ma un conto è farlo volontariamente altra cosa è essere costretti.
E’ anche vero che il mio corpo e anche la mente reagiva alle stimolazioni per cui non sapevo davvero cosa rispondere.
Lui continuo’ dicendo sei proprio una balla vacca, mi sei sempre piaciuta e sognavo un momento cosi’:guardati allo specchio.
Presa dalla situazione non mi ero resa conto che di fronte a noi, appoggiata alla parete ,tra i mobili c’era una specchiera di quelle mobili, l’aveva messa sicuramente per quell’occasione per godersi anche visivamente la scopata.
Guardai e misi a fuoco,vedevo una donna nuda ,’vestita’ solo di autoreggenti,con espressione affannata, le mani di un uomo che le stringevano i seni, e soprattutto la sua passera penetrata da un cazzo di cui si vedeva solo la base. Era per me una vista sconvolgente.
Quando lui, a mio piacere, sollevo’ e abbasso’ alcune volte il bacino vidi il suo uccello apparire e poi scomparire nella mia figa.
Non avevo mai assistito a una cosa del genere, pensare poi che fossi io che’..
Passati questi momenti di’pausa’ mi sollecito’ a continuare il mio su e giu’ dicendomi : ti sei riposata abbastanza , adesso continua voglio venire e farciti.
Realizzai e dissi:no per favore, te ne prego,non venire dentro non sono ‘protetta’ ; lui non rispose e comincio’ a muovere il suo uccello dentro me, ma vedi un strano sorriso sul suo viso.
Ricominciai a cavalcarlo ,mi mossi se possibile ancor piu’ velocemente su di lui., volevo che venisse in fretta .Ero stanca della situazione e volevo finirla,ma ottenni l’effetto contrario allo sperato. Il suo uccello dentro me, sembrava indistruttibile ,era ancora piu’ duro e grosso ,al contrario, pur non volendo ,sentivo che ero io che mi stavo avvicinando all’orgasmo.
La cosa mi atterriva ,ma non riuscivo a gestirla. Se volevo che la scopata terminasse dovevo fare cosi’, ma il fare cosi’ mi avrebbe a breve portato all’orgasmo ed allora sarei stata una vera puttana ,moglie infedele e lui avrebbe avuto altre frecce al suo arco.
Non c’era nulla da fare ,stavo arrivando all’orgasmo, ormai non riuscivo a controllarmi il piacere era troppo forte ;mentalmente mi dissi almeno godi tanto non puoi far nulla per cambiare la situazione.
Lui si deve essere accorto del mio cambiamento poiche ‘ inizio’ a trattarmi con piu’ attenzione, mi toccava con leggerezza i seni,mi sollecitava con le dita la clitoride e sempre piu’ spesso mi suchiava la lingua come fossimo una ‘vera’ coppia d’amanti.
Poi interruppe il suo movimento ed usci’ da me,mi sentii vuota e sul mio viso deve essere apparso il mio disappunto,ma la pausa duro’ poco, rientro ‘ prepotentemente con l’uccello dentro me e ricomincio’ ed in poco tempo tornai alla situazione pre orgasmica precedente, ero nuovamente sul punto di venire e’lui si fermo’ nuovamente e si ripete’ quanto prima Non capivo stavo impazzendo, cio’ successe ancora una volta ; non ce la feci piu’ e gli dissi : stronzo almeno continua a scoparmi, fammi venire.
E lui serafico:sciocca è colpa tua, sei troppo figa e scopi divinamente. Ho visto che ti piace e voglio vederti venire , ma sono costretto ad uscire da te per non venire’
Bastardo capii il suo piano.
Diceva se vuoi godere devi tenermi dentro di te finche’ non vieni,ma se mi tieni dentro te e vero che tu vieni.,ma molto facilmente anch’io verro”dentro te.
Il porco mi stava chiedendo l’autorizzazione a venire dentro me ;sarebbe stata una mia volonta’,una mia scelta e anche le eventuali conseguenze sarebbero state mie.(la farcitura che mi era stata da lui anticipata)
Il pensiero appare lungo, ma furono solo alcuni attimi e lui ricomincio’come un metronomo il suo su e giu’ impedendomi di riflettere; ormai non ero piu’ moglie,mamma,signora perbene, ma solo una femmina che vuole godere.
Participai attivamente alla sua penetrazione fino a giungere ad un orgasmo devastante come poche volte,forse nessuna,mi era capitato.
Sono sicura che lanciai un urlo di godimento, tant’è che lui mi mise una mano sulla bocca a ‘silenziarmi’. Avevo il bacino che tremava per quanto avvenuto. E pian piano stavo riacquistando la lucidita’ quando lui giro’ il mio viso a lui infilandomi la lingua in bocca e succhio’ in modo vorace la mia lingua.
Sentii il suo uccello darmi ancora colpi profondi ed intensi,ingrossarsi ancora ,capii ma’. e poi’..sentii distintamente copiosi spruzzi del suo sperma dentro di me.
Bastardo e bugiardo, mi aveva giocato, mi aveva fatto godere per dimostrare quanto fossi puttana e poi è venuto dentro a soddisfare la sua libido di ingravidare una femmina fertile .
Ero sconvolta, per tutto.
Guardai nuovamente lo specchio, adesso le immagini mi erano chiare: il suo movimento, su e giu’, lentamente continuava; vedevo il suo uccello scivolare dentro e fuori di me ed il suo sperma che uscendo dalla mi figa lo lubrificava.
Era osceno e nel contempo: sconvolgente e depravante.
Un lungo silenzio segui’ , si stava riprendendo dall’orgasmo.
Disse è stato fantastico, mi fece girare, il mio viso rivolto a lui e.mi costrinse ad un lungo bacio da ‘innamorati’.
I l suo uccello scivolo’ fuori di me.
Disse adesso puliscimi e accompagno’ le parole con un gesto della mano sul mio capo a farmi nuovamente inginocchiare tra le sue gambe.
Compresi,ero incredula, volevo che gli pulissi l’uccello del suo sperma e dei miei umori utilizzando la sola lingua,non l’avevo mai fatto.
Lui capi’ e mi anticipo’ dicendo: c’è sempre un a primo volta, su troia finisci il tuo lavoro. Lo dovetti leccare a lungo per nettarlo nel modo migliore e continuai finche’ non fu lui a dire basta, cosi’ va bene.
M fece alzare e mi disse adesso sei veramente una troia, hai goduto come una vacca e ti sei fatta riempire come una vacca. Vedrai quante soddisfazioni prenderemo insieme.
Adesso ho da fare puoi andare, a proposito,dalla prossima volta sempre reggicalze e ricordati: verro’ sempre dentro di te, quindi visto che ti piace è un tuo problema. La prossima volta ti faro’anche il culo, preparati, ed accompagno’ le parole stringendomi a sè palpando a mani basse il mio sedere.

Per il momento rimando il racconto della perdita di questa mia verginita'(avevo sempre rifiutato a mio marito questo tipo di rapporto)
Vi posso pero’ anticipare che i nostri incontri terminavano con un cliche’ consolidato
Tenendomi le mani poggiate sul sedere ,mi accompagnava alla porta e mi diceva : bella vacca ti chiamo appena posso.
