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Racconti Erotici Etero

Il sorriso

By 30 Agosto 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

L’aveva notata fin dal primo momento.
Alla festa c’erano molte ragazze, alcune veramente carine, con i loro seni sodi e ben modellati che spingevano da sotto le mogliettine verdi o rosa aderenti. La pelle abbronzata e profumata e i capelli lungi che seguivano ogni loro movimento. Marco le avrebbe definite delle fighe, anzi delle gran fighe, il fatto che avessero dai 18 ai 20 anni, aumentava il loro fascino, ai suoi occhi di ragazzo di 26.
Ma lei era diversa, non che fosse meno carina, anzi era veramente graziosa: il corpo era ben modellato, i seni erano alti e abbondanti e i suoi lunghi capelli rossi incorniciavano in modo fantastico il suo viso serio e i suoi occhi verdi
Lei era diversa perché non rideva.
Non rideva a bocca aperta come le altre, mandando la testa indietro e spingendo in fuori il seno, non faceva la civetta attorno a tutti i ragazzi che le capitavano a tiro, non zampettava a destra e sinistra della stanza per farsi vedere da tutti.
Era più vera, era più profonda’ era più sensuale.
Marco fu felice quando Fabio, l’amico che lo aveva invitato, gliela presento, rendeva tutto più facile, più naturale’Si chiamava Elisa,aveva 19 anni e stava per finire le scuole superiori.
Parlare con lei fu molto piacevole, lui la fece ridere, ma non in modo falso e petulante, una risata vera, profonda e arguta.
Era una ragazza intelligente, simpatica e per Marco, veramente sensuale, mentre parlavano le guardava le labbra, rosse e umide muoversi velocemente, il suo seno sussultare mentre si sporgeva a prendere un bicchiere e i capelli che ricadevano a ciuffi sul suo viso, voleva toccarla, voleva baciarla’ voleva farla sua.
Ballarono un po’ e mentre si stringevano in un lento Marco prese coraggio ( ne aveva sempre bisogno ) e la bacio; senti il calore delle suo lebbra che pian piano si schiudevano per permettere alla sua lingua di entrare; con movimenti morbidi iniziò ad accarezzare la sua lingua. Lei sospirò e si fece più vicina, sentì il suo seno spingere sul petto, le sua mani accarezzarli la schiena, e il suo ginocchio farsi più vicino al suo pene, che iniziava a gonfiarsi.
Marco spinse più in profondità la lingua e con una mano le accarezzò i capelli, poi pian piano tiro fuori la lingua e lecco dolcemente le sue labbra. Elisa gemette rumorosamente e spinse la sua mano fino al basso ventre di Marco e accarezzò dolcemente il suo pene che, ormai del tutto duro, spingeva attraverso i jeans; lui pose una mano sul suo seno e ne saggio le rotondità, godendo della consistenza che percepiva al di sotto della maglietta.
Si baciarono ancora per qualche minuto, poi quando il loro respiro si fece più affannoso e le carezze sempre più audaci Marco si stacco e disse: ‘Vuoi venire da me, il mio appartamento e qui vicino’, Elisa sorrise e disse semplicemente ‘Sì’
Il viaggio fu breve e carico di aspettative.
Giunti nel soggiorno continuarono a baciarsi, dopo un po’ Marco decise di osare di più e iniziò a slacciare i bottoni dei jeans di Elisa, poi dolcemente glieli sfilò, indossava delle mutandine bianche con del pizzo sui lati e una piccola farfallina disegnata sopra. Marco sorrise alla vista di quella immagine così dolce e sensuale allo stesso tempo. Continuò o baciarla ma con una mano iniziò ad accarezzare le suo cosce morbide e ben tornite e si avvicino sempre più verso le mutandine passando per la parte interna delle cosce, Marco indugiò un po’ in questa zona, facendola impazzire, poi, quando capì che era calda a dovere, iniziò ad accarezzarla, attraverso le mutandine. Sentiva il pelo e con le dita inizio a delineare la fessura, era già molto calda e ben lubrificata, lo sentiva anche attraverso le mutandine che erano ormai zuppe dei suoi umori.
