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Racconti Erotici Etero

Il congedo

By 29 Giugno 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

Se qualcuno di voi ha fatto il militare, sicuramente conosce certe canzoni da najone… I temi sono sempre quelli: il ritorno a casa e la voglia di scaricarsi le palle con la fidanzata (o con la prima donna che ne ha voglia)… Esattamente quel che successe a me, circa 3 anni fa! 14 agosto 2002: è arrivato il 302′ giorno, finalmente si esce dalla caserma e si torna a vivere! Solito programmino: alle 6.30 sveglia ai rospi e a quei poveri sfigati che ancora devono restare in divisa; ore 7, vestizione (drop estiva con ampio uso di buffetterie…); ore 7.20 adunata davanti alla Compagnia Comando per la “schierante”, il saluto agli amici ed il passaggio dello Steccone allo scaglione successivo; ore 8 alzabandiera e saluto del comandante, concluso da marcetta… ore 9: sto finendo di ripulire l’armadietto e riempire il borsone quando mi arriva un sms: è Sonia (ricordate?)! Prima considerazione che mi viene in mente: “Guarda chi si rivede! ma non aveva detto che non mi voleva più vedere dopo che le avevo spaccato il culo?”. In ogni modo, informo la troia che mi sto congedando e che nel pomeriggio sarei tornato a casa: “perchè non passi a trovarmi?” fa lei “E’ da tanto che non ci vediamo..” Ovviamente non la faccio attendere: “Certo tesoro, dimmi tu dove: io torno a casa in treno”; dopo questo sms, lei non risponde. Passo in fureria, ritiro il mio congedo, raggiungo i frà al portone e ce ne andiamo tutti in stazione per gli ultimi brindisi (come se la sera precedente non ci fossimo ubriacati a sufficenza: ricordo ancor ora il mal di testa!). Pochi minuti più tardi sono in treno, direzione Treviso. Ho già passato sacile quando Sonia si fa viva: “Scendi a Conegliano, passo a prenderti lì”. Detto, fatto: la attendo sul marciapiede e, dopo qualche minuto d’attesa, ecco la sua inconfondibile Mini nera… Carico il bagaglio nella sua auto e salgo: “Dove andiamo?” le domando “Ma a casa tua, è ovvio!” Hai capito la maialina! la voglia di cazzo non le è certo passata, anzi! I 20 km che ci separano da casa passano abbastanza in fretta ed io, non lo nascondo, passo il tempo a palparle le tette: a lei non dispiace di certo… Arriviamo: mi accorgo che sono senza preservativi, ma a lei non importa… Il tempo di entrare in casa ed accendere l’aria condizionata (anche perchè di lì a breve avrebbe fatto ancora più caldo!) e siamo in camera da letto.
Sonia si è preparata per bene: si è depilata e fatta un bel clisterino… Mi disfo dei vestiti senza fatica e la spoglio avidamente mentre lei ha già preso possesso, con le mani, della mia asta già bella in tiro… Affondo le labbra e la lingua tra le sue grosse poppe e cerco con le dita la sua passeria, sentendo sempre la presa delle sue dita che smanettano il mio cazzo… e’ già bagnata Sonia e le sue tettone sono così invitanti che una spagnola ci sta tutta: mi metto sopra di lei ed inzio a far scorrere l’uccello in mezzo alle sue colline del piacere, al di là delle quali la sua lingua è pronta a solleticarmi la cappella… Sento il profumo dei suoi umori e, poco dopo, mi getto a capofitto tra le sue cosce: la mia lingua saetta veloce sul suo grilletto, mentre le mie dita penetrano il suo ano, pulito e morbido… Non voglio perdere altro tempo e la infilo a missionario: vedo i suoi seni ballonzolare ad ogni mio colpo di reni, sento la calda carne della sua fica che avviluppa la mia verga… che scopata meravigliosa! Cambiamo posizione: la faccio salire sopra di me “Non mi piace così però!” obietta lei, ma in pochi minuti si accascia sul mio petto, travolta dal suo primo orgasmo… Credi di potertela cavare così a buo mercato Sonia? Non se ne parla! La faccio mettere a 4 zampe e Via: una bella pecorina, con le mie dita che le strizzano i capelli ed i suoi mugolii ad ogni mio affondo… Non è finita: “Ricordi febbraio?” le dico, mentre esco dalla sua passera “Certo, perchè?” rispose la svergognata “Beh, ora si replica!” e in men che non si dica Sonia si ritrova la mia nerchia piantata nel culo, che pompa a più non posso! Appena il suo sfintere cede, la puttana si lascia andare a grida di dolore, che presto diventano di piacere… “Allora” le dico sadico “com’è che non mi volevi più vedere? Non ti piace farti sfondare il culo per caso?” Lei non risponde con le parole, ma con un crescendo di “sì! ancora!” che riempie la stanza, mentre accompagna la mia azione anale con un furioso ditalino… Ci siamo, la troia è venuta di nuovo ed anch’io sono prossimo all’orgasmo: estraggo il cazzo dal suo sedere, e me lo smanetto davanti a lei, prorompendo in alcuni bianchi fiotti che le guarniscono la faccia e le tette… “Sei proprio una maiala! Ora vai a pulirti, march!” le ordino perentorio. sono arrivate le 5: amici e parenti mi aspettano al mare per festeggiare la ritorvata libertà e quindi devo congedare la mia puttanella… Ma è solo un arrivederci a presto! Vero Sonia?

Vi è piaciuto? Vi ha fatto schifo? Inviatemi i vostri commenti (sono graditi soprattutto quelli femminili…) a: labbborga@hotmail.com

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