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Racconti Erotici Etero

Il lavoro a domicilio – parte 2

By 25 Novembre 2010Dicembre 16th, 2019No Comments

Il pomeriggio è eterno: sono distratta e svogliata.
Ascolto apatica mia figlia raccontare della scuola, declino un invito di mia madre, adducendo un improvviso mal di testa e quando mio marito rientra dal lavoro, mi trova sul letto, con una fortissima emicrania.
La notte è agitata e devo prendere un calmante per dormire.
Finalmente mi assopisco.
Il mattino mi sveglio appena in tempo per portare mia figlia a scuola.
Corro a casa e mi metto a rassettare la stanza da letto e a pulire il bagno. Guardo trafelata l’orologio: sono quasi le nove.
Mi ricordo della doccia: non faccio in tempo!
Mi sto vestendo quando sento suonare alla porta.
Per un attimo rimango tramortita, poi vado ad aprire, con le gambe che mi tremano.
C’è un uomo di circa sessant’anni, corpulento, ben vestito, che mi guarda attentamente, poi sorride in modo aperto.
– Buongiorno signora, sono in anticipo? –
Mi accorgo di avere i capelli in disordine e il viso arrossato dall’ansia. Prima che possa giustificarmi l’uomo mi anticipa.
– Mi piace arrivare quando le cose non sono ancora pronte. E’eccitante, posso entrare? –
Confusa, gli faccio cenno di accomodarsi.
Entra e su mia indicazione si dirige in sala, sedendosi. Si asciuga la fronte con un fazzoletto, poi mi guarda con occhi cupidi.
Spero solo di non svenire
– Dunque, sono io il fortunato. Mi hanno assicurato che lei è una novizia, che è la prima volta… –
Abbasso lo sguardo, confusa.
– La prego signora – riprende con voce suadente – mi guardi, ecco così, molto bene. Vedo che è piuttosto imbarazzata e questo mi piace molto. La prego, si può avvicinare? –
Mi sembra di tremare. Vorrei sprofondare ma ormai non ho più scampo.
Mi avvicino con le braccia inerti sui fianchi.
– Si tranquillizzi, non mordo. Sa che lei è molto appetitosa? Sono veramente fortunato. Mi fanno impazzire questi preliminari –
Così dicendo si alza e si avvicina.
– Vediamo un po’ di scoprire questa meraviglia –
Il suo sguardo si fissa sul mio petto che il reggiseno ha ampiamente alzato, poi sui fianchi.
– Lei è veramente una sorpresa per me. Provo un piacere immenso in questi attimi. Vediamo… –
Prende con delicatezza un lembo della pettorina e lo abbassa, poi fa altrettanto con l’altro, mettendo a nudo il mio seno sostenuto dal reggipetto.
– Ah questi abiti sono veramente intriganti! Che splendide coppe signora, così bianche e sode! Cominciamo bene. Ora apriamo il gancio davanti, ecco così! –
Il reggiseno slacciato, lascia fuoriuscire le mie grandi mammelle.
– Ma che meraviglia! Non abbassi lo sguardo signora. Vedo che è timida e questo mi eccita moltissimo. Questi bottoncini sono i suoi capezzoli? Sentiamo un poco…-
Col dito accarezza la corona attorno ai capezzoli.
– Senti come sono morbidi! Oh! sii stanno indurendo! Proviamo con la lingua –
Si abbassa voglioso sulle due coppe e comincia a succhiare avidamente, poi rialza la testa e mi guarda fisso.
– Le piace signora?-
Io divento ancora più rossa.
– Dica per favore, accarezzami i capezzoli che mi eccita, su coraggio! –
Non riesco a parlare.
– Avanti lo dica, su! –
Ho sentito le sue mani umide e fredde sui miei seni e mi verrebbe voglia di piangere. Ma non posso ora. Devo umiliarmi. Sussurro.
–     Accarezzami i capezzoli, che mi eccita –
–     Più forte mia cara, più forte e prendimi la mano –
–      Gli prendo la mano e la porto sulla mammella.
– Accarezzami i capezzoli. che mi eccita –
– Brava! Così va bene! Eccoti accontentata! –
Così dicendo si china e comincia a succhiarli e stimolarli con la lingua.
