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Racconti Erotici Etero

Il garage

By 28 Ottobre 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Il garage
Era incredibile quello che mi stava succedendo,io che non avevo mai avuto problemi di sesso, che vivevo una vita tranquilla e spensierata, con una moglie che mi adorava, un figlio che mi sembrava la cosa più importante del mondo, un lavoro adeguato, stavo perdendo la testa per la mia vicina di casa Angela.
Angela &egrave una donna di 34 anni, persona normalissima e fino a poco tempo prima anche senza requisiti sessuali particolari.
Non che non fosse carina, ma mi sembrava estremamente normale, niente che lasciasse presagire il mio sbandamento mentale e erotico.
Tutto accadde per caso, come sempre quando non cerchi niente di particolare fuori dalle mura domestiche.
Io sono Manuel 35 anni, vivo nel nord e mi tengo fisicamente perché mi piace sentirmi bene con me stesso, sono forse un poco esagerato con la mania del mio fisico e caratterialmente sono anche un poco pignolo, ma mai ho fatto qualcosa che potesse creare problemi all’interno della mia famiglia: sino a un mese prima.
Tornavo dalla palestra e vidi Angela intenta a cercare di cambiare una ruota sul ciglio della strada che conduce nel nostro quartiere, era sera ma era talmente in mezzo alla strada che era impossibile non vederla, l’unica alternativa era metterla sotto.
Ricordo che pensai’ma guarda questa matta dove ha parcheggiato, non si rende conto che la mettono sotto’
.Era di spalle e maliziosamente mentre mi fermavo, avevo notato quel suo vestitino leggero, tipicamente estivo, che il suo sudore aveva appiccicato alla pelle, essendo di spalle non l’avevo riconosciuta, mi stavo fermando solo perché mi sembrava una cosa corretta, l’avevo vista in difficoltà e l’avrei aiutata anche se fosse stata una vecchietta o un uomo.
– Bisogno di aiuto?
Solo a quel punto quando lei si girò, la riconobbi.
– Manuel !!!
– Sei la mia salvezza, non riesco a cambiare la ruota e mio marito &egrave fuori, ho provato ha cercare qualcuno ma &egrave da mezzora che sono in mezzo alla strada e tu sei il primo che si ferma, non esiste più la galanteria e evidentemente non sono più una ragazza che fa fermare gli uomini.
La guardavo mentre parlava e anche se non avrei voluto, ero catalizzato dal suo seno che spingeva sul vestito sudato, era chiaro che lei era uscita senza pensare di essere vista e ovviamente senza pensare di bucare.
Un seno libero dal reggiseno si muoveva al suono della sua voce, la fatica che stava facendo le aveva aumentato i battiti del cuore e questo si ripercuoteva sul suo seno facendolo muovere in un modo altamente erotico alla mia vista.
Lo stesso vestito le dava un non so che, eppure era semplicemente un vestitino beige semitrasparente di quelli che molto spesso le casalinghe mettono per fare le pulizie, niente di fuori dal normale, anche il suo viso era pulito e senza trucchi, eppure per me quella ragazza in quel momento era la persona più eccitante della terra.
– Toglimi da questa situazione imbarazzante e ti sarò grata per la vita..
Lo aveva detto mentre arrossiva, evidentemente il mio sguardo ebete sul suo seno e il rendersi conto di come fosse conciata in quel momento, le aveva creato imbarazzo.
Con uno sforzo di volontà tornai sulla terra e facendomi passare il cric sistemai tutto in dieci minuti.
In quei dieci minuti ebbi modo di sfiorarla e tramite gli attrezzi anche di toccarla, ebbene giuro che mi sembrava di essere davanti a una dea del sesso, tutto in lei mi provocava eccitamento e il mio turbamento arrivava sino a sotto i calzoni, dove la mia erezione spingeva forte.
Venivo dalla palestra e avendo una tuta aderente, era ben visibile il mio stato .
Adesso ero io che ero leggermente arrossito, non sono mai stato un donnaiolo e quella situazione mi metteva a disagio, poi mi ero accorto che lei aveva notato la mia situazione erotica e questo mi rendeva ancora più imbarazzato.
– Il minimo che poso fare &egrave offrirti un caff&egrave.
Lo aveva detto con un tono di voce molto sensuale o ero io che cominciavo a scambiare le mie sensazioni con le mie voglie?
– Scherzi, sono io che ho avuto la fortuna di potermi fermare e potere aiutare una ragazza come te e ti assicuro che a proposito di quello che hai detto prima’fai ancora una stupenda figura.
Ecco, avevo colto l’attimo fuggente e avevo detto la mia cazzata giornaliera, istintivamente lasciando prevalere il maschio invece che la ragione, le avevo lanciato un messaggio inequivocabile, anche perché quella frase l’avevo detta guardandola intensamente negli occhi e abbassando il ritmo della voce, tipico dei cospiratori o di quelli che dicono cose poco decenti.
