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Racconti Erotici Etero

Il Migliore Amico di mio Fratello

By 29 Settembre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

La prima volta che ho visto Christian era il maggio del 2006, al matrimonio di mio fratello Paolo, occasione nella quale eravamo i suoi testimoni di nozze.
Paolo e Chris erano entrambi poliziotti, avevano fatto coppia sulle volanti per quattro anni ed erano grandissimi amici, amicizia che continuava nonostante già da due anni non lavorassero più insieme poiché Chris aveva chiesto e ottenuto l’avvicinamento a casa e ora prestava servizio a Milano all’investigativa ed era diventato ispettore .
Al rinfresco era seduto accanto a me e ricordo che chiacchierammo parecchio, sapeva molte cose su di me’ e quando gli chiesi come facesse ad essere così informato mi rispose che nelle lunghe ore passate di pattuglia Paolo gli parlava spesso della sua sorellina Samantha
Lo rividi un anno e mezzo dopo al battesimo della mia bellissima nipotina, questa volta Chris era molto meno ciarliero, mi fece i complimenti per la laurea che avevo da poco conseguito, parlò per qualche minuto con Paolo e per il resto del tempo che si trattenne se ne stette sulle sue.
Paolo mi disse poi che aveva chiesto a Chris se poteva ospitarmi quando di li a un paio di mesi avrei dovuto trasferirmi a Milano per partecipare ad un master della durata di un anno, da gennaio a dicembre, almeno finché non avessi trovato un alloggio e lui aveva accettato.
La soluzione mi sembrò ottima, avrei potuto cercare sul posto un piccolo appartamento con un affitto contenuto visto che quelli degli annunci trovati in internet erano esorbitanti, inoltre avrei potuto anche vederli dal vero cosi’ ai primi di gennaio, il 4 per la precisione, presi il treno che da Pesaro mi avrebbe portato a Milano Centrale, dove trovai Christian che mi aspettava.
Chris viveva fuori città, in una villetta con un bel giardino che era il regno incontrastato di Johann, il suo pastore tedesco che all’epoca era un cucciolotto di 6 mesi. Mi raccontò che era poco più di un anno che ci viveva da solo poiché appena andato in pensione suo padre, sua madre che non aveva mai troppo amato la pianura padana per il clima umido e freddo d’inverno e afoso d’estate, dopo continue insistenze l’aveva convinto a andare a vivere al suo paese natale in Versilia mentre sua sorella maggiore di un anno viveva e lavorava a Londra.
La soluzione che teoricamente credevo la migliore all’atto pratico non si dimostrò tale, i primi tempi furono duri, non conoscevo nessuno e nonostante Christian facesse di tutto per farmi sentire a mio agio capivo che non era spontaneo come quel giorno al matrimonio, inoltre non so’ perché ma mi ero messa in testa che Paolo, sempre molto protettivo nei miei confronti, avesse escogitato questa soluzione per avermi sotto controllo e così non riuscivo a fidarmi di Chris perché lo vedevo un po’ come una specie di guardiano. Un pomeriggio che ero a casa a studiare mi aveva chiamato una mia compagna di corso per invitarmi ad una festa che si sarebbe protratta fino a tarda notte, io avevo a malincuore declinato l’invito giustificando il rifiuto dicendo che non volevo problemi col cane da riporto di mio fratello, così chiamavo Christian, senza accorgermi che lui era tornato a casa e che stava sentendo tutto.
– Mi hanno chiamato in tanti modi ma cane da riporto ancora mancava! ‘ disse gelandomi appena chiusi il telefono, poi senza lasciarmi il tempo di replicare aggiunse ‘ Samy, mettiamo in chiaro le cose, non sei in prigione e io non sono il cane da riporto di nessuno, hai tutto il diritto di divertirti, l’importante è che non combini cazzate… Ora richiama la tua amica se vuoi andare alla festa! – concluse prima di andare a farsi una doccia. Mi sono sentita una merda e così ho aspettato che uscisse dal bagno per scusarmi con lui.
