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Racconti Erotici Etero

Il diario di Elle 2 puntata

By 4 Marzo 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Caro diario,

è un poco che non mi confido con te. Dunque gli orecchioni non sono riuscita a prenderli, però ho imparato diverse cose con Alberta.
Dopo la mia prima visita, provavo vergogna per quello che avevamo fatto, ma avevo anche il desiderio di ritornarci. Mi erano rimaste impresse le sue tettine acerbe e quello strofinio che mi aveva procurato tanto piacere.
Una volta guarita sono tornata a trovarla, e come al solito era sola in casa. Appena mi ha visto mi è saltata al collo tutta felice, e mi ha baciato sulla bocca. Questa volta non mi sono ribellata ed anzi le ho messo la lingua in bocca e lei me l’ha succhiata avidamente.
Intanto con le mani mi ha sollevato la sottana e si è infilata nelle mutandine. Io le ho messo una mano nella sua passerina e ho sentito che era umida.
Ci siamo svestite, rimanendo nude e abbiamo continuato a baciarci e accarezzarci.
L’ho stesa sul letto poi ho messo la faccia nella sua fessura e ho cominciato a leccarle il grilletto e a penetrarla con un dito, mentre lei faceva altrettanto con me.
Ci siamo stimolate a lungo fino a provare piacere.
Ero sfinita, ma Alberta è corsa nel bagno ed è ritornata con una candela.
L’ho guardata meravigliata ma mi ha detto
– Mettiti sul letto e alza le gambe il più possibile –
Ha preso della pomata e mi ha unto il buchetto del sedere, quindi ha cominciato ad inserirmi la candela.
Ho provato un senso di fastidio, ma ha cominciato a farla andare avanti e indietro lentamente ed ho sentito un certo piacere.
– Pensa – mi ha detto tutta eccitata – quando i ragazzi te lo mettono dietro! Si prova molto più piacere credimi. Questo è soltanto un assaggio –
Io però le ho chiesto di smettere, perché la candela m’irritava la pelle.
– Sai i miei cugini vengono domenica a trovarmi? dai vieni anche tu che ci divertiamo! con quelle tette che hai, li fai andare giù di testa! –
Ero tentata, ma mi vergognavo. Mi sarebbe piaciuto vedere i piselli di quei ragazzi ma avevo anche paura che volessero fare la stessa cosa con me. Intanto Alberta aveva ripreso a leccarmi la passerina e sentivo di nuovo la voglia.
Così siamo venute di nuovo ma questa volta ho provato più piacere, perché Alberta, mentre mi leccava mi ha messo anche un dito dentro.

