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Racconti Erotici Etero

IL GUASTO AL PC

By 22 Agosto 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Niente, proprio non voleva saperne di sistemarsi da solo. Ogni volta che Sara provava a far ripartire il computer appariva uno schermo vuoto senza icone e dopo qualche minuto sullo schermo iniziavano a scorrere immagini di scarafaggini virtuali che scorazzavano di qua e di là. Il computer era irrimediabilmente compromesso da qualche virus e la cosa era non solo seccante, ma anche alquanto preoccupante,dato che doveva assolutamente finire un’importante relazione di lavoro entro l’indomani.
Spegnendo il computer con rabbia e con uno sbuffo sofferto di rassegnazione, Sara prese il cellulare, scorse la rubrica e compose il numero del suo amico Stefano, programmatore informatico.
‘Pronto?’
‘Ciao Ste’, sono Sara. Come stai? Posso disturbarti in questo momento?’
‘Benissimo, grazie. Dimmi pure ‘ in cosa posso aiutarti?’
‘Guarda Stefano, mi spiace disturbarti ma ho un problema grossissimo col computer. Mi sa che ho beccato un virus micidiale e sono nei guai fino al collo perché domani devo consegnare a lavoro una relazione che avevo salvato e che spero non sia andata perduta per sempre. Te lo chiedo come piacere personale: non &egrave che stasera potresti passare da me e dare un’occhiata?’
‘Guarda, Sara, mi prendi un po’ in contropiede perché stasera mi sa che esco tardi da lavoro, ma se per te va bene anche se vengo da te un po’ tardi, posso passare verso le 21. Piuttosto speriamo sia una sciocchezza!’
‘Grazie, Stefano,davvero. E’ importante per me!’
‘Ma figurati! Siamo amici, no? Vorrà dire che mi pagherai in natura’ aggiunse scoppiando in una sonora risata.
‘Si, certo, allora vado a comprare pomodori e patate per pagarti ‘in natura’ questa sera. Ahahahah. Ti aspetto, bacio!’
Una volta interrotta la comunicazione, Sara si sentì già meglio. Era sicura che Stefano avrebbe debellato quel dannato virus, anche se non aveva avuto il coraggio di rivelargli come questo virus si era infiltrato fra i files del suo pc.
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Ore 21.
Stefano puntualissimo come un ‘orologio svizzero suonò al citofono di Sara.
‘Sali’ rispose lei aprendogli il cancello.
Stefano salì e quando Sara aprì la porta per poco non gli venne un colpo. Conosceva Sara da diversi anni ormai e la considerava una cara amica, ma non si era mai soffermato a guardarla come donna.
Quella sera trovandosela davanti così si soffermò due secondi a notare come la scollatura lasciasse semi scoperte due bellissime tette abbronzate che, a giudicare dall’aspetto, dovevano anche essere grossissime e sode.
Anche la sua bocca, forse perché per la prima volta la vedeva senza rossetto, stranamente lo colpì. Erano labbra piene, suadenti ed intrigantemente coinvolgenti. Si trovò ad immaginare che effetto potessero fare quelle labbra attorno al suo pene eretto e rimase quasi shockato da questo pensiero sulla sua amica di sempre.
‘Ciao Ste’ ‘ lo salutò Sara, salutandolo con due casti baci sulla guancia e, notando che quella sera Stefano era proprio carino: indossava un paio di pantaloni di cotone neri che gli fasciavano le lunghe cosce muscolose e una polo bianca i cui bottoni aveva lasciato aperti sul collo, ed aveva un buon profumo che si spargeva attorno. Sara lo guardò attentamente negli occhi per due secondi, quindi lo fece quindi accomodare in casa.
‘Posso offrirti qualcosa da bere, prima di cominciare?’
‘Grazie, Sara, magari qualcosa di fresco’ accettò lui, dando nuovamente un’occhiata alla scollatura di Sara e domandandosi come mai non si era mai soffermato prima a notare che belle tette grandi che aveva ‘ Per la prima volta da quando la conosceva si ritrovò a pensare che non gli sarebbe dispiaciuto avere quelle tette fra le mani e magari anche attorno all’uccello.
Ma cosa gli stava succedendo? Perché questi pensieri mai avuti prima?
Intanto che Sara era intenta a versargli un bel te alla pesca gelato, lui si accomodò davanti al computer, lo accese e si mise all’opera.