Era diventato piu’ esigente, non solo reggicalze, a volte voleva che non mettessi l’intimo e che mi recassi da lui nuda sotto il tailleur , pronta ai suoi bisogni.
Quelle volte non mi faceva neanche spogliare, mi faceva poggiare alla scrivania, mi sollevava la gonna e mi penetrava dandomi colpi pazzeschi.
Vista la sua eccitazione il tutto durava pochi minuti,devo dire che anch’io ormai succube godevo di questi comportamenti.
Lui diceva che ero la sua svuota coglioni personale , la sua vacca
Terminata la monta e piena di sperma in figa mi diceva di andar via ,di tornare a casa da quel cornuto di mi marito che,fesso,non sapeva che troia da monta si era sposato
Io ero sempre a sua disposizione, quando sarebbe terminato’.?

CAP III

Riprendo a raccontare quanto avvenuto nei miei incontri con l’avvocato .Dei primi due incontri vi ho detto quasi tutto e adesso il seguito.
Nel raccontare cercherò di interpretare i suoi pensieri,sul cosa girava nella mente dell’avvocato,oltre che naturalmente nella mia, e se a volte sarò trasportata’ dal diventare lui non stupitevi. Certe esperienze devono essere vissute in prima persone per capirle.
Solitamente per capire si comincia dall’inizio:sul come è cominciata penso di essere stata chiara su altre cose forse meno.
Ricominciamo da noi:l’avvocato ed io.
Io sono alta 1,68 e sono stata baciata dalla fortuna. Ho una silhouette slanciata in cui viene evidenziato il mio culetto ed il seno;ho una terza abbondante che nonostante la gravidanza, l’allattamento di mia figlia e l’età ( i miei 40 anni), è ancora pieno e si regge senza sostegni
Ho capelli color mogano che porto lunghi e solitamente sciolti, ed il mio viso dicono sia bello e sensuale.
Le mie gambe piacciono e ritengo d’essere femminile. Indosso quasi sempre tailleur e gonne e sono felice d’esser donna.
Più volte mio marito e gli amici più ‘vicini’ mi hanno fatto i complimenti per il mio fisico e per il mio modo di vestire.
Mi piace far l’amore e il sesso .L’avevo sempre fatto solo con mio marito e con lui mi ‘trovo’ benissimo è l’uomo della mia vita e non vorrei mai rischiare di perderlo.
Lui,l’avvocato, è intorno ai 55 anni,alto un po’ più di me; ha la pancetta dell’uomo goloso che ama la tavola e che dedica poco tempo alla cura della sua persona. E’ tutto grassoccio. Ha capelli tendenti al bianco con la classica piazzetta .
Se lo incontrassi per strada ,anche più volte,non lo ricorderei
Perché vi racconto queste cose? E’ stato lui a sollecitarle dicendomi:devi capirmi non è che io l’abbia con te,tutto altro.
Ma guardami. Ti sembra per come sono fatto,ed anche da giovane non ero meglio anche se un po’ diverso, che io avrei mai potuto avere una donna ,una figa, come te.
Mia moglie è ancora peggio di come appare nella foto che ti ho mostrato.
Nella vita ho avuto poche donne è tutte, fisicamente di scarso livello. Si adesso sono ricco e potrei permettermi di meglio con tutte le puttane che ci sono in giro
Mi spiace dirlo ma e la verità. Di donne che cercano il denaro,cosi come uomini,ve ne sono tante
Ma io non voglio mostrami ridicolo come certi personaggi e pagare mi umilia .
Non è pagare una cena ,un regalo. Ciò e sempre stato. E’ pagare l’atto sessuale che è umiliante e non mi da’ eccitazione
Io devo pensare di essermelo guadagnato,
So che nel tuo caso non è proprio così, ma non ti pago .Tu fai quello che voglio e poichè sei una femmina riesco a farti anche godere.
L’idea che sia io a farti godere mi inorgoglisce.
Ti vedevo come la donna irraggiungibile, ora sei mia.
Si poteva non condividere quello che diceva,ma il suo ragionamento era inoppugnabile. E poi era vero quando diceva che anch’io godevo .
In un modo o nell’altro godevo anch’io. Il mio corpo non riusciva a sottrarsi.
E’ una colpa? Riusciva a mettermi nelle condizioni dell’orgasmo.
Mi maceravo nel rimorso, ma la paura di perdere mio marito mi faceva accettare il ricatto.
Si informò del mio passato e presente sessuale.
Di quando feci l’amore la prima volta’. Avevo diciotto anni.
Di quante esperienze avessi avuto’.. Dopo il primo ragazzo solo mio marito
Adesso facevamo sesso saltuariamente .La classifica sveltina tra marito e moglie. Veloce e soddisfacente(poco).
Poi in bagno a pulirci ed il bacio della buona notte.
Non mi lamentavo: il lavoro ,la famiglia mi assorbivano ed il sesso era diventato secondario alla mia vita.
Torniamo ai nostri incontri
Squillò il mio cellulare. Era lui. Domani alle 16 al mio ufficio.vieni come sai.
Queste furono le sue testuali e telegrafiche parole e riappese.
Sapeva che potevo solo acconsentire
Tra il secondo ed il terzo incontro erano passati un po’ di giorni un po’ di giorni ed arrivando puntualmente da lui vidi alcune novità.
Entrando nel suo studio ebbi l’impressione fosse cambiato qualcosa. Era la giusta impressione.
Mi disse: vieni ,ti faccio vedere i cambiamenti che ho fatto fare.
Ho fatto mettere un divisorio in cartone e gesso, ricoperto da un materiale speciale per una perfetta insonorizzazione, che mi ha permesso di ricavare due ambienti.
Nel primo ambiente vedevo: la sua scrivania chiusa davanti,due sedie ed un mobile a muro che conteneva i suoi lavori.
A fianco della scrivania vi era una porta. L’aprì. Nel secondo ambiente vi era una piccola camera da letto. Un letto matrimoniale e di fronte sul muro un grande schermo televisivo, inoltre alcuni specchi facevano da contorno sui muri riflettendo il letto e quanto vi fosse appoggiato. C’era una sedia di fianco al letto.
Vi era persino un bagnetto con doccia.
Nella camera vi era una porta. L’aprì e ci trovammo sulla scala esterna.
Si poteva accedere alla camera sia dallo studio che dal pianerottolo. Si poteva definire una camera indipendente che assicurava la massima privacy ai suoi utilizzatori.
Se da una parte ciò mi risollevava,dall’altra incrementò la mia ansia.
Quegli importanti lavori per cosa? E la sua segretaria?
Per fortuna ,almeno per il momento,aveva il pensiero di allontanarla nei giorni in cui andavo allo studio.
Non era una sciocca :si sarebbe incuriosita per le mie visite, avrebbe visto,sentito e capito
Volevo ribellarmi, pensavo a cosa avrebbe fatto di quella nuova sistemazione, ma sapevo che era inutile, era lui il padrone .
