Skip to main content
Racconti Erotici Etero

Inaugurazione

By 28 Novembre 2008Dicembre 16th, 2019No Comments

Alla fine come al solito mia nipote mi aveva convinto ad andare in quella nuova discopub che avrebbero inaugurato quella sera.
Il locale si trovava appena passato il confine con la svizzera . lei conosceva il figlio del proprietario e tramite lui era riuscita a farci avere due inviti con tanto di posti riservati.
Mia nipote Laura ha ormai 20 anni, una bellissima ragazza bionda, quando usciamo, facciamo finta di essere sorelle, anche se io ho esattamente il doppio dei suoi anni.
Ma per mia fortuna ne dimostro qualcuno in meno, quindi una sorella molto maggiore.
Arrivate al locale lasciati i nostri cappotti al guardaroba, mostriamo i nostri inviti ed entriamo, la festa vista l’ora, era ormai passata la mezzanotte era già iniziata e il buffet era assalito da troppa gente perché ci venisse voglia di prenderci qualcosa, per fortuna appena entrate per il solo fatto di essere donne ci vennero offerte due coppe di ‘champagne’ in realtà un discreto spumante.
Cercammo il nostro tavolino con la scritta riservato e per sicurezza chiedemmo ad un cameriere giovane, carino, ma che non era né italiano né tantomeno svizzero visto il colore della sua pelle decisamente più scura della media.
Ci accompagnò in un angolo del locale abbastanza tranquillo per il posto, dove ci trovavamo un tavolinetto con già una bottiglia del solito ‘champagne’ dentro il suo cestello di ghiaccio.
Non male come accoglienza mi disse subito Laura, e si sedette sui divanetti versandomi subito un’altra coppa e facendo altrettanto con il suo bicchiere.
Bene pensai, già neanche sono passati cinque minuti e mi sono scolata due bicchieri, tenuto conto anche dell’aperitivo fatto al posto della cena con due bicchieri di vino rosso decisamente forti i miei freni inibitori stanno andando a farsi fottere.
Per fortuna da li a poco intanto che stavamo comodamente sedute, cosce accavallate (portavamo entrambe minigonna e mia nipote un top che più che altro era un reggiseno con la parte sotto che arrivava molto sopra l’ombelico, mentre io ero più sobria con una leggera maglietta aderente che mostrava le mie tette sorrette solo da un reggiseno a balconcino, con i capezzoli bene in mostra), ormai comunque l’esperienza ci aveva insegnato che quello era un ottimo metodo per attirare l’attenzione dei camerieri e non solo.
Arrivò il cameriere di prima che neanche guardandoci in faccia ma attirato dalle nostre gambe e dai miei capezzoli ci portò delle tartine di vario genere e tanto che c’era provvide a riempirci nuovamente i bicchieri (e tre).
Mi accorsi che l’ambiente era molto giovanile, effettivamente quando uscivo con mia nipote i locali erano più per la sua età che per la mia ma ciò mi andava benissimo adoro i ragazzi in tutti i sensi.
Gli avventori del locare erano i ragazzi anche sotto i 18 anni, un folto gruppo che doveva essere una classe che festeggiava con l’occasione qualcosa, studenti universitari e qualche altro matusalemme come me ma che probabilmente era qualche genitore dei ragazzi non maggiorenni.
-andiamo ‘ disse mia nipote prendendomi per una mano e tirandomi verso la pista da ballo proprio in mezzo alla sala.
Ci trovammo in mezzo a nugoli di ragazzi che ballavano come forsennati al ritmo di musica dance e io per non essere di meno cominciai a dimenarmi memore anche di qualche corso di aerobica fatto in palestra.
La calca si ammassava sempre di più man mano che il tempo passava, e sembrava impossibile uscire non ricordo quante palpate ho preso specialmente sul culetto ma facevo finta di nulla ero li per divertirmi e se qualche ragazzino voleva palpeggiare che lo facesse pure.
Riuscì per un attimo ad uscire per riprendermi e neanche ero ancora uscita dalla pista che mi venne porto un bicchiere del solito champagne (e quattro) dal solito solerte cameriere che con l’occasione aspettò che bevvi avidamente vista la sete tutto in un sorso e mi riempù di nuovo il calice (e cinque).
Tornai un po’ a fatica al mio tavolo passando in mezzo a quei ragazzi che facevano di tutto per impedirmi il passaggio e facevano anche di tutto per sentire la mia forma fisica, ma sempre in maniera abbastanza corretta per quanto possa essere corretta una mano che si appoggia sulle tue natiche. Ma come ho detto prima era una festa l’alcool scorreva i ragazzi erano allegri perché renderli tristi facendo la scontrosa?
Mi sedetti sulla poltroncina e stetti un attimo con gli occhi socchiusi il rumore della musica dance le luci stroboscopiche mi stavano facendo un effetto particolare.
Per fortuna che la musica cambiò e divenne più dolce, era il momento dei lenti guardai l’ora quasi le due.
Mia nipote stava ballando con un ragazzo in mezzo alla pista ogni tanto pareva si baciassero.
Però ‘ pensai ‘ la troietta si da da fare
Sentii una voce provenire dal mio lato
– posso invitarla a ballare signora?
Mi voltai verso la voce e vidi un ragazzo che non poteva avere più di 18 anni, probabilmente faceva parte del gruppo che stavano festeggiando e probabilmente stavano scommettendo su chi avesse il coraggio di invitarmi a ballare.
La mia minigonna da seduta lasciava intravedere buona parte delle mie cosce e notai che il ragazzo più che guardarmi in volto era ipnotizzato dalla parte bassa.
– se smetti di chiamarmi signora e mi chiami solo Barbara vengo a ballare.
