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Racconti Erotici Etero

In hotel con lui

By 8 Ottobre 2016Dicembre 16th, 2019No Comments

La camera era un sogno di bianco splendore. Il fresco del condizionatore d’aria solleticava la pelle di Chiara mentre giaceva sul materasso morbido, circondata da cuscini. La coperta gonfia intorno a lei, come se stesse galleggiando su una nuvola.
Dal letto, si poteva vedere fuori dalla finestra il porto, incorniciato da montagne innevate. Il sole stava tramontando, gettando un caldo colore giallo su tutta la città lì fuori.
Chiara chiuse i grandi occhi verdi e sorrise. I capelli di seta riuniti intorno a lei, a cascata sopra il bordo del letto. Poteva rimanere qui per sempre, pensò.
I suoi occhi ancora chiusi, poteva sentire il suo ragazzo Luca spegnere la doccia nel bagno. Lo immaginò uscire dalla doccia, con perle di acqua sul petto, rivoli che cadevano verso il basso. Si asciugava, appendeva l’asciugamano bagnato sul retro della porta ed emergeva nella stanza nudo.
Luca, vide Chiara sul letto, le ginocchia disegnate insieme e cadute da un lato così come le braccia spalancate sul grande letto. Il suo bianco e nero prendisole rivelava le sue lisce gambe abbronzate e suggeriva la curva del suo sedere. Luca si chinò e accarezzò il suo cazzo già duro.
Tranquillamente si avvicinò al bordo del letto, mettendo una mano sulla caviglia di Chiara e scorrendo verso l’alto lungo tutto il suo corpo, e poi fino al suo ginocchio, dove si chinò per dare un dolce, ma persistente bacio. Poi tornò ad accarezzare la sua gamba, e guardò il suo viso mormorante, con i suoi occhi ancora chiusi, e un sorriso sulle labbra.
Baciò di nuovo il ginocchio, aprendo leggermente le gambe e baciando la sua coscia mentre la sua mano accarezzava l’altra gamba. Chiara si spostò, lasciando cadere le gambe aperte, e Luca potè baciare le sue mutandine di cotone rosa chiaro.
Chiara giaceva sulla schiena, con le braccia tese e abbandonate sopra la testa. Lei inclinò la testa di lato, aprendo un po’ gli occhi, per sbirciare il volto di Luca. Si passò le dita tra i capelli, e lui le sorrise. Il suo viso ben rasato dopo la doccia si strofinò contro la sua coscia.
Si trascinò fino al letto lentamente. Si librava proprio sopra di lei, abbassando la testa quel tanto che bastava per baciare le sue labbra. Le sue dita correvano leggermente sopra le braccia e il petto, avvolgendola intorno al suo corpo per un lungo, lento momento.
Luca la fece scivolare fuori dal suo prendisole, lasciandola piccola e indifesa sul grande letto. La sua mano indugiò sul petto, stringendo i suoi seni e giocando con i suoi capezzoli. Poi scivolò giù fra le mutandine rosa, rivelando la pelle liscia mentre correva la sua mano sul suo corpo. Chiara sospirò. La testa di Luca si tuffò nel punto in cui la sua mano era appena stata, sentendo la pelle liscia con la lingua e le labbra, assaporando del caldo liquido al suo interno.
Mentre lui le baciava le parti intime, Chiara poteva vagamente sentire il ronzio della città fuori dalla sua finestra, ma poco altro. Le mani di Luca sul suo corpo, il succhiare delicato sulla sua fica, le dita che l’accarezzavano, sfioravano, penetravano, la portavano in uno stato di beatitudine – non ancora l’orgasmo, ma il piacere che lei con gratitudine accettava mentre giaceva su quel bianco soffice letto.
Luca non poteva più resistere – il suo odore, il suo gusto e i suoi gemiti. Seduto sul letto in ginocchio, tirò il corpo di Chiara verso il suo, facendola scivolare più in basso sulle sue cosce mentre la sua fica incontrava il suo cazzo, che lentamente vi si immergeva. Vi rimase per un attimo, poi altrettanto lentamente ritirò il suo cazzo per quasi tutta la sua lunghezza prima di immergersi di nuovo in lei.
Chiara ancora sdraiata sulla schiena, lasciò che Luca facesse l’amore con il suo corpo. Lei si lasciò adorare, osservò mentre si leccava il pollice e le accarezzava il clitoride mentre il suo cazzo la massaggiava dall’interno. Chiuse gli occhi ancora una volta, il piacere irradiava attraverso il suo corpo, la guidava verso quel bordo della scogliera che sperava sarebbe arrivato presto, ma poi sperò che non sarebbe arrivato mai, perché in quel momento si sentiva così bene che non voleva che finisse mai.
Ma il suo piacere continuò a salire e il suo corpo a seguire il ritmo di Luca. Il suo orgasmo venne a ondate, morbide e lunge, e lui venne con lei.
Luca prese i fianchi di Chiara e l’adagiò sul letto, affondando il suo peso su di lei, cullando la testa tra le sue braccia e dandole un profondo, persistente bacio sulle labbra.
Il condizionatore d’aria ronzava debolmente in sottofondo.

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