– Lascia perdere le scuse… per stavolta! Piuttosto io stanotte sono di turno ma se hai bisogno di qualcosa non esitare a chiamarmi ‘
– Qualcosa tipo? ‘ gli ho chiesto io
– Tipo se chi ti deve riaccompagnare ha bevuto troppo! ‘ mi ha risposto mente si metteva la fondina con la pistola e si infilava il giubbetto di pelle
– Io vado, divertiti alla festa! ‘ mi disse salutandomi
– E tu stai attento! ‘ mi venne spontaneo rispondergli.
Quella sera mi divertii tantissimo e nemmeno a farlo apposta verso le 4 di mattina dovetti chiamare Christian per farmi riaccompagnare a casa perché il ragazzo della mia amica che era passato a prendermi a inizio serata era ubriaco da fare schifo.
Era passato meno di un mese da quando mi ero trasferita e quell’ episodio segnò una specie di svolta nel rapporto tra me e Chris, io smisi di farmi paranoie e di considerarlo come un guardiano e lui pian piano stava tornando il ragazzo spontaneo del nostro primo incontro, sempre gentile e disponibile come ad esempio alla vigilia del primo stage previsto dal programma del corso, nonostante ne avessi già fatti quando frequentavo l’università’ ero agitatissima perché questa volta si trattava di una grande azienda che avrebbe potuto darmi sbocchi lavorativi futuri. Erano le due di notte e io non ero ancora riuscita a prendere sonno, così stufa di stare a letto a fissare il soffitto con gli occhi sbarrati, avevo iniziato a vagare tra la mia camera, il bagno e la cucina finendo per svegliarlo, lui per niente irritato stette sveglio a farmi compagnia per un po’ e dopo essere riuscito a calmarmi un po’ mi fece dormire con lui tenendomi la mano finché non mi addormentai e quando dopo qualche giorno gli dissi che in azienda erano molto ben impressionati dalla mia preparazione era sinceramente felice per me e si e’ presentato a casa con una torta per festeggiare.
Smisi di cercare un appartamento in affitto e arrivai al punto di confidarmi con Chris quasi come facevo con la mia migliore amica, parlavamo di quasi tutto, dico quasi perché lui non faceva mai parola di quello che gli succedeva al lavoro, perché come mi aveva detto una volta ‘ Per quanto possibile voglio lasciare lo schifo che vedo al lavoro fuori dalla porta di casa’ e della sua vita amorosa, che da quanto mi aveva detto Paolo era molto ‘attiva’ anche se a me non sembrava proprio ma evitavo di chiedere perché non volevo passare per un’impicciona.
Una sera, era poco prima che tornassi a casa qualche giorno per Pasqua, mi invitò ad uscire con lui ed alcuni suoi colleghi, io accettai e visto che mia aveva detto che saremmo stati in un pub e poi al bowling mi vestii abbastanza sportiva, sneakers, jeans, una maglietta e il mio adorato giacchetto di pelle e da come mi guardò quando uscimmo capii di aver centrato lo spirito della serata, al pub i suoi colleghi, alcuni soli e altri con compagne o amiche mi fecero subito sentire a mio agio, poi spostatici al bowling ebbi modo di stupire i suoi colleghi durante una sfida a biliardo a coppie, poi mentre ero seduta su un divanetto a guardare la sfida a freccette in cui anche Chris era impegnato Alessandro, che già conoscevo perché era con Chris quando era venuto a prendermi alla festa, mi si sedette accanto
‘ Non so cosa stai facendo a Chris ma da quando sei arrivata tu sta tornando normale! ‘ esordì
– Io non gli sto facendo proprio niente… e poi cosa intendi per ‘normale’? ‘ gli risposi al che Alessandro cercò di chiudere frettolosamente il discorso e solo dopo le mie insistenze si decise a dirmi a cosa si riferisse con quella uscita non prima però di avermi fatto promettere di non lasciarmi scappare nemmeno una parola con Chris, mi raccontò che da quando si era lasciato con Laura, la sua fidanzata, si era incupito. Ale non sapeva il motivo della rottura ma mi disse che era stato il classico fulmine a ciel sereno e mi disse anche che solo qualche mese fa’ una serata come quella l’avrebbe passata sprofondato in un divanetto con la sua birra parlando quasi zero, sempre ammesso che fosse venuto, invece quella sera si divertiva e non stava zitto un attimo.
Alessandro aveva altro da dirmi ma la conversazione finì li perché Chris che aveva finito di giocare a freccette era venuto a sedersi con noi e non avemmo modo di riprenderla.