– Oh sento che si stanno indurendo! Bene, bene! Ma ora passiamo ai giardini di delizie, non vedo l’ora –
Abbassa la mano sul ventre. Mi accarezza il fianco lentamente, poi, la inserisce nella spaccatura della gonna.
– Ah questi abiti! – sospira ancora, mentre chiudo gli occhi – come sono pratici! No! La prego signora mi guardi, ecco così! Ah, com’è rossa signora! Si vergogna? E di cosa? Di darmi la possibilità di ammirarla? Sente la mia mano? Ora la avvicino al suo giardino di delizie, ecco le mutandine! ed ecco che col dito penetro nella sua meravigliosa caverna! sento che è leggermente umida, bene, bene. Ed ora esco e scendo, apra le gambe per favore, ecco così! Passo sotto e risalgo a trovare l’altro giardino, eccolo! Mi permette di ammirare il suo triangolo? Me lo permette? –
Così dicendomi guarda in attesa.
– Non mi faccia un cenno, voglio che lei mi dica glielo permetto, coraggio su! –
Sento le sue dita nella mia vagina che si muovono, sono completamente in suo potere, sono una vera puttana!
Sì perché, nonostante tutto, provo piacere a vendermi così ad altri uomini, a lasciarmi profanare dalle loro mani e penso se fosse presente mio marito.
Guardo il vecchio, atteggio gli occhi in modo languido e dico.
– Le le permetto di ammirare i miei giardini di delizie –
– Brava! così va bene! ed ora, si tolga gli slip –
Mi tolgo gli slip e rimango in attesa.
– Ecco così brava, bravissima! ed ora apra la gonna e mi lasci vedere –
Con la testa in fiamme alzo la gonna e gli mostro il mio sesso privo di peli.
Si china all’altezza del pube.
– Benissimo, si è depilata. La sua passerina è deliziosa signora, complimenti! vediamo-
Così dicendo allarga le grandi labbra, e inserisce un dito nella vagina.
– Ecco ora signora troviamo il grilletto, eccolo! proviamo a stimolarlo! Bene, sento che si muove. Le fa piacere sentirselo toccare? proviamo ora così –
Sento le labbra dell’uomo chiudersi sul mio grilletto e succhiarlo: un brivido di godimento mi scuote e inarco il bacino, offrendomi, oscenamente.
– Bene – dice – vedo che è molto ricettiva, ci divertiremo mia cara! ed ora si giri, sì così, oh che magnifico spettacolo! questi globi sodi che racchiudono l’altro mistero! li apra signora con le mani, ecco così; e questo è l’altro suo tesoro. Sentiamo. oh com’è stretto! ha bisogno di essere unto per penetrare dentro. Suo marito non è un appassionato vedo. Meglio così! toccherà a noi fortunati, entrare…..-
Mentre le sue mani mi frugano dappertutto penso a quando, forse, mi penetrerà. Ora si alza.
– Per oggi può bastare. Eccole il compenso pattuito – dice prendendo fuori il portafoglio e contando delle banconote. Le mette sul tavolo.
– Sono duecentomila come da tariffa, ma le sarei grato se prima di andare mi concedesse un piccolo extra –
Io lo guardo in ansia. Lui continua.
– Sono vecchio e pigro. Vorrebbe gentilmente prendermi fuori il membro e baciarlo, solo un attimo. Queste sono centomila lire solo per lei….-
Deglutisco a fatica.
Con le mani tremanti mi chino, apro la cerniera dei pantaloni ed estraggo un grosso pene eccitato. Guardo la cappella enorme e rabbrividisco al pensiero di essere penetrata da un affare così grosso.
Avvicino le labbra con un certo disgusto ed avverto il sapore acre.
– Brava – sento dire al vecchio con voce rotta – prendilo in bocca solo un momento –
Chiudo gli occhi e lo prendo in bocca.
Rimango un poco così poi mi rialzo.
Mi bacia sulle labbra m’infila la banconota fra le gambe e mormora.
– E’ stata promossa, mia bella signora, a presto! –
Così dicendo, mi saluta e si avvia verso la porta.
L’accompagno, poi mi chiudo l’uscio alle spalle.
Rimasta sola, cado sul letto: in due giorni ho messo insieme cinquecentomila lire, mezzo milione!
Credo di sognare…mezzo milione!
Certo le cose che ho fatto sono state anche disgustose, come prendere in bocca il pene di quel vecchio, ma anche in parte eccitanti! forse n’è valsa la pena!