Mi chiese se mi piacevano le novità senza darmi il tempo di rispondere poiché, sollecitandomi con una mano sul fondo schiena,facendomi avvicinare al letto: disse spogliati che facciamo l’inaugurazione.
Con rassegnazione mi stavo spogliando quando lui disse: fallo lentamente e guardami
Voglio godermi il momento e si sedette sulla sedia.
Sapevo cosa fare.
Indossavo una gonna svasata a pieghe . La sollevai lentamente dal davanti fino a portare l’orlo alla pancia
Poteva vedere i miei slip di seta chiari che in trasparenza facevano intravedere il mio folto, curato, prato dei peli che incorniciano la mia micia.
Sotto delle autoreggenti velate come voleva lui.
Disse: brava così mi piace ed adesso il seguito.
Mi girai, piegai, e sollevai la gonna dietro. Gli slip tirati dal movimento nascondevano con trasparenza il mio culo.
Dopo un po’, non sentendo ordini, mi sono sollevata e girata.
Mi stava guardando ,felice della sua conquista, e disse :masturbati.
Capii ,ma non sapevo.. ed ero in forte imbarazzo.
Lui comprese e mi diede precise istruzioni.
Appoggiati al muro, solleva la gonna e masturbati infilando la mano negli slip.
Vedeva attraverso la trasparenza la mia mano giocare con la passerina.
Mi disse: impegnati.
Provai ad astrarmi, a pensare di essere nel mio letto da ragazzina e ciò i servì a provare un po’ di piacere.
Disse: non male ,ma puoi fare di meglio. Adesso vieni da me. Sai cosa fare.
Mi avvicinai a lui seduto.
Mi sollevai la gonna e mi sedetti su lui di schiena.Il suo cazzo già duro si incastrò nelle mie rotondità. Disse: muoviti.
Ancheggiai e mentre lui sentiva il suo uccello palpitare nel mio solco, io sentivo quanto il maiale l’avesse rigido.
Le sue mani da dietro mi stringevano le tette dandomi un leggero dolore
Poi mi sembrò di ripetere le scene precedenti.
Mi girai viso a lui.
Adesso era la mia femminilità poggiata sulla sua sbarra
La mia passera era separata dal suo cazzo solo dal lieve spessore degli slip. La sentivo dura poggiarsi alle mie grandi labbra.
Mi mise la lingua in bocca e limonai con lui. Muovevo avanti ed indietro il bacino facendo scivolare la mia passera sul suo cazzo.
Soddisfatto, disse: adesso basta, spogliati.
Mi alzai. Lentamente mi svestii.
Prima la giacchetta, poi la camicetta . Era rimasto il reggiseno.
Lui a fissare il momento si sbottonò la patta dei pantaloni ed estrasse il pene. Era già dritto. Lo teneva alla base e la cappella viola ‘mi guardava’.
Disse: è già pronto per la tua fighettina, continua a spogliarti.
Per l’inaugurazione mi sono preparato, ho preso alcuni aiutini (viagra o..?) per ricordare questo giorno ed altre cosettine che vedrai.
Cosa intendeva?.
Ero schifata ed incazzata. Quel brutto maiale pregustava il mio corpo e non potevo far nulla”.
Ero vestita come voleva lui. Indossavo la gonna e sotto slip ed autoreggenti. Il tacco delle scarpe, pur non pronunciato, evidenziava la mia figura.
Sapevo di piacere. Continuai a spogliarmi.
Prima il reggiseno, poi la gonna, poi gli slip.
Quando tolsi gli slip. Mi disse: ferma . Ti voglio così. Ti voglio con l’immagine da troia.
Tieni su le calze e distenditi sul letto.
Mi distesi.
Si alzò dalla sedia e venne ai miei piedi. Si spogliò. Nudo era ancor più brutto. Il suo pene era dritto sotto la ‘ballante’ pancia..
Prese un cuscino e lo pose sotto il mio culo che fu leggermente sollevato..
Disse:adesso posso mangiarti la figa come piace a me. Si piegò e’.
Ero distesa sul letto a gambe aperte. Il maiale mi stava leccando con perizia la figa e alternava il movimento della lingua con quelle di due dita nella mia passera..
Cercava e riuscì ad individuare il punto per me più sensibile. Lo stesso punto che nelle mie masturbazioni giovanili andavo a cercare e che mi dava tanto piacere. Forse il mitico punto g.
Si rese conto, dalle contrazioni del mio bacino, di aver toccato il punto giusto.
Mi fece un sorriso dicendomi: adesso ti faccio divertire troia.
Si accanì con lingua e dita su e dentro la mia passera.
Posi le mani sulla sua testa per allontanarlo da me. Era inchiodato alla mia figa.
Leccava,succhiava,sfregava,
Le mie mani rimasero sulla sua testa. A vedere nello specchio a fianco poteva sembrare gli spingessi la testa entro me , ma non era così.
Non potevo resistere ancora molto alle sue sollecitazioni. Le mie gambe, involontariamente , si aprirono ancor più e sentii un brivido crescere in me, sempre più forte.
Stavo venendo. Inarcandomi venni violentemente spingendomi nella sua bocca.,
Smise con le dita ,ma continuò a leccare suggendo e bevendo i miei umori. Si stava impossessando di me.
Continuò finchè non gridai:basta,muoio.
Allora soddisfatto si sollevò mettendosi al mio fianco e mi baciò.
Dovetti aprire la bocca e le nostre lingue si unirono. Sentii il gusto dei miei umori dalla sua lingua.
Con mio marito questo non era mai successo.
Adesso tocca a te,furono le successive sue parole e con un gesto mi invitò al suo uccello che era ancora in erezione..
Lo presi in bocca. Pareva più duro del solito ed era caldo,quasi bollente.
Pensai: se riesco a farlo venire in fretta finisce così e potrò andarmene.
Indi mi impegnai.
Prima con la sinistra gli tenevo le palle in mano e mentre gliele ‘massaggiavo’ gli succhiavo ed aspiravo il glande.
Lui apprezzava il servizio poiché esprimeva a parole la sua soddisfazione.
Brava troia; continua così; mi piace. Mi veniva incontro con l’uccello sino ad infilarsi in gola provocandomi conati di vomito.
Mi sembrava ‘pronto’ e con la mano dalle palle passai a segarlo. La doppia azione di succhiamento e sega lo avrebbe fatto venire presto, così pensavo. I minuti passavano, ma lui niente. Non dava cenni di cedimento.
Cominciavo ad avere la bocca stanca e solo le sue parole di incitamento mi facevano continuare il pompino.
Si mise seduto sul letto e mi disse: troia ,di più. Mise le mani sulla testa spingendomi l’uccello in bocca ed impedendomi d sollevare la testa. Per respirare dovetti aprire la bocca per quanto possibile.
Cominciò dei leggeri movimenti in avanti con l’uccello .Un po’ avanti, poi si fermava e retrocedeva leggermente.
Non riuscivo quasi a respirare era giunto alla glottide. Mi disse:respira con il naso ,sarà come una gastroscopia.