Due giorni dopo tornai a casa, i miei un po’ per sdebitarsi e un po’ perché Paolo voleva rivedere il suo vecchio amico avevano invitato anche Christian ma a causa del lavoro non era potuto venire e la cosa un poco mi dispiacque, ma col senno di poi fu’ meglio così perché nei cinque giorni che passai con gli amici di sempre che non vedevo dalle festività natalizie iniziai lentamente a capire quanto era diventata importante la presenza di Chris nella mia vita tanto che ammisi con la mia migliore amica, che mi incalzava con le sue domande, che forse mi stavo innamorando di lui.
Finite le vacanze tornai a Milano con un obiettivo ben chiaro in testa, capire cosa rappresentassi io per Chris, cosa facile a dirsi ma tremendamente difficile a farsi, non potevo certo di punto in bianco chiedergli ‘ Mi ami? No perché io credo di essermi innamorata di te!’. Iniziai così a proporgli sempre più spesso di uscire insieme, a volte con alcuni amici e amiche dell’università’ che Chris accettava ogni volta che non era impegnato col lavoro e ricambiava invitandomi quando usciva con i suoi colleghi, e sempre più spesso uscivamo noi due soli.
Una sera tiepida di inizio maggio ero in veranda a coccolare Johann e Chris, che era rientrato incazzato nero dal lavoro circa un’ora prima, mi raggiunse con in mano due birre, me ne porse una e si sedette accanto a me
– Giornataccia? – gli chiesi
– Abbastanza… ma non e’ di quello che voglio parlare! –
– E di cosa allora? –
– Di noi due! Non possiamo continuare a far finta di niente! – sbottò e dopo aver tirato un paio di sorsate riprese – L’ho capito che ti sei innamorata di me’… e anch’io di te ma non so’ se sono io quello di cui hai bisogno! – Finalmente il momento era arrivato ma non era così che me l’ero immaginato
– Che ne sai tu di cosa ho bisogno io! – gli risposi
– Sei una brava ragazza e meriti di trovare un bravo ragazzo… uno che ti renda felice e io non so se ne sono capace… Io con le donne mi sono sempre comportato male e se c’e’ una cosa che non voglio e’ farne a te!-
– Ti riferisci a tutte le storie da ‘una botta e via’ che hai avuto? ‘
– E tu che ne sai? – rispose
– A te Paolo raccontava della sua sorellina e a me del suo amico Chris che usciva sempre con una ragazza diversa, ma da quando sono qui io di donne non ho viste, o mi sbaglio? ‘
– Tu sei l’unica ragazza con cui sono uscito nell’ultimo anno –
– Quindi sei innamorato di me’, non fai più il puttaniere… di cos’hai paura allora? –
– Non ho paura, ma col lavoro che faccio… –
– Quella del lavoro e’ solo una scusa, so’ benissimo com’e’ la vita del poliziotto e la accetto… la verità e’ un’altra e credo che c’entri una certa Laura! – risposi
– Chi ti ha detto di Laura?! – reagì sorpreso
– Ci ho azzeccato allora! –
– Chi ti ha parlato di Laura?! – insistette
– Nessuno, e’ un nome che fai spesso quando hai sonni agitati! – dissi mentendo spudoratamente per non tirare in mezzo Alessandro –
– Inventane una migliore! Anzi lascia stare… sei negata a raccontare balle!