Caro diario,

ho una notizia importante: ho trovato il mio primo ragazzo.
Domenica, Alberta e i suoi cugini mi hanno invitato ad andare con loro. La sorpresa è stata che c’era un altro ragazzo, che non avevo mai visto, che era venuto a Bologna con loro.
Appena l’ho visto, ho sentito il cuore battermi in gola: era bellissimo!
Alto, biondo, con due occhi verdi da sogno, ben vestito e soprattutto fine, a differenza dei cugini di Alberta che sono molto rozzi.
Mi ha sorriso facendomi diventare rossa dall’emozione. I cugini di Alberta, intanto mi avevano messo gli occhi addosso e si davano di gomito guardando le mie tettine che erano proprio invitanti.
Pensavano forse di potermi mettere le mani addosso come alla loro cugina ma io non ero certo d’accordo.
Siamo partiti tutti cinque, con i cugini di Alberta che mi stavano vicino, soprattutto quello più grande e ogni tanto allungavano una mano per toccarmi il sedere.
Gli ho fatto un frontino e hanno smesso, poi pensando di farmi invidia hanno cominciato a palpare la loro cugina che rideva scioccamente.
Arrivati al campo di granoturco mi sono fermata e lo stesso ha fatto il ragazzo. Alberta e i suoi cugini hanno cercato di convincerci ad andare con loro ma il loro amico ha detto che non intendeva partecipare a quei giochi.
I cugini, evidentemente avevano una certa voglia, perché dopo un poco ci hanno salutato e si sono inoltrati nel campo.
Sono rimasta con Ludovico, si chiama così l’amico dei cugini di Alberta ma non assomiglia minimamente a loro.
Infatti, lui è molto fine, ben vestito, ed ha dei modi molto delicati, forse anche un po’ troppo per me.
Appena ci hanno lasciati soli si è voltato e mi ha detto
– Ma come fai a stare con quelli? Non mi sembri uguale a loro –
– E come sono io ? – gli ho chiesto, curiosa.
– Tu, tu, sei diversa – mi ha risposto, arrossendo e abbassando gli occhi.
– E cioè – ho incalzato.
Mi ha guardato con i suoi bellissimi occhi verdi e ha detto sottovoce
– Tu sei speciale –
Sono rimasta lì come un’oca. Non ho mai frequentato ragazzi come lui e mi sono sentita a disagio.
Si è accorto del mio imbarazzo e ha continuato.
– Ho detto qualcosa che non va? –
– No, è che, cosa significa speciale?-
Lui è di nuovo arrossito
– Speciale per me, vuol dire che tu saresti una ragazza ideale per me –
Sono rimasta a bocca aperta e lui allora ha continuato
– Sai, appena ti ho vista ho capito che tu con quelli non c’entravi, sei diversa io, con una come te mi sentirei felice –
Non capivo più niente. Diversi ragazzi mi erano corsi dietro, ma mi erano stati tutti indifferenti.
Uno che mi avesse parlato come Ludovico non l’avevo mai conosciuto. Di colpo, tutta la mia sicurezza è scomparsa. Ho preso il coraggio a due mani e gli ho chiesto
– Vuoi dire che ti piaccio? –
Mi ha guardato negli occhi e mi sono sentita rimescolare tutta. Nessuno mi aveva mai fatto quest’impressione.
Ci siamo guardati a lungo, poi ha mormorato
– Vorresti essere la mia ragazza? –
Per poco non sono caduta svenuta. Io, la ragazza di quel bellissimo giovane?
– Ma se non mi conosci neanche! – gli ho detto – e poi tu abiti in campagna mentre io –
– No, un momento – mi ha interrotto – guarda che ti sbagli. Mio padre abita a Bologna, in via Zamboni. Lui conosce il padre di quei ragazzi perché abbiamo una casa in montagna, vicino al loro podere e così, ha dato loro un passaggio. Io abito a Bologna –
Non sapevo cosa dire. Sono rimasta lì ferma, mentre lui mi ha preso una mano e me l’ha baciata.
Poi, visto che non mi muovevo mi ha alzato il mento e mi ha baciato dolcemente.
E’ stato il primo vero bacio della mia vita. Non lo dimenticherò mai.
Sono rimasta così con gli occhi chiusi, mentre continuava a baciarmi. Poi si è staccato e ho riaperto gli occhi.
Mi ha preso per mano e ha sussurrato
– Vuol dire si? Vuoi diventare la mia ragazza? –
Ho solo fatto cenno di sì con la testa.
– Vieni facciamo due passi – ha detto, prendendomi per mano.
Mi sono lasciata trascinare. Mi ha messo un braccio attorno alla vita e ci siamo avviati per la stradina di campagna. Siamo così arrivati in un punto riparato dove c’era un grosso masso.
Si è seduto e mi ha fatto mettere vicino.
Mi ha preso il viso e mi ha baciato nuovamente. Mi sembrava di essere in paradiso.
L’ho guardato e mi ha sorriso
– Sai che sei bellissima –
– Ma cosa dici? –
– Si, per me sei bellissima vieni qua –