– ok sign’ ops scusi Barbara.
– piantala di darmi del lei se no mi fai sentire la tua professoressa di italiano.
– magari avessimo lei ops scusi si scusa tu, come professoressa sai che pensieri ci faremmo.
La battuta mi fece sorridere e questo incoraggiò il ragazzo che mi porse la mano cavallerescamente per aiutarmi a mettermi in piedi.
Mi alzai e ebbi un attimo di capogiro.
Prontamente il ragazzo mi afferrò per i fianchi e impedì una mia rovinosa caduta, nel fare questo mi strinse bene a lui e il mio corpo caldo gli fece una reazione burrascosa.
Divenne rosso peperone e cercò di scusarsi.
– no no figurati ti ringrazio hai evitato che cadessi ‘ l’alcool che avevo ingerito aveva cominciato a dare i suoi frutti, le miei inibizioni stavano crollando e la mente cominciava mollare i freni.
Porsi il braccio al ragazzo che immediatamente me lo prese e come un vero uomo mi fece da scudo fino alla pista da ballo. Aveva conquistato la sua preda e ne andava fiero. Probabilmente in cuor suo stava già fantasticando fantasie erotiche nei miei confronti.
Mi prese per i fianchi tenendomi però staccata da lui e cominciammo a ballare, la musica era dolce, vedevo intorno a me coppie che si scambiavano effusioni, Laura non era più in pista ma l’avevo vista semisdraiata su un divanetto con il tipo con cui ballava ancorato su lei che si stavano baciando.
L’alcool ormai aveva rotto tutti i miei cavi dei freni e con molta tranquillità mi appoggiai al corpo del ragazzo, che essendo pure più basso di me visto anche i miei tacchi a quel punto aveva il volto proprio sopra le mie tette.
Lo sentivo imbarazzatissimo probabilmente non poteva crederci di essere appoggiato ad una donna più grande di lui che gli si era appiccicata contro.
Non sapeva neanche dove voltarsi se rimaneva dritto era giusto con la bocca sopra le tette.
Le sue mani dopo la mia mossa erano finite dietro appena sopra le mie natiche e le sentivo premere.
Ad un certo punto forse preso fuoco della passione alimentata dal suo testosterone di eragazzo, sentii le sue labbra succhiarmi la pelle lasciata nuda dalla scollatura.
Ebbi una reazione che fermai subito di bloccarlo. Poi invece capii che la cosa non mi dispiaceva anzi. E mi misi in modo da farlo stare più comodo nel frattempo lo attirai ancora più vicino, sentivo il suo cazzo già duro premere contro il tessuto leggero della mini e la mia figa cominciava a scaldarsi.
Le sue mani scesero quel tanto che bastava da afferrarmi il mio culetto sodo anche se erano anch’esse separate dal tessuto. Però cominciava a sentirsi sicuro vista la mia non reazione e palpeggiava sempre con maggior forza.
Sentivo stringere con forza le mie natiche e anche la sua bocca aveva preso a baciare la parte nuda del mio seno.
Nel palparmi mi tirava a se premendo il suo cazzo ormai prossimo all’esplosione contro di me. La situazione mi stava eccitando e alzandogli la testa gli infilai la lingua in bocca.
– andiamo sui divanetti
– si conosco un posto più isolato
Mi condusse in un angolo del locale dove c’erano coppie intente a giocare con i loro corpi riconobbi anche Laura con il suo amichetto aveva la già corta gonna alzata e la mano del ragazzo la stava esplorando in mezzo alle cosce.
Il mio accompagnatore trovò un posto vicino ad un’altra coppia che neanche badò a noi e mi fece sedere.
– posso
-fai quello che vuoi
E alzò la mia maglietta mostrando il mio reggiseno cominciò a leccarmi le tette e senti la sua mano infilarsi in mezzo alle mie cosce arrivando alla mia figa già calda non feci che appoggiarmi al divanetto divaricare di più le gambe e godermi il momento.
Il ragazzo mostrava anche lui di gustarmi la sua mano aveva allargato ancora di più le mie cosce e alzato completamente la gonna e la maglietta era tirata su ben oltre il reggiseno.
La mano aveva anche scostato le mutandine e si era intrufolata sotto sentivo le sue dita cercare di penetrarmi ma ero ancora troppo asciutta il ragazzo non aveva l’esperienza necessaria per farmi un ditalino e forse era la sua prima volta.
– piano dai ‘ e dicendogli questo appoggiai la mia mano sulla sua e cominciai a guidarlo in un lento movimento circolatorio, inizando prima dal clitoride e poi scendendo tra le labbra della mia figa. Il mio sguardo ogni tanto vagava nel buio cercando di capire se qualcuno ci stesse osservando. E a parte qualche coppia che si fermava per guardare le altre nessuno sembrava molto far caso alle altre, complice anche la penombra.
– Prova a leccarla dai ‘
– posso davvero ‘
– si ma fai piano non me la devi mangiare ‘
Ho sentito le sue labbra accostarsi il suo respiro inumidirmela e dopo un po’ la sua lingua vagare nel mio pelo pubico peraltro rasato da poco.
La sua lingua si intrufolava nella mia figa dandomi sensazioni particolari tutta la situazione era particolare. Alzai le gambe appoggiando i piedi sul bordo ella poltrona e lo feci mettere davanti a me. Ora era lui a controllare la situazione. Lo vedevo in ginocchio davanti a me con la testa tra le mie cosce, la sua lingua mi penetrava e mi procurava sensazioni sempre più forti inarcavo la schiena per permettergli di penetrarmi di più e gli avevo serrato le mani dietro la nuca attirandolo con maggior forza tra le mie cosce.
La sua bocca si era incollata alla mia figa e la succhiava con forza esplosi la prima volta e mi rilassai