– A me non interessa sapere chi e’ questa Laura… –
– Meglio così visto che non sono cazzi tuoi! – disse interrompendomi con una durezza che mi ferì e senza finire la birra se ne andò in camera sua

Un paio di ore dopo ero in camera mia a deprimermi per una storia che non era nemmeno iniziata quando Chris apparve sulla porta
– Posso? – mi chiese
– No! – fu’ la mia risposta, dura e per fargli capire meglio quanto mi aveva ferito gli chiusi la porta in faccia
– Scusami Samy… non volevo… – mi disse da dietro la porta
– Vattene Chris! Lasciami in pace! –
– Laura e’ la mia ex… – rispose invece lui – Siamo stati insieme sei mesi, io credevo in quella storia e mi ero impegnato al massimo perché funzionasse, invece per lei ero solo un passatempo e quando si e’ stufata di stare con me mi ha detto che era stata bene e si era divertita ma era tempo di cambiare e mi ha mollato. – mi disse con la voce tremante – Quando sono venuto per il battesimo della bimba di Paolo e lui mi ha chiesto di ospitarti non ne volevo sapere, ero appena stato scaricato e volevo solo stare solo ma alla fine ho accettato solo perché era Paolo a chiedermelo e quando sei arrivata mi sono chiesto un’infinita’ di volte se avevo fatto la scelta giusta o se mi ero infilato in un gran casino, ma col tempo mi sono reso conto averti qui era un bene per me’, grazie a te mi sono lentamente rimesso in carreggiata… tu sei la cosa più bella che mi sia mai capitata e io da gran coglione ho rovinato tutto… Hai ragione tu’ Io ho paura, paura di non essere all’altezza, di non riuscire a renderti felice e paura soffrire ancora… Non so’ se potrai perdonarmi per come mi sono comportato prima, ma ti giuro che non volevo ferirti… – Non potevo vederlo ma dal tono della voce immaginai che stesse piangendo o fosse sul punto di farlo e dentro di me sentivo che il suo sfogo era sincero
– Ti credo Chris… e ti ho già perdonato! – gli dissi dopo aver aperto la porta – Non immaginavo che nominando Laura avrei riaperto una ferita così dolorosa per te e non posso nemmeno immaginare come ti sei sentito, ma non puoi continuare a scappare perché una volta una stupida puttanella si e’ presa gioco di te! –
– La fai facile tu! –
– Al contrario! Ma purtroppo non tutti hanno la fortuna di trovare la donna o l’uomo giusto al primo colpo! Anch’io ho alle spalle una storia durata tre anni, non e’ finita in modo così doloroso come la tua ma sono pronta a riprovarci e ho anch’io paura a rimettermi in gioco, ma preferisco giocarmela e rischiare di farmi male che lasciar perdere e avere il dubbio di come sarebbe stato se ci avessi provato! Io sono qui, disposta ad aspettarti e ad aiutarti… ma sta a te decidere quale strada scegliere! – gli dissi e conclusi baciandolo sulla guancia dopo averla carezzata.
Nei due giorni successivi Chris se ne stette sulle sue e anche quando mi accompagnò alla stazione
Un paio di giorni dopo dovevo partire per tornare qualche giorno a casa sfruttando i ponti del 25 aprile e del primo maggio, l’avevo programmato da tempo ma ero indecisa se partire o meno, poi memore che proprio nel precedente ritorno a casa avevo preso coscienza dei miei sentimenti per Chris pensai che rimanendo solo fosse stato più facile per lui riflettere sulla situazione senza avermi sempre intorno e così andai.
Il giorno che dovevo tornare ricevetti un sms di Chris che mi chiedeva a che ora sarei arrivata per venire a prendermi in stazione e quando arrivai era al binario che mi aspettava e appena mi vide scendere mi venne incontro con un gran sorriso e dopo aver posato a terra la mia borsa mi abbracciò e mi alzò da terra
– Bentornata Samy – mi disse abbracciandomi e alzandomi da terra
– Ti sono mancata così tanto? – gli chiesi nella speranza che rispondesse si
– Da morire… non voglio più stare nemmeno un minuto lontano da te! –
– Finalmente l’hai capito! – esultai felice come una bimba che la mattina di Natale scarta il suo regalo e scopre che i suoi desideri sono stati esauditi. Sempre sollevata a una decina di centimetri da terra lo baciai e subito sentii la sua lingua cercare la mia, fu’ bellissimo ma fu’ ancora più bello quando, ripreso fiato, mi rimise a terra e ci baciammo di nuovo con meno foga e più passione, le nostre lingue che si attorcigliavano, la sua mano sulla mia nuca che mi arruffava I capelli e mi premeva verso di lui, le mie che gli cingevano il collo.