Mentre rimango seduta, inerte, mi ricordo di aver provato un sottile piacere a mostrarmi nuda a quell’uomo, a farmi mettere le mani nelle parti intime, ad essere trattata come un oggetto.
Immagino di comportarmi così anche con altri che mi frugheranno nei recessi più intimi per compiere le azioni più abiette!
Provo un brivido perverso. Ho vergogna di me stessa, eppure penso con curiosità a cosa succederà la prossima volta.
Riconto i soldi che tengo in mano e li ripongo accuratamente in un cassettino, sotto una pila di biancheria. Guardo l’orologio: sono le dieci. Me la sono cavata in un ora.
Ripenso a quelle mani che mi hanno frugata, a quegli occhi che mi hanno concupita e mi sento importante.
Mi guardo allo specchio e mi vedo bella e desiderabile.
Ora, quasi rimpiango quei momenti in cui le mani smaniose del vecchio mi hanno aperto la vagina e vi hanno frugato dentro.
Mi spavento per queste inclinazioni e mi metto a rigovernare la casa.
Ad un tratto suona il telefono.
– Pronto? Signora Elle? Sono Piera dell’agenzia…ho appena parlato col signore dell’appuntamento. Ma lo sa che è entusiasta di lei? Non l’avevo mai sentito così allegro! Complimenti! bisogna che io la veda di persona assolutamente. Senta, non sto nella pelle. Facciamo uno strappo alla regola! Il prossimo appuntamento dovrebbe essere venerdì, ma il nostro cliente ha tanto insistito che non ho potuto dirgli di no. Andrebbe bene domattina, sempre alle nove? Si? Ho in serbo una sorpresa per lei, mia cara. Vedrà! Penso che rimarrà molto contenta. Ah dimenticavo! Il signore ha insistito per farle avere un compenso straordinario, quattrocentomila! E’ contenta? Si? Mi fa piacere. Allora a domani. Non vedo l’ora di conoscerla! –
Riattacco sbalordita: tariffa doppia! Comincio a pensare a cosa succederà. Non riesco a stare ferma. Telefono a mia madre dicendole che ho voglia di vederla
– Cosa ti è successo? – chiede quando mi vede arrivare raggiante – hai vinto alla lotteria? –
– Quasi, mamma, quasi… –

La mattina successiva, mi alzo per tempo, porto mia figlia a scuola poi corro a casa. Mi faccio una doccia prolungata, mi massaggio con la crema, mi profumo, quando sento suonare.
Non sto nella pelle: mi vesto velocemente e corro ad aprire.
Ci sono due persone: il vecchio signore del giorno prima ed una donna, la signora Piera. La guardo con attenzione: è una bella donna, alta, di circa cinquant’anni, molto curata.
Ha un seno generoso e due bei fianchi.
Le gambe piuttosto lunghe, sono leggermente grosse ma nell’insieme molto interessanti.
Indossa un impeccabile tailleur blu un po’ stretto.
– La signora Elle ? – dice Piera tendendomi la mano – possiamo entrare? –
Una volta dentro Piera mi guarda, come volesse spogliarmi.
– Devo dire che aveva ragione il signore a parlare così bene di lei. Sono proprio contenta di fare la sua conoscenza…si lasci ammirare…-
Piera mi gira attorno con una scintilla di voluttà negli occhi che mi spaventa. Lei se n’accorge.
– Le faccio paura signora? Non deve spaventarsi, mi dica, come mi trova? Attraente? –
Sono in imbarazzo: non sono solita fare commenti sulle altre donne, inoltre in presenza d’uomini, Sento che quella donna emana una notevole sensualità ma non voglio accettarlo. Piera incalza.
– Mi risponda, la prego, mi trova attraente? –
Rispondo asciutta
– Mi sembra una bella donna, molto bella! –
Piera mi guarda con uno sguardo languido.
– E dica cosa le piace di più di me? Le piace il mio petto? –
Arrossisco di fronte a queste frasi aggressive.
– Mi sembra che lei, abbia un bel seno… –
Piera mi viene vicino.
– Le piace davvero? Vorrebbe toccarlo? –
Mi prende una mano e se la pone sul seno.