Lui continuava nel suo lavoretto ormai aveva imparato il gioco non si staccava più dalla mia figa io me la stavo godendo rilassata gambe divaricate mi accarezzavo le tette, e mi godevo le altre coppie che più o meno facevano le stesse cose però nessuno stava scopando si vede che sapevano che nel locale era vietato.

– hei sei qui .

Una voce maschile mi giunse di lato, era rivolta al mio amichetto che non aveva smesso di leccarmi.

– non è giusto spostati, dai fai divertire anche noi.

– che volete è mia e non ve la lascio certo.

– dai bastardo tirati via.

Erano in due dovevano essere della sua compagnia che lo stavano cercando per vedere cosa stesse facendo.

Uno dei due , il più grosso, prese il ragazzo da in mezzo alle mie cosce e lo tirò via.

– hei che modi. Gli dissi.

Ma senza neanche darmi il tempo di ribellarmi il secondo si era già piazzato tra le mie cosce proseguendo il lavoro del suo amico.

Gli altri due stavano litigando.

Si acquietarono presto vedendo forse che avevano attirato l’attenzione dei buttafuori.

– dai ce ne è per tutti.

E si piazzarono ai miei lati bloccandomi così ogni possibile via di fuga ero incastrata tra loro tre. I due ai miei lati presero a succhiarmi le tette.