Iniziò a digitare alcuni comandi sulla tastiera e sorrise, pensando che fortunatamente il pc non era stato infettato più di tanto. Tirò fuori dalla borsa che aveva portato con sé alcuni dischetti e si preparò a risistemare tutto. Pensava che non ci sarebbe voluta più di un’oretta, se non vi fossero stati intoppi imprevisti, per sistemare tutto.
Data la sua esperienza di programmatore, trafficando fra i vari files, Stefano capì subito che Sara si era beccata un bel virus navigando in internet su qualche sito porno (c’erano tracce di questi siti nei files temporanei di internet).
La cosa lo stupì, lo divertì e lo affascinò anche un pochino: dunque la sua cara amica era anche un po’ maialina e si guardava i siti porno eh? La cosa lo intrigava non poco.
‘Allora, Ste’ ‘ chiese Sara, sedendosi al pc nella sedia accanto a lui, con i bicchieri di te freddo in mano ‘che &egrave successo a questo disgraziato di pc??’
Lui, sogghignando, e puntando decisamente lo sguardo sulla sua scollatura, le rispose:
‘Cara la mia Sara, guarda che navigare per siti porno non fa bene al tuo pc.. Del resto non capisco come mai tu vada a navigare su certi siti, quando con le belle tette che ti ritrovi, potresti trovare di meglio da fare dal vivo!’
Lei diventò immediatamente tutta rossa e cercò di accampare qualche scusa, senza peraltro essere convincente per nulla.
‘Quelle tette farebbero resuscitare un morto, sai?’ aggiunse lui ‘tant’&egrave che fanno un gran bell’effetto anche a me, senti” e detto questo prese la mano di Sara e se l’appoggiò decisamente sui pantaloni, facendole sentire la sua erezione attraverso la stoffa.
Sara non si era aspettata una reazione così violenta da parte del suo corpo. Stefano era suo amico da anni e non aveva mai pensato a lui in maniera così selvaggiamente sessuale. Mentre la sua mano stringeva l’erezione di lui attraverso la stoffa sentì i suoi capezzoli indurirsi e la patatina bagnarsi tutta..
‘Stefano” mormorò.
Lui si allungò e la baciò sulla bocca sensualmente. Sara dischiuse le labbra e accettò che la sua lingua le frugasse sensuale la bocca; l’accarezzò muovendo la sua, la succhiò facendolo sospirare.
‘Stefano ..’ provò di nuovo a dire debolmente ‘Ma cosa stiamo facendo?’, quindi ogni traccia di razionalità l’abbandonò quando le mani di Stefano dalla nuca scesero lungo il collo e si chiusero sui suoi seni ed i pollici iniziarono a strofinare piano i capezzoli rigidi che tendevano la stoffa.
‘Che belli, Sara’dai, fammeli vedere’ e l’aiutò ad aprire i bottoni della camicetta mentre lei aveva tirato giù la cerniera ai pantaloni di lui.
‘Al diavolo’ pensò Sara, sentendo fra le mani il sesso di Stefano pulsare di desiderio ‘Al diavolo tutto. Mamma come lo voglio’
Aveva appena finito di formulare questo pensiero che Stefano incollò la sua bocca al capezzolo di lei. Lo succhiava con vigore, cercando di prendere in bocca anche quanto più possibile di quella bella tetta mentre con la mano stuzzicava l’altra.
‘Sara, non so cosa mi prende stasera, ma ti desidero tutta ‘ Ci mettiamo comodi?’ e senza neanche aspettare una risposta, la prese per mano e la condusse verso il vicino divano.
Si spogliarono lentamente l’un l’altra, continuando a baciarsi in bocca con sempre più desiderio. Ormai ogni tabù era abbattuto ed era chiarissimo che entrambi si volevano.
Sara si inginocchiò allora davanti alle gambe di Stefano che si era seduto sul divano e gli prese il pene fra le mani, avvicinando al sua bocca alla cappella di lui.
Stefano non avrebbe mai pensato che la dolce Sara potesse essere così brava e sensuale. La sua mano giocava sul suo scroto mentre con la lingua percorreva le vene gonfie del pene e girava poi attorno e sulla cappella. Stefano era teso e voleva che quel fantastico pompino non avesse mai fine. Aprendo la bocca piano piano, Sara si prese in bocca quel cazzo per una buona metà, godendo dei gemiti di piacere che Stefano si lasciò sfuggire.
