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Racconti Erotici Etero

Il ritorno di Barbara ( decima parte )

By 19 Giugno 2011Dicembre 16th, 2019No Comments

Erano passati tre anni dall’ultima volta che avevo incontrato e sentito Matteo.
Oramai i ricordi erano lontani, pensavo di essere uscita dal tunnel del sesso e del ricatto, quando, improvvisamente ricaddi nel baratro.
Una sera d’estate ricevetti una telefonata inaspettata, era mio figlio che, tutto felice, mi diceva di avere incontrato a Milano il suo vecchio amico Matteo.
Rimasi schoccata, avevo fatto di tutto per sparire e la sfortuna ci aveva messo lo zampino;
– Mamma te lo passo, vuole salutarti.
– Salve signora Barbara, &egrave un pò che la cerco: vi siete trasferiti così in fretta che non ho avuto tempo di consegnarle un filmato che avevo fatto.
Ascoltai senza rispondere, avevo il fiato corto.
– Vuole che lo faccio vedere a suo figlio e gli e lo porta lui o preferisce averlo direttamente lei?
Quel bastardo aveva conservato le foto del cetriolo, se mio figlio avesse visto , tutto sarebbe andato distrutto nella mia famiglia;
– Ti prego, &egrave passato tanto tempo, lasciami stare’
Non rispose per trenta secondi, evidentemente stava riflettendo.
– Decida lei, ma decida subito’
– Ti prego’
– Allora va bene, domani vengo con suo figlio a trovarla, si ricorda di quella cosa che mi piace tanto e che lei mi ha sempre dato con piacere? Vengo a prenderlo volentieri. Adesso la saluto e le ripasso suo figlio.
– Hai visto mamma che bella sorpresa? Non vedo l’ora di essere da te a cena con Matteo, sarà bello parlare dei tempi passati insieme.
Ci salutammo e io pensai alle ultime volte in cui Matteo mi aveva posseduta: lui era stato il primo a deflorarmi il sedere, poi solo suo padre.
Pensai a lui tutta la notte cercando una scusa per evitarlo, poi, rassegnata, aspettai l’inevitabile incontra di quella sera.
Cercai di vestirmi il più semplice possibile, misi dei calzoni neri e una camicia coprente sopra e sotto, misi l’intimo più classico, ma, quando aprii la porta e vidi gli occhi di Matteo, capii subito che non era servito a niente; mi guardava come un frutto prelibato e scendendo con lo sguardo sul suo sesso, vidi che era gia eccitato;
– Salve signora Barbara, &egrave sempre bellissima.
In effetti mi mantenevo in forma con palestra e una dieta giusta: ebbi un lieve rossore e abbassai il capo per non guardarlo ne gli occhi;
– Grazie Matteo, vedo che sei maturato e diventato un uomo.
Non era un complimento, il ragazzo era veramente maturato ed era ancora più bello di come lo ricordavo; si avvicinò e mi baciò sulla guancia e nello stesso tempo, la sua mano destra accarezzò il mio sedere stringendolo.
– Veramente in forma’sorrise e entrò.
Ero disperatamente alla ricerca di un motivo per non restare sola con lui, sapevo che alla prima occasione mi avrebbe chiesto chissà cosa, ma l’inevitabile accadde e fu proprio mio figlio a creare l’opportunità;
– Senti mamma, ho invitato anche Francesco, un mio amico di scuola, vado a prenderlo e torno in mezzora’poi, rivolgendosi a Matteo;- Vieni con me?
A Matteo non parve vero;
– Se non ti scoccia preferisco riposarmi un poco, stanotte ho fatto tardi con le foto di tua mamma e adesso preferisco stare sdraiati a rilassarmi.
Guardai il ragazzo arrossendo: mio figlio non s’accorse di nulla;
– Ok, poi le fai vedere anche a me.
– Certo,
Rispose Matteo.