Io stavo impazzendo, tre lingue giovani che mi stavano leccando sui miei punti più erogeni. Avevo voglia di cazzo di essere sbattuta, ma non gratuitamente. Un’idea mi balenò nella testa.

– hei ragazzi fermatevi un attimo se no urlo.

– dai stai zitta che ti piace.

– si si mi piace ma voglio farvi anche scopare.

– dici veramente. Il ragazzo in mezzo alle mie cosce aveva per un attimo smesso sentendo la parola scopare.

– si certo se mi date 400 euro andiamo in macchina e vi divertite.

I tre si guardarono attirati dall’idea di andare ben oltre una leccata.

– ma ci fai anche un pompino con ingoio ?

– tutto quello che volete

– anche il culo?

– bè allora fate 500

Cominciammo a trattare e alla fine ottennero uno sconto di 100 euro per 400 euro avevano la figa, la bocca dove venire e un giro di culetto a testa.

Si era il caso di dirlo mi facevo il culo ma per quella cifra ne valeva la pena, poi erano ragazzi e non sarebbero durati tanto tra le mie cosce o labbra.

Ci recammo fuori al parcheggio e andammo verso la macchina di uno di loro un fantastico fuoristrada probabilmente del padre. Almeno era comodo.

Erano infoiatissimi fino alla macchina facevano a gara per starmi di fianco e tenermi la mano sul culo.

Il proprietario aprì la portiera e sistemò i sedili sdraiandoli.

– chi comincia?

-io che sono il più vecchio di qualche mese sono nato in gennaio.

Gli altri due non fecero obiezioni e il ragazzo più grosso salì con me in macchina, mi tirai via la maglietta e sfilai le mutandine.

– pero ti metti alla pecorina ok?

-come vuoi. Mi girai e appoggiai le mani allo schienale posteriore abbassandomi mostrando il mio bel culetto e la mia figa, già bagnata e pronta a ricevere.

Il ragazzo non era esperto dovetti accompagnarlo io dentro di me. E cominciò a spingere con una certa forza. Il suo cazzo era durissimo non era grossissimo e questo mi stava bene come primo almeno mi lubrificava bene. Lo sentivo ansimare e le sue gocce di sudore mi colpivano la parte bassa della schiena. Le sue mani mi stringevano i fianchi e ogni tanto si spostavano sulle tette palpandomele. Io cominciai a gemere sotto i colpi di quella minchia dura.

– sto per venire

Mi girai e glielo presi in bocca avidamente ingoiandolo tutto fino a farmelo arrivare alle palle. Le mie labbra si strinsero attorno alla sua asta e la mia mano prese a smanettarlo.

Lo sentii urlare e subito dopo un fiotto caldo mi invase la bocca. Continuai ancora per un po’ ingoiando il suo sperma.

– sei stata fantastica grazie. Mi dette un bacio sulla guancia e usci.

– dai mettiti sdraiata.

Mi sdraiai sul sedile e allargai le gambe ero bagnatissima e non fece fatica ad entrare in me.

Cominciò a pomparmi da quella posizione anche lui mettendo una gran foga

– ti è venuto in bocca?

Io gli feci cenno di si e lui ebbe un attimo di esitazione, voleva baciarmi ma si tratteneva.

– ma chi se ne frega. E mi piantò la lingua nella mia bocca. Però limovava bene pensai le pompate si fecero sempre più decise anche lui ansimava io gli cingevo con le mie cosce i suoi lombi attirandolo a me.

– si si sto per venire.

-dai vienimi anche te in bocca.

Usci fuori dalla mia figa e arrivò direttament.e alla mia bocca, si era messo a cavalcioni sopra di me con la mia testa tra le sue gambe, le sue mani mi reggevano la nuca e stava continuando a scoparmi ma in bocca era sopra di me il suo cazzo mi arrivava in gola. Esplose tutto in gola senti la sua sborra calda e liquida arrivarmi in gola, lui tremò un attimo e poi riprese con calma a finire il lavoro, lo senti ancora arrivare, si scaricò completamente e rimase un po’ con il cazzo nella mia bocca sopra di me. Presi a leccarlo bene per ripulirlo completamente.

– brava sei stata un angelo.

Si tirò via e si rivesti.

Salì il terzo che era poi il ragazzo conosciuto all’inizio.