Mi violentai cercando di rimanere calma e ed il suo uccello riuscì ad infilarsi in gola.
Era tutto dentro me; la mia bocca poggiava sui suoi coglioni.
Si rese conto che mi ero abituata alla nuova’ intrusione’.
Retrocesse l’uccello sino a metà bocca poi riaffondò nuovamente. E così alcune volte. Poi uscì dalla bocca dicendomi: respira che poi ricominciamo. Mi diede pochi secondi
Questa volta non si fermo;anche se lentamente affondò l’uccello in gola.
Il passo successivo fu scoparmi la gola .Entrava ed usciva.
Poi mi disse:troia se potessi ti metterei incinta così. Massaggiami le palle che ti faccio fare il pieno.
Sperando’..feci come voleva.
Ebbe un brivido. Gridò: sentii il suo sperma scendermi dalla gola direttamente allo stomaco.
Finalmente era finita.
Si tirò indietro lasciandosi cadere sul letto. Pensavo come le volte precedenti che fosse finita ed invece’
Disse :succhialo ancora; puliscilo.
Questa volta fu diversa, tornò nuovamente duro.
Mi guardo con un sorriso:vedi che l’aiutino funziona. Abbiamo ancora tanto da fare ed ho ancora voglia della tua passera, ma con una novità.
In un attimo mi trovai con le mani a croce legata alla spalliera del letto. Erano state predisposte delle specie di manette, di cui non mi ero resa conto, ed ero legata ad esse.
Poi disse :voglio rendere il gioco più intrigante. Prese dal comodino un cappuccio nero e me lo mise in testa . Copriva occhi e viso lasciando un piccolo spazio per il naso per respirare. Ero diventata cieca. Sentivo, ma non vedevo.
Lo sentii muoversi intorno al letto. Poi come all’inizio si pose tra le mie gambe e prese a giocare,come già fatto,con la mia passera.
Sapeva come fare e non ci volle molto affinché il mio corpo reagisse. Era in un sorta di cieco benessere. Non vedevo,sentivo piacere e la mia mente poteva pensare quel che volevo;anche che non fosse lui,ma un altro’.a farmi il servizio.
Sentii fresco sul pube. Cosa accadeva?
Glielo chiesi.
Lui disse:niente di particolare ,questione di pochi minuti. Stai ferma se non vuoi farti male.
Durò poco, ma mi sembrava ora di provare una nuova sensazione. Non mi mossi.
Passarono pochi minuti e ripresi a sentire le sue leccata e dita all’interno e non pensai a cosa potesse essere accaduto.
Quando mi sentì bella bagnata lo sentii venirmi vicino,slegarmi una mano.
Disse: toccati.
Allungai la mano sul mio pube e sentii tutto liscio. I peli sulla mia passera non c’erano più. Mi aveva depilato integralmente. Quella frescura che avevo sentito poteva essere la schiuma utilizzata per poi depilarmi.
Chiesi perché? E lui: adesso mi piace così. Ricresceranno.
Mi slacciò l’altra mano senza togliermi il cappuccio. Si stese su me infilandomi il cazzo in figa, che bagnata com’era, lo accolse senza difficoltà.
Mise le mani sotto il culo per sentirmi e farmelo sentire di più e mi scopò con irruenza.
Quando nonostante le mie resistenze capì che ero prossima a venire mi tolse il cappuccio. Amava mettermi la lingua in bocca quand’era prossimo all’orgasmo. Pensando alla fine del tormento mi lasciai andare e sentii l’orgasmo montare in me.
Mi succhiava la lingua ed io rispondevo.
Disse: sei mia,vero?. In quel momento poteva dire e fare qualche voleva
Ed io: si,si.
E lui stai venendo,ti piace come ti scopo altro che tuo marito .Ed io ormai persa :si ,si ,ecco.
Lui rallentò di sorpresa ;emisi un gemito di sorpresa.
Mi chiese: potrò fare e farti tutto quello che voglio?.
Cosa potevo fare o dire in quella situazione.
Dissi si : puoi fare quello che vuoi.
Mi fece mettere le mani sul suo culo, quasi lo aiutassi a spingersi dentro me.
Riprese a scoparmi; bastarono pochi secondo perché gridassi al cielo la mia gioia.
Adesso toccava a lui.
Mi chiese sei pronta a prenderti tutto dì me? Non aspetto la risposta. Infilò nuovamente la lingua nella mia bocca e mentre questa volta giocava dolcemente con la mia figa. Spingeva con un lento moto il cazzo fin dove poteva arrivarmi. Si mosse così poche volte. Percepivo distintamente in me la sua presenza.. Sentii il suo corpo contrarsi,l’uccello ingrossarsi ed il suo seme spargersi, per l’ennesima volta, dentro me..
Finalmente la quiete. Si spostò al mio fianco ed io inconsciamente portai la mano al mio depilato e liscio pube e sentii uno strano rilievo. Pensavo fosse sperma o schiuma o non so
Provai con la mano a scacciare il rilievo. Non si mosse.
Stupita mi sollevai per vedere cosa fosse.
Vidi degli strani segni blu all’altezza della passera,all’incavo destro dell’inguini.
Mi alzai perplessa per guardare da vicino.
Erano delle lettere scritte sotto pelle con un inchiostro nero. Fu un attimo ; rimembrai e capii quel senso di fresco precedentemente provato. Mi aveva spruzzato un anestetico per depilarmi , ma soprattutto per incidermi e scrivere con l’inchiostro. Mi aveva tatuato qualcosa.
Mi girai a lui con odio.
Il maiale mi guadava, era sorridente e mi disse: sono”le mie iniziali.
Sei la mi vacca e ti ho marchiato come i proprietari marchiano le vacche di proprietà.,
Tranquilla i peli intorno ricresceranno, anche se rimarrà sempre il solco delle mie iniziali.
Per tuo marito non ti preoccupare. Voi donne sapete come fare. Non gliela farai vedere sino a quando non ricresceranno i peli. Poi ,anche vedendo, non farà caso a quei strani solchi all’interno. Se hai dubbi non fargliela più vedere da vicino.
Il porco non solo ogni volta rischiava di rendermi gravida ,ma propria come una vacca,la sua, mi aveva marchiata segnando la mia vita.
Guardai l’orologio, erano le 17,30.Solo un ora era trascorsa da quando era arrivata all’incontro.
I miei familiari erano abituati a vedermi per le 19.00 a casa.
Si accorse del mio sguardo. Disse: non preoccuparti, se farai tardi avviseremo tuo marito (bastardo’.stava).
Mi permise di andare in bagno a ‘rinfrescarmi’
Riflettevo sulla situazione senza uscita in cui mi ero infilata e mi chiedevo, senza risultato, come uscirne.
Tornai in camera.
Aveva strani oggetti in mano. Mi fece disporre alla pecorina sul bordo del letto.
Dicendomi non ti muovere, sarà un attimo. Vidi una specie di mollette con applicate dei piccoli pesi. Me li applicò ai capezzoli.
Sentii un dolore acuto che pian piano scemò.
