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Racconti Erotici Etero

il cavallo da corsa

By 23 Maggio 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il cavallo da corsa

Ho sempre avuto una passione per i cavalli, soprattutto quelli da corsa.
La mia passione &egrave talmente grande che alla fine ho deciso di acquistarne uno.
Così, un giorno vado con una mia amica a visionare uno stallone che deve montare una giumenta, per vederlo all’opera e trattare un eventuale acquisto di un puledro.
La mia amica Sabrina, ha 24 anni, molto carina, &egrave alta circa 1,66, capelli neri corti, un bel sedere, un bel seno e tanta voglia di divertirsi.
Si &egrave vestita con un paio di jeans che mettono ancora di più in risalto il suo sedere, mentre sopra a una t-shirt molto simpatica con una scritta;
‘Se non mi hai provato non hai ancora vissuto’
Su quella scritta mentre viaggiamo verso il nostro itinerario, gli faccio un sacco di illazioni, lei scherza mi fa la linguaccia e mi provoca ribattendo alle mie insinuazioni.
Arriviamo al maneggio e dopo i saluti e le presentazioni, veniamo portati nella zona di montaggio.
Vengono portati i cavalli e poi viene creata la situazione ideale per la monta.
Uno splendido stallone si avvicina a una giumenta legata e nervosa, lo stallone sente subito l’eccitamento e comincia a nitrire mettendosi dietro la giumenta, si alza e la copre, vediamo il suo enorme membro farsi strada mentre con i denti le morde il collo e la tiene ferma.
I nitriti e il loro sudore, creano un atmosfera erotica che presto mi porta a un erezione, guardo Sabrina di nascosto e vedo che anche lei ha uno sguardo estasiato, mi sembra che stia provando le mie stesse sensazioni, la conferma la vedo dai suoi capezzoli erti che cercano di uscire dalla sua maglietta, &egrave leggermente sudata e adesso si capisce che non porta reggiseno.
Mi avvicino a lei e con naturalezza le metto un braccio attorno alla vita e con il mio corpo tocco il suo.
Lei si gira e questa volta non mi sorride, mi lancia uno sguardo sessuale che io riconosco all’istante, sono un uomo sopra i quaranta e ho abbastanza esperienza per capire i desideri; so quando &egrave il momento giusto per corteggiare una ragazza, così, aspetto la fine di quel amplesso animale e nello stesso tempo accarezzo i capelli e il collo di Sabrina.
Parlo velocemente con il proprietario dello stallone, raggiungo un accordo e poi dico a Sabrina che voglio farle vedere le stalle.
Lei accetta volentieri e viene con me, io la tengo abbracciata e dopo pochi metri entro dentro un capannone dove ci sono diversi cavalli con i nomi attaccati alla parete, per essere riconosciuti, gli faccio una piccola presentazione dei cavalli e poi arrivo in fondo al capannone dove si tiene il fieno che serve a nutrire gli stessi animali.
La bacio, lei ricambia e dolcemente la spingo sui govoni, le mie mani vanno sui seni, accarezzano i capezzoli duri, il suo primo sospiro &egrave un piacere per le mie orecchie, scendo veloce sui suoi calzoni, li slaccio e li faccio scivolare sulle sue gambe: lei mi lascia fare e chiude gli occhi nell’attesa delle mie mosse, rimane li distesa, con la sua t-shirt e un perizoma che la slancia ancora di più.
Le sollevo la maglietta e la lancio a poca distanza da noi, prendo una coperta che serve a proteggere i cavalli quando sudati rientrano da una corsa e, prendendo Sabrina tra le mie braccia la faccio distendere sopra, lei in questo frangente ha aperto gli occhi e anche le gambe, &egrave lì completamente assuefatta, finalmente reagisce, mi accarezza e mi chiede di baciarla.
Solo con quel perizoma addosso e in quel contesto, con gli odori e i rumori dei cavalli che irrequieti sentono l’odore di Sabrina.
il nostro eccitamento &egrave alle stelle, mi tolgo i calzoni e gli slip, mostrando alla ragazza quello che riceverà di lì a poco, poi, mi metto in ginocchio davanti a lei e spostando il perizoma, le infilo la mia lingua, il suo piccolo fiore &egrave stretto, ma ben lubrificato dai suoi umori, la mia lingua fa il resto, comincia a esplorare sopra e dentro la sua rosa e mi rendo conto di quanto sarà piacevole starle dentro con il mio cazzo.
Questo pensiero, unito ai suoi gemiti, mi fa alzare e puntare deciso con il mio sesso al suo fiore, il calore che sento avvolgermi nel momento che la mia cappella varca le sue labbra vaginali, &egrave un piacere infinito, quando poi spingendomi dentro per la metà dei miei venti centimetri, sento quanto sia ancora stretta…perdo la testa.
Come lo stallone che abbiamo visto, le metto le mani sul sedere e spingendo il suo bacino verso di me, mi lascio andare e entro tutto.
