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Racconti Erotici Etero

Il produttore, parte III

By 7 Febbraio 2006Dicembre 16th, 2019No Comments

Il produttore
parte III

L’indomani Anna si reca al lavoro ed &egrave decisa ad impegnarsi totalmente per evitare di pensare, di ricordare. E’ piuttosto confusa. Non riesce a capire perché la lontananza del marito le pesi più di quanto non avesse supposto.Eppure ella era intenzionata ad escluderlo dalla propria vita sentimentale, prova ne sia che aveva ceduto alle attenzioni di Greg. Già Greg, non si era fatto sentire, malgrado sapesse ch’era sola e vulnerabile, da quando l’aveva avuta nel padiglione di plastica.Non ci vuole pensare ed inizia la giornata dedicandosi al disbrigo della posta che confeziona in vari fascicoli , assegnandoli ,poi , ai vari collaboratori dello studio.E’ un compito delicato che svolge per conto del Notaio il quale si fida solo di lei per tale mansione. Anna lavora sodo tutta la mattina, poi esce per la pausa pranzo. Non ha voglia di rientrare, non ha voglia di mangiare, non ha voglia di unirsi agli altri colleghi che frequentano una tavola calda, di fronte l’ufficio. Perciò decide di bighellonare nei viali alberati della zona , godendo della bella giornata e del caldo tepore d’una primavera inoltrata. E mentre va girovagando senza meta, incontra Renato, il timido impiegato che, spesso la guarda con aria estatica e non nasconde un’ ammirazione molto palese. ‘Ciao Anna, le dice con un certo rossore in volto, come mai non sei a pranzo?’ . ‘Non ho fame e poi questa magnifica giornata’..mi mette voglia di mare, si di sdraiarmi al sole senza far nulla: la stagione quest’anno &egrave in anticipo’. ‘ Se &egrave per questo si può fare un salto in piscina, al circolo Canottieri L’.. di cui sono socio: non &egrave il mare ma si prende il sole , si può spizzicare qualcosa ed &egrave un posto tranquillo. Inoltre &egrave qui a due passi. Se ti va’.’ ‘ Grazie , sei gentile, ribatte notando il rosso vivo delle guance di Renato, ma non ho il costume , io dicevo così per dire” ‘ Questo non &egrave un impedimento, al circolo puoi trovarne quanti ne vuoi, li hanno per i soci che decidono di fare un tuffo all’ultimo momento. Vieni, se andiamo subito possiamo restarci circa un’ ora’.’ . ‘E tu non devi andare a casa? Tua moglie ti starà aspettando’ incalza Anna per la quale la compagnia di Renato non &egrave proprio quello che ci vuole , fatta com’&egrave di rossori, frasi manierate ed una totale insicurezza nel modo di fare. Tuttavia non vuole essere scortese ed alla fine accetta, quando egli le risponde che sua moglie &egrave andata a trovare i genitori a Napoli e vi resterà per tutta la settimana. S’incamminano, quindi, di buon passo ed in breve sono al Circolo. Renato le fa strada verso gli spogliatoi, fermandosi davanti a quello delle signore. ‘Aspetta, vado a prendere i costumi: che misura porti ?’. ‘una terza andrà benissimo, dice Anna, ma ho bisogno anche d’un telo per prendere il sole.’ ‘Non preoccuparti, abbiamo tutto.’ Dopo poco ritorna con un fardello che consegna ad Anna:’ecco, c’&egrave tutto, anche un paio di ciabattine . Spero ti vadano’ ‘Grazie,’.troppo disturbo!’ risponde , commossa per la sollecitudine del collega cui, qualche volta ha riservato battute salaci per via della timidezza. Se ne pente ora , di fronte all’ accoglienza cortese dell’ospite.’ Ci vediamo tra poco, vado a cambiarmi’ dice e scompare nello spogliatoio. Riappare , indossando un due pezzi giallo che mette in risalto l’incarnato chiaro del suo corpo e due sandali con il tacco. Anna &egrave splendida , non altissima , 160 cm., ma molto ben proporzionata e con un fisico da trentenne, senza il minimo accenno di cellulite, frutto d’una buona educazione alimentare e di qualche esercizio ginnico ch’ella si concede prima di andare a letto. Niente palestra, movimenti a corpo libero e quindici minuti di cyclette. Renato &egrave senza parole di fronte a quello spettacolo e non può fare a meno di notare che il bikini contiene, con qualche difficoltà le tette turgide ed il fondo schiena alto e ben modellato. ‘Sei un schianto’ si sente mormorare ed Anna ride del complimento, veramente assai spinto per un tipo come Renato. L’ora passa in fretta ai bordi della piscina dove hanno mangiato delle grosse fette di ananas , bevuto succo di pompelmo e preso il sole conversando affabilmente. Renato , malgrado la timidezza si rivela una compagnia nient’affatto noiosa, come temeva, anzi ! E’ un conversatore brillante, spiritoso senza essere volgare , affascinante e colto senza pedanteria. Una vera metamorfosi! Così, quando rientrano in ufficio e lui le chiede se vuole cenare con lui ella accetta di buon grado. Tornata a casa, si prepara con cura , mentre squilla il telefono: &egrave Luigi che chiama da Bucarest. Vuole sapere come sta, che cosa fa, se sente la sua mancanza: Anna &egrave commossa , intenerita e gli manifesta tutto il rammarico per la lontananza. Ricorda gli ultimi momenti trascorsi insieme, la voglia che ha fatto nascere in lei, prendendola nella maniera inconsueta ed appagante , mai usata in venti anni di matrimonio ed alla fine della conversazione ella trattiene a stento una lacrima . Ritorna , un po’ stordita , a scegliere il vestito per la cena: un tubino sotto il ginocchio abbastanza stretto, con un discreto spacco sul retro, camicetta bianca, dalle maniche a sbuffo e con scollatura contenuta . La biancheria, rigorosamente chiara e delle calze autoreggenti completano la toilette semplice, per una serata poco impegnativa. Alle 20,30 sente suonare il citofono : &egrave Renato. Scende e va incontro al collega che le bacia la mano e le apre la portiera dell’auto. ‘ Dove andiamo?’ Chiede, magari non lontano perché non vuole far tardi e domani &egrave giorno lavorativo. Renato &egrave vago ma risponde ‘ Fidati di me’, mentre la guarda rapito . Dopo mezz’ora, la macchina si ferma davanti ad una costruzione rustica confinante con un maneggio di cavalli. L’uomo scende ed aiuta Anna ad uscire dall’abitacolo: Poi la precede all’interno del ristorante, dall’arredamento rustico-elegante, dove li attende un cameriere vestito alla maniera dei butteri che li indirizza ad un tavolo appartato , vicino all’ampia veranda con vista sulla vallata sottostante. ‘E’ bello qui’ , dice la donna, guardandosi intorno ad ammirare i trofei di caccia appesi alle pareti, i lampadari in ferro battuto , l’imponente enoteca sulla parete di fondo. ‘Si , soprattutto &egrave tranquillo e si beve un vinello della casa davvero delizioso. Di giorno, &egrave possibile cavalcare, prendere lezioni d’equitazione. La cucina &egrave a base di cacciagione , se ti piace. Se no puoi scegliere degli ottimi piatti di pesce di lago: fanno degli eccellenti filetti di luccio alla mugnaia, con salvia ed un filo di pancetta.’ ‘ Stasera preferisco la cacciagione. Non ti nascondo d’aver un certo appetito.’ Il cameriere suggerisce quindi pappardelle in sugo di lepre e, per secondo, brasato di cinghiale. Una donna, con un ampio grembiule a quadri ed una cuffietta bianca ha portato, intanto, un vassoio di piccoli crostini con una crema di funghi e delle olive nere ed una caraffa di vino rosso, l’antipasto. Anna ne addenta subito uno ed ordina dell’acqua minerale, infatti &egrave pressoch&egrave astemia . ‘Ma questo lo devi almeno assaggiare, insiste Renato, versandole del vino, merita davvero!’ ‘ Si ma solo un sorso se non desideri portarmi fuori a braccia!’ risponde Anna . Il resto della serata scorre tranquilla : ella si delizia dei piatti che le vengono proposti , saggiando tutto: Beve anche qualche sorso di vino, sicch&egrave alla fine la conversazione si fa più cordiale e più intima. Ella apprende che Renato &egrave sposato da sette anni , senza figli, che sua moglie Silvia ha 38 anni, &egrave napoletana ed avvocato.La relazione tra i due conosce , al momento, una fase di stanca. E’ partita per una settimana, sperando che la lontananza giovi ai loro rapporti. Anche Anna &egrave sola, momentaneamente. Il figlio diciottenne &egrave in Grecia con la scuola ed il marito a Bucarest con la troupe di ‘Marcaurelio’. ‘Mi ha chiamato stasera, prima che tu passassi a prendermi. E’ geloso, anche se negli ultimi tempi cerca di tenere a freno questo sentimento.’ ‘ E chi non lo sarebbe con una moglie come te!’ osserva Renato, se fossi tuo marito non credo che potrei mai vivere momenti di crisi nel rapporto’. ‘ Grazie del complimento, Renato, ma se tu fossi mio marito avresti una moglie più vecchia di dieci anni della tua. Ci rimetteresti nel cambio!’ ‘ Sta sicura che non me ne lamenterei e poi, chi lo direbbe mai? Dimostri meno anni di lei.’. Anna sorride mentre assapora una fetta di torta alla nocciola ed intinge le labbra in una coppa di spumante. Renato &egrave euforico e tenta un timido approccio , sfiorando, con la sua, la mano di Anna . Ella non si ritrae ma neppure incoraggia l’uomo che dismette il contatto . Dopo il caff&egrave , viene portato il carrello dei liquori che Anna rifiuta. Ha già bevuto troppo ed &egrave meglio che anche Renato faccia lo stesso. Bisogna tornare! Così escono e dopo circa mezz’ora, sono sotto la casa di Anna. ‘ Ti direi di salire a bere qualcosa, se non morissi di stanchezza. E’ stata una magnifica serata ma &egrave già tardi. Lo dico anche per te.’ Egli non risponde, scende, apre la portiera ed accompagna la donna al portone. ‘ Arrivederci ‘ dice mentre sfiora con un bacio la guancia dell’uomo, scomparendo nell’androne.
L’indomani lo ritrova sotto l’Ufficio che l’attende con una rosa. ‘Ciao Anna, andiamo a prendere un caff&egrave? &egrave ancora presto.’ Le dice porgendole la rosa rossa dal gambo lungo che ha acquistato dal fioraio all’angolo. Anna lo segue al bar e lo ringrazia ancora della bella serata. Egli ,allora , ‘ Se ti &egrave piaciuta perché non ripeterla stasera? O hai degli impegni?’ sussurra con un leggero rossore in viso. Ella rimane interdetta, poi rifiuta promettendo, però, che uscirà ancora con lui in settimana. La giornata passa in fretta ed alla fine Anna si trattiene dopo l’orario per sistemare dell’arretrato. Credendo di essere sola , ella si &egrave sfilata le scarpe e poggiato i piedi sulla scrivania, facendo risalire a metà coscia la gonna. Così la trova Renato che , pensandola a casa , entra nella stanza repentinamente. Sorpresa, ritrae le gambe, esclamando ‘ E tu che ci fai qua , mi hai fatto paura.’ Renato farfuglia qualche parola di scusa e si avvicina : Ella si alza e lo sfiora quasi. Poi si ferma a guardarlo. Egli, fissandola, allunga una mano e lentamente prende tra le dita il nastro che tiene fermo il giustacuore di Anna e lo scioglie, liberando i seni della donna che svettano nudi. Ella non si muove, calamitata com’&egrave dal suo sguardo e sorpresa dall’intraprendenza del collega. Egli, incoraggiato dal comportamento di lei, si china a sfiorarle le labbra , abbracciandola e forzando con la lingua la chiostra dei denti. Anna &egrave ancora incredula, mentre avverte le dita sui suoi capezzoli. Poi tenta di svincolarsi ma &egrave tardi. Egli l’ha ghermita e continua a baciarla con foga. Infine la prende in braccio e la deposita sul divano , in fondo alla stanza. Anna , adesso ha ripreso coscienza di se e fa un ultimo tentativo per sottrarsi a Renato che, nel frattempo, le ha alzato la gonna e si appresta a strapparle via lo slip. Non ci riesce e deve subire il peso dell’uomo che la schiaccia sul divano mentre libera il fallo e l’accosta al suo sesso, strusciandolo all’interno delle grandi labbra. Allora , vinta dal movimento lascivo,dal calore che comincia ad invaderla ella cessa ogni resistenza e si lascia prendere , assecondando l’azione del partner. Apre le cosce e l’accoglie quando s’introduce in lei . Gli va incontro con il bacino, rispondendo ai suoi affondi. Le mani dell’uomo salgono a carezzarle i seni mentre le sue labbra cercano la bocca di Anna che s’apre al bacio come femmina vinta. Egli resiste poco e viene con contrazioni regolari, continuando il coito senza interrompersi. Fino ad ora non ha detto una sola parola ma adesso mormora ossessivamente ‘Mia, finalmente mia”: Anna sorride ed apprezza la rigida potenza del fallo che la conduce inesorabilmente verso l’orgasmo. Viene con un gemito soffocato, mentre avverte che anche il partner sta per eiaculare una seconda volta all’interno della vulva. Lo trattiene forte quando sente il pene zampillare nel profondo di se e viene ancora, in preda ad un convulso ansimare. Quindi si accascia sui sedili e chiude gli occhi , quasi a proteggerli dalla vista dell’uomo che, sfilandosi esibisce la verga nuda ed ancora intrisa degli umori da poco versati. Dopo si ricompongono ed egli la guarda , con timore, quasi temendo la sua reazione. Anna non sa che dire. Mai avrebbe supposto una simile azione da parte di Renato e glielo dice , senza esasperare i toni del rimbrotto. Egli &egrave confuso ma le risponde che l’ama da tempo e di volersi assumere tutte le responsabilità dell’accaduto. Anna sorride allora e gli carezza una guancia, rispondendo che non &egrave successo nulla d’irreparabile, solo &egrave cambiato il loro rapporto che mai sarà più amichevole. Ella non lo ama, prova per lui della simpatia e, quanto alla famiglia, non ritiene di dover mettere fine al proprio rapporto. Anche Renato farebbe bene a riflettere ed a non affrettare i tempi. L’uomo scuote la testa e le ribadisce il suo amore aggiungendo :’ cosa farò adesso che conosco la tua dolcezza, il tuo corpo , la tenerezza degli amplessi che sai dare ? Credi che potrò farne a meno?’ ‘Devi, risponde, se davvero tieni a me, devi pensare che tutto questo sia avvenuto , com’&egrave stato, per uno smarrimento improvviso, in un momento di solitudine per entrambi. Vedrai, sarà un bel ricordo, solo nostro’ . Poi, quasi a sottolineare la propria decisione, carezza i capelli del collega e si dirige alla toilette per sistemarsi. Egli vorrebbe accompagnarla a casa, ma Anna rifiuta dicendo che due passi a piedi le faranno bene. Così s’incammina nella tiepida sera, con un enigmatico sorriso sulle labbra ed il ricordo d’un pomeriggio memorabile.

Fulgenzio

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