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Racconti Erotici Etero

Il film in 2 tempi

By 29 Luglio 2023No Comments

Era estate, il pomeriggio caldo e afoso e stavo guardando un vecchio film quando Mario arrivò a casa mia per chiedermi notizia sulla cosa che doveva esservi in serata.
Avevo 14 anni e presentarmi in mutande e reggiseno non mi creava nessun disturbo.
Lo feci accomodare sul divano, in casa si stava meglio che sulla porta. Mi sedetti accanto a lui in modo da parlare assieme e guardare anche un po’ di film.
Ma gli occhi di Mario erano più per la mia biancheria che per lo schermo.
“Mi metti in imbarazzo a guardarmi così” gli feci notare.
“Sai Monica, non ti avevo mai vista in biancheria intima. Stai molto bene”.
“Ma dai, non ho nemmeno delle gran forme da fare vedere”.
“Però hai un fisico asciutto e atletico.”
La cosa mi inorgoglì.
“Mettiti di fronte a me”
Mi misi in piedi di fronte la divano per farmi guardare, ero imbarazzata ma volevo accontentarlo, probabilmente avrei accorciato i tempi di quella situazione.
“Girati” era chiaro che voleva ammirare il mio culo che allora aveva comunque una certa rotondità.
Mi abbracciò da dietro, mi mise le mani sulle spalle e prese a baciarmi il collo.
“Non hai solo un gran del culo ma anche un bellissimo collo.”
Fu una carezza dietro l’altra fino a quando le palline del reggiseno non cominciarono a scendere.
Mi ritrovai sul divano con Mario che mi baciava i capezzoli, e poco dopo mi infilava un dito tra le labbra della passera.
Che scossa quando arrivò al grilletto, fu come una schioppettata, rimasi paralizzata a godere, nel frattempo lui continuava a baciarmi ovunque.
D’istinto mi abbassai le mutande per toglierle, e Mario mi aiutò, poi si spogliò lui, e vedendomi nuda la sua erezione divenne completa.
Non sapevo cosa spettarmi, ma vederlo nudo era bello, stavo stesa nuda sotto di lui in attesa degli eventi.
Mi fave allargare le gambe per prendere posto tra di esse, fu allora che provai per la rima volta il contatto tra la mia passerina e il coso di un maschio.
Volevo sentirli sempre di più, cominciai a muovermi, ad ancheggiare, a fare affondare quell’asta che stava appoggiata sulle labbra sempre più bagnate e che stava cominciando a strofinare sul grilletto.
Venni in un orgasmo senza fine, ero inebriata, non capivo più nulla, continuavo a muovermi per fare continuare quella sensazione.
Quando mi ripresi l’asta non stava più strofinando la passera, ma vi stava decisamente entrando, la sua cappella si stava facendo largo nella mia vagina e spinta dopo spinta stava vincendo ogni resistenza.
Lo abbracciai e lo avvinghiai con le gambe, non volevo lasciarlo più andare, lo avevo dentro tutto, o per lo meno tutto quello che ci stava, era arrivato in fondo.
Continuò fino a quando non venne, e non venne subito, ma quando fu il momento quei suoi potenti spruzzi mi fecero godere come una pazza.
Un attimo di riposo poi cominciò il secondo tempo.

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