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Racconti Erotici Etero

incontro notturno

By 31 Dicembre 2009Dicembre 16th, 2019No Comments

Era un sabata sera di agosto, mi ero appena preparata per una serata in discoteca con le mie amice. Avevo indossato un top nero aderente che metteva in risalto la mia terza di seno, una minigonna bianca molto corta e un paio di stivaletti bianchi con tacco dodici, sotto avevo solo un tanga rosa.
Era già passata mezzanotte ed io ero in ritardo così andai molto veloce in macchina superando tutti i limiti e spesso non rispettando gli stop, a quell’ora non c’era in giro nessuno e i poliziotti non passavano mai per quella zona. Almeno credevo finche dopo aver passato uno stop senza fermarmi a novanta chilometri dove il limite era cinquanta non vidi le luci di una voltante della polizia, imprecai e accostai sul bordo della strada.
-Lei sa a quanto stava andando signorina?- mi disse il polizzioto che si era piegato vicino al mio finestrino, mentre il suo collega stava davanti alla mia macchina e ci osservava.
-Non saprei, forse a sessanta- risposi -diciamo anche novanta signorina, mi dia la patente ed il libretto- io gli consegnai i documenti.
-Con queste infrazioni signorina, essendo lei ancora una neopatentata, si gioca la patente-
Io mi sporsi verso di lui ‘ no signore la prego, non può togliermi la patente, farò tutto ciò che vorrà ma mi lasci la patente ‘ gli dissi con il mio sorriso più malizioso che in più di un occasione mi aveva salvato da situazioni molto brutte.
Il poliziotto vicino al finestrino si mise a ridere e chiamo a se il suo collega ‘ hai sentito la ragazza?- il collega mi guardo e rise ‘ si ho sentito, ho sentito- l’altro mi guardo e mi disse di scendere dalla macchina, io obbedii e mi avvicinai ai due poliziotti. Uno era molto alto intorno al metro e novanta magro capelli neri e occhi marroni sui venticinque anni. Il secondo era più vecchio sui cinquantenni, circa metro e ottanta con una bella pancia, capelli brizzolati e occhi azzurri. Fu quest’ultimo che mi prese con forza e mi fece piegare sul cofano della mi macchina, schiacciandomi il viso contro la lamiera ‘ Eih, che cosa fa?- chiesi spaventata.
Lui rise e mi disse -ti arresto per eccesso di troiaggine, piccola zoccoletta- senti l’altro ridere mentre si mise vicino al suo collega e mi ammanetto i polsi, mi spaventai – non mi potete arrestare non ho fatto nulla di male-.
I due continuarono a ridere, il più giovane avvicino il suo viso al mio e disse ‘ non temere troietta, quando avremo finito potrai andartene e non ti faremo neanche la multa-
Il più vecchio appoggio le mani sui miei fianchi, senti il suo pene contro il mio culo. Mi fece mettere in piedi, infilo le mani dentr i miei vestiti ed inizio ad accarezzarmi, sali fino al seno, e inizio a strizzarmi le tette ed a tirarmi i capezzoli. Il più giovane era davanti a me e mi guarda molto divertito, si avvicino e mi alzo il top liberando il mio seno. Si piego ed inizio a succhiami i capezzoli mentre con le mani strizzava palpeggiava il mio seno. Il collega era sceso con le mani lungo il mio corpo arrivando ad accarezzarmi il culo e le cosce. Apri la mia gonna e me la tolse insieme al tanga. Avvicino le mani alla mia fica e inizio ad accarezzarmi le labbra e il clito, sempre più energicamente. Inizio a baciarmi il collo e la spalla, io mi ero già eccitata e iniziai a gemere.
Il più giovane inizio a baciarmi sulla bocca, io cercavo con la mia lingua la sua mentre quattro mani accarezzavano la mia figa già grondante di umori.
Sentivo i loro cazzi crescere contro il mio corpo. Mi fecero inginocchiare davanti a loro e tirarono fuori i loro uccelli. Non erano enormi ma erano grossi e duri e io li volevo. Inizia subito a leccarli passando velocemente da uno all’altro, mi afferrarono la testa e iniziarono a scoparmi la bocca a turno. Mi ficcavano i loro cazzi in bocca con forza, fino alle palle e li tenevano li per alcuni secondi, indifferenti al fatto che quasi mi soffocavano, avevo la bocca piena di saliva e delle gocce di liquido che uscivano dai loro cazzi.
Io mi sentivo come non mai, ero eccitata al’idea di essere legata ed usata da quegli uomini, la mia fica era un lago e sentivo il miei umori scorrere lungo le mie cosce da tanto che ero eccitata.
Il più vecchio mi fece alzare e mi porto davanti alla macchina, di nuovo mi costrinse a piegarmi sul cofano. Senti la punta del suo cazzo appoggiarsi alle mie labbra, strofino la cappella per alcuni secondi e poi, senza preavviso, lo infilo tutto in un sol colpo. Un urlo di piacere usci dalla mia bocca. Il più giovane si avvicino di fianco e mi infilo il suo cazzo in bocca, io lo succhiavo avidamente e lui me lo sbatteva in bocca con forza.
Fu poi il suo turno di penetrarmi, il suo cazzo era un po’ più piccolo ma mi scopava con una tanta energia che venni quasi subito sotto i suoi colpi. Il suo collega mi guardava mentre si segava il cazzo, sul mio volto tutta la mia eccitazione.
Mi fecero mettere di nuovo in ginocchio e io ricominciai a succhiare i loro cazzi finche non vennero riempiendomi la bacca e ricoprendomi il seno del loro caldo seme.
I loro cazzi erano ancora duri, feci scivolare il loro seme di nuovo sui loro cazzi e ricominciai a pomparli.
E così si conclude questo episodio, dopo averli soddisfatti per bene mi tolsero le manette e io mi rivestii, come promesso non mi fecero la multa e potei rimettermi in macchina e andare in discoteca con le mie amiche ma, non prima di avergli lasciato il mio numero di cellulare .

commenti, critiche, suggerimenti eccetera sono molto graditi

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