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Racconti Erotici Etero

Il mio 20° Compleanno

By 6 Aprile 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Tutto &egrave successo quando MARCO ( ricordate chi &egrave ??? ) mi invitò a festeggiare in un pab di un suo amico il mio 20′ compleanno, incoscientemente accettai senza pensarci troppo su, ( grosso errore ) mi ero scordato che avevo detto a ELENA ( la mia ragazza ) che quel giorno l’avremmo passato insieme.

Il giorno successivo chiamai ELENA, come al mio solito inventai una cavolata colossale ma credibile in un primo momento fece l’arrabbiata e sbraito molto, ma poi si calmo e mi diede il nullaosta per andare alla festa, per contro parte mi disse che lei avrebbe festeggiato il mio compleanno con sua sorella ELISA, più grande e sua madre FRANCA a cena fuori in un ristorante lì accanto. Premetto che FRANCA quel tempo ( 1993 ) era già vedova da 7 o 8 anni non ricordo molto bene, comunque, aveva 45 anni portati da favola, con un fisico che non aveva niente da invidiare sia a ELISA ( 24 anni ) e ELENA ( 21 ) che erano e sono tutt’ora delle grandi fiche.

‘ SVEGLIAAAAA SVEGLIAAAAA ‘ mia mamma, mi fece alzare e mi ricordò che era il giorno del mio compleanno e che ero a pranzo da ELENA, feci colazione, mi sistemai e poi la chiamai per avvertirla che stavo partendo. Arrivato sotto casa sua, mi parve di intravedere la macchina di MARCO ma non ci feci poi tanto caso, anche perché ha una macchina molto comune, suonai il campanello e mi fece salire, mi accolse con un grosso bacio sulla bocca e mi diede il regalo, una cintola e un paio di pantaloni, ( speravo in qualcosa di più ) che non era solo il suo ma anche di sua sorella e di sua madre, cosi ringraziai anche loro. Presi ELENA e la portai in camera sua, dove volevo farmi dare il regalo che mi aspettavo, incominciai a baciarla,mordicchiarla, allungai le mani sotto la camicetta bianca e gli slacciai il reggiseno e mentre mi accingevo a sbottonarli la camicetta lei mi mise la mano sulla patta dei pantaloni e sentendo la mia fava che si stava indurendo, mi disse che ora non era il momento giusto e mi riporto in salotto dove fervevano i preparativi per il pranzo.

Mentre si era intenti a mangiare, tra una risata e l’altra mi cadde l’occhio sul petto di ELENA che non si era rimessa il reggiseno e dalla camicetta s’intravedevano le pocce e non sapevo come distogliere lo sguardo fino a quando sua madre vedendo cosa stavo guardando mi disse che le aveva belle anche lei, io rimasi allibito e ci fu un attimo di imbarazzante silenzio ma fu rotto subito da una risata di ELENA e di sua sorella, io a quel punto annuii con testa e ridendo li diedi ragione. Arrivati a fine pranzo mi portarono il dolce con venti candeline , soffiando un po’ più forte del dovuto sporcai la maglietta di ELISA, che subito prese la palla al balzo e soffio anche lei e si fini il pranzo tutti sporchi di zucchero a velo.

Andammo tutti a ripulirsi, io e ELENA in camera mentre ELISA e FRANCA in bagno. Io feci prima della mia ragazza, uscendo richiusi la porta della camera, ma notai la porta del bagno era rimasta socchiusa, guardai dentro e vidi FRANCA che si era appena tolta il reggiseno e dallo specchi si vedevano due pocce da manicomio e pensai che aveva proprio ragione, poi vidi ELISA, peccato che era di spalle, comunque era completamente nuda e aveva un culo che mi sarebbe piaciuto molto averlo per un’ora, sentivo la mia libidine salire , la fava era gia gonfia e fantasticavo sulle possibilità che avevo per scoparle tutte e tre insieme. Sentii la porta che si stava aprendo e con una salto da felino raggiunsi la cucina, arrivo ELENA. La serata passo allegramente ma al momento di andarmene salutai ELENA, ELISA e al momento in cui salutai FRANCA mi disse che dallo specchio del bagno si vede benissimo la porta e chi era dietro. La salutai con un bacio sulla guancia e mi giurai a me stesso che se fosse ricapitato sarei entrato senza tanti problemi.

