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Racconti Erotici Etero

IL POSTO DI BLOCCO

By 31 Ottobre 2012Dicembre 16th, 2019No Comments

 

 

Salve sono Alberto appartenente all’arma romano di roma ma in forza presso un comune nel nord italia ormai da 15 anni .

Siamo a fine settembre dove le temperature sono ancora alte ed io in divisa schiatto dal caldo oggi più delgi altri giorni,in cui in genere sto in ufficio e dove le temperature sono molto più adatte al lavoro in divisa,diversamente da quelle da gestire in strada a fare la muffa fermando qui e li qualcuno con la macchina e spostarla di tanto in tanto alla ricerca di un briciolo di frescura e ombra.

Al mio fianco una collega, giovane alle prime armi,almeno me ne avessero assegnata una carina, no anche in questo oggi mi dice male,brutta acida ed antipatica.

Poco male,oggi sarà lei a fare tutto il lavoro all’aperto,fermare le macchine,quelle poche che passano di qui e controllare i documenti.

Passsano un paio di ore,tempo che trascorre lentamente e stancamente con pochissimi controlli ma tantissima afa.

Le chiedo il cambio che ho voglia di sgranchirmi le ginocchia ed ecco,la mia solita fortuna, una classe A a grande velocità,visto che alza un polverone che si vede a 1 km di distanza, alzo la paletta e la tipa,sempre loro sono, accosta a quasi 50 metri con una brusca frenata,e tò mi è sembrato che non portasse nemmeno le cinture, bè … guarda tu che multone e che sviolinata le faccio adesso,solo per raggiungerla ho il sudore che mi cola dalla fronte,in più vedo che armeggia con la cintura,ma che mi ha preso per un coglione?

Mi avvicino al lato guidatore e senza nemmeno guardarla le chiedo patente e libretto porgendo la mano e dicendole “ signorina,mica mi avrà preso per uno stupido,lei era senza cinture,a gran velocità di certo superiore ai 50 km orari previsti per questo tratto di strada,mmmm ,la tipa cerca di giustificarsi dicendo che è in ritardo al lavoro e che la stanno aspettando per un appuntamento con un cliente straniero mooolto importante,bè…le  dico io, aspetteranno ancora un po’ sa?

Mi porge patente e libretto ed io finalmente la guardo,wow penso tra me e me, lineamenti quasi sudamericani,ma l’accento è prettamente italiano,voce da bambina,ma Nunsepodi di che nazionalità sia,certo è che ha un fisico spettacolare,o meglio dall’alto della mia visuale merita un bel 10 in pagella,gonna appena al di sopra del ginocchio,nera, forse anche con uno spacco che immagino ma non vedo,camicia bianca,da cui si notano i bellissimi e prosperosissimi seni,e da cui si vede lo spacco per la parte della stessa lasciata aperta collo liscio e giovanile con un bel pendente a scivolare sull incavo occhi penetranti labbra carnose sguardo ammaliante.

Cazzo avessi io una segretaria,o meglio fosse così la mia collega oggi me la starei sbattendo nei campi e non sarei di certo qui a fare multe ai poveracci che passano,però se fosse stata così ora non sarei qui con questgo bel bocconcino a portata d’occhi e di penna.

Riprendo il controllo e inizio a scrivere i dati dei documenti sul verbale.

Nome :Paola

Cognome : De pioliz

Indirizzo : via xxxx n45

Cazzo, Paola De pioliz, io conosco già questo nome e cognome,soprattutto il cognome non mi è nuovo,smetto di scrivere e guardo meglio la patente iniziando a pronunciare ad alta voce i miei pensieri.

Paola … De pioliz,non sarai mica la figlia del ex Maresciallo Antonio De pioliz?

Dalla macchina sento dirti si,come fa a saperlo?Conosce mio padre?

Mi abbasso togliendomi il berretto così da entrare quasi dal finestrino e ti guardo dritta negli occhi anche se lo sguardo mi cade dove lo avevo poggiato in precedenza,ma permetto anche a te di vedermi .. e … eccoci a parlare in simbiosi PAOLAAAAAA,io,ANTONIOOOOOOOO,tu cazzo sei proprio tu?

Mi sposto e tu scendi dall’auto,cazzo che gran pezzo di gnocca penso tra me e me che sei diventata.