Elisa iniziò a gemere e a mordersi le labbra, Marco, inorgoglito dalla velocità e dal trasporto di questa manifestazione di piacere, andò oltre infilano la mano dentro le mutandine, incontrò prima il pelo e poi le labbra morbide e calde, per un po’ continuò ad accarezzare le grandi e le piccole labbra poi con il dito la penetrò, il calore e la lubrificazione all’interno erano molto maggiori, il dito di Marco si muoveva su e giù e tastava le pareti della cavità, poi uscì , riprese ad accarezzare le labbra ,e quindi si diresse verso il clitoride.
Elisa piegò la testa all’indietro, le sue gote di arrossirono e iniziò a gemere ancora di più, sporse in alto il seno e aprì ancora di più le gambe.
Marco trovò il clitoride, duro e rotondo, e iniziò a massaggiarlo, ci fu un’esplosione si piacere, Elisa prese ad ansimare più forte e con le mani iniziò ad artigliare il divano.
Marcò continuò per alcuni minuti a passare dal clitoride al massaggio della labbra e in fine ad infilare le dita nella sua fessura, prima una poi due e infine tre dita con cui cercava di dilatarla al massimo.
Elisa aveva perso completamente il controllo, mandava urli e mugolii, Marco prese una piccola pausa, tolse la maglietta e il reggiseno a Elisa e iniziò ad usare la sua lingua’

Continua.
‘ Il suo seno era veramente bello, sodo e pieno, i capezzoli piccoli e rosa erano dritti e duri, Marco pose una mano sopra quello di sinistra e con due dita iniziò a tormentare il capezzolo; dapprima con più delicatezza, poi sempre più sfrenatamente, fino ad arrivare a torcerlo e pizzicarlo. Intanto con la lingua si occupava dell’altro seno, con la bocca aveva circondato tutta la zona del capezzolo e con la lingua lo titillava, lo massaggiava, lo leccava’
Ora che l’attenzione si era spostata dalla sua vagina al suo seno, Elisa riprese un po’ il controllo, regolarizzò il respiro, con le mani iniziò ad accarezzare i capelli di Marco ma divaricò ancora di più le gambe come invito a tornare su quella zona, ormai calda e grondante di umori.
Marco capì al volo l’invito e quindi, poste tutte e due le sua mani sui seni, iniziò a scendere con la lingua, a leccare il suo ventre, il suo ombelico, la sua folta peluria’ e poi si mise a baciare il suo interno coscia avvicinandosi sempre più alla zona del desiderio.
Lui spostò le sua mani dal seno al suo pelo, poi fino al clitoride, che sembrava aspettarlo, poi con la lingua iniziò a leccare le grandi labbra, a succhiarle, mentre con due dita, e con movimenti rotatori e continui, massaggiava il clitoride. A questo punto insinuò la sua lingua fin dentro la fessura lecco un paio di volte dal basso verso l’altro e poi la insinuò dentro il suo foro. La penetrò in profondità e poi fece mulinare la sua lingua all’interno del suo foro, fino a toccare le pareti; nel frattempo con le due dita iniziò a pizzicare il clitoride, a ruotarlo e a tirarlo verso l’alto.
Elisa gradiva molto il suo lavoro, non le era capitato spesso di trovare uomini che si dedicavano così approfonditamente al suo solo piacere, almeno non fin dall’inizio’ ma entro breve lo avrebbe ricompensato. Immaginava già le sue labbra avvicinarsi alla sua cappella dura e pulsante’. Un’ondata di piacere la allontanò da quei pensieri e la costrinse ad emettere un gemito. Marco aveva iniziato a succhiare con forza il suo clitoride mente con le mani cercava di stimolare le sue labbra, massaggiandole e penetrandola con gruppi di dita.
Elisa iniziò ad accarezzare i suoi capelli e a muovere su e già il bacino, sentiva l’orgasmo che si avvicinava prepotente.
Marco continuò per alcuni minuti la sua stimolazione, variando di tanto in tanto le zone che leccava e massaggiava e aumentando e rallentando la stimolazione, quando Elisa iniziò a respirare più forte e velocemente e ad agitarsi ancora di più Marco capì che stava per venire, quindi con la bocca a ventosa si incollo sul suo clitoride succhiandolo e massaggiandolo con la lingua, mentre con due dite penetrava a ritmo serrato il suo foro ben lubrificato.