Appena la porta si chiuse alle spalle di mio figlio, Matteo si alzò e si mise a sedere sul tavolo della sala;
– Vieni quì
Ero disperata e disorientata;
– Ti prego Matteo, dimentichiamo tutto’
– Dimenticare una come te? Sei fuori di testa? Sei stata la scopata e l’inculata più sexi che ho mai provato, dopo di te ne ho avute altre, ma nessuna, mi ha mai dato tanto piacere.
– Ti prego Matteo, se hai bisogno di soldi’
– Ma allora sei stronza’
Prese il cellulare e fece apparire una foto dove io a gambe aperte introducevo dentro il mio sesso un cetriolo;
– Se non vieni subito qui, giuro che lo faccio vedere a tutti, in primis a tuo figlio, ovvio.
Non riuscivo a muovermi dalla poltrona, ero sconvolta dalla foto che mi aveva mostrato.
Matteo si alzò dal tavolo;
– Ho capito, devo ricordarti come si fanno certe cose.
Si avvicinò e si mise a gambe aperte davanti alla mia faccia;
– Oggi abbiamo poco tempo, vediamo di fare in fretta.
Si aprì la cerniera e tirò fuori il suo sesso teso.
Lo guardai ipnotizzata, lo ricordavo più piccolo.
Rosso violaceo, davanti a me, c’era un cazzo di oltre venti centimetri: era una cosa impressionante per le mie abitudini.
Stavo ancora pensando, quando, venni toccata sulle labbra dal suo sesso;
– E adesso ricordami cosa sai fare.
Mi prese i capelli e spinse deciso.
Non potevo oppormi, avevo troppa paura che facesse vedere le foto a mio figlio, così quando spinse di nuovo verso la mia bocca, lascia che entrasse in me;
– Dai Barbara, tanto lo sai che devi farlo, quindi, fallo bene.
Cominciò a scoparmi la bocca senza preoccuparsi di me, ero solo un buco dove soddisfare i suoi piacerei;
– Usa la lingua e dimenati un poco, sembri una scopa: guarda che &egrave peggio per te!
Io non smetto fin che non vengo e rischiamo che torna il tuo piccolo, che ce l’hai ancora in bocca.
Quella frase fece cedere ogni mia resistenza, cominciai a usare tutta la mia esperienza, presi le palle tra le mani e succhiai avidamente, scivolando per tutta la lunghezza del suo sesso, stringendo e palpando; sentivo le vene fremere e il ragazzo mugolare;
Che bocchinara, mi ricordavo bene le tue labbra, ma sei ancora migliorata, poi, aumentò il ritmo e, stringendomi forte la testa, mi obbligò a ingurgitare tutto il suo liquido vischioso mentre mi urlava frasi indecenti.
Credevo di soffocare, ma, come sempre, tutto tornò alla normalità.
Si ricompose giusto in tempo, due minuti dopo,entrava mio figlio con il suo amico Francesco.
Matteo aveva avuto appena il tempo di dirmi che il giorno dopo mi voleva trovare a casa da sola, verso le quattro e mi voleva vestita da troia, non come ero adesso, poi, se facevo la brava, mi avrebbe ridato le foto che aveva fatto e cancellato quelle originali.
– Volete vedere le foto di Barbara di tre anni fa?
Chiese ai ragazzi.
Quando aprì le immagini pensai di svenire, invece, quel bastardo, aveva messo delle foto normali e innocenti.
La serata finì dopo un ora, Matteo, riuscì a stare appartato con me trenta secondi in cucina: mi fece sentire da sopra i calzoni, il cazzo e mi disse;
– Domani ci divertiamo, non vedo l’ora di sentire se sei ancora così stretta come mi ricordo e se urli ancora con la stessa passione.
Non risposi, ebbi solo una lunga scossa di paura ricordando con quanta violenza mi aveva sverginato dietro.
Ci lasciammo poco dopo e io passai una notte insonne aspettando il giorno dopo’

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