Cavolo,non ti avevo riconosciuta vedendoti così professionale dico,invece,soprattutto perché saranno almeno 10 anni che non ci vedevamo e tu, sfoggi un sorriso,quel sorriso che ti avevo visto innumerevoli volte quando venivi a trovare tuo padre in caserma e che poi facevi a me quando lui non poteva starti dietro e mi chiedeva di farti studiare,di farti compagnia senza però trascurare il mio lavoro.

Eri dolcissima e carinissima allora che avevi 15 anni,guardati cosa sei diventata adesso a 25.

E tu,penso stessi pensando all’incirca le mie stesse cose perché ti vedo che di slancio mi abbracci dicendomi che è un casino di tempo che non ci vedevamo ….. mamma mia che abbraccio … i tuoi seni contro il mio petto…il calore del tuo corpo contro il mio,cazzo devo pensarti a come eri allora una bimba innocente, e non a come sei ora una donna prorompente. Vince il pensiero di come sei ora,e si,ho un fremito nelle parti basse ma soprattutto nel mio cervello che pensavo morto per il caldo … invece … è vivo e vegeto.

Mi stacco per non farti sentire ciò che mi hai provocato,anche se dal tuo sguardo intuisco che te ne sia accorta alla grandissima.

Signorina, lei è passibile di multa,ti dico, come la mettiamo?

Dai Antonio,chiudi un occhio davvero sono in  ritardassimo rischio una bella fetta del mio lavoro,e mi fai l’occhiolino e il visetto angelico che mi facevi allora quando avevi fatto una marachella ed io ti dovevo coprire con tuo padre.

Dai Dai dai quasi ad implorarmi, dai che come finisco ti chiamo che mi devi raccontare tutto di questi 10 anni in cui non ci siamo visti.

Daiiiiiiiiiiiii…e mi abbracci di nuovo e mi stampi un bacio sulla guancia,oltre ad una gran bella strusciata su tutto il mio io ormai in alzabandiera.30 interminabili secondi di questo lavoro e ti stacchi felice come una ragazzina … vedi l’arresa nei miei occhi ma ascolti le mie parole con un piglio di attenzone, ok Pà per ora ti lascio andare , ma … e dico ma … ci vediamo dopo senza buche..altrimenti questa , e sventolo la multa sotto il tuo nasino , arriva dritta dritta a casa di tuo padre . e ti faccio un gran bell occhiolino.

Mi sorridi e in risposta mi dai il tuo biglietto da visita,dicendomi di chiamarti a fine turno che ci si organizzava per un aperitivo e chissà magari anche per una cena?

Riparte di corsa così come era arrivata ed io con il viso da ebete ed  il pacco pieno di gioia visibilissimo rientro in macchina e senza nemmeno guardarla ordino alla mia collega di fare il suo lavoro .

Resto così in macchina fino a fine turno noncurante delle lamentele di lei per il caldo e per la stanchezza,ma solo pensando all’incontro inatteso inaspettato ma taaanto tanto apprezzato.

Fine turno,finalmente,torno a casa,doccia,una spruzzatina di profumo,jeans,scarpa bassa ma comoda,camicia bianca  un pò aperta il giusto per far risaltare il colorito della mia pelle .

Prendo il telefono e la chiamo,mi rispondi un pò di corsa e mi chiedi l’indirizzo di casa,non hai voglia di locali ristoranti confusione e quant’altro e mi chiedi se è possibile fare a casa mia,magari gustando uno dei piatti che preparavo per me ,ma che alla fine mangiavi sempre te nei bei vecchi tempi andati.

Ceto,ti do le coordinate, al vino ci pensi tu , ed a tutto il resto naturalmente io.

Lo so,è una follia,specie dopo l’erezione che mi ha provocato,ma la ragazza se ne è accorta,è consapevole di quello che ha prodotto il suo abbraccio,ed è consapevole anche del mio essere amante delle belle donne,conquistate e scopate a casa mia dopo una bella cenetta preparata da me,

Vabbè dai… non sarà mica così sfrontata da presentarsi vestita in modo provocatorio … penso … .o spero proprio di si?

Non serve che esca a fare la spesa perché ho gia tutto l’occorrente a casa,ricordo che amava mooolto mangiare la carbonara fatta come da noi romani,ed allora carbonara sia,non un piattone abbondante ma il giusto da gustare per poi terminare la cena gustando un po di formaggio e salumi nostrani, cena semplice,bagnata da buon vino se non addirittura birra(che la ragazzina già allora amava molto,fredda e chiara) per poi terminare con una porzione di tiramisù preparata così a fortuna proprio ieri sera .