Sentivo le mie tette tirate verso il basso ed un dolore sordo mi pervase.
Insistette : non muoverti.
Si portò alle mie spalle e ricominciò a giocare con la mia figa.
Era esperto sul come trattarla. In breve il dolore alle tette fu accantonato. Sentivo la passera sbrodare grazie alle sue dita ed alla lingua.
Appoggiò un dito al mio vergine fiorellino. Protestai.
Non insistette ,ma lo sentii armeggiare intorno ad esso.
Poi sentii una diversa intrusione. Non erano dita .Era qualcosa di più grande.
Lui: non ti preoccupare è un vibratore. Lo inserì a fondo nella passera. Per me era la prima volta. Ne avevo sentito parlare ed adesso lo provavo.
Effettivamente era un bel piacere e in breve giunsi ad un piacevole orgasmo. Fu il suo momento ,approfittando del mio particolare momento, si appoggio al mio culo.
Sentii un bruciante dolore .Me lo aveva messo nel culo. Il suo uccello era dentro il mio, una volta inesplorato, condotto.
Aveva lubrificato l’ingresso con qualche sostanza per favorire l’ingresso del pene.
Aiutato dal naturale rilassamento post orgasmo, in una sola profonda spinta, era entrato in me.
Mi disse: tranquilla ,il dolore passa e ti abituerai a prenderlo nel culo.
Con il bel culetto che hai sarebbe stato un peccato non usufruirne.
Ripeto: fu il primo.
Il porco si era preso la mia ultima verginità.
Aspettò, si mosse lentamente e dopo pochi minuti si era impossessato completamente del mio culo
Devo dire che in fondo ebbe ragione….
Mi teneva per i fianchi e mi sodomizzava con suo grande piacere.
Il dolore della penetrazione aveva temporaneamente cancellato le sensazioni derivanti dal vibratore ancora in funzione. Ora sentivo congiunta la doppia penetrazione, che all’inizio fu più strana che altro.
Poi colsi che una sorta di piacere stava crescendo in me.
Mi chiesi se davvero non fossi una troia. Una ninfomane affamata di cazzo e piacere.
Godevo con quell’odioso e abominevole figuro.
Una persona che mai avrei guardato o frequentato al di fuori dell’ambiente di lavoro.
E adesso mi stava facendo godere e pure tanto.
Mi inculò a suo soddisfacimento poi disse: cambio.
Usci da me. Un breve armeggiare ed adesso il vibratore era nel mio culo.
Mi venne davanti.
Il suo cazzo era sempre in tiro. Si mise disteso davanti me e disse: mettiti in mio uccello in figa.
Seppure con difficoltà per la presenza del vibratore in culo riuscii ad sedermi sul suo uccello.
Uccello in figa, vibratore nel culo, due pesi ai capezzoli, seduta su un porco.
Mi incitava : muoviti, vai su e giù ed in modo circolare.
Mi facevo schifo, ma mi piaceva
Ero diventata multi orgasmica.
Godevo ansimando senza ritegno.
Il porco disse: avvisa tuo marito che stasera arriverai più tardi.
Vista la situazione feci fatica a mettere a fuoco la richiesta ,compresi pienamente quando mi ‘allungò’ un cellulare.
Ero stravolta dalla richiesta, ma mi comandò di telefonare.
Feci il numero mio marito che mi rispose .
Ero inculata e scopata ed al telefono con mio marito Lui parlava e chiedeva ed io rispondevo. Avevo la testa in cielo e quel bastardo sotto me dava spinte verso l’alto per farmi ben sentire il suo cazzo.
Mio marito mi chiese cosa stessi facendo e se stavo bene.
Dissi: si, si, tutto bene .E’ che stavo camminando velocemente ed avevo un po’ di affanno .
Ci credette. Mi disse a più tardi amore. Mi sentii una merda.
Finalmente riattaccai.
Gli dissi : stronzo.
Lui imperterrito disse: zitta troia, continua il tuo lavoro e tirò i pesi legati ai capezzoli. Il dolore fu intenso, capii che mi conveniva fare quel che diceva e poi’.e poi mi piaceva quel che sentivo. Il sesso mi stava plagiando.
Il piacere montava in modo abnorme e lui godeva del mio e suo piacere .
Stai venendo maiala .Ferma. Se vuoi venire dovrai accettare tutto di me. E se vuoi che tutto rimanga tra noi dovrai accettare i miei desideri.
Sborrerò sempre dove vorrò’ e tu rischierai e nel caso accetterai di restare incinta di me. Se vuoi, puoi darla precauzionalmente a tuo marito.
Sono stato chiaro? Hai capito?
Si
Allora vuoi che venga in te?
Si
A questo punto mi lasciò libera di giungere al desiderato,, nuovo orgasmo. La tripla azione sul mio corpo mi diede un orgasmo unico nella mia vita.
Godetti e mi accasciai stremata su lui .Era il terzo o quarto orgasmo, ne avevo perso il conto.
Mi lasciò il piacere ed il tempo di riprendermi. Poi disse: adesso tocca a me godere e mi devi aiutare. Fai quel che dico, ma prima mi tolse il vibratore dal culo.
Mi fece mettere sotto ed allargare le gambe.
Si mise in mezzo alle gambe e le portò sulle sue spalle. Mi penetrò ed inizio a stantuffare; quando si approssimò all’orgasmo si fermò. Il suo cazzo era infilato in figa solo con il glande o poco più . Disse :adesso tocca a te. Voglio che sia tu a farmi venire dentro te. Sei mia.
Si teneva un po’ sollevato con gli avanbracci ed il nostro punto di contatto era il suo cazzo entro me.
Disse: masturbami e fammi venire de. Rimaneva immobile.
Visto come ero ‘raccolta’ la mia mano arrivava facilmente alle sue palle ed all’uccello. Gli manipolai un po’ i gonfi coglioni. Poi cinsi con tre dita il tronco scoperto dell’uccello.
Il movimento era limitato , ma sufficiente. Lo segavo tirando la pelle verso i coglioni. Aveva uno sguardo perso. Mi disse: rallenta, voglio godermelo. Lo feci .
Poi disse: adesso.. Capii.
Intensificai la stretta ed il movimento. Sentii tra le dita l’ingrossarsi dell’uccello. Lo sperma stava velocemente salendo. Lo sentii perfettamente,.
Disse : si, vengo. Non affondò , non cambiò posizione.
Sentii in figa i suoi spruzzi. L’avevo manualmente aiutato a venire in me.
Una cosa depravante, spregevole o sessualmente perverso e gratificante?
Mi stavo facendo del male? O mi stavo aprendo a nuovi orizzonti ed esperienze?
Queste domande non me la feci in quel momento, ma dopo si.
In quel momento era solo una femmina che voleva godere e soddisfare il suo montatore.
Finito tutto.
In bagno a mettermi a posto. La figa ed il culo dolenti ed arrossati.. Davanti lui per rivestirmi .Il suo cazzo, finalmente molle, pendeva.
‘Vedo’ il piacere e la soddisfazione nel suo sguardo.