– Provi! provi a sentire!-
Sono rossa paonazza: non ho mai avuto a che fare con donne così. Prendo tra le mani la mammella e la stringo un poco.
Un fremito mi percorre la schiena. Sento che sto per cedere.
– E’ morbida vero? Aspetti! –
Piera apre la giacca del vestito, slaccia la camicetta e mi mostra due mammelle sode e invitanti.
Rimango a bocca aperta, mentre dentro di me cresce il desiderio di toccarle.
– Vedo che è rimasta sorpresa signora. Non se l’aspettava vero? Ma ora viene il bello… –
Così dicendo allunga le mani e con una mi accarezza il seno.
Mi sento morire.
– Tocca a lei…signora, posso vedere il suo petto? –
Istintivamente le blocco le mani e lei all’improvviso, mi bacia sulla bocca.
Uno strano languore s’impadronisce di me. Mi lascia e porta la mia mano sui suoi seni.
– Lasciati andare…- mi sussurra.
Io non riesco a distogliere gli occhi da quei due seni bianchi che ballano davanti a me. Piera intanto mi ha slacciato la pettorina e aperto il reggiseno.
– Oh, eccole queste primizie, belle grandi! che meraviglia!me le faccia toccare! Venga, le appoggi sulle mie –
Così dicendo Piera accosta le sue mammelle alle mie.
Quel contatto, a pelle a pelle è come una scarica elettrica. Comincio a fremere.
– Ah, allora non è indifferente? Mi lasci fare, mi lasci accarezzarle e lei intanto accarezzi le mie-
La passione mi travolge.
Comincio a stringere quelle mammelle sode nelle mie mani e a stuzzicarle i capezzoli, mentre Piera fa altrettanto con i miei.
Mi sto lasciando andare a passioni che non avrei mai pensato di avere.
Sento la lingua di Piera solleticare i miei bottoncini ed emetto un rantolo.
– Brava! Brava! – mormora Piera – ora fallo a me! –
Mi abbasso tremante sui suoi capezzoli e comincio a succhiarli.
E’ una sensazione incredibile, avere un corpo femminile sotto le mie labbra.
Sento la voce dell’uomo.
– Siete fantastiche! continuate così!-
Con la coda dell’occhio vedo che il vecchio si è aperto i pantaloni e si sta stimolando il grosso pene. Succhio con avidità i capezzoli di Piera, mentre con le mani le stringo le mammelle.
Piera intanto è scesa sul mio ventre, penetra sotto la gonna e s’insinua sotto le mutandine
– Oh, bene bene – dice con voce roca – senti come si sta bagnando! vieni, andiamo in camera –
Mi prende per mano ed io la seguo, docile. Poi viene il vecchio.
Piera si spoglia completamente ed io la imito. Quando siamo entrambe nude Piera mi guarda
– Lasciati ammirare! sei bellissima! Ecco, questa è la sorpresa! Vedrai! ti farò godere come non mai! vieni –
Io la osservo eccitata: le sue mammelle, nonostante l’età sono ancora sode, il ventre piatto, le anche tondeggianti e fra le gambe, emerge, depilata la sua fessura, bene in evidenza. Sono affascinata da quel corpo e non vedo l’ora di metterle le mani addosso.
Intanto mi fa stendere sul letto, poi si mette di fianco, capovolta, con la faccia fra le mie gambe e il suo sesso davanti al mio viso.
Immerge la bocca nel mio triangolo, allarga con le dita le grandi labbra e comincia a leccare il clitoride mentre con due dita penetra nella vagina.
Inarco il bacino in preda al godimento.
Sento il profumo del suo sesso vicino alla mia bocca invitante.
– Coraggio! – mormora con la voce rotta dal desiderio – prova anche tu –
Con movimenti inesperti comincio a copiarla.
Allargo le grandi labbra, scopro a tasto il clitoride e comincio a leccarlo. Sento in bocca l’umore acre e lo trovo piacevole.
Penso con voluttà alla degradazione in cui sono caduta e mi sento eccitata. Mi piace essere penetrata da quelle dita e fare altrettanto a Piera.
Accarezzo anche i glutei e con la mano sento il suo ano.
Lei spinge col bacino ed io entro col dito nello sfintere.
– Bravissima – mormora, eccitata – mettilo dentro, continua –
Spingo il dito che penetra tutto all’interno.
Piera intanto mi ha messo a sua volta un dito nell’ano ed è entrata a forza.