Tavolo a lume di candela,non troppo soffuso,il giusto per una cena tra…mmm .. come dire…vecchi conoscenti?in sottofondo un po di musica … mix… nulla di preparato,ma random tra le mille e piu canzoni nella mia memoria.

Suoni  alla porta, vengo ad aprirti ed eccoti li davanti  a me in tutta la tua bellezza, camicione lungo fino al ginocchio colore baige , una cintura nera  sulla vita con una chiusura che somiglia un po vagamente a quelle che si vedono sui diari in cui voi ragazze scrivete i vostri segreti,calze color carne e completare l’abbinamento scarpa nera con un tacco non inportante ma il giusto a risaltare la tua gamba ma soprattutto i tuoi glutei marmorei che oggi non avevo notato ma che ora mentre entri e mi precedi vedo in tutta la loro bellezza.

Mmmmmmmmm,il classico abbigliamento che copre tutto ma che alla fine fa immaginare e intravedere le tue forme piu di qualche altro indumento tu avessi pensati di indossare,e tu da gran donna che sei diventata lo sai.Stappo le birre,perché è quelle che hai portato così come ricordavo e come avevo immaginato,te ne porgo una e brindiamo,al posto di blocco,alle mie ginocchia,e all’incontro .

Beviamo e ci spostiamo in cucina,dove tu mi aiuti ad impiattare e portare a tavola,e ti vedo che guardi la carbonara con la bava alla bocca,e mi dici che non ne vedevi un piatto così dall’ultima volta che me la rubasti in ufficio mentre mio padre ti cazziava per qualcosa che io avevo fatto.

Ci accomodiamo e tra un boccone e l’altro, chiacchieriamo, e tra una chiacchiera e l’altra beviamo, e tra una bevuta e l’altra ci rilassiamo.

La serata passa mooolto velocemente,ma anche molto allegramente ed ad alto tasso alcolico,che io reggo molto bene cosi come te che evidentemente in questi anni hai avuto modo di affinare.

Ad un certo punto mi accorgo che non stiamo piu ricordando i vecchi tempi ma nemmeno  raccontandoci i 10 anni persi,ma stiamo parlando di esperienze … le mie … le tue … dei tuoi uomini, e delle mie donne.

Ci siamo spostati sui cuscini sul tappeto davanti lo stereo e messi un po in libertà .. rilassati dalla serata mi accorgo di guardarti così come oggi non per la figlia del mio capo o meglio ex capo ma per la donna che sei,bella,dolce, intrigante,e mi ritrovo sempre piu vicino a te ma anche tu non sei da meno,anzi,quasi con senza accorgertene oltre ad aver tolto le scarpe hai sbottonato il camicione fin sotto la vita a far respirare il ben didio che hai li sotto che ho visto oggi dall’altro,ma soprattutto così seduta il camicione è risalito fin all attaccatura dei glutei e si,la mia reazione è di gonfiore,ma così quasi a cercare di capire a che gioco stai giocando ti dico.. Paola attenzione a come ti muovi perché  il bendiddio che hai coltivato in questi anni sta venendo alla luce,ed io son pur sempre un uomo affatto indifferente a queste bellezze,se vuoi uscire indenne da casa mia,è meglio che….. ma tu non curante delle mie parole…anzi… ti avvicini al mio orecchio e mi sussurri,forse,forse,non ho nessuna intenzione di uscire indenne da casa tua?

E no signorina,questo tuo atteggiamento sfrontato merita la multa di oggi,dico,sorrido e cosi di botto ti metto una mano dietro la testa,ti porto all’altezza del mio viso e ti bacio,prima dolcemente ma quando sento le tue labbra dischiudersi  e la tua lingua che si intreccia con la mia, il bacio diventa quasi animalesco,come se non aspettassi altri,anzi aspettassimo,perché anche tu sei una furia,le nostre lingue saettano nelle nostre bocche,la mia la tua sulle labbra,mmmmmmm che labbra,le prendo a morsi…dolcemente ma il tanto per avvicinarti sempre di piu a me.