– Portami a casa! – gli dissi impaziente e una volta arrivati lo presi per mano e lo condussi in camera sua dove c’era il letto matrimoniale, lo feci sedere sul letto e accomodatami sulle sue gambe ripresi a baciarlo, lentamente mi sfilò la maglietta che indossavo e oltre alle mie grazie scoprii le tre stelline tatuate sulla spalla destra che si soffermò a baciare come aveva fatto con il ventre piatto e con i seni, poi fu’ il turno mio turno, gli tolsi la camicia e mi soffermai a baciare il piccolo scorpione che ha tatuato sulla spalla sinistra e poi gli sfilai i jeans e i boxer lasciandolo completamente nudo mentre io rimasi col solo perizoma nero indosso che contrastava con la mia pelle chiara. Chris mi si sdraiò accanto e riprese a baciare e leccare il mio ventre che si muoveva al ritmo del mio già affannoso respiro, accarezzava la mia pelle liscia e indugiava con la lingua sull’ombelico e sui capezzoli. Li succhiava come un neonato e facendomi sospirare di piacere, mi piaceva ma non era ancora niente, quando scese all’altezza del mio sesso e iniziò a baciarmi la patatina da sopra il perizoma iniziai a bagnarmi e quando, agevolato dal mio movimento me li sfilò e prese a baciarmi la micetta e a stimolarmi la clitoride iniziai a gemere e a dimenarmi godendomi il trattamento che Chris prolungò finche non mi misi sopra di lui a 69, imboccai il suo cazzo barzotto e incominciai a spompinarlo lentamente sentendolo prendere consistenza nella mia bocca. Ad un tratto Chris che era rimasto passivo riprese a insinuare la lingua nella mia fighetta, mi avvisò che stava per venire e così mi concentrai sulla cappella pronta a raccogliere il suo seme che a fiotti iniziò a sgorgare, lo raccolsi sulla lingua e poi lo ingoiai. Chris nel frattempo non aveva smesso di lappare la fighetta torturarmi il clito e l’orgasmo mi colse facendomi tremare tutta mentre lui leccava i miei succhi che a spruzzetti uscivano dalla fighetta. Mi accasciai immobile su di lui, scossa dall’orgasmo che mi aveva travolta, rimanemmo così per non so quanto, poi mi girai verso di lui e lo baciai a lungo prima di dedicarmi di nuovo al suo amichetto, lo leccai e lo segai finché non tornò duro e dritto come un palo
– Prendimi! ‘ gli dissi mentre mi sdraiavo supina, Chris si posizionò all’imboccatura della fighetta passando il cazzo sulle labbra senza però entrare
– Così impazzisco! Prendimi! ‘ gli ordinai invece lui prolungò quella dolce tortura, poi mentre mi baciava iniziò a penetrarmi molto lentamente e una volta entrato tutto iniziò a muoversi cambiando spesso il ritmo della penetrazione
– Siiii Cosiiiii Cosiiii Ancoraaaa Siiiiiiiii Ahhhhhh! ‘ lo incitavo guardandolo dritto negli occhi – E’ stupendooo! Siiii Siii più fortee Più forteeeeee – urlavo come un’assatanata mentre lui assecondava i miei desideri – Ohhh siiiii amore mioooooo! Ancoraaaaa! Cosiii!!!! Vengooooooo!!!!! ‘ Lo sentii rallentare fino a fermarsi senza però uscire mentre mi baciava sul collo e sui seni. – Oddio Chris, che bello! – gli dissi ancora ansimante, lo baciai appassionatamente e lo feci sdraiare sulla schiena, mi posizionai a smorza candela e scesi sul palo ancora duro dando il via ad una danza scatenata, vedevo la mia immagine riflessa sull’anta a specchio dell’armadio, sembravo una leonessa con i capelli scompigliati che si muovevano al ritmo della cavalcata.
– Samy, Ohhh, amore, sei meravigliosaaa – ero senza freni, continuavo a farmelo uscire quasi del tutto per poi lasciarmi letteralmente cadere su di lui che accompagnava il mio movimento con le mani saldamente ancorate al sul suo mio sederino muovendo il bacino.
– Ahhh siiiiii! –
– Oddioooo Samy, mi fai impazzireeeee! ‘
Ancora! Vengo Ancoraaaaa ‘ urlai all’apice del piacere ‘ Siiii Amoreeee Siiii! ‘ gemetti non appena sentii il suo seme caldo spandersi protendendomi verso la sua bocca per baciarlo, rimasi stesa sopra di lui in silenzio con Chris che con una braccio mi cingeva le spalle e con l’altra mi carezzava i capelli.