– Mia cara come sei stretta! – dice con ammirazione – beato quello che te lo metterà dentro! Mio caro amico – rivolta al vecchio – aspetti di metterlo dentro questo posticino, sentirà che piacere! –
– Non vedo l’ora! – dice il vecchio eccitato – ma continuate ancora. Siete fantastiche! –
Io tremo al pensiero di essere penetrata da quell’enorme cappella. Intanto continuiamo a leccarci e a stimolarci la vagina finché sento montare l’orgasmo. Comincio a muovermi e a mugolare.
Piera se n’accorge.
– Prova a resistere mia cara e fai più veloce con me –
Infoiata, introduco tre dita nella sua vagina muovendomi più veloce, mentre cerco di ritardare l’orgasmo. Sento Piera gridare.
– Adesso, lasciati andare, sto venendo!-
Accelero i movimenti sentendo il corpo di Piera contrarsi spasmodicamente mentre avverto che l’orgasmo mi sta invadendo.
Il corpo di Piera si muove ancora e spinge le mie dita in fondo alla vagina. Il suo respiro è affannoso e il suo bel corpo è accaldato e coperto di sudore. Continuo un poco poi mi lascio andare al godimento che sento.
– Più ti prego! – dico – mi dà fastidio! ti prego! –
Piera mi sollecita a resistere.
Dopo pochi secondi sento di nuovo il desiderio.
Riprendo a leccare Piera mentre lei continua a stimolarmi.
Questa volta resisto di più.
Poi il godimento è superiore ad ogni immaginazione e vengo con tremiti convulsi del corpo e bagnando le mani di Piera col mio umore.
Anche lei però ha raggiunto nuovamente l’orgasmo e si ferma ansante, mentre ricado sul letto esausta.
– Sei stata fantastica! – mormora alzandosi e abbracciandomi.
Si avventa sulla mia bocca e mi bacia con veemenza. Dapprima cerco di respingerla poi mi abbandono a quel bacio irruente, accogliendo la sua lingua e ricambiando con ardore.
In preda ai sensi ci accarezziamo tutto il corpo freneticamente.
Poi Piera si calma, guarda il vecchio che ha ancora il pene in mano e lo fa sedere sul letto, accanto a me.
– Cavaliere, cominci a gustare la signora –  gli porta una mano sulla mia fessura – E adesso si sdrai
Sento le dita dell’uomo che s’introducono nella mia vagina. Gli prende in mano il pene e comincia a strofinarlo lentamente.
L’uomo chiude gli occhi e sospira.
Stimolato dalle mani di Piera il membro diventa rigido.
– Vuole venire – chiede dolcemente – o preferisce mettermelo dietro? –   
– Dietro – risponde il vecchio con un filo di voce.
Piera si alza, apre le gambe e sale a cavalcioni sul vecchio.
Gli prende il pene e se lo infila nell’ano, poi comincia a muoversi lentamente. La vista dei seni di Piera che danzano, mi eccita.
Senza pensarci tolgo la mano del vecchio dal mio sesso, poi, aprendo le gambe mi metto davanti a lei, offrendogli la mia fessura allargata.
Piera esclama
– Mia cara hai avuto un’idea fantastica! –
Comincia a stimolarmi il grilletto, mentre con le dita mi penetra nell’ano.
Io intanto, afferro le  sue mammelle e le stringo mentre cerco la sua bocca. Lei mi sorride felice, e mi bacia con trasporto.
Intanto continua a muoversi lentamente.
Il vecchio mugola e s’irrigidisce.
– Vieni caro! Vieni! – balbetta Piera, in preda al godimento, accelerando i colpi.
Il vecchio grida poi crolla.
Piera si alza, lasciando uscire il pene gocciolante dell’uomo.
Io, ormai preda della voluttà, mi chino e lo prendo in bocca umido di sperma e d’umore di vagina.
Piera mi ferma
– Calmati, così lo fai morire! hai visto come si fa?la prossima volta, lo farai tu!-
La guardo spaventata.
– Ma è enorme! –
– Ti abituerai, vieni qua, girati! Brava! –
Si alza, estrae dalla borsa un arnese di gomma e comincia ad ungerlo.
– Mettiti con le gambe in alto – mi dice.
