Giulia ed io eravamo diventati amici durante una vacanza in compagnia di un folto gruppo di amici. La prima sera che la vidi rimasi subito colpito, era davvero affascinante e mi trasmetteva una carica erotica pazzesca. Tornati da quella vacanza incominciammo a sentirci spesso e le conversazioni finivano inevitabilmente nel lamentarsi delle reciproche insoddisfazioni sessuali di coppia, con battute, allusioni e reciproci complimenti. Una calda sera d’estate riuscimmo finalmente a combinare un appuntamento e, dopo aver costruito delle scuse credibili, saltai in auto e volai da lei in un lampo. La sera era davvero calda in città, ma non immaginavo che sarebbe diventata bollente!
Lei mi apri la porta e rimasi estasiato nel vederla…pantaloni di lino larghi a metà polpaccio, piedi scalzi e una canotta colorata racchiudevano il suo corpo magnifico…pelle ambrata, capelli corti e ricci, piedi stupendi, seno piccolo ma sodissimo e un culo da favola. Baci e abbracci di rito e ci accomodiamo sul divano in terrazzo, ultimo piano con vista sulla città. La serata trascorreva tranquilla fra una birretta e l’altra, fra chiacchiere amichevoli e occhiate furtive condite di sorrisi e carezze. Alla sua proposta di spostarci definitivamente sul balcone per fumare una sigaretta guardando le stelle, ero già in orbita! La mia attenzione era tutta per lei, così come l’erezione che facevo fatica a mascherare sotto i pantaloni corti. Ci sdraiamo vicini e ci abbracciamo. Il calore del suo corpo e il contatto della sue pelle sulla mia aumentarono la pressione a livelli di guardia. Lei appoggio la testa sul mio petto e iniziò ad accarezzarmi il petto e le braccia. Per tutta risposta presi a carezzarle il collo e a giocare con suoi ricci. Il profumo del suo corpo mi inebriava completamente, ero come rapito da lei e da quel momento. Giulia cominciò a mordicchiarmi il petto con dolcezza, alternando anche dei piccoli baci sul collo. Le mie mani nel frattempo esploravano la sua schiena, nuda per via della canottiera, indugiando se spingermi oltre o meno. Decisi di lasciarmi andare e iniziai ad accarezzarle le labbra con le dita. Lei sembró apprezzare il gesto e mordicchió e baciò le mie dita avventurose. Furono attimi che durarono una vita, sensazioni contrastanti si accavallavano dentro di me, il mio cervello mi diceva di fermarmi ma il mio corpo non ne voleva sapere, non poteva resistere al richiamo del corpo di Giulia. Portai una mano sul suo mento, inclinai il mio e le nostre labbra si unirono in un bacio di fuoco. Le nostre lingue presero a unirsi, a cercarsi, a trovarsi in un vortice di passione e di erotismo. Lei si mise a cavalcioni sopra di me continuando a baciarmi, le mie mani scivolarono sui mie fianchi ed in un battito di ciglia la sua canottiera voló via liberando due tette fantastiche. Presi a baciarle, a strizzarle, a mordicchiarle, erano magnifiche, sode e con un capezzolo così turgido che non aspettava altro che essere succhiato. I suoi gemiti e i suoi gridolini di piacere erano musica celestiale. Mi tolsi la maglietta, lei non perse un secondo per baciarmi il collo e il petto mentre le sue mani stavano già slacciando i miei pantaloni. Il mio cazzo non vedeva l’ora di essere libero. Mi sfiló pantaloni e boxer assieme e in men che non si dica il mio cazzo era già sparito fra le sue labbra. Succhiava, leccava, baciava e accarezzava ogni cm del mio cazzo e io mi gustavo quello spettacolo in preda a gemiti incontenibili. Con la lingua cominció a leccare tutta l’asta indugiando sul frenulo, poi alzò lo sguardo senza smettere di succhiare e fece sparire tutto il mio cazzo in bocca. Umori, saliva e sudore colavano dalle sue labbra quando scese giù e si mise a succhiarmi e leccarmi le palle. Sentivo di essere quasi al limite, combattuto se godermi quel pompino meraviglioso fino alla fine o scoparla. Fu lei decidere per me ritornando a succhiarmi la cappella con maestria. Le sue mani strizzavano le mie palle, le sue tette sfioravano il mio cazzo mentre quella bocca incredibile non smetteva di succhiare. L’orgasmo arrivò di lì a breve, anticipato dai miei gemiti e da inequivocabili