Elisa venne urlano e contorcendosi, tirando i capelli di Marco, lui non si stacco da lei, ma anzi continuò a succhiare il clitoride sospendendo solo per il tempo dell’orgasmo la stimolazione con le dita ma lasciandole ferme al suo interno per sentire la cavità del suo utero che si contraeva attorno ad esse.
Durante il suo intenso piacere, gli umori di Elisa aumentano e inzupparono tutto il divano e il viso di Marco, quando gli spasmi stavano iniziando a scemare lui riprese la stimolazione molto velocemente e continuò a succhiare ancora con più forza, voleva portarla ad un orgasmo multiplo e ci riuscì. Elisa sentì un’altra ondata di piacere farsi strada, forse maggiore della precedente, che la lasciò letteralmente senza fiato e poi un’altra ancora.
Terminati gli orgasmi, Elisa iniziò a rilassarsi, regolarizzò il respiro e rallentò il movimento del bacino, Marco emerse dalle sue gambe e venne a baciarla in bocca con passione e coinvolgimento, lei sentiva la sua lingua impastata dai suoi stessi umori muoversi con foga dentro la sua bocca.
Lei lo strinse forte a se e, ancora ansimante, si staccò, lo guardò negli occhi e gli disse. ‘&egrave stata una cosa straordinaria, ora se permetti tocca a me darmi un po’ più da fare’.
Marco sorrise e la baciò ancora, lei intanto con le sue mani si diresse verso la patta dei suoi pantaloni’

Continua
Marco si appoggiò allo schienale del divano e lasciò che fosse Elisa a condurre i giochi per un po’, lei lo baciava avidamente sulle labbra, sul collo e sugli occhi, il suo respiro era rapido e irregolare, forse ancora scossa dal recente orgasmo. Marco guardava quasi in estasi i suoi occhi verdi che esploravano il suo viso, le sue labbra e che pian piano si chiudevano quando si avvicinava per baciarlo sulla bocca.
Elisa prese a massaggiare, attraverso i jeans, il suo pene, Marco lo sentiva pulsare forte e spingere contro i suoi indumenti, era molto eccitato, e l’eccitazione continuava fin da quando aveva fatto godere lei con la sua bocca, ed ora sentiva che era quasi sul punto di esplodere se non lo liberava dalla stretta prigione di indumenti.
Il tocco di Elisa era ampio e deciso, andava verso il basso premendo forte fino a sentire chiaramente la forma del suo pene fra le mani, e quindi saliva verso l’alto allentando la pressione. Ad un certo punto lei si staccò dal viso di Marco, lo guardò negli occhi, e poi si inginocchiò di fronte a lui, tra le sue gambe divaricate. Armeggiò per un po’ con la cintura fino a sfilarla completamente, quindi iniziò ad aprire i bottoni della patta ad uno ad uno. Procedeva lentamente e con delicatezza. Marco credeva di impazzire nell’attesa che lei liberasse finalmente il suo sesso. I bottoni sembravano saltare spinti dalla pressione del pene che poggiava su di loro; pian piano la sagoma dura ed eretta, nascosta dai boxer, apparve davanti gli occhi di Elisa.
Dopo aver fatto scendere i pantaloni prese con la mano l’asta attraverso i boxer ed iniziò a massaggiarla lentamente, stringendola con energia. Marco iniziò a gemere, il contatto con le mani di lei gli diede una scarica di piacere, le sue dita sottili che stringevano il suo sesso sempre più duro gli regalavano intense sensazioni di piacere.