Ti alzo ti porto davanti lo specchio e ti mi porto alle tue spalle ,ti mordo e bacio da dietro ed intanto ti spoglio perché voglio continuare a mangiarti e vederti mentre uno a d uno i tuoi indumenti vanno via un po per mano mia un po per mano tua,come pensavo, il tuo seno è uno spettacolo,cerchi di nasconderlo con le braccia come a vergognarti,ma io le allontano e le fermo ai tuoi fianchi e le fisso da dove seno e vedo le tue guance rosse ma non credo siano di vergogna…piuttosto per la voglia che ti monta.porto le tue mani sul mio pacco e metto le mie sui tuoi seni,che goduria,che spettacolo,le tocco,le palpo,le massaggio e continuo a baciarti a leccarti ad adorarti…si si sente ancora il profumo della tua innocenza ma ancor di più la voglia che hai di essere sbattuta,perché da quello che mi hai raccontato è la cosa che amic di più.

Ed io non ti preoccupare non farò mancare questo modo e questo momento che hai attivato dicendomi quelle paroline all’orecchio.

Ti giro e continuiamoa baciarci,ma io ho voglia di sentire le tue labbra altrove,e così come si comanda ad un subalterno di fare qualcosa , lo stesso faccio con te,ti dico, abbassati e fammi vedere cosa hai imparato in questi anni,i tuoi occhi si illuminano,una scintilla li attraversa,quella scintilla che ti fa passare dall’esser bambina all’essere troia,ma non in senso cattivo…e lo sai e te lo dico,troia ,affamata si sesso,affamata di cazzo.e tu confermi,mentre inesorabilmente ti abbassi,mentre scendendo mi spogli e mi accarezzi e mi baci,movimenti studiati.curati.lenti… ed ad ogni centimetro la troia che è in te esprime la voglia di sesso e di cazzo che aveva sopito in sé.

Mmmmmmmmm sei uno spettacolo nuda in ginocchi al mio cospetto col cazzo dritto che ti svetta davanti la bocca…e lo guardi…lo annusi … lo sfiori … e lo sai che mi stai facendo impazzire… ed è come se aspettassi il mio ordine per farlo tuo…e perentorio arriva.

Leccalo….mangialo…succhialo…Paola fallo tuo.E come se non aspettassi altri ti avventi su di lui… slap…slurp…smack… un insieme di suoni tanto accentuati quanto eccitanti,che esprimono il tuo essere donna,la tua voglia,ma che enfatizzano anche la mia ….

Si vede che hai avuto tante e buone esperienze perché non sei una di quelle che ci và giu finche non raggiunge nel minor tempo possibile il fine,ma invece te lo gusti,con calma,con foga,poi ritorni  a farlo riposare senza farlo stancare,mi piace questo gioco ma stasera ho voglia di essere concreto di essere animalesco,magari un’altra volta chissà?

Ti ho lasciato giocare quanto basta…ora si fa a modo mio…. Ti alzo ti bacio con violenza e ti alzo … tu cingi le tue gambe sui miei fianchi ed io ti porto davanti al muro dando le spalle allo specchio ti ci appiccico e contemporaneamente ti penetro,quasi con violenza anzi no con veemenza… il movimento potente quanto improvviso ti provoca uno spasimo quasi un lamento ma è solo stupore misto a piacere un sol colpo e sono dentro un sol colpo ed è gia godimento

5 secondi così ti lascio adattare , ti faccio respirare, nel momento in cui poggi la tua bocca sulla mia allora esco e rientro…1 2 3 4 5 spinte quasi a volerti trapanare spingo e emetto un mmmmm soffocato… spigo e tu stringi ancor di piu le tue gambe…spingo e ti aggrappi ancor piu forte a me e la tua schiena sbatte dietro di te spingo e ti sento tremare spingo  e mi sento graffiare,ma non m’importa perché è ciò che voglio….sfondarti spaccarti scoparti … fisico e mente… mente e fisico…spingooooooo e sento che stiamo raggiungendo l’apice all’unisono…spingo e ci ritroviamo entrambi sudati zuppi ed ubriachi fino al midollo

Spingo e vengo…vengo spingendoti contro il muro che ti ha accolto e che ora non ti lascerebbe piu andar via….

Ci accasciamo entrambi sui cuscini esausti abbracciati…spingo la mia lingua nella tua bocca per assaporarti fino in fondo cosi esausta ma anche appagata.

Restiamo così per un tempo interminabile,mi alzo,vado verso il frigo,prendo un latra birra ghiacciata ed il tiramisù….. bè è quel che ci vuole per riprendersi dalle fatiche lavorative.

 

TEMPO

 

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