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Racconti Erotici Etero

il tuo desiderio

By 24 Settembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Era rimasto a casa quel pomeriggio..la desiderava..non poteva pensare a nulla se non a lei’Patrizia, il suo pensiero ricorrente..la desiderava più di ogni altra cosa’spesso le sue giornate si trasformavano in estenuanti sessioni di piacere..un piacere autoprovocato..ma che ormai non lo appagava più’
Era solito accovacciarsi in una rassicurante posizione fetale e con le mani massaggiarsi a lungo lo scroto fino a causare una totale erezione..i rumori della città fuori, il pensiero di patrizia che lo tormentava dentro’l’inverno era ormai alle porte’l’estate, poi l’autunno erano trascorsi velocemente..e ancora una volta, avvolto dal tepore delle coperte si ritrovava a pensare a lei
Era accaduto tutto troppo in fretta’era stato vissuto tutto troppo velocemente’non doveva lasciare alcuna conseguenza in entrambi..eppure ora soffriva..la desiderava’mentre ripensava a lei, il glande turgido si era colorato di un imponente viola’.
La vide per la prima volta in un locale della riviera’

‘Due birre medie grazie’ chiese alla barista che in quel momento era girata di spalle’
Fu un attimo, si guardarono..e tutto ebbe inizio.
Lui, aitante giovane della pianura in cerca della vita mondana in quel sofferto e guadagnato mese di ferie’ lei calda ragazza del sud emigrata al nord per sfuggire alla monotonia del meridione’
‘Certo bello” senza accorgersene aveva appena iniziato a lasciare che l’eccitazione causata dalla vista di quel bel ragazzo si impadronisse dei suoi pensieri, delle sue parole.
‘è tanto che lavori qui?’ chiese lui cercando di togliere lo sguardo dalla generosa scollatura della giovane.. ‘è la seconda settimana’non sono di qui..ma d’altronde si sarà capito dall’accento’
‘un bellissimo accento”si sorrisero”come tutto il resto’ aggiunse lui sfacciatamente’
‘Su forza, porta la birra alla tua ragazza..non vorrai mica che si riscaldi’ osò lei tastando il terreno’
Non si erano mai visti prima eppure qualcosa li legava’si sentivano attratti..si desideravano..ma cos’era quella sensazione?

‘purtroppo sono qui con un amico..niente donna” ‘dai non ti abbattere vedrai che qualcuna la rimorchi con quei begli occhini’