Mi ha stretto fra le braccia. Era la mia prima volta con un ragazzo ho aspettato che fosse lui a muoversi.
Ho sentito la sua mano posarsi delicatamente sulle mie tettine e accarezzarle dolcemente.
Io stavo ferma, con il cuore in tumulto. Lui intanto, delicatamente, ha continuato ad accarezzarmi mentre mi baciava.
Allora, presa dal desiderio, gli ho preso una mano e l’ho portata sui bottoni della camicetta e ne ho slacciato uno. Mi ha sussurrato
– Posso guardarti? –
Ho slacciato un altro bottone e mi sono fermata.
Lui ha continuato a slacciare e mi ha messo una mano sotto. Il contatto con la pelle mi ha fatto provare un brivido di piacere. Poi è passato sotto il reggiseno e ha scoperto le mie tettine.
Ero eccitata al massimo. Si è chinato e ha preso in bocca uno dei miei capezzoli cominciando a leccarlo.
Ho sentito che mi si bagnavano le mutandine ed ho accennato a stringermi a lui.
Dopo avermi leccato un capezzolo è passato all’altro, mentre con le mani mi ha sollevato la gonna ed è risalito verso la mia passerina.
Allora ho inarcato la schiena   spingendo.
Si è staccato dalle tettine e ha mormorato
– Sei bellissima tesoro. posso guardarti fra le gambe?-
Ho aperto le cosce e lui, ha messo una mano sotto le mutandine e me le ha scostate, poi si è chinato a guardare.
Mi sono un poco vergognata, era la prima volta che un ragazzo me la vedeva, ma lui è stato molto delicato.
Mi ha accarezzato un poco, poi l’ha ricoperta e mi ha fatto aprire gli occhi
– Sai che sei molto bella? – mi ha detto – non credevo fossi così sviluppata! hai delle tettine bellissime e anche tutto il resto. Sono veramente fortunato! mi vorrai sempre bene? –
Ero in preda ad una grande emozione. Ero lì, tutta nuda, in braccio ad un ragazzo bellissimo che fino a pochi minuti prima non sapevo nemmeno che esistesse.
– E tu? – gli ho detto seria – non ti stai prendendo gioco di me? –
– Tu non mi conosci – mi ha risposto – vedrai –
Poi mi ha dato un altro bacio e mi ha rimesso la mano fra le gambe e ha sentito le mutandine ancora umide. Allora ha cominciato a stimolarmi il grilletto mentre io mi muovevo sotto le sue carezze.
Mentre mi accarezzava, mi è venuto spontaneo di toccare anch’io lui fra le gambe ed ho sentito che aveva il pisello duro. Ho cominciato a muovere la mano a casaccio, poi, mi sono fermata perché stavo per sentire piacere. Così sono venuta fra le sue braccia, per la prima volta, con un ragazzo.
Alla fine non riuscivo a resistere e tremando gli ho detto
– Più, più ti prego –
Lui allora mi ha abbracciato e mi ha detto
– Hai sentito piacere? –
– Sì molto, senti. mi faresti vedere il tuo? non l’ho mai visto…-
Lui ha preso la mia mano, poi si è aperto i pantaloni e le mutandine e me l’ha messo in mano. Era la prima volta che toccavo il pisello di un ragazzo.
Sono rimasta un poco spaventata, perché era molto grosso. Lo sentivo morbido e liscio e mi è venuto spontaneo accarezzarlo, poi ho guardato Ludovico e gli ho chiesto
– Come si fa per farti provare piacere? –
– Lo vuoi fare ? – mi ha risposto.
– Sì –
– Allora prendilo fra le dita e muovilo su e giù delicatamente, fallo scorrere fino in fondo, ecco così –
Ho cominciato a stimolarlo e Ludovico ha chiuso gli occhi e si è messo ad ansimare. Mentre lo facevo non mi stancavo di guardarlo: era bellissimo, rosso in viso e accaldato. Ho continuato per un certo tempo, mentre lui diventava sempre più teso.
Infine si è lasciato andare e mi ha detto
– Prendi il fazzoletto dalla mia tasca e mettimelo sopra, ecco così, accelera! ecco, ecco, sto venendo! –
Ad un certo punto ha avuto diversi tremiti, poi ho sentito che il fazzoletto si bagnava di un liquido caldo e dall’odore pungente.
Ludovico mi ha fermato, sudato e ansante, mentre sentivo che il pisello si stava afflosciando.
– Hai provato piacere allora? –
– Sì moltissimo, grazie –
– Me lo farai vedere quando ti succede? –
– Certo tesoro, quando vorrai, ma ora vieni qui –
Mi ha preso fra le braccia e mi ha baciato a lungo.
Poi abbiamo sentito dei rumori e ci siamo ricomposti. E’ arrivata Alberta con i cugini. Appena ci ha visti ha detto.
– Guardali come sono rossi e sudati! Chissà cosa avete fatto? –
Per fortuna ho la risposta pronta.
– Abbiamo fatto una corsa! non siamo come voi! –
Chissà se mi hanno creduto? Comunque ora mi sento adulta. Ho avuto la mia prima esperienza con un ragazzo e che ragazzo! Spero proprio di continuare con lui…

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