Anche lui preferì la posizione con lui sopra e fu molto delicato, lo ringraziavo mentalmente un minimo di pausa ci voleva anche se non erano durati tantissimo essere presa da tre cazzi di fila non è mai uno scherzo.

– tu vienimi pure dentro se vuoi

– davvero sei favolosa.

E mi bacio con la lingua.

Mi godetti quella scopata lasciandomi andare sentii che stavo per venire anche io e gli afferrai le spalle.

– si dai vieni anche tu sto godendo. Urlai che i ragazzi fuori mi sentirono e anche il ragazzo con me venne sborrandomi nella mia figa.

Rimanemmo sdraiati finchè uno dei due due fuori dalla macchina non bussò alle portiere allora.

Si alzò da me e si stava rivestendo anche io stavo facendo la stessa cosa.

– e no bella non dimentichi una cosa-

Cazzo gli avevo promesso il culo

– ok ok scusate

– volevi fare la furba ma adesso decidiamo noi.

Salirono anche gli altri due in macchina

– che volete fare?

– bè facciamo un’orgetta ti va.

– tu prendi in bocca lui che è appena venuto Sali sopra di me e lo prendi nel culo da lui.

Poi chi viene si stacca se viene prima quello nel culo io prendo il suo posto e così via.

– ma dai vi prego.

– zitta dai sei abbastanza troia da starci.

Il ragazzo con cui avevo appena scopato si sedette sul sedile posteriore quello che aveva parlato si sdraiò sul sedile anteriore del passeggero abbassato e io mi misi a cavalcioni sopra di lui, impalandomi alla sua asta.

Mi piegai per riprendere in bocca l’uccello di quello sdraiato dietro ancora umido dei miei sapori, lo presi in bocca che era ancora moscio ma si stava già rialzando la situazione lo eccitava.

– ungimi il buchetto prima Ho la crema in borsetta. Dissi al terzo che doveva penetrarmi dietro

Cominciai a cavalcare e spompinare i due e senti il terzo che con il dito indice mi stava ungendo il buchetto posteriore.

La sua cappella si puntò nel mio ano e premette con forza tenendomi le mani sui fianchi.

– ahh piano piano.

Ma fu come di dirgli sfondami dette un violento colpo di reni e il suo uccello mi entrò tutta facendomi inarcare e urlare dal dolore.

– zitta troia che ci sentono. E il ragazzino che stavo spompinando che sembrava tanto carino mi afferrò per la nuca e mi obbligò ad ingoiare il suo cazzo che già era diventato duro.

Presero a pomparmi i due che mi stavano dietro e sotto ero alla loro mercè. Quello che mi stava inculando per fortuna preso dall’eccitazione comincio a sborrarmi nel culo sembrava non finisse più e si staccò.

Come previsto, quello che mi stava sotto prese il suo posto mi venne dietro mi dette una sculacciata puntò il suo uccello nel mio buchetto già aperto e con più facilità ma con uguale forza entrò.

Avevo un altro cazzo nel culo era la prima volta che ne prendevo due di seguito, speravo di riuscire a concludere con una sborrata in bocca e una nel culo tutti e tre.

Finalmente esplose anche il secondo ma speravo di far venire anche il terzo.

Si tirò via e il terzo prese il suo posto.

– che troia che sei tre nel culo .

Non mi dette tregua me lo piantò con rabbia forse perché voleva vendicarsi credendomi la sua donna per la serata e invece vedendomi sbattuta anche dai suoi amici, si stava rivelando la più carogna.

Mi penetrava con l’intento di sfondarmi ad ogni colpo. Era violento e con le mani mi stava strapazzando i capezzoli pizzicandoli facendomi urlare.

– ti piace puttana dimmi di si.

– si si sei uno stallone dai vieni.

Il suo cazzo anche se non era grosso mi stava devastando il culetto.

Finalmente con un urlo venne anche lui sborrandomi per l’ennesima volta nel culetto.

Rimase a muoversi finchè lo senti uscire.

– contenti soddisfatti.

Presi un clinex e mi detti una pulita.

– sei una troia magnifica te li sei proprio meritati i soldi.

– grazie. Scesi dalla macchina dirigendomi verso l’entrata della discoteca.

Sfondata ma con 400 euro in più la serata era stata proficua.

Leave a Reply