Chissà se anche questa volta aveva video ripreso il tutto. Come l’avrebbe utilizzata?
L’inaugurazione era finita. E’ stato un pomeriggio che non potrò mai dimenticare.
Andai a casa distrutta nella mente, ma appagata nel corpo. Il piacere che avevo provato mi aveva fatto crollare tutte le certezze. Moglie, madre, fedeltà’.
In apparenza uguale a prima, ma dentro diversa
Mi vidi specchiata in una vetrina: carina, elegante. Diciamola: una bella donna. Lui direbbe: una grande figa.
Ebbi una contrazione alla passera. Quando sarebbe stata la prossima volta e cosa mi attendeva?

Commenti?

Cap IV

Il nostro rapporto era ormai definito; ero a sua disposizione per come e quando voleva. Era il mio amante. Non condiviso, ma di fatto.
Era lui a decidere quando incontrarci e come dovevo vestirmi, ed era sempre lui a condurre ‘le danze sessuali’ facendo anche richieste strane.
Cercava continuamente novità per affermare il suo ruolo dominante e per avere continui ‘arrapamenti’.
Le nostre maratone sessuali, si erano sempre svolte nel suo studio e con più precisione nella sua camera da letto presso la studio.
Aveva mantenuto , penso solo poichè comodo ai suoi interessi, la buona abitudine di ‘allontanare’ la segretaria quando ci dovevamo incontrare , ed aveva anche mantenuto la brutta abitudine di riempirmi la passera del suo sperma pur sapendo che non ero protetta. Ciò, che per lui era motivo di eccitazione, era per me continua fonte di preoccupazione ed ansia.
Nonostante le mie richieste e suppliche non c’era volta ai nostri incontri che non mi sborrasse almeno una volta in figa.
Sembrava che, oltre a scoparmi, avesse la volontà di mettermi incinta a confermare il suo potere assoluto su me.
Ero giunto a questa conclusione dopo che lui aveva voluto sapere da me del mio stato di fertilità. In pratica di quando erano previste le mie mestruazioni se erano regolari o’ ed aveva fatto, sotto la mia supervisione dei segni su un calendario, messo a bella vista di fianco al letto, di quelli che sarebbero stato i miei periodi più fertili.
Intanto mi esortava a fare qualche scopatina , così le chiamava, con mio marito, stando ben attenta che non mi venisse dentro
Su questo aveva poco da preoccuparsi. Mio marito non voleva altri figli ed inoltre la consuetudine aveva ‘rallentato’ i nostri rapporti sessuali.
Nel timore di trovarmi incinta del mio amante ero io che ogni tanto lo ‘sollecitavo’.
Non sono una sprovveduta ,all’insaputa di mio marito e di lui, ero andata, da un ginecologo perché mi prescrivesse la pillola od altro. Dopo un’attenta anamnesi e visita il ginecologo aveva concluso che la pillola mi avrebbe potuto dare e che quindi dovevo fare alcuni esami prima di potermi prescrivere la spirale.
Mi ricordò cose che già sapevo: la spirale non elimina al 100% il rischio (per me era un rischio) maternità e deve essere integrata da altri mezzi, dal preservativo a creme’ .
A chiusura mi disse: nel frattempo stia attenta, lei ha un fisico magnifico e ricettivo ad una nuova maternità.
Allora sino a quel momento ero stata solo fortunata’
La visita aveva lasciato in me alcune perplessità , in parte dovuto agli esami da fare ,ma soprattutto poichè la ‘spirale’: non garantiva il risultato e si doveva usare in contemporanea altro. Avevo la certezza che sia il mio amante che mio marito si sarebbero accorti della cosa.
Certezza motivata da una precedente esperienza fatta nel primo periodo di matrimonio in cui per motivi di salute non potevo prendere la pillola ed avevamo optato per la spirale
E a ciascuno di loro, per motivi diversi, come l’avrei spiegato?
Il mio amante non l’avrebbe accettata e mi avrebbe obbligato a toglierla, ed aveva i mezzi per farlo.
Mio marito non avrebbe capito il perché, non vi era il motivo, ed avrebbe subito pensato ad un amante.
Al momento decisi di rimandare la decisione.
La mia ansia permaneva.
Visualizzai mentalmente il calendario di fianco al letto e pensai alle volte che avevo fatto sesso con l’avvocato. Non ne ero certa ,ma mi sembrava che non avessimo mai fatto sesso nei periodi di mia piena fertilità.
Un caso o ?
Erano mesi che il nostro ‘rapporto’ agiva.
Fui sorpresa quel giorno che mi fece andare al suo studio senza indicarmi come mi volesse vestita.
Era lui a decidere il mio abbigliamento ed in particolare il mio intimo. Mi disse solo di andare da lui il martedì alle 18.00. Anche l’orario era strano.
Come potevo giustificare ,senza preavviso, un eventuale ritardo a casa?
Fui puntuale .
Nuova sorpresa : mi accolse la segretaria che mi disse che l’avvocato aveva un cliente, ma che sarebbe stato disponibile a breve.
Cosi fu.
La segretaria mi accompagnò e lui mi accolse nel suo studio .
Dottoressa è un piacere vederla’insomma fece la parte.
La segretaria ci lasciò e lui si sedette alla scrivania indicandomi di sedere sulla sedia a fronte.
Sorrideva e guardava un calendario poggiato sulla scrivania.
Era il calendario precedentemente collocato di fianco al letto. Lo guardava, mi guardava e sorrideva.
Lo mise via.
Mi chiese come stessi? Come mi sentivo? Come andava il lavoro?
Sembrava un piacevole colloquio, poi l’affondo.
Quando hai la casa libera?
Quale casa?
Casa tua.
Perché?
Voglio vedere l’ambiente in cui vivi.
Ma mio marito, mio figlio’
Non accettò proteste disse: giovedì della settimana prossima saremo a casa tua. Mattina o pomeriggio? Scegli.
Sapevo che il giovedì mattina avevo a casa la signora delle pulizie ,che mio marito non rientrava dal lavoro quasi mai prima delle 19.00 e che mio figlio essendo impegnato con la scuola calcio tutti i giorni non torna a casa prima delle 19.00.Alora gli dissi: giovedì pomeriggio, meglio presto verso le quattordici.
Ciò mi lasciava uno spazio di sicurezza.
Speravo di cavarmela con una visita in casa, ma le mie speranze crollarono quando mi disse : reggicalze, slip e reggiseno neri; gonna a pieghe, camicetta bianca con bottoni davanti.
Scarpe nere con tacco almeno sei Orecchini, braccialetto e collana di perle. Pettinata da signora.
Era l’abbigliamento che preferiva; mi aveva detto che quando mi vedeva vestita così pensava a quanto fossi una splendida Milf.
Tutti guardandomi potevano pensare che fossi una bellissima signora, ma lui conoscendo il mio ‘intimo’ poteva in aggiunta pensare a quanto quella bellissima signora potesse essere troia.
Proprio così: troia; anche se non avrebbe voluto esserlo.
