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Racconti Erotici Etero

In sartoria

By 14 Novembre 2005Dicembre 16th, 2019No Comments

In sartoria
Mi piace il sesso orale, l’ho sempre praticato, lo pratico tuttora ma non
ho mai provato un piacere più grande, più sconvolgente della prima volta ed &egrave
proprio questo che mi accingo a raccontare.
Avevo appena . . .insomma, ero giovanissima, una ragazzina, vivevo allora
con i miei genitori in una città del profondo Sud, penso che non farete fatica a
capire quanto mi sia difficile raccontare ciò che segue se tenete conto del
luogo dove abito.
Ma le cose cambiano anche nel basso meridione,.Mia madre mi fa frequentare
una scuola di cucito (qui non c’&egrave alternativa per chi non vuole o non può
studiare),.la scuola per sarti del signor Armando &egrave la più nota del paese (e
forse l’unica) molte donne la frequentano più o meno giovani, ma io sono di
sicuro la più ‘piccola’.
Lavorando &egrave normale che facciamo dei pettegolezzi su chiunque del paese
senza tralasciare nessuno. Ogni giorno il signor Armando mi insegna come fare
quei lavori adatti ad una giovane sartina come sono io, mi insegna le impunture,
il ricamo, ad eseguire dei punti mai sentiti pronunciare.
Ma da un po’ di tempo mi accorgo che ogni volta che si avvicina a me, lo
fa abbassandosi sempre più, tanto da farmi sentire l’alito caldo sul collo,
alito che sa di fumo.
Altre volte mi sento accarezzare dai suoi occhi e ho l’impressione che mi
spogli con quello sguardo,.altre volte ancora (soprattutto se ci sono altre
donne vicino), mi tratta male, a volte &egrave rude al punto da farmi piangere, mi
mortifica ogni volta che può dicendomi: ‘tu non potrai mai essere una modella
hai un seno troppo grosso, le spalle troppo larghe e i fianchi troppo
pronunciati.’, infrangendo ogni volta che può il sogno di una ragazzina come me.
Il pensiero di incontrare un bel principe azzurro o il sogno di diventare
famosa o chissà cos’altro mi fa fare brutti errori nel lavoro, il mio ‘capo’, ed
é &egrave ormai una consuetudine, mi fa fermare oltre l’orario di lavoro a riparare
ciò che ho sbagliato.
Quando mia madre sopratutto i primi tempi si lamentava lui rispondeva che
altrimenti non avrei mai imparato.
L’altra sera mi dice che deve mettere a misura il vestito della signora
Concetta, io protesto dicendo che quel vestito non può andarmi bene perch&egrave la
signora &egrave molto più piccola di me, non mi andrà mai, lui mi rimbrotta dicendomi:
‘cosa ne vuoi capire tu di taglie, dai ora spogliati e metti questo.’
Lo sapevo che non mi sarebbe andato e da dentro il camerino di prova gli
dico che non và e lui mi grida di smettere e di venire fuori. ‘Fa vedere a me’,
io esco tenendomi l’abito con le mani come posso, ‘vede signor Armando che non
và?’ lo dico con le lacrime agli occhi aspettandomi già una sonora sgridata e
lui prima mi guarda per molto tempo e poi con voce quasi dolce: ‘dai ora non
piangere và bene? Vediamo cosa possiamo fare.’
Questo abito da sera non và messo con il reggiseno e mi dice ‘toglilo!’.
Io sono porpora in viso dalla vergogna ma per paura di una nuova sgridata lo
levo piano ma gli dico: ‘per favore si giri’ e lui lo fa ma non mi accorgo che &egrave
davanti ad uno specchio e perciò vede tutto, poi si gira e mi dice :’te lo
dicevo che con questo seno così grosso non puoi fare la modella ora vediamo cosa
possiamo fare’, io dico ‘&egrave stretto non riesco a respirare’,e lui: ‘ora vediamo,
di aggiustarlo, alza le braccia’, io lo faccio ma a quel punto saltano fuori i miei seni come se
avessero una molla.
Lui per un po rimane senza parole poi molto delicatamente mi posa le sue
mani sui seni, mi dice ‘preferisco i seni grossi a quelle cosette delle altre’,
io non riesco a respirare ma dentro di me penso che mi piace farmi vedere così,
mi piace che mi tocchi così-.
Sento i miei capezzoli come non mai, ora anche la sua bocca si avvicina a
loro, si passa un dito in bocca e lo gira intorno al mio capezzolo e con la
bocca vi soffia delicatamente e improvvisamente sento che sono durissimi, mi
assale un prurito che parte dalle gambe già molli, non so cosa mi succede, cosa
devo fare? Devo fare qualcosa? Devo dirlo al prete domenica in confessione? sarà
