Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Il tavolo in cantina

By 6 Aprile 2007Dicembre 16th, 2019No Comments

Ogni volta che entravo in quel bar per fare colazione, mi venivano i brividi.
Quel ragazzo che mi serviva mi spogliava con lo sguardo e il problema &egrave che cominciava a piacermi, mi sentivo importante e questo mi rendeva euforica e disinibita
Io sono Paola, 32 anni bruna, capelli che cadono sino alla schiena, lisci, fisicamente normale ma con un sedere a mandolino che &egrave sempre stato il mio pezo forte.
Ero uscita da poco da una storia impegnativa con uh uomo sposato e avevo voglia di divertirmi un pò.
Ho cominciato a fare un gioco erotico fatto di movimenti e vestiario sempre più provocanti.
Lui ha cominciato a fermarsi un pò al tavolo, poi, ha cominciato a dirmi frasi all’inizio simpatiche, poi sempre più intime.
Un giorno arrivo verso le nove del mattino, mi ero vestita veramente sexi, un tajeur blù, camicia bianca sotto, calze autoreggenti, sempre bianche, completo bianco di pizzo, scarpe con tacco a spillo rosse, volevo che sapesse quanto potevo essere sensuale se ne avevo voglia: lui si avvicina e si mette a sedere al mio tavolo, di fronte a me(avevo saputo da lui che era il figlio del proprietario) comincia a guardarmi e a parlarmi con una voce diversa,più bassa, sensuale, sentivo la carica sessuale che cresceva, mentre mi parlava sentivo che il suo piede si insinuava tra le mie gambe, ne accarezzava la parte interna, io lo guardavo e mentre parlavo allargai leggermente le cosce, sentivo il suo piede che saliva, la situazione era molto eccitante, ma mi conoscevano in molti e ero tesa, non volevo che qualcuno vedesse.
Lui mi lesse nel pensiero, mi guardò con occhi penetranti e mi disse;
“vieni con me che ti faccio vedere la nuova collezione di vini che abbiamo preso apposta per la festa”
mi presde la mano, mi fece alzare e mi portò in cantina, io sapevo che seguendolo di sotto sarei diventata sua di lì a poco, ma ormai i miei ormoni serano partiti e quel ragazzo mi attraeva troppo.
Mi fece scendere le scale, cera un tavolo vicino alla parete con a fianco delle scansie di vini, lui mi strinse i seni da dietro e mi baciò il collo, poi, mi portò verso il tavolo, mi fece appiggiare le mani e mi fece divaricare le gambe sempre standomi dietro, io ero bagnatissima, era la prima volta che mi lasciavo andare in quel modo, ma tutto questo mi eccitava ancora di più: farlo così con il rischio che scendesse qualcuno era inebriante.
Sentivo che la mia gonna saliva fino all’inguine, poi una mano calda mi accarezzò la vulva già completamente pronta, sentivo il rumore di una cerniera che si apriva, i miei slip venero spostati e poi sentii un fuoco dentro il mio fiore.
Adesso le sue mani erano sui miei seni e il suo cazzo stava allargando la mia passerina con decisione.
I colpi che mi dava, eranoo un nettare di piacere, stavo li piegata verso il tavolo con le gambe allargate al massimo, le sue mani adesso erano sui miei fianchi, mi teneva forte mentre si spingeva tutto dentro, sentivo i suoi coglioni sbattermi sulle natiche, sentivo le sue parole ardenti, focose come il suo pene, il suo respiro vicino al collo mi faceva rabbrividire, sentivo che il mio respiro diventava più intenso, voleva dire che ero vicina a godere, gli dissi che ero pronta a riceverlo dentro,(ho la spirale)
poi cominciai a urlare, lui mi mise una mano sulla bocca e cominciò a darmi dei colpi più lenti e decisi, lo sentivo uscire quasi tutto da me e poi rientrare potente, il suo cazzo mi riempiva tutta, non l’avevo ancora visto, ma quello che sentivo era di ottima fattura, poi cominciai a godere e a muovere il culo come un ossessa(quando vengo lo faccio sempre)lui continuava imperterrito a sbattermi col suo ritmo, io sentivo le gambe che facevano cilecca, ero svuotata dal piacere, la mano che era nei fianchi, scivolò piano e si unì al suo membro, si infilò dentro con delle dita, velocemente mi sditalinò e uscendo mise le dita nel mio orefizio.
Ero ancora troppo presa dal mio godimento per pensare di protestare, capivo cosa volesse, ma in quel momento ero disposta a concedergli tutto.
Il suo cazzo sfilò velocemente dalla mia fichetta, stavo pensando a cosa vedesse lui in quel momento, ero a carponi verso il tavolo, gonna sopra il sedere, gamne aperte, con le calze bianche fino a metà coscia, doveva essere un bel vedere per il ragazzo, mentre stavo pensando questo, sentii che il mio culo veniva forzato, avevo capito che era ben fornito, ma adesso che si spingeva dietro ne ero terrorizzatamente sicura: le mie sicurezze di prima cominciarono a ribellarsi al dolore che sentivo mentre mi profanava.
Non ero certo una verginella, l’avevo già fatto, ma era da parecchio che non lo prendevo così e non di quelle dimensioni, lui si fermò un attimo, sentivo che non era ancora entrato tutto, sentivo le mani che mi prendevano i fianchi e lui che mi diceva;
“Hai un culo fantastico, da morirci dentro”
e cominciò a scoparmi il sedere seriamente.
I colpi diventavano secchi, sentivo il mio foro adattarsi a fatica, con una mano scesi a accarezzarmi, lui mi fece piegare e appoggiare i seni sul tavolo, ero completamente aperta e indifesa.
Sentivo le vene di quel magnifico cazzo pulsarmi dentro, il ritmo si fà ece più intenso, il dolore si era mischiato con il piacere, le sue parole diventarono un rantolo e poi sentii il suo sperma invadermi e scaldarmi l’intestino come pochi avevano fatto.
Sentire il suo corpo sopra il mio in quella posizione mi faceva sentire completamente sua e le voglie sessuali cominciarono a crescere come il rapporto che avevo instaurato con lui.
Quel tavolo in cantina divenne il nostro letto e il mio sedere come la mia bocca e tutto il resto, ben presto si abituarono alle sue misure…

scrivetemi le vostre sensazioni
fantasypervoi@libero.it

Leave a Reply