‘Oh Sara’ mormorò lui assaporando il piacere che la lingua di lei gli suscitava. Sara cominciò a farlo scivolare dentro di se fino all’estremo e Stefano rimase incantato nel vedere le sue guance gonfiarsi per il riempimento causato dal suo sesso.
Le mise una mano sulla nuca, scostando i capelli per vedere il suo sesso entrare ed uscire dalla bocca di lei. Lei capì che Stefano stava per venire e allora gli avvinghiò le gambe con le mani e iniziò a succhiare sempre più velocemente, aiutandosi anche con le mani nel ritmo del pompino.
Stefano sentì il flusso dello sperma salirgli per tutto il pene ed avvertì Sara:
‘Oh’. Sto per venire Sara, mmmmmmmmm siiii!”
Lei non si scostò e lui godette nella sua bocca, inondandola di sperma, che lei mandò giù guardandolo con uno sguardo sexy e voglioso.
Quello sguardo gli rimescolava il sangue. Appena ripresosi dall’orgasmo appena avuto, fece sedere Sara sul divano.
‘Ora voglio berti io, Sara’ le mormorò, puntando deciso la testa fra le gambe di lei. Il suo interno era di un magnifico colore salmone carico ‘ il clitoride era già turgido ‘,era bagnata ‘ Le introdusse prima un dito e poi due, con il pollice le titillò il clitoride.
Stefano appoggiò quindi la sua bocca al bel fiore di Sara e con metodo iniziò a far roteare la lingua sulle grandi labbra, assaggiandone il sapore e la consistenza. Il grilletto era roseo, bello duro e sporgente..un vero invito a succhiarlo con vigore.
‘Oh, si.. così.. che bello! Non smettere, ti prego’ mugolò Sara, passando le dita fra i capelli di Stefano per attirare ancora meglio il suo viso sulla patatina e dettargli il ritmo della leccata. Poi quando lei divaricò le gambe con la lingua Stefano aumentò il ritmo con cui si mise a giocare con il suo clitoride mentre due dita la esploravano all’interno…
Sara intanto si mordeva la mano per non gridare e dopo un po’ venne copiosamente, inondando la lingua di Stefano ed il suo viso di umori.
‘Sara, sei incredibile.. se l’avessi saputo prima che eri così io ti avrei sedotta molto prima, tesoro mio’ e riprese a baciarla con passione ‘Senti quanto ti desidero ancora” le disse, riprendendole la mano e guidandola sul pene eretto.
‘Ho un bel lettone di là’ gli disse Sara e alzandosi dal divano, prese per mano Stefano e lo condusse in camera.
Appena lei si distese sul letto, Stefano le fu sopra, iniziando a baciarla dappertutto e strusciandole addosso la potente erezione.
Succhiò e leccò il suo seno per un tempo che mi parve infinito poi non pago continuò a scendere verso il monte di venere accarezzandole le cosce.
All’ingresso della vagina si fermò un attimo
‘Che figa meravigliosa!!’ commentò tuffandosi con la lingua a dividere le grandi labbra per raggiungerne l’entrata.
Sara gemeva, incitandolo a penetrarla, il viso quasi sfigurato nell’estasi del piacere.
‘Spingi, sfondami’ prendimi tutta dai. Voglio sentirti dentro di me!’, era vogliosa e insaziabile.
Stefano appoggiò quindi la cappella sul clitoride di Sara e con un lento movimento lo strusciò indirizzandolo verso il buchino in attesa. Quindi lo spinse dentro con decisione, iniziando a muoversi avanti ed indietro dentro di lei.
Stefano sentiva le pareti della sua figa stringerlo in una piacevole morsa e questo lo spingeva a stantuffarla sempre più’ fino a quando lei godette con forti grida rauche, inarcando il bacino e stringendolo fin quasi a risucchiarlo. Lui però non sapeva se Sara era protetta o meno, e sentendo l’orgasmo avvicinarsi anche per lui lo sfilò e lo puntò deciso verso il suo ventre.
‘Mi fai godere, Sara’.. sto venendo ‘ ‘ ed in quel momento dei potenti schizzi le si riversarono sulla pancia e sul seno’
Si accasciarono quindi soddisfatti l’uno nelle braccia dell’altro, coccolandosi sonnacchiosi.

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