Il suo nuovo arrossamento mi faceva sapere che quello che intendevo farle capire era arrivato a segno.
– Dai vieni su da me che ti offro qualcosa.
Stavo dando di testa, questa volta non aveva specificato cosa mi avrebbe offerto e io già fantasticavo su scene di sesso a non finire.
Quello che mi faceva arrabbiare era che io non mi ero mai comportato così, stavo veramente ragionando con l’uccello, ma tant’&egrave la seguii.
Lei davanti con la sua macchina monovolume e io dietro come un cagnolino agognante del suo padrone con la mia vespa anni cinquanta
Arriviamo dove abita lei e vedo che apre un garage automatico e comincia a cercare di entrare;
‘ &egrave proprio una donna, non sa guidare.’
Questo classico pensiero che noi abbiamo delle donne, veniva accentuato dal suo quarto tentativo di entrare in garage.
Sorrido, scendo dalla vespa e dico;
– per te oggi non &egrave giornata.
– Sembrerebbe di no, ma la giornata non &egrave ancora finita.
&egrave questa volta sono sicuro del segnale che mi sta dando.
– Ok, lasciami il posto e Sali dall’altra parte che ci penso io a metterlo ‘dentro’
Non era un errore o un lapsus Froidiano, avevo appositamente detto ‘dentro,’ volevo continuare quel gioco erotico e adesso speravo di avere anche di più.
Così ci sistemiamo nei nostri posti e io mi sposto dentro al garage in una manovra e poi succede quello che ormai era destino succedesse.
Niente di preparato e per questo molto più erotico e eccitante.
Appena finito di parcheggiare le metto una mano sulla coscia più vicina e subito la bacio, lei dischiude le labbra e comincia a ricambiare con una passione frenetica, la mia mano sale e trova facilmente il suo caldo rifugio e mi rendo conto di quanto lei mi desideri in quel momento.
Il suo lago viene solcato dalle mie dita e come un fuscello la faccio passare dalla mia parte e mettere sopra le mie ginocchia, nel frattempo lei ha messo in libertà la belva che
&egrave dentro di me e una volta sopra le mie ginocchia io la faccio scendere sul suo desiderio.
Chiudo i finestrini affinché da fuori si senta il meno possibile poi chiudo gli occhi e assaporo tutto di quel corpo femminile.
Sono troppo preso da quel atto sessuale per fare differenze tra lei e mia moglie, solo in un secondo tempo a mente lucida mi rendo conto della voracità di Angela, ma in quel momento,quello che sento sono i suoi muscoli vaginali che mi stringono forte il membro e che mi stanno facendo impazzire.
Sento le mie vene martellarmi nella testa e il suo corpo sotto la mia bramosia.
Le mie mani vanno a cercare tutti i particolari, dai capelli sino al sedere e alle caviglie.
Vorrei avere cento mani e una resistenza eccezionale per soddisfarla e soddisfare le mie esigenze, ma sono un ragazzo normale e presto sento il mio piacere avvicinarsi,
– Non ce la faccio più’devo uscire?
– no’ti voglio dentro.
E a quella semplice risposta io esplodo in lei mentre lei mi torna a baciare e mi stringe i capelli scossa da un tremito improvviso e violento.
Capisco che sta venendo insieme a me e questo mi inorgoglisce, continuo il mio ritmo appagante e poi sfiniti e sudati fradici cerchiamo di calmarci.
Mi rendo conto solo ora che non la ho neanche spogliata, ma a pensarci bene la colpa di tutto quello che &egrave successo &egrave di quel maledetto vestitino.
Poi vedo che lei si alza e si rimette nel suo sedile e maliziosamente mi guarda negli occhi.
Non dice niente, poi piano abbassa la sua testa verso il mio membro e capisco che il mio piacere quel giorno non &egrave ancora finito.
Va ben oltre ogni mia aspettativa, non avrei mai avuto il coraggio di chiedergli di prenderlo tra le labbra e farmi morire di sensazioni uniche.
Il piacere che mi sta dando &egrave il piacere che solo una donna esperta può dare, le sue labbra vellutate e la sua lingua ben presto mi portano all’apoteosi del godimento e lei mi tiene sino a farmi urlare ;
– Basta,fermati’
Non lo avevo mai detto e non credevo che avrei mai fatto una richiesta simile, ma il piacere aveva superato ogni logica e sentivo che sarei impazzito in quella donna se non si fosse fermata.
Sono rimasto in quel garage ancora una mezzora e abbiamo solo scambiato carezze e emozioni, quando sono uscito furtivamente, mi sono reso conto che da quel giorno avrei avuto una amante e una doppia vita.
Ho provato a odiarmi e a smettere ma mi sono reso conto che Angela non era solo una avventura, per me ora &egrave la parte del mio appagamento sessuale mancante e anche i sentimenti sono reali, insomma sono innamorato di due donne e la mia vita &egrave diventata un bellissimo inferno.
So che molti mi condanneranno per questo, ma anch’io condannavo prima che mi succedesse e allora come dice una mia cara amica, Never say never’Mai dire mai’

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