Mi addormentai senza nemmeno accorgermene e la mattina dopo mi svegliai che erano le dieci passate, Chris non era accanto a me, lo chiamai e non ottenendo risposta mi alzai e girai per casa alla sua ricerca finché dalla porta finestra della veranda lo vidi in giardino che lanciava la palla a Johann, che la rincorreva e poi la riportava, mi avvolsi in un lenzuolo e mi affacciai sulla soglia della porta che da’ sul balcone della camera
– Buongiorno! ‘ lo salutai
– Buongiorno amore mio, dormito bene? ‘
– Benissimo ‘ risposi mentre Chris si arrampicava sulla ringhiera del balcone, avanzai verso di lui ma non mi accorsi
che il lenzuolo si era impigliato nella porta finestra, così mi ritrovai con il busto completamente scoperto. Mi ricoprii, stranamente per nulla imbarazzata, mentre lui era rimasto ad ammirarmi come rapito e solo dopo avermi baciato Chris mi fece notare che Mario, il figlio quattordicenne dei vicini di casa, aveva visto tutta la scena e con gli occhi spalancati continuava guardare verso di noi così mandai un bacio anche a lui che subito sparì alla nostra vista mentre noi scoppiammo a ridere
– L’hai sconvolto! Ora sarà corso di sicuro a spararsi una sega chiuso in camera sua! – commentò Chris divertito
– Scemo! E comunque meglio Il mio corpo “come natura crea” che quelli rifatti che trova in internet! –
– Hai pienamente ragione, e devo dire che la natura ha fatto un ottimo lavoro! ‘ mi rispose
– E dimmi… cosa ti piace di me? –
– Vuoi dire oltre ai tuoi capelli color grano, agli occhi azzurri e al tuo nasino all’insù’? – Io annuii sorridendo e Chris prese a snocciolare tutte le cose che gli piacevano di me interrompendosi per baciarmi dopo ognuna – Mi piace il tuo sguardo sincero, il tuo saper dosare dolcezza e decisione, mi piace che quando sto con te mi sento sempre a mio agio… – Mi piaceva essere adulata ma in quel momento quello che più volevo era fare l’amore così iniziai a strusciargli la gamba sul cazzo che rispose subito all’appello
– Ma non ti basta mai porcellina? –
– No, e a giudicare da quello che sento nemmeno a te ! ‘ gli risposi lasciando cadere il lenzuolo a terra
– Come posso resisterti, sei un diavolo tentatore travestito da angelo! ‘ riprese a baciarmi le labbra, poi giù per il collo, i seni e il ventre, lambì la mia patatina e riprese a scendere, l’interno coscia e giù fino alla caviglia per poi risalire e riservare lo stesso trattamento all’altra gamba. Quando si concentrò sulla fighetta iniziai a gemere e con le mani sulla nuca lo spingevo sempre più forte contro il bacino, baciava, leccava e penetrava con la lingua
– Prendimi così! ‘ gli dissi mettendomi a pecorina sul letto, Chris si denudò e mi penetrò con un colpo secco che accolsi con un sospiro di piacere, rimase fermo tutto piantato in me e poi iniziò a muoversi rapidamente
– Siiii mi piaaaace. Siiiii ‘ gemevo mentre Chris tenendomi per il bacino aumentava il ritmo, continuavo a gemere con la faccia affondata nel materasso e una mano a stimolarmi i capezzoli
Quando capì che stavo per venire si fermò di colpo, non ebbi nemmeno il tempo di lamentarmi per l’interruzione che riprese a muoversi, dapprima lentamente e poi accelerando man mano. Quando fui nuovamente sul punto di venire si fermò ancora
– Bastardo, ti diverti a lasciarmi insoddisfatta! Te lo taglio se lo fai ancora! –
– Mi piego alla violenza! ‘ mi dissi riprendendo a penetrarmi
– Ohhh Siiiiiiiii! Dai amore, vieni con meeeee! – urlai quando l’orgasmo era sul punto di travolgermi, anche Chris era al limite e non appena sentii lo sperma inondarmi la fighetta esplosi in un orgasmo violento, sentivo la vagina contrarsi come se volesse strizzare dal suo cazzo fino all’ultima goccia di sperma. Chris si accasciò distrutto su di me.
Da quel meraviglioso giorno di fine primavera sono passati ormai due anni, durante i quali non ci siamo mai separati…

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