peccato? Ora &egrave la sua bocca sul mio seno ne succhia uno e non abbandona l’altro.
Parlando pianissimo mi dice: ‘hai un corpo da amare, e io voglio farti
vedere come si fa.’
Ora &egrave la mia gonna a cadere per terra e io rimango sulla pedana di prova
nuda come Venere uscita dalle acque, i suoi occhi non mi abbandonano un momento
mi dice che sono molto bella mentre la sua mano cerca fra le mie gambe il frutto
proibito.
Lo stimola, titilla il mio clitoride diventato durissimo poi toglie la
mano e si lecca le dita e non abbandonando i miei occhi dice: ‘sei buona, sai
di muschio’.
Scende con la testa lì dove prima era la sua mano e sento la lingua, la
sua lingua caldissima che mi fruga mi penetra gioca con il mio essere, non
resisto gli prendo la testa fra la mani e lo spingo dentro di me non voglio che
abbandoni la mia passerotta .
Poi succede una cosa che non avrei mai immaginato, sento scendere lungo le
mie gambe del liquido e lui lo beve oh se lo beve!
Ora il mio fiato &egrave corto sento che’ si sii siii sto godendo ora lo sento
lo voglio ‘fammi ciò che vuoi ma fammi sentire il piacere’ prego mentalmente..
Mi guarda, vede che sono stravolta e mi dice: ‘sarai una femmina
fantastica sei calda come vuole un uomo, voglio che tu mi veda, vuoi fare a me
ciò che io ho fatto a te?’
Senza aspettare la mia risposta si spoglia e finalmente vedo il mio primo uomo
nudo. E’ bello e non mi fa paura anzi, ha un pene enorme lo guardo e lui mi dice
‘vuoi toccarlo? non ti farà del male stai tranquilla poi mi dici se ti piace.’
Oh si che mi piace lo tocco lentamente e lo sento fremere nella mia mano e
lui respira più velocemente e mi dice: ‘se vuoi puoi baciarlo come ho fatto io
con te.’
Mi chino, lo bacio lo accarezzo con la lingua lo imbocco pianissimo, ho
paura di fargli male e lui dice’ così, tieni la bocca aperta!’, ora &egrave lui che mi
tiene la testa e si muove dentro di me . . . .
Poi succede la cosa che non avrei mai pensato si potesse fare, mi fa
rialzare poi &egrave lui a chinarsi, anzi a flettere il busto fino a posare la bocca
sulla mia fighetta . . . ‘che bello, mi lecca ancora.’ penso, ma sento che mi
abbraccia al sedere e di colpo si raddrizza.
‘Signor Armando . . . cosa fa . . . noooooo! ! !’ Grido terrorizzata.
Sono capovolta a testa in giù contro di lui che mi tiene saldamente, le
labbra contro i suoi testicoli, subito non capisco, poi sento la sua voce
alterata: ‘ Prendilo piccola, prendilo in bocca’, e il suo alito caldo.
Capisco che ha aperto la bocca sulla mia passera, inutile chiudere le gambe, le
mie cosce serrano il suo viso e lui sta muovendo la lingua, e mi mangia, mi
beve. . .
La sua mano scende al suo pene, facendo forza sulle reni riesco ad
allontanare il viso, poi le mani puntate alle sue ginocchia, apro la bocca e lo
prendo, vi scorro, lo succhio . . .
Adesso lui soffia come un mantice respirando con il naso nelle mie
chiappette, anch’io soffio per l’emozione e per lo sforzo che faccio per
scorrere con la bocca sul suo pene, poi &egrave il piacere che mi fa soffiare mentre lo
ingoio sempre più velocemente finché un liquido caldo riempie la mia bocca poi
lo sento colare, entrare nelle mie narici, nei miei occhi, lungo la mia fronte
prima di cadere a terra.
Vorrei trangugiarlo ma non posso, riesco a malapena a sentire il suo
sapore salato e dolce allo stesso tempo, mentre lui grugnisce e golosamente mi
fruga la passera, io vengo emettendo delle grida soffocate dal membro che ora &egrave
lui, il signor Armando a spingere, a ritirare, spingere ancora.
Lo sento vacillare, si puntella contro la parete ma continua a muovere le
reni, ma ormai &egrave finito tutto. Mi depone delicatamente a terra mi aiuta
rialzarmi poi mi tiene stretta per accarezzarmi e coccolarmi come fossi la sua
bambinetta. ‘Scusami piccola, scusami’ dice mentre mi asciuga il viso e in
mezzo ai seni.
E’ trascorsa più di una settimana da quel giorno e io aspetto che mi
voglia ancora, perch&egrave io lo voglio, oh se lo voglio! E intanto sbaglio, sbaglio
apposta aspettando che il signor Armando mi faccia fermare dopo l’orario e so
che presto lo farà, lo sento!
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lucyliebe@hotmail.it

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