Non aveva tutti i torti e le luci del locale non potevano certo impedirle di vedere i grandi occhi azzurri del ragazzo che ormai prepotentemente la fissava’
Un brivido gli percorse la schiena e si decise ad osare ‘magari dopo quando finisci possiamo andare a berci un caffè e mangiarci una brioche calda” ‘non so’.’ Pian piano cercava di riprendere possesso delle sue facoltà. Ma chi era quel ragazzo, perché nonostante non lo conoscesse affatto si sentiva tanto attratta da lui? ‘dai non farti pregare’sarebbe un piacere offrire anche solo un caffè alla ragazza più bella di tutto il locale” ‘dai mi hai convinto’troviamoci fuori alle 4.30′
Sorrise. Lei ricambiò e si girò pronta a soddisfare un’altra richiesta.
Lui si allontanò e raggiunse l’amico, il classico bauscia che ci provava con ogni ragazza che incrociava’
Rimase appoggiato alla parete, sorseggiando, gustando il sapore amaro del liquido che rinfrescava ogni parte del suo corpo.
Rimase in quella posizione a fissarla mentre serviva gli altri clienti’ogni volta sperava che girandosi, la bella barista si accorgesse dei suoi occhi che la spogliavano’
Giunse la chiusura del locale’rimase su una panchina ad aspettarla’centinaia di ragazzi e ragazze invasero il parcheggio riappropriandosi di auto, scooter e moto’sembrava che il locale si fosse svuotato del tutto. ‘Forse mi ha preso in giro’ pensò’ ‘eppure avevo sentito qualcosa guardandola”si girò e fece per incamminarsi verso l’albergo situato a pochi isolati’ l’aria fredda della notte l’avrebbero aiutato a dimenticare il suo sguardo”quando sentì una mano posarsi sulla spalla’
‘credevo che mi volessi offrire un caffè’ma se hai cambiato idea fa nulla’.
Si girò, era lei, bellissima. Capelli lunghi lisci di un nero di notte, la pelle abbronzata, completamente avvolta da un abitino nero che lasciava intravedere un intimo bianco..provocante nello sguardo’provocante come la scollatura che offriva la vista di due splendidi seni sodi e abbondanti..
‘sotto la luce della luna sei ancora più bella”’grazie’
Si incamminarono e iniziarono a parlare del più e del meno’lavoro, hobbies, qualsiasi cosa che riuscisse a non far pensare ad entrambi qualcosa di inappropriato che potesse turbare la magnificità del momento’
Poi ad un certo punto lei rimase in silenzio’ Si fermarono’erano soli all’interno della pineta che costeggiava la passeggiata lungo mare”tutto bene?’ chiese lui’
Lei alzò lo sguardo e con un dito gli serrò le labbra’avvicinò le carnose e calde labbra al suo orecchio e sussurrò: ‘mi chiamo patrizia e questo è tutto quello che devi sapere di me’prima quando ti ho visto al locale mi hai eccitato subito’più ti sto vicino e più mi bagno’ho le cosce imbrattate di umori’non so perché mi fai quest’effetto ma voglio scoparti’non chiedere nulla..non parlare affatto..scopami’
Il sangue gli si raggelò in un istante’non capiva cosa stesse succedendo’ma in un istante prima che lui avesse il tempo di reagire il flebile respiro che fino a pochi secondi prima scaldava il lobo del suo orecchio ora si faceva sentire sul suo ombellico’Si sdraiò e chiuse gli occhi..non voleva porsi domande di chi fosse quella ragazza’l’aveva desiderata dal primo sguardo e per qualche motivo a lui sconosciuto ora poteva avere il piacere di fare sesso con lei..
Patrizia alzò l’abito abbastanza da poter allargare le gambe per sedersi a cavalcioni sul corpo pietrificato del giovane’iniziò a sbottonargli i jeans e a massaggiare da sopra l’intimo il membro caldo. Quando il sesso del giovane fu duro secondo il suo gradimento iniziò a leccarlo’
Lui rimase immobile, incredulo di ciò che stava accadendo.
Tra le morbide grandi labbra di quella bocca, il suo cazzo pareva essere un ghiacciolo lasciato al sole’lo succhiava con abilità’lo assaporava con abilità’lo mangiava e ad ogni movimento se ne impossessava sempre di più’con la lingua lo ispezionava’con i denti lo torturava’
Ad un certo punto non sentì più nulla’il tocco era terminato’la lingua era scomparsa’
Poi di nuovo caldo’umidità’bagnato’non era una mano..non era una bocca’
Patrizia aveva in sé l’oggetto del desiderio di quella sera’ la figa umida della giovane gli accarezzava il cazzo risucchiandolo prepotentemente..il ritmo aumentava di continuo’le strizzò i seni’ansimavano come cavalli dopo una lunga corsa’
‘sono il tuo desiderio’ furono le uniche parole proferite dalla ragazza’
si alzò e riabbassò di colpo’il sesso del giovane era ora membro di piacere che penetrava il culo sodo e olivastro di quella calabrese infoiata.
‘Scopami il culo’ continua così dai’. Come ti sento bene’ mi fai godere anche nel culo come nella fregna’.. gli umori di lei colavano copiosamente sul suo addome contratto’voleva darle piacere..farla venire penetrandola nel culo’iniziò a masturbarle il clitoride e a penetrarla prima con uno, poi due,tre, infine quattro dita’.cercò di alzare il più possibile il bacino permettendole di sentire sempre di più l’asta turgida.
La ragazza era del tutto aperta a lui’nessuna inibizione, se mai ve ne fosse mai stata alcuna.
‘fottuto bastardo fottimi tutta..dai fammi venire’fai venire la tua troia di stanotte..continua a scoparmi..infilami tutta la mano’ahahahaha come godo..come sbrodolo’continua fottimi tutta..aaahahahahahaaaaaaaa vengoooooooooooooo’
inarcò la schiena ergendosi sulle ginocchia ricoperte di terra’un raggio di luna la illuminò e gli permise di guardarla nella sua più femminile squisita bellezza’pareva un lupo che ulula prepotente alla luna’
I seni grossi..i capezzoli duri’il collo tirato..il viso abbandonato all’indietro.
Chiuse gli occhi’di nuovo un dito a serrargli le labbra’
‘ricordati sono il tuo desiderio’
Lei si alzò. Lasciò che il cazzo ancora duro e non appagato scivolasse fuori senza preoccuparsene.
Scomparve nel buio della notte lasciandolo ad ansimare sconcertato con i calzoni abbassati sul freddo terriccio della pineta’
Non capiva più nulla..si sentiva violato’ma non poteva smettere di pensare a quella divinità che lo aveva appena sfruttato. Si prese il sesso fra le mani e di masturbò violentemente schizzando in un istante’
Non l’aveva più rivista’non l’aveva più cercata’aveva paura di lei’eppure la desiderava..ma sentiva di dover lasciare il tutto racchiuso nella magia di quelle parole ‘sono il tuo desiderio’.

Il cazzo gli pulsava tra le mani, lo sperma colava sul pugno che ancora una volta aveva alleviato il dolore della mancanza della presenza di quella strega della riviera’
Si era masturbato ancora pensando a lei’e ancora l’avrebbe fatto..ogni giorno..ripensando a lei”il suo desiderio’

Attendo costruttivi commenti a lavoglia2008@libero.it

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