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Racconti Erotici Etero

Il ragazzo con il pigiama a righe

By 7 Dicembre 2013Dicembre 16th, 2019No Comments

Si era addormentata da lui, e non le era sembrato nemmeno così strano restare lì la sera prima, anche se era la solo la seconda volta che lo facevano.
In giro per la stanza c’erano i suoi vestiti, le birre della sera prima ma era da sola e il profumo del caff&egrave aleggiava per la casa. Infilò la camicia che la sera prima gli aveva sbottonato praticamente ancora sulla porta e in mutande seguì la scia fino in cucina.
Una maglietta sgualcita, dei pantaloni del pigiama a righe, a piedi nudi in cucina preparava due tazze. Era bello, arruffato e senza la solita giacca con la quale lo aveva visto le poche volte che si erano incontrati prima di allora.
La cosa più sexy era la stoffa morbida del pigiama che lasciava intravedere i segni della serata precedente. La stessa voglia che sentiva lei, non ancora soddisfatta della razione ricevuta.
Buongiorno, si avvicinò lasciando che la camicia aperta lasciasse scoperta la pancia e la valle fra i suoi seni. Si infilò fra lui e il banco della cucina, baciandolo prima semplicemente, lasciando che le sue dita gli accarezzassero il petto sotto la tshirt scolorita.
Teneva ancora in mano le tazzine e per un attimo lasciò che lei lo baciasse, inerme, ma quando gli infilò le mani lungo la schiena fino al sedere piccolo e sodo, sotto l’elastico del pigiama. Ora poteva sentire la punta del suo cazzo che puntava contro di lei, libero sotto alle righe morbide della stoffa.
Appoggio le tazzine e senza dire una parola la girò di schiena, con la pancia contro lo spigolo del banco, le scostò il perizoma e si inchinò dietro di lei per leccarle la figa. Era umida e sapeva ancora di sesso, come tutto attorno a loro.
Sentiva la lingua che penetrava dentro di lei e che la preparava a quello che sarebbe successo.
In un attimo lui era dentro di lei, la prendeva per le spalle e le teneva la vita con l’altra mano, mentre lo spingeva veloce e fino in fondo. Colpi secchi, decisi, lei piegata davanti a lui. Lo sentiva ansimare, la incitava – gli piaceva parlare, chiaro, e questo le piaceva, un po’ come la tshirt sgualcita, per il contrasto.
Sentiva la pelle liscia scorrere avanti e indietro, la punta fermarsi, dura, proprio contro a dove piaceva a lei, le ossa del suo bacino sbattere contro il suo sedere. La mano che le teneva i capelli, la fronte e non le permetteva di muoversi, di assecondare i colpi di lui.

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