Mi distendo sul letto, alzo al massimo le gambe, mettendo in evidenza il mio sesso.
– Brava così, sentirai un po’ male ma poi passa –
Così dicendo prende l’arnese, lo unge per bene, poi comincia ad infilarmelo nell’ano.
Lentamente l’oggetto entra, supera la barriera dello sfintere e comincio a sentirlo scorrere all’interno.
Con delicatezza lo estrae poi lo inserisce di nuovo.
– Decisamente hai un buchetto stretto! bisognerebbe che tu lo tenessi due ore al giorno per allargarti un po’ –
Mentre ripete quest’operazione, mi tocca il clitoride e avverto una contrazione.
– Ti dà fastidio? – chiede Piera.
Rossa in viso, rispondo
– No, mi vergogno, ma ne ho voglia di nuovo –
–  Bene – risponde Piera – adesso, sentirai! –
Così dicendo, afferra la borsa, estrae un arnese e me lo fa vedere.
E’ un grosso tubo di gomma che ha la sagoma di un pene.
– Ora  apri le gambe!  –
Apro le gambe e Piera lo infila nella mia passerina.
– Dimmi quando lo senti dentro del tutto- continua – ma fa fatica ad entrare. Cara mia ma tu con tuo marito, non lo fai mai? –
Divento rossa.
– Soffre d’eiaculazione precoce, non l’abbiamo più fatto da quando ci siamo sposati –
– Tesoro, cosa ti sei persa! questa poi non me l’aspettavo! ha sentito cavaliere? Questa donna è quasi vergine! lei è proprio fortunato! ma ora ti facciamo sentire che cosa hai perso, Abbi pazienza. All’inizio farà un po’ male ma poi vedrai! intanto lo ungo bene e lo metto dentro fin dove arriva, Avvertimi quando senti male –
Sento penetrare l’attrezzo all’interno della vagina fino a toccare l’utero.
– Basta ti prego!  –
– Va bene, attenta ora, lo metto in funzione –
Così dicendo Piera aziona un pulsante e l’attrezzo comincia a vibrare.
Vengo investita da un piacere incredibile che mi fa quasi svenire.
– Mettiti comoda! – mi consiglia.
Mi sdraio mentre Piera mi accarezza i capezzoli e li succhia. Vengo quasi subito.
– Ragazza mia, devi imparare a resistere se vuoi godere a pieno. Se sei così veloce devi allenarti intensamente –
– Venga cavaliere – dice al vecchio che guarda il mio corpo nudo con cupidigia, tenendo in mano il pene che si è ridestato – provi a metterlo dentro e vediamo come reagisce –
Guardo con terrore il vecchio signore abbassarsi i pantaloni e avvicinarsi al letto.
– Aiutalo, infilalo tu, lui con la pancia non riesce –
Prendo in mano il membro e cerco di infilarlo nella vagina,
Apro il più possibile le gambe, poi quando lo sento davanti alle grandi labbra, spingo il bacino per farlo entrare.
Il vecchio, da parte sua mi prende per i fianchi e dà un colpo. Il pene entra nella vagina umida e lo sento penetrare in profondità.
Comincia a muoversi ritmicamente.
– Tesoro – dice Piera continuando ad accarezzarmi i capezzoli – spingi anche tu e muoviti lateralmente, sentirai più piacere! –
Cerco di assecondare il movimento del pene e sento che scorre nella vagina, procurandomi un grande piacere.
– Ecco brava – dice Piera, baciandomi – continua così lentamente… –
Il vecchio però ha aumentato i colpi e con un grido strozzato mi dà un ultimo colpo, inondandomi di sperma.
Sono terrorizzata, non avevo pensato a questo, potrei rimanere in cinta! Piera mi tranquillizza.
– Stai tranquilla, abbiamo delle pastiglie da darti, non ti succederà niente! Complimenti cavaliere! dica la verità, con una vagina così stretta ha goduto di più vero? Merita un extra la signora, no? –
– Fantastico Piera! Fantastico! mi sembrava di essere con una ragazzina! non vedo l’ora di metterglielo dietro! –
– Un poco alla volta, cavaliere, un poco alla volta –
Poi rivolta a me
– Sei stata bravissima, sei una partner ideale. Noi ci dobbiamo vedere almeno una volta al mese e il prossimo martedì offre l’agenzia. vedrai, vedrai…-

 

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