Poi Elisa , finalmente, insinuò la sua mano dentro i boxer e incontrò subito la punta umida calda e fremente. Lei lo strinse nel mezzo e con l’altra mano abbassò del tutto i boxer e il pene finalmente fu liberò. Il sesso duro e in tensione si mosso un po’ verso l’alto ma fu trattenuto dalla mano di lei che lo stringeva; spostò la mano verso il basso, facendola scivolare per tutta la lunghezza dell’asta, fino a raggiungere il folto pelo e la carne ancora morbida dei testicoli. Poi pose l’altra mano subito sopra questa e avvolse l’asta ricoprendola così quasi del tutto con le sue due mani, la cappella umida e lucente puntava verso il suo viso; a questo puntò iniziò a masturbarlo lentamente, muovendo su e giù le due mani fino a ricoprire del tutto anche la cappella, e poi le abbassava velocemente e con colpi secchi, variava spesso la velocità e la presa, a volte massaggiandolo solo con due dita chiuse ad anello attorno all’asta, a volte riprendendola con tutte e due le mani e associando al massaggio un movimento rotatori del polso.
Marco gradiva enormemente il lavoro, osservava Elisa che, con le sue mani, cercava di darle il massimo del piacere, e ci riusciva. Lui iniziò ad ansimare e spesso chiudeva gli occhi o alzava lo sguardo, soprattutto quando lei lo masturbava molto velocemente e poi rilasciava il suo pene completamente, bloccando così il massaggio, in quei momenti sentiva forti fitte di piacere partire direttamente dalla punta del suo pene ed arrivare fin alla sua schiena.
Lei interruppe la masturbazione intensa e iniziò con una mano a massaggiare i suo testicoli, li sentiva grossi attraverso la pelle, che andava sempre più indurendosi, con le dita gli spostava, li massaggiava e li avvicinava fra loro per poi rilasciarli. Con l’altra mano prese ad accarezzare l’asta osservandola attentamente, come a volerne saggiare la lunghezza e la durezza, poi con un dito iniziò lenti massaggi rotatori nel punto di passaggio fra asta e cappella, sentendo chiaramente il pene che fremeva di piacere. A questo punto richiuse dentro la sua mano ambedue i testicoli, e con l’altra riprese la masturbazione, rallentando ogni tanto il ritmo ma senza mai smettere completamente.
Marco chiuse gli occhi pensando che sarebbe venuto presto in seguito al continuo massaggio, poi senti un calore avvolgente e liquido attorno alla sua punta, aprì gli occhi e vide che lei stava baciando il suo pene e pian piano stava allargando la bocca per poter metterselo dentro’

Continua.
Elisa ricordava ancora il suo primo pompino.
Era stato con il suo secondo ragazzo, quello con cui poi aveva perso la sua verginità. All’inizio non voleva, era spaventata e anche un po’ disgustata. Lui però non aveva mai insistito, anzi non glielo aveva mia chiesto, almeno non direttamente; al contrario le praticava molto sesso orale, regalandole spesso degli orgasmi memorabili. Forse per questo si sentiva un po’ in dovere; la prima volta che ci provò scopri che non c’era niente da temere, e non faceva neppure schifo. Così continuò, e fu quasi una costante nei preliminari con i suo ex, tanto che ormai aveva fatto un po’ di pratica e aveva capito che il segreto era godere di quello che si faceva, compiacersi nel dare piacere al proprio compagno.
Marco da parte su , come quasi tutti gli uomini del resto, gradiva moltissimo il sesso orale, fortunatamente tutte le su ex lo avevano praticato con lui, chi con più entusiasmo, fantasia e passione, chi come fosse un atto dovuto, da concludere al più presto.
Ma adesso con Elisa era diversa, non gli capitava spesso di conoscere una ragazza e la sera stessa andarci a letto, sentiva che era una cosa strana anche per lei, ma allo stesso tempo la sentiva come naturale, tutte e due volevano quello che stava accadendo, e tutte e due ne stavano traendo il massimo piacere. L’eccitazione che aveva provato nel baciarla era stata indescrivibile, e ora le cose procedevano da sole, e allo stesso modo si sarebbero concluse.
Quello che più eccitava Marco era il fatto che Elisa fosse una ragazza così vera, genuina e sincera. Quando avevano chiacchierato alla festa lui si era trovato subito a suo agio, era stato un dialogo interessante e ininterrotto, era come se le loro menti avessero fatto l’amore, quindi ora che erano i loro corpi a farlo, tutto sembrava più bello ed amplificato.