Quel giovedì lo attesi con paura :se mio marito o figli fossero rincasati prima del solito, se mia madre ..se ..quanti se’
Alle quattordici suonò il citofono in strada, pochi minuti dopo era sull’uscio di casa.
Entrò e mi diede un veloce bacio, proprio come fa mio marito al rientro.
Glielo avevo detto io?
Si guardava intorno. Cercai di alleviare la mia tensione dicendogli: ti faccio vedere casa.
Disse: va bene, fai strada, ma per ultima la vostra camera da letto.
Mentre lo accompagnavo a visitare l’appartamento pensavo che lo stesso era bello e spazioso.
L’abbiamo comprato anni fa con un mutuo quando in quella zona i prezzi erano abbordabili ,oggi non ce lo saremmo potuto permettere, 3 camere da letto di dimensioni diverse (una più grande per noi, una per nostro figlio ,una per eventuali ospiti) soggiorno, cucina due bagni e terrazzo.
Ero al suo fianco destro e fin dal nostro primo movimento aveva poggiato la mano sul culo in segno di possesso. La sentivo premere dietro quasi a spingermi ad ogni passo.
Commentò con piacere ogni locale, facendo le lodi alla nostra scelta, volle persino uscire sul terrazzo per vedere il panorama. Fu un momento difficile ,anche se il terrazzo è defilato qualcuno avrebbe potuto vederci e magari notare la sua mano sul mio di dietro..
Infine, per ultimo, giungemmo alla camera da letto.
Guardò prima da fuori commentando: bella.
Effettivamente è carina. E’ arredata con semplicità e contiene: un armadio, cabina armadio ,comò, letto, comodini, specchiera. Sul comò ci sono alcune foto che ritraggono mio figlio ed un paio di mio marito ed io al tempo del matrimonio. In una in particolare siamo ancora vestiti da cerimonia.
Io indossavo un lungo vestito di veli bianco e mio marito un completo scuro. Eravamo felici.
L’avvocato utilizzò la mano sul culo per spingermi dentro. Mi fece girare e mi baciò. La sua lingua era nella mia bocca e fui costretta al lascivio bacio.
Mi fece girare di schiena. Lo fece per un unico motivo . Voleva farmi sentire la sua erezione sul culo.
Me lo disse: lo senti?
Rimasi silenzio, ma lo sentivo.
Continuò: adesso faremo l’amore sul vostro letto. Tuo e di tuo marito, ma il cazzo che sentirai in te, non sarà quello di tuo marito. Sarà il mio.
E adesso spogliati lentamente che voglio farti qualche foto a ricordo di questo giorno.
Inizia dalla camicetta e stai rivolta me.
Si allontanò di alcuni passi per avere una migliore visione ed estrasse una piccola digitale.
Bottone per bottone aprii la camicetta mentre lui continuava a scattare le sue foto ; il reggiseno era ormai a bella vista.
Poi mi fece togliere la gonna facendomi tenere su le scarpe.
Diceva : sei bellissima.
Scattò altre foto, poi mi fece girare e piegare sul bordo del letto per fare alcune foto che evidenziassero sia l’abbigliamento che il culo. Infine’.
Infine, disse: sul letto distesa verso me.
Altre foto.
Ora alza le gambe e togli gli slip: voglio fotografare la tua passera.
Brava, solleva un po’ le ginocchia ed allarga le gambe come ad offrirmi la figa.
Ottimo.
Togli il reggiseno.
Adesso mettiti alla pecorina con il viso a me .
Così, bene.
Furono le ultime foto.
Rimasi in reggicalze e calze.
Disse: così mi piaci, vieni a succhiarmi l’uccello.
Si accostò al letto. Gli tirai giù la cerniera. Era già in erezione. Disse: è tuo.
Succhiai e leccai fino a quando con una mano mi allontano da sé.
Si spogliò completamente e salì sul letto.
Si mise tra le mie gambe e come al solito iniziò a leccarmi ,succhiarmi, penetrarmi con lingua e dita la passera.
Sapeva che era questione di poco e che in breve sarai stata alla sua completa mercè.
Cosi fu.
In breve ansimavo; la figa era bagnata e con le mani spingevo la sua testa ad entrare ,se possibile, in me.
Mi portò ad un passo dal mio primo orgasmo e con mio dispiacere si interruppe.
Si sollevò e distese su me . Mi fece allargare le gambe facendomele poggiare intorno ai suoi fianchi.
Mi disse: prendilo.
Sapevo cosa fare.
Appoggiai la punta del suo uccello all’ingresso della mia figa. Il suo glande penetrò alcuni centimetri, poi spingemmo insieme i due bacini in avanti ed il suo cazzo era dentro me.
Mi scopò per un po’ mentre lingua contro lingua rinforzavamo l’atto sessuale.
Sollevò la testa e mi disse: oggi voglio sborrare solo dentro la tua figa; almeno due volte.
E’ una settimana che non mi tocco l’uccello in attesa di questo momento e sai perché?
Non si aspettava una mia risposta e continuò: sai che giorno è oggi? E’ uno dei tuoi giorni di ovulazione.Non te ne sei resa conto , ma ho fatto in modo che i nostri incontri fossero in periodi a basso rischio di fertilità perché aspettavo questo momento.
Volevo scoparti sul tuo letto ,sul letto dove vivi con tuo marito e metterti incinta in questa occasione.
Capii, terrorizzata, e cercai di sottrarmi , ma era troppo pesante e forte. Provai inutilmente a scrollarlo di dosso.
Il suo uccello continuava a rimanere piantato come un piolo in figa. Ottenni solo che mi stancai talmente al punto di desistere.
Quando si rese conto della mia forzata resa ricominciò a scoparmi con metodo e cura.
Non abbreviò i tempi, anzi attese che il suo lavorio mi rieccitasse. Mi mise le mani sotto il culo per farmelo sentire di più e nuovamente la lingua in bocca perché fossimo un’unica persona.
Ebbi l’impressione di sentirlo sempre più. Il piacere mi stava salendo al cervello. Gemevo non mi controllavo più.
Comprese. Disse :vieni, vieni con me. Sarà più bello fare un figlio insieme.
In quel momento non colsi la profondità delle parole. Dopo, riflettendo, pensai che il bastardo aveva raggiunto il suo scopo.
Godevo con lui.
Accettavo il suo sperma nello stesso momento in cui godevo anch’io.
Abbiamo goduto insieme
Avremmo di conseguenza un figlio insieme.
Sentii il suo cazzo ingrossarsi ed un prima sensazione di sperma che si spargeva in figa, poi ..poi non sentii più nulla.
Stavo godendo. Una fitta continua di piacere aveva invaso il mio cervello.
Ripresi ‘conoscenza’ dopo alcuni secondi. Lui era steso su me. Il suo cazzo, seppure ancora in me, aveva perso la sua dura consistenza.
Realizzai che mi aveva dato tutto il suo sperma.
Si spostò e disse: voglio pulirmi, accompagnami in bagno. Si alzò e anch’io con lui. Il suo uccello penzolava.
