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Racconti Erotici Etero

Il seno

By 10 Febbraio 2004Dicembre 16th, 2019No Comments

Una sera si autunno, una come tante altre stavo chiudendo il negozio, quando Marina, la ragazza che abita al primo piano del palazzo,&egrave arrivata per chiedermi un consiglio su cosa mettersi la sera per uscire; ha iniziato a proporre alcuni abbinamenti: gonna maglietta e giubbino, camicia ecc., io le dissi di mostrarmi qualcosa per schiarire le idee ‘

Così lei &egrave andata ad indossare una ‘cosuccia’ da farmi vedere.

‘Marina &egrave una ragazza abbastanza carina, alta un metro e settanta, capelli mori dalle spalle, un viso dolce, in estate sempre abbronzata, insomma un bella figa; (io purtroppo la vedo sempre in t-shirt, pantaloncini e capelli raccolti, cio&egrave tenuta da casa, che schifo).’

E’ ritornata in negozio con: camicia bianca aderente, gonna scura dal ginocchio, e ai piedi ‘sabò’ a punta; sono rimasto un momento incantato ad osservare: si vedeva il seno in trasparenza!

Ragazzi che seno e che maestosi capezzoli. Lei si &egrave accorta del mio sguardo fisso e preoccupata ha domandato se per caso non mi piaceva com’era vestita; ho risposto che le stava tutto bene!

Mentre navigava in internet sul mio computer, ho iniziato a massaggiarle le spalle; aumentavo e diminuivo l’intensità del massaggio fino ad arrivare alla soglia del ‘piacer-dolore’.

La cosa iniziava a piacermi, anche perché dall’alto riuscivo ad intravedere il suo seno, e quel vedo e non vedo mi creava non pochi turbamenti; continuavo a massaggiare e a guardare, i capezzoli fiorenti chiedevano di me!

Marina per me era come una sorella ed io per lei come un fratello più grande’ ‘ma caotiche e perturbatrici idee frullavano nella mia mente: dovevo assolutamente toccare quel seno!!

Con un gioco di mano, scendevo e risalivo su schiena e con cautela verso il seno, lei forse intimorita del fatto che mi stavo avvicinando al tesoro, per un paio di volte mi ha bloccato la mano, ma al terzo tentativo ho trovato la strada libera, e mi tuffavo sul bottino!

Un seno sproporzionato, abbastanza sodo con i capezzoli rigonfi di piacere che gioivano sotto quel abile tocco, si notava una certa accondiscendenza da parte sua con aumento del battito cardiaco ed una colorazione porporina della pelle del viso.

La sfortuna, nella vita vuole, che nei momenti più belli ci sia qualcuno che disturba, ed infatti ha suonato il telefono: era una persona che aveva sbagliato numero’ ma va a . . .

Aveva interrotto un magico momento, e adesso che fare?

Con astuzia ho fatto finta di niente come se nulla fosse accaduto.

Lei, per prima, mi ha domandato di continuare con il massaggio’

Avevo ottenuto quello che volevo, ho ripreso a massaggiare le spalle, mentre contemplavo come arrivare ad esplorare le grotte, che si trovavano negl’inferi del castello; la fortezza non era inespugnabile, una comune cerniera sul fianco, che abilmente sono riuscito ad aprire; ora vedevo le mutandine gialle.

Con una mano ora toccavo il seno e con l’altra volevo scendere per raggiungere l’oscurità della cella sotterranea, senza alcuna difficoltà ho raggiunto la grotta umida dei suoi umori, la stavo masturbando!

Lei si girò di scatto, pensavo volesse tirarmi uno schiaffo, invece no!

Mi ha sbottonato i pantaloni ed ha iniziato a baciarmelo con foga e professionalità’ più continuavo a toccarla e più passione ricevevo &egrave stato fantastico, lei raggiunse in un batter d’occhio, una serie di orgasmi multipli che la fermarono un attimo per riprendersi, dopo qualche istante si tolse la camicetta voleva farmi una spagnola, mentre con la lingua mi infondeva piccole scariche di piacere sul glande, a questo punto dovevo puntare e sparare gli ultimi colpi in canna, lei ha voluto essere colpita al petto, poverina, &egrave stata inondata da un’alluvione tropicale!!

Un po’ stremati, ma contenti, abbiamo trascorso il resto della serata davanti alla televisione a guardare vecchi film italiani anni ’80!

Si, lei guardava la tv mentre io le guardavo il seno e le coscie!!

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