I suoi gemiti, uniti ai movimenti delle sue bracce, che cercano di tenere il mio corpo per rallentare la mia penetrazione, mi fanno tornare l’uomo con l’esperienza.
Mi calmo e dicendole di aprire gli occhi, di guardarmi, prendo un ritmo più tranquillo, adesso, le sue pareti hanno ceduto al mio passaggio, i suoi umori l’hanno aiutata a ricevermi sino in fondo.
Quando mi spingo deciso, sento le mie palle sbattere contro il suo inguine.
Il sup perizoma fradicio &egrave ancora addosso a lei, la voglio completamente nuda, prendo la leggera stoffa e tirando forte, lo strappo buttandolo via, le prendo le gambe e le alzo sopra le mie spalle, poi, perdo di nuovo il mio controllo.
Gli stalloni mi fanno compagnia nel mio eccitamento, comincio a scoparla senza ritegno, vedo il suo corpo sodo ballare sotto le mie spinte, il suo sedere leggermente rialzato da quella posizione, si muove in una danza erotica, ammiro le sue tette sode che seguono i miei desideri, in quella posizione mi sento il re del mondo, potrei morirci in quelle cosce:lei continua a gemere di piacere, a un certo punto la sento alzare il tono della voce e dirmi che sta godend, sadicamente, fermo il mio movimento interno e le dico;
‘Allora scopati da sola e vieni’
Lei mi guarda con occhi pieni di passione e malizia, comincia a spingere il suo bacino sempre più forte, allora, io faccio una piccola roteazione, la prendo e la metto sopra di me, mi metto steso sulla coperta e faccio in modo che lei, sia completamente libera di muoversi a suo piacimento.
Incrocio le sue mani e aspetto, subito lei prende il suo ritmo e si lascia andare a un avanti e indietro, che in pochi secondi la fanno urlare di piacere, sento i suoi tremori di passione, stringersi attorno al mio cazzo, poi, la vedo estenuata lasciarsi andare sul mio corpo.
Io prendo i suoi fianchi e comincio di nuovo a spingermi in lei, la rimetto come era all’inizio del nostro rapporto e, di nuovo, mettendole le gambe ormai inerti sulle mie spalle, comincio a scoparla come piace a me, movimenti secchi, entrate decise, poi, esco lasciando solo il contatto della cappella in quella fica deliziosa, poi, un’altra entrata decisa sino al contatto delle palle sul suo corpo, ogni volta lei geme a quella entrata e ogni volta, io mi eccito di più.
Sento che il mio piacere &egrave all’apice della resistenza, lei mi dice di venire che vuole sentirmi dentro e lo dice guardandomi negli occhi, consapevole di quelle parole, allora, io aumento il ritmo e mi lascio andare in quel corpo così caldo e sensuale.
I miei gemiti di passione, hanno l’effetto di fare godere ancora anche Sabrina.
In quel momento mi sembra che siamo in un hotel a cinque stelle, senza rumori, senza odori.
Sento il mio sperma che si sparge dentro di lei, i suoi tremiti ancora una volta hanno l’effetto di sconvolgermi.
Le tolgo le gambe dalle mie spalle e dolcemente le faccio appoggiare rilassate .
Vedo il suo viso stravolto e soddisfatto, mi sento appagato di quello che &egrave stato, comincio ad accarezzarla, ha scoprire con calma il suo corpo, sono un po stanco ma non sono appagato; così, dopo diversi minuti di carezze ricambiate, comincio a sentire di nuovo la voglia crescermi dentro, lei con la mano mi stimola il cazzo, lo sente crescere, allora, senza che io dico niente, si gira e con la testa punta dritto al mio desiderio, vedo le sue labbra aprirsi e sento il caldo della sua bocca sulla mia cappella, sento le mani che vanno ad accarezzare le mie palle, mentre la sua bocca si apre al massimo per accogliermi.
Alzo la testa per guardarla mentre mi fa un pompino delizioso, le mie dita sono dentro la sua fica, che giocano con il suo clitoride e ogni tanto la penetrano come un piccolo cazzo.
Quando lei mi stringe forte il sesso, quando comincia a scivolare su di me e a succhiarlo come un gelato, capisco che se non la fermo, in brevissimo tempo sarò di nuovo esausto.
Ho tante voglie da togliermi e tante cose da insegnare a Sabrina, ma anche venire nella sua piccola bocca &egrave una novità e così, lasciandomi andare le riempio la bocca con il poco sperma che mi &egrave rimasto: lei mi succhia tutto quello che &egrave possibile e mi lascia senza fiato, io in quei ultimi atti, accarezzo il suo sedere e penso a quando sarà mio, ma quando vedo che il mio cazzo non reagisce, capisco che per quel momento devo accettare che &egrave finita.
Mi rilasso e penso a domani, quando dovrò portare Sabrina da suo padre e dirgli che il cavallo &egrave piaciuto a tutti e due, che ben presto la porterò con me per insegnarle altre cose…

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