Mi fece prendere il suo uccello con la mano e lo portai in bagno in questo pazzo modo.
Le sue fantasie non erano finite. Me lo fece prima pulire con la lingua. Poi volle fare pipì, ma fui io a dover indirizzare la sua urina nel water guidando il suo uccello. Infine si fece fare un ‘bidet’ come se fosse un bambino accudito dalla mamma. Fatto i suoi porci comodi mi permisi, rimanendo a guardare, di sciacquarmi la passera.
Tornammo al letto; di si stese a pancia in su e disse :secondo round.
C’era poco da parlare ..un nuovo pompino a rimettere in tiro il suo uccello. Pompino che in breve si trasformò in un sessantanove.
Ci sapeva fare e mentre il suo cazzo tornava in tiro la mia figa si bagnava nuovamente.
Decise che bastava e mi fece mettere nuovamente alla pecorina.
Disse: questa volta si fa così.
Entrò in me con facilità Sentivo l’andar vieni del suo cazzo.
Mi dava della troia e della vacca. Si attaccava alle mie tette per spingere ancor più l’uccello. Diceva Ti metto incinta e poi oltre che vacca farai la puttana. Per me erano vaneggiamenti del momento.
Pompò furiosamente questa volta disinteressandosi del mio piacere e sborrò ancora in me.
Era finita. Disse : è fatta ,vedremo se sono riuscito ad ingravidarti.
Andò in bagno da solo, sentii lo sciacquio. Tornò. Si chinò su me e dicendomi a presto mammina mi diede un bacio a cui non potei sottrarmi. Se ne andò lasciandomi disperata.
Quella sera stessa ‘costrinsi’ mio marito a far sesso. Attuò tutte le consuete attenzioni, ma bleffai alla fine dicendo : ma questa è sperma .Devi essertene sfuggito un po’.Speriamo non abbia fatto danni.
Per oltre un mese l’avvocato non mi cercò, ma la mia situazione non fu paradisiaca. Le prime mestruazioni erano in ritardo di una settimana.
Si vede che aveva studiato i tempi, mi chiamò. Volle che mi recassi al suo ufficio .
La faccio breve: aveva pronto il Kit gravidanza. Me lo fece utilizzare: ero incinta.
Alla mia disperazione faceva fronte la sua felicità.
Te l’avevo detto che ti avrei messo incinta. Adesso un pezzo di me sarà sempre con te. Non potrai mai dimenticarmi. Per chiudere disse: non pensare ad abortire .Porterei tutti a conoscenza con filmati e foto di quanto sei troia e per te sarebbe la rovina e perderai la famiglia.
Aveva ragione: ero impossibilitata a ..dovevo tenermi suo figlio, che era anche il mio.
Mi disse: per festeggiare pompino e chiavata. Una cosa veloce. Ormai non rischi più nulla: è fatta.
Non si prese grossi disturbi mi trattò come una puttana.
In ginocchio ai suoi piedi si fece estrarre e pompare il suo uccello. Mi fece appoggiare alla scrivania e sollevata la gonna e spostati gli slip me lo mise dentro sena riguardi . Bastarono pochi movimenti e mi riempi del suo sperma.
Dopo di che mi fece risollevare dicendomi :da oggi oltre che vacca sarai una puttana.
Era il modo con cui mi aveva trattato?
Dire della indesiderata gravidanza a mio marito non fu semplice. Ricordava ancora la nostra scopata ed inizialmente a malincuore, ma poi con gioia, accettò il prossimo arrivo
Nei mesi successivi, periodicamente, l’avvocato continuava a scoparmi. Il mio corpo si stava adeguando alla nuova situazione e la cosa gli piaceva molto. In particolare impazziva per le tette che man mano andavano ad ingrossarsi.
Le palpava e strizzava. Suggeva i capezzoli mimando il risucchio del latte. Diceva: ecco, adesso sei una vera vacca. Si stendeva sotto a me, mi infilava il cazzo in figa e ciucciava un capezzoli. Lasciava che fossi io a scoparlo fino a farlo venire. Lui succhiava.
Negli ultimi due mesi di maternità si limitò a mettermelo in culo, a farsi fare pompini o a venire in mezzo alle mie morbide tette.
Finalmente nacque una bella e sana bambina. Mio marito, il fratello ed io decidemmo di chiamarla Giulia.
L’avvocato per sei mesi non si fece sentire, poi mi richiamò.
Non accettò scuse: vieni come ben sai’
Mi presentai come voleva lui. Mi disse vedo che ti sei ben ripresa dalle fatiche della gravidanza.
Effettivamente in quei mesi il mio corpo avevo riacquistato, anche facendo diete e sana ginnastica, la sua tonicità. Ero di nuovo in forma.
Mi guardava ammirato ed espresse il suo compiacimento, in modo volgare, dicendo: sei ancora un gran figa.
Non volle dilungarsi, ma riaffermare il possesso sulla mia persona.
Al solito: la gonna raccolta sulla schiena ed il cazzo in figa . Si godette e mi fece godere la chiavata fino alla consueta sborrata. No, non mi spaventai anzi provai piacere(con mio marito era sempre peggio). Fu il seguito a spaventarmi. Adesso possiamo ricominciare: una nuova maternità ti farà del bene.
No, no non posso ,no piuttosto..
Lui serafico allora adesso la fase due : vacca e puttana. E continuò: ho tre quattro amici che pagherebbero anche qualcosa per scoparsi, con grande discrezione una bella mamma, borghese, come te. Santa fuori e per tutti, troia dentro
Sarà tutto nella massima discrezione .Nessuno saprà chi sei, dove abiti.. gli incontri saranno solo nella cameretta indipendente adiacente al mio studio.
Tu lo farai non per soldi ,ma per il piacere che darai e che spero avrai e soprattutto perché voglio sia così.
Ti darò metà del ricavato; pensavo di farmi dare una cifra simbolica di cinquanta euro a chiavata, sono amici, venticinque li darò a te. I miei venticinque li darò in beneficenza, dei tuoi non mi interessa
D’altra parte mi impegno perché la cosa rimanga tra noi e che si prendano tutti gli accorgimenti necessari per evitare malattie. I miei amici useranno sempre il preservativo ,anche per farsi fare pompini e periodicamente ci daranno un certificato per hiv.
Solo io continuerò a scoparti senza preservativo e a sborrarti in figa, ma lo farò solo nei giorni ‘sicuri’.
Mi sembra un buon patto, prendere o lasciare, cosa ne pensi?
Valutai i pro ed i contro.
La situazione era disperata ,ma ritenni che era meglio qualche chiavata in più, che una nuova gravidanza fuori casa .
Mio marito lo stavo ugualmente tradendo e poi finita la novità potevo sperare si stancassero rinunciando”.Vana speranza’
Accettai.
Lui, come ti avevo detto: da vacca a vacca e puttana..
Faccio la loro puttana da dieci anni. Ora di anni ne ho cinquanta, loro dai sessanta in su.
Tutti dicono che li porto splendidamente e che non ne dimostro più di quaranta.
Per quanti anni ancora dovrò fare la loro puttana?

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