Venne MARCO e andammo al PAB, dove mi aspettava una serata all’insegna del divertimento ma non potevo levarmi dalla mente le parole di FRANCA, entrammo dentro non conoscevo tutele persone ma notai che erano tutti con le maschere sul volto, tra una risata e l’atra passo un bel po’ di tempo, a un certo punto MARCO sali sul bancone centrale del PAB e annuncio che in onore al mio 20′ compleanno aveva invitato non 1 non 2 non 3 ma 4 cubiste pronte a tutto per farmi divertire. Mi invito sul bancone e mi mise a sedere su una seggiola, incomincio la musica uscirono le cubiste da una porta laterale erano vestite da infermiere da sala operatoria con il volto coperto da una mascherina, mentre passavano tra la gente gli davano un souvenir strappandoselo di dosso e strusciandosi a tutti uomini e donne e mentre l’eccitazione rimasero tutte e quattro in coulotte di pinzo due bianche e due nero, disopra portavano un baby-doll in tinta con le coulotte, le calze a rete e tacchi a spillo, e continuavano a farsi toccare tutte e a toccare tutti. Salirono sul bancone e notai che una delle cubiste sembrava un po’ più vecchia delle altre tre, ma erano tutte delle grandi fiche, mi circondarono e una mi disse che dovevo abbandonarmi completamente al loro volere, in breve mi ritrovai in mutande con la fava che scappava fuori e stava esplodendo, a quel punto le tre ragazze si misero davanti, mostrandomi i loro culi rotondi e ben tirati mentre la quarta mi tolse le mutande e molto dolcemente mi prese la fava in mano e con un movimento sensuale incomincio a farmi una sega per poi prenderlo in bocca e farmi venire abbondantemente, mi pulì con le mutande e poi si giro verso il pubblico e le mostro come un trofeo, a quel punto mi fecero rivestire e scesero dal bancone e continuando lo spettacolo strusciandosi sempre a tutti misero le mie mutande all’asta, le compro una ragazza che annusandole le mise in borsa e da quel momento non le ho più riviste.

La festa continuo ancora per molto, tutti si divertirono come matti insieme alle cubiste che nel frattempo fecero venire alti tre ragazzi compreso MARCO. La notte per me non era ancora finita, verso l’una di notte MARCO mi disse che le cubiste volevano finire con noi tre ( IO, MARCO, e PAOLO il proprietario del PAB ) la serata con una bella scopata. Io non mi sentivo proprio a mio aggio perché il mio pensiero era rivolto a ELENA che a quest’ora doveva essere già a casa.

Quella che mi aveva fatto venire mi prese la mano e mi condusse nel retro bottega dove incomincio a spogliarmi pian piano, si inginocchio mi slaccio i pantaloni e alzandosi un po’ la maschera che ancora aveva sul volto si mise a leccare molto vogliosamente il cazzo, prima incomincio con dei colpetti di lingua sulla cappella,poi incomincio a prenderlo in bocca, alternando il pompino con leccate di palle, la tirai su a la misi con le mani al muro a 90′ e glielo misi prima nella fica, alternando colpi lenti e fondi a colpi secchi e rapidi, dopo un po’ mi inginocchiai e aprendoli le chiappe incominciai a leccargli il bocciolo del culo mentre con una mano gli stimolavo il clitoride con quell’altra gli facevo un ditalino, rialzandomi la presi per i fianchi e glielo misi nel culo fino alle palle a quel punto notati che la parrucca gli stava cadendo e dopo alcuni minuti gli casco del tutto, capelli castani , a quel punto con uno strattone mi tolse dal didietro e mi sbatte in terra, era eccitatissima, si mise sopra di me e in comincio a cavalcarmi, ne fra tempo erano entrati anche MARCO E PAOLO che si stavano scopando le altre due cubiste, abbassandosi su di me mi diede un bacio in bocca con la lingua e poi grido dal piacere, a quel punto non resistetti più, li venni dentro, si alzo di scatto e gettandosi sulla fava per non perdere nemmeno una goccia mi disse se il regalo del mio compleanno mi fosse piaciuto, mentre stavo per risponderli, si tolse la maschera. Rimasi di stucco quando vidi che era ELENA .(Me l’aveva proprio fatta sotto il naso, ma da quel momento capii quanto era troia ELENA e quanto fossi stato bastardo io a tradirla senza alcun ritegno). Devo proprio ammettere che &egrave stato il compleanno più bello della mia vita.

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