Anche per questo fu un bellissimo pompino.
Elisa spostò in direzione della sua bocca il pene di Marco, indirizzandolo con la mano che stringeva attorno alla base dell’asta, poi avvicinò la bocca alla punta e la bacio dolcemente, dischiuse lentamente le labbra e fece sparire tutta la cappella dentro, fece roteare la lingua attorno un paio di volte, la mosse in alto e in basso per massaggiarla e poi succhiando rumorosamente alzò la testa e fece uscire il pene dalla sua bocca.
A Marco esplose il cuore, sentì un sensazione di piacere mista all’umido e accogliente calore della bocca, il suo pene si indurì ancora di più per alcuni attimi, sentiva il sangue pulsare e pompare dentro il suo sesso, le vene che lo percorrevano si erano ingrossate ancora di più, lo sentiva esplodere.
L’atra cosa straordinaria era guardare in viso Elisa: i sui occhi verdi e intensissimo che lo fissavano mentre faceva mulinare la sua lingua attorno alla sua punta.
Lei prese a baciare il sesso lungo tutta l’asta partendo dall’alto e avvicinandosi sempre più a i testicoli. Un sottile strato si saliva lubrificava e ricopriva tutto il pene e aiutava la mano di Elisa che riprese a masturbarlo mente leccava i testicoli, ne metteva in bocca una, lo succhiava, lo rilasciava e poi passava al successivo.
Elisa poi si mise a leccare dal basso all’alto un paio di volte, circondò di nuovo la cappella con le labbra e questa volta spinse il pene dentro la su bocca fina a metà asta, giusto prima della mano che lo reggeva, poi prese a succhiare e a alzare la testa in alto e in basso, a questo accompagnava la masturbazione con una mano e il massaggio dei testicoli con l’altra.
Partì lentamente e poi aumentò sempre più la velocità, succhiava, leccava e masturbava a ritmo sempre più serrato,lubrificando sempre di più il pene.
Marco era in estasi, non poteva trattenersi dal manifestare il suo piacere con mugolii, e profondi sospiri, il piacere dell’orgasmo si avvicinava. Poteva sentire lo sperma che aveva iniziato il suo percorso attraverso il lungo condotto dell’asta.
Elisa gli diede un po’ tregua, fece uscire tutto il pene dalla bocca e prese a leccare solamente la punta, come fosse un gelato; con una mano continuò la masturbazione, l’altra mano, invece, si spostò dai testicoli, ormai duri e imprigionati, alle gambe di Marco fino al suo ventre, che prese ad accarezzare con movimenti lenti e rotatori
Entro breve riprese a succhiare, con velocità e regolarità, intramezzando questa attività con massaggi, baci lungo l’asta e leccate più lente ed intense.
Dopo alcuni minuti di piacere ininterrotto Marco sentì che stava per venire, anche Elisa se ne accorse sentendo le pulsazione del pene aumentare e il respiro di lui farsi più veloce.
Lui farfugliò avvertendola che stava venendo, ma Elisa continuò a succhiare e a masturbare, aumentando la velocità e il ritmo.
Marco sentì il calore avvolgerlo, il piacere prendere il sopravvento su tutto e un primo fiotto caldo di sperma schizzare dalla sua punta nel palato di lei.
Elisa coprì l’ugola con la lingua e si preparò a ricevere lo sperma, un secondo e un terzo fiotto caldo le riempì la bocca di sperma, poi un quarto, e ultimo, schizzo colò con meno forza dalla punta.
Quando l’orgasmo si esaurì, Marco regolarizzò il respiro ed Elisa fece uscire pian pino il pena dalla sua bocca, si liberò dello sperma, e tornò a leccare, massaggiare e baciare il pene mentre iniziava ad acquietarsi.
L’odore del sesso avvolgeva il loro abbraccio, il calore percorreva tutte le loro membra, e il sudore rendeva sfuggevoli le loro carezze. I loro respiri profondi sussultavano quasi all’unisono, i loro occhi si esploravano, e le loro bocche, quando infine si staccarono, sorridevano.
Un sorriso grande, pieno, felice e complice, un sorriso che solo due amanti si possono regalare.

Fine.

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