pulsazioni del mio cazzo, un fiotti di sborra bollente riempí la sua bocca e poi un altro ed un altro ancora. Lei continuava a succhiare mentre la sborra colava sul mio cazzo e sulle sue dita. Si fermò solo dopo aver ingoiato tutto, al che si alzò, la avvicinai a me e ci unimmo in un bacio stupendo. Ci scambiammo sborra e saliva mentre le mie mani si infilavano sotto i suoi pantaloni. Scoprì che non indossava mutande, la mia mano trovò subito la sua figa e le mie dita si inzupparono all’istante dei suoi umori. Era fradicia e pulsava dalla voglia di essere scopata. Rimase inginocchiata mentre la mia lingua e le mie mani percorrevano impazzite tutto il suo corpo, iniziai a masturbarla con perizia e attenzione, desideroso di regalarle un orgasmo almeno pari a quello che lei aveva appena regalato a me. La sua figa era un lago, le mie dita entrarono senza resistenza alcunela, era bollente, il clitoride gonfio pulsava e mi chiamava senza sosta. La feci sdraiare, le divaricai le gambe e mi tuffai letteralmente a leccarle la figa. Era rasata alla perfezione, con le labbra in bella mostra e grondante di succo. Leccavo, succhiavo, accarezzavo con le dita il clitoride, godendomi quella magnifica visione di lei che si contorceva e ansimava senza tregua. Le mie dita si spostarono verso il culo, seguite breve giro dalla mia lingua che trovó il suo buchetto pronto ad accoglierla. Le infilati un dito e ripresi a leccarle il clitoride senza pause. Sentivo che il suo orgasmo non era molto lontano. Accellerai il ritmo delle leccate, lei inarcó la schiena, prese la mia testa fra le sua mani così da incollare la mia bocca alle sue labbra. Sentivo montare il suo orgasmo come una marea e mi lasciai travolgere da esso. Tremava e si contorceva mentre gli umori che fuoriuscivano dalla sua figa colavano sulle mie labbra. Dopo l’ultimo spasmo la baciai, mescolando di nuovo saliva e umori. Lei si abbandonó per un istante sulla sdraio, come per riprendersi. Poco dopo ridestó, si alzò e mi disse “torno subito”.
Ricomparve con un birra che mi offrì dicendomi “rinfreschiamoci un attimo, poi voglio scopare”.
Mi appoggiai allo schienale, bevvi un sorso e mi alzai a cercare il tabacco. Rollai un sigaretta in piedi accanto a lei, ma non feci in tempo a finire, la voglia era troppa e il richiamo del suo corpo era irresistibile. Ci baciammo con passione, le mani percorsero i nostri corpi e non appena si accorse che il mio cazzo era di nuovo pronto si inginocchió, lo succhio brevemente guardandomi dal basso e poi mi disse “adesso voglio sentirti dentro di me”
Si alzò, la girai di spalle, ammirai quel culo fantastico mentre lei divaricava le gambe per accogliermi, strinse il mio cazzo in mano e mi guidó dentro di lei. Si appoggiò alla balaustra del balcone e presi a pomparla da dietro con cura entrando dentro di lei fino alle palle. Tenevo le mani sui suoi glutei per poterla penetrare al meglio, sentivo tutto il mio cazzo dentro di lei e mi gustavo l’immagine del suo ano che mi chiamava a gran voce. Mi sfilai per un attimo, mi allungai sulla sdraio e lei mi montó sopra, impalandosi in un colpo solo sul mio cazzo. La sua figa colava umori e scivolava sul mio cazzo come non mai finché le contrazioni della su figa annunciarono il suo imminente orgasmo. Mi misi seduto, lei mi cinse la vita con le gambe, accellerai il ritmo e inondai la sua figa proprio all’apice del suo orgasmo. Un misto di umori mi colava addosso mentre le nostre labbra e le nostre lingue non smettevano di cercarsi. Fu una serata memorabile e la prima delle nostre numerose scopate clandestine.
Una così non la scordi facilmente.
grammaticalmente pessimo........
Ciao Ruben, sei un mito! Hai un modo di scrivere che mi fa eccitare! La penso esattamente come te. Se…
Ti ringrazio, sono felice che ti piacciano. Vedremo cosa penserai dei prossimi episodi, quando si chiuderà anche la sottotrama di…
Davvero molto bello. Piacevole come gli altri e decisamente pregno di sentimenti espressi senza risultare melensi o ripetitivi. D'impatto leggiadro,…
Come ti ho detto, in pochi e poche sanno sa scrivere in maniera così eccitante sia dare un senso ad…